IL MINISTRO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
  Visto  il  decreto  legislativo  20 ottobre  1998,  n.  368 recante
«Istituzione  del  Ministero  per  i  beni e le attivita' culturali a
norma  dell'art.  11  della  legge  15 marzo 1997, n. 59», pubblicato
nella  Gazzetta  Ufficiale  della  Repubblica  italiana  n.  250  del
26 ottobre 1998;
  Visto il titolo II del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490,
recante  «Testo  unico  delle  disposizioni legislative in materia di
beni  culturali  ed  ambientali,  a  norma  dell'art.  1  della legge
8 ottobre  1997,  n.  352», pubblicato nel supplemento ordinario alla
Gazzetta  Ufficiale  n.  302  del 27 dicembre 1999, ed in particolare
l'art. 144;
  Considerato  che  la  allora  Soprintendenza per i beni ambientali,
architettonici,  artistici  e  storici dell'Abruzzo con nota n. 18977
del  25 maggio 1998, indirizzata anche al comune di Atri, evidenziava
la notevole valenza paesistica del nucleo storico includente la villa
comunale  delle  aree  circostanti  il belvedere cittadino di Atri in
provincia  di  Teramo  e  richiedeva  alla regione di predisporre una
proposta  di  vincolo  entro  sessanta  giorni  dalla  nota medesima,
allegando la planimetria relativa all'area in questione;
  Considerato  che  la  stessa  Soprintendenza con successiva nota n.
29294  del  7 agosto  1998  dichiarava  al  comune di Atri la propria
disponibilita'  a  fornire  chiarimenti  in  merito  alla proposta di
vincolo;
  Considerato  che il predetto ufficio periferico, rilevata l'inerzia
dell'assessorato   regionale,   verificata   la   valenza   dell'area
comprendente la villa comunale e le zone ad est della stessa sita nel
comune  di  Atri  in  provincia  di  Teramo  nonche' la necessita' di
emanare  un  provvedimento di tutela, con nota n. 27551 del 29 luglio
1999  formulava  all'allora  ufficio centrale per i beni ambientali e
paesaggistici la proposta di vincolo per l'area sopraindicata;
  Considerato    che   il   citato   ufficio   centrale,   verificata
l'insufficienza  della  documentazione trasmessa dalla Soprintendenza
in allegato alla nota n. 27551 del 29 luglio 1999 con ministeriale n.
ST/701/20080  del 19 agosto 1999 richiedeva l'inoltro della relazione
tecnica  di  motivazione  del  provvedimento di tutela, lo schema del
provvedimento e tre copie della relativa planimetria;
  Considerato  che  la  predetta Soprintendenza con nota n. 35471 del
12 ottobre  1999  trasmetteva  tutti  gli  atti  idonei ad avviare la
procedura di imposizione del vincolo per l'area comprendente la villa
comunale  e  le  zone  ad est della stessa sita nel comune di Atri in
provincia di Teramo, cosi' delimitata: partendo dal crocevia fuori la
Porta  di  San Domenico si segue l'asse stradale di via Colle Maralto
che,  costeggiando  il  cimitero, segue la direzione est dapprima con
strada asfaltata e poi con strada sterrata fino a due casolari presso
la  quota  412,8,  segue sempre nella stessa direzione il crinale dei
colli  che passa per le quote 400,3-392,5 fino all'incrocio delle due
carrarecce  private  che provengono da nord, si discende lungo l'asse
della  carrareccia  per trenta metri direzione sud fino ad incrociare
via  Fonte  Canale,  segue per novanta metri in direzione Atri l'asse
stradale  di via Fonte Canale fino al bivio di una strada privata che
scende  a  sinistra,  si  prosegue  in  direzione  sud  (precisamente
180°00'00" del nord magnetico) sull'incrocio della strada provinciale
n. 28 Atri-Pineto km 9,300, l'innesto strada privata, prosegue sempre
in  direzione sud 180° fino all'incrocio su via Fontecchio con strada
privata,  che scende in direzione est, al casolare sottostante presso
la  piscina  comunale,  a  questo  punto segue l'asse stradale di via
Fontecchio fino all'incrocio con il fosso che scende sotto la piscina
comunale,  da  questo  punto  si  risale  in  direzione  della  villa
comunale,  precisamente  in  prossimita'  della  curva su via Antonio
Finocchi  o  anche  strada provinciale 28 al km 9,900 e, sempre nella
stessa  direzione,  risale  la  soprastante  via Domenico Zinorri nei
pressi  della curva sud-est sotto la villa comunale, segue poi l'asse
stradale di via Antonio Tinozzi direzione ovest fino all'incrocio con
via  Umberto I,  segue  via  Umberto I  per  metri  50  quindi l'asse
stradale  di  via  del  Teatro  Romano fino al crocevia antistante la
porta di San Domenico punto di partenza;
  Rilevato  che nella relazione tecnica acclusa alla medesima nota n.
35471  del  12 ottobre 1999 la Soprintendenza specificava che la zona
oggetto  della proposta di tutela fa parte di un'area territoriale di
notevole    importanza   storico-paesaggistica   in   ragione   degli
interessati  aspetti  paesaggistici costituiti dall'ampia visuale sul
mare  Adriatico  che  va  dal  Monte Cenero a Vasto, dalla rigogliosa
vegetazione che copre i declivi a levante del centro storico verso il
mare,  delle  particolarita' naturali quali i calanchi, nonche' delle
presenze  architettoniche,  quali  la villa comunale ascrivibile alla
fine dell'ottocento;
  Considerato  che nella relazione la Soprintendenza evidenziava come
nella  zona  siano  presenti  una  serie di fontane archeologiche del
periodo  preromano  e  romano,  una  necropoli nella quale sono stati
rinvenuti  reperti  di  rilevante  valore  storico-artistico  e come,
attraverso  il  provvedimento  di  tutela  si  sarebbe  garantita  la
salvaguardia dei resti delle mura cittadine;
  Considerato  che  l'ufficio  periferico con nota n. 22523, priva di
data, acquisita al protocollo dell'ufficio centrale in data 1° agosto
2000,  inoltrava  la proposta di vincolo formulata ai sensi dell'art.
144  del  decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490 corredata della
relativa   planimetria  al  comune  di  Atri,  affinche'  provvedesse
all'affissione  della  proposta  medesima all'albo pretorio comunale,
precisando  che  la  nota  si  configurava  quale  avvio  formale del
procedimento  ai  fini della presentazione di eventuali osservazioni,
evidenziando  l'obbligo di acquisire l'autorizzazione ex art. 151 del
medesimo testo unico per ogni intervento modificativo dello stato dei
luoghi ed informando anche la regione Abruzzo;
  Rilevato  che  il comune di Atri con nota n. 11891 del 1° settembre
2000  trasmetteva  all'ufficio  centrale  ed  alla  Soprintendenza la
delibera  di  giunta  n.  232  del  31 agosto  2000  con  la quale si
richiedeva  l'esclusione  dal  perimetro  dell'area  da  sottoporre a
tutela  delle  superfici  classificate  dal  PRG vigente come zone di
edificazione,  di  completamento  e/o  di  verde pubblico attrezzato,
allegando la relativa planimetria;
  Considerato  che  la  medesima Soprintendenza con nota n. 30928 del
14 settembre  2000,  esaminate  le  osservazioni  e  la  proposta  di
riduzione dell'area formulate dal comune di Atri, ribadiva la propria
proposta  poiche'  la zona per la quale veniva richiesta l'esclusione
dal   vincolo  presenta  le  seguenti  caratteristiche:  costituisce,
insieme  al  resto del territorio preso in esame, un unico complesso,
nel quale e' presente la vecchia fonte che fa parte del sistema delle
fontane a carattere monumentale, possiede caratteristiche paesistiche
poiche'  si  presenta  come  un invaso vallivo a carattere verde, con
un'interessante  visuale  verso  il  mare,  rivela  inoltre interesse
archeologico per la sua adiacenza al teatro romano;
  Considerato  che  con la medesima nota la Soprintendenza comunicava
che  la  proposta  di  vincolo  era stata affissa all'albo pretorio a
partire dal 4 luglio 2000 e trasmetteva copia degli avvisi pubblicati
sui quotidiani;
  Considerato  che  tramite  detti  avvisi  si e' quindi adempiuto al
disposto del comma 2 dell'art. 144 del decreto legislativo 29 ottobre
1999, n. 490;
  Considerato  che la sezione di Atri dell'associazione Italia Nostra
onlus  con  nota  n.  45  del  30 aprile  2001 e successiva n. 90 del
29 novembre   2001  sollecitava  l'emanazione  del  provvedimento  di
dichiarazione    di    notevole    interesse    pubblico    dell'area
sopradescritta;
  Considerato  che  la direzione generale per i beni architettonici e
per  il paesaggio nel frattempo costituita, esaminati tutti gli atti,
rilevava  che  l'area possiede caratteristiche pregevoli dal punto di
vista  paesistico  e naturalistico, interessanti presenze monumentali
ed  archeologiche  e  si  caratterizza come un territorio unitario da
salvaguardare  con  uno specifico provvedimento di tutela e pertanto,
condividendo la proposta della Soprintendenza con nota n. ST/701/4287
del  4 febbraio  2002  inviava il fascicolo relativo alla proposta di
vincolo,  nonche' tutte le osservazioni pervenute al comitato tecnico
scientifico  per  i beni architettonici ed il paesaggio del consiglio
per i beni culturali e ambientali per acquisire il dovuto parere;
  Considerato  che  il  predetto  comitato nella seduta del 30 maggio
2002,   valutata  la  proposta  formulata  dalla  Soprintendenza,  le
osservazioni  del  comune  di  Atri  e  le controdeduzioni a riguardo
prodotte   dallo   stesso  ufficio  periferico,  ha  espresso  parere
favorevole  alla  dichiarazione  di notevole interesse pubblico nella
zona   sopradescritta   rilevando   che   fa   parte  «...di  un'area
territoriale  di notevole importanza storico-paesaggistica in ragione
di permanenze architettoniche, (omissis) e di particolarita' naturali
(i   calanchi),   nonche'  di  interessanti  aspetti  paesistici...»,
precisando  di  condividere la perimetrazione proposta dalla medesima
Soprintendenza e dalla direzione generale;
  Considerato  che  da  quanto  sopra  esposto  appare indispensabile
sottoporre  a  vincolo  l'area sopradescritta al fine di garantire la
conservazione   e   di   preservarla  da  interventi  che  potrebbero
comprometterne        irreparabilmente       le       caratteristiche
paesaggistico-ambientali;
  Considerato  che  il  vincolo  comporta in particolare l'obbligo da
parte  del  proprietario,  possessore  o detentore a qualsiasi titolo
dell'immobile  ricadente nella localita' vincolata di presentare alla
regione   o  all'ente  dalla  stessa  sub-delegato  la  richiesta  di
autorizzazione  ai sensi dell'art. 151 del citato decreto legislativo
n.  490  del 1999 per qualsiasi intervento che modifichi lo stato dei
luoghi, e che gli organi ministeriali competenti possono in ogni caso
annullare tale autorizzazione entro i sessanta giorni successivi alla
ricezione  di  detto  provvedimento,  corredata  della documentazione
idonea a consentire la dovuta valutazione ministeriale;
                              Decreta:
  L'area comprendente la villa comunale e le zone ad est della stessa
site  nel  comune  di  Atri  in provincia di Teramo, cosi' come sopra
delimitata, e' dichiarata di notevole interesse pubblico ai sensi del
decreto  legislativo 29 ottobre 1999, n. 490, ed e' pertanto soggetta
a  tutte  le disposizioni contenute nel medesimo decreto legislativo.
La  Soprintendenza  per  i  beni  architettonici  e  per il paesaggio
dell'Abruzzo   provvedera'  a  che  copia  della  Gazzetta  Ufficiale
contenente  il  presente  decreto  venga  affissa  ai sensi e per gli
effetti dell'art. 142 del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490
e   dell'art.  12  della  Gazzetta  Ufficiale  stessa,  con  relativa
planimetria  da allegare, venga depositata presso i competenti uffici
del comune suddetto.
  Avverso  il  presente  atto  e'  ammessa  proposizione  di  ricorso
giurisdizionale   avanti   al   tribunale   amministrativo  regionale
competente,  secondo  le modalita' di cui alla legge 6 dicembre 1971,
n.  1034,  modificata  dalla  legge 21 luglio 2000, n. 205, ovvero e'
ammesso  ricorso  straordinario  al  Capo  dello  Stato, ai sensi del
decreto  del  Presidente  della Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199,
rispettivamente  entro  sessanta  e  centoventi  giorni dalla data di
avvenuta pubblicazione del presente atto.
    Roma, 23 gennaio 2003
                                                  Il Ministro: Urbani
Registrato alla Corte dei conti il 3 aprile 2003
Ufficio  di  controllo  preventivo  sui  Ministeri  dei  servizi alla
persona e dei beni culturali, registro n. 1, foglio n. 259