per competenza:
                                  Capitanerie di porto (con preghiera
                                  di  estensione di copia agli uffici
                                  dipendenti)
                                    e, per conoscenza:
                                  Ministero  dei  trasporti  e  della
                                  navigazione - Gabinetto
                                  Ministero degli affari esteri
                                  Accademia navale - DCU - Corsi "CP"
                                  Accademia navale - 7o Gr. Ins. "CP"
                                  Direzione studi
                                  Mariscuola  -  Gruppo  insegnamento
                                  "CP"
                                    e, per estensione di copia
                                  Ministero  dei  trasporti  e  della
                                  navigazione   -   Dipartimento  dei
                                  trasporti   marittimi   e  per  vie
                                  d'acqua interne
                                  Comando  generale  del  Corpo delle
                                  capitanerie  di porto - 6o Reparto,
                                  Ufficio I
    1.  Scopo  della  presente  circolare  e' quello di dettare norme
omogenee  per  le prove e per la documentazione da presentare al fine
di  ottenere  il  riconoscimento  di  tipo approvato dell'apparecchio
galleggiante  per  il  diporto  e sono da considerarsi integrative od
esplicative di quelle contenute nel decreto ministeriale 29 settembre
1999, n. 412.
    Cio'   premesso,  ad  integrazione  di  quanto  disposto  con  la
circolare,  titolo: Sicurezza della Navigazione - serie generale - n.
10,  in  data  26 gennaio  2000,  si  precisano di seguito quelli che
devono essere:
      i contenuti della relazione tecnica;
      le caratteristiche di dettaglio dei materiali;
      la  modalita' ed il tipo di prove cui sottoporre gli apparecchi
galleggianti al fine di ottenere il riconoscimento di tipo approvato.
A. CONTENUTI DELLA RELAZIONE TECNICA E DEI RELATIVI ALLEGATI.
    La  relazione  tecnica,  redatta  da un organismo, notificato, ai
sensi  del decreto del Presidente della Repubblica 6 ottobre 1999, n.
407,  dovra' contenere i risultati, per quanto possibile, dettagliati
delle prove effettuate sull'apparecchio galleggiante e sui materiali,
utilizzati  per  la  realizzazione  dello  stesso. Essa dovra' essere
integrata dalla seguente documentazione:
      una copia del disegno costruttivo;
      una  documentazione  fotografica del prodotto, sufficientemente
chiara;
      un  elenco  dei  materiali  componenti  il mezzo di salvataggio
(nome commerciale, fabbricante e relative schede tecniche);
      una copia della certificazione del materiale retro-riflettente;
      una specifica di fabbricazione dell'apparecchio galleggiante;
      una  copia  delle  istruzioni  d'impiego  di  cui dovra' essere
provvisto l'apparecchio galleggiante.
B. CARATTERISTICHE GENERALI.
    In  analogia  a  quanto richiesto per tutti i mezzi collettivi di
salvataggio,   l'apparecchio   galleggiante  deve  essere  di  colore
altamente visibile. (Ad esempio quelli definiti dalla UNI EN 395 para
4.12).
C. DEFINIZIONI ED EQUIVALENZE.
    Per "orlo superiore del tratto perimetrale", nel caso di tubolari
aventi sezione circolare o ellittica, si intende la linea determinata
dall'insieme  dei punti individuati dall'intersezione, sopra il piano
di  galleggiabilita',  dalla semi-circonferenza esterna della sezione
del  tubolare  con  la  diagonale  del  quadrilatero  rettangolo  che
circoscrive  la  sezione  (indicati  con  triangolo nero nella figura
sottostante).  Due  lati  del quadrilatero rettangolo dovranno essere
paralleli al piano di galleggiabilita' dell'apparecchio galleggiante.
---->  Vedere IMMAGINE a Pag. 32 della G.U.  <----


    La  pressione di esercizio e' la pressione alla quale si chiudono
le valvole di sovrappressione.
    Per  la  costruzione  della  barbetta una treccia tubolare avente
larghezza  di  22  mm  e'  ritenuta  equivalente ad un cavetto avente
diametro 14 mm.
D. MATERIALI.
    I  materiali  da  utilizzare  per  la costruzione delle camere di
galleggiabilita' possono essere tessuti impermeabilizzati, spalmati o
rivestiti  da  un  solo  lato  o  da  entrambi  i lati. Il tessuto di
supporto deve essere imputrescibile.
    I  tessuti  devono  avere le caratteristiche di cui alla seguente
tabella:
---->  Vedere IMMAGINE a Pag. 33 della G.U.  <----


      a) Metodologia delle prove.
    Salvo  quando  diversamente  specificato  le  prove devono essere
effettuate  alla  temperatura di 20oC +/- 2oC ed umidita' relativa di
65   +/-  5%.  Durante  l'effettuazione  della  prova  devono  essere
annotate, temperatura, pressione atmosferica e umidita'.
      b) Campioni di prova.
    Il  numero  dei  campioni,  previsto  per  le  prove, deve essere
prelevato ben distante dai bordi della pezza e dalle parti iniziali e
finali del rotolo ed in direzione parallela all'ordito od alla trama,
come  richiesto.  Cio'  non  si  applica  per  la prova di resistenza
all'ozono e della porosita'.
E. PROVE SUI MATERIALI.
    Per  quanto  concerne  le  prove  sui  materiali, queste potranno
essere   effettuate,   oltre   che   alla   presenza  di  un  tecnico
dell'Organismo    notificato,   anche   in   laboratori   accreditati
dall'Organismo  stesso  o  dall'IMO. In ogni caso la relazione dovra'
contenere  in  modo  esplicito la dichiarazione della conformita' del
materiale alle presenti disposizioni.
      a) Prova di resistenza alla rottura.
    La   prova   deve  essere  effettuata  in  accordo  al  metodo  B
specificato nella ISO 1421 impiegando campioni asciutti.
      b) Prova di resistenza alla lacerazione.
    1 - Metodo di trazione a velocita' costante.
    Questa  prova  deve  essere  effettuata  in accordo alla ISO 4674
(Metodo  A2 - velocita' 1.7 mm/s con una tolleranza di +/- 0.17 mm/s)
utilizzando campioni asciutti.
    2 - Metodo con il taglio.
      .a - Apparecchiatura per la prova.
    L'apparecchiatura  deve essere in conformita' alla ISO 1421 parte
5 con le seguenti varianti:
      la  velocita' di trazione non deve essere superiore a 70 mm/min
con una tolleranza di +/- 10 mm/min;
      il  valore  di trazione indicato in qualsiasi punto della scala
utilizzata deve avere un errore non superiore all'1%;
      i  morsetti  devono  inizialmente  distare  fra  loro  200 mm e
l'allungamento   alla  rottura  deve  essere  dato  come  percentuale
rispetto alla distanza iniziale di 200 mm.
      .b - Preparazione dei campioni.
    Devono  essere  preparati  3 campioni rettangolari ciascuno di 75
+/-  0,5  mm  di  larghezza  e  300/400  mm  di  lunghezza, come piu'
conveniente,  aventi il lato piu' lungo parallelo all'ordito ed altri
3  campioni  con  il  lato  piu'  lungo parallelo alla trama. Su ogni
campione  deve  essere  effettuato un taglio di 12.5 mm a meta' ed al
centro, perpendicolarmente alla lunghezza.
      .c - Procedure di prova.
    Serrare  il  campione fra i morsetti in modo che la lunghezza del
provino   sia   nella   stessa   direzione  della  trazione.  Avviare
l'apparecchiatura alla velocita' specificata al para .a, e continuare
la trazione fino al completo strappo del provino.
    Deve  essere  rilevato  il  massimo  valore  raggiunto durante lo
strappo  ed  il  risultato deve essere espresso come la media dei tre
campioni.
      c) Prova di resistenza all'adesione.
    La prova deve essere effettuata in conformita' alla parte 5.2.2.1
della ISO 2411 alla velocita' di 100 mm/min. Deve essere sottoposto a
detta  prova  il  rivestimento  di  entrambi  i  lati del tessuto. La
resistenza  all'adesione  sara' espressa come la media aritmetica dei
risultati.
      d) Prova di piega a bassa temperatura.
    La  prova  deve  essere  effettuata  in  accordo alla ISO 4675 su
entrambe  le  superfici  del  tessuto  impermeabilizzato.  I campioni
devono  essere  condizionati  alla  temperatura  di  prova per almeno
un'ora prima di essere sottoposti alla prova stessa.
      e) Prova di resistenza all'ozono.
    La  prova  deve  essere  effettuata in accordo alla ISO 3011. Tre
campioni  di  25  mm di larghezza e 100 mm di lunghezza devono essere
sottoposti alla prova nelle seguenti condizioni:
      .1  concentrazione  di  ozono:  50+/-  5 parti per centinaia di
milioni in volume;
      .2 temperatura 30 +/- 2oC;
      .3 durata della prova 24 ore;
      .4 diametro del mandrino 10 volte lo spessore del materiale.
  Il  campione sul mandrino deve essere ispezionato con una lente a 5
ingrandimenti.
      f) Prova della porosita'.
    L'apparecchiatura  consiste  di  una  base  circolare  dotata  di
connessione  per  immettere  aria  in pressione e con possibilita' di
fissaggio   di   una   ghiera  circolare  per  mezzo  di  morsetti  o
prigionieri.  Detta  ghiera deve avere una altezza rispetto alla base
di 5 cm ed un diametro esterno di 35 cm. Il campione, che deve essere
circolare  ed avere diametro di almeno 35 cm, deve essere fissato fra
la  base e la ghiera in modo da risultare perfettamente sigillato. La
parte  di  campione  esposta,  che  rimane  all'interno  della ghiera
circolare, deve avere un diametro di 29 cm.
    Deve  essere  immessa  aria  nella  base ad una pressione di 27.5
kN/m2  e  dopo  che la stessa si e' stabilizzata (dai 0 ai 15 minuti)
deve   essere  versata  acqua  sul  campione  in  quantita'  tale  da
sommergere per circa 13 mm la sua estremita' superiore. Dopo circa un
minuto  devono  essere  rimosse  eventuali  bolle  che  aderiscono al
campione  e  dal  quel  momento  per  la durata di 5 minuti si devono
contare le bolle che raggiungono la superficie dell'acqua.
    Nel  caso  in  cui  il  campione  presenta  una  singola  perdita
continua,  la  prova  deve  essere  considerata  nulla  e deve essere
ripetuta su due ulteriori campioni prelevati dalla stessa pezza.
      g) Prova di resistenza all'invecchiamento.
    Deve  essere  effettuata  in  accordo  alla  ISO  1419, usando il
"metodo della stufa" per la durata di 7 giorni alla temperatura di 70
+/- 1oC.
F. CARATTERISTICHE DEL DISPOSITIVO DI GONFIAMENTO.
    Le bombole devono essere costruite in accordo alla norma ISO 4705
se applicabile o altro standard equivalente riconosciuto. Il grado di
riempimento  della bombola deve essere tale che alla temperatura di +
65oC  la  pressione  del  gas  non  superi  quella di esercizio della
bombola.
    Il   dispositivo   di   sicurezza   potra'  essere  accettato  se
certificato  in  conformita'  alla  ISO  6718  oppure  dovra'  essere
sottoposto   a   prove   alla  presenza  del  tecnico  dell'organismo
notificato.
    Tutti  i  componenti del dispositivo di gonfiamento (ad eccezione
della  bombola) devono essere in materiali resistenti alla corrosione
e  deve  essere  verificato  che  l'erogazione  del gas dalla bombola
avvenga indipendentemente dalla posizione della bombola stessa.
G. CARATTERISTICHE DEL MATERIALE RETRORIFLETTENTE.
    Qualora  non  riconosciuto  di  tipo  omologato  da  un organismo
notificato  o  certificato  in accordo alla Direttiva 96/98/EC dovra'
essere  sottoposto  agli  accertamenti  di  cui  alla risoluzione IMO
A.658(16)  -  Il materiale retroriflettente deve essere uniformemente
distribuito su ognuno dei due lati su cui lo stesso puo' galleggiare,
in  quantita' pari a 800 cm2 per lato ed in strisce di larghezza pari
a 5 cm.
H. PROCEDURE DI PROVA SULL'APPARECCHIO GALLEGGIANTE COMPLETO.
    Prima  di  procedere alle prove seguenti e' necessario verificare
la  corrispondenza  del  prototipo  ai  disegni. Le prove indicate di
seguito  sono richieste per la verifica della rispondenza alle norme,
indicate   a   fianco   di  ciascuna  prova,  contenute  nel  decreto
29 settembre 1999, n. 412.
    Per  le  seguenti prove potranno essere utilizzati al massimo tre
esemplari per ciascun tipo di apparecchio:
      a) prova  di  caduta da 6 metri in acqua, sia con l'apparecchio
galleggiante  racchiuso  nella  propria  custodia che gonfiato. Esso,
quando  lanciato  racchiuso  nella propria custodia, deve galleggiare
per almeno 30' prima che venga azionato il dispositivo di gonfiamento
[Art. 4a) e 4f)];
      b) prova  di  galleggiabilita'  per 24 ore consecutive in acqua
dolce  con  appesa  una  massa di 14,5 kg di ferro per quante persone
l'apparecchio stesso deve essere certificato [Art. 4g)];
      c) prova di sovrappressione; gonfiando l'apparecchio, dopo aver
disattivato  le valvole di sovrappressione, ad una pressione pari a 3
volte  quella  di  esercizio  e mantenerlo a tale pressione per 30' a
temperatura ambiente - [(Art. 1.c)];
      d) prova di insommergibilita' laterale in acqua dolce e con uno
qualsiasi dei compartimenti sgonfio [Art. 4m)];
      e) prova  per  determinare  della  forza  di  azionamento della
testina di gonfiamento [Art. 4e)];
      f) Prova   di   gonfiamento   alla  temperatura  di  +650C  con
misurazione  della pressione massima raggiunta dopo aver condizionato
l'apparecchio  nella sua custodia a tale temperatura per almeno sette
ore - [Art. 4e)];
      g) prova   di   gonfiamento  a  -180C  dopo  aver  condizionato
l'apparecchio   a  tale  temperatura  per  almeno  24  ore  e  dovra'
raggiungere la pressione di esercizio in un tempo massimo di 5 minuti
[Art. 4e)].
                                     Il comandate generale: Sicurezza