Ai prefetti della Repubblica Al commissario del Governo per la provincia di Bolzano Al commissario del Governo per la provincia di Trento Al presidente della giunta regionale della Valle d'Aosta e, per conoscenza: Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per gli affari regionali Al Ministero di grazia e giustizia - Ufficio centrale per la giustizia minorile Al Ministero delle finanze - Direzione generale del demanio Al Ministero della pubblica istruzione - Ufficio studi e programmazione Al Ministero del lavoro e della previdenza sociale - Direzione generale dell'impiego Ai commissari del Governo nelle regioni a statuto ordinario Al commissario del Governo nella regione Friuli-Venezia Giulia Al commissario dello Stato nella regione siciliana Al rappresentante del Governo nella regione Sardegna Al presidente della commissione di coordinamento nella Valle d'Aosta Ai provveditori agli studi Ai funzionari incaricati del riscontro amministrativo per le regioni: Abruzzo - presso la prefettura di L'Aquila Calabria - presso la prefettura di Catanzaro Campania, Molise e Basilicata - presso la prefettura di Napoli Emilia-Romagna - presso la prefettura di Bologna Lazio - presso la prefettura di Roma Liguria - Largo Lanfranco, 2 - Genova Lombardia - Corso Monforte, 31 - Milano Marche - Via Pizzecolli, 5 - Ancona Piemonte e Valle d'Aosta - presso la prefettura di Torino Puglia - Piazza della Liberta', 1 - Bari Sardegna - presso la prefettura di Cagliari Sicilia - Via Cavour, 6 - Palermo Toscana - Via dei Tavolini, 8 - Firenze Trentino-Alto Adige - Corso III Novembre , 11 - Trento Umbria - Via della Pescara, 39 - Perugia Veneto e Friuli Venezia-Giulia - presso la prefettura di Venezia La Commissione istituita ai sensi dell'art. 2, comma 5 della legge in oggetto, nella seduta del 15.1.1999, ha determinato i criteri e i requisiti in base ai quali dovranno essere formulate le istanze, da parte di Enti pubblici e privati, tese ad ottenere contributi, per l'anno 1999, per iniziative a favore dei minori a rischio di coinvolgimento in attivita' criminose. Con la presente circolare, vengono diramati detti criteri, affinche' gli enti interessati vi si attengano al momento della formulazione delle domande. Appare opportuno sottolineare come, nella stesura dei criteri, siano state tenute in debito conto le norme emanate con la legge del 28.8.1997, n.285 che, oltre a rifinanziare la legge 216/91, hanno dettato disposizioni in tema di promozione dei diritti e di opportunita' per l'infanzia e l'adolescenza, istituendo un apposito "Fondo Nazionale" e definendo gli ambiti territoriali di intervento e le finalita' delle iniziative da porre in essere. Pertanto, si ritiene indispensabile che, per favorire la complementarieta' degli obiettivi e per evitare sovrapposizioni, i progetti dispieghino i propri effetti solo sul versante della prevenzione secondaria e siano diretti a preadolescenti e adolescenti a rischio conclamato di coinvolgimento in attivita' criminose (e quindi a favore di minori compresi nella fascia di eta' tra gli 11 e i 18 anni), ovviamente in contesti e condizioni nei quali sia presente, rilevante e rilevabile il rischio di devianza. A) SOGGETTI DESTINATARI DEI CONTRIBUTI Possono chiedere contributi per la realizzazione di progetti e interventi in favore di minori esposti a rischio di criminalita': 1) Soggetti pubblici (comuni, province, loro rispettivi consorzi, comunita' montane, AA.SS.LL.) per iniziative, avviate o da avviare entro il 1999, a favore di preadolescenti e adolescenti a rischio di devianza; 2) soggetti privati (organizzazioni di volontariato, associazioni, cooperative sociali, enti ecclesiastici) per le iniziative sopraindicate gia' avviate alla data di presentazione della domanda (30.3.1999). Si precisa che le organizzazioni private, operanti nel settore, possono produrre istanze solo se risultino formalmente costituite da almeno due anni rispetto alla data di presentazione delle istanze. B) TIPOLOGIA DEI PROGETTI FINANZIABILI Per essere ammessi a contributo i progetti dovranno essere finalizzati agli obiettivi indicati dall'art.1 della legge 216/91, e consistere in: a) Attivita' di accoglienza di preadolescenti e adolescenti Tale tipo di intervento deve: * favorire la soluzione di situazioni di emergenza legate a crisi familiari, promuovendo con ogni forma percorsi di reintegrazione; * adottare una metodologia educativa che favorisca l'autonomia e la realizzazione dei percorsi personali di crescita; * operare in stretto collegamento con i servizi territoriali, con l'autorita' scolastica o con l'autorita' giudiziaria. b) Interventi a sostegno della famiglia Tali interventi, che, si sottolinea, non devono consistere in un sussidio economico, possono essere orientati: * a sostenere la funzione genitoriale nei confronti di preadolescenti e adolescenti a rischio di devianza e di patologie relazionali; * a favorire lo sviluppo di esperienze di gruppi di auto-aiuto tra famiglie; * ad assicurare professionalita' e continuita' di intervento degli operatori; * a favorire il pieno assolvimento dell'obbligo scolastico, facilitando il minore anche mediante l'offerta di corsi di sostegno scolastico ed il collegamento con centri ricreativi, sportivi e di socializzazione. c) Interventi che realizzano centri di incontro per attivita' aggregative e forme di presenza sociale nei quartieri. Per tale tipologia, si ritiene opportuno sostenere: * attivita' che si collochino nell'area degli interventi dell'educativa di strada e di territorio, rivolti a preadolescenti ed adolescenti a rischio di devianza, singoli o aggregati in gruppi informali, che non partecipino ad ambiti istituzionali di aggregazione; * proposte in grado di offrire gratuitamente a preadolescenti ed adolescenti, oltreche' occasioni di positiva utilizzazione del tempo libero, nuove possibilita' per lo sviluppo di capacita' creative e di lavoro o per la realizzazione di un nuovo ambiente di vita. Le attivita' dei centri di incontro possono essere realizzate anche all'aperto, in aree attrezzate, attraverso varie forme di aggregazione. d) Interventi realizzati utilizzando le strutture scolastiche, nei giorni e nelle ore non dedicati alle attivita' istituzionali, previo accordo con i competenti organi scolastici ed in base agli indirizzi del Ministro della Pubblica Istruzione. Le iniziative rientranti in tale tipologia dovranno essere preferibilmente realizzate sulla base di progetti articolati che privilegino la crescita di autonomia e di autorganizzazione dei minori, evitando, peraltro, che la partecipazione sia imposta o che l'attivita' svolta sia valutata ai fini del rendimento scolastico. Risulteranno preferiti interventi capaci di sviluppare attitudini emergenti della personalita' del minore (creative, artistiche, musicali, sportive, artigianali, professionali) e di suscitare nei minori interessi permanenti. C) CONTENUTO DEI PROGETTI I progetti dovranno contenere i seguenti elementi: a) analisi del territorio e delle relative condizioni socio-culturali, con particolare riferimento ai fattori di rischio presenti; b) tipologie degli interventi, come sopra indicate, specificando, qualora siano previste piu' iniziative, l'ordine di priorita' delle stesse nell'ambito del progetto; c) obiettivi generali e specifici da raggiungere nell'ambito della prevenzione secondaria; d) utenza destinataria, precisando il numero dei minori coinvolti, la fascia d'eta' cui appartengono e le modalita' di selezione dell'utenza stessa; e) metodologie di intervento che definiscano, dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo, le risorse umane e strumentali impiegate, nonche' il loro ruolo nell'ambito del piano di attivita'; f) tempi di realizzazione e data di avvio dei singoli interventi; g) analisi dei costi per singoli interventi e singole voci di spesa; h) indicatori per la verifica dei risultati. L'assenza, la scarsa chiarezza o l'incompletezza degli elementi sopra elencati potra' determinare l'esclusione del progetto. D) CRITERI PER LA CONCESSIONE DEI CONTRIBUTI In via preliminare, si ribadisce la necessita' che i progetti presentati realizzino interventi di prevenzione secondaria esclusivamente in favore di preadolescenti e adolescenti a rischio conclamato di coinvolgimento in attivita' criminose in contesti e condizioni nei quali sia presente, rilevante e rilevabile il rischio di devianza. Saranno considerati prioritari i progetti che, oltre a soddisfare i requisiti di sostanza e di forma indicati nella presente circolare: * riguardino minori nomadi ed immigrati. Il reale indirizzo di questa progettualita' verso tali categorie di minori deve essere garantito dalla prevalenza delle stesse nell'utenza coinvolta; * siano destinati a zone riconosciute ad alto rischio di criminalita' in cui si manifestino situazioni di tensione e di grave disagio riscontrabili anche sulla base degli indici di criminalita' minorile, di abuso e maltrattamento di minori, di dispersione scolastica nonche' dei dati relativi alla presenza di nomadi e immigrati; * concorrano alla soluzione di problematiche urgenti; * attuino interventi polifunzionali anche attraverso il lavoro integrato di organismi e istituzioni diversi; * prevedano la compartecipazione finanziaria dell'ente alla realizzazione del progetto; * prevedano costi congrui rispetto all'utenza, al territorio interessato e ai risultati attesi; * siano proposti da enti pubblici o del privato sociale che abbiano dimostrato capacita' di realizzazione delle progettualita' finanziate negli anni precedenti e non siano incorsi in irregolarita' di gestione. Inoltre, la Commissione si riserva la facolta' di valutare in via prioritaria eventuali progetti che rispondano a situazioni eccezionali per gravita' e rilevanza sul piano nazionale, anticipando l'iter procedurale di concessione dei contributi per l'anno1999. E) DESTINAZIONE DEI CONTRIBUTI Si precisa che saranno ritenuti ammissibili: * oneri per opere di ristrutturazione edilizia relative esclusivamente a beni facenti parte del patrimonio pubblico. Tali oneri non potranno essere superiori a 30 milioni e, comunque, eccedere il 50% del costo complessivo dei lavori, documentato con idoneo preventivo. Anche la sistemazione di aree (es.: campo polivalente, recinzioni murarie, etc.) sara' considerata come opera di straordinaria manutenzione e, pertanto, le relative spese non potranno cumulativamente superare il limite di cui sopra; * oneri per opere di manutenzione ordinaria; * oneri per canoni di locazione, purche' proporzionati all'utenza coinvolta nel progetto; * oneri di assicurazione, purche' consistenti in premi assicurativi relativi all'utenza, agli operatori e alle strutture; * oneri per l'acquisto di beni strumentali (materiali, attrezzature, beni deperibili, etc.) in misura strettamente necessaria all'esecuzione del progetto, purche' economicamente congrui ed adeguati sotto il profilo tecnologico rispetto all'utenza ed alla tipologia degli interventi ammessi a finanziamento; * oneri derivanti dall'utilizzo di personale qualificato - con esclusione del personale docente degli istituti scolastici in cui vengono realizzati gli interventi di cui alla lett. d) - nel limite strettamente necessario alla realizzazione degli interventi, sotto forma di "collaborazione", secondo le modalita' consentite dalla normativa vigente; * oneri relativi ad iniziative indispensabili di formazione ed aggiornamento del personale addetto alla realizzazione di progetti innovativi e sperimentali, necessitanti di particolari figure professionali. La congruita' dei costi, che non devono comunque superare il 10% del contributo richiesto, e la durata del periodo di formazione (di massima due mesi), saranno attentamente valutati caso per caso; * oneri derivanti dal rimborso spese "a' forfait" per l'impegno di volontari e operatori, entro i limiti preventivamente stabiliti dalle organizzazioni di appartenenza, in conformita' a quanto disposto dalla legge n. 266/91. In tal caso il soggetto proponente dovra' indicare il numero dei volontari e degli operatori coinvolti, con il rispettivo ruolo nella realizzazione del progetto. Non saranno, invece, ritenute ammissibili: * spese relative ad attivita' ordinarie di formazione del personale coinvolto nel progetto; * spese relative ad attivita' ordinarie o istituzionali dell'ente richiedente; * spese relative all'acquisto di automezzi nonche' alla manutenzione ordinaria e straordinaria di automezzi di proprieta' dell'ente richiedente; * oneri per personale dipendente da enti pubblici; * oneri per la ristrutturazione di complessi e strutture scolastiche. Infine, non saranno ammessi a finanziamento i progetti che: * prevedono una richiesta di contributo inferiore a £. 20 milioni; * consistono in iniziative di studio e ricerca, seminari, convegni, monitoraggio sul territorio. Si precisa che saranno escluse le istanze degli enti che richiederanno il finanziamento per lo stesso progetto sia al Ministero dell'Interno che al Ministero di Grazia e Giustizia. F) MODALITA' DI FORMULAZIONE E DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE 1. Formulazione Le domande vanno compilate, in duplice copia, utilizzando il modulo informatizzato appositamente predisposto (all. 1) a pena di inammissibilita'. La domanda dovra' essere sottoscritta dal rappresentante legale dell'ente. La stessa dovra' essere corredata dalla seguente documentazione (riportata nell'all. 2) a pena di esclusione: * per gli enti pubblici: deliberazione degli organi competenti a norma di legge recante l'importo del contributo richiesto e l'esatta destinazione dello stesso, relazione attivita' svolta connessa ai risultati ottenuti nell'anno precedente, progetto analitico, preventivi di spesa o, in alternativa, elenco spese dettagliate quale parte integrante della delibera, atto di delega dei Comuni (per le AA.SS.LL.); * per gli enti privati: atto costitutivo e statuto vigente (da cui risulti il rappresentante legale), certificato penale e certificato dei carichi pendenti della Pretura e della Procura in corso di validita', bilancio consuntivo 1998, bilancio preventivo 1999, relazione attivita' svolta, progetto analitico, preventivi spesa (rilasciati dalle ditte fornitrici), iscrizione nell'albo regionale delle cooperative sociali o nell'albo del volontariato, indicazione dell'eventuale iscrizione nel registro prefettizio delle cooperative sociali. In quest'ultima ipotesi sara' la Prefettura ad accertare la circostanza fornendone gli estremi. Si sottolinea che gli enti richiedenti dovranno formulare singola, distinta domanda per ciascuna sede operativa. Si rammenta che dovra' essere data indicazione, a pena di esclusione, circa eventuali altre fonti di finanziamento, contrassegnando la relativa casella del modulo informatizzato (v. mod. 7). 1. 1. Progetti di rete Al fine di integrare gli interventi programmati ai sensi della L. 216/91 nelle politiche rivolte ai minori in ambito locale, promuovendo sinergie operative tra soggetti pubblici e privati, i Comuni possono presentare progetti di rete, secondo le modalita' operative di seguito descritte. Il Comune, con propria deliberazione, promuove il progetto di rete definendo un piano coordinato degli interventi proposti dai singoli enti e compie una prima verifica sulla sussistenza dei requisiti di contenuto e di forma previsti dalla presente circolare, con particolare riferimento alla data di avvio dei singoli interventi. Successivamente, il Comune trasmettera' alla Prefettura competente, unitamente alla propria delibera, l'insieme dei progetti, compilati e sottoscritti da ciascun ente intestatario negli appositi moduli informatizzati, corredati della prescritta documentazione. A seguito dell'approvazione dei singoli interventi e della concessione a ciascuno di essi dei relativi finanziamenti, ferma restando la responsabilita' gestionale e amministrativa dei singoli enti anche in sede di rendicontazione, il Comune esercitera' le forme piu' idonee di coordinamento al fine di razionalizzare ed ottimizzare l'efficacia e trasmettera' alla Prefettura competente, una volta ultimati i progetti, una relazione circa l'avvenuta realizzazione degli obiettivi programmati. 2. Presentazione I soggetti pubblici e privati dovranno presentare, rispettivamente, alla Prefettura e al Comune, le domande, corredate della prescritta documentazione, entro il termine perentorio del 30 marzo 1999, mediante raccomandata con avviso di ricevimento o direttamente agli Uffici sopra citati. Le domande medesime dovranno recare il seguente indirizzo: Ministero dell'Interno - Direzione Generale dei Servizi Civili - Servizio Affari Assistenziali Speciali - Divisione Interventi Assistenziali in Materia Socio-Sanitaria. Per quanto riguarda i soli progetti di rete, i Comuni, fermo restando il termine sopra indicato per la presentazione delle istanze e per l'adozione delle relative deliberazioni di approvazione, potranno inviare la documentazione prescritta alle Prefetture entro e non oltre la data del 30 aprile 1999. G) VARIAZIONI Si confermano per l'esercizio finanziario in corso le direttive impartite con la circolare n. 2/98 del 5.2.1998, relativa al piano contributi per l'anno 1998. H) MODALITA' PER OTTENERE CHIARIMENTI Per ogni informazione supplementare si suggerisce di contattare la Direzione Generale dei Servizi Civili - Servizio Affari Assistenziali Speciali - Divisione Interventi Assistenziali in materia Socio-sanitaria ai seguenti numeri telefonici: 06/46536936 - 06/46547640 - 06/46547646. * * * * * Tenuto conto della particolare importanza che i contributi previsti dalla legge 216/91 rivestono nel quadro delle azioni tese alla tutela dei minori, si raccomanda alle SS.LL. di voler dare la piu' ampia diffusione possibile alla presente circolare, anche a mezzo degli strumenti di informazioni e di stampa locali. Nel far presente che, con separata circolare, verranno impartite apposite istruzioni relative agli adempimenti istruttori, si ringrazia per la collaborazione che le SS.LL., con la consueta sensibilita', non mancheranno di prestare ai fini della promozione degli interventi preventivi di formazione e di crescita sociale. Il Capo del Dipartimento per gli Affari Sociali della Presidenza del Consiglio dei Ministri BOLAFFI Il direttore generale dei Servizi civili del Ministero dell'interno DEL MESE