IL MINISTRO DELL'AMBIENTE
                    E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO
                           di concerto con
           IL MINISTRO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
  Visto  l'art.  6, comma 2 e seguenti, della legge 8 luglio 1986, n.
349;
  Visto  il  decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 10
agosto 1988, n. 377;
  Visto  il  decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27
dicembre  1988,  concernente  "Norme  tecniche per la redazione degli
studi  di  impatto  ambientale  e  la  formulazione  del  giudizio di
compatibilita'  di  cui all'art. 6 della legge 8 luglio 1986, n. 349,
adottate  ai  sensi  dell'art.  3  del  decreto  del  Presidente  del
Consiglio dei Ministri del 10 agosto 1988, n. 377";
  Visto  l'art.  18,  comma  5,  della legge 11 marzo 1988, n. 67; il
decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 2 febbraio 1989
costitutivo   della   Commissione  per  le  valutazioni  dell'impatto
ambientale  e  successive  modifiche  ed integrazioni; il decreto del
Ministro    dell'ambiente    del    13    aprile   1989   concernente
l'organizzazione  ed  il funzionamento della predetta Commissione; il
decreto  del Presidente del Consiglio dei Ministri del 15 maggio 2001
per   il   rinnovo   della  composizione  della  Commissione  per  le
valutazioni dell'impatto ambientale;
  Visto  il  decreto  n.  5723/VIA  del  29  dicembre 2000 con cui si
esprimeva parere interlocutorio negativo sul progetto;
  Vista  la  nuova  domanda di pronuncia di compatibilita' ambientale
concernente il progetto dei lavori di ammodernamento e di adeguamento
al tipo Ia delle norme CNR/80 del tratto compreso tra il km 53+800 ed
il  km  57+000 dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria da realizzarsi
in   comune   di   Sicignano   degli   Alburni  (Salerno)  presentata
dall'A.N.A.S.  Ufficio  per  l'autostrada Salerno-Reggio Calabria con
sede in via Monzambano n. 10 - 00185 Roma, in data 14 marzo 2001;
  Visto  che  la  regione  Campania,  pur  sollecitata, non ha ancora
espresso il proprio parere in merito;
  Vista  la  nota  n.  ST/407/7185/2001 del Ministero per i beni e le
attivita'  culturali  del 13 luglio 2001, pervenuta in data 16 luglio
2001, con cui si esprime parere positivo con prescrizioni;
  Visto  il  parere  n.  426  formulato in data 12 luglio 2001, dalla
Commissione  per  le  valutazioni  dell'impatto ambientale, a seguito
dell'istruttoria  sul  progetto  presentato dall'A.N.A.S. Ufficio per
l'autostrada Salerno-Reggio Calabria;
  Considerato che in detto parere la Commissione ha preso atto che la
documentazione  tecnica trasmessa consiste in un progetto riguardante
il  progetto dei lavori di ammodernamento e di adeguamento al tipo Ia
delle  norme  CNR/80  del  tratto  compreso tra il km 53+800 ed il km
57+000 dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria;
  Osservato  che  con  decreto VIA 5723 del 29 dicembre 2000 e' stato
ritenuto  che  non  vi  fossero "elementi sufficienti per valutare la
compatibilita'    delle    opere   relative   all'ammodernamento   ed
all'adeguamento al tipo Ia delle norme CNR/80";
  Considerato che:
    per quanto riguarda gli aspetti programmatici:
      il Quadro comunitario di sostegno (QCS 1994-1999) relativo allo
sviluppo e adeguamento strutturale delle regioni ricadenti nelle aree
dell'obiettivo  1,  ha  previsto  un  finanziamento  per  i lavori di
adeguamento  della  Salerno-Reggio Calabria per complessivi 155 Mecu,
di  cui  il  50% a carico dell'A.N.A.S. Infatti il QCS 94-99, tra gli
itinerari  europei,  ha  attribuito  il  secondo  posto  di priorita'
all'adeguamento dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria, fissando una
cifra superiore alla media delle altre contribuzioni;
      il  Piano  generale  dei  trasporti  ha  stabilito  le linee di
sviluppo  della rete stradale e autostradale ritenendo indispensabili
gli  interventi  di  potenziamento  della  autostrada  Salerno-Reggio
Calabria;
      il  Piano decennale A.N.A.S., in accordo alla legge n. 531/1982
prevede  che  una  quota  non  inferiore  al  40%  sia destinata alla
viabilita' nei territori della ex Cassa per il Mezzogiorno;
      il  Piano  paesistico  della  regione Campania riguarda solo il
territorio   del   Cilento  interno  e  quello  costiero  e  non  da'
indicazioni  sull'area  in  cui  ricade  il  tratto  autostradale  in
questione. Gran parte dell'area in esame, in quanto coperta da boschi
e foreste, e' sottoposta al vincolo della legge n. 431/1985;
      il  tratto in oggetto, nella parte che corre lungo il corso del
fiume  Tanagro,  ricade  nella  riserva  naturale  foce  Sele-Tanagro
(istituita  dalla  regione  Campania  con legge regionale 1 settembre
1993,  n. 33). Il perimetro dell'area della suddetta riserva naturale
e'  coincidente  con  il vincolo della legge n. 431/1985. In parte le
aree  soggette  al  vincolo  della  legge  n.  431  e  rientranti nel
perimetro  della  riserva  naturale sono anche interessate da un sito
Bioitaly;  tale  sito,  che  comprende  i territori di tutti i comuni
interessati  dal  progetto  a  meno  di quello di Polla, e' il n. 103
denominato  "Fiume  Tanagro  tra Pertosa e Contursi". Su tutta l'area
d'interesse  insiste  il vincolo idrogeologico (regio decreto n. 3267
del 30 dicembre 1923);
      lungo   il   tratto  in  esame  non  sono  segnalate  emergenze
archeologiche, anche se sono segnalati siti di possibili rinvenimenti
(la  Soprintendenza  archeologica,  nel  precedente  parere formulato
riferito  al  tratto  tra  il km 53+600 e 76+000, aveva gia' ritenuto
necessaria  l'esecuzione  di  una ricognizione di superficie lungo il
tracciato   proposto  e  tale  attivita'  di  analisi  e  valutazione
preliminare  del  rischio  archeologico  e' stata avviata). Il tratto
compreso  tra  il  km 53+800 ed il km 57+000 attraversa il territorio
del  comune  di Sicignano e, a meno della zona produttiva artigianale
di  Sicignano (D2), interessata dalle rampe di svincolo, il tracciato
di progetto attraversa zone di rispetto stradale (G3) e zona agricola
(E);
    per quanto riguarda la sicurezza:
      e' necessario intervenire per un adeguamento dell'autostrada in
quanto    l'opzione    zero    mostra    un   livello   di   servizio
dell'infrastruttura   di   tipo   E,   immediatamente  prossimo  alla
congestione,  per  l'arco  temporale 2005-2030. Gli scenari evolutivi
della domanda di trasporto, considerando un arco temporale che va dal
2005  (anno  di  entrata  in esercizio dell' infrastruttura) al 2030,
assegnando i dati di traffico relativi agli scenari futuri alla nuova
configurazione  della  Salerno-Reggio Calabria (sezione tipo 1A - CNR
1980)   e   fissando  la  velocita'  di  percorrenza  degli  elementi
planimetrici  in  funzione dell'abaco CNR 80, delineano un livello di
servizio  di  tipo  B  per  tutto l'arco temporale di riferimento. Il
progetto  propone  standard  geometrici  di tracciamento piu' elevati
rispetto  all'esistente  ed  elimina  radicalmente  le  situazioni di
rischio  mediante  l'introduzione  di  una  variante  in galleria che
prevede l'abbandono dell'attuale tracciato;
    per quanto riguarda gli aspetti progettuali:
      il  tratto  avra'  le  caratteristiche geometriche e di sezione
delle  autostrade tipo A del codice della strada con una velocita' di
progetto  pari  a 90 ÷ 140 km/h e piattaforma stradale caratterizzata
da due corsie da m 3,75 (piu' la banchina in sx da m 0,70 e la corsia
d'emergenza in dx da 3,00 metri);
      il tracciato, nella nuova configurazione progettuale, abbandona
la  sede  attuale  in  corrispondenza  dello  svincolo  di Sicignano,
spostandosi  verso sud con una curva di raggio di 2000 m e portandosi
praticamente   parallelo   all'esistente.   Attraversa   la  profonda
incisione  del  fiume  Tanagro  nel  punto  piu'  stretto  e entra in
galleria subito dopo l'attraversamento del corso d'acqua;
      la  galleria  sara' a canne separate: la carreggiata sud, della
lunghezza  di  circa 1250 m si raccordera' al vecchio tracciato prima
del  viadotto  Curcio;  la carreggiata nord, della lunghezza di circa
915 m, si raccordera' alla attuale sede prima del viadotto Tempe;
    saranno realizzati:
      due  nuovi  viadotti sul Tanagro, uno per la corsia nord ed uno
per la corsia sud;
      un nuovo viadotto Tempe sulla carreggiata nord;
      due nuovi viadotti Curcio, uno per la corsia nord ed uno per la
corsia sud.
  Sara'  dismesso  un  tratto  di  autostrada  di circa 1900 m per la
carreggiata  nord  e di circa 2200 m per la carreggiata sud e saranno
demoliti i vecchi viadotti Tanagro, Tempe e Curcio.
  Lo   svincolo   di   Sicignano  e'  stato  ridisegnato  secondo  le
indicazioni  del  comune  di  Sicignano  degli  Alburni,  riducendone
l'ingombro  a  nord  e  prevedendo  di  riattivare il raccordo con la
viabilita' provinciale a sud;
    relativamente alla fase di cantiere:
      gia'  nel  precedente  studio di impatto ambientale relativo al
tratto  tra  Sicignano  e  Polla  era  stato  predisposto un piano di
cantierizzazione  organico  per  i  tre lotti presi in esame ed erano
stati   individuati   alcuni  siti  idonei  per  l'installazione  dei
cantieri;
      il cantiere principale del Lotto ora in esame sara' posizionato
nelle  vicinanze  dello  svincolo di Sicignano, tra la provinciale di
collegamento  alla  statale  19  e  l'attuale  autostrada, in un'area
semipianeggiante,  attualmente  utilizzata  per  scopi  agricoli  con
seminativi  annuali.  All'interno  del  Lotto  questa e' l'unica area
idonea  per  essere adibita a cantiere in quanto quasi tutto l'intero
tracciato si sviluppa a mezza costa oppure in galleria. La viabilita'
di   servizio,   sviluppata   in  gran  parte  lungo  il  nuovo  asse
autostradale,  garantisce collegamenti rapidi per i mezzi di cantiere
e  nel  contempo  limita  carichi pesanti aggiuntivi sulla viabilita'
statale  e  provinciale.  Soltanto  in  prossimita'  dell'area  dello
svincolo   di  Sicignano  sono  da  prevedersi  interferenze  con  la
viabilita'  esistente.  Oltre al cantiere principale sono prevedibili
piccole   aree  di  cantiere  in  prossimita'  degli  imbocchi  delle
gallerie.  Le  aree  di cantiere saranno opportunamente delimitate ed
attrezzate  secondo  quanto  previsto  dalla  vigente normativa. Sono
stati descritti tutti gli accorgimenti da adottare per la raccolta ed
il trattamento:
        delle acque nere di cantiere;
        delle acque provenienti dal lavaggio dei mezzi di trasporto e
delle macchine operatrici;
        delle  acque provenienti dal lavaggio degli aggregati e dalla
produzione di aggregati;
      analizzando  il bilancio dei materiali risulta che con la nuova
soluzione   progettuale   proposta,   nell'ambito   di   un  bilancio
complessivo  del  tratto compreso tra il km 53+600 e il km 76+000, il
fabbisogno  e'  soddisfatto  dal  materiale  scavato (all'aperto o in
galleria), e c'e' un esubero di circa 345.000 metri cubi di materiale
di  buona qualita'. Ad ogni buon conto, ove per motivi imprevisti non
si  potessero  utilizzare per la produzione dei calcestruzzi o per la
realizzazione  di  rilevati  i  materiali provenienti dagli scavi, e'
stata  verificata  la  presenza,  nelle  vicinanze  del  tracciato in
progetto,  di  diversi  siti  estrattivi  attivi;  tutte le cave sono
facilmente accessibili attraverso la s.s. 19 delle Calabrie. E' stato
ipotizzato  anche  il  riutilizzo  del  materiale  proveniente  dalle
demolizioni,  o  realizzando  un impianto di recupero o utilizzandone
uno esistente in prossimita' dello svincolo di Polla;
      relativamente   alla   componente   suolo-sottosuolo  e'  stata
eseguita   l'analisi   relativa   all'individuazione  degli  elementi
geologici,  morfologici  ed  idrogeologici  al  fine  di valutare con
accuratezza  le  possibili eventuali problematiche legate alla natura
dei  terreni  ed  ai processi geomorfici in atto sul territorio ed in
grado  di  interagire  con l'opera; dall'esame dello studio si evince
che:
        nel  complesso la morfologia dell'area in esame e' variamente
articolata e decisamente condizionata dall'assetto litostrutturale;
        la  caratteristica  morfologica  piu' evidente dei principali
rilievi  montuosi di questo settore di territorio e' rappresentata da
una  combinazione  di forme arrotondate ed abbastanza livellate nelle
aree   sommitali,  accompagnate  da  fianchi  generalmente  ripidi  e
relativamente scoscesi;
        situazioni    di    instabilita'   sono   da   segnalare   in
corrispondenza   degli   affioramenti   calcarei  sul  versante  nord
occidentale  di  Serra  Picciola, in prossimita' dell'area di imbocco
della   galleria.   Qui  i  calcari  si  presentano  stratificati  ed
attraversati  da  famiglie  di  fratture  e  fessure subverticali che
possono   determinare   fenomeni   di   ribaltamento,   di  crollo  e
scivolamenti nastriformi;
        il  carsismo,  notevolmente  sviluppato  in  tutta  l'area in
corrispondenza   delle  formazioni  carbonatiche,  presenta  un'ampia
casistica.  In  prevalenza  i processi carsici risultano maggiormente
sviluppati in corrispondenza dei terreni della parte alta della serie
carbonatica,  ovvero  degli  orizzonti  calcarei  del  Cretaceo e del
Paleocene.  Le  formazioni  sottostanti,  prevelentemente dolomitiche
sono invece scarsamente interessate da tali fenomeni;
        la  serie  carbonatica affiorante puo' essere distinta, da un
punto di vista idrogeologico, in due zone:
          a) una  zona inferiore calcareo-dolomitica poco permeabile,
localmente permeabile nelle fasce cataclasate;
          b) una  zona superiore calcarea permeabile per fessurazione
e  intensamente  interessata  da  processi  di  natura carsica sia in
superficie  che  in  profondita',  che  favoriscono  la formazione di
bacini idrici sotterranei e di una circolazione idrica;
        per quanto riguarda gli aspetti idrogeologici del territorio,
e'  da  segnare  la  presenza di una circolazione idrica sotterranea,
resa   evidente   dalla   numerosa  presenza  di  emergenze  idriche,
localizzate  in  genere  in  prossimita' di contatti litologici tra i
termini   calcareo  e  calcareo-dolomitici  e  i  litotipi  a  minore
permeabilita'.  La  maggior  parte  delle  sorgenti  del Gruppo degli
Alburni   sono   infatti   al   piede   dei   massicci  calcarei,  in
corrispondenza  di  contatti  tettonici  con  formazioni  poco o meno
permeabili.  Lungo  il fiume Tanagro sono numerose le emergenze della
falda,   da   attribuire  alla  intersezione  della  falda  da  parte
dell'incisione  del  corso  d'acqua  o  dalla  ricomparsa delle acque
fluviali  penetrate  in  parte  nel  sottosuolo  nel tratto del corso
d'acqua a monte della risorgiva;
        numerose  sono  anche  le sorgenti presenti sia in sinistra e
sia in destra idrografica del Tanagro nel tratto a valle de La Serra.
Tra  queste  e'  da  segnalare  la  sorgente  Saucchiello con portata
superiore a 100 l/sec;
        la  soluzione  adottata prevede l'attraversamento del Tanagro
con  un viadotto a campata unica, con spalle appoggiate sui versati a
considerevole  altezza rispetto al corso d'acqua in corrispondenza di
un  restringimento della valle, proseguendo con un tratto in galleria
a  canne  separate  fino  al ritorno in sede (nei pressi del viadotto
Tempe per la carreggiata nord e nei pressi del viadotto Curcio per la
carreggiata sud);
  Osservato che:
    sono stati previsti interventi di mitigazione ambientale lungo il
tracciato, mediante opere standard (e definite dalle sezioni tipo) da
effettuare   sulle   scarpate   dei  rilevati  o  delle  trincee;  la
realizzazione  delle  varie  tipologie di opere (idrosemina e messa a
dimora di essenze arbustive) e' finalizzata al consolidamento e ad un
primo  inserimento  ambientale  dell'opera.  Il ripristino del tratto
autostradale   dismesso   sara'  realizzato  mediante  interventi  di
rimodellamento  morfologico  ricomposizione  del  continuum naturale.
Nello  studio  di  impatto ambientale e' stato affrontato il problema
della  protezione  dei  corpi  idrici  dall'inquinamento  in  caso di
sversamenti  accidentali.  Dall'analisi  condotta  e'  emerso che, in
termini  di  valori ambientali, l'unica situazione critica, ovvero di
possibile  contaminazione  diretta  dell'acquifero  superficiale,  e'
quella  in  corrispondenza  dell'attraversamento del Tanagro dove, in
assenza  di  adeguati  sistemi di protezione, le acque raccolte dalla
piattaforma  stradale  giungono  al sistema idrico superficiale senza
che  vi  sia  la  possibilita'  di  una  azione  almeno  parziale  di
assorbimento  e  trattenuta di eventuali sostanze inquinanti da parte
degli strati piu' superficiali del terreno. La volumetria della vasca
da  realizzare  e'  stata  calcolata tenendo conto di uno sversamento
accidentale di inquinante durante un precipitazione intensa;
  Considerato che:
    per quanto riguarda gli aspetti ambientali:
      relativamente  alla  componente  atmosfera,  dalle elaborazioni
gia' effettuate per tutto il tratto compreso tra il km 53+600 e il km
76+000, risulta che all'orizzonte temporale 2010, durante l'esercizio
dell'infrastruttura,  i valori massimi di CO (monossido di carbonio),
NO2  (biossido  di  azoto)  e particolato (Pts) calcolati tramite il
modello  risultano pari rispettivamente a 234.9 (µg/mc), 19.3 (µg/mc)
e 6.1 (µg/mc).
  Non   sono   riportate   stime  relative  alle  emissioni  ed  alle
concentrazioni di IPA, PM10 e benzene;
      relativamente  alla  componente rumore, e' stato individuato un
solo   ricettore   sensibile  in  corrispondenza  dello  svincolo  di
Sicignano,  effettuando  una  caratterizzazione  dello stato acustico
ante operam e post operam. Gia' la nuova conformazione dello svincolo
abbatterebbe    considerevolmente   gli   attuali   livelli   sonori,
riportandoli entro i limiti stabiliti dalla vigente normativa; con la
realizzazione  di  misure  di compensazione, comunque non specificate
nel dettaglio, si potra' ottenere un ulteriore diminuzione di circa 3
dB(A) del Leq;
      l'analisi  della  componente  ambiente  idrico  evidenzia  come
l'opera  autostradale  sia  inserita  in  un'area  di elevata valenza
naturalistica   e   paesaggistica,   come   testimonia  la  presenza,
nell'ambito  del  bacino  del Sele, di zone protette. L'abbondanza di
precipitazioni  (1300  mm  annui)  ed  una  ricca circolazione idrica
superficiale  ed ipogea permettono il mantenimento di ecosistemi e di
habitat  di  pregio con una presenza di flora e fauna diversificata e
di rilievo;
  Valutato che:
    l'intervento  e'  coerente  con  la  pianificazione  di  settore.
Relativamente  ai  vincoli  ambientali sebbene il tracciato interessi
un'area  proposta  come  sito  di importanza comunitaria (ex progetto
Bioitaly),  poiche' i lavori di adeguamento previsti insistono per la
maggior  parte  del  tracciato  in  galleria, le interferenze con gli
ecosisterni oggetto di tutela saranno limitate;
    relativamente  alle  problematiche di natura idrogeologica, vista
la quota della galleria, non si evidenziano particolari aree critiche
e  che in generale l'assetto idrogeologico riscontrato e l'ubicazione
dei  punti di emergenza della falda risultano tali da non prefigurare
problematiche di rilievo;
    nella  realizzazione  dell'imbocco  della galleria, a causa della
presenza  di localizzati fenomeni gravitativi, sono previste opere di
bonifica e/o stabilizzazione limitati a chiodature ed ancoraggi senza
mai ricorrere a paratie di micropali tirantate;
    nelle   zone   fortemente   cataclasate   e   fratturate  che  si
intercetteranno nella realizzazione della galleria si prevedono opere
di preconsolidamento del fronte di scavo e della volta;
    visto  il  particolare assetto strutturale degli ammassi rocciosi
attraversati dal tracciato e delle condizioni di dissesto che si sono
generate  in  passato,  sara' eseguito un accurato monitoraggio delle
opere e dei parametri che definiscono lo stato del terreno, sia per i
tratti in galleria e sia per il tratto in viadotto;
    e' necessario procedere all'adeguamento dell'autostrada in quanto
l'opzione  zero  (ipotesi  di  non  intervento)  mostra un livello di
servizio  sull'infrastruttura di tipo E, immediatamente prossimo alla
congestione, per l'arco temporale 2005-2030;
    tale  livello  di  servizio  e'  del  tutto  incompatibile con la
dinamica  futura di sviluppo della mobilita' soprattutto in relazione
alla  mancanza  di  riserva  di  capacita'  per  fenomeni di punte di
traffico legate ad eventi stagionali;
    la distanza e l'elevata differenza di quota tra l'autostrada, che
corre  a  mezzacosta,  ed  il reticolo idrografico esclude importanti
interferenze in relazione ai fenomeni evolutivi fluviali;
    l'attraversamento  del  Tanagro,  che  avviene  per  mezzo  di un
viadotto  ad  unica  campata  nella  parte  piu' stretta della valle,
consente  di limitare al minimo gli impatti; oltretutto la previsione
di  realizzare  una  vasca  per  il  contenimento  degli  sversamenti
accidentali  di  liquidi  inquinanti  in  corrispondenza del viadotto
consente  di  ridurre  al minimo i rischi di contaminazione del corso
d'acqua;
    i  principali  rischi  di  interferenza diretta con la componente
vegetazionale  ed ecosistemica sarebbero potenzialmente da attendersi
in  corrispondenza delle varianti planimetriche all'esterno in quanto
queste  vanno  ad  interessare  fasce  territoriali boscate ed ambiti
fluviali che presentano evidenti caratteristiche di naturalita';
    le  nuove  opere  d'arte  inoltre  non  comporteranno  importanti
impatti  sotto  il  profilo  paesaggistico  in  quanto localizzate in
ambiti di scarsa intervisibilita';
    le  alterazioni  attese  a  causa  delle  operazioni  previste in
corrispondenza delle aree intorno ai viadotti Tempe e Curcio potranno
essere  contenute  con l'adozione delle necessarie cautele durante le
varie fasi di cantiere;
    la  soluzione  prescelta  della  variante in galleria consente di
ridurre  al  minimo la nuova occupazione di suolo e, anzi, mediante i
previsti  interventi  di  rimodellamento morfologico e ricomposizione
del continuum naturale nel tratto di autostrada da dismettere, potra'
essere  ripristinata  la  naturale  configurazione  dei versanti dove
attualmente    passa    l'autostrada,   garantendo   la   continuita'
ecosistemica e la ricomposizione paesistica del territorio in un'area
di particolare valore ambientale;
    tale  valore  ambientale e' testimoniato dalla individuazione dal
sito  di  importanza  comunitaria  denominato  "valle  del  Tanagro",
rispetto  al  quale  il  progetto  prevede  la  minima occupazione in
corrispondenza   del   necessario   attraversamento   e   costituisce
l'alternativa  piu'  compatibile  con  la conservazione delle valenze
naturalistiche e paesaggistiche rilevate;
  Considerato  che  in  conclusione la Commissione per le valutazioni
dell'impatto  ambientale ha espresso parere positivo con prescrizioni
in merito alla compatibilita' ambientale dell'opera proposta;
  Considerato  che  la  regione  Campania  non ha espresso il proprio
parere in merito e che con nota n. 6413 del 12 luglio 2001, pervenuta
in  data 24 luglio 2001, dell'Area generale di coordinamento ecologia
e  tutela  dell'ambiente, disinquinamento, protezione civile, settore
tutela dell'ambiente, il dirigente ha fatto presente che:
    la  Commissione  tecnico istruttoria per la VIA, nella seduta del
30 maggio 2001 ha esaminato il progetto in argomento;
  Al  riguardo,  la  predetta  Commissione,  ha  deciso  di attendere
l'esito  della  Conferenza  dei  servizi  del  14  giugno  2001,  per
l'espressione  del  parere di competenza, affidando al prof. Torrieri
l'esame del progetto per il necessario approfondimento in merito alle
problematiche della sicurezza del tracciato;
  Nella  successiva  seduta del 27 giugno 2001, la Commissione prende
atto  dell'esito  della Conferenza dei servizi e dell'adeguamento del
progetto   dello   svincolo   di  Sicignano  degli  Alburni,  redatto
dall'A.N.A.S.  in  accoglimento  delle  osservazioni  formulate dallo
stesso comune. Il prof. Torrieri rappresenta la scarsa specificazione
progettuale  sia  a livello dimensionale che tecnologico ed economico
delle  opere  di  mitigazione dell'impatto ambientale, in particolare
per quanto attiene le sedi dismesse;
  La  Commissione  fa  proprie  le  osservazioni  formulate dal prof.
Torrieri  ed  auspica  che  nel  prosieguo  della  progettazione,  le
problematiche  siano  affrontate con la dovuta attenzione, al fine di
definire le opere da eseguirsi.
  La  procedura  di valutazione si completa con l'assunzione da parte
della   giunta   regionale  della  delibera  di  presa  d'atto  della
Commissione, che questo settore inoltrera' ai soggetti interessati.
  Considerato  il  parere  del  Ministero  per  i beni e le attivita'
culturali  prot. n. ST/407/7185/2001 del 13 luglio 2001, pervenuto in
data  16  luglio  2001,  con  cui  si  esprime parere favorevole alla
richiesta  di  valutazione di impatto ambientale, a condizione che si
ottemperi alle seguenti prescrizioni:
    con apposita istanza inoltrata con nota n. 521 del 14 marzo 2001,
qui  pervenuta  in  data  20  marzo  2001,  prot. ST/407/8041, l'Ente
nazionale  per  le  strade  -  Direzione  generale,  ha  richiesto la
pronuncia  di  compatibilila'  ambientale  ex  art. 6, legge 8 luglio
1986, n. 349, per lavori di ammodernamento ed adeguamento al tipo 1/A
delle  norme  CNR/80  nel  tratto  compreso tra il km 53+800 ed il km
60+500   -   tronco   1o   -  tratto  5o  -  lotto 5  dell'autostrada
Salerno-Reggio  Calabria, tratto che interessa il comune di Sicignano
degli Alburni (Salerno) ed altri;
  Al  riguardo,  con  nota  prot. n. 5355/15Z del 19 aprile 2001, qui
pervenuta  in  data  29 maggio 2001, con prot. n. ST/101/BAP/1751, la
Soprintendenza  archeologica  di  Salerno,  Avellino  e  Benevento ha
comunicato   che   i  lavori  previsti,  pur  non  interessando  aree
sottoposte  a  vincolo  archeologico interferiscono con un territorio
ricco  di preesistenze antiche di grande interesse quali il tracciato
della  via  consolare  antica  da Capua a Reggio Calabria; lungo tale
asse  portante si svilupparono in passato insediamenti umani di varia
natura.  La  medesima  Soprintendenza  ha  pertanto  richiesto che si
effettuino  indagini preliminari lungo il tracciato, scavo e restauro
nelle  aree  che  tali  indagini  evidenzieranno  come  indiziate  da
presenze  archeologiche.  Tali  indagini  ed  eventuali scavi saranno
eseguiti prima dell'inizio dei lavori in oggetto;
  Con  nota  n.  4674/A  del  31  maggio  2001  qui pervenuta in data
6 giugno  2001  ed  assunta  al  protocollo con n. ST/101BAP/3111, la
Soprintendenza  per  i  beni  ambientali, architettonici, artistici e
storici  di Salerno e Avellino ha espresso in linea di massima parere
favorevole,  ritenendo le opere compatibili con le esigenze di tutela
ambientale e paesaggistica dei luoghi, chiedendo, tuttavia:
      che  sia  previsto  il  ripristino dello status quo ante per le
parti di tracciato dismesso;
      che, per la realizzazione dei nuovi interventi si predispongano
opere  di  architettura  del  paesaggio  che  prevedano l'utilizzo di
essenze arboree ed arbustive proprie dei luoghi;
      che nella realizzazione dei tratti in rilevato, in trincea, o a
mezza  costa,  si provveda all'inerbimento e piantumazione con specie
arbustive autoctone delle scarpate;
      che  gli  eventuali  muri  di  controscarpa siano realizzati in
muratura  a  vista  senza  sigillatura dei giunti in modo da ottenere
l'effetto macera;
      si   raccomanda,  inoltre  (ancorche'  gia'  previsto  in  fase
progettuale)  che  il  ritombamento  delle gallerie artificiali venga
effettuato  ricomponendo  la  copertura  vegetale  con  l'utilizzo di
essenze tipiche dei luoghi;
  L'analisi  condotta  con lo studio V.I.A. evidenzia che le opere in
progetto,   pur   non   interferendo  con  aree  soggette  a  vincolo
paesaggistico  se  non  per  il  tratto  di attraversamento del fiume
Tanagro,   si   inseriscono  in  un  contesto  fortemente  articolato
orograficamente  e  morfologicamente  e  connotato  da  significative
valenze   paesaggistiche.   Il  nuovo  tracciato,  discostandosi  dal
precedente  di  circa  160 metri, consentira' di attraversare l'alveo
del   fiume   Tanagro   nel  tratto  piu'  stretto  e  di  immettersi
immediatamente  nella  nuova  galleria, riducendo al minimo l'impatto
paesaggistico  determinato  dal  viadotto  di  attraversamento.  Sono
previste  opere di mitigazione e riduzione degli impatti, sia in fase
di  cantiere  che  in  quella  di esercizio consistenti in interventi
lungo  il  tracciato,  ripristino  dei  tratti  dismessi  in  caso di
varianti planovolumetriche;
  Tutti   gli  interventi  di  rimodellamento  e  rinaturalizzazione,
conseguenti  alla  rimozione  di  tratti  autostradali dismessi ed in
particolare   quelli  che  interessano  la  sistemazione  morfologica
dell'alveo  e  dei  versanti, nonche' il ripristino delle continuita'
vegetazionali  del  fiume Tanagro dovranno essere sottoposti, in fase
esecutiva,  all'approvazione  della  competente  Soprintendenza per i
beni ambientali e paesaggistici;
                          Questo Ministero:
  Esaminati gli atti e gli elaborati progettuali;
  Viste le varie disposizioni di legge indicate in premessa;
  Visto  il  parere  della  Soprintendenza  per  i  beni ambientali e
architettonici,  artistici  e  storici  di Salerno e Avellino e della
Soprintendenza  per  i  beni  archeologici  di  Salerno,  Avellino  e
Benevento;
                      Esprime parere favorevole
al  progetto  di  ammodernamento ed adeguamento alle norme CNR/80 nel
tratto  compreso tra il km 53+800 ed il km 60+500 - tronco I - tratto
V   -   lotto  V,  a  condizione  che  vengano  rispettate  tutte  le
prescrizioni sopra elencate.
  Preso atto che non sono pervenute istanze, osservazioni o pareri da
parte di cittadini, ai sensi dell'art. 6 della legge n. 349/1986, per
la  richiesta di pronuncia sulla compatibilita' ambientale dell'opera
indicata;
  Ritenuto  di  dover provvedere ai sensi e per gli effetti del comma
quarto  dell'art.  6  della  legge  n.  349/1986,  alla  pronuncia di
compatibilita' ambientale dell'opera sopraindicata;
                               Esprime
giudizio  positivo  circa  la  compatibilita' ambientale del progetto
relativo  ai  lavori  di  ammodernamento  e di adeguamento al tipo Ia
delle  norme  CNR/80  del  tratto  compreso tra il km 53+800 ed il km
57+000  dell'autostrada  Salerno-Reggio  Calabria  da  realizzarsi in
comune di Sicignano degli Alburni (Salerno), presentato dall'A.N.A.S.
Ufficio per l'autostrada Salerno- Reggio Calabria a condizione che si
ottemperi alle seguenti prescrizioni:
    a) il   progetto   esecutivo  dovra'  recepire  integralmente  le
indicazioni  contenute  nello studio di impatto ambientale, inserendo
le  voci  necessarie nel capitolato speciale d'appalto. I progetti di
sistemazione   a   verde   e   inserimento  ambientale  dovranno  far
riferimento al documento del Ministero dell'ambiente "Linee guida per
capitolati  speciali  per  interventi  di  ingegneria naturalistica e
lavori di opere a verde" del settembre 1997;
    b) durante la demolizione dei viadotti da dismettere, nel caso di
diretta  interferenza  dei  lavori  con  il reticolo idrografico e di
rischio  conseguente di sversamento di materiali di risulta in alveo,
dovra'   essere   prevista   la  raccolta  e  l'invio  a  trattamento
appropriato delle acque di lavorazione e dei liquami di cantiere. Una
volta  terminati  i  lavori  di demolizione si dovra' provvedere alla
sistemazione  morfologica  dell'alveo e dei versanti ed al ripristino
della continuita' vegetazionale, in modo da riavviare le relazioni di
valenza  territoriale  e  riportare  l'assetto  ecosistemico verso lo
stato iniziale;
    c) considerato  che la movimentazione delle terre e dei materiali
di  risulta,  sia  nell'area  dei  cantieri  sia  lungo  il tracciato
stradale, puo' provocare la caduta di detriti nel letto del Tanagro o
di   altri   torrenti,  provocando  l'intorbidimento  delle  acque  o
l'ostruzione della sezione, e che anche il terreno smosso puo' essere
facilmente  eroso  dalle  acque  meteoriche  e  trasportato in alveo,
provocando  effetti  simili,  dovranno essere prevenuti o minimizzati
tali impatti attraverso l'installazione di idonee barriere temporanee
posizionate a ridosso delle aree di cantiere;
    d) gli   interventi   di  mitigazione  acustica  dovranno  essere
dimensionati  con l'obiettivo di raggiungere, per quanto possibile, i
valori  di  qualita' di cui alla tabella D del decreto del Presidente
del  Consiglio  dei  Ministri  14 novembre 1997, fermi restando, come
soglia  inderogabile,  i  limiti  di  cui alla tabella C del medesimo
decreto;
    e) al  fine  di  consentire  il  riporto  di  terra vegetale e la
miglior  rivegetazione  della scarpata stessa, dove le condizioni dei
luoghi lo consentano e in assenza di fabbricati posti in adiacenza al
corpo stradale, la pendenza delle scarpate in trincea va riportata ad
una  inclinazione  di  35o.  In  tutti  gli altri casi ove sussistano
impedimenti  di  natura  tecnica  e  si  debba  adottare una pendenza
maggiore,  si  dovra' ricorrere all'impiego di terre rinforzate verdi
al  piede  della  scarpata  di  inclinazione non superiore ai 60o con
soprastante  angolo  di  raccordo al ciglio della trincea di pendenza
inferiore.  Nel  caso  la  morfologia  non  consenta  l'uso  di terre
rinforzate  e  sulle  scarpate  in roccia non superiore ai 45o dovra'
essere adottata la tecnica del rivestimento vegetativo con impiego di
stuoie  organiche, reti metalliche con idrosemina e messa a dimora di
arbusti  previa  creazione  di  piccole  buche  e  ricoprimento di un
modesto  strato  di  terra  vegetale  (secondo  le  linee  guida  per
capitolati  speciali  per  interventi  di  ingegneria naturalistica e
lavori di opere a verde del Ministero dell'ambiente, settembre 1997).
Sia  le scarpate in trincea che le superfici in terra rinforzata e in
rivestimento  vegetativo  dovranno  essere  inerbite  e arbustate con
impiego  esclusivo  di  specie  autoctone.  I  tratti  dismessi  e le
scarpate in rilevato e quelle in trincea vanno ricoperti con spessori
variabili  di  terreno  vegetale  che  consentano  la  crescita della
vegetazione.  Nel  caso  di  difficolta' di reperimento delle ingenti
cubature,  si potra' ricorrere a inerti di recupero a matrice terrosa
e a frazione fine, opportunamente migliorati con l'uso di ammendanti,
per  migliorare  le  caratteristiche fisiche idrologiche ed organiche
del terreno stesso;
    f) nei  consolidamenti  di  rilevati in terra armata verde dovra'
essere  previsto,  oltre  all'idrosemina,  l'impianto  di arbusti per
talea o radicati, da inserirsi al meglio durante la costruzione e non
a posteriori;
    g) gli  accorgimenti  ed  i dispositivi per il contenimento delle
emissioni  e delle alterazioni ambientali, espressamente previsti nel
SIA, dovranno essere recepiti nei capitolati speciali d'appalto;
    h) dovranno essere ottemperate altresi', ove non ricomprese nelle
precedenti,  tutte  le  prescrizioni  individuate dal Ministero per i
beni e le attivita' culturali riportate integralmente nelle premesse;
                               Dispone
che il presente provvedimento sia comunicato all'A.N.A.S. Ufficio per
l'autostrada  Salerno-Reggio  Calabria,  al Ministero dei trasporti e
delle  infrastrutture,  Gabinetto, ed alla regione Campania, la quale
provvedera'   a  depositarlo  presso  l'Ufficio  istituito  ai  sensi
dell'art.  5,  comma  terzo, del decreto del Presidente del Consiglio
dei  Ministri  n.  377  del 10 agosto 1988 ed a portarlo a conoscenza
delle altre amministrazioni eventualmente interessate.
    Roma, 10 ottobre 2001
                      Il Ministro dell'ambiente
                    e della tutela del territorio
                              Matteoli
                       Il Ministro per i beni
                      e le attivita' culturali
                               Urbani