Alla   Presidenza   del   Consiglio   dei
                            Ministri
                            A tutti i Ministeri
                            A tutte le Amministrazioni Autonome
                            A  tutti gli Uffici Centrali del Bilancio
                            presso  i  Ministeri e le Amministrazioni
                            Autonome
                            All'Ufficio   di   Ragioneria  presso  il
                            Magistrato per il Po
                            Alle Ragionerie Provinciali dello Stato
                              e per conoscenza:
                            Alla Corte dei Conti
                            All'Istituto Nazionale di Statistica
   Il risanamento finanziario del nostro Paese e' proseguito nel 2001
nonostante  la  situazione  meno  favorevole  di quella delineata nel
Programma  di  stabilita'  aggiornato  sulla  base  della  manovra di
finanza   pubblica  approvata  dal  Parlamento.  L'avvenuta  adozione
dell'euro  quale  moneta  unica  avente  corso legale in dodici Stati
europei  ha  concluso  un  evento epocale, ponendo le premesse per il
raggiungimento dei successivi obiettivi dell'Unione in una situazione
di   stabilita',  ma  anche  rendendo  piu'  impegnativo  il  governo
complessivo della politica economica e finanziaria del Paese.
   La   crescita   dell'economia   all'1,8  per  cento;  il  rapporto
indebitamento  netto - prodotto interno lordo al livello dell'1,4 per
cento;  il  rapporto debito - PIL ormai al 109,4 per cento; un avanzo
corrente  del  conto  economico  delle  Amministrazioni  pubbliche di
dimensioni   significative;   sono   indicatori   da   un   lato  del
consolidamento  strutturale della finanza pubblica pur in un contesto
non  facile,  dall'altro dei problemi da avviare a soluzione in vista
del pareggio di bilancio programmato per il prossimo anno.
   Si  impone, pertanto, la conferma dell'azione di razionalizzazione
della   spesa  anche  nel  processo  di  formazione  del  bilancio  a
legislazione  vigente  per il 2003 e per il triennio 2003-2005, nella
prospettiva  di  ulteriore  stabilizzazione  dei conti pubblici quale
strumento di sviluppo.
   1. - Gli obiettivi della politica di bilancio.
   Il  bilancio  programmatico  dello Stato per il triennio 2002-2004
approvato  dal Parlamento (allegato E alla legge 28 dicembre 2001, n.
449) indica i seguenti obiettivi per il triennio:
   -  un  calo  di  oltre un punto e mezzo della pressione tributaria
rispetto al 2000;
   - una ulteriore flessione di oltre un punto dell'incidenza sul PIL
della spesa corrente al netto degli interessi;
   -   una  sostanziale  stabilita'  dell'incidenza  della  spesa  in
c/capitale;
   -  una riduzione a circa i due terzi del saldo netto da finanziare
rispetto al 2001.
   2. - La formazione del bilancio a legislazione vigente.
   Le  indicazioni  di  carattere  generale  sopraindicate comportano
alcune  conseguenze  per  le  singole  categorie di spesa, di seguito
separatamente  riassunte per le autorizzazioni di competenza e per le
autorizzazioni di cassa.
   2.1.  -  Per  quanto  riguarda le autorizzazioni di competenza, le
Amministrazioni  dovranno  procedere  a  un  riesame  puntuale  delle
effettive   esigenze  dei  singoli  centri  di  responsabilita',  con
particolare  riguardo alle spese per le quali non esistono specifiche
autorizzazioni  legislative. Le previsioni a legislazione vigente non
devono,  in ogni caso, includere ne' nuovi interventi ne' ampliamenti
dell'offerta di servizi, tenendo conto delle nuove norme sul bilancio
che  consentono  variazioni  compensative  nell'ambito della medesima
unita' previsionale di base.
   Per ciascun centro o oggetto di spesa dovra' essere individuata la
quota  riservata  al  soddisfacimento  di obbligazioni giuridicamente
gia'  perfezionate,  anche  delimitandone l'area non vincolata, sulla
quale  e'  attivabile  la  procedura  delle  variazioni  compensative
secondo  le  linee  introdotte  con  la riforma; di tale esigenza, le
Amministrazioni  sono state preavvertite con la circolare telegrafica
n. 116760 del 24 febbraio 1998.
   Per  le  singole categorie di spese valgano le seguenti specifiche
indicazioni.
   2.1.1  -  La  previsione  delle  spese  di personale dovra' essere
coerente  con  l'andamento  delle retribuzioni definito dalle norme e
dai  contratti  collettivi  vigenti e con la disciplina relativa alla
programmazione  del fabbisogno di personale introdotta dagli articoli
39 e 40 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, modificati ed integrati
da  ultimo  dall'articolo 19 della legge 28 dicembre 2001, n. 448, ai
fini del contenimento della spesa stessa.
   Le  innovazioni normative citate impongono, infatti, ai Ministeri,
agli  enti  pubblici  non  economici  con organico superiore alle 200
unita'  ed  alle  Agenzie il conseguimento, alla data del 31 dicembre
2003,  di  una  riduzione  complessiva  del  personale in servizio in
misura non inferiore all'1% rispetto alla consistenza di personale al
31 dicembre 2002.
   Per  il settore delle Forze armate e dei Corpi di polizia, invece,
devono  essere  predisposti  specifici  piani  annuali  in materia di
fabbisogno  di  personale entro il 31 gennaio di ciascun anno, per la
successiva  approvazione del Consiglio dei ministri. In ogni caso, le
assunzioni   non   possono   superare   le  cessazioni  dal  servizio
verificatesi   al  31  dicembre  dell'anno  precedente  a  quello  di
riferimento.
   Anche  per  il comparto Scuola, le disposizioni previste dall'art.
22  della  citata legge n. 448/2001 sono finalizzate ad una riduzione
delle  dotazioni  organiche dei docenti, nelle linee del contenimento
del fabbisogno di personale e della relativa spesa.
   Gli  obiettivi  di  riduzione,  ai cui principi si devono adeguare
anche  le  Amministrazioni  pubbliche  non  comprese  nell'ambito del
settore    statale,   vincolano   i   comportamenti   delle   singole
Amministrazioni  nella definizione del fabbisogno di personale, sulla
base  delle  effettive  esigenze  operative e previa adozione di ogni
idonea  iniziativa  finalizzata  ad  una  congrua  allocazione  delle
risorse umane gia' disponibili.
   2.1.2.  -  Per  le altre spese correnti diverse dagli oneri per il
personale   e  dalle  spese  legislativamente  predeterminate,  vanno
osservate le seguenti indicazioni:
   a)   per   le   spese   per  trasferimenti,  occorre  innanzitutto
distinguere quelle previste da disposizioni legislative da quelle che
ne  sono  prive. Per le prime, l'iscrizione in bilancio e' consentita
soltanto  se  disposta  da  leggi  organiche  o  particolari  che  si
riferiscono direttamente al settore o ai settori d'intervento. Per le
seconde  (trasferimenti  non determinati da specifiche autorizzazioni
legislative),  gli  stanziamenti gia' iscritti nel bilancio 2002 sono
da  sottoporre  ad  attenta  e rigorosa analisi finalizzata alla loro
eliminazione,  in  particolare  per  quanto  riguarda  le  erogazioni
riferibili  all'esercizio  delle normali funzioni istituzionali delle
Amministrazioni  interessate.  Gli  stanziamenti proposti per il 2003
non devono comunque superare le previsioni iniziali per il 2002;
   b)  per  le  spese  per  consumi  intermedi,  valgono per ciascuna
Amministrazione le seguenti indicazioni:
   b1)  per i consumi intermedi relativi a spese per armi e materiale
bellico  (cod. econ. 02.01.03) e a spese connesse con la gestione del
personale (codici economici 02.02.05, 02.02.06, 02.02.09 e 02.02.13),
le  previsioni  per il 2003 dovranno essere contenute entro l'importo
degli stanziamenti iniziali per l'anno 2002;
   b2) per gli altri consumi intermedi, inclusi quelli destinati alla
difesa  nazionale  aventi  codici  economici  diversi da quelli sopra
indicati,  dovra'  essere  assicurata  da  ciascuna  Amministrazione,
globalmente,  una  riduzione  non  inferiore al 10 per cento rispetto
alle previsioni iniziali 2002.
   Gli  indicati  obiettivi  possono  ottenersi  soprattutto  con  la
progressiva  entrata  a  regime  del nuovo sistema di acquisizione di
beni  e servizi disposto dall'articolo 26 della legge finanziaria per
il  2000  (legge  n.  488  del  1999), che obbliga le Amministrazioni
centrali e periferiche dello Stato ad approvvigionarsi utilizzando le
convenzioni  quadro  stipulate  ai  sensi  del comma 1 della medesima
norma,  nonche' delle successive disposizioni di cui agli articoli da
58  a  63 della legge finanziaria per il 2001 e all'articolo 32 della
legge finanziaria per il 2002.
   Sara'  cura  di  ciascuna Amministrazione instaurare con la CONSIP
S.p.A.  -  Societa'  posseduta  interamente dal Tesoro, alla quale e'
stata  affidata, tra l'altro, la definizione delle convenzioni quadro
- i piu' proficui rapporti di servizio, al fine di utilizzare appieno
le potenzialita' offerte dal nuovo sistema.
   Nell'ambito   della   razionalizzazione   dei   consumi  intermedi
rientrano,  peraltro, anche le misure previste dall'articolo 24 della
legge  finanziaria  per  il 2000. Con riguardo alle previsioni per il
2003,    tali    misure   si   sostanziano,   essenzialmente,   nella
considerazione  di  capitoli corrispondenti al costo d'uso figurativo
per  gli  immobili  appartenenti  al demanio o comunque di proprieta'
pubblica,  utilizzati  gratuitamente;  in  attesa  della  definizione
secondo  la  procedura prevista dal comma 4, per l'anno 2003 il costo
d'uso  degli  immobili  demaniali  o  di  proprieta'  pubblica ad uso
gratuito  delle  Amministrazioni viene presuntivamente determinato in
dieci euro al metro quadrato.
   Le  Amministrazioni  avranno  cura  di assicurare, comunque, per i
capitoli   interessati,   le  riduzioni  disposte  dalla  legge,  che
concorreranno  alla  formazione  della prevista riduzione complessiva
dei consumi intermedi nella misura minima indicata del 10 per cento.
   Al  fine  di  dare  uniformita'  applicativa  alla riduzione delle
relative  spese,  anche  con riferimento alle Amministrazioni statali
dotate  di  particolare  autonomia  amministrativo-contabile - le cui
dotazioni,   gestite  in  specifiche  unita'  previsionali  di  base,
risultano  generalmente  determinate  con  la  Tabella  C della legge
finanziaria  -  si dispone che le Amministrazioni vigilanti segnalino
nelle  relative  schede-capitolo  la  quota  attribuibile a spese per
consumi   intermedi,  in  tal  modo  consentendo  una  corrispondente
rideterminazione  del  relativo  stanziamento  in  sede di disegno di
legge finanziaria per l'anno 2003.
   2.1.3 - Per le spese di investimento non definite nel loro importo
da specifiche autorizzazioni legislative, le Amministrazioni potranno
proporre  incrementi  nel  limite  del  cinque  per cento rispetto al
corrispondente  importo  iscritto  nel  bilancio di previsione per il
2002.
   2.2. - Per quanto riguarda le autorizzazioni di cassa, particolare
attenzione   dovra'  essere  posta  per  i  capitoli  che  comportano
trasferimenti  a  enti  tenuti  al  rispetto  della  normativa  sulla
tesoreria  unica.  L'entita'  delle  relative autorizzazioni di cassa
dovra'  essere definita per il 2003 in modo che le disponibilita' sui
rispettivi  conti  di tesoreria si riducano progressivamente rispetto
ai  valori  rilevati  al 31 dicembre 2001 e risultino, al 31 dicembre
2003,  inferiori  al dieci per cento circa delle spese di bilancio di
ciascun ente.
   Le  autorizzazioni complessive di cassa non potranno superare, per
ciascuna  Amministrazione,  le  previsioni  di competenza, al fine di
assicurare una sempre piu' puntuale realizzazione del principio della
corrispondenza tendenziale tra cassa e competenza gia' portato avanti
negli ultimi anni.
   2.3.   -   In   conclusione,  ciascun  centro  di  responsabilita'
amministrativa,  individuato  sulla  base  del bilancio per l'anno in
corso  ovvero  dei provvedimenti di variazione che si prevede possano
essere   emanati   nel   2002,  potra'  concretamente  concorrere  al
contenimento  delle  dotazioni del bilancio 2003 sin dalla fase della
proposta,   attraverso   una   rigorosa   selezione  degli  oneri  di
funzionamento non vincolati, tenendo ben presente che sara' possibile
in  corso  d'anno operare per tali oneri compensazioni amministrative
tra capitoli della stessa unita' previsionale.
   2.4.  - La previsione per il biennio successivo dovra' tener conto
dell'esigenza  di  salvaguardare  per  il  2004  il  livello di spesa
previsto nel richiamato bilancio programmatico, limitando all'uno per
cento la crescita delle spese non legislativamente predeterminate nel
quantum;  e  per  il  2005,  di  contenere  l'incremento  delle spese
relativamente flessibili entro il due per cento.
   2.5.  - La formazione del bilancio potra' utilmente avvalersi come
di  consueto  dell'impostazione riportata negli elaborati di base per
le nuove previsioni.
   Per  quanto sopra e per i criteri di formulazione delle previsioni
e  il  calendario degli adempimenti, si rinvia all'unita Nota tecnica
n. 1.
   3. - Budget economico.
   Le   Amministrazioni   Centrali   dello  Stato  sono  tenute  alla
formulazione  del bilancio economico per l'anno 2003. In proposito si
specifica  che,  dopo  il primo triennio di attuazione del budget per
centri  di  costo,  dal  2003  viene  richiesta  la  formulazione del
bilancio economico secondo la logica completa del nuovo processo, non
solo  secondo  la natura di costo ma anche secondo le funzioni svolte
dalle   diverse  strutture  organizzative.  Inoltre,  secondo  quanto
l'esperienza   maturata   ha  permesso  di  riscontrare,  sono  state
apportate  opportune  modifiche  ed  integrazioni  al piano dei conti
previsto dalla Tab. B, allegata al Decreto Legislativo 7 agosto 1997,
n. 279, in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
   Al  servizio del bilancio economico e della connessa contabilita',
e' stato predisposto l'accesso diretto da parte delle Amministrazioni
ad  un portale web su rete internet di dialogo con questo Dicastero e
con i coesistenti Uffici centrali del Bilancio.
   L'unita  Nota  Tecnica  n.  2  espone  i criteri, le regole per la
valorizzazione dei conti e la tempistica degli adempimenti.
   Si  ringrazia per la collaborazione che le Amministrazioni daranno
e  si  resta  in  attesa  di  un  cortese  cenno  di assicurazione al
riguardo.
                                                IL MINISTRO: Tremonti