IL DIRETTORE GENERALE
                    dell'Amministrazione autonoma
                        dei monopoli di Stato
  Visto  il  regio decreto-legge 8 dicembre 1927, n. 2258, convertito
nella legge 6 dicembre 1928, n. 3474, istitutivo dell'Amministrazione
autonoma dei monopoli di Stato;
  Visto  il  regio  decreto 29 dicembre 1927, n. 2452, concernente la
determinazione   delle  facolta'  dell'Amministrazione  autonoma  dei
monopoli   di   Stato   e   delle   attribuzioni   del  consiglio  di
amministrazione e del direttore generale dell'Amministrazione stessa;
  Visti   la   legge  22 dicembre  1957,  n.  1293,  ed  il  relativo
regolamento  di esecuzione approvato con decreto del Presidente della
Repubblica  14 ottobre  1958,  n.  1074,  e  successive  modifiche ed
integrazioni,  sull'organizzazione  dei  servizi  di  distribuzione e
vendita dei generi di monopolio;
  Visto  il  decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive
modifiche ed integrazioni;
  Visto  il  decreto  legislativo  9 luglio  1998, n. 283, istitutivo
dell'Ente  tabacchi  italiani  al  quale  sono  state  trasferite  le
attivita'     produttive     e     commerciali     gia'    esercitate
dall'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato;
  Visto  il  decreto del Presidente della Repubblica 7 febbraio 2000,
n.  115,  recante  norme per la riorganizzazione dell'Amministrazione
autonoma dei monopoli di Stato, emanato a termini dell'art. 17, comma
4-bis, della legge 23 agosto 1988, n. 400, con il quale, tra l'altro,
sono  stati  individuati gli uffici di livello dirigenziale generale,
ai  sensi del quale con decreto ministeriale devono essere definiti i
compiti delle unita' dirigenziali di livello non generale nell'ambito
degli uffici di livello dirigenziale generale;
  Visto, in particolare, l'art. 6 del citato decreto presidenziale;
  Considerato che la competenza ad emanare decreti ministeriali della
specie,  come  risulta  dal  parere  del  Consiglio di Stato espresso
nell'adunanza  generale  del  3 febbraio  1999, spetta ai titolari di
uffici dirigenziali generali, in base al combinato disposto dall'art.
17,  comma  4-bis,  lettera  e) della legge 23 agosto 1988, n. 400, e
dell'art.  16, comma 1, lettera c) del decreto legislativo 3 febbraio
1993, n. 29;
  Ritenuta,  a  seguito  del trasferimento all'ente tabacchi italiani
delle   attivita'   produttive   e   commerciali,  la  necessita'  di
individuare  le  unita'  di  livello  dirigenziale  non generale e di
definirne  i  compiti  in  stretta connessione con il complesso delle
funzioni  e attivita' di interesse generale che sono rimaste affidate
all'amministrazione,   nonche'   con  i  nuovi  compiti  inerenti  al
controllo sulla circolazione dei prodotti da fumo;
  Considerato  che  e' stata fornita alle organizzazioni sindacali la
prescritta  informazione  preventiva  ai  sensi dei vigenti contratti
collettivi   nazionali   di   lavoro,  seguita  dall'esame  congiunto
effettuato nella riunione del 15 giugno 2000;
                              Decreta:
                               Art. 1.
                  Posizioni dirigenziali di livello
                non generale delle strutture centrali
  1.  Le  direzioni  centrali  sono  articolate in divisioni, secondo
quanto specificato nei seguenti articoli.
  2.  Presso ciascuna direzione centrale e' prevista una posizione di
vice  direttore  centrale.  Il  vice  direttore  centrale, oltre alla
funzione   vicaria,   assicura  il  coordinamento  dell'azione  delle
divisioni  della  direzione  centrale,  nonche' dei dipendenti uffici
periferici,  secondo  la delega ricevuta dal direttore centrale; puo'
essere  investito  della  supervisione  di  piu'  divisioni,  nonche'
incaricato di funzioni ispettive.
  3.   Alle  dirette  dipendenze  del  direttore  generale  e'  posto
l'ufficio di seguito indicato con le relative attribuzioni:
    Ufficio del direttore generale:
      collegamento  della  direzione  generale  con  il  gabinetto  e
l'ufficio  di  segreteria  del  sig.  Ministro e con gli altri uffici
centrali del Ministero;
      collegamento   con   gli   organi   esterni   in   ordine  alle
problematiche di carattere generale;
      predisposizione    di   relazioni   e   studi   nelle   materie
economico-finanziarie e di interesse generale;
      predisposizione  di  relazioni  illustrative  sulla  situazione
aziendale;
      relazioni pubbliche e rapporti con la stampa ed altri organi di
informazione;
      coordinamento  dell'attivita'  per  il  controllo di gestione e
delle   altre  attivita'  di  controllo  e  vigilanza  di  competenza
dell'amministrazione.