IL COMITATO INTERMINISTERIALE
                   PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
  Visto  il  decreto  legislativo  n.  204  del 5 giugno 1998 recante
disposizioni per il coordinamento, la programmazione e la valutazione
della   politica   nazionale  relativa  alla  ricerca  scientifica  e
tecnologica;
  Visti  in  particolare  gli  articoli 1  e 2 del citato decreto che
prevedono fra l'altro:
    che   il   Governo  determini  nel  documento  di  programmazione
economica  e finanziaria gli indirizzi e le priorita' strategiche per
gli  interventi  a  favore  della  ricerca, definendo il quadro delle
risorse finanziarie da attivare;
    che  il C.I.P.E. valuti preliminarmente lo schema degli indirizzi
da   inserire   nel  D.P.E.F.  e  da  utilizzare  come  base  per  la
predisposizione del programma nazionale per la ricerca;
    che  il  programma nazionale ricerca e i suoi aggiornamenti siano
sottoposti all'approvazione del C.I.P.E.;
  Visto il V programma quadro dell'Unione europea per la ricerca e lo
sviluppo  tecnologico  1998-2002,  approvato  il 22 dicembre 1999 dal
Consiglio  dei  Ministri  per  la  ricerca  europei  con decisione n.
182/1999/EC;
  Visto   il  programma  operativo  nazionale  "Ricerca  scientifica,
sviluppo  tecnologico,  alta  formazione",  predisposto dal Ministero
dell'universita'   e  della  ricerca  scientifica  e  tecnologica  in
attuazione  del  quadro  comunitario  di  sostegno  2000-2006  per le
regioni italiane dell'obiettivo 1;
  Visto  il  "patto  sociale  per  lo  sviluppo  e l'occupazione" del
22 dicembre  1998  che riconosce il ruolo decisivo che la scienza, la
tecnologia e la disponibilita' di risorse umane qualificate rivestono
per  lo  sviluppo, la competitivita' e la modernizzazione del Paese e
afferma la necessita' di portare la relativa spesa in quota del PIL a
livelli europei;
  Viste le conclusioni del Consiglio europeo straordinario tenutosi a
Lisbona  il  23-24 marzo  2000  che,  individuando  la  ricerca  come
elemento  generatore  di  sviluppo  economico, occupazione e coesione
sociale  chiede,  fra l'altro, che vengano poste in essere iniziative
volte a promuovere la mobilita' dei ricercatori, a creare un contesto
favorevole  agli  investimenti  privati  in ricerca, a semplificare e
rafforzare i sistemi di tutela brevettuale;
  Visto   il   documento  "Sintesi  delle  linee  guida  del  P.N.R."
presentato  dal Ministro dell'Universita' e della ricerca scientifica
e tecnologica alla quarta Commissione C.I.P.E. "Ricerca e formazione"
in  data 18 maggio 2000 e sulle cui linee fondamentali la commissione
ha espresso parere favorevole;
  Tenuto  conto  dell'anomalia  strutturale del sistema scientifico e
tecnologico nazionale evidenziata nei seguenti elementi:
    la  spesa  in  ricerca  in  percentuale  del  PIL ed il numero di
ricercatori  in  percentuale degli occupati pari a circa la meta' del
valore medio dei maggiori Paesi europei;
    il  tasso  di  crescita  reale  negativo tra il 1990 e 1998 della
spesa  in  ricerca  scientifica  che  ha  determinato  un progressivo
accrescimento del divario rispetto alla media europea;
    la  scarsa  attrattivita' e competitivita' del mercato del lavoro
nel settore ricerca;
    la  persistente  insufficienza  della  spesa  in ricerca da parte
delle imprese;
    i  deboli  legami fra scienza e mercato e tra finanza e ricerca e
l'inadeguata  capacita'  di  valorizzazione  della  conoscenza a fini
economici e sociali;
    la  graduale  riduzione  nell'ultimo decennio della incidenza dei
settori ad alta tecnologia sul PIL e sul totale delle esportazioni;
    l'ampio  ricorso  a  brevetti prodotti all'estero a fronte di una
limitata produzione brevettuale interna;
  Considerato  che  tale  anomalia  ha  gia'  prodotto  e  continua a
produrre  effetti  negativi  sulla  competitivita' del nostro sistema
economico e piu' in generale del sistema Paese;
  Tenuto    conto,   inoltre,   della   particolare   situazione   di
sottodimensionamento  e debolezza strutturale del sistema ricerca nel
Mezzogiorno;
  Considerato  il ruolo fondamentale e crescente dell'investimento in
ricerca  per  assicurare  la competitivita' del sistema economico nei
mercati globali e, piu' in generale, il conseguimento degli obiettivi
di occupazione qualificata e crescita civile del Paese;
  Ritenuto   essenziale   allineare,  in  un  periodo  di  sei  anni,
l'investimento in ricerca almeno ai livelli medi dell'Unione europea;
  Tenuto  conto  che  il  conseguimento  degli  obiettivi indicati in
termini  di  quota  della  ricerca  sul  PIL comportera' una crescita
globale  della spesa annua per ricerca da 23.000 mld nel 2000 a circa
42.000  mld  nel  2006, raggiungendo il pareggio tra quota pubblica e
quota  privata,  e  che,  per  conseguire tali obiettivi l'intervento
pubblico  dovra'  passare  dai  13.000 mld del 2000 ai 21.000 mld nel
2006;
  Tenuto conto, in particolare che tale incremento, al fine di creare
la  necessaria  discontinuita',  dovrebbe  concentrarsi  nel triennio
2001-2003  con un impegno aggiuntivo rispetto al livello attuale pari
a 4.000 mld nel 2001, 6.000 mld nel 2002, 8.000 mld nel 2003;
  Tenuto  conto  che  il Parlamento europeo nella sua risoluzione del
18 maggio  2000 ha invitato i governi dei Paesi membri a portare, nel
prossimo biennio la quota della spesa per ricerca al 3% del PIL;
  considerato   che  un  incremento  degli  investimenti  in  ricerca
comportera'  una  progressiva  e  rilevante  crescita  di occupazione
qualificata;
  Condivisi  gli  orientamenti espressi nel citato documento "Sintesi
delle  linee  guida  del  piano  nazionale  ricerca"  presentato  dal
Ministero dell'universita' e della ricerca scientifica e tecnologica;
  Udita  la  relazione  del Ministro dell'universita' e della ricerca
scientifica e tecnologica;
                              Delibera:
  l.  Ai  fini  di  quanto  previsto  dagli articoli 1 e 2 del citato
decreto legislativo n. 204/1998, i principali obiettivi, orientamenti
e priorita' della politica della ricerca sono cosi' individuati:
Obiettivi ed orientamenti:
    assumere  il  sistema  scientifico  e  tecnologico nazionale come
"asset  strategico"  della  societa'  della  conoscenza e della nuova
economia  favorendo  processi di uso intensivo della conoscenza nelle
dinamiche  del  sistema produttivo nazionale e generando opportunita'
di crescita civile della societa';
    sostenere il processo di convergenza della politica scientifica e
tecnologica  nazionale,  dei  suoi  obiettivi  e delle sue scelte sui
percorsi  concertati nell'ambito dell'Unione europea, mirati a creare
il  contesto  favorevole  per una crescita economica ed occupazionale
sostenibile;
    consolidare  i presidi scientifici di eccellenza della ricerca di
base  e  frenare  i  fenomeni  di  continuismo e di frammentazione di
iniziative non rispondenti ai requisiti della qualita' scientifica;
    accentuare  e  potenziare  la  ricerca su esigenze specifiche del
Paese;
    sostenere ed incentivare le interazioni tra scienza e mercato con
una   particolare   attenzione   al   potenziamento  delle  capacita'
scientifiche e tecnologiche delle piccole e medie imprese;
    favorire  orientamenti di ricerca, di produzione e valorizzazione
di conoscenze mirati ad obiettivi di crescita civile;
    realizzare  la discontinuita' negli andamenti attuali sulla spesa
in  ricerca  con  un'aggiuntivita'  che  consenta,  in  sei  anni, di
raddoppiare  il livello attuale di investimenti in R&S e che permetta
gia' dal prossimo anno una significativa crescita nella spesa;
    considerare  il  Mezzogiorno  come opportunita' per accrescere la
competitivita' del sistema Paese;
    rendere  attrattivo  e  competitivo  il  mercato del lavoro nella
ricerca  al  fine  di  accelerare  ed  avviare il ringiovanimento del
sistema scientifico;
    attivare,  per  una  piu'  efficace  determinazione  delle scelte
programmatiche,   meccanismi   di  consultazione  con  gli  operatori
istituzionali della ricerca e le parti sociali ed economiche;
    favorire  l'afflusso  di  capitali  di rischio nelle attivita' di
ricerca e nella valorizzazione economica dei risultati;
    promuovere forme di integrazione fra le attivita' di ricerca e di
alta formazione;
    mettere  a  punto  efficaci  procedure  di  coordinamento  fra le
amministrazioni  centrali  e  regionali  al  fine  di  assicurare  la
coerenza   fra   il   PNR,  i  programmi  di  ricerca  delle  diverse
amministrazioni e le politiche economiche generali e settoriali.
  2. Azioni prioritarie:
Azioni di natura strutturale con ritorni sul medio-lungo periodo:
    azione   per   il   rafforzamento   e  l'ampliamento  della  base
scientifica  del  Paese,  mediante  un forte sostegno alla ricerca di
base,  riconosciuta,  nei  principali  Paesi  industrializzati,  come
precondizione  e  fonte  primaria  di una crescita sostenibile basata
sulla conoscenza e sulla innovazione;
    azione  per  il sostegno della ricerca orientata allo sviluppo di
tecnologie  strategiche  di  impatto pervasivo sui sistemi economici,
ambientali  e  sociali.  Con questo intervento si intende perseguire,
nel  medio-lungo  periodo, la diversificazione del sistema produttivo
nazionale, lo sviluppo di imprese di ricerca operanti sul mercato, ed
acquisire,  da innovazioni tecnologiche radicali, i benefici connessi
alla tutela della salute, alla qualita' dell'ambiente e della vita.
Azioni con ritorni sul breve-medio periodo:
    valorizzazione   dei  risultati  della  ricerca  scientifica:  lo
spin-off  della  ricerca  e  la  formazione  superiore  per  generare
imprenditori  e manager in grado di creare valore economico e sociale
attraverso la gestione integrata delle conoscenze e delle tecnologie;
    potenziamento  tecnologico del sistema produttivo esistente, e il
sostegno allo sviluppo di reti di piccole e medie imprese;
    valorizzazione  degli strumenti, delle metodologie e dei prodotti
offerti  dalla  scienza  e dalla tecnologia per rispondere ai bisogni
sociali  ed  economici,  in senso lato, in particolare alla soluzione
dei  problemi  connessi al mondo del lavoro, dell'occupazione e della
qualita' della vita e dell'ambiente.
Azioni trasversali:
    sostegno   all'internazionalizzazione   del  sistema  scientifico
nazionale,  accelerando la sua integrazione nello spazio comune della
ricerca  europea  e  la sua apertura verso i Paesi in via di sviluppo
con particolare attenzione al Mediterraneo extracomunitario;
    realizzazione   di   un   coerente   sistema   di  valutazione  e
monitoraggio  dei  risultati  attesi  e del loro impatto sul contesto
scientifico, economico e sociale;
    diffusione  su  larga scala dei temi, dei metodi e dei contributi
della ricerca alla crescita civile del Paese;
    attivazione  di  forme  di concertazione e di cooperazione con le
regioni  al fine di valorizzare le opportunita' connesse al passaggio
delle  competenze  centro-periferia  in particolare nelle materie del
trasferimento tecnologico e della diffusione dell'innovazione.
  3.  Ad  integrazione  di quanto previsto dal decreto legislativo n.
204/1998 in materia di procedure di programmazione della ricerca sono
di  seguito elencati i tempi di attuazione dei principali adempimenti
in esso previsti:
    entro  il prossimo mese di luglio il Ministero dell'universita' e
della ricerca scientifica e tecnologica proporra' al C.I.P.E. criteri
e  procedure  per  il  riparto  del fondo integrativo speciale per la
ricerca;
    entro  il  mese di ottobre la proposta di programma nazionale per
la  ricerca  sara'  sottoposta  dal Ministro dell'universita' e della
ricerca scientifica e tecnologica al C.I.P.E.;
    entro   il   mese   di febbraio  di  ciascun  anno  le  pubbliche
amministrazioni  aventi  competenza in materia di ricerca, comunicano
al   Ministero   dell'universita'   e  della  ricerca  scientifica  e
tecnologica,  che  ne  informa il C.I.P.E., i rispettivi stanziamenti
per  ricerca.  Al  fine  di  definire,  entro  il  mese di settembre,
un'uniforme  metodologia di rilevazione della spesa per ricerca delle
amministrazioni,  la  quarta commissione C.I.P.E. istituira' apposito
gruppo di lavoro;
    entro  il  mese  di aprile  il Ministero dell'universita' e della
ricerca  scientifica e tecnologica sottopone al C.I.P.E. la relazione
sull'attuazione  del  P.N.R.  e  gli  indirizzi per gli interventi in
favore della ricerca.
      Roma, 25 maggio 2000
                                        Il Presidente delegato: Visco
Registrata alla Corte dei conti il 12 luglio 2000
Registro  n. 3 Tesoro, bilancio e programmazione economica, foglio n.
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