IL MINISTRO DEL TESORO
  Visto il decreto-legge 23 gennaio  1993,  n.  16,  convertito,  con
modificazioni, nella legge 24 marzo 1993, n. 75, recante disposizioni
in  materia  tributaria,  e, in particolare, gli articoli 10 e 11 con
cui sono state definite le modalita' e le condizioni per l'estinzione
dei crediti d'imposta mediante assegnazione di titoli di Stato;
  Visto il decreto ministeriale  n.  101410  del  17  dicembre  1993,
pubblicato  nella Gazzetta Ufficiale n. 304 del 29 dicembre 1993, con
il quale, in applicazione dell'art. 11 del suddetto decreto-legge  n.
16  del  1993, e' stata disposta l'emissione di una prima tranche dei
certificati  di  credito  del  Tesoro  ad  estinzione   dei   crediti
d'imposta, con godimento 1 gennaio 1994, della durata di cinque anni,
al tasso d'interesse annuo del 9,50%;
  Visto, in particolare, l'art. 9 del citato decreto ministeriale del
17 dicembre 1993, con cui sono stati stabiliti i segni caratteristici
dei suddetti certificati di credito del Tesoro;
  Visti i sottoindicati decreti ministeriali:
   n.  397563  del 31 marzo 1994, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
n. 89 del 18 aprile 1994;
   n. 397893 del 3 giugno 1994, pubblicato nella  Gazzetta  Ufficiale
n. 139 del 16 giugno 1994;
   n.  398200  del 1 agosto 1994, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
n. 186 del 10 agosto 1994;
   n. 593368 del 20 marzo 1995, pubblicato nella  Gazzetta  Ufficiale
n. 84 del 10 aprile 1995,
con  i  quali  e'  stata disposta l'emissione, rispettivamente, della
seconda, terza, quarta e quinta tranche dei suddetti  certificati  di
credito del Tesoro;
  Visti i sottoindicati decreti ministeriali:
   n. 786236 del 18 gennaio 1996, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
n. 24 del 30 gennaio 1996;
   n. 786579 del 4 marzo 1996, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.
62 del 14 marzo 1996;
  n.  787502  del 19 luglio 1996, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
n. 182 del 5 agosto 1996, con i quali e' stata disposta  l'emissione,
rispettivamente,  della  sesta, settima e ottava tranche dei medesimi
certificati di credito del Tesoro per l'importo nominale  complessivo
di L. 349.445.000.000;
  Vista  la  nota  del 16 settembre 1996 con cui la Banca d'Italia ha
rappresentato la necessita' che i suddetti certificati di credito del
Tesoro relativi alla sesta, settima e ottava tranche siano  allestiti
privi  delle cedole scadute il 1 gennaio 1995 e il 1 gennaio 1996, in
quanto gli interessi relativi  alle  predette  annualita'  sono  gia'
stati corrisposti agli aventi diritto;
  Ritenuta,  pertanto,  la  necessita'  di provvedere alla stampa dei
relativi titoli senza le cedole scadute il 1  gennaio  1995  e  il  1
gennaio 1996;
  Considerato,  altresi',  che  nell'allestimento  dei certificati di
credito del Tesoro sono state recentemente introdotte nuove  tecniche
di stampa;
  Ravvisata,  di  conseguenza,  la  necessita'  di  stabilire i segni
caratteristici per i titoli della  specie  appartenenti  alla  sesta,
settima e ottava tranche;
                              Decreta:
  A  parziale  modifica  di quanto stabilito nei decreti ministeriali
del 18 gennaio, 4 marzo e 19 luglio 1996  citati  nelle  premesse,  i
titoli  della  sesta,  settima  e  ottava  tranche dei certificati di
credito  del  Tesoro  9,50%,  codice  036677  emissione   1   gennaio
1994/1999,  rilasciati  per  l'importo  complessivo  di  nominali  L.
349.445.000.000, sono stampati  su  carta  filigranata  recante,  nel
corpo  del  titolo,  la  riproduzione  dell'autoritratto  di Tiziano,
conservato nel  Museo  del  Prado  di  Madrid  e,  nelle  cedole,  la
riproduzione  del volto de "la Flora", tratta dall'omonimo dipinto di
Tiziano, che si trova nella Galleria degli Uffizi di  Firenze.  Detti
titoli sono composti dal corpo e da tre cedole per il pagamento degli
interessi  annuali  relative  alle  scadenze  del  1  gennaio 1997, 1
gennaio 1998 e 1 gennaio 1999.
  Il corpo del titolo  e'  costituito  da  un  fondino  di  sicurezza
racchiuso da due cornici, una a disegno ornamentale, limitata ai lati
verticali,  l'altra  a  disegno  geometrico,  interrotte  nella meta'
inferiore sinistra per la realizzazione di una riserva bianca  idonea
a porre in evidenza la filigrana.
  In  alto  al  centro  e'  riportata  una  vignetta  raffigurante un
particolare del dipinto del  Tiziano  "Bacco  e  Arianna",  custodito
nella National Gallery di Londra.
  Sul  fondino  del corpo del titolo e' riprodotto, in alto a destra,
lo stemma della Repubblica  italiana,  seguito,  scendendo  verso  il
basso, dalle seguenti legende:
                         REPUBBLICA ITALIANA
                        MINISTERO DEL TESORO
                    DIREZIONE GENERALE DEL TESORO
       LEGGE 30 MARZO 1981, N. 119 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI,
               E DECRETO-LEGGE 23 GENNAIO 1993, N. 16,
   CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI, NELLA LEGGE 24 MARZO 1993, N. 75
                    ESTINZIONE CREDITI D'IMPOSTA
                  CERTIFICATO DI CREDITO DEL TESORO
  Seguono  poi le diciture e gli spazi per l'indicazione della durata
del certificato, la decorrenza del prestito, il numero di codice  del
titolo,  ripetuto  anche  in  alto a destra, al di sopra dello stemma
della Repubblica, il  numero  assegnato  al  certificato,  il  valore
nominale,  il  prezzo di emissione del prestito, il tasso d'interesse
annuo del 9,50%, il richiamo alle occorrenti norme di legge, la  data
e  la  dicitura  "IL DIRETTORE GENERALE"; in uno spazio appositamente
riservato, in alto a sinistra,  viene  impressa  l'impronta  a  secco
dello stemma della Repubblica italiana.
  Sul  fondino  trovano  altresi'  spazio  un ologramma e un elemento
decorativo con stampa a registro recto-verso.
  Il prospetto del corpo del titolo contiene, in basso a  destra,  un
tagliando che interrompe i motivi ornamentali, avente caratteristiche
analoghe  a  quelle  delle  cedole, che verra' utilizzato dalla Banca
d'Italia  per  la  lettura  magnetica,  nonche'  ulteriori  eventuali
elementi  che  si  rendessero  necessari  per  meglio  individuare le
caratteristiche dei titoli.
  Le  cedole  sono  collocate  a  lato  del  corpo  del titolo e sono
costituite da una cornice a disegno geometrico che racchiude un fondo
di sicurezza nel quale sono ricavate, superiormente ed inferiormente,
due zone bianche riservate alla numerazione in CMC 7 per  la  lettura
magnetica.
  Il  tratto  orizzontale  superiore  della cornice di ogni cedola e'
interrotto dalla legenda "CERTIFICATO DI CREDITO DEL TESORO". Seguono
poi sul fondino, dall'alto verso il basso: l'indicazione della durata
del certificato, la decorrenza del  prestito,  il  tasso  d'interesse
annuo del 9,50%, la legenda "ESTINZIONE CREDITI D'IMPOSTA", il numero
assegnato al relativo certificato, il valore nominale del certificato
stesso,  la  data  di  pagamento  della cedola ed il relativo importo
lordo, nonche' il numero di codice del titolo, ripetuto a destra e  a
sinistra. L'aliquota fiscale da applicare e' riportata su ogni cedola
mediante  barratura  trasversale  ondulata a millerighe mentre in uno
spazio appositamente riservato  nella  parte  superiore  sinistra  e'
riprodotto  un effetto di millerighe costituito da un susseguirsi del
monogramma  CCT  in  microtesto.  Completano  la  cedola  il   numero
cedolare,  posto  in  alto a destra e a sinistra e l'impronta a secco
dello  stemma  della  Repubblica,  posta  in  basso  a  sinistra   in
corrispondenza di uno spazio circolare privo di stampa, appositamente
riservato.
  Sul  rovescio del corpo del titolo sono riportati gli articoli 4, 5
e 6 del decreto ministeriale n. 101410 del 17 dicembre  1993,  citato
nelle premesse, racchiusi da una cornice a disegno geometrico.
  Il  rovescio  di  ciascuna cedola reca un elemento grafico a rosone
che  racchiude  lo  stemma   della   Repubblica   italiana   trattato
graficamente   con   tecniche   di   sicurezza,  nonche'  la  legenda
"CERTIFICATO DI CREDITO DEL TESORO", l'indicazione della  durata  del
certificato,  la  decorrenza del prestito, il tasso d'interesse annuo
del 9,50% e la legenda "ESTINZIONE CREDITI D'IMPOSTA".
  Segue l'indicazione del numero della cedola, posta  al  centro  del
rosone  e  dell'importo  dell'interesse  lordo,  nonche' di ulteriori
eventuali elementi che si rendessero necessari per meglio individuare
le caratteristiche dei titoli; il tutto stampato litograficamente.
  Il prospetto reca:
   le cornici del corpo del titolo,  del  tagliando  e  delle  cedole
stampate in calcografia;
   il  valore nominale, il prezzo di emissione e il tasso d'interesse
annuo del 9,50% stampati in offset;
   i fondini del corpo del  titolo,  del  tagliando  e  delle  cedole
stampati in calcografia;
   il  numero del certificato, da riportare nel corpo del titolo, nel
tagliando e nelle cedole, nonche' la firma  del  direttore  generale,
stampati tipograficamente.
  I  colori  impiegati  per  i  vari  tagli,  rispettivamente, per le
cornici e per il fondino sono:
   taglio da lire 1 milione: bruno violaceo-bruno rossiccio;
   taglio da lire 5 milioni: verde smeraldo-grigio;
   taglio da lire 10 milioni: marrone-verde;
   taglio da lire 50 milioni: rosso vivo-rosso violaceo;
   taglio da lire 100 milioni: blu-arancio;
   taglio da lire 500 milioni: blu intenso-verde smeraldo;
   taglio da lire 1 miliardo: verde-grigio;
   taglio da lire 10 miliardi: rosso porpora-viola malva,
mentre,   per   quanto   attiene   le  leggende,  i  colori  medesimi
risulteranno opportunamente accostati in diversa gradazione tra  loro
per l'intero sviluppo delle leggende stesse.
  La carta filigranata e' colorata:
   taglio da lire 1 milione: in rosso;
   taglio da lire 5 milioni: in mattone;
   taglio da lire 10 milioni: in azzurro;
   taglio da lire 50 milioni: in celeste;
   taglio da lire 100 milioni: in verde;
   taglio da lire 500 milioni: in rosa;
   taglio da lire 1 miliardo: in giallo;
   taglio da lire 10 miliardi: in violetto.
  Le  disposizioni  di cui al presente decreto si applicheranno anche
alle successive tranches dei certificati di  credito  indicati  nelle
premesse.
  Il  presente  decreto  sara'  trasmesso  per  il  visto all'Ufficio
centrale di ragioneria per i servizi del  debito  pubblico  e  verra'
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
   Roma, 6 novembre 1996
                                                  Il Ministro: CIAMPI