Con decreto 23 aprile 2001 e' conferita la seguente ricompensa:
                             Croce d'oro
    al merito dell'Esercito al 1° c.le mag. Graziano La Mura, nato il
30 gennaio 1975 a Taranto, con la seguente motivazione:
    «Comandante  di squadra del 183° rgt. f. par. "Nembo", inquadrato
nella  brigata  multinazionale  ovest operante in Kosovo, nell'ambito
dell'operazione  "Joint  guardian", espletava il proprio incarico con
esemplare  e  fervido impegno, assicurando una prestazione eccellente
per  determinazione  e  continuita'  di  rendimento.  In particolare,
coinvolto  in  un grave tumulto di piazza, non esitava ad intervenire
al  seguito  del  proprio  comandante  di compagnia, adoperandosi per
porre  al  sicuro  gli occupanti di alcune autovetture in procinto di
essere  date  alle fiamme. Fulgido esempio di graduato in possesso di
eccezionali  virtu'  che ha contribuito ad accrescere il lustro ed il
prestigio  dell'Esercito italiano nel contesto multinazionale». - Pec
(Kosovo), 29 febbraio 2000.

    Con decreto 12 novembre 2001 e' conferita la seguente ricompensa:
                             Croce d'oro
    al   merito  dell'Esercito  al  serg.  Domenico  Falbo,  nato  il
10 novembre  1973  a  Lamezia  Terme  (Catanzaro),  con  la  seguente
motivazione:
    «Sottufficiale  del  183°  rgt. f. par. "Nembo", inquadrato nella
brigata   multinazionale   ovest   operante  in  Kosovo,  nell'ambito
dell'operazione  "Joint  guardian",  durante  un  trasferimento nella
citta'  di Pec, veniva coinvolto in un grave tumulto di piazza. Nella
circostanza, un convoglio di civili serbo-kosovari veniva bloccato da
centinaia di rappresentanti dell'etnia opposta. Resosi immediatamente
conto  della  gravita'  della  situazione,  non  esitava,  con  pochi
paracadutisti  a  disposizione,  a  frapporsi  tra  la  folla  ed  il
convoglio,  soccorrendo  e  ponendo  in salvo gli occupanti di alcune
vetture  in  procinto  di  essere date alle fiamme. Chiaro esempio di
sottufficiale  e  di professionista in possesso di eccezionali virtu,
ha  contribuito  ad  accrescere il lustro ed il prestigio del proprio
reparto  e,  con  esso,  quello  dell'Esercito  italiano,  elevandone
l'immagine  nel contesto multinazionale». - Pec (Kosovo), 29 febbraio
2000.

    Con decreto 11 gennaio 2002 e' conferita la seguente ricompensa:
                             Croce d'oro
    al  merito  dell'Esercito al cap. Marco Zona, nato il 16 novembre
1968 a Gorizia, con la seguente motivazione:
    «Comandante della compagnia comando e servizi del 183° reggimento
f.  par.  "Nembo",  inquadrato  nella  brigata  multinazionale  ovest
operante  in  Kosovo,  nell'ambito  dell'operazione "Joint Guardian",
durante  un trasferimento nella citta' di Pec, veniva coinvolto in un
grave  tumulto  di  piazza. Nella circostanza, un convoglio di civili
serbo-kosovari   veniva   bloccato  da  centinaia  di  rappresentanti
dell'etnia  opposta. Resosi immediatamente conto della gravita' della
situazione,  non  esitava,  con pochi paracadutisti a disposizione, a
frapporsi  tra  la  folla  ed  il convoglio, soccorrendo e ponendo in
salvo gli occupanti di alcune vetture in procinto di essere date alle
fiamme.  Chiaro  esempio di ufficiale e di professionista in possesso
di  eccezionali  virtu', ha contribuito ad accrescere il lustro ed il
prestigio  del  proprio  reparto  e,  con  esso, quello dell'Esercito
italiano,  elevandone  l'immagine nel contesto multinazionale». - Pec
(Kosovo), 29 febbraio 2000.

    Con decreto 18 febbraio 2002 e' conferita la seguente ricompensa:
                             Croce d'oro
    al  merito  dell'Esercito al mag. gen. Pier Giuseppe Giovannetti,
nato  l'11 settembre  1942  a  Montignoso  (Massa),  con  la seguente
motivazione:
    «Ufficiale generale vice comandante di Kfor, nonche' coordinatore
e   rappresentante   dell'autorita'   nazionale   nell'ambito   delle
operazioni  "Joint  Guarantor" e "Joint guardian" condotte in Kosovo,
ha  affrontato  e risolto, con indiscussa professionalita' ed elevata
capacita'  di  mediazione, le diversificate e complesse problematiche
insorte,  ottenendo  pubblici  apprezzamenti da parte delle autorita'
militari  e  civili  presenti in zona di operazione. Con molto tatto,
acume  e coraggio intellettuale si e' anche imposto quale riferimento
essenziale  per  la salvaguardia degli interessi nazionali, svolgendo
una  efficace  azione  di  coordinamento  e  di  prezioso sostegno al
contingente italiano. In particolare, nelle situazioni piu' delicate,
come  le  fasi  iniziali dell'operazione, e nei momenti in cui organi
politici  e di stampa esteri ponevano la loro attenzione sull'operato
del contingente nazionale, si faceva promotore di iniziative concrete
ed  efficaci  che  contribuivano  ad esaltare ancor piu' la brillante
opera  delle  unita'  della  F.A.  Figura  di  spicco per le preclare
qualita'  professionali, intellettuali e morali, nonche' autentico ed
autorevole  punto di riferimento nell'ambito della missione che si e'
distinto  per la straordinaria efficacia del lungo impegno in teatro,
contribuendo,  in modo determinante, ad accrescere il prestigio ed il
lustro  delle Forze armate e, in particolare, dell'Esercito in ambito
internazionale». - Pec (Kosovo), 10 aprile 1999 - 18 ottobre 1999.

    Con decreto 18 marzo 2003 e' conferita la seguente ricompensa:
                             Croce d'oro
    al  merito  dell'Esercito  al  ten. gen. Gualtiero Stefanon, nato
l'11 marzo 1930 a Mantova, con la seguente motivazione:
    «Ufficiale  generale  di preclare doti intelletttive e morali, ha
sviluppato,  con  sacrificio personale ed appassionato entusiasmo, un
approfondito  lavoro  di  ricerca  e  di analisi che ha consentito di
riportare  alla  memoria  ed  all'attenzione  di tutti, eventi, anche
cruenti,  di  rilevante significato per quella parte della storia del
nostro  Paese  legata  all'Esercito  ed  alla sua partecipazione alle
operazioni  militari  condotte  nel  Sahara  occidentale egiziano nel
corso   della   2ª   guerra   mondiale.  Particolare  valenza  assume
l'attivita'  volta  alla rivalutazione dell'onerosa missione compiuta
dal  col.  Paolo  Caccia  Dominioni,  che  si  e' concretizzata nella
stesura  di  un  volume  di grande valore storico. Ad integrazione di
tale  opera  e' da sottolineare la realizzazione di numerose mostre e
la partecipazione, quale relatore, a molteplici conferenze e seminari
di  carattere  storico  che hanno meritato il plauso incondizionato e
l'ammirazione delle piu' alte cariche politiche e militari del nostro
Paese, suscitando, nel contempo, l'attenzione e l'apprezzamento delle
giovani   generazioni   per   tale  lodevole  e  preziosa  iniziativa
storiografica.   Personalita'   di   spicco   e  di  grande  levatura
intellettuale,   custode   dei   fondamentali  valori  umani  che  ha
contribuito,  in  maniera  determinante,  ad accrescere ancor piu' il
lustro  ed il prestigio dell'Esercito italiano in seno alla nazione».
- Roma, 29 novembre 2002.

    Con decreto 12 novembre 2001 e' conferita la seguente ricompensa:
                           Croce di bronzo
    al  merito  dell'Esercito al col. Celeste Rossi, nato il 15 marzo
1953 a Bolzano, con la seguente motivazione:
    «Comandante   del   gruppo   tattico  italiano  inquadrato  nella
divisione  multinazionale sud-est della Stabilization Force impegnata
nell'operazione "Joint Forge" in Bosnia-Herzegovina, ha svolto il suo
incarico  con  slancio,  grande  senso  del  dovere e determinazione.
Ufficiale in possesso di preclare qualita' morali e di carattere, con
attenta  e  metodica  azione  di  comando,  nonostante  i  molteplici
contributi di reparti di altre armi e specialita', ha saputo fare del
gruppo  tattico  italiano  uno  strumento operativo efficace e sempre
pronto a soddisfare le esigenze imposte dalla delicata missione e dal
particolare  ambiente  operativo. I livelli di efficienza e capacita'
raggiunti  dal  gruppo tattico italiano hanno fatto si che esso fosse
l'unica  unita'  della  divisione  non  incorsa in alcun incidente di
rilievo,  nonostante l'elevatissimo numero di chilometri percorsi per
esigenze  operative  e logistiche. Impegnato in compiti e missioni ad
elevata  valenza operativa, tra le quali anche la partecipazione alla
prima  fase  dell'operazione  "Rodeo"  tesa  a  sostenere le forze di
polizia  della Federazione bosniaca nella cattura di criminali locali
sospettati  anche  per  crimini  di  guerra,  ha  condotto  tutte  le
operazioni  con  grande  professionalita' esponendosi sempre in prima
persona  ed offrendo ai suoi dipendenti un chiaro esempio da emulare.
Ufficiale carismatico, ha operato in ogni frangente con entusiasmo ed
elevato  sacrificio  personale ed ha contribuito all'affermazione del
contingente  italiano  in  ambito  internazionale apportando lustro e
prestigio all'Esercito ed all'Italia». - Mostar, 25 novembre 2000.

    Con decreto 12 novembre 2001 e' conferita la seguente ricompensa:
                           Croce di bronzo
    al  merito  dell'Esercito  al col. Gianfranco Beraldo, nato il 21
ottobre 1953 a Udine, con la seguente motivazione:
    «Comandante   del   gruppo   tattico  italiano  inquadrato  nella
divisione  multinazionale sud-est della Stabilization Force impegnata
nell'operazione "Joint Forge" in Bosnia-Herzegovina, ha svolto il suo
incarico con slancio, grande senso del dovere e determinazione. In un
contesto operativo caratterizzato da grandi tensioni e rischi latenti
connessi  con  il possibile insorgere di confrontazioni interetniche,
ha  dimostrato  grande  equilibrio,  lungimiranza e generoso impegno,
esponendosi  sempre  in  prima  persona  e  costituendo  per  i  suoi
dipendenti un esempio da emulare ed un saldo punto di riferimento. Ha
mirabilmente   pianificato  e  condotto,  in  un  contesto  operativo
difficile  e  caratterizzato da rischi latenti per l'incolumita' e la
sicurezza  del personale italiano impiegato, le operazioni "Alibaba'"
e  "Red  Fox",  che  si  sono  concluse  con  il sequestro di ingenti
quantita'   di   armi  e  munizioni.  Ha  partecipato  all'operazione
"Hedgehog"  per garantire la sicurezza ed il mantenimento dell'ordine
in  un'area  particolarmente  sensibile  della  citta'  di  Sarajevo,
travagliata   da   profondi   contrasti   e   soggetta  ad  arbitrato
internazionale  per  la  rideterminazione  della linea di separazione
interetnica  (IEBL).  Nel corso delle esercitazioni "Joint Resolve" e
"Paladin",  che  hanno coinvolto rispettivamente la riserva operativa
di  teatro  e  la  riserva  tattica divisionale, rischierava il posto
comando   tattico   italiano   nella   zona   sud-est   dell'area  di
responsabilita'  della  divisione,  esaltando  le  notevoli capacita'
operative   e  di  coordinamento  del  proprio  personale.  Ufficiale
carismatico,  ha  operato in ogni frangente con entusiasmo ed elevato
sacrificio   personale   ed   ha   contribuito  all'affermazione  del
contingente  italiano  in  ambito  internazionale apportando lustro e
prestigio all'Esercito». - Mostar, 9 marzo 2001.

    Con decreto 3 aprile 2002 e' conferita la seguente ricompensa:
                           Croce di bronzo
    al merito dell'Esercito al col. Guy Vinet, nato il 7 marzo 1952 a
Saintes, con la seguente motivazione:
    «Ufficiale     dalle     straordinarie    qualita'    morali    e
tecnico-professionali,    ha   inciso,   in   maniera   determinante,
nell'incarico   di   comandante  della  gendarmeria  della  divisione
multinazionale  sud-est,  nella  piena  riuscita dei compiti affidati
alla  divisione  nell'ambito  dell'operazione  "Bosnia". Ha svolto il
proprio   delicato  ed  importante  compito,  operando  con  generosa
dedizione  e  con  grande  perizia  in  un  ambiente  particolarmente
difficile e rischioso. In particolare si e' sempre dimostrato attento
e  sollecito  nei confronti dell'unita' di polizia militare italiana,
fornendo  quindi  le  migliori  premesse per i brillanti risultati da
essa  conseguiti.  Grazie  alla  sua  puntuale  ed efficace azione ha
contribuito   in   modo   significativo  ad  aumentare  il  prestigio
dell'Esercito  italiano».  -  Bosnia-Herzegovina,  11 maggio  1999  -
7 dicembre 1999.

    Con decreto 3 aprile 2002 e' conferita la seguente ricompensa:
                           Croce di bronzo
    al  merito dell'Esercito al magg. Gilles Faure, nato il 1° giugno
1961 a Versailles, con la seguente motivazione:
    «Ufficiale     dalle     straordinarie    qualita'    morali    e
tecnico-professionali,    ha   inciso,   in   maniera   determinante,
nell'incarico   di   capo   del   centro  operativo  della  divisione
multinazionale  sud-est,  nella  piena  riuscita dei compiti affidati
alla  divisione  nell'ambito  dell'operazione  "Bosnia". Ha svolto il
proprio   delicato  ed  importante  compito,  operando  con  generosa
dedizione  e  con  grande  perizia  in  un  ambiente  particolarmente
difficile e rischioso. In particolare si e' sempre dimostrato attento
e  sollecito  nei  confronti delle unita italiane, fornendo quindi le
migliori  premesse  per  i  brillanti  risultati  da esse conseguiti.
Grazie  alla  sua  puntuale ed efficace azione ha contribuito in modo
significativo  ad  aumentare il prestigio dell'Eesercito italiano». -
Bosnia-Herzegovina, 8 aprile 1999 - 8 agosto 1999.

    Con decreto 3 aprile 2002 e' conferita la seguente ricompensa:
                           Croce di bronzo
    al  merito  dell'Esercito  al  col. Alexandre Lalanne Berdouticq,
nato il 28 gennaio 1952 a Compiegne, con la seguente motivazione:
    «Ufficiale     dalle     straordinarie    qualita'    morali    e
tecnico-professionali    ha    inciso,   in   maniera   determinante,
nell'incarico   di   sottocapo  di  stato  maggiore  della  divisione
multinazionale  sud-est,  nella  piena  riuscita dei compiti affidati
alla  divisione  nell'ambito  dell'operazione  «Bosnia». Ha svolto il
proprio   delicato  ed  importante  compito,  operando  con  generosa
dedizione  e  con  grande  perizia  in  un  ambiente  particolarmente
difficile e rischioso. In particolare si e' sempre dimostrato attento
e  sollecito  nei confronti delle unita' italiane, fornendo quindi le
migliori  premesse  per  i  brillanti  risultati  da esse conseguiti.
Grazie  alla  sua  puntuale ed efficace azione ha contribuito in modo
significativo  ad  aumentare  il  prestigio  dell'Esercito italiano».
Bosnia-Herzegovina, 13 aprile 1999 - 13 ottobre 1999.