Allegato 1
FASI   PIANO   ITALIANO   MULTIFASE   D'EMERGENZA  PER  UNA  PANDEMIA
                             INFLUENZALE

  La comparsa di un nuovo ceppo influenzale, verso cui la maggioranza
della   popolazione   risulta  suscettibile,  si  pensa  possa  avere
conseguenze   paragonabili   alla   pandemia  verificatasi  nel  1918
(influenza  spagnola)  con  costi  senza  precedenti,  in  termini di
morbosita' e mortalita'.
  La velocizzazione degli spostamenti, e la conseguente riduzione dei
tempi  necessari  per  gli interventi, renderebbe inoltre ancora piu'
difficile  e  pressoche'  impossibile  controllare  efficacemente  la
diffusione  del virus. La possibilita' di disporre in anticipo di uno
specifico  piano  d'azione nazionale, si ipotizza possa consentire di
minimizzare  le  conseguenze di una eventuale pandemia influenzale. A
tale  scopo  il  Comitato  istituito  ad hoc ha elaborato il presente
documento che prevede un apporto multidisciplinate nell'attuazione di
interventi  realizzabili  in  fasi  diverse,  atti a fronteggiare una
pandemia.
  L'attuazione del Piano nazionale per una eventuale pandemia (PNEP),
si  propone di perseguire obiettivi diversi: a) ridurre la morbosita'
e  la  mortalita' della malattia; b) far fronte al numero di soggetti
con  complicanze da influenza, alle conseguenti ospedalizzazioni e al
numero   di   morti;   c) assicurare   il  mantenimento  dei  servizi
essenziali; d) minimizzare l'interruzione dei servizi sociali e delle
perdite  economiche;  e)  stabilire  le  modalita'  di  diffusione di
informazioni   aggiornate   per  gli  operatori  sanitari  e  per  la
popolazione generale.
  Il  PNEP  sara'  inoltre  riesaminato  dal  Comitato,  con scadenza
annuale,  alla luce dell'evoluzione delle conoscenze scientifiche nei
campi di interesse.
  Il  Piano  e' stato esaminato, con parere favorevole, dal Consiglio
superiore di sanita' e dalla Conferenza permanente per i rapporti tra
lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano.
A) Introduzione.
A.1. Il virus influenzale.
  L'influenza e' un'infezione virale causata da tre tipi di virus, A,
B  e  C,  l'ultimo  dei  quali  di  scarsa  importanza per l'uomo. Le
epidemie  influenzali sono normalmente causate da virus di tipo A. In
Italia,  l'attivita'  dell'influenza  di tipo A aumenta durante quasi
tutte  le stagioni invernali, anche se non sempre con caratteristiche
epidemiche. L'influenza B predomina ad intervalli di alcuni anni e di
solito colpisce sia giovani che anziani.
  I virus influenzali di tipo A e sono antigenicamente labili, vale a
dire  che vanno incontro a frequenti cambiamenti antigenici di minore
entita'   ("drift   antigenico").  Cambiamenti  di  maggiore  entita'
("shifts  antigenici")  si verificano periodicamente solo per i virus
di  tipo  A.  Sono  responsabili della comparsa di nuovi sottotipi di
virus  influenzali  con  caratteristiche  antigeniche  molto  diverse
rispetto  ai  virus  precedenti  e  possono  causare  pandemie. Nella
maggior  parte  dei  casi i nuovi sottotipi insorgono per fenomeni di
ricombinazione  genetica  fra  virus  influenzali  dell'uomo  e virus
influenzali di altre specie animali.
A.2. La malattia ed il periodo di incubazione.
  L'influenza e' caratterizzata da un periodo di incubazione di 48-72
ore.  Nei  pazienti  adulti, i titoli virali nei lavaggi nasofaringei
scendono  di  solito  a  livelli  minimi a partire dal quinto giorno,
percio' gli adulti possono trasmettere l'infezione per 4-5 giorni. La
replicazione virale e' di solito piu' prolungata nei bambini.
  L'influenza  si  presenta  di  solito  come  una  malattia febbrile
non-specifica,   accompagnata  da  sintomi  che  interessano  le  vie
respiratorie  superiori  e  sintomi generici (faringite, tosse secca,
mal  di  testa,  dolori  muscolari  ecc.).  Nei casi non complicati i
sintomi  si risolvono in 3-5 giorni, anche se puo' seguire un periodo
di  affaticamento  e  di  depressione. Non sempre inoltre l'infezione
provoca  dei  sintomi. E' stato ad esempio osservato che infezioni da
virus   influenzale  di  tipo  A/H1N1  in  bambini  che  non  avevano
precedente esperienza di questo sottotipo, non hanno indotto comparsa
di febbre in circa la meta' dei soggetti infettati.
  Nel  caso  in cui si verifichino complicanze queste includono otite
media  (nei bambini), bronchite o polmonite. Quest'ultima puo' essere
causata direttamente dal virus influenzale, ma piu' frequentemente da
superinfezione   batterica  da  stafilococco  aureo,  streptococco  o
emofilo  dell'influenza.  La  malattia  e'  piu'  severa e soggetta a
complicanze  in  coloro  che hanno malattie croniche pregresse, negli
immunodepressi e negli anziani.
  Puo'  verificarsi  il  decesso del paziente precocemente (24-36 ore
dall'infezione),  apparentemente  a  causa  di  una  infezione virale
fulminante,  o  dopo  alcuni  giorni, in conseguenza di complicazioni
quali polmonite o per la riacutizzazione di una malattia cronica.
A.3. Epidemiologia.
  Durante  i  periodi di "drift" virale, le varianti di un ceppo gia'
circolante  possono  causare  epidemie,  ma piu' frequentemente danno
luogo  ad  un  complessivo  incremento  della  incidenza  e a piccoli
focolai  localizzati.  Cio' accade perche' persone con una esperienza
pregressa di infezione con varie versioni del sottotipo correntemente
circolante hanno un certo grado di immunita' verso di esso, riducendo
pertanto  il  numero  di  persone suscettibili. Le fasce di eta' piu'
suscettibili sono rappresentate dai nuovi nati e dai giovani.
  La  comparsa di un nuovo sottotipo (cambiamento antigenico maggiore
o  "shift") e' caratterizza dalla assenza di reattivita' crociata con
i  sottotipi  precedenti.  Un nuovo ceppo o sottotipo di influenza A,
verso cui la maggioranza dalla popolazione e' quindi suscettibile, e'
potenzialmente  in  grado  di  diffondersi  ampiamente  e  causare la
malattia.
  Una  situazione del genere si ipotizza si sia verificata nel secolo
precedente  nel caso della l'influenza spagnola del 1918, ed in minor
misura nel 1957 e 1968.
  Una  situazione  differente e' quella verificatasi nel 1977/78, con
la ricomparsa di un ceppo molto simile ai virus H1N1 circolanti negli
anni  `50. In questo caso, tutti i nati prima del 1957 erano protetti
verso  l'infezione  o  una  forma grave della malattia. Il principale
gruppo  bersagli  sono stati i bambini e i giovani nati dopo il 1956,
con  alte percentuali di incidenza nelle scuole e universita'. Questo
profilo  si  e'  poi  spostato  a  tutti  i gruppi di eta' negli anni
successivi.  Altra  peculiarita'  e' che la riemergenza del sottotipo
H1N1   non   ha   determinato   la   scomparsa   del  sottotipo  H3N2
precedentemente   circolante,   cosi'  che  a  tutt'oggi  entrambi  i
sottotipi   continuano   a   circolare,   andando  incontro  a  drift
antigenico.
  I due piu' importanti casi di comparsa di virus di nuovo sottotipo,
che  pero'  non  hanno  causato pandemie (New Jersey 1976 e Hong Kong
1997),   indicano   tuttavia   un   fatto   importante:   le   mutate
caratteristiche  antigeniche  di  un  virus, anche quando lo siano in
modo  drastico,  non  sono  di  per se' sufficienti a determinarne la
capacita' di diffondersi da uomo a uomo. Altre proprieta' del virus a
tutt'oggi  sconosciute,  sono  evidentemente  necessarie perche' cio'
avvenga.
  Altri dati che ci derivano dalla esperienza passata sono quelli che
indicano  che  la comparsa nell'uomo di ceppi con una mutata proteina
di  superficie  di  per  se'  non  sono sufficiente a determinare una
pandemia.  Le  ricerche future dovranno essere indirizzate anche alla
individuazione  dei determinanti genetici della virulenza, in modo da
poter  sia  identificare  i ceppi antigenicamente mutati con maggiore
rischio  di  pandemia, sia sfruttare queste conoscenze per la messa a
punto di un vaccino vivo attenuato.
  Negli  ultimi  23  anni si sono verificati inoltre svariati casi di
"falsi  allarmi"  (vedi  tab. 1),  con  virus  influenzali  trasmessi
all'uomo  direttamente  da  un'altra  specie animale. Non si e' pero'
assistito  ad una diffusione dei virus nella popolazione. La relativa
frequenza  di  questi  episodi,  rispetto  a  quella  delle  pandemie
precedenti,  riflette da una parte il miglioramento dell'attivita' di
sorveglianza  e  il  suo allargamento anche ad alcune specie animali,
dall'altra probabilmente rappresenta solo la punta dell'iceberg della
variabilita'   naturale   dei  virus  influenzali.  L'identificazione
precoce  di  un  ceppo  insolito o inatteso e' fondamentale per poter
iniziare  a  predisporre un piano di pre-allerta (anche quando non e'
ancora  noto  il  suo  potenziale  di  trasmissibilita), e deve poter
contare  su  un  efficiente  sistema  di  sorveglianza  sia umana che
veterinaria.
  A  causa  della  importanza  dei  virus  influenzali  degli animali
(fenomeni  di  ricombinazione genetica e/o diretto passaggio di virus
dagli  animali  all'uomo)  va sottolineato il ruolo delle Istituzioni
competenti per la medicina veterinaria.Tali Istituzioni programmano e
sovrintendono  alla  sorveglianza epidemiologica dell'influenza nelle
diverse  specie  animali,  il controllo dell'andamento dei focolai di
influenza e infezioni similari di origine virale nelle specie animali
recettive,  in particolare aviarie e nei suini; studiano e sviluppano
prodotti  immunizzanti sperimentali in grado di garantire un'adeguata
copertura  immunitaria  in  situazioni  di  emergenza  e accertano le
caratteristiche  di  qualita',  innocuita',  efficacia  dei  prodotti
immunizzanti  utilizzati per la profilassi dell'influenza nelle varie
specie  animali;  curano  la stesura dei piani di emergenza in ambito
veterinario.
  Il  caso piu' recente, nel 1997 ad Hong Kong, ricade nel gruppo dei
"falsi  allarmi" pandemici, dal momento che ricerche approfondite non
hanno  evidenziato  una efficiente trasmissione inter-umana dei virus
del  sottotipo  H5N1  passati dai polli all'uomo e le infezioni umane
sono  terminate  con la distruzione di massa del pollame domestico in
tutta  la regione. Tuttavia, la elevata mortalita' associata ai pochi
casi  di  infezione  verificatisi  (6  casi su 18 persone infettate),
cosi'  come  la  forte  tossicita' dei virus in questione per le uova
embrionate di pollo, il substrato elettivo per la crescita di virus a
scopo   vaccinale,   ha   posto   dei   problemi  tecnici  nuovi.  La
manipolazione  in  laboratorio  dei  virus ha richiesto l'utilizzo di
strutture  ad alto contenimento e con un livello di biosicurezza piu'
alto  di  quelle  normalmente  utilizzate; la messa a punto dei ceppi
riassortanti   ad  alta  crescita  per  la  produzione  vaccinale  ha
richiesto  tempi relativamente lunghi a causa dei problemi incontrati
nei  processi  di  selezione in uovo (piu' di 12 mesi sono intercorsi
dal  caso  indice di Maggio 1997 alla disponibilita' dei reagenti per
un vaccino sperimentale).
  E'  possibile  ipotizzare  che in caso di pandemia non meno del 70%
della  popolazione  italiana  di  ogni eta', a varie ondate, verrebbe
infettata,  e  da  6  a  16  milioni  di  persone,  di tutte le eta',
potrebbero ammalarsi di influenza.
  In  questi  casi,  quindi,  la  messa  a punto rapida di un vaccino
efficace contro un ceppo pandemico puo' non essere fattibile e quindi
misure di controllo alternative devono essere prese in considerazione
in anticipo.
  Da  cio'  deriva  la  necessita'  di attuare un complesso di azioni
organizzate in un Piano pandemico, capace di rispondere efficacemente
alla minaccia di una pandemia e che deve essere flessibile, per poter
rispondere ai diversi scenari possibili.
A.5. Un  possibile  scenario  basato  sulle  conoscenze desunte dalle
precedenti pandemie di questo secolo.
  Non e' possibile prevedere ne' il momento ne' il preciso impatto di
una futura pandemia.
  La  severita'  della  malattia causata da un nuovo ceppo virale, la
rapidita'  della  sua diffusione e i gruppi maggiormente suscettibili
nella popolazione sono tutti fattori ignoti.
  Tuttavia,  ai fini della pianificazione, l'analisi delle precedenti
pandemie   puo'   fornire   informazioni   preziose  sulle  probabili
dimensioni dell'impatto.
A.5.1. Quando avra' luogo la prossima pandemia?
  Gli intervalli di tempo intercorsi tra le precedenti pandemie hanno
oscillato  tra  11  e  42 anni, senza un andamento definito. L'ultima
pandemia e' avvenuta nel 1968/69.
A.5.2. Possibili ceppi virali.
  Le  precedenti  pandemie sono state causate da virus influenzali di
tipo  A.  In  anni  recenti  ceppi  di entrambi i sottotipi A(H1N1) e
A(H3N2)  hanno  co-circolato. La ricomparsa di una componente H2 o N7
e'  stata prevista come un probabile evento responsabile di una nuova
pandemia.  Tuttavia,  l'evento  che ha suscitato e suscita tuttora la
maggiore  preoccupazione,  anche  per  il  suo  carattere  di novita'
inattesa, e' il passaggio di un virus del sottotipo H5N1 direttamente
da  aviari  domestici  all'uomo (Hong Kong 1997). Infatti, cio' rende
piu' probabile l'eventualita' della emergenza di altre emagglutinine,
finora sconosciute all'uomo, o per trasmissione diretta dagli uccelli
o,  piu'  pericolosamente,  per  riassortimento con virus influenzali
umani direttamente nell'uomo.
A.5.3. Previsioni sulla diffusione dell'epidemia.
  Le  modalita'  di disseminazione geografica di una pandemia seguono
l'evoluzione  dei  mezzi  di  comunicazione. Questo spiega perche' le
pandemie  piu' recenti hanno fatto il giro del mondo piu' rapidamente
delle precedenti. In anni inter-pandemici, la diffusione di una nuova
variante  di  un  ceppo  esistente  impiega  circa  18 mesi, cosi' da
permettere l'incorporazione del nuovo ceppo nel vaccino annuale prima
che  la  malattia  si diffonda. I ceppi pandemici del passato si sono
diffusi  in  tutto  il  mondo in circa sei mesi. La rapidita' di tale
disseminazione   potrebbe   far  credere  che  in  caso  di  pandemia
influenzale  non  ci  sara'  il  tempo  necessario  per  prendere  le
necessarie  misure preventive, e in particolare per l'allestimento di
un  vaccino  monovalente "ad hoc". Tuttavia, la storia delle pandemie
passate  ci dice che esse si sono diffuse a ondate successive, con un
intervallo   di   12-18 mesi   tra  la  scoperta  del  primo  caso  e
l'estinzione  della  variante  pandemica.  Inoltre, la disseminazione
geografica   di   una   pandemia  puo'  essere  variabile,  potendosi
presentare  come  casi isolati, sporadici, localizzati o disseminati.
E' possibile quindi prevedere che in caso di pandemia, il vaccino non
potra'  essere  allestito  per  la  prima  ondata, ma sara' possibile
ricorrere  farmaci  anti-virali  e ad altre misure di prevenzione non
specifiche.
  Tipicamente,  i  nuovi  virus  influenzali sono comparsi in Estremo
Oriente e da li' si sono diffusi nel resto del mondo.
A.5.4. Periodo dell'anno.
  L'influenza  pandemica  puo'  fare  la  sua  comparsa  in qualunque
momento  dell'anno  e non necessariamente durante la normale stagione
influenzale (novembre-marzo):


Anno                           Picco della malattia (dati UK)
 1889-90                                 Gennaio
 1918/19   1ª ondata                     Luglio
           2ª ondata (la più severa)     Novembre
           3ª ondata                     Febbraio
 1957/58                                 Settembre/Ottobre
 1968/69   1ª ondata                     Marzo/Aprile
           2ª ondata                     Gennaio 1970


A.5.5. Durata dell'attivita'.
  Nella  maggior  parte  dei  casi,  le epidemie stagionali hanno una
durata  di circa 6-8 settimane. Lo stesso si puo' dire dell'attivita'
influenzale di tipo pandemico (ad es. in UK dove tuttavia nel 1968/69
piu'  bassi  livelli  di attivita' sono continuati per 3-4 mesi).Tale
considerazione  porta alla conclusione che l'intensita' dell'epidemia
si concentra in un ristretto arco di tempo e, in caso di pandemia, il
diffondersi   della   malattia   sara'  presumibilmente  in  "ondate"
epidemiche.
     B) Scenari e stime impatto in Italia - Andamento epidemie.
  Di  seguito  viene  riportata  la  schematizzazione dell'impatto di
un'epidemia  o  di  una  pandemia, facendo riferimento a quanto si e'
verificato in passato.
  Impatto secondo il tipo di epidemia o di pandemia influenzale.



---->  Vedere Tabella a pag. 59 della G.U.    <----

  Le raccomandazioni dell'OMS invitano ad elaborare un piano d'azione
che  si  basi  su  di  un  tasso  di  attacco  del 25%, ma poiche' le
conseguenze  della  comparsa  di  un nuovo ceppo influenzale sono del
tutto imprevedibili, sembra ragionevole individuare alcune situazioni
alternative plausibili:
    Scenario  1.  Un  ceppo  pandemico e' stato individuato ma non e'
stata  segnalata  nessuna  diffusione  pandemica  (stato  di  allerta
pandemico),  si hanno unicamente casi isolati, limitati ad uno stesso
distretto geografico.
    Scenario  2. Ci sono segni di diffusione pandemica il cui impatto
sara'  confrontabile  con una epidemia grave ma non con una pandemia;
si verifichera' un aumento dell'assenteismo scolastico e lavorativo e
del  numero  di  visite  mediche  per infezioni respiratorie acute di
almeno il 10%.
    Scenario  3.  A  partire  dallo scenario precedente, l'incremento
percentuale delle consultazioni del medico di famiglia oscilla tra il
30 e il 50%; si registra un aumento di almeno il 50% della domanda di
ricovero ospedaliero totale.
    Scenario 4. Tutti gli indicatori superano largamente le cifre che
delineano  lo  scenario  precedente  e  implicano  la  necessita'  di
utilizzare delle misure eccezionali.
        B.1. Incidenza nella stagione influenzale 2000-2001.
  In  Italia  l'influenza  e' una malattia a notifica obbligatoria in
classe  I  solo  se il caso viene confermato con l'isolamento virale.
Tuttavia la notifica viene effettuata raramente in quanto l'influenza
e'  diagnosticata  per lo piu' su base clinica e raramente confermata
con indagini di laboratorio.
  Pertanto le notifiche rappresentano solo una piccolissima parte dei
casi  di  influenza  che  si  verificano annualmente e non forniscono
stime    realistiche    sull'incidenza   della   malattia   e   sulle
caratteristiche delle persone che si ammalano.
  Per  stimare  l'incidenza,  a  partire dalla stagione 1999-2000, e'
stata  istituita una rete di sorveglianza sentinella epidemiologica e
virologica  dell'influenza,  estesa a tutto il territorio nazionale e
basata sui medici di medicina generale e su pediatri di libera scelta
(medici  sentinella) che, settimanalmente, raccolgono dati sul numero
di  casi  di  influenza  e  forme  simil-influenzali  osservati nella
popolazione generale e li inviano alle Istituzioni di competenza.
  I   dati   forniti   dal   sistema   di  sorveglianza  nel  periodo
42a/2000-17a/2001  hanno consentito di stimare che si sono verificati
circa  2.650.000  casi  di  influenza,  pari  ad  un'incidenza  di 46
casi/1000  abitanti;  nella precedente stagione 1999-2000 la stima e'
stata di 5.200.000, per un'incidenza di 90 casi/1000 abitanti.
  La classe d'eta' maggiormente colpita e' stata, come atteso, quella
0-14 anni.
  L'incidenza totale e' stata molto bassa nel periodo compreso fra la
42a  settimana  del  2000  e  la  3a  settimana  del 2001, con valori
inferiori a 2 casi per 1000 assistiti.
  Dalla  4a  settimana l'incidenza e' aumentata fino a raggiungere il
picco  epidemico nella 6a settimana del 2001, con un'incidenza di 5,5
casi per 1000 assistiti.
  Dalla   7a  settimana  del  2001  si  e'  osservato  un  decremento
dell'incidenza.  Complessivamente si e' registrata un'incidenza media
dimezzata rispetto all'anno precedente.
  Anche  l'incidenza  per  classi d'eta' ha mostrato valori inferiori
rispetto alla stagione 1999/2000, con l'eccezione rappresentata dalla
classe d'eta' 0-14 anni, in cui nelle due settimane di picco (6a e 7a
del  2001), e' stata registrata un'incidenza media rispettivamente di
21,6  e 20,7 casi per 1000 contro un'incidenza di 18,47 casi per 1000
durante  la  settimana di picco epidemico del 1999/2000. Nella classe
d'eta'  bersaglio  degli  interventi  vaccinali sono state registrate
incidenze  costantemente piu' basse: nelle settimane di picco si sono
registrati  1,4  ed 1,2 casi per 1000 mentre nelle settimane di picco
della  stagione precedente si sono registrate incidenze di 10,9 e 8,6
casi per 1000.
                   B.2 Mortalita' (dati italiani).
  La  mortalita' per influenza, pur rappresentando solo una parte del
fenomeno,  e'  sicuramente  l'indicatore piu' robusto della severita'
della  malattia  ed  e'  correlata,  in generale, alla mortalita' per
cause  respiratorie nei soggetti anziani. L'aumento di mortalita' per
influenza e' associato ad un aumento di mortalita' per bronchite, per
polmonite e per cause cardiovascolari.
  Dal  1969  al 1991, picchi di mortalita' attribuibili all'influenza
sono  osservabili soprattutto negli anni 1969, 1970, 1972, 1973, 1975
e  1977.  Nel  periodo  successivo,  dal  1978 al 1991 si sono invece
verificate  epidemie  influenzali  piu'  moderate  con  dei picchi di
mortalita' negli anni 1980, 1981, 1983.
  Nel  periodo 1969-91, l'epidemia di maggior entita' e' stata quella
verificatesi  nell'inverno del 1969-70, dopo l'introduzione del virus
A  H3N2 Hong Kong che ha provocato oltre 6.000 morti nel 1969 e oltre
5.000  morti  nel  1970.  Anche negli anni 1972, 1973, 1975, 1977, la
mortalita'  per  influenza  e'  stata  piuttosto elevata, superando i
1.500 morti l'anno. Negli anni 1971, 1976, 1980, 1981, 1983 e 1990 la
mortalita' si e' invece mantenuta su livelli piu' bassi, compresi tra
i  1.000  e  i  1.500  l'anno.  Negli  anni  rimanenti,  non  si sono
verificate  vere  e  proprie  epidemie  e  la mortalita' ha oscillato
mediamente  tra  i  500  e i 600 morti l'anno. Nello stesso periodo i
tassi  grezzi  di  mortalita' per influenza hanno oscillato tra 0,4 e
8/10.000,  per la bronchite tra 21,4 e 31,9 /10.000, per la polmonite
tra 7,5 e il 25,8/10.000, per le malattie cardiovascolari tra il 91,5
e 133,7/10.000. (Vedi figura)

---->  Vedere grafico a pag. 60 della G.U.   <----

C) Messa in atto delle misure di prevenzione e controllo per mitigare
gli   effetti  e  ridurre  morbosita',  morbilita'  e  mortalita'  da
influenza.
  E'  verosimile  che,  in  una  situazione pandemica, la prevenzione
dell'influenza  per  mezzo  della vaccinazione e/o dell'uso di agenti
antivirali  possa essere possibile solo in misura limitata. E percio'
importante  considerare  anche  i  possibili mezzi con cui ridurre la
trasmissione dell'infezione.
  La riduzione di morbilita' e mortalita' da influenza si ottiene con
la  prevenzione,  per  quanto possibile, e con una ottimizzazione del
trattamento dei casi.
                   C.1. Vaccinazione influenzale.
C.1.1 Vaccini  antinfluenzali da utilizzare nelle stagioni epidemiche
                              correnti.
  I  vaccini  influenzali  attualmente in uso sono vaccini trivalenti
che  contengono antigeni virali derivati da ceppi di virus circolanti
sul campo o da loro riassortanti genetici correlati alle piu' recenti
varianti del tipo B e dei sottotipi A/H3N2 e A/H1N1.
  Ai  fini  della  produzione  dei  vaccini,  i  virus  vengono fatti
replicare  in  uova  embrionate  di  pollo,  da cui viene raccolto il
fluido   allantoideo.   Le  particelle  virali  sono  successivamente
purificate,  inattivate  con mezzi chimici e ulteriormente trattate e
purificate  in  modo da fornire, come prodotto finale, un vaccino che
contiene    degli    antigeni   di   superficie   neuroaminidasi   ed
emoagglutinina.  In  situazioni  ordinarie,  il  tempo  medio  per la
produzione  dei  vaccini  antinfluenzali  va  da 3 a 6 mesi e dipende
dalla disponibilita' di uova embrionate.
  Sono inoltre disponibili vaccini antinfluenzali adiuvati, e sono in
corso ricerche per aumentare la resa in produzione mediante l'impiego
di  particolari linee cellulari per colture virati, che consentano di
superare,  almeno  in  parte, i fattori limitanti nella produzione di
vaccini:
  C.1.2 Vaccino influenzale da utilizzare in situazione pandemica.
  Nel  caso  della  comparsa  di un ceppo di influenza con potenziale
pandemico,  mentre  le  modalita'  di  preparazione  del vaccino sono
essenzialmente  le stesse (allestimento su uova embrionate di pollo),
il  vaccino da produrre e' monovalente, contenente cioe' gli antigeni
emoagglutinina  e neuroaminidasi di un solo ceppo virale, (a meno che
la  comparsa del ceppo con potenziale pandemico coincida con un ciclo
epidemico  influenzale  stagionale  e possa quindi essere incorporato
nel vaccino trivalente).
C.1.3. Possibili  modi  per incrementare la disponibilita' di vaccini
influenzali.
  Il  numero  delle dosi di vaccino influenzale, in caso di pandemia,
potrebbe  essere  triplicato se la produzione potesse essere limitata
al  solo  ceppo  pandemico (vaccino monovalente) piuttosto che ai tre
ceppi abitualmente richiesti per le campagne annuali di vaccinazione.
Il  periodo  di  produzione,  inoltre, potrebbe essere prolungato nel
tempo.
                 C.1.4 Dosi di vaccino per soggetto.
  Nei  periodi  interpandemici,  la  protezione  negli  adulti contro
l'infezione  da  parte  di varianti prodotte per "drift", e' ottenuta
con  una  dose  contenente  15 mg di emoagglutinina per ciascun ceppo
vaccinale, e la copertura immunitaria e' raggiunta entro pochi giorni
dalla   vaccinazione.   I   bambini  non  colpiti  dall'influenza  in
precedenza  hanno  bisogno  di  due dosi, a distanza di un mese l'una
dall'altra.
  L'esperienza  passata ha mostrato che in una popolazione che non ha
mai  incontrato  un  determinato virus influenzale e le sue varianti,
sono  necessarie  due  dosi,  somministrate  a distanza di almeno due
settimane, per conferire un buon livello di protezione. Una copertura
efficace  puo'  aversi pochi giorni dopo la seconda dose, ma potrebbe
richiedere   anche   4-6   settimane   dopo  il  completamento  della
vaccinazione.  La  protezione  conferita  dalla vaccinazione dovrebbe
durare per circa 9 mesi.
  In  caso  di  carenza  di vaccino e di necessita' di ottimizzare le
risorse disponibili la priorita' va data alla somministrazione di una
sola dose di vaccino, ritenendo che essa possa conferire una parziale
immunita' e ridurre l'incidenza delle complicanze.
       C.1.5. Raccomandazioni per la vaccinazione influenzale.
  Nei   periodi   interpandemici,   la   vaccinazione  e'  fortemente
raccomandata  per la parte piu' anziana della popolazione (persone di
eta'  superiore  o uguale a 65 anni, secondo le indicazioni del Piano
Sanitario  Nazionale 1998-2000) e per gli individui di ogni eta' che,
a  causa  di  condizioni  patologiche  pregresse,  potrebbero  andare
incontro  a  serie conseguenze per la loro salute qualora contraggano
l'influenza.
  Durante  una  pandemia,  le  priorita'  di  immunizzazione dovranno
essere   decise   in  base  a  diverse  considerazioni,  compresa  la
necessita' di preservare la funzionalita' dei servizi essenziali e il
fatto che in questo caso i piu' alti tassi di morbosita' e mortalita'
potrebbero  aversi  in  gruppi  di eta' diversi da quelli dei periodi
interpandemici.  La  necessita'  di  mantenere  in funzione i servizi
sanitari  e  quelli  essenziali in genere significa che questi gruppi
avranno  la  precedenza per il vaccino rispetto ai gruppi a rischio a
cui e' raccomandata la vaccinazione durante i periodi interpandemici.
  L'opinione pubblica dovra' essere educata riguardo alle ragioni per
cui  il  vaccino  non  potra'  essere  immediatamente disponibile per
tutti.
  Bisognera'  comunque  informare  l'opinione pubblica e il personale
sanitario  circa  la non totale possibilita' di prevenire la malattia
della  vaccinazione (80 % per i ceppi intrapandemici e 36-52% in caso
di   nuovo  ceppo  virale),  e  della  disponibilita'  ridotta  degli
antivirali,   della   crescente   farmacoresistenza,   degli  effetti
secondari dei farmaci antivirali cosi' come del loro alto costo.
       C.1.6. Controindicazioni alla vaccinazione influenzale.
  La   vaccinazione   influenzale   e'  controindicata  nei  casi  di
ipersensibilita'   verso  i  componenti  del  vaccino  specificamente
indicati per ogni prodotto presente in commercio.
  L  immunizzazione  deve essere rimandata nei pazienti con affezioni
febbrili o infezione acuta.
                     C.2. Acquisto dei vaccini.
  Livello  Regionale  (coordinamento  assicurato dallo Stato ai sensi
dell'art.  114,  punto  4  del  decreto legislativo 31 marzo 1998, n.
112).
                  C.3. Acquisto farmaci antivirali.
  Livello   Statale   -   Regionale  (coordinamento  secondo  decreto
legislativo n. 112/1998).
  Nella  stesura  dei  Piani  Pandemici Regionali, vanno considerati:
censimento   strutture,  capacita',  flessibilita'  ai  fini  di  una
programmazione e gestione del ricorso al ricovero ospedaliero.
            C.4. Categorie da vaccinare prioritariamente.
  Durante  una  pandemia  la disponibilita' del vaccino, specialmente
nelle prime fasi, e' limitata.
  Cio'  obbliga a determinare una graduatoria di priorita' sulla base
della quale procedere alla vaccinazione della popolazione colpita.
  L'ordine delle categorie da vaccinare prioritariamente e' riportato
di seguito.
  Nel  periodo  iniziale di indisponibilita' del vaccino e, comunque,
per  i  soggetti  che  non potranno essere vaccinati, sara' possibile
fare  ricorso ai farmaci antivirali ed adottare misure di prevenzione
non specifica.
                   IDENTIFICAZIONE DELLE CATEGORIE
  1. Persone addette a servizi essenziali.
    Personale sanitario di assistenza ai pazienti
      Personale  sanitario  addetto  ai  servizi  di diagnosi e cura,
dipendenti dal SSN e da case di cura private
      Medici di medicina generale e pediatri
    Personale della sicurezza addetto ai servizi di vigilanza.
      Polizia
      Carabinieri
      Finanza
      Polizia penitenziaria
      Polizia municipale
        Totale
  2. Personale addetto a servizi di pubblica utilita'.
    Personale di assistenza case di riposo Trasporti
      Ferrovie
      Altri trasporti pubblici ( autobus - metropolitane)
      Personale addetto ai servizi cimiteriali
    Risorse ed energia
      Enel produzione
    Volontari servizi sanitari ed emergenza
    Produzione e/o distribuzione prodotti prima necessita'
    Industrie a rischio di incidente rilevante
        Totale
  3. Gruppi di popolazione da tutelare.
      Persone eta' > 65 anni
      Infezioni croniche eta' inferiore 65 anni
      Diabetici eta' inferiore 65 anni
      HIV positivi
      Donne in gravidanza
      Persone da 0 a 14 anni
        Totale
  4. Soggetti  in  eta'  pediatrica (6 mesi-14 anni): questi soggetti
sono  considerati  a  rischio  non  solo perche' sono particolarmente
vulnerabili,  ma costituiscono anche dei propagatori importanti della
malattia   considerando   la   loro   piu'   lunga   contagiosita'  e
l'impossibilita' di controllare tosse/starnuti.
  5. Persone a rischio (gruppo 3): a seconda della disponibilita' dei
vaccini, questa tappa sara' simultanea o successiva alla vaccinazione
delle persone prioritarie.
  6.  Altre  persone:  se  il  quantitativo di vaccino disponibile e'
sufficiente,   la   vaccinazione   delle  persone  in  buona  salute,
permettera'  di  evitare le reazioni di panico e limitare il tasso di
attacco  in queste persone. Questo dovrebbe essere iniziato a partire
dallo   scenario  3.  In  caso  di  produzione  insufficiente  verra'
effettuata la sola vaccinazione selettiva.
  Anche  se  la vaccinazione potra' non costituire la prima misura da
attuare, la vaccinazione resta comunque la misura piu' importante per
efficacia   protettiva   e  capacita'  di  limitare  la  circolazione
dell'infezione.
  In caso di epidemia moderata (scenario 2), la vaccinazione potrebbe
essere  limitata  alle  sole  persone a elevato rischio di malattia e
addetta  ai  servizi  essenziali, come gia' avviene annualmente nelle
situazioni intraepidemiche.
  In caso di epidemia grave (scenario 3) o di situazione catastrofica
(scenario 4) la vaccinazione dovrebbe essere resa disponibile a tutte
le   persone,   per   cui  devono  essere  individuate  le  modalita'
organizzative  che  consentano  la  vaccinazione  di  un elevatissimo
numero  di  persone in un breve periodo di tempo dalla disponibilita'
del vaccino.
  Se la disponibilita' di vaccino impedisse di poter proteggere tutta
la  popolazione,  e  ci  si  debba  orientare  verso  la vaccinazione
selettiva,   fermo   restando   la   necessita'  di  privilegiare  la
vaccinazione  del  personale  addetto  allo  svolgimento  dei servizi
essenziali,   l'ordine  di  vaccinazione  che  portera'  al  migliore
utilizzo del vaccino disponibile sara' definito anche alla luce delle
informazioni disponibili sulle caratteristiche della epidemia.
  In  caso  di  risorgenza  (riemergenza di un ceppo che circolato in
passato,  la  scelta  delle persone da vaccinare potra' basarsi sulla
eta' delle persone in funzione dell'anno di scomparsa del virus.
  La distribuzione del vaccino e la gestione della vaccinazioni sara'
di  esclusiva  competenza  delle  strutture  pubbliche  del  Servizio
sanitario   nazionale  o  delle  altre  amministrazioni  direttamente
interessate, a garanzia del rispetto delle priorita' e dell'equita'.
                      C.5. Farmaci antivirali.
  Per  la  profilassi  ed  il  trattamento  delle  infezioni da virus
influenzali  e'  possibile l'impiego di farmaci ad azione antivirali,
appartenenti  a  due diverse classi, raramente usati a questo scopo a
causa dei severi effetti collaterali. e non tutti commercializzati in
Italia.  E'  probabile  che  anche  tali  farmaci siano insufficienti
(rimantadina e oseltamivir a tutt'oggi non sono registrati in Italia,
ma  sono  citati  per  completezza di informazione). I medici saranno
informati   della   politica   nazionale  riguardo  al  loro  uso  in
alternativa o come complemento alla vaccinazione.
  Amantadina  e  rimantadina  appartengono  agli  Inibitori della M2,
attivi   esclusivamente   nei   confronti   dei   virus   influenzali
appartenenti  al  tipo A, ma soltanto la prima e' commercializzata in
Italia, con specifiche autorizzazioni per l'impiego per la profilassi
e la terapia dell'influenza.
  Zanamivir   ed   oseltamivir   appartengono  agli  inibitori  della
neuraininidasi;   tali   farmaci,   di   cui  solo  lo  zanamivir  e'
commercializzato in Italia, sono efficaci nei confronti sia dei virus
di  tipo A  che  di  quelli  del  tipo B,  ma  sono stati autorizzati
all'immissione   in   commercio   esclusivamente   per   la   terapia
dell'influenza  negli  adulti  e  nei  ragazzi di eta' superiore a 12
anni,  che  presentino  sintomi tipici della malattia. Non sono stati
invece  autorizzati  per  il trattamento profilattico, anche se ne e'
stato segnalato un certo grado di efficacia a scopo preventivo.
  I  farmaci  antivirali  in  questione riducono di circa un terzo la
durata  dell'influenza  non complicata ma, ai fini della riuscita del
trattamento,  questo deve essere iniziato al piu' presto possibile, e
comunque entro due giorni dall'insorgenza dei sintomi.
  Non  e'  stata dimostrata l'efficacia dei farmaci antivirali a base
di zanamivir, cosi' come degli altri antivirali (amantadina compresa)
nella  riduzione  delle complicanze maggiori dell'influenza, quali le
polmoniti  batteriche  o  virali  o  l'esacerbazione  delle patologie
croniche di base, nei soggetti a rischio.
  E' stata notata l'emergenza di ceppi influenzali mutanti resistenti
in  pazienti  trattati con farmaci appartenenti ad entrambe le classi
di  antivirali;  anche  se  questo  non  costituisce, attualmente, un
problema  di  sanita'  pubblica, potrebbe diventarlo in seguito ad un
uso non appropriato e su larga scala dei farmaci antivirali.
  Tali  farmaci  non  devono  essere  considerati un'alternativa alla
vaccinazione,  ma  possono  comunque  risultare  utili  nei  casi  di
controindicazione  alla  vaccinazione influenzale e nelle persone che
non  si  sono  vaccinate  per  tempo,  contribuendo  essenzialmente a
ridurre  la  durata  della  malattia  e  in  una certa misura anche a
ridurre la diffusione di virus influenzali da malati a sani.
  La  amantadina  non  interferisce con la risposta anticorpale, essa
puo'   essere   consigliata  anche  a  persone  ad  alto  rischio  di
complicazioni  che  non abbiano ancora ricevuto il vaccino al momento
dell'inizio  dell'epidemia  influenzale; la chemioprofilassi fornisce
in  questi  casi  una  protezione passiva nel tempo necessario per la
produzione di anticorpi.
  La  somministrazione  deve  iniziare  prima  o  immediatamente dopo
l'esposizione  a  contagio e protrarsi per non meno di 6-7 giorni, ma
non oltre.
    C.5.1. Indicazioni e precauzioni per l'uso della amantadina.
  L'impiego    dell'amantadina   e'   controindicato   in   caso   di
ipersensibilita'  nota al prodotto, in caso di gravidanza accertata o
presunta, in caso di eta' inferiore ad un anno.
  Nei pazienti con insufficienza renale e' opportuno procedere ad una
riduzione  del  dosaggio  dell'amantadina  in caso di clearance della
creatinina  inferiore  a  50  mL/min,  con  sospensione immediata del
trattamento in caso di manifestazioni di fenomeni di accumulo o altri
eventi avversi.
  A  causa  del  declino  della  funzione  renale  con  il progredire
dell'eta', il quantitativo giornaliero di amantadina nelle persone di
eta' superiore a 65 anni non deve superare i 100 mg.
  La  somministrazione  di  amantadina deve essere accompagnata da un
attento monitoraggio per l'individuazione di eventuali eventi avversi
in  persone  con  precedenti di episodi convulsivi, con insufficienza
epatica,  insufficienza  cardiaca,  ipotensione.  La somministrazione
contemporanea  di  antistaminici  ed  anticolinergici  puo' aumentare
l'incidenza   di  reazioni  avverse  a  carico  del  sistema  nervoso
centrale.
C.5.2. Confronto  tra  diversi  farmaci antivirali per il trattamento
                           dell'influenza.

            Amantadina       Rimantadina*    Zanamivir   Oseltamivir*
Tipo Virus       A              A e B           A e B        A e B
Influenza
 inibiti

via di som-     orale           orale       inalatoria       orale
ministrazione (compresse)    (compresse,   (aspirazione)   (capsule)
                              sciroppo)

età minima per
cui è autoriz-
zato il trat-
tamento       > =1 anno       > =14 anni      > =12 anni  > =18 anni

età minima
per cui è
autorizzata
la profilassi > =1 anno       > =1 anno      non approvato non appro-
                                            per profilassi  vato per
                                                             profi-
                                                             lassi

  * farmaci non commercializzati in Italia
                     C.6. Vaccino pneumococcico.
  La   polmonite   da   pneumococco   e'  una  complicanza  frequente
dell'infezione  da virus influenzale ed e' stata responsabile, almeno
in   alcune  epidemie,  di  circa  la  meta'  dei  decessi  correlati
all'influenza.
  L'emergenza  e l'aumento di fenomeni di chemioantibioticoresistenza
di  ceppi  di  pneumococco,  rende  opportuna l'implementazione della
vaccinazione  pneumococcica,  non solo nelle fasi pandemiche ma anche
in quelle interpandemiche.
  Il  vaccino  pneumococcico  dovrebbe  essere reso disponibile per i
soggetti  a  maggior  rischio  di  complicanze,  insieme  al  vaccino
influenzale.
                      D) Trattamento dei casi.
  La terapia di base dell'influenza e' essenzialmente sintomatica. E'
consigliabile  il riposo nella fase acuta della malattia, e per 24-48
ore dopo la scomparsa della febbre.
  Antipiretici,  analgesici e decongestionanti nasali per favorire la
respirazione  possono  essere  utili  nelle  forme  di  influenza non
complicate ma con sintomatologia piu' importante.
  Le  infezioni  batteriche che possono complicare il quadro primario
devono  essere trattate con idonea terapia antibiotica, tenendo nella
debita considerazione i fattori di resistenza antimicrobica.
  A   tale   scopo  sono  utili  protocolli,  per  il  trattamento  e
l'assistenza di pazienti con complicanze quali polmoniti, per ridurre
la morbosita' e la mortalita'.
  Gli  antivirali  amantadina  e  rimantadina,  oltre a potere essere
impiegati  per  la  prevenzione  dell'influenza da virus di tipo A in
persone  che  non  possono  essere  sottoposte  a  vaccinazione, sono
attivi,   se   somministrati  molto  precocemente  (entro  24-48  ore
dall'inizio dei sintomi), su febbre e sintomi respiratori riducendone
l'intensita' e la durata.
  A  causa  dei frequenti effetti collaterali, la somministrazione di
tali  farmaci  richiede  cautela  ed attenta valutazione del rapporto
rischio-beneficio.  Anche  in  questo  caso bisogna tener presente la
possibilita' di insorgenza di forme resistenti.
  Altri  farmaci  antivirali utili per il trattamento delle infezioni
da  virus  influenzali di tipo A e di tipo B sono gli inibitori della
neuraminidasi:   se   somministrati   entro  un  massimo  di  48  ore
dall'insorgenza  dei sintomi, riducono di circa un terzo (un giorno e
mezzo)  la durata delle forme non complicate di influenza. In Italia,
il loro uso e' autorizzato, al momento attuale, soltanto negli adulti
e negli adolescenti al di sopra dei 12 anni di eta'.
                          E) Informazione.
  E'   prioritario   nella  redazione  del  Piano  il  ritorno  delle
informazioni  e  la  gestione  delle  informazioni,  che  deve essere
stabilita nelle modalita' dei Piani regionali.
  Si  dovra'  provvedere,  per gli operatori sanitari sul territorio,
alla   diramazione   continua  di  bollettini  sull'evoluzione  della
pandemia  e  sulle  misure  intraprese, nonche' sulle informazioni da
fornire alla popolazione.
                       F) Medici di famiglia.
  I  medici  di  famiglia  (medici di medicina generale o pediatri di
famiglia) - MDF - costituiscono uno degli elementi fondamentali della
rete  assistenziale che dovra' costituirsi per garantire una efficace
assistenza  alla  popolazione.  E' impensabile, d'altra parte, che le
strutture  pubbliche o private possano garantire da sole una efficace
assistenza.
  Ad  essi  compete,  con  la  rete  dei medici sentinella che si sta
costituendo  in tutte le regioni, l'identificazione precoce dei primi
focolai  di  infezione,  alfine di consentire l'attuazione tempestiva
delle  misure di intervento previste nelle prime fasi della pandemia.
Sara'  loro cura, inoltre, di identificare preventivamente i soggetti
a  rischio  di  maggiori complicanze sui quali si dovra' intervenire,
con  la vaccinazione influenzale ed eventualmente pneumococcica o con
specifici  chemioterapici  antinfluenzali,  anche  se  vaccinati,  in
presenza di virus ad alta virulenza.
  Agli  stessi  medici  di  famiglia, infine, spettera' il compito di
contribuire  a  ridurre  l'allarme  nella  popolazione consigliando i
pazienti ed adottando tutti gli interventi sanitari che permettano di
ridurre  al  minimo  i  ricoveri  ospedalieri,  che  dovranno  essere
riservati soltanto ai casi piu' gravi.
                    G) Piano nazionale di azione.
  Il   piano  d'azione  e'  elaborato  in  funzione  di  due  criteri
principali:
    a) la progressione della pandemia nel tempo e nello spazio;
    b) la virulenza e capacita' di diffusione del virus.
  La  scelta  di  uno  scenario non e' mai definitiva e dipende dalla
evoluzione degli indicatori utilizzati.
  Questi   ultimi   devono   essere   tali   da   fornire,  in  tempi
sufficientemente  rapidi,  dati  che permettano di adottare le misure
necessarie in tempo utile.
G.1. Definizione  delle  fasi  identificabili  nella emergenza di una
      pandemia (vedi Allegato 1: Schede fasi piano pandemico).


Fase 0       Periodo interpandemico
Fase 1       Comparsa di un virus influenzale con una nuova
              emoagglutinina e/o neuraminidasi (nuovo virus)
              fuori dall'Italia (Allerta pandemico)
Fase 2       Focolai di influenza causati dal nuovo virus fuori
              dall'Italia
Fase 3       Nuovo virus influenzale isolato in Italia: pandemia
              Imminente
Fase 4       Influenza pandemica in Italia
Fase 5       Fine della pandemia


  L'intervallo  tra  le  fasi  1  e 4 e' impossibile da prevedere. La
minaccia  di  una  pandemia  puo' non andare oltre la fase 1, come e'
accaduto  con  l'influenza  suina  negli  Stati  Uniti nel 1976 e con
l'influenza H5N1 ad Hong Kong nel 1997. L'intervallo di tempo critico
e'  quello  tra le fasi 2 e 3, dal quale dipendera', per l'Italia, la
disponibilita' o meno di un vaccino in tempo utile. Nell'eventualita'
che  il  nuovo  virus  compaia per la prima volta in Italia, il piano
d'azione partira' direttamente dalla fase 3.
  Le  fasi  1  e 2 corrispondono alla Fase 0, livelli di preparazione
1-2-3 del Piano pandemico dell'Organizzazione mondiale della Sanita'.
  Le  fasi  3-4-5  corrispondono alle fasi 1-2-3-4-5 del Piano O.M.S.
(vedi Allegato 3).
         G.2. Principali istituzioni e strutture coinvolte.
                      Ministero della Sanita'.
  Direzione generale della prevenzione.
  Direzione   generale   per  la  valutazione  dei  medicinali  e  la
farmacovigilanza.
  Direzione  generale  degli  alimenti  e  nutrizione e della sanita'
pubblica veterinaria.
                   Istituto superiore di Sanita'.
  Laboratorio di epidemiologia e biostatistica.
  Laboratorio di virologia.
  Laboratorio di medicina veterinaria.
  Laboratorio di batteriologia e micologia medica.
                              Regioni.
  Assessorati alla Sanita'.
  Autorita' sanitarie locali (AA.SS.LL.).
  Direzione generale di prevenzione.
  Ospedali.
         Medici di medicina generale - Pediatri di famiglia.

                            Universita'.


====================================================================
Fase       Caratterizzata da:   Azioni da intraprendere da parte di:
====================================================================
Fase 0                          MINISTERO DELLA SALUTE
                              --------------------------------------
                              DGP

                              - Sorveglianza epidemiologica
                                dell'influenza e delle forme simil-
                                influenzali
Periodo                       - Emanazione della Circolare annuale
Inter-                          contenente indicazioni sui ceppi che
pandemico                       verranno utilizzati nella
                                costituzione dei vaccini impiegati
                                nella stagione seguente e le
                                raccomandazioni per l'esecuzione
                                della vaccinazione a categorie
                                particolari ed a soggetti di età
                                superiore o uguale ai 65 anni
                              - Registrazione reazioni avverse a
                                vaccino
          Circolazione        - Contatti con Paesi dell'UE con l'OMS
          epidemica o sub-    - Discussione con i produttori e con
          epidemica di virus    l'ISS e verifica della
          influenzali nella     immunogenicità dei vaccini sulla
          popolazione           base degli studi previsti
                              - Organizzazione di attività di
                                formazione rivolta ai referenti
                                regionali, cui sono affidate le
                                attività di controllo
                                dell'influenza, per facilitare la
                                stesura dei Piani d'emergenza
                                regionali, in collaborazione con
                                l'istituto Superiore di Sanità.

                                DGANSPV
                                Sorveglianza epidemiologica e di
                                controllo delle malattie
                                trasmissibili nella comunità animali
                                Realizzazione di una rete
                                informatica fra servizi veterinari e
                                osservatori epidemiologici
                                periferici
          Riunione annuale      Programmi di formazione e
          del Comitato          addestramento degli operatori
                                sanitari
                                Elaborazione di norme nazionali ed
                                internazionali per import-export
                                animali e prodotti, controlli, etc.
                                Collegamenti con associazioni di
                                categoria (ANAS, UNA, UNIRE), con le
                                organizzazioni e le autorità locali,
                                nazionali, internazionali, con i
                                dipartimenti dei servizi sociali,
                                etc.
                                Supervisione dell'operatività delle
                                strutture centrali e periferiche e
                                degli interventi coordinati con le
                                strutture di Salute pubblica
                                nazionale ed internazionale
                                (OIE/OMS/UE)

                                DGVMF
                              - Individuazione di un gruppo di
                                lavoro operativo ad hoc da attivare
                                (in Fase 1) in caso di pandemia
                              - Collaborazione con le Autorità
                                sanitarie internazionali, dell'UE e
                                degli Stati membri
                              - Discussione delle problematiche
                                attinenti alla produzione e
                                all'immissione in commercio del
                                vaccino influenzale, nella
                                formulazione annuale, con l'ISS e
                                con le aziende farmaceutiche
                              - Valutazione della immunogenicità e
                                tollerabilità (efficacia e
                                sicurezza) della formulazione
                                annuale del vaccino influenzale per
                                ciascun singolo prodotto medicinale
                                e relativa autorizzazione
                                all'immissione in commercio con
                                procedura nazionale od europea
                                (autorizzazione della variazione di
                                composizione)
                              - Valutazione della immunogenicità e
                                tollerabilità (efficacia e
                                sicurezza) del vaccino influenzale
                                per eventuali nuovi prodotti
                                medicinali e relativa autorizzazione
                                all'immissione in commercio con
                                procedura nazionale od europea
                                (autorizzazione di nuovi prodotti)
                              - Valutazione dell'efficacia e
                                sicurezza di eventuali nuovi farmaci
                                antivirali e relativa autorizzazione
                                all'immissione in commercio
                              - Valutazione dell'efficacia e
                                sicurezza di eventuali nuovi farmaci
                                utilizzabili nel trattamento delle
                                complicanze dell'influenza e
                                relativa autorizzazione
                                all'immissione in commercio
                              - Monitoraggio della capacità
                                produttiva e distributiva di vaccino
                                influenzale, farmaci antivirali,
                                farmaci utilizzabili nel trattamento
                                delle complicanze dell'influenza
                              - Individuazione, in ambito nazionale
                                ed europeo, dei possibili meccanismi
                                di accelerazione delle procedure di
                                autorizzazione all'immissione in
                                commercio del vaccino influenzale e
                                di semplificazione delle procedure
                                di controllo di Stato attivabili in
                                caso di pandemia
                              - Individuazione, in collaborazione
                                con le aziende distributrici, dei
                                possibili meccanismi di
                                accelerazione della distribuzione
                                del vaccino influenzale, di farmaci
                                antivirali e di farmaci utilizzabili
                                nel trattamento delle complicanze
                                dell'influenza attivabili in caso di
                                pandemia
                              - Individuazione in collaborazione con
                                le Regioni dei possibili meccanismi
                                di accelerazione delle procedure di
                                acquisto del vaccino influenzale
                                attivabili in caso di pandemia
                              - Attività ispettiva sulle officine di
                                produzione (controllo della qualità)
                              - Attività di sorveglianza sul
                                commercio (controllo della qualità)
                              - Attività di farmacovigilanza
                                (controllo della sicurezza)
                              --------------------------------------
                              ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ
                              --------------------------------------
                              LEB
                              - Sorveglianza degli Indicatori della
                                circolazione dei virus influenzali
                                Indagini ad hoc per la stima delle
                                coperture vaccinali

                              LV
                              - Caratterizzazione dei ceppi di virus
                                influenzali isolati nell'uomo in
                                Italia in collaborazione con i
                                LabPer
                              - Addestramento tecnico del personale
                                operante nei LabPer
                              - Accreditamento qualitativo dei
                                Laboratori Periferici
                              - Standardizzazione tecniche di
                                diagnosi rapida alternative
                                all'isolamento
                              - Collaborazione con il centro
                                mondiale dell'OMS per la definizione
                                della composizione annuale del
                                vaccino
                              - Studio dei virus circolanti negli
                                ospiti animali con particolare
                                riferimento alle specie coinvolte
                                nell'emergenza di pandemie nell'uomo
                              - Controllo di stato dei vaccini
                                antinfluenzali e collaborazione con
                                EMEA con i laboratori di controllo
                                europei e con le ditte produttrici
                                di vaccini

                              LMV
                              - Monitoraggio sierologico e
                                virologico dei ceppi isolati nelle
                                diverse specie animali nonché
                                dell'andamento dei focolai di
                                influenza e infezioni similari di
                                origine virale nelle diverse specie
                                recettive in particolare aviarie e
                                nei suini
                              - Sorveglianza epidemiologica anche
                                promuovendo studi epidemiologici
                                (clinici e molecolari) tesi a
                                favorire l'acquisizione di
                                informazioni utili all'accertamento
                                delle caratteristiche dei virus
                                isolati e della loro diffusione nel
                                corso delle stagioni inter-
                                epidemiche/epidemiche
                              - Controllo e messa a punto di
                                specifici prodotti immunizzanti
                              - Partecipazione alla stesura dei
                                piani di emergenza in ambito
                                veterinario

                              LBMM
                              - Valutazione della sensibilità agli
                                antibiotici degli isolati batterici
                                provenienti da complicanze polmonari
                                da influenza

                                I Laboratori dell'ISS collaborano
                                con il Ministero della Salute alle
                                iniziative di formazione necessarie
                                per la migliore conduzione del
                                Piano.
                                ------------------------------------
                                REGIONI E AZIENDE Sanitarie Locali
                                ------------------------------------
                                Assessorato alla Sanità
                              - Recepimento circolare ministeriale
                                sulla campagna vaccinale
                                antinfluenzale
                              - Gestione dell'offerta della
                                vaccinazione antinfluenzale alle
                                categorie previste dalla circolare
                              - Organizzazione e gestione di sistemi
                                locali incluse le reti di medici
                                sentinella per la sorveglianza
                                epidemiologica e virologica
                                dell'influenza in campo umano e
                                veterinario
                              - Individuazione dei LabPer di
                                riferimento
                              - Stesura del Piano d'emergenza
                                regionale con particolare
                                riferimento alla parte operativa
                                locale
                              - Rilevazione copertura vaccinale
                              - Rilevazione ricoveri/decessi
                                stagione influenzale

                              AUSL
                              - Notifica dei casi di influenza
                                (secondo criteri classe I o V - DM.
                                15/12/90)
                              - Esecuzione delle vaccinazioni
                              - Attuazione misure di profilassi
                              - Raccolta e trasmissione dati sui
                                casi di reazioni avverse a vaccino

                              LabPer
                              - Monitoraggio della malattia
                                influenzale sul territorio
                              - Isolamento dei ceppi di virus
                                influenzale da inviare al LV

                              DGP
                              - Sorveglianza epidemiologica
                              - Riunione Comitato per informazioni
                                e consigli sulle modalità di
                                risposta all'emergenza
Fase 1    Comparsa di un      - Contatti con produttori di
          nuovo ceppo virale    vaccini, farmaci antibiotici,
          influenzale           antivirali ed altri farmaci
          nell'uomo fuori       essenziali (attività integrata con
          dall'Italia           DGVMF) per definire le modalità di
                                acquisto e distribuzione
                              - Preparazione con le Regioni delle
                                modalità di coordinamento per
                                l'acquisto e la distribuzione dei
                                vaccini ai sensi del D.L.vo 112/98
                              - Produzione di materiale
                                informativo destinato alle Regioni
                                per gli operatori sanitari
          Riunioni            - Preparazione e gestione della
          del Comitato          campagna informativa

                              DGANSPV (Come in fase 0)

                              DGVMF
                              - Attivazione del gruppo di lavoro
                                operativo ad hoc
                              - Collaborazione con le Autorità
                                sanitarie internazionali, dell'UE
                                e degli Stati membri
          Quando un nuovo     - Predisposizione, in ambito
          virus influenzale     nazionale ed europeo, dei
          con un potenziale     possibili meccanismi di
          pandemico è isolato   accelerazione delle procedure di
          in un altro Paese,    autorizzazione all'immissione in
          l'OMS informa il      commercio del vaccino influenzale
          Centro Nazionale      attivabili in caso di pandemia
          per l'influenza     - Predisposizione, in collaborazione
          presso il LV          con l'ISS e le aziende
          dell'ISS ed il        produttrici, dei possibili
          MINSAL affinchè       meccanismi di accelerazione/
          vengano prese le      incremento della produzione
          misure di emergenza   del vaccino influenzale, di
          utili a facilitare    farmaci antivirali e di farmaci
          l'attivazione del     utilizzabili nel trattamento delle
          piano pandemico       complicanze dell'influenza
          nazionale             attivabili in caso di pandemia e
                                relativo monitoraggio della
                                capacità produttiva
                              - Predisposizione, in collaborazione
                                con le aziende distributrici, dei
                                possibili meccanismi di
                                accelerazione della distribuzione
                                del vaccino influenzale, di
                                farmaci antivirali e di farmaci
                                utilizzabili nel trattamento delle
                                complicanze dell'influenza
                                attivabili in caso di pandemia e
                                relativo monitoraggio della
                                capacità distributiva
                              - Predisposizione, in collaborazione
                                con le Regioni, dei possibili
                                meccanismi di accelerazione delle
                                procedure di acquisto del vaccino
                                influenzale attivabili in caso di
                                pandemia
                              - Elaborazione di materiale
                                informativo destinato alle Regioni
                                per gli operatori sanitari
                                attinente agli aspetti
                                farmacoterapeutici maggiormente
                                rilevanti in caso di pandemia
                              - Elaborazione di comunicati stampa
                                attinenti agli aspetti
                                farmacoterapeutici maggiormente
                                rilevanti in caso di pandemia
                                ----------------------------------
                                ISTITUTO SUPERIORE DELLA SANITÀ
                                ----------------------------------
                              LEB
                              - Raccolta, interpretazione e
                                distribuzione dei dati di
                                sorveglianza umana da varie fonti,
                                inclusa l'OMS

                              LV
                              - Intensificazione delle attività di
                                sorveglianza virologica per
                                l'isolamento e la caratterizzazione
                                del nuovo sottotipo virale sul
                                territorio nazionale
                              - relazione a livello nazionale (altri
                                laboratori ISS, Ministero della
                                Salute, Regioni, etc.) sulle
                                informazioni in suo possesso
                                relative alla comparsa del nuovo
                                ceppo influenzale
                              - Valutazione con il Ministero della
                                Salute delle eventuali strategie
                                vaccinali (disponibilità di un
                                idoneo ceppo vaccinale,
                                potenzialità di preparazione di
                                lotti di vaccino a livello nazionale
                                ed internazionale, definizione delle
                                priorità di vaccinazione, procedure
                                abbreviate per il controllo di
                                Stato)
                              - Individuazione delle eventuali
                                strutture laboratoristiche di
                                contenimento per la manipolazione
                                dei nuovi virus
                              - Coordinamento con l'OMS, l'EMEA, le
                                altre Autorità di controllo
                                Nazionali ed i produttori di vaccini

                              LMV
                              - Monitoraggio sierologico e
                                virologico dell'influenza e di
                                patologie infettive simil-
                                influenzali nelle diverse specie
                                animali recettive con particolare
                                riferimento alle specie
                                eventualmente coinvolte nel caso.
                                ----------------------------------
                                REGIONI e UNIVERSITÀ
                                ----------------------------------
                                Assessorato alla Sanità

                              - Attuazione del Piano d'emergenza
                              - Diramazione di un protocollo
                                operativo per le AUSL e le AOSP
                              - Individuazione delle strutture,
                                sanitarie e non, per la
                                distribuzione gratuita dei vaccini
                              - Contatto con associazioni mediche
                                ed infermieristiche di categoria
                                per reclutamento di personale da
                                impiegare nell'esecuzione delle
                                vaccinazioni
                              - Individuazione delle figure
                                referenti per flusso informazioni da
                                periferia a centro

                              LabPer
                              - Intensificano l'attività di
                                sorveglianza sulla circolazione dei
                                ceppi influenzali
                              - Seguono l'andamento della malattia
                                influenzale, isolano i ceppi,
                                eseguono indagini siero-
                                epidemiologiche, riportano dati
                                d'incidenza al LEB e inviano i
                                virus al LV.

                              DGP
                              - Sorveglianza epidemiologica
                              - Recepimento delle raccomandazioni
                                dell'OMS con emanazione di una
Fase 2                          circolare per le indicazioni sulla
                                composizione e l'uso dei vaccini,
                                qualora disponibili (dosi, schedule)
                                e per il migliore utilizzo degli
                                antivirali disponibili contro il
                                nuovo virus
          Focolai causati     - Informazioni ai viaggiatori che si
          dal nuovo virus al    rechino o che arrivino da zone già
          di fuori dell'Italia  colpite
                              - Richiesta formale ai produttori
                                per lo sviluppo e la produzione di
                                vaccini contenenti il nuovo ceppo,
                                indicando la quantità di vaccino
                                necessaria
                              - Discussione modalità per
                                l'accelerazione della produzione
                              - Produzione linee-guida informative

                              DGANSPV (Come in fase 0)

          L'OMS dichiara      DGVMF
          ufficialmente       - Collaborazione con le Autorità
          l'inizio di una       sanitarie internazionali, dell'UE
          nuova pandemia        e degli Stati membri
          influenzale.        - Collaborazione con l'ISS per la
                                messa a punto dei trials preclinici
                                e clinici dei vaccini contro il
                                nuovo ceppo
                              - Attivazione, in ambito nazionale ed
                                europeo, dei possibili meccanismi di
                                accelerazione delle procedure di
                                autorizzazione all'immissione in
                                commercio del vaccino influenzale
                              - Valutazione della immunogenicità e
                                tollerabilità (efficacia e
                                sicurezza) del vaccino contro il
                                nuovo virus e relativa
                                autorizzazione all'immissione in
                                commercio con procedura nazionale od
                                europea (autorizzazione della
                                variazione di composizione)
                              - Richiesta, alle aziende produttrici,
                                di attivazione dei possibili
                                meccanismi di accelerazione/
                                incremento della produzione del
                                vaccino influenzale, di farmaci
                                antivirali e di farmaci utilizzabili
                                nel trattamento delle complicanze
                                dell'influenza e relativo
                                monitoraggio della capacità
                                produttiva
                              - Richiesta, alle aziende
                                distributrici, di attivazione dei
                                possibili meccanismi di
                                accelerazione della distribuzione
                                del vaccino influenzale, di farmaci
                                antivirali e di farmaci utilizzabili
                                nel trattamento delle complicanze
                                dell'influenza e relativo
                                monitoraggio della capacità
                                distributiva
                              - Richiesta, alle Regioni, di
                                attivazione dei possibili meccanismi
                                di accelerazione delle procedure di
                                acquisto del vaccino influenzale
                                ------------------------------------
                                ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ
                                ------------------------------------

                              LEB/LV secondo competenza
                              - come in Fase 1
                              - Identificazione di eventuali
                                candidati per la produzione di un
                                vaccino contro il nuovo ceppo
                                influenzale
                              - Messa a punto di trials pre-clinici
                                e clinici dei vaccini contro il
                                nuovo ceppo, attraverso
                                l'identificazione dei centri
                                abilitati a svolgere quei trials e
                                di un gruppo tecnico consultivo
                                responsabile del disegno,
                                coordinamento e svolgimento dei
                                trials
                              - Messa a punto di piani per la
                                produzione di vaccino contro il
                                nuovo virus
                              - Controllo di Stato sui lotti di
                                vaccino monovalente
                              - Intensificazione dei contatti a
                                livello internazionale ed europeo
                                (OMS ed EMEA) per gli aspetti
                                virologici e di produzione dei
                                vaccini
                              - Allerta dei propri centri Periferici
                                di Collaborazione
                              - Identificazione sul territorio
                                nazionale di eventuali altri
                                Laboratori in grado di collaborare
                                all'accertamento diagnostico dei
                                casi di influenza, con particolare
                                riferimento a quelli dotati di
                                strutture di contenimento del
                                rischio biologico (P3)
                              - Partecipazione ad incontri in ambito
                                sovranazionale per la
                                predisposizione di strategie
                                operative comuni da adottare in
                                ambito internazionale e comunitario
                                ------------------------------------
                                REGIONI e UNIVERSITÀ
                                ------------------------------------
                                Assessorato alla Sanità
                              - Stime sul ricorso
                                all'ospedalizzazione ed
                                organizzazione dei ricoveri

                              LabPer
                              - Intensificazione delle indagini di
                                laboratorio sulle sindromi di tipo
                                influenzale

                              DGP
Fase 3                        - Sorveglianza epidemiologica
                              - Esame dei dati clinici disponibili
                                sui tassi specifici d'attacco per
                                età e sulle complicazioni
                                dell'influenza
                              - Accordo con i produttori di farmaci
                                sulle disponibilità per le forniture
          Primo isolamento del  degli antibiotici e di altri farmaci
          virus in Italia       essenziali
                              - Emanazione di circolare con
                                informazioni sulla possibilità della
                                pandemia e richiami alle Autorità
                                regionali circa la necessità
                                dell'attuazione del piano pandemico,
                                eventualmente aggiornato
                              - Distribuzione di linee-guida
                                informative per gli operatori
                                sanitari
                              - Conferenze stampa e consigli per la
                                popolazione
                              - Informazioni alla popolazione sui
                                rischi dei viaggi in zone già
                                colpite in Italia

                              DGANSPV (come in fase 0)

                              DGVMF
                              - Intensificazione del monitoraggio
                                della capacità produttiva e
                                distributiva di vaccino influenzale,
                                farmaci antivirali, farmaci
                                utilizzabili nel trattamento delle
                                complicanze dell'influenza
                              - Intensificazione delle attività di
                                controllo della qualità e sicurezza
                                del nuovo vaccino influenzale
                              - Diffusione del materiale informativo
                                destinato alle Regioni per gli
                                operatori sanitari attinente agli
                                aspetti farmacoterapeutici
                                maggiormente rilevanti in caso di
                                pandemia
                              - Diffusione dei comunicati stampa
                                attinenti agli aspetti
                                farmacoterapeutici maggiormente
                                rilevanti in caso di pandemia
                              - Collaborazione con l'ISS e con le
                                aziende farmaceutiche per
                                l'immediata autorizzazione delle
                                modifiche di composizione del
                                vaccino che dovessero essere
                                necessarie a causa di eventuali
                                cambiamenti antigenici
                                ------------------------------------
                                ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ
                                ------------------------------------
                              - Coordinamento proprie unità interne
                                (LEB, LV, LMV) per fronteggiare la
                                possibile emergenza
                              - Contratto stretto con il Centro per
                                l'influenza dell'OMS e di Ginevra,
                                di Londra e con l'EMEA:
                              - diagnosi dei casi, informazioni
                                sull'andamento epidemico, sulla
                                diffusione e sulla gravità
                              - discussione delle iniziative a
                                livello comune europeo
                              - definizione di linee-guida per la
                                gestione della pandemia, con
                                particolare riguardo a tipi di
                                sorveglianza in grado di documentare
                                meglio la diffusione e l'impatto del
                                nuovo virus
                              - definizione dei gruppi a più alto
                                rischio di contrarre l'infezione o
                                di sperimentare un quadro clinico
                                severo
                              - valutare il miglior trattamento dei
                                casi

                              LV
                              - Intensificazione delle attività di
                                sorveglianza virologica, con
                                particolare riferimento
                                all'identificazione di ceppi virali
                                pandemici sul territorio nazionale
                              - Accordo con il Ministero della
                                Salute sulle misure da adottare per
                                il contenimento della diffusione del
                                nuovo ceppo pandemico
                              - Esecuzione del controllo di Stato
                                dei vaccini antinfluenzali prodotti
                                in Italia, se disponibili, secondo
                                procedure abbreviate previamente
                                stabilite dal Ministero della Salute
                                ------------------------------------
                                REGIONI e Aziende Sanitarie Locali
                                ------------------------------------
                                Assessorato alla Sanità
                              - Acquisto e distribuzione del vaccino
                                (appena disponibile)
                              - Comunicazione dati sulla
                                sorveglianza delle reazioni avverse
                                a vaccino

                              AUSL
                              - Esecuzione gratuita della
                                vaccinazione antinfluenzale alle
                                categorie stabilite come prioritarie
                              - Coordinamento delle strutture,
                                sanitarie e non, nelle quali vengono
                                eseguite le vaccinazioni
                              - Sorveglianza delle reazioni avverse
                                a vaccino
                              - Indicazioni per il personale
                                sanitario per la gestione dei
                                pazienti e dei ricoveri

                              LEBPer (come in fase 2)
                              --------------------------------------
                              MINISTERO DELLA SALUTE
                              --------------------------------------

                              DGP
                              - Sorveglianza epidemiologica
                              - Monitoraggio nel corso dell'epidemia
                                degli eventuali problemi di
                                disponibilità dei farmaci e vaccini
Fase 4    Pandemia di         - Sorveglianza delle reazioni avverse
          influenza in Italia   a vaccino
                              - Conferenze stampa
                              - Linee-guida agli operatori sanitari
                                sulle informazioni da fornire al
                                pubblico

          Il Comitato si      DGANSPV (come in fase 0)
          riunisce e valuta
          la situazione di    DGVMF (come in fase 3)
          emergenza           --------------------------------------
                              ISTITUTO SUPERIORE DELLA SANITÀ
                              --------------------------------------
                              LEB

                              LV
                              - Caratterizzazione degli isolati
                                virali più recenti per individuare
                                eventuali cambiamenti antigenici
                              - Coordinamento con il MINSAN, gli
                                altri Laboratori di controllo ed i
                                produttori di vaccino

                              LBMM
                              - Sorveglianza sui patogeni batterici
                                e sulla sensibilità agli antibiotici
                                associata con infezioni severe/
                                fatali
                              --------------------------------------
                              REGIONI e UNIVERSITÀ
                              --------------------------------------
                              Assessorato alla Sanità

                              - Comunicazione dati su andamento e
                                gestione epidemia
                              - Sorveglianza reazioni avverse a
                                vaccino
                              - Dati su ospedalizzazioni/decessi

                              LabPer (come in fase 2)
                              - Relazione sui patogeni batterici e
                                sulla sensibilità agli antibiotici
                                associata con infezioni severe/
                                fatali
                              --------------------------------------
                              MINISTERO DELLA SALUTE
                              --------------------------------------

                              DGP
                              - come in fase 3 e 4
Fase 5                        - Continuazione della campagna
          Fine della prima      vaccinale mirante, in questa fase, a
          ondata pandemica      coprire le più ampie fasce di
          in Italia; ulteriori  popolazione, in vista di una
          ondate pandemiche;    ulteriore ondata epidemica
          fine della pandemia
                              DGVMF
                              - come in fase 4
                              --------------------------------------
                              ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ
                              --------------------------------------
                              LEB

                              LV
          In questa Fase gli  - Proseguimento dell'attività di
          indicatori            sorveglianza virologica
          epidemiologici      - Controllo di Stato su ulteriori
          della pandemia in     lotti di vaccino antinfluenzale
          Italia saranno        Attività come in fase 3 e 4
          tornati a livelli   LabPer
          basali.             - Proseguimento del monitoraggio dei
          Tuttavia focolai      casi di sindrome simil-influenzale
          ed epidemie del       che continuano a verificarsi
          nuovo virus saranno
          ancora in corso
          in altri Paesi

          Sulla scorta della  Il Comitato
          esperienza passata,
          è da prevedere il   - valuta l'efficacia ed i risultati
          verificarsi di        dalla messa in atto del piano in
          almeno una            questa fase.
          successiva ondata   - Tuttavia il monitoraggio, sia degli
          di focolai causati    indicatori epidemiologici che di
          dal nuovo virus,      quelli virologici, rimarrà in stato
          a distanza di 3-9     di allerta.
          mesi dalla epidemia
          iniziale            - prepara una relazione per valutare
                                l'efficacia e le lezioni apprese
                                dalla messa in atto del piano,
                                tenendo anche conto delle
                                indicazioni fornite da comitati di
                                esperti riuniti dall'OMS e relative
                                all'impatto globale della pandemia
                              - aggiorna, in conseguenza, il piano
                                nazionale pandemico

          L'OMS dichiara
          estinta la
          pandemia.
          Tale evento,
          prevedibile
          nell'arco di
          2-3 anni dal
          primo isolamento
          del nuovo ceppo,
          si verifica quando
          gli indicatori
          dell'attività
          influenzale saranno
          tornati a livelli
          interpandemici
          basali in tutto
          il mondo, e
          l'immunità verso
          il nuovo sottotipo
          virale si sarà
          ampiamente diffusa
          nella Popolazione
Ritorno
alla
Fase 0    Ritorno alla Fase 0          Ritorno alla Fase
--------------------------------------------------------------------
Legenda:

ANAS      Associazione Nazionale Allevatori Suini
AUSL      Azienda Unità Sanitaria Locale
DGANSPV   Direzione Generale degli Alimenti e della Nutrizione e
          della Salute Pubblica Veterinaria
DGP       Direzione Generale della Prevenzione
DGVMF     Direzione Generale della Valutazione dei Medicinali e
          della Farmacovigilanza
LabPer    Laboratorio periferico
LBMM      Laboratorio di Batteriologia e Micologia Medica
LEB       Laboratorio di Epidemiologia e Biostatistica
LMV       Laboratorio di Medicina Veterinaria
LV        Laboratorio di Virologia
OIE       Organizzazione Internazionale Epizoozie
OMS       Organizzazione Mondiale della Salute
UE        Unione Europea
UNA       Unione Nazionale Avicoltori
UNIRE     Unione Nazionale Incremento Razze Equine

Legenda:

ANAS        Associazione Nazionale Allevatori Suini
AUSL        Azienda Unità Sanitaria Locale
DGANSPV     Direzione Generale degli Alimenti e della Nutrizione e
             della Salute Pubblica Veterinaria
DGP         Direzione Generale della Prevenzione
DGVMF       Direzione Generale della Valutazione dei Medicinali
             e della Farmacovigilanza
LabPer      Laboratorio periferico
LBMM        Laboratorio di Batteriologia e Micologia Medica
LEB         Laboratorio di Epidemiologia e Biostatistica
LMV         Laboratorio di Medicina Veterinaria
LV          Laboratorio di Virologia
OIE         Organizzazione Internazionale Epizoozie
OMS         Organizzazione Mondiale della Salute
UE          Unione Europea
UNA         Unione Nazionale Avicoltori
UNIRE       Unione Nazionale Incremento Razze Equine