Estratto decreto di variazione A.I.C./UAL n. 91 del 5 marzo 1998.
  L'autorizzazione  all'immissione  in  commercio  della  specialita'
medicinale  Nipent  nella  forma,  confezione e  alle  condizioni  di
seguito specificate:
  NIPENT polvere liofilizzata  sterile apirogena; 1 flacone  da 10 mg
per uso endovenoso; A.I.C. n. 028645012.
  Titolare A.I.C.: Parke-Davis S.p.a., via  C. Colombo n. 1 - Lainate
(Milano),
e' modificata come segue:
  a) il  riassunto delle  caratteristiche del prodotto  e' sostituito
dall'allegato 1 del presente decreto;
  b) il foglio illustrativo  del prodotto e' sostituito dall'allegato
2 del presente decreto.
  Il controllo viene effettuato anche  presso la ditta Cynamid Italia
S.p.a., via F. Gorgone, Catania.
  Il rilascio dei lotti viene  effettuato anche presso la ditta Wyeth
Medica Ireland, Little Connell Newbridge Co. Kildare Irlanda.
  Decorrenza di  efficacia del  decreto: dalla data  di pubblicazione
nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
                             NIPENT (R)
                            pentostatina
                            COMPOSIZIONE
    Un  flacone  contiene  -  Principio  attivo:  pentostatina 10 mg.
Eccipienti: mannitolo 50 mg, sodio idrossido o acido cloridrico  q.b.
a mantenere il pH a 7,0-8,5.
    FORMA FARMACEUTICA
    Flacone da 10 mg per uso endovenoso.
    CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
    Citostatici.
    TITOLARE A.I.C.
    PARKE-DAVIS S.p.A. - via C. Colombo, 1 - 20020 Lainate (Milano).
    Concessionaria per la vendita: Cyanamid Italia S.p.A. - Catania
    Divisione Farmaceutica Lederle.
    Prodotto   da:  Rochester  Manufacturing  Facility  -  Rochester,
Michigan - USA.
    Astucciamento ed etichettatura effettuato da:
    1) Lederle Laboratories - Fareham Road Gosport, Hants P013 OAS
    2) Wyeth Medica Ireland - Little Connell, Newbridge, Co.  Kildare
(Irlanda)
    Controllato da:
    1) Parke-Davis e Co. Limited,  Pontypool,  Gwent,  Galles  (Regno
Unito)
    2)  Cyanamid  Italia  S.p.A.  -  Casella Postale A, 95100 Catania
(Italia)
    Rilasciato da:
    1) Parke-Davis e Co. Limited, Pontypool,  Gvvent,  Gailes  (Regno
Unito)
    2) Wyeth Medica Ireland - Little Connell, Newbridge, Co.  Kildare
(Irlanda)
    INDICAZIONI
    Nipent  e'  indicato  come  agente  terapeutico  singolo  per  il
trattamento dei pazienti adulti con leucemia a cellule capellute.
    CONTROINDICAZIONI
    Nipent  e'  controindicato  in  pazienti  con ipersensibilita' al
farmaco, nei pazienti con funzionalita' renale compromessa (clearance
della creatinina < 60 ml/min) o con infezioni in fase attiva.
    Nipent e' controindicato in gravidanza.
    PRECAUZIONI D'IMPIEGO
    Nipent va somministrato sotto il diretto controllo di  un  medico
qualificato ed esperto nell'uso di chemioterapici antineoplastici.
    Si raccomanda di non usare dosi maggiori di quelle indicate.
    Gravi  tossicita'  a livello renale, polmonare, epatico e del SNC
che hanno richiesto una riduzione del dosaggio,  si  sono  verificate
negli  studi di fase 1 nei quali Nipent e' stato usato a dosaggi piu'
alti (20-50 mg/m2 per somministrazione) di quelli raccomandati.
    In pazienti con leucemia a cellule capellute si  puo'  verificare
una mielosoppressione primaria all'inizio del trattamento.
    Pazienti  che  presentavano  infezioni  prima del trattamento con
Nipent hanno sviluppato in alcuni casi un  peggioramento  delle  loro
condizioni,  con  esito  fatale,  laddove  altri  hanno raggiunto una
risposta terapeutica completa.
    I pazienti con infezioni dovrebbero essere trattati  solo  quando
il  potenziale  beneficio  del  trattamento giustifichi il potenziale
rischio.
    Si dovrebbe comunque cercare di controllare l'infezione prima  di
iniziare o riprendere il trattamento.
    In pazienti con leucemia a cellule capellute progressiva l'inizio
del  trattamento  con Nipent e' stato associato a peggioramento della
neutropenia.
    Pertanto  sono  necessari  durante   questo   periodo   frequenti
controlli del conteggio delle cellule ematiche.
    Se  una  grave  neutropenia  continua  dopo  i  cicli iniziali si
dovrebbe valutare lo stato  di  malattia,  includendo  un  esame  del
midollo  osseo.  Inoltre  possono essere necessari aspirati e biopsie
del midollo osseo ad intervalli di 2-3 mesi per valutare la  risposta
al trattamento.
    Si  consiglia  inoltre  di  effettuare  controlli periodici delle
cellule capellute nel sangue periferico per valutare la  risposta  al
trattamento.
    Il   farmaco   deve  essere  sospeso  in  caso  di  gravi  eventi
indesiderati e devono essere intraprese misure correttive in  accordo
con il giudizio del medico.
    Nipent   potrebbe  avere  effetti  pericolosi  sul  genotipo.  Si
raccomanda pertanto agli uomini di evitare la procreazione durante  e
fino a 6 mesi dopo la fine del trattamento.
    Le  donne  dovrebbero usare contraccettivi. In caso di gravidanza
va preso in considerazione un consulto genetico.
    Nei primi studi e' stata  osservata  tossicita'  renale  ad  alti
dosaggi;  in  pazienti trattati alle dosi raccomandate, le elevazioni
della creatinina serica sono state lievi e reversibili.
    Alcuni pazienti con una funzione renale  normale  all'inizio  del
trattamento,  hanno  presentato una lieve o moderata tossicita' ed un
controllo finale.
    Sono stati riportati  rash  occasionalmente  gravi,  che  possono
peggiorare  con  la  continuazione  del  trattamento; in qualche caso
potrebbe essere richiesta la sospensione del trattamento.
    Alcuni studi hanno dimostrato un potenziale mutageno.
    Non si conosce il potenziale carcinogeno della pentostatina.
    La  possibilita  che  Nipent  causi  neoplasie  non  puo'  essere
esclusa.
    Tests di laboratorio
    Prima  di  iniziare  la  terapia  con  Nipent,  si  consiglia  di
controllare  la  funzione  renale  con  un  dosaggio della creatinina
serica e della clearance della creatinina.
    Si  dovrebbe  effettuare  un  conteggio  completo  delle  cellule
ematiche  e  la  determinazione della creatinina serica prima di ogni
somministrazione di Nipent e ad  intervalli  appropriati  durante  la
terapia.
    Dal  momento  che  e'  stata  osservata una neutropenia severa in
seguito  alle  prime  somministrazioni  di  Nipent,  si   consigliano
frequenti  controlli  del conteggio delle cellule ematiche durante le
prime fasi della terapia.
    Se i parametri ematologici non migliorano nel corso della terapia
si dovrebbe  valutare  lo  stato  di  malattia  dei  pazienti,  anche
attraverso un'esame del midollo osseo.
    Dovrebbero  essere  effettuati  controlli  periodici  del  sangue
periferico per le cellule capellute per controllare  la  risposta  al
trattamento.
    Gravidanza, allattamento e fertilita'
    Pentostatina non deve essere somministrata durante la gravidanza.
Alle donne fertili in trattamento con pentostatina va sconsigliato di
iniziare una gravidanza.
    Se  la  paziente  diviene  gravida  mentre  e' in trattamento con
pentostatina, la paziente deve essere avvisata dei potenziali  rischi
per il feto.
    Non sono stati condotti studi sulla fertilita' negli animali.
    Atrofia  non  completamente  reversibile  dei tubuli seminiferi e
degenerazione nei ratti e  nei  cani  possono  essere  indicativi  di
potenziali effetti sulla fertilita'.
    Non   sono   comunque   stati  determinati  i  possibili  effetti
indesiderati sulla fertilita' nell'uomo.  Pentostatina e'  teratogena
nei topi e ratti.
    Non  sono  stati  riportati  adeguati  e ben controllati studi in
donne gravide.
    Non e' noto se pentostatina e' escreta nel latte umano.   Poiche'
molti  farmaci  sono  escreti  nel  latte  umano  e  poiche'  ci sono
potenziali eventi indesiderati  gravi  nei  lattanti,  si  sconsiglia
l'allattamento durante la terapia con pentostatina.
    INTERAZIONI FARMACOLOGICHE
    Trapianto di midollo osseo con alte dosi di ciclofosfamide
    Edema  polmonare  acuto ed ipotensione ad esito letale sono stati
descritti in letteratura in pazienti  trattati  con  pentostatina  in
associazione   con   carmustatina,   etoposside,   e   alte  dosi  di
ciclofosfamide come parte di un regime ablativo per il trapianto  del
midollo osseo.
    Non  e' raccomandata la combinazione di pentostatina ed alte dosi
di ciclofosfamide.
    Si sconsiglia l'uso di Nipent  in  associazione  con  fludarabina
fosfato,  in  quanto  e'  stato  associato  ad  un maggior rischio di
tossicita' polmonare fetale.
    Allopurinolo  e  pentostatina  sono  entrambi  associati  a  rash
cutaneo. Si sconsiglia di somministrare allopurinolo in  associazione
a  Nipent. Un paziente trattato con questa associazione ha sviluppato
una vasculite da ipersensibilita' risultata mortale.
    Non e' stato chiarito se l'evento e la morte susseguente  fossero
da attribuire all'associazione dei due farmaci.
    Studi  biochimici  hanno dimostrato che pentostatina potenzia gli
effetti  della  vidarabina,  un  nucleoside  purinico  con  attivita'
antivirale.
    L'associazione  di  pentostatina e vidarabina puo' determinare un
aumento degli  eventi  indesiderati  associati  a  ciascuno  dei  due
farmaci.
    Non  e' stato definito il beneficio terapeutico dell'associazione
dei due farmaci.
    AVVERTENZE SPECIALI
    Trapianto di midollo osseo con alte dosi di ciclofosfamide
    Edema polmonare acuto ed ipotensione ad esito letale  sono  stati
descritti  in  letteratura  in  pazienti trattati con pentostatina in
associazione  con  carmustatina,   etoposside,   e   alte   dosi   di
ciclofosfamide  come parte di un regime ablativo per il trapianto del
midollo osseo.
    Non e' raccomandata la combinazione di pentostatina ed alte  dosi
di ciclofosfamide.
    Nipent  puo' produrre lievi o moderati effetti indesiderati sulla
guida e sull'uso di macchine. Il paziente dovrebbe  essere  avvertito
di usare attenzione nell'effettuare queste operazioni durante terapia
con Nipent.
    POSOLOGIA
    Il  dosaggio  raccomandato  di  Nipent  per  il trattamento della
leucemia a cellule capellute e' di 4 mg/m2 ogni 15 giorni.
    MODO E VIA DI SOMMINISTRAZIONE
    Nipent  deve  essere  somministrato  ogni  15  giorni   per   via
endovenosa.
    Prima  di  somministrare  Nipent  si  raccomanda  di  idratare  i
pazienti con 500-1000 ml di glucosio al 5% oppure di glucosio  al  5%
in  soluzione  salina  0,18%  o  0,9%,  oppure di glucosio al 3,3% in
soluzione salina 0,3%, oppure di glucosio al 2,5% in soluzione salina
0,45% o soluzioni equivalenti.
    Dopo la somministrazione di pentostatina, e' opportuno  infondere
ancora  500 ml di glucosio al 5% o glucosio al 5% in soluzione salina
0,18% o 0,9%, oppure di glucosio al 2,5% in soluzione salina 0,45%, o
equivalente.
    Preparazione della soluzione endovenosa
    La soluzione viene ricostituita con aggiunta di  5  ml  di  acqua
sterile  per  preparazioni  iniettabili e somministrata endovena come
bolo o ulteriormente diluita  con  aggiunta  di  destrosio  al  5%  o
cloruro di sodio allo 0,9% e infusa in 20-30 min.
    La   soluzione  di  Nipent  cosi'  diluita  non  interagisce  con
contenitori in PVC per infusione o con i sets di  somministrazione  a
concentrazioni da 0,18 mg/ml a 0,33 mg/ml.
    Non esistono incompatibilita' ma si sconsiglia l'uso di soluzioni
acide.
    La  diluizione  del  principio attivo con 25 o 50 ml fornisce una
concentrazione  di  pentostatina  di  0,33   mg/ml   o   0,18   mg/ml
rispettivamente.
    Si  consiglia attenzione nel maneggiare e preparare la soluzione,
e di usare guanti di polietilene.
    Devono essere seguite le procedure per la corretta  manipolazione
ed utilizzo dei farmaci antitumorali.  Eventuali fuoriuscite e scarti
devono  essere  trattati  con  soluzione di ipoclorito di sodio al 5%
prima di essere eliminati. Devono essere indossati  abiti  protettivi
inclusi guanti di polietilene.
    Lavare  immediatamente  con  acqua  e  sapone in caso di contatto
della soluzione con la pelle o le mucose.  Negli  studi  clinici  non
sono stati riportati danni extravasali.
    Si raccomanda di non superare i dosaggi consigliati.
    Dosaggio nell'insufficienza renale
    E'   disponibile   una   limitata   esperienza  in  pazienti  con
funzionalita'  renale   compromessa   (clearance   della   creatinina
inferiore a 60 ml/min. ).
    Due  pazienti  con  funzione  renale compromessa (clearance della
creatinina tra 50  e  60  ml/min.  )  hanno  raggiunto  una  risposta
completa senza eventi indesiderati con un trattamento con 2 mg/m.
    Comunque considerando questa esperienza limitata si sconsiglia il
trattamento di pazienti con clearance della creatinina < 60 ml/min.
    Pazienti con citopenia
    Non  si consigliano riduzioni di dosaggio in pazienti con anemia,
neutropenia  o  trombocitopenia,  ne'  all'inizio  ne'   durante   il
trattamento.
    Nipent   va   interrotto  temporaneamente  se  il  conteggio  dei
neutrofili durante il trattamento scende  sotto  200  cellule/mm3  in
pazienti che avevano valori basali di piu' di 500 cellule/mm3, e puo'
essere   ripristinato   quando   il   conteggio  ritorna  ai  livelli
pre-trattamento.
    Pazienti sopra i 65 anni: il dosaggio raccomandato negli  anziani
affetti  da  leucemia  a  cellule  capellute e' di 4 mg/m2 in singola
somministrazione ogni 15 giorni. Nel trattamento di pazienti di  eta'
superiore  a  65  anni,  non  sono  state  riportate  delle  reazioni
indesiderate specifiche per questo gruppo di eta'.
    Bambini ai di sotto dei 12 anni: la leucemia a cellule  capellute
e'  una  malattia  dell'adulto e si verifica piu' comunemente nella 6
decade di vita. Non sono state documentate efficacia e tollerabilita'
di Nipent nei bambini.
    FREQUENZA, SOMMINISTRAZIONE E DURATA DEL TRATTAMENTO
    Non e' stata determinata la durata ottimale del trattamento.
    In assenza di tossicita' ed osservando un costante  miglioramento
il  paziente  dovrebbe  essere trattato fino al raggiungimento di una
risposta terapeutica completa.
    Si raccomanda inoltre la somministrazione di due dosi addizionali
dopo il raggiungimento della risposta terapeutica completa.
    Dopo 6 mesi di  trattamento  con  Nipent  i  pazienti  dovrebbero
essere controllati per verificare la risposta.
    Se  non  e'  stata  raggiunta una risposta completa o parziale il
trattamento con Nipent dovrebbe essere sospeso.
    Se e' stata raggiunta una risposta parziale  il  trattamento  con
Nipent  dovrebbe  essere  continuato  allo  scopo  di raggiungere una
risposta completa.
    Se  la  risposta  al  trattamento  dopo  12  mesi e' una risposta
parziale, si raccomanda di sospendere il trattamento con Nipent.
    Nel caso di eventi indesiderati gravi si consiglia di  sospendere
o interrompere temporaneamente le somministrazioni.
    Il  trattamento  dovrebbe  essere  interrotto  temporaneamente in
pazienti con grave rash, e interrotto temporaneamente  o  sospeso  in
pazienti che riportano tossicita' a livello del sistema nervoso.
    Nipent dovrebbe essere interrotto temporaneamente in pazienti con
infezioni   verificatesi  durante  il  trattamento,  ma  puo'  essere
ripristinato dopo il controllo terapeutico delle infezioni.
    SOVRADOSAGGIO
    Non e' noto un antidoto specifico in caso di  dose  eccessiva  di
Nipent.
    Nipent  somministrato  a dosaggi piu' alti di quelli raccomandati
(20-50 mg/m2/per somministrazione) e' stato  associato  a  morte  per
grave tossicita' renale, epatica, polmonare e del SNC.
    Nel  controllo del sovradosaggio si consigliano norme generali di
supporto per il controllo delle situazioni di tossicita'.
    EVENTI INDESIDERATI
    La pentostatina e' linfotossica; le  conseguenze  cliniche  della
soppressione  della  conta  di  CD4+,  a parte le infezioni da herpes
zoster, non sono ancora chiarite. Le conseguenze a lungo termine  non
sono  prevedibili,  ma  ad  oggi non vi sono elementi per considerare
piu' alte frequenze di tumori secondari od infezioni opportunistiche.
    La maggior parte dei pazienti hanno riportato eventi indesiderati
la cui associazione con il farmaco non e' stata sempre stabilita.
    Comunque alcuni di questi eventi indesiderati possono  essere  in
molti  casi  attribuiti alla somministrazione di Nipent laddove altri
possono essere associati con la malattia stessa.
    Il 12% dei pazienti  ha  interrotto  il  trattamento  per  eventi
indesiderati.
    Gli  eventi  indesiderati  piu' comunemente riportati negli studi
clinici in pazienti con  leucemia  a  cellule  capellute  sono  stati
dolori  addominali,  astenia,  brividi,  febbre,  cefalea, infezioni,
dolore e reazioni allergiche.
    Molti  pazienti  hanno  riportato  nausea  e  vomito  ed   alcuni
anoressia,  perdita o aumento di peso, diarrea e danno epatico.  Meno
frequentemente  sono   stati   riportati   cellulite,   reazioni   di
fotosensibilita', sepsi e malessere.
    Leucopenia,  anemia,  trombocitopenia  e  discrasie ematiche sono
state le anormalita' di laboratorio  piu'  frequentemente  osservate.
Meno frequentemente sono state notate eosinofilia, anemia ipocromica,
pancitopenia,  petecchie  e  splenomegalia  insieme  con  ecchimosi e
linfoadenopatia.
    Sono  stati  anche  riportati  edemi  periferici  conseguenti   a
disturbi elettrolitici.
    Meno    frequentemente    iperbilirubinemia,    iperglicemia   ed
innalzamenti dei livelli di azotemia, LDH, creatinina e SGOT.
    Le anormalita' dei test di  funzionalita'  epatica  che  si  sono
evidenziate durante il trattamento con Nipent sono state generalmente
reversibili.
    A   livello   del   sistema  respiratorio  sono  stati  riportati
tosse/aumento della tosse,  polmonite  e  meno  frequentemente  asma,
dispnea,  faringite,  rinite,  sinusite  e  infezioni delle vie aeree
superiori.
    Gravi  ma  meno  frequenti  eventi  cardiovascolari hanno incluso
fibrillazione atriale, insufficienza cardiaca  congestizia,  vampate,
emorragie, shock e tromboflebite.
    Questi  eventi  si sono verificati in meno del 10% dei pazienti a
cui e stato somministrato Nipent.
    Sono stati anche riportati disturbi  del  sistema  nervoso  (vedi
Precauzioni).  Essi  comprendevano  ansieta',  depressione,  senso di
instabilita', insonnia e parestesie.
    Meno  gravi  ma  non  meno  frequenti  sono  stati   gli   eventi
indesiderati  riguardanti  la  cute  e gli annessi cutanei come pelle
secca, infezioni erpetiche, rash e prurito.
    Meno frequentemente sono  stati  anche  descritti  congiuntivite,
acne,   alopecia,  dermatite  esfoliativa  e  decolorazioni  cutanee,
sudorazione/aumento della sudorazione.
    Inoltre lievi disturbi digestivi come stipsi, dispepsia, disfagia
e flatolenza. Meno frequentemente e' stato riportato l'ittero.
    A livello del  sistema  muscolo  scheletrico  si  sono  osservati
raramente artralgia, disturbi ossei ed articolari e mialgie.
    I  disturbi  del  sistema  urinario  sono stati poco frequenti ad
eccezione della disuria e dell'ematuria.
    In ogni caso il paziente deve  essere  espressamente  invitato  a
comunicare  al  suo  medico  o  al  suo  farmacista qualsiasi effetto
indesiderato non descritto nel foglio illustrativo
    DATA DI SCADENZA
    Non superare la data di scadenza indicata sulla scatola.
    CONSERVAZIONE
    Da conservare a temperatura fra 2 gradi e 8 gradi C.
    La soluzione diluita per infusione e' stabile per 8 ore alla luce
e a temperatura ambiente.
    Qualsiasi soluzione non usata dovrebbe essere eliminata.
    Revisionato dal Ministero della Sanita' in data: 5 Marzo 1998
    RIASSUNTO DELLE CARATTERISTIOCHE DEL PRODOTTO
    1. DENOMINAZIONE DELLA SPECIALITA' MEDICINALE
    NIPENT
    (Pentostatina iniettabile).
    2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
    Principio attivo                                        Quantita'
    Pentostatina (2' deossicoformicina; (R)-3-(2-               10 mg
    deossi-Beta-eritro-pentofuranosil)-3,6,7,8-
    tetraldroimidazo (4,5-d) (1,3) diazepin-8-ol)
    Eccipienti Mannitolo                                        50 mg
    Sodio idrossido o acido cloridrico q.b. a mantenere
    il pH a 7,0-8,5.
    3. FORMA FARMACEUTICA
    - flaconi in dose singola per uso endovenoso.
    - ogni flacone contiene 10 mg di pentostatina.
    - polvere liofilizzata, sterile, apirogena.
    4. INFORMAZIONI CLINICHE
    4.1. Indicazioni terapeutiche
    Pentostatina e' indicata come agente terapeutico singolo  per  il
trattamento dei pazienti adulti con leucemia a cellule capellute.
    4.2. Posologia e modalita' di somministrazione
    Pentostatina e' indicata per il trattamento di pazienti adulti.
    4.2.1. Somministrazione
    Prima  di somministrare pentostatina, si raccomanda di idratare i
pazienti con 500-1000 ml di glucosio al 5%, oppure di glucosio al  5%
in  soluzione  salina  0,18%  o  0,9%,  oppure di glucosio al 3,3% in
soluzione salina 0,3%, oppure di glucosio al 2,5% in soluzione salina
0,45% o soluzioni equivalenti.
    Dopo la somministrazione di pentostatina e'  opportuno  infondere
ancora 500 ml di glucosio al 5%, o glucosio al 5% in soluzione salina
0,18% o 0,9%, oppure di glucosio al 2,5% in soluzione salina 0,45%, o
equivalente.
    Il dosaggio raccomandato di pentostatina per il trattamento della
leucemia  a  cellule capellute e' 4 mg/m2 in singola somministrazione
ogni 15  giorni.  Pentostatina  puo'  essere  somministrata  per  via
endovenosa  in  un unico bolo o diluita e somministrata lentamente in
20-30 minuti.
    (Vedi Preparazione della soluzione endovenosa (6.6).
    Si sconsigliano dosaggi piu' elevati.
    Negli studi clinici non sono stati riportati danni extravasali.
    Non e' stata detemminata la durata ottimale del trattamento.
    In assenza di rilevante tossicita' e se si  osserva  un  continuo
miglioramento,  il paziente va trattato fino al raggiungimento di una
risposta completa. Si raccomanda la somministrazione di due ulteriori
dosi dopo il raggiungimento di una risposta completa.
    Dopo 6 mesi di trattamento con pentostatina i pazienti dovrebbero
essere controllati per verificare la risposta.
    Se non e' stata raggiunta una risposta completa o almeno parziale
il trattamento con pentostatina va interrotto.
    Se e' stato raggiunto un risultato  parziale  il  trattamento  va
continuato allo scopo di raggiungere un risultato completo.
    Se  la  risposta al trattamento dopo 12 mesi e' solo una risposta
parziale, si raccomanda di sospendere il trattamento.
    In caso di comparsa di gravi  eventi  indesiderati,  puo'  essere
necessario    sospendere    o    interrompere    temporaneamente   le
somministrazioni.  Il   trattamento   farmacologico   va   interrotto
temporaneamente   in   pazienti   con   grave   rash   e   interrotto
temporaneamente o sospeso in  pazienti  che  riportano  tossicita'  a
livello del sistema nervoso.
    Il  trattamento con pentostatina va interrotto temporaneamente in
pazienti con infezioni, ma puo' essere ripristinato dopo il controllo
terapeutico dell'infezione.
    4.2.2. Pazienti con citopenia
    Non si consigliano riduzioni di dosaggio all'inizio della terapia
con    pentostatina   in   pazienti   con   anemia,   neutropenia   o
trombocitopenia.
    Inoltre non si raccomandano  riduzioni  di  dosaggio  durante  il
trattamento di pazienti con anemia e trombocitopenia.
    Si  consiglia  di  interrompere  temporaneamente la terapia se il
conteggio assoluto dei neutrofili si riduce sotto le 200  cellule/mm3
in  un  paziente  con  conteggio  iniziale  superiore  a 500/mm3 e di
somministrare ancora  pentostatina  quando  il  conteggio  ritorna  a
livelli pre trattamento.
    4.2.3. Insufficienza renale
    E'   disponibile   una   limitata   esperienza  in  pazienti  con
compromissione della funzione renale (clearance della creatinina < 60
ml/min).
    Due pazienti con funzione  renale  compromessa  (clearance  della
creatinina  50-60 ml/min) hanno raggiunto una risposta completa senza
eventi indesiderati con un trattamento con 2 mg/m2.
    Comunque considerando questa esperienza limitata,  si  sconsiglia
il  trattamento  di  pazienti  con  clearance  della  creatinina < 60
ml/min.
    4.2.4. Alterata funzione epatica
    A causa di una limitata esperienza si consiglia  cautela  per  il
trattamento di pazienti con alterazione della funzione epatica.
    4.2.5. Somministrazione in pazienti anziani
    Il  dosaggio  raccomandato  negli  anziani  affetti da leucemia a
cellule capellute e' di 4 mg/m2 in singola somministrazione  ogni  15
giorni.
    Nel trattamento di pazienti di eta' superiore a 65 anni, non sono
state  riportate  delle  reazioni  indesiderate specifiche per questo
gruppo di eta'.
    4.2.6. Uso in eta' pediatrica
    La leucemia a cellule capellute e' una malattia dell'adulto e  si
verifica piu' comunemente nella 6 decade di vita.
    Non  sono  state documentate efficacia e tollerabilita' di Nipent
nei bambini.
    4.3. Controindicazioni
    Pentostatina e' controindicata nei pazienti con  ipersensibilita'
al   farmaco,  nei  pazienti  con  funzionalita'  renale  compromessa
(clearance della creatinina < 60 ml/min)  o  con  infezioni  in  fase
attiva.
    Pentostatina e' controindicata in gravidanza.
    4.4. Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
    4.4.1. Avvertenze
    Pentostatina  va  somministrata  sotto  il controllo di un medico
esperto e qualificato nell'uso di agenti antineoplastici.
    Si sconsiglia l'uso di dosi piu' elevate di  quelle  raccomandate
(vedi Somministrazione (4.2.1.)).
    Gravi  tossicita'  a livello renale, polmonare, epatico e del SNC
che hanno richiesto una riduzione  dei  dosaggi  si  sono  verificate
negli  studi  di  fase 1 in cui pentostatina e' stata usata a dosaggi
piu' alti (20-50 mg/m2 per somministrazione) di quelli raccomandati.
    In   una   sperimentazione   clinica  in  pazienti  con  leucemia
linfocitica  cronica  refrattaria,  usando  pentostatina  alle   dosi
raccomandate  in  associazione  con  fludarabina  fosfato,  4  dei  6
pazienti dello studio hanno riportato una tossicita' polmonare  grave
o fatale.
    Si   sconsiglia   l'uso   di  pentostatina  in  associazione  con
fludarabina fosfato.
    Studi biochimici hanno dimostrato che pentostatina  potenzia  gli
effeftti  della  vidarabina,  un  nucleoside  purinico  ad  attivita'
antivirale.
    L'associazione di vidarabina e pentostatina puo'  determinare  un
incremento degli eventi indesiderati assodati a ciascun farmaco.
    Il  beneficio  terapeutico  della  loro associazione non e' stato
accertato.
    Pazienti con leucemia a cellule capellute possono sviluppare  una
mielosoppressione all'inizio del trattamento.
    Pazienti  che  presentavano  infezioni  prima del trattamento con
pentostatina hanno in alcuni casi sviluppato un  peggioramento  delle
condizioni  con  esito  fatale,  laddove  altri  hanno  raggiunto una
risposta terapeutica completa.
    I pazienti con infezioni dovrebbero essere trattati  solo  quando
il potenziale beneficio supera il rischio potenziale.
    Si  dovrebbe comunque cercare di controllare l'infezione prima di
iniziare o riprendere il trattamento.
    In pazienti con leucemia a cellule capellute progressiva l'inizio
del trattamento con pentostatina e' stato associato  a  peggioramento
della neutropenia.
    Pertanto   sono   necessari   durante  questo  periodo  frequenti
controlli del conteggio delle cellule ematiche.
    Se una grave neutropenia continua al di la' dei cicli iniziali si
dovrebbe valutare lo stato  di  malattia,  includendo  un  esame  del
midollo osseo.
    Pentostatina  potrebbe avere effetti pericolosi sul genotipo.  Si
raccomanda pertanto agli uomini di evitare la procreazione durante  e
fino a 6 mesi dopo la fine del trattamento.
    Le  donne  dovrebbero usare contraccettivi. In caso di gravidanza
va preso in considerazione un consulto genetico.
    Trapianto di midollo osseo con alte dosi di ciclofosfamide
    Edema polmonare acuto ed ipotensione ad esito letale  sono  stati
descritti  in  letteratura  in  pazienti trattati con pentostatina in
associazione   con   carmustina,   etoposside,   e   alte   dosi   di
ciclofosfamide  come parte di un regime ablativo per il trapianto del
midollo osseo.
    Non e' raccomandata la combinazione di pentostatina ed alte  dosi
di ciclofosfamide.
    Possono   verificarsi   alterazioni  dei  test  di  funzionalita'
epatica, generalmente reversibili.
    Nei primi studi e' stata osservata tossicita' renale  ai  dosaggi
piu' alti; tuttavia, in pazienti trattati alle dosi raccomandate sono
state osservate elevazioni di creatinina sierica abitualmente lievi e
reversibili.
    Alcuni  pazienti  che  avevano  iniziato  il  trattamento con una
funzione renale normale, ad un controllo finale hanno presentato  una
lieve o moderata tossicita' (vedi Somministrazione (4.2.1.)).
    Si  possono  verificare  dei  rashes  occasionalmente  gravi, che
possono richiedere l'interruzione del trattamento.
    Particolari attenzioni vanno poste per il trattamento di pazienti
in cattive condizioni generali all'inizio della terapia.
    4.4.2. Precauzioni
    La terapia con pentostatina richiede  una  regolare  osservazione
del   paziente  ed  un  monitoraggio  dei  parametri  ematologici  ed
ematochimici.
    In caso di gravi eventi indesiderati il farmaco  dovrebbe  essere
sospeso  e  dovrebbero essere intraprese misure correttive in accordo
con il giudizio del medico (vedi Somministrazione (4 2.1.)).
    Il trattamento  con  pentostatina  va  interrotto  o  sospeso  in
pazienti che riportano tossicita' del sistema nervoso.
    Prima  di  iniziare  la terapia con pentostatina, si consiglia di
controllare la funzione  renale  con  un  dosaggio  della  creatinina
serica   o   della   clearance   della  creatinina  (vedi  Proprieta'
farmacocinetiche (5.2) e Somministrazione (4.2.1.)).
    Prima di ogni somministrazione di pentostatina  e  ad  intervalli
appropriati  durante  la  terapia  dovrebbero  essere  effettuati  un
conteggio completo delle cellule ematiche e la  determinazione  della
creatinina serica e dell'azotemia.
    Si  e' osservata una neutropenia severa in seguito ai primi cicli
di  somministrazione  di  pentostatina  e  percio'   si   consigliano
frequenti  controlli  del conteggio delle cellule ematiche durante le
prime fasi della terapia.
    Se i parametri ematologici non migliorano ai cicli successivi, si
dovrebbe fare una valutazione dello stato di malattia  dei  pazienti,
incluso un'esame del midollo osseo.
    Dovrebbero  essere  effettuati  controlli  periodici  del  sangue
periferico per le cellule capellute per  verificare  la  risposta  al
trattamento.
    Inoltre  possono  essere richieste aspirati e biopsie del midollo
osseo ad intervalli di  2-3  mesi  per  controllare  la  risposta  al
trattamento.
    4.5.  Interazioni con altri farmaci ed altre forme di interazione
Allopurinolo.
    Allopurinolo e pentostatina sono entrambi stati assodati  a  rash
cutaneo.  In studi clinici su 25 pazienti refrattari, ai quali furono
somministrati  allopurinolo  e  pentostatina  non  si  e'   osservata
un'incidenza  di rash cutaneo maggiore rispetto a quella osservata in
pazienti in trattamento con solo pentostatina.
    E' stato segnalato un paziente trattato con entrambi  i  farmaci,
che   ha  sviluppato  una  vasculite  da  ipersensibilita'  risultata
mortale.
    Non e' stato chiarito se l'evento e la susseguente morte  fossero
collegati all'associazione dei due farmaci.
    Vidarabina
    Studi  biochimid  hanno  dimostrato che pentostatina potenzia gli
effetti  della  vidarabina,  un  nucleoside  purinico  con  attivita'
antivirale.
    L'associazione  dei  due  farmaci  puo'  comportare  degli eventi
indesiderati piu' frequenti rispetto a quelli osservati con i singoli
farmaci.
    Il beneficio terapeutico dell'associazione dei due farmaci non e'
stato comunque definito.
    Fludarabina
    Si  sconsiglia  l'associazione  di  pentostatina  e   fludarabina
fosfato  in  quanto  e'  stata  associata  ad  un  maggior rischio di
tossicita' polmonare fatale (vedi Avvertenze).
    Trapianto di midollo osseo con alte dosi di ciclofosfamide
    Edema polmonare acuto ed ipotensione ad esito letale  sono  stati
descritti  in  letteratura  in  pazienti trattati con pentostatina in
associazione   con   carmustina,   etoposside,   e   alte   dosi   di
ciclofosfamide  come parte di un regime ablativo per il trapianto del
midollo osseo.
    Non e' raccomandata la combinazione di pentostatina ed alte  dosi
di ciclofosfamide.
    4.6. Gravidanza, allattamento e fertilita'
    Pentostatina non deve essere somministrata durante la gravidanza.
    Alle   donne   fertili   in   trattamento   con  pentostatina  va
sconsigliato di iniziare una gravidanza.
    Non sono stati condotti studi sulla fertilita' negli animali.
    Atrofia non completamente reversibile  dei  tubuli  seminiferi  e
degenerazione  nei  ratti  e  nei  cani  possono essere indicativi di
potenziali effetti sulla fertilita'.
    Non  sono  comunque  stati  determinati   i   possibili   effetti
indesiderati sulla fertilita' nell'uomo.
    Pentostatina e' teratogeno nei topi e ratti.
    Non  sono  stati  riportati  adeguati  e ben controllati studi in
donne gravide.
    Se la paziente diviene  gravida  mentre  e'  in  trattamento  con
pentostatina,  la paziente deve essere avvisata dei potenziali rischi
per il feto.
    Non e' noto se pentostatina e' escreta nel latte umano.   Poiche'
molti  farmaci  sono  escreti  nel  latte  umano  e  poiche'  ci sono
potenziali eventi indesiderati  gravi  nei  lattanti,  si  sconsiglia
l'allattamento durante la terapia con pentostatina.
    4.7. Effetti sulla guida e sull'uso di macchine
    Pentostatina puo' produrre lievi o moderati effetti indesiderati.
    Il  paziente  dovrebbe essere avvertito di usare attenzione nella
guida  e  nell'uso  di   macchine   dopo   la   somministrazione   di
pentostatina.
    4.8. Effetti Indesiderati
    Pentostatina   e'   linfotossica.   Oltre  che  mielosoppressiva,
pentostatina e' immunosoppressiva  con  effetto  in  particolare  sui
linfociti CD4+.
    Valori  di  CD4+ inferiori a 200/uL vengono comunemente osservati
durante il trattamento e questi valori possono persistere fino a piu'
di 6 mesi dopo la fine del trattamento.
    Le conseguenze cliniche di questa  soppressione  dei  livelli  di
CD4+,  ad  eccezione  della  comparsa frequente di herpes zoster, non
sono ancora state ben accertate.
    Le  conseguenze  a  lungo  termine  non sono prevedibili, ma allo
stato attuale non  c'e'  evidenza  di  una  piu'  alta  frequenza  di
neoplasie secondarie o di infezioni opportunistiche.
    Si  riportano  gli  effetti  indesiderati  piu'  comuni segnalati
durante  gli  studi  clinici  in  pazienti  con  leucemia  a  cellule
capellute  refrattari  al  trattamento con alfa-interferon o trattati
dall'inizio con pentostatina.
    La  maggior  parte  dei  pazienti  hanno  riportato   un   evento
indesiderato.
    Non   si  e'  stabilita  l'associazione  tra  farmaco  ed  eventi
indesiderati. Comunque alcuni di questi eventi  indesiderati  possono
in molti casi essere attribuiti alla somministrazione di pentostatina
mentre altri possono essere associati alla stessa malattia.
    Il  12%  dei  pazienti  ha  interrotto  il trattamento per eventi
indesiderati.
    4.8.1. Eventi Indesiderati riportati in circa il 10% dei pazienti
trattati con pentostatina come  terapia  iniziale  della  leucemia  a
cellule capellute.
    Fenomeni generali
    Dolore  addominale, astenia, brividi, febbre, cefalea, infezioni,
dolore.
    Apparato digerente
    Anoressia, diarrea, danno epatico, nausea e vomito.
    Sistema ematico e linfatico
    Anemia, discrasia ematica, leucopenia e trombocitopenia.
    Sistema metabolico e della nutrizione
    Edema periferico.
    Sistema nervoso
    Sonnolenza.
    Sistema respiratorio
    Tosse/aumento  della  tosse,   disturbi   polmonari,   polmonite,
disturbi respiratori.
    Cute e annessi
    Secchezza   della  cute,  herpes  simplex,  rash  maculopapulare,
prurito, rash, anomalie della cute.
    Organi di senso
    Congiuntivite.
    4.8.2. Eventi indesiderati verificatisi  nel  3-10%  di  pazienti
trattati  con  pentostatina  come  terapia  iniziale della leucemia a
cellule capellute.
    Fenomeni generali
    Ascessi, reazioni allergiche, mal di schiena,  cellulite,  dolore
toracico,   cisti,   morte,  edema  facciale,  sindrome  influenzale,
malessere, moniliasi, neoplasie, reazioni da fotosensibilita', sepsi.
    Sistema cardiovascolare
    Fibrillazione atriale, disordini  cardiovascolari,  insufficienza
cardiaca congestizia, vampate, emorragia, shock.
    Apparato digerente
    Stipsi,     dispepsia,     disfagia,     flatulenza,     disturbi
gastrointestinali, emorragie gengivali, ittero, anormalita' dei  test
di   funzionalita'   epatica,  ulcerazioni  orali,  candidosi  orale,
disordini ed emorragie rettali.
    Sistema ematico e linfatico
    Eosinofilia,    anemia   ipocromica,   pancitopenia,   petecchie,
splenomegalia.
    Sistema metabolico e della nutrizione
    Iperbilirubinemia, innalzamento dei livelli di azotemia,  aumento
della  creatinina,  edema,  iperglicemia,  aumenti delle SGOT e SGPT,
incremento o diminuzione di peso.
    Sistema muscolo-scheletrico
    Artralgia, disturbi ossei, disordini articolari, mialgie.
    Sistema nervoso
    Disturbi  della  concentrazione,   ansia,   confusione   mentale,
disturbi  della  personalita',  depressione,  senso  di instabilita',
ipoestesia, insonnia, alterazioni  del  sistema  nervoso  periferico,
tremori, mioclonie.
    Sistema respiratorio
    Asma,  dispnea,  edema  polmonare,  faringite,  rinite, sinusite,
infezioni delle vie respiratorie superiori.
    Cute e annessi
    Acne, alopecia, dermatite esfoliativa, herpes  zoster,  carcinoma
cutaneo,   decolorazione   della   pelle,  sudorazione/aumento  della
sudorazione, rash vescicolobollosi.
    Organi di senso
    Otalgie, disturbi visivi, fotofobia, alterazioni del gusto.
    Apparato urogenitale Disuria, disturbi genitourinari,  ritenzione
urinaria.
    4.8.3.  Eventi  indesiderati  verificatisi  in  circa  il  10% di
pazienti refrattari all'alfa-interferon, trattati con pentostatina.
    Fenomeni generali
    Reazioni allergiche,  brividi,  affaticamento,  febbre,  cefalea,
infezioni, dolore.
    Apparato digerente
    Anoressia,   diarrea,  alterazioni  dei  tests  di  funzionalita'
epatica, nausea e vomito.
    Sistema ematico e linfatico
    Anemia, leucopenia, trombocitopenia.
    Sistema muscolo-scheletrico
    Mialgie.
    Sistema nervoso
    Alterazioni a livello del SNC.
    Sistema respiratorio
    Tosse/aumento  della  tosse,  infezioni  delle  vie  respiratorie
superiori, disordini polmonari.
    Cute e annessi
    Rash e disordini cutanei.
    Sistema urogenitale
    Disordini genitourinari.
    4.8.4.  Effetti  indesiderati  che  si  verificano  nel  3-10% di
pazienti refrattari all'aifa interferon trattati con pentostatina.
    Fenomeni generali
    Dolore addominale, astenia,  mal  di  schiena,  dolori  toracici,
morte, sindrome influenzale, malessere, neoplasie, sepsi.
    Sistema cardiovascolare
    Alterazioni     elettrocardiografiche,     aritmie,    emorragie,
tromboflebite.
    Apparato digerente
    Stipsi, flatulenza, stomatite.
    Sistema ematico e linfatico
    Ecchimosi, linfadenopatia, petecchie.
    Sistema metabolico e della nutrizione
    Elevazione dei livelli di azotemia, incremento della creatinina e
della LDH, edema periferico, diminuizione di peso.
    Sistema muscolo scheletrico
    Artralgie.
    Sistema nervoso
    Disturbi  della  concentrazione,  ansia, confusione, depressione,
senso di instabilita', insonnia, nervosismo, parestesie, sonnolenza.
    Sistema respiratori
    Bronchite,  dispnea,  epistassi,  edema   polmonare,   faringite,
polmonite, rinite, sinusite.
    Cute ed annessi
    Secchezza della cute, eczema, herpes simplex, herpes zoster, rash
maculopapulare,   prurito,   seborrea,   decolorazione   della  cute,
sudorazione/aumento della sudorazione, rash vescicolobollosi.
    Organi di senso
    Alterazioni della vista, congiuntivite, otalgie, dolori oculari.
    Sistema urogenitale
    Disuria ed ematuria.
    4.9. Sovradosaggio
    Non e' noto  uno  specifico  antidoto  per  il  sovradosaggio  da
pentostatina.
    Pentostatina  somministrata a dosaggi piu alti (20-50 mg/m2/dose)
di  quelli  raccomandati  e  stata  associata  a  morte   per   gravi
alterazioni renali, epatiche, polmonari, e a tossicita' del SNC.
    In  caso  di sovradosaggio si dovrebbero adottare misure generali
di supporto per il controllo delle situazioni di tossicita'.
    5. PROPRIETA' FARMACOLOGICHE
    5.1. Proprieta' farmacodinamiche
    5.1.1. Gruppo farmacoterapeutico
    Pentostatina e' un inibitore della adenosindeaminasi (ADA).
    5.1.2. Meccanismo d'azione
    Pentostatina    e'    un    potente     inibitore     dell'enzima
adenosindeaminasi (ADA).
    Questo  enzima e' piu' attivo a livello delle cellule del sistema
linfatico, soprattutto delle  cellule  T  sia  normali  che  tumorali
rispetto alle cellule B normali e tumorali.
    L'inibizione  dell'ADA,  cosi'  come  la inibizione diretta della
sintesi dell'RNA ed il danno a livello del DNA possono contribuire al
suo effetto complessivo citotossico.
    Il meccanismo dell'effetto  antitumorale  di  pentostatina  nella
leucemia a cellule capellute, non e' comunque noto con precisione.
    E' stato dimostrato che la pentostatina e' efficace nei confronti
di vari linfomi maligni ma e' piu' attiva contro le neoplasie a lento
sviluppo  con  livelli  di  ADA  piu'  bassi  come  per esempio nella
leucemia a cellule capellute.
    5.2. Proprieta' farmacocinetiche
    Nell'uomo la farmacocinetica della  pentostatina  '  lineare  con
incrementi   delle   concentrazioni   plasmatiche   proporzionali  al
dosaggio.
    Dopo un singolo dosaggio di 4 mg/m2 di pentostatina somministrato
in  5  minuti,  l'emivita  di  distribuzione  e'  stata di 11 minuti,
l'emivita media terminale di 5,7 ore, la clearance  media  plasmatica
di  68 ml/min. /m2, ed approssimativamente il 90% della dose e' stata
escreta nelle  urine  sotto  forma  di  pentostatina  immodificata  o
metaboliti,      come      misurato     dall'attivita'     inibitoria
dell'adenosindeaminasi. Il legame della  pentostatina  alle  proteine
plasmatiche e' basso, circa il 4%.
    E'  stata osservata una correlazione positiva tra la clearance di
pentostatina e la clearance della creatinina (CrCI) in  pazienti  con
valori  di  clearance  della creatinina compresa tra 60 ml/min. e 130
ml/min.
    L'emivita della pentostatina  in  pazienti  con  funzione  renale
compromessa (CrCI < 50 ml/min. , n=2) e' stata di 18 ore, superiore a
quella osservata in pazienti con funzionalita' renale normale (CrCI >
60  ml/min.  ,  n=14),  circa  6  ore.  Uno  studio  di distribuzione
tissutale e di autoradiografia dell'intero  organismo  nel  ratto  ha
rivelato concentrazioni radioattive piu' alte nei reni con bassissime
concentrazioni a livello del SNC.
    Pentostatina  penetra  la  barriera  emato  encefalica e pertanto
raggiunge concentrazioni misurabili nel liquido cefalorachidiano.
    5.3. Dati preclinici di sicurezza
    5.3.1. Tossicita' acuta
    In ratti di entrambi  i  sessi,  in  seguito  a  somministrazione
endovenosa,  si  sono riscontrati valori di DL10, DL50, DL90, di 129,
300 e 697 mg/Kg (387, 900, e 2091 mg/m2)  rispettivamente.  Segni  di
tossicita'   acuta   osservati   in   roditori   e  cani  sono  stati
ipoattivita', disidratazione ed emaciazione. Il tessuto linfatico  e'
stato  il  bersaglio  principale  di  pentostatina  in  ratti e cani;
atrofia del timo e danno epatico si sono verificati in topi.  Non  si
sono riscontrati effetti a livello gonadico in roditori o cani.
    5.3.2. Tossicita' per somministrazioni ripetute
    In  seguito alla somministrazione endovenosa per cinque giorni in
topi di entrambi i sessi si sono riscontrati valori di DL10,  DL50  e
DL  90  di  4,9,  6,4,  e  8,3  mg/Kg  (14,8,  19,1,  e  24,8  mg/m2)
rispettivamente.
    Il  tessuto  linfatico  e'  stato  il  bersaglio  principale   di
pentostatina in tutte le specie esaminate.
    Questo  e'  in  accordo  con  l'attivita'  antineoplastica  della
pentostatina nella leucemia a cellule capellute.
    L'effetto   sul   tessuto   linfoide   puo'   essere    correlato
all'inibizione dell'adenosin deaminasi.
    L'incremento degli enzimi sierici epatici nei roditori e nei cani
indica che anche il fegato e' un organo bersaglio ad alte dosi.
    Variazioni a livello dei testicoli in ratti e cani possono essere
indicativi di effetti potenziali sulla fertilita' maschile.
    Gli effetti sul tessuto linfoide, sul fegato e sui testicoli sono
rimasti parzialmente evidenti anche dopo la sospensione del farmaco.
    Nei  ratti  e'  stata  anche  osservata  una metaplasia dei dotti
alveolari e/o un'iperplasia delle cellule caliciformi dei bronchioli,
una  tiroidite  linfoplasmocitica  ed  un  aumento  di  incidenza  di
glomerulonefrite spontanea.
    Altri    studi    indicano   che   pentostatina   ha   proprieta'
immunosoppressive in topi e ratti trattati con dosi multiple.
    5.3.3. Potere mutageno
    Pentostatina  non  ha  rivelato  potere  mutageno  su  Salmonella
typhimurium  a  concentrazioni  fino  a 10.000 ug per piastra o sulle
cellule polmonari del criceto cinese  V79  esposte  per  3  ore  alla
concentrazione di 1-3 mg/ml, con o senza attivazione metabolica.
    Pentostatina non si e' rivelata clastogena in vitro sulle cellule
polmonari del criceto cinese V79 a concentrazioni fino a 3.000 ug/ml.
    Comunque pentostatina non ha aumentato la frequenza di formazione
di  micronudei  nei  topi  trattati  con  singole  dosi  endovena  di
pentostatina a 60, 360, 720 mg/m2.
    L'importanza per l'uomo di un test positivo del  micronucleo  nel
topo, non e' accertata.
    5.3.4. Carcinogenicita'
    Non si conosce il potenziale carcinogeno della pentostatina.
    La  possibilita'  che  Nipent  causi  neoplasie  non  puo' essere
esclusa.
    6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
    6.1. Eccipienti
    Mannitolo.
    Sodio idrossido od acido cloridrico.
    6.2. Incompatibilita'
    Non esistono incompatibilita'; comunque si dovrebbe evitare l'uso
di soluzioni acide.
    6.3. Periodo dl validita'
    6.3.1. Nipent confezionato puo' essere  conservato  per  24  mesi
alla temperatura compresa tra 2 gradi e 8 gradi C
    6.3.2.    Flaconi   ricostituiti   o   ricostituiti   e   diluiti
ulteriormente possono essere conservati  a  temperature  ambiente  al
riparo dalla luce ma devono essere usati entro 8 ore in quanto Nipent
non contiene conservanti.
    6.4. Precauzioni speciali per la conservazione
    Conservare i flaconi di Nipent a temperatura compresa tra 2 gradi
e 8 gradi C.
    6.5. Natura e contenuto della confezione
    Flaconi da 10 mg in confezione singola.
    6.6. Preparazione della soluzione endovenosa
    Devono  essere seguite le procedure per la corretta manipolazione
ed utilizzo dei farmaci antitumorali. Eventuali fuoriuscite e  scarti
devono  essere  trattati  con  soluzione di ipoclorito di sodio al 5%
prima di essere eliminati. Devono essere indossati  abiti  protettivi
inclusi guanti di polietilene.
    Immettere  5 ml di acqua sterile per preparazioni iniettabili nel
flacone contenente Nipent e miscelare accuratamente  ottenendo  cosl'
una soluzione di 2 mg/ml.
    Ispezionare  prima  della somministrazione per verificare che non
ci  siano  alterazioni,  variazioni  di  colore,  o   particelle   in
sospensione.
    Nipent  puo' essere somministrato per via endovenosa tramite bolo
unico o diluito in 25-50 ml con destrosio al 5% (soluzione  glucosata
5%) o cloruro di sodio allo 0,9% (soluzione salina 0,9%).
    La  diluizione dell'intero contenuto del flacone ricostituito con
25 o 50 ml determina una concentrazione di pentostatina di 0,33 mg/ml
o di 0.18 mg/ml rispettivamente.
    La   soluzione  di  Nipent,  quando  diluita  per  infusione  con
destrosio al 5% (soluzione glucosata 5%) o cloruro di sodio allo 0,9%
(soluzione salina 0,9%), non interagisce con i contenitori in PVC per
infusione o con i set di somministrazione a  concentrazioni  da  0,18
mg/ml a 0,33 mg/ml.
    6.7   Ragione   sociale   e   domicilio   fiscale   del  titolare
all'immissione
    In commercio
    Parke-Davis S.p.A., Via C. Colombo, 1 - 20020 Lainate (MI).
    Concessionaria per la vendita: Cyanamid  Italia  S.p.A.,  Catania
Divisione Farmaceutica: Lederle
    7.NUMERO DI A.I.C.
    A.I.C. n. 028645012
    8.DATA DI APPROVAZIONE/REVISIONE DEL TESTO
    5 Marzo 1998