Con decreto del Presidente della Repubblica 16 maggio 1996, e' stata conferita la medaglia d'oro al valor civile alle persone sottoindicate: alla memoria dell'agente Stefano Villa: con la seguente motivazione: "In servizio presso un casello autostradale, interveniva per impedire il compiersi di una rapina a mano armata e ingaggiava un violento conflitto a fuoco con uno dei malviventi, ferendolo a morte. Nel generoso tentativo veniva pero' anch'egli raggiunto da colpi d'arma da fuoco, immolando cosi' la giovane vita. Nobile esempio di sprezzo del pericolo e di alto senso del dovere, spinti fino all'estremo sacrificio". - 27 settembre 1995 - Milano; alla memoria del sig. Michele Gnoato con la seguente motivazione: "Con pronta determinazione ed incurante del grave rischio personale, ingaggiava una colluttazione con un rapinatore al fine di proteggere i clienti di un'oreficeria. Ferito da un colpo di pistola, benche' agonizzante, veniva barbaramente malmenato dai complici del malvivente sopraggiunti nel frattempo, sacrificando la giovane vita ai piu' nobili ideali di umana solidarieta'. Mirabile esempio di preclare virtu' civiche e grande coraggio". - 25 gennaio 1996 - Liedolo - S. Zenone (Treviso); alla memoria di padre Riccardo Antonio Benedetti con la seguente motivazione: "Con grande abnegazione, pur potendosi salvare a nuoto con gli altri passeggeri di una canoa, rimaneva coraggiosamente accanto ad una madre e ad un gruppo di bambini a bordo dell'imbarcazione ormai in balia della corrente, scomparendo insieme a loro nelle rapide di un fiume. Splendido esempio di non comune altruismo e amore cristiano spinti fino all'estremo sacrificio". - 17 agosto 1995 - Fiume Aponwao (Venezuela); al primo dirigente della Polizia di Stato dott. Pietro Antonacci con la seguente motivazione: "Dirigente delle squadra mobile in una provincia caratterizzata da un forte insediamento dell'organizzazionecriminale 'Sacra Corona Unita', si impegnava in una seria analisi del fenomeno, per ricercarne le radici, prevenirne l'evoluzione ed intraprenderne l'opera di repressione. Dando prova di grande professionalita' e di dedizione assoluta al lavoro, riusciva a sgominare diverse bande di malviventi dediti all'usura, al contrabbando ed al traffico di sostanze stupefacenti, di armi e di esplosivi. Benche' oggetto di continue telefonate minatorie e di pedinamenti, manteneva lucidamente il controllo della situazione, infondendo serenita' e fiducia ai collaboratori e con felice intuito riusciva a prevedere ed a sventare l'attentato dinamitardo ai danni di uno dei suoi uomini, nel corso del quale, in seguito a violento conflitto a fuoco, due pericolosi malviventi venivano catturati. Danto ulteriore prova di alta capacita' operativa disinnescava poi l'ordigno, impedendone cosi' la micidiale deflagrazione". - 23 settembre 1994 - Brindisi; al vice ispettore Marco Calderoni con la seguente motivazione: "In servizio presso un casello autostradale, interveniva per impedire il compiersi di una rapina a mano armata, ingaggiando una violenta colluttazione con uno dei malviventi. Nel generoso tentativo si accasciava al suolo, ferito gravemente da numerosi colpi d'arma da fuoco. Nobile esempio di sprezzo del pericolo e di alto senso del dovere, spinti fino al sacrificio della propria incolumita' fisica". - 27 settembre 1995 - Milano. Con decreto del Presidente della Repubblica 16 maggio 1996 e' stata conferita la medaglia d'argento al valor civile: al Corpo volontari vigili del fuoco di Ceva con la seguente motivazione: "In occasione di gravi eventi alluvionali, interveniva con uomini e mezzi per soccorrere un uomo che, rimasto aggrappato per ore al ramo di un albero, si era lasciato cadere nel fiume in piena e veniva sorretto da un tronco galleggiante. Solo dopo reiterati e difficoltosi tentativi i vigili volontari riuscivano, incuranti delle forti correnti e della massa di detriti, a raggiungere il malcapitato ed a trarlo in salvo, pochi istanti prima che venisse travolto dalle acque impetuose. Generoso esempio di elette virtu' civiche e di umana solidarieta'". - 5/6 novembre 1994 - Ceva (Cuneo); al sig. Gian Luca Marchesini con la seguente motivazione: "Componente del Corpo delle pattuglie cittadine interveniva con tempestivita' in soccorso di un extracomunitario colpito ripetutamente con spranghe di ferro durante una rissa tra bande rivali, ma veniva a sua volta gravemente ferito dalle coltellate inferitegli alle spalle da uno degli aggressori. Nobile esempio di non comune ardimento e spirito di solidarieta'". - 14 gennaio 1995 - Bologna; al sovrintendente capo della Polizia di Stato Salvatore Arini con la seguente motivazione: "Con pronta determinazione e sprezzo del pericolo, accorreva in aiuto di un giovane che, cosparsosi di liquido infiammabile, si dava fuoco con un accendisigari. Nel generoso tentativo, lo sventurato gli si scagliava contro con il corpo in fiamme, procurandogli terribili ustioni al viso e agli arti superiori. Splendido esempio di alto senso del dovere e di elette virtu' civiche, spinti sino al sacrificio della propria incolumita' fisica". - 21 maggio 1994 - Palermo; all'agente scelto della Polizia di Stato Massimo Borghetti con la seguente motivazione: "Libero dal servizio, accorreva in aiuto di una ragazza rimasta coinvolta, con il proprio ciclomotore, in un gravissimo incidente stradale all'interno di una galleria e riusciva, usando i propri indumenti, a spegnere le fiamme che avvolgevano il corpo della sventurata. Provvedeva, poi, a trasportare fuori dal tunnel il veicolo che aveva preso fuoco, impedendo cosi' il divampare dell'incendio e il verificarsi di ulteriori piu' gravi conseguenze per gli automobilisti in transito. Generoso esempio di alto senso del dovere e di elette virtu' civiche". - 26 giugno 1995 - La Spezia; all'appuntato dei Carabinieri Giuseppe Di Marco e all'appuntato dei Carabinieri Mario Russo con la seguente motivazione: "Intervenuto, insieme ad un collega in un albergo nel cui seminterrato stava propagandosi un violento incendio, si addentrava sino ai piani alti dell'edificio, gia' invasi dal fumo, alla ricerca dei clienti in difficolta'. Con generoso slancio, reiterava i propri interventi, traendo in salvo molte persone in preda al panico, fino a quando, anch'egli intossicato dalle esalazioni, doveva ricorrere alle cure dei sanitari. Nobile esempio di elette vitu' civiche e di non comune senso del dovere". - 18 agosto 1995 - Baia Domitia di Sessa Aurunca; al vice brigadiere della Guardia di finanza Ernesto Risadelli con la seguente motivazione: "Libero dal servizio si tuffava, benche' inesperto nuotatore, in soccorso di un uomo in procinto di annegare riuscendo, nonostante le numerose difficolta' causate dalle condizioni geo-morfologiche del litorale, a trarlo in salvo a riva, ove gli praticava la respirazione artificiale. Generoso esempio di sprezzo del pericolo e di alto senso del dovere". - 17 luglio 1996 - Montepaone (Catanzaro); all'agente scelto della Polizia di Stato Luciano Magnani con la seguente motivazione: "Accorso presso una profonda cisterna in aiuto di un uomo rimastovi intrappolato e ormai esamine, a causa delle esalazioni venefiche provocate dalle vernici che stava adoperando, si faceva calare a piu' riprese all'interno del cunicolo riuscendo, nonostante le gravissime difficolta' respiratorie, a portare all'esterno lo sventurato, salvaldolo cosi' da sicura morte. Generoso esempio di spresso del pericolo e di alto senso del dovere, spinti sino al sacrificio della propria incolumita'". - 17 febbraio 1993 - Sassuolo (Modena); all'appuntato dei Carabinieri Oronzo Valenzano con la seguente motivazione: "Con generosa abnegazione si calava con una fune da un dirupo, sorretto dal proprio comandante e da altro militare, in aiuto di una bambina che vi era stata gettata dalla madre subito dopo il parto. Superando le difficolta' connesse all'esperita' dei luoghi, riusciva a soccorrere la neonata, rimasta precariamente in bilico su di un arbusto ed ormai quasi esamine, salvaldola da sicura morte. Nobile esempio di elette virtu' civiche e di non comune senso del dovere". 8 luglio 1995 - San Martino d'Agri (Potenza); al carabiniere scelto Raffaele Giordano con la seguente motivazione: "Intervenuto, benche' libero dal servizio, sul luogo di un incidente stradale, in aiuto di un persona in procinto di essere travolta da un'auto che sopraggiungeva ad elevata velocita', riusciva a spingere il malcapitato lontano dalla traiettoria dell'automezzo. Nel generoso gesto, veniva tuttavia investito dal veicolo, riportando gravissime lesioni. Nobile esempio di grande altruismo e di alto senso del dovere". - 11 marzo 1995 - Vergiate (Varese); al carabiniere Massimo Marsili con la seguente motivazione: "Libero dal servizio, accorreva in aiuto di un uomo, rimasto ormai esamine, intrappolato nella propria autovettura in fiamme a causa di un incidente, riuscendo a trarlo in salvo all'esterno pochi attimi prima che il veicolo esplodesse. Genoroso esempio di alto senso del dovere e di elette virtu' civiche, spinti sino al rischio della propria incolumita' fisica". - 25 giugno 1995 - Monterotondo (Roma); al vice questore aggiunto dott. Matteo Del Fuoco con la seguente motivazione: "Intervenuto in un appartamento nel quale si trovava barricato un uomo armato che aveva appena ucciso il proprio suocero, avviava con lo sventurato, in evidente stato confusionale, un lungo dialogo per tranquillizarlo e riusciva ad annullare ogni forma di resistenza, convincendolo alla resa. Generoso esempio di grande ardimento e di alto senso del dovere, spinti sino al rischio della propria incolumita' fisica". - 16 marzo 1995 - Teramo; al comandante pilota dei Vigili del fuoco Roberto Tentellini e al capo squadra pilota dei Vigili del fuoco Lucio Dona' con la seguente motivazione: "In occasione del disastroso incendio divampato nel teatro 'La Fenice', con coraggio encomiabile sostenuto dalla consapevolezza del grande pericolo affrontato, eseguiva numerose manovre ed operazioni di volo che consentivano al suo elicottero, non abilitato al volo notturno, di sorvolare a bassa quota l'edificio, circondato da molti campanili e di rovesciare sull'area in fiamme migliaia di litri d'acqua. Splendido esempio di altissimo senso del dovere e di elette virtu' civiche". - 29 gennaio 1996 - Venezia; al maresciallo ordinario dei Carabinieri Renato Natale e all'appuntato dei Carabinieri Pietro Ludovico Grasso con la seguente motivazione: "Con esemplare altruismo e cosciente sprezzo del pericolo, interveniva in soccorso degli occupanti di un'autovettura in fiamme a causa di un gravissimo incidente stradale riuscendo, insieme ad un collega, a trarre in salvo una donna ed un bambino gia' gravemente ustionati, pochi istanti prima che l'incendio distruggesse completamente il veicolo. Generoso esempio di alto senso del dovere e di elevate virtu' civiche". - 25 giugno 1995 - Polla (Salerno). Con decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1996 e' stata conferita la medaglia d'argento al valor civile alla memoria dell'agente scelto della Polizia di Stato Giovanni Menegazzi, con la seguente motivazione: "Capo pattuglia in servizio di vigilanza stradale, appresa la notizia di un incidente, si dirigeva sul luogo dell'accaduto, per assicurare il soccorso tempestivo dei feriti e scongiurare ulteriori piu' gravi turbative alla sicurezza della viabilita'. Con sprezzo del pericolo, nonostante le pessime condizioni metereologiche e l'asfalto reso viscido dalla pioggia, nell'urgenza di effettuare un immediato intervento, percorreva ad alta velocita' la strada provinciale, ma veniva a sua volta coinvolto in un sinistro riportando lesioni mortali. Nobile esempio di alto senso del dovere e di elette virtu' civiche, spinti sino all'estremo sacrificio". - 9 febbraio 1995 - Spinea (Venezia). Con decreto del Presidente della Repubblica 16 maggio 1996 e' stata conferita la medaglia di bronzo al valor civile alle persone sottoindicate: all'allievo sottufficale dei carabinieri Walter Geremia con la seguente motivazione: "Con generoso altruismo e alto senso del dovere, si tuffava in mare insieme a due colleghi e riusciva, nonostante le avverse condizioni metereologiche, a trarre in salvo due persone in procinto di annegare" - 30 luglio 1995 - Lido di Spina (Ferrara); all'allievo sottufficiale dei Carabinieri Davide Cutrino con la seguente motivazione: "Con generoso altruismo e alto senso del dovere, si tuffava in mare insieme a due colleghi e riusciva, nonostante le avverse condizioni metereologiche, a trarre in salvo due persone in procinto di annegare". - 30 luglio 1995 - Lido di Spina (Ferrara); al carabiniere ausiliario Giarimarco Negri con la seguente motivazione: "Con generoso altruismo e alto senso del dovere, si tuffava in mare insieme a due colleghi e riusciva, nonostante le avverse condizioni metereologiche, a trarre in salvo due persone in procinto di annegare". - 30 luglio 1995 - Lido di Spina (Ferrara); al vigile del fuoco Giovanni Antezza con la seguente motivazione: "Incurante del pericolo, insieme ad altro animoso si introduceva in una cantina satura di anidride carbonica, in soccorso di alcune persone ormai esanimi e riusciva, nonostante la gravi difficolta' respiratorie, a trarre in salvo tre dei malcapitati". - 18 settembre 1993 - Matera; all'ispettore della Polizia di Stato Leonardo Lapolla con la seguente motivazione: "Incurante del pericolo, insieme ad altro animoso si introduceva in una cantina satura di anidride carbonica, in soccorso di alcune persone ormai esanimi e riusciva, nonostante la gravi difficolta' respiratorie, a trarre in salvo tre dei malcapitati". 18 settembre 1993 - Matera; al maresciallo di mare della Guardia di finanza Duilio De Salvatore con la seguente motivazione: "Accorso tempestivamente in aiuto di un uomo aggredito da un giovane armato di coltello, con determinazione e sprezzo del pericolo riusciva ad immobilizzarlo, disarmandolo". - 4 agosto 1995 - Gaeta (Latina); al carabiniere Leonardo Roccasalvo con la seguente motivazione: "Con generoso slancio e sprezzo del pericolo si addentrava, insieme ad un collega, in un edificio in fiamme riuscendo, nonostante il denso fumo e le esalazioni venefiche, a raggiungere due donne ormai esanimi e a trarle in salvo". - 14 aprile 1994 - Bolzano; al carabiniere Alfredo Di Giovanni con la seguente motivazione: "Con generoso slancio e sprezzo del pericolo si addentrava, insieme ad un collega, in un edificio in fiamme riuscendo, nonostante il denso fumo e le esalazioni venefiche, a raggiungere due donne ormai esanimi e a trarle in salvo". - 14 aprile 1994 - Bolzano; al sig. Carlo Massone con la seguente motivazione: "Intervenuto, durante una regata velica, in soccorso di alcune imbarcazioni in difficolta' a causa di un improvviso fortunale riusciva, insieme ad un militare, a raggiungere molti dei naufraghi ed a trarli in salvo". - 14 aprile 1995 - San Remo (Imola); all'agente della Polizia di Stato Vanes Berti con la seguente motivazione: "In servizio presso una stazione ferroviaria, interveniva insieme ad un collega in soccorso di un passeggero che, nel tentativo di scendere da un treno in partenza, era rimasto incastrato tra le porte della vettura in movimento, riuscendo a sorreggere il malcapitato fino alla frenata d'emergenza del convoglio. Generoso esempio di sprezzo del pericolo e di alto senso del dovere spinti sino al rischio della propria incolumita'". - 19 settembre 1995 - Reggio Emilia; all'agente della Polizia di Stato Raffaele Valente con la seguente motivazione: "In servizio presso una stazione ferroviaria, interveniva insieme ad un collega in soccorso di un passeggero che, nel tentativo di scendere da un treno in partenza, era rimasto incastrato tra le porte della vettura in movimento, riuscendo a sorreggere il malcapitato fino alla frenata d'emergenza del convoglio. Generoso esempio di sprezzo del pericolo e di alto senso del dovere spinti sino al rischio della propria incolumita'". - 19 settembre 1995 - Reggio Emilia; al militare della capitaneria di porto n. p. Roberto Avellino con la seguente motivazione: "Con generoso slancio si tuffava in mare in soccorso di un uomo in procinto di annegare riuscendo, dopo reiterati sforzi, a trarlo in salvo". - 17 marzo 1995 - Bari; al vice ispettore della Polizia di Stato Francesco D'Amico con la seguente motivazione: "Con generoso slancio e sprezzo del pericolo si addentrava, insieme a due colleghi, in un edificio in fiamme, in soccorso di alcuni inquilini in difficolta' riuscendo, nonostante il denso fumo e le esalazioni venefiche, a trarli in salvo all'esterno". - 20 giugno 1995 - Reggio Calabria; all'agente scelto della Polizia di Stato Pietro Francesco Caracciolo con la seguente motivazione: "Con generoso slancio e sprezzo del pericolo si addentrava, insieme a due colleghi, in un edificio in fiamme, in soccorso di alcuni inquilini in difficolta' riuscendo, nonostante il denso fumo e le esalazioni venefiche, a trarli in salvo all'esterno". - 20 giugno 1995 - Reggio Calabria; all'agente scelto della Polizia di Stato Paolo Caracciolo con la seguente motivazione: "Con generoso slancio e sprezzo del pericolo si addentrava, insieme a due colleghi, in un edificio in fiamme, in soccorso di alcuni inquilini in difficolta' riuscendo, nonostante il denso fumo e le esalazioni venefiche, a trarli in salvo all'esterno". - 20 giugno 1995 - Reggio Calabria; all'appuntato dei Carabinieri Umberto Falcone con la seguente motivazione: "Impegnato nelle ricerche di due pericolosi rapinatori, riusciva con felice intuito ed elevata professionalita' ad intercettarli, ponendosi al loro inseguimento. Ingaggiato poi un conflitto a fuoco con i malviventi, feriva uno di essi, che veniva tratto in arresto dopo una violenta colluttazione". - 11 gennaio 1995 - Sessa Aurunca (Caserta); al carabiniere Ferdinando Florian con la seguente motivazione: "Impegnato nelle ricerche di due pericolosi rapinatori, riusciva con felice intuito ed elevata professionalita' ad intercettarli, ponendosi al loro inseguimento. Ingaggiato poi un conflitto a fuoco con i malviventi, feriva uno di essi, che veniva tratto in arresto dopo una violenta colluttazione". - 11 gennaio 1995 - Sessa Aurunca (Caserta); al maresciallo ordinario della Guardia di finanza Giuseppe Bottiglieri con la seguente motivazione: "Con sprezzo del pericolo ed alto senso del dovere, si poneva all'inseguimento di un pregiudicato che, ferito un uomo, lo rincorreva esplodendogli contro altri colpi di pistola. Raggiunto l'attentatore riusciva, insieme ad un collega, a disarmarlo ed a trarlo in arresto". - 25 settembre 1995 - Bianco (Reggio Calabria); al vicebrigadiere della Guardia di finanza Pietro Volonta' con la seguente motivazione: "Con sprezzo del pericolo ed alto senso del dovere, si poneva all'inseguimento di un pregiudicato che, ferito un uomo, lo rincorreva esplodendogli contro altri colpi di pistola. Raggiunto l'attentatore riusciva, insieme ad un collega, a disarmarlo ed a trarlo in arresto". - 25 settembre 1995 - Bianco (Reggio Calabria); al maresciallo ordinario dei Carabinieri Rosolino D'Amico con la seguente motivazione: "Con generoso slancio e non comune senso del dovere, si portava presso un dirupo insieme a due subalterni, in aiuto di una bambina che vi era stata gettata dalla madre subito dopo il parto, contribuendo efficacemente al soccorso della neonata, rimasta in bilico su un arbusto ed ormai quasi esanime". 8 luglio 1995 - San Martino D'Agri; al carabiniere Alessandro Buratti con la seguente motivazione: "Con generoso slancio e non comune senso del dovere, si portava presso un dirupo, insieme al proprio comandante e ad altro militare, in aiuto di una bambina che vi era stata gettata dalla madre subito dopo il parto, contribuendo efficacemente al soccorso della neonata, rimasta in bilico su un arbusto ed ormai quasi esanime". 8 luglio 1995 - San Martino D'Agri.