IL DIRETTORE GENERALE
                   DEL DIPARTIMENTO DELLE ENTRATE
  Vista  la  legge  delega  4  ottobre 1986,  n.  657,  e  successive
modificazioni;
  Visto il decreto  del Presidente della Repubblica  28 gennaio 1988,
n.  43,  e  successive  modificazioni,  istitutivo  del  servizio  di
riscossione dei  tributi e di  altre entrate  dello Stato e  di altri
enti pubblici, emanato ai sensi  dell'art. 1, comma 1, della predetta
legge n. 657;
  Visto il  decreto ministeriale n.  I/2/6107/94 del 29  gennaio 1995
con  il  quale,  ai  sensi  dell'art.  9  del  predetto  decreto  del
Presidente  della  Repubblica n.  43  del  1988, la  concessione  del
servizio di  riscossione dei tributi per  l'ambito territoriale della
provincia di  Verona e' stata  conferita, a decorrere dal  1 febbraio
1995, alla  Cassa di Risparmio  di Verona, Vicenza, Belluno  e Ancona
S.p.a. (ora CARIVERONA Banca S.p.a.);
  Visto il disciplinare  speciale del 1 dicembre  1994, relativo alla
concessione dell'ambito  territoriale della provincia di  Verona, dal
quale  risultano, tra  l'altro,  il numero  e  la dislocazione  degli
sportelli di riscossione del predetto ambito;
  Viste le  note in  data 25  giugno 1996 con  le quali  la direzione
centrale per  la riscossione ha chiesto  alle societa' concessionarie
del servizio  di produrre una motivata  proposta di razionalizzazione
del numero e della dislocazione degli sportelli di riscossione, volta
in  particolare  all'individuazione  di  quegli sportelli  -  la  cui
dislocazione   era  giustificata   nella  preesistente   suddivisione
subprovinciale  dell'ambito  -  che  apparivano  ormai  superflue  ed
antieconomiche duplicazioni di strutture, a seguito dell'unificazione
degli ambiti a livello provinciale;
  Vista la nota del 29 luglio  1996, con la quale la CARIVERONA Banca
S.p.a.,  in  risposta   alla  citata  richiesta  dell'Amministrazione
concernente  la  razionalizzazione  degli  sportelli  operanti  nella
provincia di Verona, ha proposto la soppressione degli sportelli siti
nei comuni di Castelnuovo del Garda e Zevio, nonche' il trasferimento
a Lavagno dello sportello di Soave;
  Vista la successiva nota del 9 giugno 1998 con la quale il predetto
concessionario  ha  ritenuto   opportuno  aggiornare  la  sopracitata
richiesta  proponendo  la  chiusura   degli  sportelli,  ad  apertura
bisettimanale, di Caprino Veronese e Zevio;
  Considerate le  motivazioni addotte  dal predetto  concessionario a
sostegno  della proposta  avanzata, dalle  quali emerge,  in sintesi,
che:
  1) lo sportello  di Caprino Veronese - cui fanno  capo n. 8 Comuni,
per  19.230 abitanti  serviti  - dista  pochi  chilometri dai  vicini
sportelli di Garda e Bussolengo;
  2) lo sportello di  Zevio - cui fanno capo n.  3 Comuni, per 17.320
abitanti serviti  - dista  pochi chilometri  dai vicini  sportelli di
Verona, Bovolone, San Bonifacio e San Giovanni Lupatoto;
  3) il  comprensorio attualmente  gestito dai predetti  sportelli di
Zevio e Caprino  Veronese e' servito da numerosi  sportelli bancari e
postali;
  4) i contributi possono  servirsi indifferentemente dello sportello
a  loro  piu'  comodo,  in   relazione  al  luogo  di  residenza,  in
considerazione del fatto  che per le operazioni di  cassa e' prevista
la circolarita' dei versamenti nell'ambito dell'intera concessione;
  Ravvisata  l'opportunita'  di eliminare  un  onere  per le  aziende
concessionarie   costituito  dall'obbligo   di  mantenere   operativi
sportelli   di   riscossione   poco  utilizzati   ed   oggettivamente
antieconomici,   e  ridisegnare   in  tali   casi  la   distribuzione
territoriale  dei punti  di  riscossione in  modo  da non  comportare
eccessivi disagi  ai contribuenti  delle localita'  interessate dalla
soppressione, tenuto  anche conto della diminuzione  dei pagamenti da
effettuarsi  presso  i  concessionari,  conseguente  all'applicazione
delle disposizioni  in materia  di semplificazione  degli adempimenti
fiscali di cui al decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241;
  Considerato  che   il  criterio   di  base   che  l'amministrazione
finanziaria  ritiene di  dover seguire  nella materia,  e' quello  di
contemperare tutti  gli aspetti connessi  al rapporto tra  i benefici
per  le  aziende  concessionarie  conseguenti  alla  soppressione  di
strutture  oggettivamente antieconomiche  ed  i costi  in termini  di
maggiori  oneri  per l'utenza,  avendo  come  ineliminabile punto  di
riferimento quello  di garantire che  in ogni caso  l'eventuale nuova
distribuzione degli sportelli di riscossione arrechi il minor disagio
possibile  ai contribuenti  che devono  adempiere ai  propri obblighi
tributari e  tenga conto delle realta'  geografiche e socioeconomiche
esistenti;
  Considerato che  la motivata proposta di  soppressione avanzata dal
locale concessionario del servizio  di riscossione soddisfa i criteri
teste'  enunciati, in  quanto, in  particolare, non  risulta tale  da
comportare eccessivi  disagi ai contribuenti interessati,  sia per la
presenza  di  uffici  postali  e  sportelli  bancari  che  consentono
modalita'  alternative per  il  versamento dei  tributi,  sia per  la
relativa vicinanza degli altri  punti di riscossione che rimarrebbero
operativi  nella  provincia,  la  cui dislocazione  appare  idonea  a
garantire,  anche  nelle  aree  interessate  dalla  soppressione,  un
servizio adeguato e una sufficiente copertura territoriale;
  Visto il parere della commissione  consultiva di cui all'art. 3 del
decreto del Presidente della Repubblica  28 gennaio 1988, n. 43, reso
nelle adunanze del 19 e 27 maggio 1998, prot. n. 70905;
  Ritenuto  pertanto  che  la  proposta  di  razionalizzazione  degli
sportelli di riscossione avanzata  dal concessionario del servizio di
riscossione in argomento puo' essere accolta;
                              Decreta:
  A  decorrere   dal  trentesimo  giorno  successivo   alla  data  di
pubblicazione  del presente  decreto nella  Gazzetta Ufficiale  della
Repubblica  italiana,   nell'ambito  territoriale   costituito  dalla
provincia di Verona, sono soppressi gli sportelli di riscossione siti
nei comuni di Caprino Veronese e Zevio.
  Conseguentemente gli  sportelli di riscossione del  predetto ambito
restano  fissati in  n. 15  unita', dislocate  nei comuni  di Verona,
Bovolone, Bussolengo,  Castelnuovo del Garda, Cerea,  Cologna Veneta,
Garda,  Grezzana,  Isola della  Scala,  Legnago,  San Bonifacio,  San
Giovanni Lupatoto, San Pietro in Cariano, Soave e Villafranca.
  Sara'  cura   del  concessionario   del  servizio   di  riscossione
dell'ambito  di  Verona,  nonche'  della  direzione  regionale  delle
entrate per  il Veneto,  per mezzo  dei dipendenti  uffici finanziari
della provincia,  dare tempestiva  notizia, mediante  appositi avvisi
affissi nei rispettivi  locali aperti al pubblico,  degli effetti del
presente decreto.
  Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana.
   Roma, 13 ottobre 1998
                                        Il direttore generale: Romano