Agli assessorati alla sanita' delle
                                  regioni  a  statuto  ordinario  e a
                                  statuto speciale
                                  Agli  assessorati  alla     sanita'
                                  delle  province autonome  di Trento
                                  e Bolzano
                                  Ai commissari di Governo presso  le
                                  regioni e le province autonome
                                  Alla  Presidenza  del Consiglio dei
                                  Ministri
                                  Al Ministero degli affari esteri
                                  Al Ministero dell'interno
                                  Al Ministero di grazia e giustizia
                                  Al Ministero delle finanze
                                  Al Ministero del tesoro, bilancio e
                                  programmazione economica
                                  Al Ministero della difesa
                                  Al  Ministero      della   pubblica
                                  istruzione,   dell'universita'    e
                                  della   ricerca    scientifica    e
                                  tecnologica
                                  Al Ministero dei lavori pubblici
                                  Al    Ministero    delle    risorse
                                  agricole, alimentari e forestali
                                  Al Ministero delle comunicazioni
                                  Al  Ministero  dell'industria,  del
                                  commercio e dell'artigianato
                                  Al  Ministero  del  lavoro  e della
                                  previdenza sociale
                                  Al  Ministero  del  commercio   con
                                  l'estero
                                  Al  Ministero dei trasporti e della
                                  navigazione
                                  Al Ministero per i  beni  culturali
                                  ed ambientali
                                  Al Ministero dell'ambiente
                                  Al Dipartimento per la solidarieta'
                                  sociale
                                  Al   Dipartimento   per   le   pari
                                  opportunita'
                                  Al  Dipartimento  per  la  funzione
                                  pubblica e gli affari regionali
                                  Al Dipartimento del turismo
                                  Al Dipartimento per lo spettacolo e
                                  lo sport
                                  Al      Dipartimento     per     il
                                  coordinamento   della    protezione
                                  civile
                                  Al  Dipartimento per i problemi per
                                  le aree urbane
                                  Alla Croce rossa  italiana  -  Sede
                                  nazionale
                                  Alla  Federazione  nazionale  degli
                                  ordini    dei    medici   e   degli
                                  odontoiatri
                                  Alla  Federazione  nazionale  degli
                                  ordini dei farmacisti
                                  All'Istituto superiore di sanita'
                                  All'I.S.P.E.S.L.
                                  Agli uffici di sanita' marittima ed
                                  aerea
                                  All'ufficio di gabinetto
                                  Ufficio studi e legislazione
                                  Al        Dipartimento        della
                                  programmazione
                                  Al Dipartimento  delle  professioni
                                  sanitarie,  delle  risorse  umane e
                                  tecnologiche in  sanita' e    della
                                  assistenza sanitaria  di competenza
                                  statale
                                  Al      Dipartimento    per      la
                                  valutazione  dei    medicinali    e
                                  la farmacovigilanza
                                  Al  Dipartimento degli   alimenti e
                                  della nutrizione   e della  sanita'
                                  pubblica veterinaria
                                  Al  servizio  per l'organizzazione,
                                  il bilancio e per il personale
                                  Al servizio per la vigilanza  sugli
                                  enti
                                  Al  servizio  ispettivo  centrale e
                                  unita' di crisi
                                  Al   servizio   per   i    rapporti
                                  convenzionali   con   il   Servizio
                                  sanitario nazionale
                                  Al servizio studi e documentazione
                                  Al   servizio    per  i    rapporti
                                  internazionali      e   per      le
                                  politiche comunitarie
                                  Al servizio di controllo interno
                                  Alla   segreteria   generale    del
                                  Consiglio superiore di sanita'
                                  Al   Comando  antisofisticazioni  e
                                  sanita'
               Il nuovo calendario delle vaccinazioni
          obbligatorie e raccomandate per l'eta' evolutiva
  Gli    obiettivi    adottati   dall'ufficio    regionale    europeo
dell'Organizzazione  mondiale  della  sanita'  per  la  realizzazione
dell'obiettivo 5  (lotta alle  malattie infettive) del  piano "Salute
per tutti  nel 2000" e  del Programma esteso di  immunizzazione (EPI)
sono stati sostanzialmente recepiti dal Piano sanitario nazionale per
il triennio 1998-2000.
  Il Piano  sanitario nazionale  1998-2000 "Un patto  di solidarieta'
per la salute", approvato con decreto del Presidente della Repubblica
23 luglio 1998  (Gazzetta Ufficiale supplemento ordinario  n. 228 del
10 dicembre  1998) individua, tra  le aree prioritarie  di intervento
dell'obiettivo   II  "Contrastare   le   principali  patologie",   la
prevenzione  mediante  vaccini delle  malattie  infettive  per cui  i
programmi   di   vaccinazioni   di   massa   mostrano   un   rapporto
rischiobeneficio e costobeneficio favorevole.
  In particolare, nel Piano sanitario nazionale 1998-2000, sono stati
definiti i seguenti obiettivi specifici:
  raggiungimento nella  popolazione di eta' inferiore  a ventiquattro
mesi, anche immigrata, di coperture vaccinali pari o superiori al 95%
per le  vaccinazioni contro difterite, tetano,  poliomielite, epatite
B, morbillo, parotite, rosolia, pertosse, Haemophilus influenzae b ;
   eradicazione del virus della poliomielite;
  raggiungimento nella  popolazione di eta'  superiore a 64  anni, di
copertura vaccinale contro l'influenza pari o superiore al 75%.
  Al fine di raggiungere e  mantenere le coperture vaccinali adeguate
al controllo e all'eliminazione  delle malattie bersaglio, cosi' come
indicato dal Piano sanitario  nazionale, e' auspicabile il tempestivo
e  costante  coinvolgimento  delle  autorita'  sanitarie  centrali  e
periferiche, degli  operatori sanitari e dei  cittadini, e l'adozione
di idonee misure e strumenti operativi.
  Un  nuovo  calendario vaccinale,  adeguato  fra  l'altro ad  alcune
mutate situazioni epidemiologiche, puo'  contribuire a perseguire gli
obiettivi proposti, facilitando inoltre l'accesso alle vaccinazioni e
di conseguenza una maggiore accettazione da parte degli interessati.
  Ove avvalorato dalle  conoscenze scientifiche sull'argomento, nella
definizione del nuovo calendario sono state tenuti in considerazione,
infatti,  anche  fattori pratici  quali  la  disponibilita' di  nuovi
vaccini combinati e la necessita'  di snellire le procedure favorendo
l'operativita' dei servizi.
  In   quest'ottica,   e'   stata   prevista   l'utilizzazione,   per
l'attuazione  del  programma  nazionale di  vaccinazioni  per  l'eta'
evolutiva,  dei  vaccini  commercializzati in  Italia  anche  secondo
schemi posologici diversi da  quelli riportati nei relativi foglietti
illustrativi, purche' rispondenti ai protocolli di cui al decreto.
  Per  consentire  il  suo   rapido  aggiornamento  in  relazione  ad
eventuali nuove  esigenze epidemiologiche, il nuovo  calendario delle
vaccinazioni  per l'eta'  evolutiva, elaborato  nel corso  dei lavori
della commissione  di esperti in  tema di vaccinazioni  istituita con
decreto  ministeriale  20 ottobre  1997,  viene  adottato tramite  un
decreto ministeriale, i cui articoli sono di seguito illustrati.
 Il calendario di vaccinazione. - Articolo 1.
  Nell'art.  1   del  decreto   ministeriale  7  aprile   1999  viene
presentato,   in  forma   schematica,  il   nuovo  calendario   delle
vaccinazioni obbligatorie e raccomandate  per l'eta' evolutiva. Nello
schema vengono indicate  le eta' piu' appropriate per  l'inizio ed il
completamento del  ciclo vaccinale di base  nei nuovi nati, e  per la
somministrazione  di eventuali  dosi di  richiamo delle  vaccinazioni
incluse nel programma nazionale di immunizzazione.
  Vengono anche  illustrati gli intervalli temporali  accettabili per
la  somministrazione,  anche  simultanea,  dei vaccini,  in  modo  da
assicurare la necessaria flessibilita' e semplicita' nelle operazioni
vaccinali.
    La vaccinazione antidiftericatetanicapertossica. - Articolo 2.
  L'art. 2 definisce nel dettaglio il calendario per l'esecuzione nei
nuovi  nati della  vaccinazione contro  difterite, tetano  e pertosse
(DTP).
  L'impiego  di   vaccini  contenenti  in  combinazione,   oltre  che
l'anatossina  tetanica  e  quella   difterica,  anche  la  componente
pertossica (nella  forma cellulare o  in quella acellulare),  o altri
antigeni, consente  di raggiungere piu' facilmente  l'obiettivo della
copertura vaccinale (elevato a)3 95%  nei bambini di eta' inferiore a
ventiquattro mesi nei confronti delle malattie bersaglio indicate nel
Piano sanitario nazionale 1998-2000.
  Il ciclo  primario della  vaccinazione DTP,  con qualsiasi  tipo di
vaccino combinato,  va iniziato nel corso  del terzo mese di  vita, a
partire dal compimento della  ottava settimana ed andrebbe completato
entro e, possibilmente, non oltre il  dodicesimo mese di vita al fine
di garantire  la protezione immunitaria nei  confronti della pertosse
nella  fascia  di eta'  maggiormente  esposta  alle complicazioni  di
questa malattia.
  Per il  mantenimento nel tempo  di una valida  risposta immunitaria
nei  confronti  delle  tre  malattie bersaglio,  e'  raccomandata  la
somministrazione di una dose di rinforzo di DTP in eta' prescolare, a
distanza di circa cinque anni dal completamento del ciclo di base.
  Per quanto riguarda la pertosse,  la somministrazione della dose di
rinforzo a 5-6 anni contribuisce non solo a prevenire lo spostamento,
verso eta' maggiori, della fascia  di eta' di massima incidenza della
malattia, ma anche a prevenire l'instaurarsi dello stato di portatore
in soggetti che, piu'  facilmente, potrebbero trasmettere l'infezione
a  bambini piu'  piccoli  o  rappresentare il  punto  di partenza  di
epidemie in ambiente scolastico.
  Secondo le  raccomandazioni ed i target  operativi fissati dell'OMS
per   la  regione   europea,  una   dose  di   richiamo  di   vaccino
antidiftericotetanico  per  adulti  (Td)  andrebbe  somministrata  al
termine del ciclo scolastico, all'eta' di 14-15 anni.
  Come alternativa accettabile, nei bambini che non hanno ricevuto la
dose di rinforzo  di DT o di  DTP in eta' prescolare,  Td puo' essere
somministrato all'eta' di 11-12 anni, se sono trascorsi almeno cinque
anni dall'ultima dose del ciclo  primario di DTP, in concomitanza con
l'avvio  del ciclo  di  vaccinazione antiepatite  virale  B, o  della
vaccinazione   antimorbilloparotiterosolia,  negli   adolescenti  non
vaccinati. I successivi richiami di  Td sono raccomandati con cadenza
decennale (Cfr. circolare n. 16 del 1996).
                       Vaccinazione antipoliomielitica. - Articolo 3.
  L'Italia e'  libera da poliomielite  da virus selvaggio  fino dalla
meta'  degli anni  80 (ultimo  caso  indigeno nel  1983, ultimo  caso
importato nel 1988).
  La   situazione   epidemiologica   nazionale,  che   prelude   alla
certificazione  ufficiale   di  Paese  libero  da   polio,  e  quella
internazionale, che  ha visto  la riduzione della  morbosita' globale
per poliomielite  di oltre il 90%  in circa dieci anni,  ha suggerito
l'opportunita' del  passaggio, per  la vaccinazione antipolio,  ad un
calendario di tipo sequenziale.
  Il vaccino  antipoliomielitico orale  (OPV), ancora  considerato il
vaccino di  scelta per raggiungere l'obiettivo  di eliminazione della
malattia   ed   eradicazione   dell'agente  patogeno,   puo'   essere
responsabile,  in  casi  rarissimi, dell'insorgenza  di  poliomielite
paralitica associata a vaccino (PPAV).
  Dal 1990 ad oggi sono stati segnalati al Ministero della sanita' 10
casi di PPAV, per una frequenza di  un caso ogni 550.000 nuovi nati e
ogni 2.200.000 dosi somministrate.
  In   9  casi   su  10   la  sintomatologia   e'  insorta   dopo  la
somministrazione della prima  dose di OPV. Non  sono stati segnalati,
negli ultimi 15 anni, casi di PPAV in soggetti in contatti di bambini
vaccinati di recente con OPV.
  Le PAVV sono legate  alla parziale riacquisizione di neurovirulenza
da parte dei  ceppi vaccinali, per fenomeni di  retromutazione che si
verificano   spontaneamente  nel   corso   della  loro   replicazione
all'interno dell'intestino.
  Studi condotti  in numerosi  Paesi hanno  dimostrato che  un numero
ridotto di somministrazioni di  vaccino antipolio inattivato (IPV) di
tipo   potenziato   induce   una  risposta   immunitaria   piu'   che
soddisfacente:  il  90-100%  dei bambini  mostra  titoli  anticorpali
protettivi dopo due dosi di  IPV potenziato, con loro persistenza per
almeno 4-5 anni dopo tre dosi.
  OPV induce  una risposta  immunitaria secretoria molto  valida, con
produzione di  IgA a  livello tanto della  mucosa intestinale  che di
quella  nasofaringea,   in  grado  di  bloccare   la  replicazione  e
l'escrezione di poliovirus selvaggi  da parte dei soggetti vaccinati;
l'impiego dell'OPV  consente anche di ottenere  un'immunita' mucosale
di gruppo (Herd Immunity) che  riduce la circolazione interumana e la
presenza di poliovirus selvaggi nell'ambiente.
  D'altra  parte, anche  IPV determina  un certo  grado di  immunita'
mucosale, sia pure  piu' limitata nel tempo e meno  valida rispetto a
quella indotta da OPV.
  E'  stata infatti  osservata  l'assenza  dell'escrezione a  livello
nasofaringeo  e la  riduzione dell'escrezione  a livello  intestinale
degli stipiti vaccinali in soggetti precedentemente vaccinati con una
o  piu' dosi  di  IPV;  la riduzione  del  tempo  di escrezione,  pur
offrendo  la  possibilita' di  una  residua  circolazione di  stipiti
vaccinali,  riduce il  rischio e  la frequenza  di retromutazioni  di
questi, e  le possibilita' che  si realizzino effetti  patogeni tanto
nello stesso ricevente che in contatti che dovessero essere infettati
dagli stipiti retromutati.
  L'utilizzazione  del   calendario  vaccinale   sequenziale  IPV-OPV
consente quindi di minimizzare quasi del tutto il rischio di paralisi
associata  a  vaccino  nei  riceventi mantenendo  i  vantaggi  legati
all'uso del vaccino vivo  attenuato, particolarmente importanti nelle
condizioni climatiche  e geografiche italiane. Per  quanto riguarda i
contatti,  va tenuto  anche presente  che i  casi di  PPAV in  questi
sembrano  rappresentare  un  eventualita'  piuttosto  remota  in  una
popolazione  con buoni  livelli di  copertura vaccinale  quale quella
italiana (copertura vaccinale media superiore  al 97% nei nuovi nati,
nessuna segnalazione negli ultimi quindici anni).
  La sicurezza della schedula  sequenziale, in varie combinazioni, e'
stata valutata nel corso di  numerosi studi clinici controllati e sul
campo in Paesi che, come la  Danimarca, hanno da sempre utilizzato un
calendario sequenziale per la vaccinazione antipolio.
  L'art. 3  definisce nel  dettaglio il nuovo  calendario sequenziale
per l'esecuzione della vaccinazione  contro la poliomielite nei nuovi
nati.
  Il ciclo primario della  vaccinazione antipolio, con qualsiasi tipo
di vaccino  inattivato (singolo  o in  combinazione) va  iniziato nel
corso del terzo  mese di vita, a partire dal  compimento della ottava
settimana; la  seconda dose di  IPV va somministrata entro  il quinto
mese  di vita,  non prima  che  siano trascorse  sei settimane  dalla
somministrazione della prima.
  Il ciclo va  continuato con la somministrazione di una  dose di OPV
nel corso dell'undicesimododicesimo mese di vita. La somministrazione
della terza dose della vaccinazione antipolio  con OPV ha lo scopo di
rafforzare  l'immunita' mucosale  individuale  e di  gruppo anche  in
soggetti non vaccinati.
  Il differimento della somministrazione  dell'OPV dopo il compimento
del decimo  mese di  vita lascia anche  il tempo  sufficiente perche'
vengano     messe      in     evidenza      eventuali     alterazioni
dell'immunocompetenza, tali  da controindicare  in modo  permanente o
temporaneo la  somministrazione di  vaccini a  base di  virus viventi
attenuati.
  Il ciclo di base della  vaccinazione antipolio va completato con la
somministrazione di una dose di OPV nel corso del terzo anno di vita,
e  comunque  non   prima  che  siano  trascorsi   dodici  mesi  dalla
somministrazione della terza dose di OPV.
  Lo stretto rispetto dei tempi indicati nel calendario e' essenziale
per il conferimento della  protezione immunitaria nei confronti della
poliomielite. Va al  riguardo segnalato che l'ultimo caso  di PPAV in
contatto  segnalato al  Ministero  della sanita'  ha riguardato,  nel
1983,  un bambino  che,  all'eta'  di dieci  mesi,  non aveva  ancora
ricevuto alcuna vaccinazione antipolio.
                    Vaccinazione antiepatite virale B . - Articolo 4.
  L'art.  4 definisce  nel dettaglio  il calendario  per l'esecuzione
della vaccinazione antiepatite B nei  nuovi nati. Il calendario della
vaccinazione antiepatite B  e' diversificato a seconda  che i bambini
siano nati da madri positive o negative per l'HBsAg.
  Nel primo caso,  il calendario di vaccinazione,  con qualsiasi tipo
di vaccino, prevede la somministrazione di una dose "zero" di vaccino
antiepatite B  entro le  prime 12-24 ore  di vita,  con contemporanea
somministrazione,  in  diversa   sede  corporea,  di  immunoglobuline
specifiche  antiepatite   B  (200  UI).  Le   dosi  successive  vanno
somministrate  a distanza  di quattro  settimane dalla  prima, ed  in
seguito in concomitanza  con la seconda e  la terza dose di  DTP e di
antipolio  rispettivamente (cfr.  anche  il  decreto ministeriale  22
dicembre 1997,  Gazzetta Ufficiale  - serie  generale -  n. 56  del 9
marzo 1998).
  Nei bambini  nati da madri HBsAg  negative, il ciclo di  base della
vaccinazione antiepatite, con qualsiasi  tipo di vaccino, va iniziato
nel corso  del terzo  mese di  vita, a  partire dal  compimento della
ottava  settimana, la  seconda dose  va somministrata  nel corso  del
quinto mese, e  comunque non prima che siano  trascorse sei settimane
dalla prima  ed il  ciclo va completato  entro l'undicesimododicesimo
mese di vita.
  Per gli  adolescenti non  vaccinati, la vaccinazione  antiepatite B
puo'  essere eseguita  in qualsiasi  momento tra  l'undicesimo ed  il
dodicesimo  anno  di  vita;  il   ciclo  vaccinale,  con  vaccini  di
formulazione adeguata  all'eta', prevede  la somministrazione  di tre
dosi ai tempi 0, 1, 6 mesi.
  Le  sedute programmate  per la  vaccinazione antiepatite  B possono
essere  utilizzate  per offrire  la  dose  di  richiamo  di Td  e  la
vaccinazione antimorbillo-  parotite- rosolia  (MPR) in  soggetti non
precedentemente vaccinati.
  Le attuali conoscenze scientifiche  permettono di affermare che non
e'  necessaria   la  somministrazione  di  dosi   di  richiamo  della
vaccinazione  antiepatite  B nei  soggetti,  di  qualunque eta',  non
appartenenti a specifiche categorie a rischio.
              Vaccinazione antimorbilloparotiterosolia. - Articolo 5.
  L'Organizzazione  Mondiale della  sanita'  ha adottato  formalmente
obiettivi  che  prevedono  entro  l'anno  2007  l'eliminazione  dalla
Regione  europea   del  morbillo  indigeno,  ed   entro  l'anno  2010
l'eliminazione della rosolia congenita nonche' il controllo, grazie a
programmi di immunizzazione, di parotite, pertosse, malattie invasive
da Haemophilus influenzae b.
  A tal  fine sono stati  definiti obiettivi operativi  di profilassi
immunitaria e di sorveglianza tra cui:
  raggiungimento, entro  il 1997, di coperture  vaccinali nei bambini
di 2  anni pari  al 95%  per morbillo, parotite,  rosolia in  tutti i
Paesi della Regione europea;
  raggiungimento  di coperture  superiori  al  95% della  popolazione
bersaglio  nei Paesi  che  raccomandano  la vaccinazione  antirosolia
nelle ragazze;
  riduzione,  entro  il 1997,  della  suscettibilita'  al morbillo  a
livelli inferiori al 10% in ogni classe di eta'.
  Difatti,  anche in  presenza  di valide  coperture vaccinali,  sono
possibili epidemie  di morbillo  e delle  altre malattie  bersaglio a
partenza  di  nuclei  di soggetti  suscettibili,  soprattutto  quando
questi  superino le  seguenti percentuali:  15% dei  bambini di  eta'
compresa tra 0 e 4 anni; 10% tra 5 e 9 anni; 5% tra 10 e 14 anni e di
ogni coorte di adulti.
  Il contenimento  del numero  di suscettibili e'  possibile soltanto
grazie  a calibrate  strategie basate  sulla somministrazione  di due
dosi di vaccino antimorbillo- parotite- rosolia (MPR).
  In presenza di  alti livelli di suscettibilita' e  bassi livelli di
copertura vaccinale,  l'eta' di scelta per  la somministrazione della
seconda dose e'  tanto piu' bassa, quanto minori  sono questi ultimi,
in  modo   da  favorire   non  solo  l'immunizzazione   dei  soggetti
scarsamente rispondenti  alla vaccinazione, ma anche  il recupero dei
non vaccinati.
  La somministrazione di  routine della seconda dose di  MPR e' pero'
epidemiologicamente inutile se  non vengono preventivamente raggiunti
livelli di copertura vaccinale pari  o superiori all'80% con la prima
dose entro i ventiquattro mesi di eta'.
  L'art.  5 definisce  nel dettaglio  il calendario  per l'esecuzione
della vaccinazione MPR nei nuovi nati.
  La prima  dose di MPR  va somministrata  nel secondo anno  di vita,
entro il quindicesimo  mese; per motivi di praticita'  e di riduzione
del numero di accessi ai servizi vaccinali, la prima dose di MPR puo'
essere anticipata al dodicesimo  mese e somministrata in concomitanza
con le vaccinazioni DTP, antipoliomielitica ed antiepatite virale B.
  Qualora non sia  stato possibile somministrare una  dose di vaccino
MPR entro i ventiquattro mesi  di vita, e' necessario utilizzare ogni
seduta  vaccinale  successiva  per   il  recupero  dei  soggetti  non
vaccinati (catch up).
  Ai fini  della prevenzione  della sindrome  da rosolia  congenita e
della parotite  e del  morbillo in eta'  giovanile- adulta  (cui sono
associate maggiori  complicazioni e mortalita' specifica),  in attesa
del raggiungimento  di coperture  vaccinali pari o  superiori all'80%
con la prima dose e' possibile offrire una dose di MPR a soggetti non
precedentemente  vaccinati   in  occasione  delle   sedute  vaccinali
programmate  per  la  vaccinazione  antiepatite virale  B  e  per  il
richiamo della vaccinazione antidiftericatetanica.
  Vaccinazione contro le infezioni invasive da Haemophilus influenzae
b. - Articolo 6.
  L'Haemophilus influenzae,  e particolarmente il sierotipo  b (Hib),
puo'  essere responsabile  di  infezioni invasive  a  carico di  vari
organi   ed   apparati    (artriti,   epiglottiti,   broncopolmoniti,
meningiti),  con  frequenza  e  gravita'  inversamente  proporzionale
all'eta' dei soggetti colpiti.
  Sulla  base dei  dati forniti  dal sistema  di sorveglianza  per le
meningiti  batteriche  attivo presso  il  Ministero  della sanita'  e
l'Istituto superiore di sanita', Hib  e' stato responsabile del 14,8%
di  tutte  le  meningiti  a liquor  torbido  notificate  nel  periodo
1994-1997.
  In tale periodo le meningiti da  Hib hanno rappresentato da sole il
40% di  tutte le meningiti batteriche  nei primi di eta'  inferiore a
due anni di  vita, mentre l'80% delle forme  invasive delle infezioni
da Haemophilus  influenzae si manifesta  a carico di bambini  di eta'
inferiore a cinque anni.
  Da cio'  deriva la  necessita' di  assicurare il  piu' precocemente
possibile una protezione immunitaria nei confronti dell'Hib.
  L'art.  6 definisce  nel dettaglio  il calendario  per l'esecuzione
della vaccinazione anti- Haemophilus influenzae b nei nuovi nati.
  Ai  fini  del  raggiungimento  degli obiettivi  fissati  dal  Piano
sanitario  nazionale 1998-2000,  la  vaccinazione  contro l'Hib,  con
qualsiasi tipo di vaccino coniugato,  va iniziata nel corso del terzo
mese di  vita, a  partire dal compimento  della ottava  settimana. La
seconda dose va somministrata entro il quinto mese, con completamento
del ciclo entro l'undicesimododicesimo mese di vita.
  Per i  bambini che  hanno ricevuto  un ciclo di  tre dosi  entro il
primo anno  di vita non sono  necessarie dosi di rinforzo  di vaccino
Hib negli anni successivi.
  Nota bene:  per i bambini  di eta' compresa tra  13 e 48  mesi, non
vaccinati nel  primo anno di  vita, una sola  dose di vaccino  Hib e'
sufficiente  a garantire  una valida  protezione nei  confronti della
malattia invasiva.  La vaccinazione  di routine  dei bambini  di eta'
superiore a quattro anni compiuti e dei ragazzi non e' raccomandata.
 Intervalli tra le somministrazioni.
  Ai fini  dello sviluppo  di una  adeguata risposta  immunitaria, e'
importante  che   gli  intervalli   tra  le   somministrazioni  siano
rispettati  e  che  il  ciclo  di base  venga  completato  nei  tempi
prescritti.
  In  linea  generale,  il  prolungamento  degli  intervalli  tra  le
somministrazioni comporta una risposta piu' efficiente, in termini di
titoli anticorpali e loro persistenza nel tempo.
  Per tale  motivo, e ferma  restando la necessita' di  assicurare la
protezione  immunitaria  il  piu'   precocemente  possibile,  non  e'
necessario  ricominciare  il ciclo  vaccinale  di  base se  non  sono
trascorsi piu' di dodici mesi tra la  prima e la seconda dose, e piu'
di  cinque  anni  tra  la  seconda  e  la  terza  dose  di  DTP,  DT,
antipoliomielitica, antiepatite virale B.
  La  risposta  anticorpale puo'  essere  invece  meno efficiente  se
l'intervallo  tra le  somministrazioni  dovesse  scendere al  disotto
delle quattro settimane. In  tali casi, sara' necessario ricominciare
il  ciclo, non  considerando  valide ai  fini  del completamento  del
calendario di vaccinazioni le dosi  non distanziate da almeno quattro
settimane.
  I bambini  prematuri ed  immaturi vanno  vaccinati secondo  la loro
eta' cronologica, indipendentemente dal grado di prematurita'.
 Somministrazione simultanea di piu' vaccini.
  Tutti  i vaccini  inclusi  nell'EPI e  nel  programma nazionale  di
immunizzazione di  cui al Piano  sanitario nazionale 1998-2000  ed al
presente calendario possono essere  somministrati, in tutta sicurezza
ed efficacia, contemporaneamente, in sedi corporee diverse.
  Teoricamente si puo' mettere in  dubbio l'efficacia di piu' vaccini
virali   vivi  attenuati   somministrati  a   breve  distanza   l'uno
dall'altro; pertanto, se  OPV e MPR non  possono essere somministrati
nello  stesso   giorno,  le   loro  somministrazioni   devono  essere
distanziate di almeno quattro settimane.
 Controindicazioni e precauzioni.
  Le vere e false controindicazioni alla somministrazione dei vaccini
sono riportate nella circolare n. 9  del 26 marzo 1991, redatta sulla
base   delle   raccomandazioni   del  Gruppo   europeo   di   esperti
dell'Organizzazione mondiale della sanita' per l'EPI.
  Il   differimento  delle   vaccinazioni  a   causa  di   condizioni
erroneamente  ritenute  controindicazioni alla  somministrazione  dei
vaccini puo' comportare  ritardi nel completamento del  ciclo di base
che  espongono  il  bambino  al rischio  di  contrarre  una  malattia
altrimenti  prevenibile   e  di  soffrire  per   le  sue  complicanze
invalidanti.
  E' opportuno  adottare precauzioni,  quali la  somministrazione dei
vaccini  in   ambiente  protetto,  o  il   trattamento  farmacologico
adeguato, nelle seguenti circostanze:
  reazione febbrile importante, con temperatura - (elevato a)3 40,5 C
entro 48 ore, a seguito di una precedente somministrazione di DTP;
  episodio di ipotoniaiporesponsivita'  (episodio simile al collasso)
entro 48 ore, a seguito di una precedente somministrazione di DTP;
  episodi di pianto persistente  ed inconsolabile di durata superiore
a tre ore, entro 48 ore, a seguito di una precedente somministrazione
di DTP;
  convulsioni con o senza febbre, entro  tre giorni, a seguito di una
precedente somministrazione di DTP.
                                                   Il Ministro: Bindi