Il  Comitato nazionale  per  la tutela  e  la valorizzazione  delle
denominazioni di origine e  delle indicazioni geografiche tipiche dei
vini, istituito a norma dell'art. 17 della legge 10 febbraio 1992, n.
164,  esaminata la  domanda presentata  dal Consorzio  per la  tutela
della denominazione di origine controllata dei vini Colli Piacentini,
intesa ad ottenere modifiche del  disciplinare di produzione dei vini
a   denominazione   di   origine  controllata   "Colli   Piacentini",
riconosciuto con  decreto del  Presidente della Repubblica  18 luglio
1984, e successivamente modificato con decreto ministeriale 31 luglio
1993 e decreto direttoriale 27 agosto 1996, viste le risultanze della
riunione   tecnica   svoltasi    a   Bologna   presso   l'assessorato
all'agricoltura  della  regione   Emilia-Romagna,  ha  deliberato  di
accogliere le  modifiche degli articoli  3, 5, 6,  7 e 8  del vigente
disciplinare di  produzione proponendo,  ai fini  dell'emanazione del
relativo decreto dirigenziale, il  disciplinare di produzione secondo
il testo di cui appresso.
  Le eventuali  istanze e  controdeduzioni alla suddetta  proposta di
modifica del  discplinare di produzione  dovranno - in regola  con le
disposizioni contenute nel decreto del Presidente della Repubblica n.
642/1972  e successive  modifiche  ed integrazioni  - essere  inviate
dagli interessati al  Ministero per le politiche  agricole - Comitato
nazionale per  la tutela e  la valorizzazione delle  denominazioni di
origine  e  delle  indicazioni  geografiche  tipiche  dei  vini,  via
Sallustiana n. 10  - 00187 Roma, entro sessanta giorni  dalla data di
pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.  Proposta del disciplinare di
produzione  dei vini  a denominazione  di origine  controllata "Colli
Piacentini"
                               Art. 1.
  La   denominazione  di   origine   controllata   dei  vini   "Colli
Piacentini", obbligatoriamente seguita da una delle seguenti menzioni
o  dal riferimento  al nome  di uno  dei seguenti  vitigni: Gutturnio
(anche  nella  tipologia  frizzante), Gutturnio  classico,  Gutturnio
superiore,  Gutturnio riserva,  Monterosso  Val  d'Arda (anche  nelle
tipologie frizzante e spumante), Trebbianino Val Trebbia (anche nelle
tipologie  frizzante  e  spumante), Valnure  (anche  nelle  tipologie
frizzante  e spumante),  Barbera (anche  nella tipologia  frizzante),
Bonarda (anche nelle tipologie frizzante e spumante), Malvasia (anche
nelle tipologie frizzante, spumante  e passito), Ortrugo (anche nelle
tipologie frizzante e spumante),  Pinot grigio (anche nelle tipologie
frizzante e spumante), Pinot nero  (anche nelle tipologie frizzante e
spumante),  Sauvignon  (anche  nella tipologia  frizzante),  Cabernet
Sauvignon, Chardonnay  (anche nelle tipologie frizzante  e spumante),
Pinot spumante (bianco o rosato), Novello, Vin Santo, e' riservata ai
vini che  rispondono alle  condizioni ed  ai requisiti  stabiliti nel
presente disciplinare di produzione.
  La tipologia Vin Santo qualora prodotta nella sottozona di Vigoleno
e rispondente  a specifico disciplinare  di produzione puo'  usare la
menzione "Vin Santo di Vigoleno".
                               Art. 2.
  La denominazione di origine  controllata "Colli Piacentini" seguita
da una delle specificazioni aggiuntive  e' riservata ai vini ottenuti
da vitigni, racomandati e/o autorizzati per la provincia di Piacenza,
presenti  in  ambito  aziendale  e aventi  la  seguente  composizione
ampelografica:
   "Colli Piacentini" Gutturnio:
  Barbera dal 55 al 70%;  Croatina (localmente detta Bonarda): dal 30
al 45%;
   "Colli Piacentini" Monterosso Val d'Arda:
  Malvasia  di Candia  aromatica e  Moscato  bianco: dal  20 al  50%;
Trebbiano Romagnolo e Ortrugo: dal 20 al 50%; possono concorrere alla
produzione di detto  vino le uve di Bervedino e/o  Sauvignon ed altri
vitigni a bacca bianca raccomandati  e/o autorizzati per la provincia
di Piacenza,  presenti in  ambito aziendale, fino  ad un  massimo del
30%;
   "Colli Piacentini" Trebbianino Val Trebbia:
  Ortrugo:  dal 35  al 65%;  Malvasia di  Candia aromatica  e Moscato
bianco: dal  10 al 20%;  Trebbiano Romagnolo  e Sauvignon: dal  15 al
30%;  possono  concorrere  alla  produzione  di  detto  vino  le  uve
provenienti  da  altri  vitigni   a  bacca  bianca  raccomandati  e/o
autorizzati  per  la  provincia   di  Piacenza,  presenti  in  ambito
aziendale fino ad un massimo del 15%;
   "Colli Piacentini" Valnure:
  Malvasia di Candia aromatica: dal  20 al 50%; Trebbiano Romagnolo e
Ortrugo: dal 20  al 65%; possono concorrere alla  produzione di detto
vino le uve provenienti da  altri vitigni a bacca bianca raccomandati
e/o  autorizzati per  la provincia  di Piacenza,  presenti in  ambito
aziendale, fino ad un massimo del 15%;
   "Colli Piacentini" Novello:
  Pinot  nero   e/o  Barbera  e/o  Croatina   (localmente  denominata
Bonarda):  minimo 60%;  possono concorrere  alla produzione  di detto
vino le uve  provenienti da altri vitigni a  bacca rossa raccomandati
e/o  autorizzati per  la provincia  di Piacenza,  presenti in  ambito
aziendale, fino ad un massimo del 40%;
   "Colli Piacentini" Vin Santo:
  Malvasia  di  Candia aromatica  e/o  -  Ortrugo e/o  Sauvignon  e/o
Marsanne e/o Trebbiano Romagnolo: minimo 80%; possono concorrere alla
produzione di detto vino le uve  provenienti da altri vitigni a bacca
bianca  raccomandati e/o  autorizzati per  la provincia  di Piacenza,
presenti in ambito aziendale, fino ad un massimo del 20%;
   "Colli Piacentini" Vin Santo di Vigoleno:
  Marsanne  e/o Bervedino  e/o  Sauvignon e/o  Ortrugo e/o  Trebbiano
Romagnolo: minimo  60%; possono  concorrere alla produzione  di detto
vino le uve provenienti da altri vitigni a bacca bianca, raccomandati
e/o  autorizzati per  la provincia  di Piacenza,  presenti in  ambito
aziendale,  fino ad  un massimo  del  40%, con  esclusione di  quelli
aromatici;
   "Colli Piacentini" Pinot spumante:
  Pinot nero: minimo 85%; Chardonnay: fino ad un massimo del 15%;
  "Colli  Piacentini"  seguita  da  una delle  seguenti  menzioni  di
vitigno:  Ortrugo,  Barbera,  Bonarda, Malvasia,  Pinot  nero,  Pinot
grigio, Sauvignon,  Cabernet Sauvignon,  Chardonnay, e'  riservata ai
vini ottenuti  dai corrispondenti  vitigni almeno per  l'85%; possono
concorrere alla  produzione di  detti vini  anche le  uve a  bacca di
colore analogo,  non aromatiche, raccomandate e/o  autorizzate per la
provincia  di Piacenza,  presenti  in ambito  aziendale,  fino ad  un
massimo del 15%.
  Per il vino "Colli Piacentini"  Ortrugo tale percentuale massima e'
del 10%.
  Per il  vino "Colli Piacentini"  Malvasia la base  ampelografica e'
costituita per l'85% da Malvasia  di Candia aromatica; nel limite del
15% possono concorrere anche le uve di altri vitigni aromatici e non,
raccomandate e/o  autorizzate per la provincia  di Piacenza, presenti
in ambito aziendale.
                               Art. 3.
  I) La  zona di  produzione delle uve  che possono  essere destinate
alla produzione  del vino "Colli Piacentini"  Gutturnio, e' suddivisa
in  piu' comprensori  nell'ambito  della zona  "Colli Piacentini"  in
provincia di Piacenza.
  I  comprensori di  produzione delle  uve comprendono  totalmente il
territorio collinare del comune di  Ziano Piacentino e comprendono il
territorio  collinare parziale  dei comuni  di: Pianello  Val Tidone,
Borgonovo  Val  Tidone,  Castel  San  Giovanni,  Nibbiano,  Agazzano,
Piozzano,   Gazzola,    Vigolzone,   Rivergaro,    Ponte   dell'Olio,
Castell'Arquato,  Carpaneto,  S.   Giorgio  Piacentino,  Gropparello,
Alseno, Lugagnano Val d'Arda e Vernasca.
 Il primo comprensorio e' cosi' delimitato:
  Partendo dal ponte sul rio Cavo in prossimita' del C. Cavo Perletti
il limite segue per breve tratto  verso sud la strada per San Marzano
ed  all'altezza della  quota 93  prosegue in  direzione ovest,  lungo
quella  per C.  Pradella fino  ad  incrociare il  rio Gambero,  segue
quindi tale  corso d'acqua verso  nord per circa  700 metri e  poi il
sentiero che in direzione nordovest raggiunge la strada per Fornaci e
prosegue   lungo  questa   verso  sudovest,   attraversa  Fornaci   e
successivamente Casanova,  passa a sud  di C. Merlino e  raggiunge il
confine  di  provincia  in  prossimita'  della  quota  96.  Segue  in
direzione sud il confine provinciale  fino a quota 490 in prossimita'
della strada per  C. Cereto. Passata C. Cereto imbocca  il canale che
scende a quota 427, quindi  passando sotto C. Molinazzo si identifica
con il  T. Gualdora fino a  C. Procera; prende la  carraia che scende
verso C. Pellegrina, C. Aurelio, C. Colombarola fino a quota 316 dove
prende verso sud  lo stradello per C. Pozzolo. Prosegue  per C. Erta,
C. Rico', risale il rio Rico' fino  a quota 332, sempre verso sud per
C. Chiappadello.
  Si identifica con la strada che scende a C. Puliti, lambisce a nord
C.  Galvani,  attraversa  l'abitato  di  Genepreto,  giunge  per  una
carrareccia a C.  S. Giorgio, a quota 299, indi  sulla strada statale
n. 412  al km 65.  Attraversa il T.  Tidone, risale la  sponda destra
fino  ad incontrare  il "Tunnel",  si  sovrappone ad  esso verso  est
passando per  l'abitato di Pradaglia  e proseguendo fino a  quota 248
incrocia il  rio Buio; prende la  carraia che aggira verso  sud C. la
Scabbia, per quota 339, per immettersi sulla strada di Bilegno. Segue
questa fino a Casturzano, quindi  la carraia per C.se Bosco Quartaro,
per Ca' dell'Ora, quindi per quote 435, 466, 458 a Gabbiano Poggiolo,
aggirando la Chiesa,  verso sud, fino a Case  Gramonti. Aggira sempre
verso sud il gruppo di Case Gramonti seguendo la strada, passa per il
canale verso  est e poi verso  sud fino ad incontrare  rio di Gazzoli
con il quale si identifica fino a Case Gazzoli.
  Da Case  Gazzoli imbocca la strada  verso sud che oltrepassa  il T.
Chiarone e  la percorre  fino al  bivio per  C. Fontanese,  prende la
carraia per  Castellaro, passa quote  360, 372, indi la  strada verso
nord sotto Castellone,  poi a destra per C.na Colombara,  quota 328 e
mantiene la stessa quota fino a  il Poggio dei Cavalli. Da quota 355,
sovrapponendosi all'acquedotto comunale sale  verso nord a quote 384,
351 fino a C. S. Romeo.  Da qui' mantenendo l'altitudine di quota 300
verso est fino ad incrociare la  carraia che sale, verso sud, a quota
344  sulla strada  che da  Arcello conduce  a S.  Giustina. Segue  la
suddetta  strada fino  a quota  262,  quindi il  torrente Lisone,  la
carraia che sale a quota 314 quindi per lo stradello che aggira verso
sud  e poi  est  la localita'  Frassineto fino  a  quota 341.  Quindi
percorre  la carraia  che  scende  al rio  Valorosa  a  quota 255  in
coincidenza  con  il confine  comunale  di  Pianello Val  Tidone.  Si
identifica  con il  confine  comunale  e con  il  T.  Lisone fino  ad
incontrare  il territorio  di Agazzano,  segue il  confine fra  i due
comuni verso  est, poi verso sud  lungo la strada di  Massolano, indi
quota 347; fino  a prima di Canovetta verso est  lungo la carraia che
porta  a quota  391 di  C.  dell'Aquila. Scende  per la  strada e  la
carraia che porta  a quota 358, al Castello di  Boffalora e Boffalora
sino alla strada provinciale per  Agazzano; segue detta strada fino a
prendere verso sud la strada  per Verdeto, aggira Verdeto, attraversa
Lanfranco e  si rimette sulla  strada per Agazzano arrivando  fino al
bivio per Piozzano. Prende verso sud  la strada per Piozzano. A quota
231 seque la  strada per Lodolina, Misano, quote 255  e 260, Combaie,
Ospedale, quote 317 e 282; sempre seguendo la strada verso sud, quota
254, Poggio dei Martini, quote 220 e 232, rio Canto, quota 324, Bosco
del  Papa, seguendo  la carraia,  quota  406, Moncolo,  Case di  La',
Pomaro,  quindi per  la strada  che scende  a Sbasintico,  Belvedere,
quota 276.  Quindi verso  sud lungo  la carraia e  poi verso  est per
quota  250, indi  sale a  la Dolce  seguendo la  strada che  sul lato
sinistro risale il  T. Luretta passando la Ca' fino  ad incrontare il
ponticello che  oltrepassa il torrente Luretta  difronte alla carraia
che sale a  quota 375 di Costa dei Boraccia  fino al confine comunale
di Piozzano. Segue  verso nord il confine comunale  fino a Antugnano,
quindi per  la carraia  che da  quota 376  scende, passando  vicino a
Camposanto, al Guada'. Dal Guada' si  identifica verso nord con il T.
Luretta  fino a  quota 189,  quindi segue  il confine  del comune  di
Gazzola fino a  quota 326 in coincidenza con la  strada che conduce a
Osteria, quindi per la strada  di Rezzanello. Da Rezzanello prende la
strada per  Momeliano fino  a quota  323, Rio  della Dose,  quindi la
carraia verso  nord per  Castel del  Vento, quote  207, 315,  300, in
prossimita' di  Ca' di Siro. Segue  la strada che, scende  verso nord
fino  in prossimita'  del lago  di quota  212, quindi  ad est  per la
carraia di  quota 210,  poi Lodino;  a quota  190, prende  la carraia
verso est per C.se Ravazzola, la carraria che supera il rio Gandore a
quota 149,  per C.se Maruffa, sale  a quota 200 di  Ca' Maruffina, da
Galera risale  il rio Gandore  fino a  quota 182, passa  per Carazza,
fino a Monte Raschio.
  Da quota 234 per la carraia di Ca' dei Boschi, a quota 221 segue la
carraia che scende alla sorgente del rio Gerosa con cui si identifica
verso nord  fino a quota  138. Quindi verso  ovest per la  carraia di
Bosco  Danico fino  a C.  Balletta. Prende  verso sud  la strada  del
Castelletto. A quota 162 verso ovest la carraia verso il rio Gandore,
segue il rio Gandore Verso la  sorgente fino alla carraia di C. Valli
di  sotto, per  Ca' del  Poggio, prende  la carraia  verso ovest  che
unisce quota 142 con quota 143,  risale la carraia di quota 164 verso
sud fino  ad immettersi  sullo stradello verso  ovest per  quota 147,
quindi verso sud per la strada di Agazzano fino al ponte sul Luretta.
Ridiscende verso nord il T. Luretta  fino a Rivarossa, per quota 134.
Verso sud la carraia per quota 145 (costeggia il lago) per quota 155,
Belrespiro,  quota 169,  Bissone verso  est, quota  140 e  verso nord
seguendo il  corso del rio Rivasso  fino a oltre quota  120, piegando
verso ovest per  la carraia che porta  a quota 152, poi  la Bottega e
Montebolzone fino alla strada che conduce a Sarturano.
  Prima del paese  si prende la carraia di sinistra  che conduce a C.
Nuova Storni, quindi per la  Caminaglie di quota 146 proseguendo fino
ad incontrare il rio Frate che, lo  risale fino a quota 126, indi per
la carraia verso  ovest di Bonfagiolo. Da quota 152  prosegue fino ad
incontrare un altro rio che percorre verso nord fino ad identificarsi
con il rio che risale verso localita' Roccolo.
  Lo risale per quote 125 e 132 fino a C. delle Gazze, quota 164 e la
stradina che conduce a quota 177 e a C. Boriona. Segue la strada fino
a quasi in prossimita' di Cantone per prendere verso ovest la carraia
che in linea retta supera il  T. Lisone fino a Colombarola, poi verso
sud quota 181  dei Borioni fino ad immettersi e  identificarsi con la
strada provinciale verso Pianello. Segue la suddetta strada superando
il Ponte del  Tidone e all'incrocio prende la s.s.  n. 412 verso nord
fino al paese di Borgonovo Val Tidone. Alla entrata del centro urbano
di Borgonovo  Val Tidone  prosegue verso est  per quella  di Moretta,
l'attraversa e  sempre sulla medesima raggiunge  in prossimita' della
quota 113 rio Cavo. Ridiscende  tale corso d'acqua fino ad incrociare
la strada per Castel San Giovanni sul ponte in prossimita' di C. Cavo
Perletti da dove e' iniziata la delimitazione.
 Un altro comprensorio e' cosi' delimitato.
  La  linea di  delimitazione  ha origine  a nord  al  bivio di  casa
Stradella  (quota 145)  per poi  seguire,  verso est,  la strada  che
passando da quota 139 raggiunge il ciglio sinistro del torrente Nure.
Da qui  e proseguendo  verso sud  la linea  si identifica  col ciglio
sinistro del letto del torrente Nure  fino al rio Lombardo, lo risale
fino a  quota 356, da  qui si identifica verso  nord con la  linea di
quota altimetrica  di 350 m.s.l.m.  aggirando verso est Mansano  e il
colle Merlera. Superato  il rio Caiano, si innesta a  quota 379 sulla
carraia che per quota 342 porta  a Iustiano, verso est per la carraia
di  quota  394  fino  a  quota   363  sulla  carraia  che  conduce  a
Castelvecchio seguendo, quindi,  la carraia che verso  ovest (a monte
della strada  del Bagnolo) passa per  quote 390, 389, 384,  396, 400,
392 fino a  quota 343 nei pressi del fabbricato  Scuola, in localita'
Larzana, sulla  strada del  Bagnolo. Andando  verso Monte  Romola, si
identifica con detta  strada fino ad incrociare verso  est la carraia
che porta  a Costanuova, quota 221,  incrocia il rio Diara  quindi lo
stradello di  Case Rosse,  quindi lo  stradello fino  a quota  170 e,
verso est, fino al rio Cassa a quota 169.
  Ridiscende il rio fino ad Ancarano  di sopra, segue la strada verso
Ancarano di sotto fino a quota 146, indi per la carraia che supera il
rio Co'  e verso  est fino a  C. Nuova; supera  il rio  Trebbiola per
immettersi, verso sud,  sulla carrareccia di Ca Bianca;  da Ca Bianca
arriva fino al rio Finale. Segue  verso nord il confine del comune di
Rivergaro e  di Vigolzone col  quale la  linea si identifica  fino al
rivo che scorre a sud di quota 143.
  Da  qui  la  linea segue  detto  rivo  (quote  147  e 148  fino  ad
intersecare la strada provinciale  Piacenza-Ponte dell'Olio che segue
verso sud  fino ad incrociare,  prima di  Case Brioschi, il  rivo; lo
segue fino  a quota  149, poi  segue la strada  per Ca'  Sgorbati per
ricongiungersi, verso nord,  al bivio di Case  Stradella (quota 145),
punto di partenza.
 Un altro comprensorio e' cosi' definito.
  Partendo, a nord dal trivio di  Rizzolo segue la strada per Tollara
fino ad incontrare il confine comunale di Ponte dell'Olio a quota 193
in prossimita' del rio Ogone.
  Risale  il rio  Ogone fino  al ponticello  nei pressi  della strada
comunale  a quota  307. Prende  la suddetta  strada che  scende a  la
Camminata, prosegue sulla strada per  Langorniello, fino a quota 254.
Si identifica con la carraia verso sud per quote 311, 350, 402 scende
fino  a  quota  357  (I  Vai),  segue la  curva  di  livello  fino  a
raggiungere quota 372, quindi prosegue fino a Ca' Maggi (quota 372) e
raggiunge il rio Torbido e scende fino alla s.s. n. 654.
  Indi, verso nord, per quota 237 e 232 lungo la vecchia strada della
ferrovia  fino ad  incontrare il  Rio Cisiaga,  quindi per  la strada
provinciale che conduce prima a Folignano, poi Zaffignano, La Fratta,
Torrano e quindi al trivio di Rizzolo da dove si e' partiti.
 Un altro comprensorio comprende il seguente territorio.
  La linea  di delimitazione  inizia al quadrivio  di Castell'Arquato
(quota 164) per seguire, in  senso orario, la strada provinciale fino
a toccare il confine comunale di Castell'Arquato che segue verso nord
per breve tratto e precisamente fino a Monte Pozzali (quota 386); qui
piega  a sud  e si  inserisce, costeggiando  il rivo  ad ovest  di C.
Montegiogo, lungo la strada che scendendo per i Campi, arriva fino al
bivio per Prato Ottesola  sulla strada Lugagnano Chiavenna Rocchetta.
Da questo bivio  la linea che delimita il territorio  segue la strada
fino a  Prato Ottesola, risale quindi  il torrente Ottesola fino  a i
Groppi per costeggiare successivamente e  per breve tratto, la strada
che  porta  alla  parrocchia  di   Montezago,  poco  prima  di  detta
parrocchia, la  linea segue  la carrareccia  che scende  nel torrente
Chero.
  Risale il  torrente Chero sul  ciglio sinistro fino  ad incontrare,
verso ovest, la carraia per l'abitato di Faimali che percorre fino ad
immettersi,  a   valle  dell'abitato  di  Castellana,   sulla  strada
provinciale, verso nord, per Gropparello, raggiungendo, al centro del
paese, il trivio per Gusano.  Prende la strada per Gusano, oltrepassa
l'abitato di Gelati,  quindi prima di Gusano prende, da  quota 451 la
strada  di crinale  per  la  Valle, continua  la  strada per  cascina
Monterosso, C. Mosconi, Ca' del  Bosco, fino al Castello di Veggiola;
scende lungo la strada per Veggiola.
  Segue  la strada  per quote  215, 206,  201 in  prossimita' del  T.
Riglio. Supera il  torrente con la strada che passa  quote 205 e 211,
Ronco e ancora fino a quota  226. Verso nord prende la carraia vicino
al lago per quota 219 e segue il rio Merdaro fino ad incontrare verso
est la carraia per quote 178, 182, fino a il Boscone.
  Quindi lo stradello  di C. Bianca, La Zambera, il  Casalino e quota
159 sul torrente Riglio; segue il  Riglio fino alla carraia per quota
162 immettendosi sulla strada per Celleri che poi segue fino al ponte
sul  rio Terzolo  (quota 161);  da qui,  segue verso  nordest il  rio
stesso, indi il torrente Vezzeno fino all'altezza di La Boiona Grande
per immettersi poi sulla strada per Piacentino che segue fino a circa
175 metri a nord del bivio per case il Poggio.
  Da detto punto, la linea, deviando a destra, lungo Rivoli raggiunge
la carrareccia che porta a Borgo  Marta da dove, procedendo verso sud
alla strada, arriva  a la Boiona Piccola (quota 145),  per risalire a
nord lungo il rivo che passa per la Vigna.
  A meta'  distanza tra queste due  cascine, la linea devia  a destra
lungo un rivo fino a  raggiungere la strada provinciale per Carpaneto
a quota 140.
  Da qui procedendo  ancora verso est, la linea si  identifica con la
strada per  Campagne, indi  con la  carrareccia per  Partitore (quota
141)  fino ad  incrociare la  strada  per Bruciate,  segue per  breve
tratto detta strada, prosegue lungo la stessa per C. Marere, C. Sasso
e C. Masana di Sopra fino al suo inserimento sulla strada che conduce
a Vigolo Marchese (quota 141). Da questo punto la linea si identifica
con la  strada predetta e passato  Vigolo Marchese e San  Antonio, si
innesta sulla strada  provinciale Carpaneto-Castell'Arquato che segue
verso sud fino al quadrivio  di Castell'Arquato (quota 164), punto di
partenza.
 Un altro comprensorio e' composto dal seguente territorio.
  Partendo, a nord,  sulla strada provinciale di  Alseno in localita'
Villa   Virginia   (quota  146)   segue   il   confine  comunale   di
Castell'Arquato verso sud, supera il R.S.  Franca e il R. Acqua Puzza
fino a  quota 138. Prende  la strada che  sale a Fellegara,  segue la
sede viaria per  C. della Bassa e i  Gasparini raggiungendo localita'
rio  Corto sulla  strada di  Genova. Si  identifica con  detta strada
verso sud fino a localita' C.  Ratta, prende verso sud la carraia che
porta  al torrente  Ongina. Si  identifica con  il ciglio  destro del
torrente Ongina,  verso la  pianura, fino a  quota 125,  segue l'ansa
verso est portandosi prima a quota 159, segue la strada dritta ad est
di Colle S. Giuseppe fino a quota  186 quindi per la carraia scende a
quota 182 sul confine comunale di Vernasca.
  Segue  detto confine  fino al  torrente Stirone.  Risale il  ciglio
sinistro del  torrente Stirone  fino ad  incontrare lo  stradello per
quota 173 di S. Genesio.
  Da S.  Genesio si identifica  con la strada dei  Trabucchi prosegue
lungo la strada verso sud fino a quota 230.
  Risale verso  nord la  carraia per  quota 294  fino a  quota 345,9.
Segue  la linea  di  quota 350  verso  sud in  senso  orario fino  ad
incontrare la carraia che scende al rio Spiagge, sempre per la stessa
carraia supera  il rio e si  immette sulla strada di  Perpiano. Sulla
stessa prosegue per  Perpiano fino ad incontrare il  bivio verso nord
di Pre Nuovo.  Dopo Pre Nuovo, a destra si  identifica con la carraia
che costeggia prima  il rio Gerbino, quindi dopo il  lago di sinistra
per  la  caraia che  transita  per  quote  388,  381, 343,  333,  266
scendendendo verso il torrente Ongina.  Percorre il ciglio destro del
torrente  Ongina  fino  ad  incontrare   il  rio  della  Botacca;  si
identifica  verso ovest  con il  rio fino  al ponte  sulla strada  di
Genova.
  Si identifica,  verso sud, con detta  strada di Genova fino  a Case
Ongina a quota  241,6. Risale la carraia verso nord,  per i Maronini,
prosegue da quota 381,6 lungo  il confine comunale di Castell'Arquato
e lungo la  strada vicinale di Costa dei Pallastrelli,  quindi per la
strada vicinale  della Bozzina scende fino  a Ca del Riglio  e arriva
all'abitato  di Pallastrelli.  Dai Palastrelli  verso nord,  prosegue
lungo la strada per Castell'Arquato  passando per Ca' Rossa, Fornace,
C. Gravaghi, La Crocetta.
  Dopo l'abitato di Scartazzini si identifica al bivio, sempre con la
strada comunale per  Alseno, passa Villa S. Lorenzo  per ritornare al
punto di partenza in prossimita' di Villa Virginia.
  II) La  zona di produzione  delle uve che possono  essere destinate
alla  produzione del  vino "Colli  Piacentini" Gutturnio  classico e'
quella definita dal decreto del  Presidente della Repubblica 3 luglio
1967 ed  e' suddivisa  in tre  comprensori: A),  B), C),  e comprende
totalmente il territorio  collinare del comune di  Ziano Piacentino e
parzialmente  i  territori collinari  dei  comuni  di: Borgonovo  Val
Tidone,  Castel San  Giovanni, Nibbiano,  Vigolzone, Castell'Arquato,
Carpaneto Piacentino, Lugagnano Val d'Arda e Gropparello.
 Tale zona e' cosi' delimitata.
  A)  Partendo da  ponte  sul rio  Cavo in  prossimita'  del C.  Cavo
Perletti il limite segue per breve tratto verso sud la strada per San
Marzano ed  all'altezza della quota  93 prosegue in  direzione ovest,
lungo  quella per  C. Prandella  fino ad  incrociare il  rio Gambero,
segue quindi tale corso d'acqua verso  nord per circa 700 metri e poi
il sentiero che in direzione norovest raggiunge la strada per Fornaci
e  prosegue  lungo  questa   vorso  sudovest,  attraverso  Fornaci  e
successivamente Casanova,  passa a sud  di C. Merlino e  raggiunge il
confine  di  provincia  in  prossimita'  della  quota  96.  Segue  in
direzione sud  il confine provinciale  ed in prossimita' di  C. Corni
(quota 458), all'incrocio con l'acquedotto  prosegue verso est per il
confine di  Ziano Piacentino  seguendo la  strada che  attraversa San
Giorgio, Cesura e quindi il  torrente Gualdora che discende fino alla
confluenza con  il Tidone. Discende  verso est il torrente  Tidone ed
all'altezza del Caseificio Manzella,  seguendo il confine comunale di
Nibbiano in  direzione ovest  raggiunge la  strada per  Borgonovo Val
Tidone in  prossimita' del km  57,100 circa. Segue tale  strada verso
nord  ed alla  entrata  del  centro urbano  di  Borgonovo Val  Tidone
prosegue verso est per quella di Moretta, l'attraversa e sempre sulla
medesima raggiunge in prossimita' della quota 113 rio Cavo.
  Ridiscende  tale corso  d'acqua fino  ad incrociare  la strada  per
Castel San Giovanni  sul ponte in prossimita' di Q.  Cavo Perletti da
dove e' iniziata la delimitazione.
  B) La  linea di delimitazione ha  origine a nord, al  bivio di casa
Stradella  (quota 145)  per poi  seguire,  verso est,  la strada  che
passando da quota 139 raggiunge il ciglio sinistro del torrente Nure.
Da qui  e proseguendo verso  sud, la  linea si identifica  col ciglio
sinistro  del  letto del  torrente  Nure  fino  al trivio  per  Ponte
dell'Olio-  Bagnolo- Albarola  (quota 210)  per poi  proseguire sulla
strada  per Bagnolo  fino ad  inserirsi, poco  prima dell'abitato  di
Bagnolo, sulla  carrareccia che passa  per le  quote 328, 311,  283 e
267.  Superata   quest'ultima  quota,   la  lihea  che   delimita  il
territorio,  segue ad  ovest il  sentiero  che porta  al rio  Finale,
risale  detto rio  fino  a quota  226 per  poi,  seguendo un  rivolo,
toccare il confine comunale Vigolzone-Rivergaro col quale la linea si
identifica fino  al rivo  che scorre a  sud di quota  143. Da  qui la
linea  segue detto  rivo (quote  147 e  148) fino  ad intersecare  la
strada provinciale Piacenza-Ponte dell'Olio  che segue verso sud fino
ad incrociare, prima di case Brioschi, il rivo; lo segue fino a quota
149 poi  segue la  strada per Ca'  Sgorbati per  ricongiungersi verso
nord al bivio di case Stradella (quota 145), punto di partenza.
  C) La linea di delimitazione inizia al quadrivio di Castell'Arquato
(quota 164) per seguire in senso orario, la strada provinciale fino a
toccare il confine  comunale di Castell'Arquato che  segue verso nord
per breve tratto e precisamente fino a Monte Pozzali (quota 386); qui
piega  a sud  e si  inserisce, costeggiando  il rivo  ad ovest  di C.
Montegiogo, lungo la strada che scendendo per i Campi, arriva fino al
bivio per Prato Ottesola, sulla strada Lugagnano-Chiavenna Rocchetta.
  Da  questo bivio  la linea  che  delimita il  territorio, segue  la
strada fino a Prato Ottesola, risale quindi il torrente Ottesola fino
a i  Gruppi per  costeggiare successivamente e  per breve  tratto, la
strada che  porta alla parrocchia  di Montezago, poco prima  di detta
parrocchia, la  linea segue  la carrareccia  che scende  nel torrente
Chero  fino  ad  incontrare  i  limiti tra  i  comuni  di  Carpaneto,
Gropparello e  Lugagnano (quota 252).  Da qui la linea  si identifica
con il confine  comunale di Gropparello-Carpaneto fino a  M. Oldo per
entrare  poi  nel  territorio  comunale di  Gropparello  seguendo  la
carrareccia ed il rivo che sbocca nel torrente Vezzeno a nord di Casa
Maschi (quota  224). La linea dopo  aver seguito per breve  tratto la
strada, a  quota 223 ripiega  ad est lungo  un rivo, indi  imbocca il
sentiero che passa per i Vizzoni  e raggiunta la strada che passa per
C. Cerchiali e la Corona, la  percorre fino a costeggiare il torrente
Vezzeno,  che poi  segue verso  nord, fino  ad incontrare  il confine
comunale. Da questo  punto la linea percorre a ovest  ed a nordest il
confine comunale  fino all'altezza  del Casalino  ove piega  a destra
lungo il sentiero  per la Graffignana (quota 162)  fino ad immettersi
sulla strada per Celleri che poi  segue fino al ponte sul rio Terzolo
(quota  161); da  qui  segue verso  nordest il  rio  stesso, indi  il
torrente Vezzeno fino all'altezza di  la Boiona Grande per immettersi
poi sulla  strada per Piacentino che  segue fino a circa  175 metri a
nord del bivio per case il Poggio. Da detto punto, la linea, deviando
a destra,  lungo rivoli  raggiunge la carrareccia  che porta  a Borgo
Marta da dove, procedendo verso sud  sulla strada, arriva a la Boiona
Piccola (quota 145), per risalire a  nord lungo il rivo che passa per
la Vigna. A  meta' distanza tra queste due cascine,  la linea devia a
destra lungo  un rivo  fino a raggiungere  la strada  provinciale per
Carpaneto a quota 140. Da qui,  procedendo ancora verso est, la linea
si identifica con la strada per Campagne, indi con la carrareccia per
Partitore (quota 141) fino ad incrociare la strada per case Bruciate,
segue per breve tratto detta strada,  prosegue lungo la strada per C.
Marere, C. Sasso  e C. Masana di Sopra fino  al suo inserimento sulla
strada che conduce a Vigolo Marchese  (quota 141). Da questo punto la
linea si identifica con la  strada predetta e passato Vigolo Marchese
e  San  Antonio,  si   innesta  sulla  strada  provinciale  Carpaneo-
Castell'Arquato,   che  segue   verso  sud   fino  al   quadrivio  di
Castell'Arquato (quota 164), punto di partenza.
  III) La zona  di produzione del vino  "Colli Piacentini" Monterosso
Val d'Arda comprende  la porzione dei territori  collinari dei comuni
di  Vernasca,  Alseno,   Lugagnano,  Castell'Arquato,  Gropparello  e
Carpaneto  in  provincia  di  Piacenza,  particolarmente  idonea  per
conseguire produzioni  con le  caratteristiche previste  dal presente
disciplinare.
  Tale zona e' cosi' delimitata.
  Da  una  linea che,  partendo  dall'abitato  di Vernasca  segue  la
provinciale Vernasca-Castell'Arquato  in direzione di  Lugagnano fino
ad  incontrare, in  prossimita' di  loc. Ca'  Bianca, il  confine fra
Lugagnano  e Vernasca.  Segue  tale confine  fino  ad incontrare,  in
prossimita' di  quota 318, la  strada che collega Lugagnano  al parco
provinciale. Da  questo punto  raggiunge il  bivio della  cappella di
Madonna del Piano (quota 255) per  imboccare la strada dei Ronchi che
percorre  fino ad  inserirsi,  poco prima  di  questo abitato,  sulla
carrareccia che conduce a case Costa.
  Segue tale  carrareccia fino ad  imboccare la strada,  che passando
per  case Castellaro  (quota 259),  giunge a  Prato Ottesola,  con la
quale  si identifica.  Da qui,  la linea  di delimitazione  risale il
corso del  torrente Ottesola fino  alla sorgente, indi  si identifica
con una spezzata ideale che congiunge successivamente la sorgente del
torrente Ottesola con quota 382: quota 382 con quota 302: quota 302 e
con il  punto di incontro, sito  sul greto del torrente  Chero, fra i
confini dei comuni di Gropparello, Carpaneto e Lugagnano.
  Segue  il  confine tra  i  comuni  di  Lugagnano e  Gropparello  in
direzione sud ovest fino a raggiungere  quota 350. Da questo punto si
inserisce  sulla  strada  per  i   Magnani  (quota  382),  Mandola  e
Castellana proseguendo  fino al  bivio di  Bersani (quota  427), indi
segue  la  strada  che,  passando  per  Casello  (quota  366)  giunge
all'incrocio per  Gropparello a  quota 357. Da  qui giunge  a Barzano
seguendo la carrareccia che passa per case Gazzotti. Da Barzano segue
il tracciato stradale che, passando  per case Berti, quota 450, quota
460, giunge a Case Banzola, indi  prosegue per Ca' Fogliazza e scende
al torrente Riglio. Discende lungo  il corso del sopracitato torrente
fino  all'altezza di  Casa Nuova  Riva (in  comune di  Carpaneto). Da
questo  punto raggiunge  in linea  retta il  tracciato stradale  che,
passando  per  Casa Nuova  Riva,  Torre  Confalonieri, Borgo  Paglia,
Piacentino,  La Turca  di Sopra,  la Fornace  Vecchia, attraversa  il
torrente Chero, tocca Case Bruciate  e giunge al confine comunale fra
Carpaneto e  Castell'Arquato. Segue detto confine  fino ad incontrare
la provinciale  Carpaneto-Castell'Arquato che percorre fino  al bivio
per Vigostano (quota 118); da questo punto, la linea di delimitazione
prosegue  lungo  il  tracciato  stradale  che  tocca  successivamente
Vigostano, Giarola e  Colombarola. Da Colobarola segue  la strada dei
Doppi fino al  punto in cui detta strada si  affianca al rio Chiozzo:
da qui  segue la carrareccia  che congiunge il suddetto  torrente con
Torre Gazzola. Da  Torre Gazzola, la linea di  delimitazione segue il
tracciato stradale  che tocca  successivamente le Ferriere,  C. Nuove
Remondini,  la Fornace  e  la  Sforzesca. Da  questo  punto segue  la
carrareccia che scende al greto del torrente Arda il cui corso risale
fino  ad  immettersi  sulla  carrareccia che  collega  il  greto  del
torrente Arda  con Cinta Anguissola.  Da questo punto  segue l'intero
tratto  di  strada  che  collega   Cinta  Anguissola  con  la  strada
Salsediana  (strada  per  Salsomaggiore).  Si  immette  quindi  sulla
Salsediana  (a quota  145) e  la segue  toccando successivamente  San
Rocchino,  Crocetta, Castelnuovo  Fogliani, il  Monastero e  giunge a
quota  155  all'altezza  di  C.  Belvedere. Da  quota  135  segue  il
tracciato stradale che  passa per Ca' Lolini, la  Persica e raggiunge
il confine con la provincia di Parma a quota 124.
  Da  questo punto  la linea  di delimitazione  si identifica  con il
confine tra la  provincia di Piacenza e di  Parma e, successivamente,
sempre seguendo  tale confine,  incontra il  torrente Stirone  il cui
corso risale  fino alla  confluenza del  torrente Borla  (quota 259).
Risale  il  torrente   Borla  fino  ad  incontrare   (quota  262)  la
provinciale per la Borla. Comini, Ronca che segue, fino ad incontrare
nei pressi  di Ronca la provinciale  da Bore a Vernasca  che percorre
fino all'abitato di Vernasca.
  IV) La zona  di produzione del vino  "Colli Piacentini" Trebbianino
Val Trebbia comprende la porzione collinare della Val Trebbia e parte
della Val Luretta particolarmente  idonee a conseguire produzioni con
le caratteristiche previste dal presente disciplinare.
  Tale zona include  parte dei territori dei comuni  di Bobbio, Coli,
Travo, Rivergaro, Gazzola  e Agazzano in provincia di  Piacenza ed e'
cosi' delimitata:
  da  una linea  che,  partendo dall'abitato  di  Rivergaro segue  il
trattato  originale  della  strada  statale n.  45  in  direzione  di
Piacenza fino alla localita'  Niviano Castello. Prosegue quindi lungo
la strada provinciale per Grazzano Visconti fino ad incontrare il rio
della Bosella in prossimita' di quota  127 e il cui corso risale fino
ad incontrare  il confine comunale  tra Rivergaro e  Vigolzone (quota
149). Segue, piegando a destra,  detto confine fino a raggiungere, in
prossimita'  di  quota 632  (M.  Dinavolo)  il confine  comunale  fra
Vigolzone e Travo.
  Segue successivamente  l'intero tratto di  confine tra i  comuni di
Vigolzone-Travo e Travo-Bettola giungendo  cosi' in prossimita' della
confluenza del rio Moini con il  torrente Perino. Risale il corso del
torrente  Perino fino  alla  confluenza con  rio  Cane. Segue  quindi
l'ultimo  tratto  del rio  Cane  fino  a  quota  509. Indi  devia  in
direzione nordovest sul  sentiero che porta al bivio  (quota 546) per
la strada  dei Boioli. Da quota  546 segue la strada  per Case Boioli
fino ad incontrare,  a quota 520, il rio Armelio.  Segue il corso del
rio Armelio fino a quota 274.  Da qui devia lungo una carrareccia che
passa per quota  290 (sopra Ponte) e prosegue per  quota 340, fino ad
incrociare il rio Secco. In questo  punto segue il confine del comune
Bobbio-Coli lungo le  quote 410, 324, 267, 517  e raggiunta l'altezza
di quota 424, devia lungo la carrareccia che, passando per Roncaiolo,
risale quota  488 fino a  quota 366. Da  qui si immette  sulla strada
che, superando  le quote 381  e 429  (dove incrocia il  rio Torusso),
sfiora  la  localita' Scabbiazza  dove  all'altezza  della quota  430
scende lungo il rio Scabbiazza fino  alla strada statale n. 45 (quota
248). Risale la strada statale n. 45 e dopo il Ponte Barberino al km.
99,  risale una  carrareccia che  passa per  Case Nuove  (quota 400),
Cascina Costa (quota 494). Da qui si immette sulla strada che passa a
quota  473,  successivamente   risale  un  rivo  che,   a  quota  561
(all'altezza del  Poggio Pianone) incrocia  il confine del  comune di
Bobbio e Coli. Segue questo  confine passando per cascina Fontana del
Gallo e per Case Poggiolo, arrivando a quota 585. Da quota 585, lungo
una linea ideale, scende sulla strada statale n. 45 al km. 91. Risale
la strada fino al km. 90, da dove oltrepassa il fiume Trebbia a quota
324. Da qui  segue i meandri del Trebbia di  San Salvatore, dai quali
risale lungo una carrareccia che superate le quote 456 e 492 giunge a
cascina Riva (quota  496) cascina Biase (quota 490).  Prosegue per la
strda che tocca  le quote 477, 454 (sopra Case  Caldarola), 515 e 336
dove incrocia il torrente Bobbio. Risale questo torrente fino a quota
359: da  qui devia a destra  risalendo il rio d'Assalto  fino a quota
496. In  questo punto  si inserisce  sulla strada  per i  Brugoni che
successivamente, toccando le quote 581, 587, 591, (casa Sermase), 562
(Villa Pegni), 562 (Casa Pegni),  581 (Ca' Borelli) sorpassa il fosso
delle Lubbie e  prosegue per quota 505 per inserisi  sulla strada che
porta a  Degara dove, a  quota 500, incrocia  il rio Fontana.  Da qui
prosegue lungo la carrareccia, che passando per quota 469 e quota 359
(rio  della Lubbia),  risale per  la strada  di Casa  Muggione (quota
424), Ca' del Bosco (quota 497)  e, dopo aver attraversato il rio del
Gatto,  scende  a quota  430  per  risalire  a  case Poggio,  fino  a
raggiungere Areglia (quota 378). Da questo punto, attraverso le quote
416, 438 e 434 raggiunge Nosia  (quota 429), da dove prosegue per una
carrareccia che tocca  le quote 450, 435, 410, 372.  Risale quindi la
strada proveniente da  Freddezza e, dopo aver superato  la quota 400,
devia a  destra lungo una carrareccia  che passa per quote  367 e 337
dove incrocia il rio Dorba. Risale  lungo un rivo di sinistra del rio
Dorba stesso e giunge a Parcellara (quota 490) da cui scende lungo la
strada fino  a quota 445. Da  qui devia per la  carrareccia che passa
per le  quote 439, 405, 389  sulla cui direzione incrocia  il confine
comunale tra Travo e Bobbio. Risale questo confine raggiungendo quota
671 ed indi, seguendo la strada, che passando per Pietra (quota 559),
Termine  Grosso,  confluisce  in  prossimita'  di  quota  443,  sulla
rotabile che porta  a Chiesa di Bobbiano. Da qui  segue la strada per
Cascina (quota 503)  indi la carrareccia per Costa  del Grillo (quota
608)  e Ca'  del  Bulla  e prosegue  fino  ad  incrociare il  confine
comunale tra  Travo e Gazzola  che segue fino al  Torrazzo; percorre,
verso nordovest, la strada comunale del Torrazzo fino al bivio (quota
314),  di Momeliano.  Scende  la  strada che  porta  al quadrivio  di
Lisignano. Indi prende la strada per  Agazzano e si identifica con la
strada  provinciale  che  conduce  a  Pianello  Val  Tidone  fino  ad
incontrare  il quadrivio  nei pressi  di localita'  Passano; prosegue
verso nord sulla strada che porta  a Sarturano per le quote 192, 174,
131, 128 e indi in entrata sud di Sarturano (quota 134).
  Da  Sarturano verso  est, giunge  a Rivasso.  Prende per  C. Amola,
segue  la strada  fino a  quota 122,  si identifica  con il  torrente
Luretta per breve tratto verso sud,  indi a quota 127 verso est passa
per quota 131 e arriva da nord a Gazzola.
  Attraversa, il paese di Gazzola (per breve tratto verso sud) quindi
per la strada provinciale Gazzola-Rivalta.
  Segue detta strada fino ad incrociare la provinciale Gragnano-Travo
(in  localita' Scuola)  che  percorre fino  a  Rivalta Trebbia.  Indi
raggiunge in direzione sudest il  fiume Trebbia con cui si identifica
fino all'altezza dell'abitato di Rivergaro, da dove si e' partiti.
  V) La  zona di  produzione delle uve  che possono  essere destinate
alla  produzione del  vino  "Colli Piacentini"  Valnure comprende  la
porzione  collinare della  Val Nure  particolarmente idonea  a conse-
guire  produzioni  con  le   caratteristiche  previste  dal  presente
discplinare. Tale  zona include  in parte i  territori amministrativi
dei comuni di San Giorgio Piacentino, Vigolzone e Ponte dell'Olio, in
provincia di Piacenza.
 Tale zona e' cosi' delimitata.
  Partendo  dal  confine  fra  Carpaneto  Piacentino  e  San  Giorgio
Piacentino  sul  torrente  Riglio  in  prossimita'  di  Viustino  (La
Bottega), il limite  segue in direzione ovest la strada  per Godi che
attraversa  e  proseguendo sempre  nella  stessa  direzione giunge  a
Rizzolo, segue quindi  in direzione sudovest la  strada che, superato
Torrano, giunge a La Fratta da  dove piega verso ovest e prosegue per
M.o dei Fiaschi (quota 178) prende quindi il sentiero verso nordovest
fino  ad  attraversare il  torrente  Nure  ed incrociare  il  confine
comunale  tra  Ponte dell'Olio  e  Vigolzone.  Prosegue in  direzione
nordest lungo tale confine prima e  poi su quello tra Vigolzone e San
Giorgio Piacentino  fino all'altezza della  strada che dal  greto del
torrente  Nure conduce  in direzione  ovest a  Stradella, segue  tale
strada e  da Stradella attraversa  Ca' Sgorbati prosegue  verso ovest
lungo la strada  che tocca M.o Italia e lungo  il canale raggiunge la
strada per  Grazzano Visconti  in prossimita'  del km.  11,900. Segue
tale strada  per circa 200  metri in  direzione nord e  quindi, verso
ovest il canale che lo attraversa toccando  le quote 142 e 147 fino a
raggiungere  il confine  comunale di  Vigolzone in  prossimita' della
quota 143; prosegue lungo tale confine  verso sud e quindi semore sul
medesimo in  direzione ovest,  lungo il  P. del  Castellano ed  il t.
Spettine, incrociando in confine del comune di Ponte dell'Olio sul t.
Nure. Da qui, in direzione sudest prima ed est poi segue quest'ultimo
confine  comunale  ed  al  t.   Riglio  risale  verso  nord  sino  ad
incrociare,  in  prossimita'  di  Bianconi,  quello  di  San  Giorgio
Piacentino:  prosegue in  direzione  nordest lungo  il  corso del  t.
Riglio fino a chiudere la delimitazione in localita' La Bottega.
  VI) La  zona di produzione  delle uve che possono  essere destinate
alla produzione  del vino  "Colli Piacentini"  Vin Santo  di Vigoleno
comprende la porzione  collinare compresa fra la  Valle dell'Ongina e
la Valle dello Stirone particolarmente idonea a conseguire produzioni
con le caratteristiche previste dal presente disciplinare.
  Tale  zona  include una  parte  del  territorio amministrativo  del
comune  di  Vernasca  in  provincia di  Piacenza,  cosi'  delimitato:
partendo, a  nord, in localita' Riocorto,  dall'incrocio fra torrente
Ongina e  il confine  del comune  di Vernasca,  verso nord,  segue il
ciglio destro  del torrente  Ongina fino  all'ansa in  prossimita' di
quota 125,  segue l'ansa e  risale la carraia  a quota 159,  segue la
strada dritta ad  ovest di Colle S. Giuseppe fino  a quota 186 quindi
per la carraia  scende a quota 182 sul confine  comunale di Vernasca.
Segue il confine comunale fino  ad incontrare il torrente Stirone che
segna il  confine della provincia  di Piacenza. Si  identifica, verso
sud, con il  ciglio sinistro del torrente Stirone  fino ad incontrare
lo stradello che  conduce a quota 173 in localita'  S. Genesio. Da S.
Genesio prosegue  lungo la  strada comunale fino  ai Trabucchi  e poi
lungo la stessa strada provinciale di Borla fino a quota 234.
  Quindi sale la  strada comunale dei Baroni passando  per Perpiano e
scende fino ad incrociare il  ponte sul torrente Ongina. Segue, verso
nord, il torrente Ongina e si identifica con esso fino a ritornare al
punto di partenza in localita' Riocorto.
  VII) La  zona di  produzione delle uve  idonee alla  produzione dei
vini "Colli  Piacentini" Ortrugo,  Barbera, Bonarda,  Malvasia, Pinot
nero,  Pinot  grigio,   Sauvignon,  Cabernet  Sauvignon,  Chardonnay,
Novello,  Vin  Santo,  Pinot  spumante,  comprende  il  territorio  a
vocazione viticola delle colline  piacentine ed include, in provincia
di Piacenza, l'intero territorio amministrativo di: Caminata (escluso
le isole amministrative in provincia di Pavia, Nibbiano, Pianello Val
Tidone,  Piozzano,  Ziano  Piacentino,  ed  in  parte  il  territorio
amministrativo  dei comuni  di:  Agazzano,  Alseno, Bettola,  Bobbio,
Borgonovo Val  Tidone, Carpaneto Piacentino,  Castell'Arquato, Castel
San  Giovanni,  Coli,  Gazzola, Gropparello,  Lugagnano  Val  d'Arda,
Pecorara, Ponte dell'Olio, Rivergaro,  San Giorgio Piacentino, Travo,
Vernasca e Vigolzone.
 Tale zona e' cosi' delimitata.
  Partendo  dall'entrata  sud nel  centro  abitato  di Borgonovo  Val
Tidone, il limite segue verso ovest la strada per Moretta e, superata
costera Moretta all'incrocio con il  r. Torto, risale verso nord tale
corso  d'acqua  ed  all'ansa  successiva  la  q.  91  all'altezza  di
Polesera,  segue verso  nordovest per  la strada  che conduce  a C.na
Montezella.  Da  C.na  Montezella  segue quindi  la  strada  che,  in
direzione  nordovest, raggiunge  C.  Cavo Perletti  sulla strada  per
Castel San  Giovanni: prosegue quindi  lungo la strada verso  sud per
breve tratto  e, all'altezza della  q. 93 segue, in  direzione ovest,
quella per C. Perduta e C. Pradella fino al r. Gambero per proseguire
poi lungo tale corso d'acqua verso nord per circa 700 metri e seguire
poi il  sentiero che in  direzione nordovest raggiunge la  strada per
Fornaci:  lungo  questa  verso  sudovest  attraversa  Fornaci  quindi
Casanova e,  proseguendo, passa a  sud di  C. Merlino e  raggiunge il
confine  della  provincia  in  prossimita'  della  quota  96  sul  t.
Bardonezza.  Segue,   in  direzione   sud,  il   confine  provinciale
attraversa  il lago  di Trebecco  e, proseguendo  sempre sul  confine
provinciale  in  direzione  sudovest,  raggiunge,  a  quota  779,  il
Roccone, nel  comune di Nibbiano;  segue quindi la strada  verso nord
per Ca' dei  Giorgio (q. 653) e  da tale localita' segue  verso sud e
poi est  la carrareccia per la  Ca' dei Follini. Da  questa localita'
prosegue verso sudest  per la strada che attraversa Ca'  Bazzari e, a
quota 683 segue  quella per Lazzarello, attraversando  prima la quota
753 e,  superato Lazzarello, raggiunge proseguendo  sempre verso sud,
prima Ca' di  Lazzarello, poi case Bianchi,  sul proseguimento arriva
alla  quota 665,  laddove la  strada  incrocia il  corso d'acqua  che
confluisce nel rio della Fornace dell'Aia, a quota 550, segue quindi,
da quota 665, prima l'affluente e poi quest'ultimo corso d'acqua sino
alla confluenza  nel t.  Tidoncello Merlingo,  lungo il  quale risale
verso  nord  -est  sino  alla  confluenza a  quota  388,  con  il  t.
Tidoncello di Sevizzano.  Da quota 388 risale  il torrente Tidoncello
e, a sud  di Marzonago, prosegue in direzione est  per il rio Sereno,
toccando le quote 493 e 532,  dove raggiunge la strada per Sevizzano;
prosegue lungo questa  in direzione sud, costeggia  il centro abitato
di Sevizzano  ad ovest e  segue verso est  la strada per  C. Saliceto
(quote 695). Da C. Saliceto segue la strada in direzione nordest fino
a raggiungere a  quota 708 il confine comunale  di Piozzano. Prosegue
lungo questi  in direzione sud sino  ad incrociare quello di  Travo a
quota 801, segue  quindi quest'ultimo confine in  direzione sudest ed
alla quota  681, all'incrocio con  la strada per  Scarniago, prosegue
verso nordest, lungo questa attraversa il centro abitato di Scarniago
e  proseguendo raggiunge  Madellano segue  verso  nord e  poi est  la
strada che, passando per le quote  560, 554, 477, incrocia quella per
Chiosi;  prosegue lungo  quest'ultima  verso sud,  toccando i  centri
abitati di  Termine Grosso  e Pietra  e raggiunge  poi, a  quota 671,
nuovamente il  confine comunale  di Travo;  discende lungo  questi in
direzione sud  ed in  localita' Cappaia,  all'altezza di  Ronda Nera,
lascia il confine per seguire  verso ovest il sentiero che attraversa
le  quote  389, 405,  439  ed  a quota  445  incrocia  la strada  per
Parcellara, segue tale strada  verso nordovest e raggiunge Parcellara
da dove  segue verso  ovest il  fosso affluente  di sinistra  del rio
Dorba; dalla confluenza risale, per breve  tratto, il rio Dorba; ed a
quota  337 risale  verso ovest  un affluente  di destra  del medesimo
corso d'acqua  fino ad incrociare  la strada per  Freddezza; percorre
questa verso  sud ed  all'altezza di  Cosenzio, in  prossimita' della
quota 372, segue verso ovest la strada che passa a nord di Freddezza,
tocca quota  410, attraversa Marumoni  (quota 435) e  raggiunge Nosia
(quota 429).
  Da Nosia segue il sentiero per  Areglia toccando le quote 434, 438,
416 e da  Areglia prosegue per la carrareccia che  attraversa case il
Poggio e raggiunge la strada per  Gobbi: prosegue lungo questa per il
breve tratto  (250 metri) verso  sud e quindi nella  stessa direzione
per il sentiero che tocca le quote 416, 430, attraversa rio del Gatto
e raggiunge  Ca' del Bosco  (quota 497). Da  Ca' del Bosco  segue, in
direzione sudest, il sentiero che attraversa la quota 526 e raggiunge
alle pendici occidentali  di M. Spanna la strada  per Mezzano Scotti;
prosegue nella stessa direzione lungo tale strada per Mezzano Scotti;
prosegue nella stessa direzione lungo tale strada fino ad incrociare,
superato C. Muggione, l'acquedotto (331). Prosegue lungo quest'ultima
strada verso  ovest ed  all'incrocio con il  rio della  Lubbia (quota
359) segue  il sentiero in  direzione ovest fino all'incrocio  con la
strada per Centomerli,  risale questa verso nord per  breve tratto e,
all'altezza della quota  469, prosegue verso ovest e  sudovest per il
sentiero che  passa a sud della  quota 519; attraversa le  quote 503,
535  e, sul  proseguimento per  una  retta, raggiunge  la strada  per
Degara:  su tale  strada prosegue  verso ovest,  attraversa il  fosso
delle Lubbie  e, dopo  circa 500  metri, prende  il sentiero  per Ca'
Borelli (quota  581) e quindi  quello in direzione sud  attraverso C.
Mazucca e, sul proseguimento verso sud  e sudovest, passando a sud di
C. Vignola, raggiunge  C. Pegni inferiore (quota 562).  Indi segue la
strada in  direzione ovest toccando  Villa Vegni, C. Sermase  e Valle
per raggiungere la  s.s. 461 in prossimita' del  km. 52,300; discende
verso sud lungo questa ed a Campore prende la strada che in direzione
nord incrocia a quota 496 il  rio d'Assalto; discende questo corso di
acqua verso sud fino alla confluenza con il t. Bobbio (quota 359) per
proseguire poi lungo il sentiero  che costeggia tale corso d'acqua in
direzione est, e giunto alla quota 336, prosegue verso sudovest lungo
il sentiero che raggiunge la  strada per C. Fontanini; prosegue lungo
questa verso sudest toccando le quote  515, 477 e, alla quota 490 (C.
Piani), prosegue in direzione est per  il sentiero che tocca la quota
317 e  raggiunge, a quota 321,  la strada per Bobbio:  prosegue lungo
questa verso sud e passando ad ovest  di C. Biase segue verso est per
il sentiero  che attraverso la quota  490 raggiunge la strada  per C.
Riva in prossimita' della quota  446, percorre tale strada verso sud,
raggiunge  rio  Riva e  quindi  verso  nordest  segue il  sentiero  e
raggiunge quota 456 per piegare  poi in direzione sudest raggiungendo
il fiume Trebbia: risale tale  corso d'acqua includendo San Salvatore
e quindi seguendo  il confine del comune di Bobbio,  raggiunge al km.
90 la s.s di Val Trebbia n. 45.
  Prosegue verso  nord lungo tale strada  e, alla quota 325  (km. 90)
segue, in direzione est, una retta immaginaria che incontra la strada
per  Coli alla  quota 585  sul confine  comunale di  Bobbio; prosegue
verso nord  lungo tale confine  fino a Poggio Pianone  incrociando un
affluente  di destra  del fiume  Trebbia, lo  discende verso  nord e,
all'incrocio con la  strada per C. Costa (quota  475), prosegue nella
stessa direzione lungo questa raggiungendo C. Costa (quota 494).
  Da quota  494, segue verso  nord il sentiero che,  attraversando il
fosso degli Aregli,  raggiunge C. Mezza Cappella a quota  399 da dove
prosegue verso nordest per il  sentiero che attraversa il fosso degli
Armanni e poi piegando a nordovest,  raggiunge C. Nuova (quota 400) e
poi, a quota 356, il fosso che  discende dal M. del Lago e confluisce
nel Trebbia. Da  quota 356, il fosso  che discende dal M.  del Lago e
confluisce nel Trebbia. Da quota  356 discende questo corso d'acqua e
raggiunge il Trebbia per discenderlo poi  verso nord fino al ponte di
Barberino (quota 242).
  Prosegue lungo s.s.  Val Trebbia e, dopo circa  un chilometro verso
est a  quota 248, risale  il rio Scabbiazza  e, a quota  430 prosegue
verso nord  per il sentiero  che raggiunge Scabbiazza.  Da Scabbiazza
segue verso nord la strada per  Roncaiolo toccando le quote 429, 381,
366,  352;  da quest'ultima  quota  risale,  verso sudest,  il  fosso
affluente del Trebbia e, in  prossimita' della sorgente, prosegue per
il  sentiero  che  in  direzione nordovest  raggiunge  Roncaiolo.  Da
Roncaiolo prosegue in direzione sudest  per il sentiero che conduce a
Costa  Camminata e,  superata la  quota 424,  incrocia nuovamente  il
confine  comunale di  Bobbio  lungo  il quale  prosegue  verso est  e
nordest e, all'incrocio  con il rio Secco, discende  il corso d'acqua
per circa 200 metri per prendere poi, verso est, il sentiero e quindi
la strada  per Ponte di Sopra  che supera per seguire  in prossimita'
della quota  290 il sentiero che  verso est raggiunge il  rio Armelio
(quota  274).   Risale  questi  verso   sud  sino  alla   quota  520,
all'incrocio con  la strada per  Boioli: segue tale strada  verso est
fino a  Casazza toccando  le quote  533, 528, 546  e 567.  Da Casazza
prosegue  verso sud  sul  sentiero  che raggiunge  quota  509 e,  sul
proseguimento nella stessa direzione,  incrocia il rio Cane: discende
quindi  tale corso  d'acqua e,  alla quota  337, all'incrocio  con la
srada per Villanova,  prosegue verso sud per tale  strada. Dopo circa
un  chilometro alla  quota  367,  prosegue ad  ovest  per quella  che
attraversa Scagliotti  e raggiunge Costa  Rodi (quota 533).  Da Costa
Rodi segue verso  sud il sentiero e poi la  strada che in prossimita'
del  ponte  Verbucone  incrocia   quella  per  Biasini,  prosegue  su
quest'ultima,  attraversa Biasini  e,  sul  proseguimento verso  est,
raggiunge il ponte sul torrente  Perino, risale verso nord tale corso
diacqua e, poco dopo M.o Vecchio, segue la strada per Bacchetti verso
est, passando per la circonvallazione sud  (quota 426 e 441), su tale
strada prosegue  verso est per quella  che porta alle case  Moline e,
proseguendo  su quest'ultima,  in  direzione nord,  passa  ad est  di
Bocito e Belito fino a raggiungere  a quota 598 case Matteo, da dove,
per il sentiero  verso ovest raggiunge il confine  comunale di Travo.
Prosegue poi  lungo questi  in direzione nord  fino a  raggiungere la
quota 656,  nei pressi di M.  Viserano, da dove, in  direzione sudest
segue  il sentiero  che tocca  la quota  614 e  raggiunge Grilli;  da
Grilli segue verso  est la strada per Cassinari  e, proseguendo sulla
medesima  verso sudest,  raggiunge Torna  e poi  in direzione  sud C.
Invaga e,  superata la  quota 580,  ad est di  La Lama,  raggiunge il
bivio per la cava di pietra:  dal bivio prosegue verso ovest lungo la
strada per C. Mole che supera ed all'incrocio con il T. Olza discende
questi verso  est sino al ponte  in prossimita' della quota  323. Dal
ponte segue  verso sud la strada  per breve tratto e  poi il sentiero
che, in direzione sudovest, attraversa le  quote 351 e 457 per andare
ad incrociare, alla  quota 505, la strada per San  Bernardino e lungo
questa raggiunge tale  centro abitato. Da San  Bernardino segue verso
est la  strada per Selva,  l'attraversa e, proseguendo  raggiunge rio
Barbarone  (quota  514);  ridiscende   tale  corso  d'acqua  e,  alla
confluenza  nel   rio  dell'Osteria,  risale  quest'ultimo   fino  ad
incrociare la strada in prossimita'  di C. Osteria: segue tale strada
in direzione ovest e a C.  Sartori prosegue sempre verso ovest fino a
raggiungere Vigolo toccando  la quota 608: da Vigolo  segue una linea
spezzata  immaginaria verso  nordest  facendo  vertice Castelnardo  e
raggiungendo poi C.  Zani (quota 544) da dove prosegue  per la strada
che  raggiunge quella  per  Padri; all'incrocio  prosegue lungo  tale
strada  in  direzione est  attraversa  Padri,  Gragnano di  Sotto,  e
proseguendo  verso  sud,  raggiunge  Riglio. Da  Riglio  prosegue  in
direzione sud per  la strada che raggiunge Busa e  poi Poggio da dove
segue  il  sentiero  in direzione  sudovest  raggiungendo  Generesso:
prosegue poi verso sudest lungo la strada che raggiunge, a quota 407,
il t.  Riglio da dove risale  verso nordest per quella  che raggiunge
Montechino in direzione sudest, segue la strada per Groppo Visdomo da
dove verso  est per la strada  che costeggia le Rocche,  raggiunge il
rio  Freddo a  sud  di Pierfrancesco,  superata Cavadipietra:  risale
quest'ultimo corso  d'acqua e,  al ponte  sulla strada  per Carignone
(km.  18,200), segue  verso est  e nordest  la strada  che attraversa
Guidi,  Rustigazzo, Costa,  Vicanino, Osteria  a C.  Bosconi; al  Km.
1,900  circa prosegue  per  il  confine di  Lugagnano  Val d'Arda  in
direzione sudest fino  a raggiungere il t. Arda:  risale questo corso
d'acqua  verso  sud  ed  attraversato longitudinalmente  il  lago  di
Mignano, in  direzione sud  il corso d'acqua  affluente del  lago che
incrocia la strada  rivierasca in prossimita' del km.  9 e, risalendo
sempre questo corso d'acqua, incrocia presso Levori, il sentiero che,
passando  per  quota 444,  raggiunge  in  direzione  nord e  poi  est
l'abitato di  Levori, in  direzione est, segue  la strada  per Corti,
costeggiando  a  sudest il  centro  abitato,  per seguire  poi  verso
nordest il sentiero a mezza  costa dell'impluvio del lago di Mignano,
sentiero  che tocca  le quote  465,  479, 514  e, a  nordovest di  M.
Vidalto, raggiunge la miniera da dove  segue la strada verso nord per
Vitalta.
  Da Vitalta  segue verso est  la strada  per Segadello e  dopo breve
tratto in  direzione nord il  sentiero per  C. Farina e  quindi verso
nordest la  strada per Alessandroni e  per Gallosi ed alla  quota 471
quella che  raggiunge la  strada per Vernasca  alla quota  465: segue
quest'ultima verso est attraversando Ranca, Comini, Burgazzi, Silvani
e poi all'incrocio con l'affluente  del t. Stirone in prossimita' del
km.  10,100,  ridiscende  tale  corso d'acqua  fino  alla  confluenza
raggiungendo cosi' il confine di provincia.
  Risale verso nordest tale confine che per buona parte si identifica
con  il t.  Stirone e,  poco  dopo averlo  allontanato, raggiunge  la
strada  per  Fornio (quota  124).  Segue  tale strada  per  nordovest
toccando la Persica  e C. Lolini fino ad incrociare,  alla quota 155,
la strada per Castelnuovo Fogliani  e proseguire poi lungo questa, in
direzione nord, raggiungendo il centro abitato.
  Da Casteiiuovo  Fogliani segue,  in direzione nordovest,  la strada
che passa  per Santa Maria di  Latte e attraversato il  r. Grattarolo
raggiunge quella  per Alseno (quota  89). Da quota 89  prosegue verso
sudovest per Castell'Arquato e, prima di giungere a Villa San Lorenzo
alla quota 146 (km. 1,900 circa)  segue verso nordovest la strada per
Cinta Anguissola  che supera e  raggiunge il t. Arda,  prosegue lungo
questi per circa un chilometro  verso nord e all'altezza della strada
per la Sforzesca la segue verso ovest, raggiunge la Sforzesca e verso
nord C. Nuove  Remondini da dove prende la strada  in direzione ovest
per  torre  Gazzola,  che  raggiunge.  Da  Torre  Gazzola  segue,  in
direzione nordovest,  il sentiero che  incrocia la strada  per Doppi,
lungo questa  prosegue verso  sudovest toccando  Giarola e  verso sud
Vigostano, da dove  in direzione ovest segue la  strada che raggiunge
quella per Vigolo Marchese al  km. 21,300 circa; quindi lungo questa,
verso nordovest,  raggiunge il ponte sull'affluente  del t. Chiavenna
in prossimita' del  km. 20,500; risale il corso  d'acqua in direzione
sud sino  ad incrociare la  strada per  Bastida e lungo  questa verso
nordovest, attraversa Bastida, Castello Turca di Sopra, Piacentino, e
all'uscita di quest'ultimo,  segue la strada che,  piegando verso sud
porta a C. Il Poggio, all'altezza delle quali (quota 134) segue verso
sud  il sentiero  fino a  raggiungere la  cappella sul  greto del  t.
Vezzeno.  Risale quindi  il  corso d'acqua  ed  all'altezza di  Torre
Confalonieri  prosegue  verso ovest  per  quella  che si  immette  in
prossimita' del km 3 nella  strada per Cimafava percorre quest'ultima
verso nord  per circa 200  metri e  quindi, verso ovest,  proseue per
quella  che  attraversa C.  Nuova  Riva  e  raggiunge il  t.  Riglio:
ridiscende tale  corso d'acqua verso  nord ed  al ponte delle  C. del
Riglio segue verso  ovest la strada per  Godi e, al km  4 piega verso
sudovest, attraversa Rizzolo,  Torrano e raggiunge La  Fratta da dove
segue verso  ovest, la  strada per  M.o dei  Fiaschi e,  nella stessa
direzione, il sentiero  che raggiunge il t. Nure e  quindi il confine
comunale di Vigolzone:  prosegue verso nordest lungo  tale confine ed
all'altezza  di Stradella  segue  verso ovest  la  strada per  questo
centro abitato.  Da Stradella segue  la strada  verso sud fino  a Ca'
Sgorbati e  quindi verso ovest quella  per M.o Italia (quota  149) da
dove prosegue verso ovest per il  canale che, raggiunge la strada per
Grazzano Visconti che segue per circa 400 metri verso nord e prosegue
poi, in direzione ovest, lungo il canale, toccando le quote 148 e 147
per incontrare il confine comunale di Vigolzone.
  Segue verso  sud tale confie  per breve tratto ed  all'incrocio con
rio della Bosella discende tale corso d'acqua ad incontrare la strada
per Niviano (quota 127).
  Segue questa verso ovest, raggiunge Niviano, lo attraversa e per la
s.s.  n.  45, in  direzione  sud  giunge  a Rivergaro.  Da  Rivergaro
prosegue verso ovest per la strada  del greto del fiume, raggiunge il
Trebbia  e quindi  il confine  comunale di  Rivergaro lungo  il quale
prosegue verso ovest e poi verso nord fino alla quota 114, a sudovest
di C. Buschi  sul greto del fiume Trebbia. Da  quota 114 segue, verso
nordovest, la sponda  di sinistra del corso  d'acqua fino all'abitato
sud di Rivalta  Trebbia per proseguire in  direzione nordovest, lungo
la strada per  la scuola e, poco prima di  giungervi, alla quota 132,
segue quella verso ovest per Gazzola. Attraversa in direzione nord il
centro abitato e, alla quota 136,  segue verso ovest la strada per C.
Vecchia ed alla quota 131,  sul confine comunale di Gazzola, prosegue
nella stessa direzione  lungo il canale che affluisce  nel t. Luretta
alla quota  127; ridiscende  il t.  Luretta fino a  C. Nuova  ed alla
quota 122  segue la strada verso  ovest per Rivasso da  dove prosegue
prima  verso  nord  e  poi  verso ovest  per  quella  che  conduce  a
Sarturano. In uscita nord da Sarturano (quota 134) segue in direzione
nordovest  la  strada  per  Mirabello  e  prima  di  giungervi  a  La
Palazzina, prosegue per quella che  conduce a Grintorto, che supera a
nord per  seguire la strada  che in direzione nordovest  raggiunge il
greto del  t. Tidone. Risale  tale corso d'acqua fino  all'altezza di
Fabbiano per seguire poi lungo la strada che in direzione nordovest e
passando per la quota 143  raggiunge il centro abitato, lo attraversa
fino  ad incrociare  ad Osteriazza  la  s.s. n.  142; prosegue  lungo
questa  in direzione  nord fino  a  raggiungere il  borgo abitato  di
Borgonovo Val Tidone da dove e' iniziata la delimitazione.
                               Art. 4.
  Le condizioni  ambientali e di  coltura dei vigneti  destinati alla
produzione dei  vini a  denominazione di  origine controllata  di cui
all'art. 1 devono essere quelle tradizionali delle zone di produzione
di cui all'art. 3  e, comunque, atte a conferire alle  uve ed ai vini
le specifiche tradizionali caratteristiche qualitative.
  Per la produzione di tutti i  vini a D.O.C. "Colli Piacentini" sono
pertanto da considerare  idonei unicamente i vigneti  ubicati in zona
collinarepedemontana,   bene    esposti,   su    terreni   argillosi,
preferibilmente  di  natura   calcarea  o  calcareaargillosa,  spesso
ferrettizzati, ciottolosi e ghiaiosi.
  Per la produzione dei vini  a D.O.C. "Colli Piacentini" Gutturnio e
"Colli Piacentini" Gutturnio classico  non sono da considerare idonei
i vigneti posti al di sopra  dei 350 metri di altitudine, fatte salve
le deroghe  per gli  appezzamenti bene esposti,  vocati e  situati ad
altitudini  anche  superiori. Sono  inoltre  esclusi  i vigneti  male
esposti, rivolti verso nord e nordest, nei fondovalle, in zone umide,
nei pressi  di fiumi e  torrenti, impiantati in terreni  con pendenza
inferiore al 6%.
  I  sesti d'impianto,  le  forme  di allevamento  a  spalliera ed  i
sistemi di  potatura dei  vigneti (corti,  lunghi e  misti) destinati
alla produzione delle uve  della denominazione di origine controllata
di cui all'art. 1 devono  essere quelli generalmente usati e comunque
atti a non modificare le caratteristiche delle uve e dei vini.
  E' vietata ogni  pratica di forzatura. E'  ammessa l'irrigazione di
soccorso per un massimo di due volte all'anno prima dell'invaiatura.
  I vigneti di nuovo impianto  e di riempianto devono essere composti
da almeno 2.200 ceppi ad ettaro per tutte le tipologie di vino.
  La  resa massima  di uva  per ettaro  in coltura  specializzata dei
vigneti destinati alla produzione dei vini a denominazione di origine
controllata  di cui  all'art.  1, i  rispettivi titoli  alcolometrici
volumici naturali  minimi e le  rese massime  di uva in  vino finito,
devono essere i seguenti:
                                       Ton/Ha     Vol%
                                          -         -
Gutturnio                               12,0      11,50
Gutturnio Classico                      10,0      12,00
Gutturnio Superiore                     10,0      12,00
Gutturnio Riserva                       10,0      12,50
Monterosso Val d'Arda                   10,0      10,50
Trebbianino Val Trebbia                 10,0      10,50
Valnure                                 10,0      10,50
Barbera                                 13,0      11,00
Bonarda                                 13,0      11,00
Malvasia                                13,0      10,00
Ortrugo                                 12,0      10,50
Pinot Grigio                            10,0      10,50
Pinot Nero                              10,0      11,00
Pinot Spumane                           10,0       9,50
Sauvignon                               10,0      10,50
Cabernet Sauvignon                      10,0      12,00
Chardonnay                              10,0      10,50
Novello                                 13,0      11,00
Vin Santo                               10,0      10,50
Vin Santo di Vigoleno                    5,0      10,50
  Nelle  annate  favorevoli  i  quantitativi di  uve  ottenuti  e  da
destinare  alla  produzione  dei  vini  a  denominazione  di  origine
controllata "Colli Piacentini" devono  essere riportati nei limiti di
cui sopra, purche' la produzione globale  non superi del 20% i limiti
medesimi, fermi restando i limiti  resa uvavino per i quantitativi di
cui trattasi, di cui al comma successivo.
  La resa massima dell'uva in vino finito, pronto per il consumo, non
deve essere superiore al 70%. Qualora superi questo limite, ma non il
75%, l'eccedenza non ha diritto alla D.O.C.
  Oltre  il  75%  decade  per  tutto  il  prodotto  il  diritto  alla
denominazione di origine controllata.
  Per la D.O.C. "Colli Piacentini"  Vin Santo, "Colli Piacentini" Vin
Santo  di Vigoleno  e  "Colli Piacentini"  Malvasia  passito la  resa
masssima  di  uva fresca  da  trasformare  in  vino finito  non  puo'
superare rispettivamente il 35%, il 30% ed il 40%.
  Le uve destinate alla produzione  dei vini spumanti a denominazione
di  origine  controllata  "Colli Piacentini"  debbono  assicurare  un
titolo alcolometrico minimo totale naturale del 9,50% vol.
                               Art. 5.
  Le  operazioni di  vinificazione, compreso  la presa  di spuma,  la
rifermentazione    in    bottiglia    o   in    grandi    recipienti,
l'invecchiamento, l'affinamento in  bottiglia e l'imbottigliamento di
tutti  i   vini  a   denominazione  di  origine   controllata  "Colli
Piacentini" di cui all'art. 1,  con esclusione della tipologia "Colli
Piacentini"   Gutturnio  classico,   debbono  essere   effettuate  in
provincia  di Piacenza  salvo  quanto  specificatamente previsto  nel
presente  articolo.  E' consentito  di  effettuare  le operazioni  di
vinificazione  compreso  la presa  di  spuma,  la rifermentazione  in
bottiglia o in grandi  recipienti, l'invecchiamento, l'affinamento in
bottiglia  e  l'imbottigliamento di  tutti  i  vini a  D.O.C.  "Colli
Piacentini"  negli  stabilimenti  delle  ditte  site  nel  comune  di
Rovescala ad est del torrente Bardoneggia in provincia di Pavia.
  Per il vino a D.O.C. "Colli Piacentini" Malvasia, limitatamente per
un periodo di tre anni a partire  dalla data di entrata in vigore del
presente disciplinare, le operazioni di vinificazione "(a partire dal
mosto)",  la presa  di spuma,  la rifermentazione  in bottiglia  o in
grandi recipienti,  l'affinamento in bottiglia  e l'imbottigliamento,
possono essere  autorizzate, anche fuori  dal territorio di cui  al 1
comma e piu' specificatamente nelle province di Parma, Reggio-Emilia,
Modena e  Cremona purche'  le ditte interessate  presentino specifica
richiesta al Ministero per le politiche agricole - Comitato nazionale
per la  tutela e la  valorizzazione delle denominazioni di  origine e
delle indicazioni geografiche tipiche dei vini.
  E' in facolta'  del Ministero per le politiche  agricole - Comitato
nazionale per  la tutela e  la valorizzazione delle  denominazioni di
origine  e  delle  indicazioni   geografiche  tipiche  dei  vini,  su
richiesta delle  ditte interessate,  consentire che le  operazioni di
vinificazione dei vini a  denominazione di origine controllata "Colli
Piacentini"  Trebbianino Val  Trebbia, "Colli  Piacentini" Val  Nure,
"Colli  Piacentini" Novello,  "Colli  Piacentini"  Vin Santo,  "Colli
Piacentini" Pinot Spumante, "Colli Piacentini" seguita dalle menzioni
di  uno dei  seguenti  vitigni Ortrugo,  Barbera, Bonarda,  Malvasia,
Pinot Nero,  Pinot Grigio, Sauvignon,  Cabernet-Sauvignon, Chardonnay
di cui all'art.  1, siano effettuate in stabilimenti  siti nel comune
di Santa Maria della Versa e Rovescala, in provincia di Pavia.
  Per  il vino  a  D.O.C. "Colli  Piacentini"  Gutturnio Classico  le
operazioni di vinificazione, invecchiamento obbligatorio, affinamento
in  bottiglia ed  imbottigliamento debbono  avvenire nell'ambito  del
territorio di cui  all'art. 3 paragrafo II.  E' consentito effettuare
le  predette  operazioni negli  stabilimenti  situati  nel comune  di
Rovescala ad est del torrente Bardoneggia, in provincia di Pavia.
  Tuttavia  le   operazioni  di  imbottigliamento  del   vino  "Colli
Piacentini"  Gutturnio   Classico  possono  essere   autorizzate  dal
Ministero  per le  politiche  agricole -  Comitato  nazionale per  la
tutela e  la valorizzazione  delle denominazioni  di origine  e delle
indicazioni  geografiche  tipiche dei  vini,  su  richiesta di  ditte
situate al  di fuori del territorio  di cui all'art. 3  paragrafo II,
sempre che tali stabilimenti abbiano sede in provincia di Piacenza
  Le operazioni di vinificazione del vino a D.O.C. "Colli Piacentini"
Monterosso  Val d'Arda  debbono avvenire  nell'intero territorio  dei
comuni  compresi,  anche solo  in  parte,  nella rispettiva  zona  di
produzione delle uve di cui all'art. 3 paragrafo III.
  E' consentito effettuare la presa di spuma e l'imbottigliamento del
vino a  D.O.C. "Colli  Piacentini" Monterosso Val  d'Arda nell'ambito
del territorio della provincia di Piacenza.
  Le operazioni di vinificazione,  di invecchiamento obbligatorio, di
imbottigliamento  e di  affinamento in  bottiglia del  vino a  D.O.C.
"Colli  Piacentini" Vin  Santo di  Vigoleno devono  essere effettuate
solamente nell'interno  del territorio  amministrativo del  comune di
Vernasca.
  Nella   vinificazione   sono   ammesse   le   pratiche   enologiche
tradizionali,  leali e  costanti,  pur  tenendo opportunamente  conto
degli adeguamenti  tecnologici e  della ricerca  atte a  conferire ai
vini derivati le peculiari caratteristiche.
  Le  uve  destinate  alla  produzione   dei  vini  a  D.O.C.  "Colli
Piacentini" Vin  Santo, "Colli  Piacentini" Vin  Santo di  Vigoleno e
"Colli  Piacentini"  Malvasia  passito  devono  essere  accuratamente
scelte e devono essere appassite con il metodo tradizionale su pianta
e su graticci  con controllo fino alla spremitura,  che puo' avvenire
solo dopo il 1 dicembre dell'anno di raccolta, in modo da raggiungere
un contenuto  zuccherino non  inferiore al 26%  per la  D.O.C. "Colli
Piacentini" Vin  Santo, al 28%  per la D.O.C. "Colli  Piacentini" Vin
Santo di Vigoleno ed al 23% per la D.O.C. "Colli Piacentini" Malvasia
passito.
  Il vino  a D.O.C. "Colli  Piacentini" Malvasia passito  puo' essere
messo  in commercio  dal 1  settembre dell'anno  successivo a  quello
della vendemmia.
  La denominazione  di origine controllata dei  vini "Colli Piacenti-
ni"  con   una  delle  seguenti  menzioni:   Monterosso  Val  d'Arda,
Trebbianino Val  Trebbia, Valnure,  Malvasia, Bonarda,  Pinot grigio,
Pinot  nero, Ortrugo,  Chardonnay, Pinot  puo' essere  utilizzata per
designare il vino  spumante ottenuto con mosti o  vini che rispondono
alle condizioni ed ai  requisiti previsti, dal presente disciplinare,
per i vini omonimi.
  Le uve destinate alla produzione  dei vini spumanti a denominazione
di  origine  controllata  "Colli Piacentini"  debbono  assicurare  un
titolo alcolometrico volumico totale minimo del 9,50% vol.
  Le operazioni di spumantizzazione dei predetti vini a denominazione
di origine controllata "Colli Piacentini"  sia con il metodo classico
o  tradizionale  che  in  grandi  recipienti  chiusi,  devono  essere
effettuate  in  stabilimenti  siti  nell'ambito  della  provincia  di
Piacenza  e  negli  stabilimenti  siti nel  comune  di  Rovescala  in
provincia di Pavia.
  La denominazione di origine controllata dei vini "Colli Piacentini"
puo' essere utilizzata  per designare i vini  frizzanti Gutturnio (ad
esclusione di quelli designati con  le menzioni classico, superiore e
riserva), Monterosso  Val d'Arda,  Trebbianino Val  Trebbia, Valnure,
Barbera,  Bonarda,  Malvasia,  Ortrugo,  Pinot  grigio,  Sauvignon  e
Chardonnay che  rispondono alle condizioni ed  ai requisiti stabiliti
dal presente disciplinare.
  L'esame  fisicochimico  e  organolettico relativo  alla  certifica-
zione di  "conformita'" e' obbligatorio  e sufficiente nella  fase di
produzione  per   la  commercializzazione   del  prodotto   sfuso  in
contenitori superiori a 5 litri.
  Per l'immissione del prodotto al  consumo finale e' obbligatoria la
certificazione di "idoneita'"  anche per i prodotti  gia' idonei alla
"conformita'".
                               Art. 6.
  I  vini di  cui all'art.  1  all'atto della  immissione al  consumo
devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
 "Colli Piacentini" Gutturnio e Gutturnio classico:
   colore: rosso rubino brillante di varia intensita';
   odore: vinoso, caratteristico;
   sapore: secco o abboccato, fresco, giovane, tranquillo o vivace;
   titolo alcolometrico volumico totale minimo: l2,00% vol.;
   acidita' totale minima: 5,0 g/l;
   estratto secco netto minimo: 20,0 g/l;
   e' prevista la  tipologia frizzante  limitatamente alla  tipologia
Gutturnio.
 "Colli Piacentini" Gutturnio superiore:
   colore: rosso rubino intenso;
   odore: leggermente vinoso;
   sapore: secco, tranquillo, fine, di corpo;
   titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol.;
   acidita' totale minima: 5,0 g/l;
   estratto secco netto minimo: 22,0 g/l.
 "Colli Piacentini" Gutturnio riserva:
   colore: rosso rubino intenso su fondo granata;
   odore: gradevole;
   sapore: secco, tranquillo, armonico, di corpo;
   titolo alcolometrico volumico totale minimo svolto: 12,50% vol;
   acidita' totale minima: 4,5 g/l;
   estratto secco netto minimo: 22,0 g/l.
 "Colli Piacentini" Monterosso Val d'Arda:
   colore: da paglierino a dorato;
   odore: delicato, caratteristico;
   sapore: secco o  abboccato o  amabile,  fine e  sottile di  corpo,
tranquillo o vivace;
   titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
   acidita' totale minima: 5,0 g/l;
   estratto secco netto minimo: 16,0 g /l;
sono previste le tipologie frizzante e spumante.
 "Colli Piacentini" Trebbianino Val Trebbia:
   colore: giallo paglierino o giallo dorato chiaro
   odore: vinoso, gradevole;
  sapore: secco o abboccato, delicato, sottile, tranquillo o vivace;
   titolo alcolometricovolumico totale minimo: 11,00% vol;
   acidita' totale minima: 5,0 g/l;
   estratto secco netto minimo: 16,0 g/l;
sono previste le tipologie frizzante e spumante.
 "Colli Piacentini" Valnure:
   colore: giallo, paglierino chiaro;
   odore: caratteristico, gradevole, aromatico;
  sapore:  secco  o  abboccato  o amabile,  gradevole,  tranquillo  o
vivace;
   titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
   acidita' totale minima: 5,0 g/l;
   estratto secco netto minimo: 16,0 g/l;
sono previste le tipologie frizzante e spumante.
 "Colli Piacentini" Barbera:
   colore: rosso rubino;
   odore: vinoso, caratteristico;
  sapore: secco o abboccato,  sapido, leggermente tannico, tranquillo
o vivace;
   titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
   acidita' totale minima: 5,5 g/l;
   estratto secco netto minimo: 20,0 g/l;
e' prevista la tipologia frizzante.
 "Colli Piacentini" Bonarda:
   colore: rosso rubino, a volte intenso;
   odore: caratteristico, gradevole;
  sapore: secco o  abboccato o amabile o  dolce, leggermente tannico,
fresco, tranquillo o vivace;
   titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50 vol;
   acidita' totale minima: 5,0 g/l;
   estratto secco netto minimo: 20,0 g/l;
e' prevista la tipologia frizzante.
 "Colli Piacentini" Bonarda spumante:
   spuma: fine e persistente;
   colore: rosso rubino brillante di varia intensita';
   odore: caratteristico, fruttato, vinoso;
   sapore: dolce, armonico, morbido, vellutato;
   titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
   acidita' totale minima: 6,0 g/l;
   estratto secco netto minimo: 18,0 g/l.
 "Colli Piacentini" Malvasia:
   colore: paglierino o paglierino scarico;
   odore: aroma caratteristico, anche intenso;
  sapore: secco  o abboccato  o amabile  o dolce,  aromatico, fresco,
tranquillo o vivace;
   titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,50% vol;
  titolo alcolometrico  volumico svolto  (per tipologia  dolce): 5,50
vol;
   acidita' totale minima: 5,0 g/l;
   estratto secco netto minimo: 15,0 g/l;
sono previste le tipologie frizzante, spumante.
 "Colli Piacentini" Malvasia passito:
   colore: giallo paglierino dorato;
   odore: intenso aromatico caratteristico;
  sapore: dolce, morbido, amnonico, intenso, aromatico, tranquillo;
   titolo alcolometrico volumico totale minimo: 14,00% vol;
   acidita' totale minima: 4,5 g/l;
   acidita' volatile massima: 1,6 g/l;
   estratto secco netto minimo: 20,0 g/l.
 "Colli Picentini" Ortrugo:
   colore: paglierino chiaro tendente al verdognolo;
   odore: delicato, caratteristico;
  sapore:  secco o  abboccato,  retrogusto  amarognolo, tranquillo  o
vivace;
   titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
   acidita' totale minima: 5,0 g/l;
   estratto secco netto minimo: 15,0 g/l;
sono previste le tipologie frizzante e spumante.
 "Colli Piacentini" Pinot grigio:
   colore: bianco paglierino e ramato;
   odore: caratteristico;
  sapore: secco o abboccato, fresco fine, molto gradevole, tranquillo
o vivace;
   titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
   acidita' totale minima: 5,0 g/l;
   estratto secco netto minimo: 15,0 g/l;
sono previste le tipologie frizzante o spumante.
 "Colli Piacentini" Pinot nero:
   colore: rosso piu' o meno intenso o rosato;
   odore: caratteristico;
  sapore: secco o abboccato,  sapido, gradevole, tranquillo, talvolta
vivace;
   titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
   acidita' totale minima: 4,5 per mille;
   estratto secco netto minimo: 18,0 g/l;
sono previste le tipologie frizzante e spumante.
 "Colli Piacentini" Pinot - spumante bianco o rosato:
   spuma: fine e persistente;
   colore paglierino piu' o meno intenso o rosato;
   odore: caratteristico, delicato, fine;
   sapore: da extrabrut a brut, sapido, fresco;
   titolo alcolometrico volumico totale minimo: l1,00 vol;
   acidita' totale minima: 5,5 g/l;
   estratto secco netto minimo: 14,0 g/l.
 "Colli Piacentini" Sauvignon:
   colore: paglierino anche intenso:
   odore : delicato, caratteristico;
  sapore: secco o abboccato, armonico, fine, tranquillo o vivace;
   titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00 vol;
   acidita' totale minima: 5,0 g/l;
   estratto secco netto minimo: 15,0 g/l;
e' prevista la tipologia frizzante.
 "Colli Piacentini" Cabernet Sauvignon:
   colore: rosso rubino, talvolta granato;
   odore: caratteristico, gradevole, leggermente erbaceo;
  sapore: secco e abboccato, lievemente tannico, tranquillo;
   titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% vol;
   acidita' totale minima: 4,5 g/l;
   estratto secco netto minimo: 20,0 g/l.
 "Colli Piacentini" Chardonnay:
   colore: giallo paglierino con sfumature verdognole;
   odore: gradevole, fine, fruttato;
  sapore: secco o abboccato, armonico, fresco, tranquillo o vivace;
  titolo alcolometrico volumico tototale minimo: 11,00% vol;
   acidita' totale minima: 5,0 g/l;
   estratto secco netto minimo: 15,0 g/l;
sono previste le tipologie frizzante e spumante.
 "Colli Piacentini" Novello:
   colore: rosso rubino;
   odore: caratteristico, vinoso e fruttato;
  sapore:   secco  o   abboccato,  acidulo   fragrante  e   fruttato,
tranquillo, talvolta vivace;
   titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
   acidita' totale minima: 5,0 g/l;
   acidita' totale massima: 7,5 g/l;
   estratto secco netto minimo: 15,0 g/l.
 "Colli Piacentini" Vin Santo:
   colore: giallo paglierino, dorato;
   odore: intenso, aromatico, caratteristico, etereo;
  sapore:  secco  o  dolce, morbido,  armonico,  intenso,  aromatico,
tranquillo;
   titolo alcolometrico volumico totale minimo: 16,00% vol;
   acidita' totale minima: 5,0 g/l;
   acidita' volatile massima: 1,6 g/l;
   estratto secco netto minimo: 20,0 g/l.
 "Colli Piacentini" Vin Santo di Vigoleno:
   colore: dorato o ambrato piu' o meno intenso;
   odore: intenso, aromatico, caratteristico;
   sapore: dolce, armonico, pieno, corposo, vellutato;
   titolo alcolometrico volumico totale minimo: 18,00% vol;
   acidita' totale minima: 5,0 g/l;
   acidita' volatile massima: 1,6 g/l;
   estratto secco netto minimo: 22,0 g/l.
  E' in facolta'  del Ministero per le politiche  agricole - Comitato
nazionale per  la tutela e  la valorizzazione delle  denominazioni di
origine e delle indicazioni  geografiche tipiche dei vini modificare,
con proprio  decreto, per i vini  di cui al presente  disciplinare, i
limiti  minimi sopra  indicati per  la acidita'  totale e  l'estratto
secco netto.
                               Art. 7.
  La menzione  "classico" e' consentita  per il vino a  D.O.C. "Colli
Piacentini" Gutturnio, "Colli Piacentini" Gutturnio superiore, "Colli
Piacentini"  Gutturnio  riserva  ottenuto  esclusivamente  dalle  uve
provenienti dai vigneti iscritti all'Albo della zona di produzione di
cui all'art. 3, comma secondo, del presente disciplinare.
  La menzione "superiore"  e' consentita per il vino  a D.O.C. "Colli
Piacentini"   Gutturnio,   prodotto   nel   rispetto   del   presente
disciplinare, avente un titolo alcolometrico volumico minimo naturale
e al consumo  del 12,00% vol, immesso al consumo  dopo il 1 settembre
dell'anno successivo a quello della vendemmia.
  La menzione  "riserva" e'  consentita per il  vino a  D.O.C. "Colli
Piacentini"  Gutturnio   non  designabile  con  la   citata  menzione
"superiore", avente un titolo  alcolometrico volumico naturale minimo
e al  consumo del 12,50% vol  e che abbia subito  un invecchiamento e
affinamento di almeno 24 mesi di cui  3 in recipienti di legno, a far
tempo dal 1 ottobre dell'anno di produzione delle uve.
  Le  menzioni  classico,  classico  superiore  o  classico  riserva,
superiore o riserva devono figurare  immediatamente al di sotto della
menzione  specifica  tradizionale   obbligatoria,  "denominazione  di
origine  controllata" ed  avere caratteri  di stampa  di altezza  non
superiore a  quella della  menzione Gutturnio  ma non  inferiore alla
meta' della stessa.
  Tutti i vini a D.O.C. "Colli Piacentini" devono recare in etichetta
le specificazioni di sapore o abboccato  o amabile o dolce secondo le
caratteristiche di ognuno dei vini previsti all'art. 6.
  Tale indicazione  e' obbligatoria anche nelle  etichette dei conte-
nitori superiori a 5 litri immessi al consumo finale diretto.
  Tutti  i  vini  a   denominazione  di  origine  controllata  "Colli
Piacentini" recanti  la menzione  di vigna  seguita dal  toponimo che
deve essere scritta immediatamente di seguito ai nomi di vitigno e di
vino  con caratteri  di stampa  di  altezza, forma  e dimensione  non
superiore  a "Colli  Piacentini", debbono  essere immessi  al consumo
finale solo  in recipienti di  capacita' inferiore  a 5 litri  e solo
tranquilli.
  L'invecchiamento  del vino  a D.O.C.  "Colli Piacentini"  Vin Santo
deve  avvenire  per  almeno  48  mesi  a  decorrere  dal  1  novembre
dell'annata di produzione  delle uve, di cui almeno  36 in recipienti
di  legno; per  il  vino a  D.O.C. "Colli  Piacentini"  Vin Santo  di
Vigoleno l'invecchiamento deve essere almeno di 60 mesi di cui almeno
48 mesi in  botti di legno a decorrere dal  1 novembre dell'annata di
produzione delle uve.
  Per entrambi il periodo di invecchiamento in legno deve avvenire in
botti di capacita' non superiori a 500 litri.
  I vini a D.O.C. "Colli  Piacentini" Valnure, Monterosso Val d'Arda,
Vin  Santo, Vin  Santo di  Vigoleno, Bonarda  e Malvasia,  immessi al
consumo   finale  hanno   l'obbligo   di  recare   in  etichetta   le
specificazioni riferentesi alle caratteristiche di sapore o amabile o
dolce secondo  le indicazioni e le  caratteristiche previste all'art.
6, comma primo.
  Tutti i vini a D.O.C. "Colli Piacentini" devono recare in etichetta
le specificazioni di  sapore "o abboccato o amabile  o dolce" secondo
le caratteristiche di ognuno dei vini previsti all'art. 6.
  Tale indicazione  e' obbligatoria anche nelle  etichette dei conte-
nitori superiori a 5 litri immessi al consumo finale diretto.
  I vini a D.O.C. "Colli  Piacenini" Trebbiano Val Trebbia e Valnure,
immessi al  consumo finale  in bottiglia di  capacita' inferiore  a 5
litri, devono recare  scritta in etichetta la  designazione di sapore
abboccato,  nel  rispetto della  norma  espressa  dall'art. 6,  comma
primo.
  Alla  denominazione di  origine controllata  di cui  all'art. 1  e'
vietata  l'aggiunta di  qualsiasi  qualificazione  diversa da  quelle
previste  nel  presente  disciplinare, ivi  compresi  gli  aggettivi:
extra, fine scelto, selezionato, vecchio e similari.
  E'   tuttavia  consentito   l'uso  di   indicazioni  che   facciano
riferimento  a  nomi, ragioni  sociali,  marchi  privati, non  aventi
significato  laudativo   e  non  idonei   a  trarre  in   inganno  il
consumatore.
  Le  indicazioni  tendenti  a   specificare  la  attivita'  agricola
dell'imbottigliatore  quali: viticoltore,  fattoria, tenuta,  podere,
cascina  ed altri  termini similiari,  sono consentite  in osservanza
delle disposizioni UE e nazionali in materia.
  E'  consentito  altresi'  l'uso   di  menzioni  toponomastiche  che
facciano riferimento a unita'  amministrative, frazioni, aree, zone e
localita' dalle quali effettivamente provengono le uve da cui il vino
cosi' qualificato e' stato ottenuto.
  In  considerazione della  consolidata tradizione  e' consentita  la
commercializzazione di vino, avente un residuo zuccherino superiore a
quanto previsto dal presente disciplinare, necessario alla successiva
fermentazione naturale  in bottiglia,  con la dicitura  D.O.C. "Colli
Piacentini" purche'  detto prodotto  sia confezionato  in contenitori
non a tenuta di pressione di capacita' da 10 a 60 litri.
                               Art. 8.
  Il vino  a denominazione di origine  controllata "Colli Piacentini"
Gutturnio, nella  tipologia frizzante, confezionato in  recipienti di
capacita' 0,750 litri, puo' essere immesso al consumo in bottiglie di
vetro, solo con tappo raso  di sughero e l'obbligo della designazione
in etichetta della menzione scritta per esteso "frizzante".
  Il vino  a denominazione di origine  controllata "Colli Piacentini"
Gutturnio, nella  tipologia vivace e tranquillo,  deve essere immesso
al consumo solo in bottiglie di vetro, tipo bordolese, con tappo raso
di sughero di capacita': 0,375, 0,750, 1,500, 3,000, 5,000 litri.
  Il vino  a denominazione di origine  controllata "Colli Piacentini"
Gutturnio superiore puo' essere immesso  al consumo solo in bottiglie
di vetro tipo bordolese con tappo raso di sughero di capacita' 0,375,
0,750, 1,500, 3,000, 5,000 litri  dopo il primo settembre dell'annata
successiva a quella della vendemmia.
  Il vino  a denominazione di origine  controllata "Colli Piacentini"
Gutturnio, riserva, deve essere immesso  al consumo solo in bottiglie
di vetro,  tipo bordolese,  con tappo raso  di sughero  di capacita':
0,375,  0,750, 1,500,  3,000, 5,000  litri,  dopo almeno  24 mesi  di
invecchiamento  (di cui  almeno  3  mesi in  legno)  e affinamento  a
partire dal primo settembre dell'annata di produzione delle uve.
  Il vino  a denominazione di origine  controllata "Colli Piacentini"
Gutturnio,  classico,   puo'  essere  immesso  al   consumo  solo  ed
esclusivamente  in bottiglia  bordolese, ad  esclusione di  quella di
capacita' di 1,500 litri.
  Il vino a D.O.C. "Colli Piacentini" Gutturnio, classico, e' immesso
al  consumo solo  dal 1  aprile dell'anno  successivo a  quello della
vendemmia.
  Il vino a denominazione  di origine controllata "Colli Piacentini",
Novello, deve essere imbottigliato  nel territorio della provincia di
Piacenza entro il  31 dicembre dell'annata di produzione  delle uve e
puo' essere immesso al consumo solo  in bottiglie di vetro, con tappo
raso  di  sughero,  a  far  tempo dalla  data  prevista  dal  decreto
ministeriale.
  Il vino a denominazione  di origine controllata "Colli Piacentini",
Vin Santo, deve essere immesso al  consumo solo in bottiglie di vetro
di capacita': 0,375, 0,500, 0,750 litri e con tappo raso di sughero.
  Il vino a denominazione  di origine controllata "Colli Piacentini",
Vin Santo, di Vigoleno deve  essere immesso al consumo esclusivamente
nella  bottiglia  denominata  "renana" di  capacita':  0,375,  0,500,
0,750, con tappo raso di sughero.
  Per i  tutti i vini  a denominazione di origine  controllata "Colli
Piacentini",  e'  obbligatorio apporre  sull'etichetta  l'indicazione
dell'annata di produzione delle uve.
  Per i vini "Colli Piacentini"  possono essere utilizzati solo tappi
di sughero.