IL DIRETTORE GENERALE
           degli affari civili e delle libere professioni
  Visti gli  articoli 1  e 8  della legge 29  dicembre 1990,  n. 428,
recante   disposizioni  per   l'adempimento  di   obblighi  derivanti
dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea;
  Visto il decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 115, di attuazione
della  direttiva n.  89/48/CEE del  21 dicembre  1988 relativa  ad un
sistema generale di riconoscimento di diplomi di istruzione superiore
che sanzionano formazioni professionali di durata minima di tre anni;
  Vista l'istanza del sig. Mussa Giorgio,  nato a Milano il 10 luglio
1968, cittadino italiano, diretta ad  ottenere, ai sensi dell'art. 12
del sopra indicato decreto  legislativo, il riconoscimento del titolo
di  studio  postsecondario  denominato "maiitrise  en  droit  public"
conseguito  nella sessione  di  maggio 1994  presso l'Universita'  di
Montpellier I (Francia)  ai fini dell'accesso ed  esercizio in Italia
della professione di "avvocato";
  Considerato  che  il  sig.  Mussa  non ha  concluso  nel  Paese  di
provenienza il percorso formativo  conducente al titolo professionale
di "avocat" corrispondente a quello cui aspira in Italia;
  Viste le determinazioni della Conferenza  di servizi tenutasi il 14
marzo 1997;
  Sentito  il rappresentante  del Consiglio  nazionale forense  nella
seduta appena indicata;
  Ritenuto  che per  l'esercizio della  professione legale  in Italia
occorre la  conoscenza approfondita  di materie proprie  e specifiche
dell'ordinamento italiano;
  Visto l'art.  6, n. 2,  del decreto legislativo n.  115/1992, sopra
indicato;
                              Decreta:
  1.  Al  sig. Mussa  Giorgio,  nato  a  Milano  il 10  luglio  1968,
cittadino italiano,  e' riconosciuto il  titolo accademico di  cui in
premessa  quale   titolo  valido  per  l'iscrizione   all'albo  degli
"avvocati".
  2. Detto riconoscimento e'  subordinato all'avveramento di entrambe
le condizioni che seguono:
  a)  compimento  del  tirocinio  secondo  la  legislazione  italiana
vigente;
  b)  superamento di  una prova  attitudinale volta  ad accertare  la
conoscenza  delle seguenti  materie:  1)  diritto costituzionale;  2)
diritto   civile;  3)   diritto   processuale   civile;  4)   diritto
commerciale; 5)  diritto del  lavoro; 6)  diritto penale;  7) diritto
processuale penale; 8) diritto amministrativo; 9) diritto tributario;
10) diritto internazionale privato;  11) ordinamento forense, diritti
e doveri dell'avvocato.
  3. La prova  di che trattasi si  compone di un esame  scritto ed un
esame orale.
  4. L'esame scritto consiste nella  redazione di un atto giudiziario
o di un parere in materia  stragiudiziale vertente su non piu' di tre
materie  tra  quelle sopra  indicate  e  a scelta  della  commissione
d'esame di cui al P.D.G. 1  dicembre 1993, come modificato dal P.D.G.
25 marzo 1994.
  5.  L'esame orale  consiste  nella discussione  di brevi  questioni
pratiche  vertenti su  tutte  le materie,  sopra  indicate. A  questo
secondo esame il  sig. Mussa potra' accedere solo  se abbia superato,
con successo, quello scritto.
   Roma, 22 novembre 1997
                                  Il direttore generale: Hinna Danesi