Con decreto 3 aprile 2002 sono conferite le seguenti ricompense:
                           Croce d'argento
    Al   Mar.  Ord.  Antonio  Meligeni,  nato  il  15 agosto  1964  a
Corigliano Calabro (Cosenza) con la seguente motivazione:
    «Comandante  di  squadra  genio  della CP. CDO e supporti del gr.
tat.   "Folgore"  impegnato  nel  teatro  di  Timor  Est  nell'ambito
dell'operazione   "Stabilise",  assolveva  il  proprio  incarico  con
ammirevole  slancio,  grande  serenita' d'animo, rarissima perizia ed
elevatissimo  impegno  personale.  In  possesso di straordinarie doti
umane  e  caratteriali,  sempre  presente e disponibile, tra notevoli
difficolta',  garantiva,  con  non  comune  spirito  d'iniziativa, le
migliori  condizioni alloggiative per il personale italiano presso la
fatiscente base di Bekora in Dili.
    Sottufficiale  espansivo  e  cordiale,  per la sua propensione ad
assolvere  compiti  sempre  piu'  impegnativi e pericolosi, ha saputo
trasfondere  negli  uomini alle sue dipendenze ed in tutti coloro che
gli   sono  stati  vicino,  grande  senso  del  dovere  ed  altissima
motivazione.
    Chiaro  esempio  di  radicato senso del dovere e di elette virtu'
militari,  profondeva  senza risparmio tutte le sue migliori energie,
contribuendo  in  maniera  determinante  a dare lustro al contingente
nazionale  ed  a  tutto  l'Esercito  italiano  ed elevando l'immagine
dell'Italia nel contesto internazionale».
      Dili, 20 novembre 1999

    Al Cap. Enrico di Napoli, nato il 27 luglio 1964 a Trieste con la
seguente motivazione:
    «Comandante  della base operativa incursori del gr. tat "Folgore"
impegnato   nel  teatro  di  Timor  Est  nell'ambito  dell'operazione
"Stabilise",  assolveva  il  proprio  incarico  con lodevole slancio,
spiccato  spirito  di  servizio, serieta' ed eccezionali doti umane e
professionali.  Ufficiale  di  indiscussa  preparazione  e  maturita'
riconosciuta  da  tutti  coloro  che  hanno  operato  con  lui  nelle
difficilissime  condizioni  ambientali  ed  operative  di  Timor Est,
soprattutto  nella  fase  iniziale  della missione, si e' meritato la
stima   e   l'apprezzamento  delle  numerose  autorita'  nazionali  e
straniere    presenti    nell'area   di   operazione.   Collaboratore
preziosissimo  ed  insostituibile, animato da uno spiccato spirito di
corpo  e  da una elevatissima professionalita' acquisita nel corso di
numerose  operazioni  condotte  fuori  area,  ha costituito un chiaro
punto di riferimento nella pianificazione delle attivita' informative
condotte senza soluzione di continuita' nel difficile scenario che ha
caratterizzato lo sviluppo dell'operazione.
    Eccellente   figura   di   ufficiale   di   assoluta  lealta'  ed
affidabilita',  ha  saputo  trasfondere  negli  uomini  alle  proprie
dipendenze ed in tutti coloro che gli sono stati vicino, grande senso
del dovere ed altissima motivazione.
    Chiaro  esempio  di  elette  virtu'  militari,  profondeva  senza
risparmio  tutte  le  sue  migliori  energie, contribuendo in maniera
determinante  a  dare  lustro  al  contingente  nazionale ed elevando
l'immagine dell'Italia nel contesto internazionale».
      Dili, 2 gennaio 2000

    Al  Ten.  Michele  Fraterrigo,  nato i1 1° maggio 1972 ad Augusta
(Siracusa) con la seguente motivazione:
    «Comandante  di plotone par. del gr. tat. "Folgore" impegnato nel
teatro  di  Timor  Est  nell'ambito  dell'operazione  "Stabilise", si
poneva   quale  figura  chiave  per  straordinaria  professionalita',
spiccato    spirito    di   servizio   ed   altissimo   senso   della
responsabilita'.  Sempre  presente  e disponibile, in possesso di non
comune   spirito  d'iniziativa,  apprezzato  e  stimato  dal  Comando
multinazionale  INTERFET, pur tra notevoli difficolta', si dimostrava
collaboratore  indispensabile  nella  pianificazione  e  condotta  di
attivita' operative sviluppate nel difficilissimo ed impervio terreno
dell'area  di  operazione. Comandante di ammirevole tenacia e spirito
di  corpo,  ha  portato  a  termine  tutti  i  compiti a lui affidati
esercitando  un'attenta e puntigliosa azione di direzione e controllo
dei  propri  militari,  normalmente  chiamati  ad operare per piccoli
nuclei  ed  in  condizioni  di  estremo  disagio.  Ha partecipato con
estrema  dedizione  ed efficacia alla delicata fase di pianificazione
della  missione, fornendo elementi di fondamentale importanza ai fini
della  chiarificazione  della  situazione,  portando  a  termine  con
successo numerose e rischiose attivita' operative.
    Eccellente  figura  di ufficiale che ha saputo trasfondere in chi
gli e' stato vicino grande senso del dovere ed altissima motivazione,
contribuendo  in  maniera  determinante  a dare lustro al contingente
nazionale   ed   elevando   l'immagine   dell'Italia   nel   contesto
internazionale».
      Dili, 12 febbraio 2000

    Con   decreto   12  dicembre  2002  sono  conferite  le  seguenti
ricompense:
                           Croce d'argento
    Al  col.  Gerolamo Corcione, nato il 26 settembre 1950 a Caserta,
con la seguente motivazione:
      «comandante  della  task force "Sauro" inquadrata nella Brigata
multinazionale  ovest  operante in Kosovo nell'ambito dell'operazione
"Joint  Guardian", rendeva l'unita' alle sue dipendenze, superbamente
addestrata  ed  in  grado di assolvere perfettamente le delicatissime
incombenze  operative  della  missione sin dalle prime ore successive
all'arrivo   a   Decane.   Ufficiale   superiore  sempre  prontamente
disponibile,   sorretto   da   elevatissime  motivazioni,  costituiva
elemento  di  immediato riferimento nelle circostanze piu' delicate e
nelle   operazioni   di   maggior   valenza  operativa,  nelle  quali
evidenziava  spiccata  capacita'  di guida, lucidissima visione degli
obiettivi,  grande  capacita'  di  coordinamento  e  controllo con il
conseguimento di risultati di eccezionale livello e validita'.
    Chiaro  esempio  di  comandante  carismatico e straordinariamente
capace,  che  contribuiva  in  modo  determinante al buon esito della
missione  e  ad  elevare il prestigio del contingente e dell'esercito
italiano  nel contesto internazionale». - Pec, (Kosovo) 5 luglio 2001
- 30 ottobre 2001.

    Al  ten.  col.  Enrico  Paolo  Pirastru, nato il 1° aprile 1962 a
Cagliari, con la seguente motivazione:
      «comandante  di  battaglione  presso  la  task  force  "Aquila"
inquadrata  nella  brigata multinazionale ovest in Kosovo nell'ambito
dell'operazione    "Joint   Guardian",   operava   con   elevatissima
professionalita',  eccezionale  sicurezza  e  spiccata autorevolezza,
evidenziando grande capacita' organizzativa e sicura condotta. Appena
giunto  in  zona di operazioni; veniva distaccato a Klina dal comando
task  force,  ove  assicurava  con  piena  efficacia  e  in  completa
sicurezza  il  controllo  degli  itinerari e la liberta' di movimento
all'interno   di   tale,   delicatissimo   settore.  Cosciente  della
grandissima   importanza   del  compito  attribuitogli,  riusciva  ad
articolare  il  dispositivo  dell'unita'  sul  territorio  in maniera
oculata  e  pienamente  rispondente  alle  esigenze  operative  e  di
sicurezza,  assicurando  costantemente  il  perfetto assolvimento dei
compiti  e  raggiungendo  appieno  gli  obiettivi  fissati.  In  tale
contesto, il ten. col. Pirastru sviluppava e conduceva magistralmente
le  frequenti operazioni "Search" che consentivano la confisca di una
grande  quantita'  di  armi, munizioni e materiale sensibile e ancora
l'operazione  "firm presence" finalizzata al rischieramento del posto
comando  tattico  della  brigata nell'area di Klina. Riusciva, poi, a
realizzare  proficui rapporti diplomatici con le autorita locali e le
varie  organizzazioni internazionali presenti nell'Aor di competenza,
meritando stima e considerazione ai piu' alti livelli.
    Chiaro  esempio  di  comandante  carismatico e straordinariamente
capace,  che  contribuiva  in  modo  determinante al buon esito della
missione  e  ad  elevare il prestigio del contingente e dell'esercito
italiano nel contesto internazionale». - Pec, (Kosovo) 23 giugno 2001
- 28 ottobre 2001.

    Con decreto 18 marzo 2003 e' conferita la seguente ricompensa:
                           Croce di bronzo
    Al  Ten.  Col.  C.C. Alberto Carlucci, nato il 10 febbraio 1952 a
Reggio Emilia con la seguente motivazione:
    «Provost   Marshal   del   Comando   KFOR   impegnato  in  Kosovo
nell'operazione  "Consistent  Effort",  affrontava il delicatissimo e
fondamentale  incarico  con  grande  tatto, equilibrio, intelligenza,
energia, iniziativa e grandissimo spirito di servizio, dimostrando in
ogni  occasione professionalita 'e competenza che gli guadagnavano la
profonda  stima  e  l'unanime  apprezzamento  dei  vertici militari e
civili della missione.
    Chiarissimo  esempio  di ufficiale di rango che ha contribuito in
maniera  determinante  ad  accrescere  il  prestigio della Nazione in
ambito internazionale. Ha ben saputo meritare per la Patria».
      Kosovo, 7 dicembre 1999 - 3 marzo 2000

    Con decreto 3 aprile 2002 sono conferite le seguenti ricompense:
                           Croce di bronzo
    Al Ten. Filippo Regoli, nato il 16 maggio 1972 a Pontedera (Pisa)
con la seguente motivazione:
    «Comandante   di  compagnia  comando  e  supporti  del  gr.  tat.
"Folgore"   impegnato   nel   teatro   di   Timor   Est   nell'ambito
dell'operazione  "Stabilise",  si  poneva  quale  figura  chiave  per
straordinaria  professionalita',  spiccato  spirito  di  servizio  ed
altissimo senso della responsabilita'. sempre presente e disponibile,
in  possesso di non comune spirito d'iniziativa, apprezzato e stimato
dal   Comando   multinazionale  INTERFET,  in  un  contesto  peraltro
caratterizzato  da notevoli difficolta', pianificava e coordinava con
successo  le  complesse  attivita'  logistiche e di funzionamento dei
servizi  presso  la  base  del  contingente  italiano in Dili. Il suo
impegno   continuo,  la  sua  spiccata  capacita'  organizzativa,  la
conoscenza  delle  procedure internazionali nel campo della logistica
ed un'ottima padronanza della lingua inglese, gli hanno consentito di
raggiungere  in ogni circostanza risultati di eccezionale valenza che
gli  hanno permesso di godere della continua e costante fiducia delle
autorita'  militari  nazionali  ed  internazionali  che  in lui hanno
sempre trovato un chiaro punto di riferimento.
    Eccellente   figura   di   ufficiale,   di  assoluta  lealta'  ed
affidabilita',  dotato  di  altissimo  spirito di sacrificio e di una
fortissima motivazione, ha contribuito in maniera determinante a dare
lustro  al  contingente nazionale elevando l'immagine dell'Italia nel
contesto internazionale».
      Dili, 31 gennaio 2000

    Al  Cap. Giuseppe Bertoncello, nato il 25 novembre 1970 a Bassano
del Grappa (Vicenza) con la seguente motivazione:
    «Comandante  di  compagnia  fucilieri  paracadutisti del gr. tat.
"Folgore"   impegnato   nel   teatro   di   Timor   Est   nell'ambito
dell'operazione "Stabilise", rappresentava figura chiave per spiccato
spirito  di servizio ed altissimo senso della responsabilita'. Sempre
presente   e   disponibile,   in   possesso  di  non  comune  spirito
d'iniziativa,   apprezzato   e  stimato  dal  Comando  multinazionale
INTERFET,   in  un  contesto  operativo  caratterizzato  da  notevoli
difficolta',   pianificava   e  guidava  con  successo  le  complesse
attivita' operative nella citta' di Dili ed all'interno del difficile
terreno di Timor Est. In qualita' di ufficiale piu' alto in grado del
Main   Body   del   gruppo   tattico,   dirigeva   con  straordinaria
professionalita' lo schieramento in teatro impiegando vettori aerei e
navali,  civili  e  militari, contribuendo in maniera determinante al
successo della missione.
    Eccellente   figura   di   ufficiale   di   assoluta  lealta'  ed
affidabilita',  dotato di un altissimo spirito di sacrificio e di una
inesauribile  motivazione, che ha contribuito in maniera determinante
ad  elevare  l'immagine dell'Italia e delle Forze armate nel contesto
internazionale».
      Dili, 12 febbraio 2000

    Al  Mar.  Ord.  Giuseppe  Colangelo,  nato  il  2 gennaio  1964 a
Solopaca (Benevento) con la seguente motivazione:
    «Comandante  di  distaccamento  operativo  incursori del gr. tat.
"Folgore"   impegnato   nel   teatro   di   Timor   Est   nell'ambito
dell'operazione   "Stabilise",  assolveva  il  proprio  incarico  con
lodevole   slancio,   spiccato   spirito  di  servizio,  serieta'  ed
eccezionali  doti umane e professionali. Il sottufficiale, per la sua
indiscussa  leadership  riconosciuta  dai  suoi  incursori e da tutti
coloro  che  hanno  operato  con  lui nelle difficilissime condizioni
ambientali ed operative di Timor Est, soprattutto nella fase iniziale
della   missione,   dove   e'  stato  spesso  fatto  ricorso  al  suo
distaccamento  per  le  attivita'  piu'  rischiose,  si'  e' meritato
apprezzamenti e giudizi entusiastici anche da parte del comandante di
INTERFET.
    Chiaro  esempio  di tenacia, elevatissimo spirito di sacrificio e
di  altissima  dedizione  al  servizio,  ha  contribuito  in  maniera
determinante   ad   elevare   l'immagine   dell'Italia  nel  contesto
internazionale».
      Dili, 2 gennaio 2000

    Al  Mar. Ord. Angelo Pucci, nato 1'11 agosto 1973 a Montefiascone
(Viterbo) con la seguente motivazione:
    «Elettronico delle comunicazioni del gr. tat. "Folgore" impegnato
nel  teatro  di  Timor  Est  nell'ambito dell'operazione "Stabilise",
svolgeva  il  proprio  incarico con eccezionale motivazione, costante
dedizione,  rara  perizia  ed  esemplare  spirito  di  sacrificio. Il
sottufficiale,  per  la  sua indiscussa preparazione riconosciuta dai
suoi  soldati  e  da  tutti  coloro  che  hanno operato con lui nelle
difficilissime  condizioni  ambientali  ed  operative  di  Timor Est,
soprattutto  nella fase iniziale della missione, dove e' stato spesso
fatto  ricorso  al suo operato per le delicate attivita' di comando e
controllo, ha ricevuto apprezzamenti e giudizi entusiastici anche dal
Comando  di INTERFET, con il quale ha soventemente collaborato per la
risoluzione    di    numerosi    problemi   tecnici   causati   dalle
particolarissime condizioni atmosferiche presenti su Dili.
    Eccellente  figura di sottufficiale con un bagaglio professionale
di  netto rilievo, ha saputo trasfondere negli uomini che a qualsiasi
titolo  gli  sono  stati  vicino grande senso del dovere ed altissima
motivazione.  chiaro esempio di radicato senso del dovere e di elette
virtu'  militari,  ha  contribuito in maniera determinante ad elevare
l'immagine dell'Italia nel contesto internazionale».
      Dili, 12 febbraio 2000

    Con   decreto   12  dicembre  2002  sono  conferite  le  seguenti
ricompense:
                           Croce di bronzo
    Al  magg. Davide Fanelli, nato il 10 agosto 1963 a Caserta con la
seguente motivazione:
      «capo cellula G2 della Brigata multinazionale ovest operante in
Kosovo  nell'ambito  dell'operazione «Joint Guardian», si distingueva
per    elevata    autonomia    d'azione,   l'eccezionale   senso   di
responsabilita'  e  di  rettitudine.  Conscio della delicatezza della
funzione  assolta, svolgeva l'incarico in maniera eccellente, ponendo
in  evidenza un'apertura mentale ed una preparazione professionale di
assoluto  valore.  In  particolare, con esemplare metodicita', grande
efficienza  e  rara competenza coordinava e controllava costantemente
l'attivita'  informativa  delle  dipendenti  task  force,  garantendo
sempre  il  completo assolvimento dei compiti, anche nelle situazioni
di maggiore difficolta'.
    Bella  figura  di  ufficiale  e  chiaro  esempio di straordinaria
professionalita'  e  grande  carisma,  che  contribuiva a consolidare
l'immagine  ed  il  prestigio  delle  forze armate italiane in ambito
internazionale». - Pec, (Kosovo) 2 luglio 2001 - 5 novembre 2001.

    Al  cap.  Alfonso  Cornacchia,  nato il 16 ottobre 1965 ad Aviano
(Pordenone), con la seguente motivazione:
      «capo  sala  operativa  presso  la  cellula  G3 OPS del comando
brigata  multinazionale  ovest  in Kosovo nell'ambito dell'operazione
«Joint  Guardian»,  ha  assolto  il  proprio  compito  con  esemplare
dedizione,  autentica  passione e spiccata competenza, dimostrando in
ogni  circostanza  elevata  capacita'  organizzativa.  La  sua  opera
incisiva,  determinata  ed  equilibrata,  la  presenza  costante,  le
altissime  capacita'  professionali, lo rendevano sicuro e affidabile
punto di riferimento del contingente e gli consentivano di gestire al
meglio  anche  le  situazioni  operative  piu'  rischiose, facendogli
meritare  il  plauso di tutto il personale, italiano e straniero, del
comando   brigata   e   delle   unita'  dipendenti.  In  particolare,
l'eccezionale  capacita'  di  pianificazione e la profonda esperienza
maturata   in   altre  operazioni  fuori  area  gli  consentivano  di
predisporre  sempre  efficacemente e perfettamente le attivita' della
grande  unita',  anche  le  piu' sensibili, tra le quali l'operazione
«Firme  Presence»,  finalizzata  al  rischieramento del posto comando
tattico  della  brigata  nell'area  di  Klina,  ed altre innumerevoli
attivita' operative svolte nel «teatro di operazione».
    Brillante   ufficiale   di  alto  profilo  intellettuale  che  ha
contribuito   notevolmente  al  successo  dell'operazione  apportando
lustro  all'esercito  italiano  nel  contesto internazionale». - Pec,
(Kosovo) 29 giugno 2001 - 5 novembre 2001.

    Al  mar.  ord.  Antonio Patarino, nato il 16 maggio 1969 a Torino
con la seguente motivazione:
      «comandante  di  plotone  alpini  presso  la task force "Falco"
inquadrata  nella  Brigata  multinazionale ovest in Kosovo nellambito
dell'operazione   "Joint   Guardian",   sostenuto   costantemente  da
altissimo  senso  del  dovere  e  non  comune  spirito di sacrificio,
evidenziava,  in  operazioni  di  alta valenza operativa, eccezionale
padronanza  della  situazione  e  spiccata  capacita'  di individuare
immediatamente  gli  interventi  piu'  appropriati  ed  efficaci.  In
particolare  durante le numerose attivita' di "search" svolte durante
la  sua  permanenza  in "teatro", attuava un dispositivo estremamente
efficace  che  consentiva  di  rinvenire  armi, munizioni e materiale
sensibile    illegalmente   detenuti.   Giovane   sottufficiale   che
affrontava,  con sprezzo del pericolo, situazioni delicate, complesse
e  pericolose,  impegnandosi  senza limiti di tempo e con eccezionale
generosita', ottenendo risultati di grande valore.
    Chiaro   esempio   di   straordinaria   professionalita'  che  ha
contribuito  a  consolidare  l'immagine  ed il prestigio del corpo in
ambito  internazionale».  - Pec, (Kosovo) 14 giugno 2001 - 10 ottobre
2001.

    Al  ten.  col.  Guido  Alessandris  nato  il  3  gennaio  1959  a
Monterotondo (Roma) con la seguente motivazione:
      «comandante  del  battaglione  gestione  moduli operativi della
logistica  di aderenza della Brigata multinazionale ovest operante in
Kosovo  nell'ambito  dell'operazione "Joint Guardian", poneva in atto
una  capillare  ed  efficientissima struttura logistica-operativa che
consentiva  sia  di  sostenere  brillantemente  l'attivita' operativa
della  grande  unita'  sia  di  fornire  un  determinante supporto al
contingente   italiano   affluito   in   macedonia  per  l'operazione
"Essential  Harvest".  Ufficiale  fortemente motivato durante la fase
organizzativa  in  patria  rispondeva in maniera superba e coordinava
magistralmente la ridislocazione del reparto sul territorio kosovaro,
eliminando  ogni momento di isteresi e pervenendo in tempi brevissimi
alla  completa  efficienza  dell'unita'.  La  sua  azione di comando,
coordinamento  e  controllo  risultava  eccezionalmente  efficace  ed
evidenziava  una  capacita'  realizzativa  assolutamente  di spicco e
d'esempio   per   tutti.  Elevatissima  e'  stata  la  determinazione
dell'ufficiale   nel  ricercare  tutte  le  possibili  soluzioni  per
superare  le difficolta' che si sovrapponevano al regolare e continuo
flusso  dei  rifornimenti ed alla indispensabile azione manutentiva e
correttiva  dei  mezzi della brigata sottoposti ad un intenso impegno
e, quindi, abbisognevoli di frequenti e qualificati interventi.
    Magnifica  figura  di  comandante  che  ha  evidenziato  impegno,
eccezionale  serenita'  ed  incondizionata  disponibilita'  e  che ha
fortemente contributo ad elevare l'immagine dell'esercito italiano in
ambito internazionale». - Pec, (Kosovo) 26 giugno 2001 - 27 settembre
2001.

    Al ten. col. Luigi Dell'Aquila, nato il 19 ottobre 1953 a Caserta
con la seguente motivazione:
      «Capo  cellula  G4  del  Comando  brigata  multinazionale ovest
operante  in  Kosovo  nell'ambito  dell'operazione  "Joint Guardian",
evidenziava   eccezionale   dedizione  al  servizio  e  straordinaria
professionalita'.    L'elevatissima    preparazione   posseduta   gli
permetteva   di   risolvere   problematiche   tecniche   di  notevole
difficolta',   garantendo   le   molteplici  esigenze  operative  del
contingente.  In  particolare,  interveniva  in  prima  persona  ogni
qualvolta   le   circostanze   e   la  delicatezza  delle  situazioni
richiedevano    approfondite    conoscenze   tecniche   e   capacita'
professionali  di  elevato  livello. Esprimeva, inoltre, un ulteriore
prova  di  abnegazione, convinto spirito di servizio e incondizionata
disponibilita'  nel  fornire  il  suo  validissimo  contributo per la
soluzione  efficace  e rapida dei problemi di carattere logistico del
contingente    italiano    in    Macedonia    impiegato   nell'ambito
dell'operazione "Essential Harvest"».
    Ufficiale  superiore  determinato e altamente motivato che con la
sua  opera  intelligente e attiva contribuiva a dare ulteriore lustro
alle forze armate italiane in ambito internazionale». - Pec, (Kosovo)
2 luglio 2001 - 5 novembre 2001.

    Al  col.  Francesco Capillo, nato il 19 settembre 1950 a Messina,
con la seguente motivazione:
      «Comandante  del  gruppo  supporto  di  aderenza  della Brigata
multinazionale  ovest  operante in Kosovo nell'ambito dell'operazione
"Joint  Guardian",  coordinava  tutte  le  complesse  e diversificate
attivita' connesse con il supporto logistico del contingente italiano
in  maniera  brillante  ed  efficacissima.  Cosciente dell'importanza
delle   funzioni  che  gli  erano  attribuite,  evidenzia  va  ferrea
determinazione,    costante   impegno,   eccezionale   serenita'   ed
incondizionata   disponibilita'.   Altamente   motivato   e   capace,
profondeva   un   impegno   eccezionale  per  organizzare  al  meglio
l'attivita'  logistica  assicurando  in ogni circostanza e in tutti i
settori   il   soddisfacimento  delle  piu'  disparate  esigenze  del
contingente.  Particolare  menzione  merita  anche  il  determinante,
puntuale  ed  efficace  supporto  logistico  fornito  al  contingente
italiano  affluito  in Macedonia nel corso dell'operazione "Essential
Harvest".  Grazie  alla sua chiara visione delle problematiche e alla
approfondita   conoscenza   operativa   e   ambientale  dell'area  di
responsabilita'  della  brigata  contribuiva  in  modo determinante a
"concepire"   pianificazioni   coerenti,  lineari  ed  adeguate  alle
esigenze.
    Magnifica figura di comandante, che sapeva infondere negli uomini
alle sue dipendenze grande senso del dovere e motivazione altissima e
che  contribuiva  in  maniera  egregia  all'elevazione  dell'immagine
dell'Italia  nel  contesto  internazionale». - Pec, (Kosovo) 5 luglio
2001 - 5 novembre 2001.