IL MINISTRO DELLE COMUNICAZIONI

  Vista  la legge 3 maggio 2004, n. 112, ed in particolare l'art. 25,
comma  5,  in cui si prevede l'individuazione di uno o piu' bacini di
diffusione  del  segnale  televisivo  terrestre, nei quali avviare la
completa conversione alla tecnica digitale;
  Visto,  l'art.  1,  comma 211, della legge 30 dicembre 2004, n. 311
(legge finanziaria 2005);
  Visto l'art. 1, comma 250, della citata legge finanziaria 2005, che
istituisce,   nello   stato   di   previsione   del  Ministero  delle
comunicazioni,  per l'anno 2005, con una dotazione finanziaria pari a
10  milioni di euro, un Fondo per la promozione e la realizzazione di
aree all digital e servizi di T-Government;
  Visto il decreto 30 dicembre 2003 del Ministro delle comunicazioni,
di  concerto  con  il  Ministro  dell'economia  e  delle finanze, che
disciplina la procedura per l'erogazione di contributi per l'acquisto
di  decodificatori in tecnica digitale terrestre ai sensi della legge
finanziaria   2004   esplicitamente   richiamato  anche  nella  legge
finanziaria 2005;
  Visto  il decreto del Ministro delle comunicazioni, di concerto con
il Ministro dell'economia e delle finanze, in data 1° settembre 2005,
con  il  quale  una quota pari a 14 milioni di euro ovvero alla somma
residua  della disponibilita' del rifinanziamento di cui al comma 211
dell'art.  1  della legge finanziaria 2005 e' riservata ai contributi
in favore di abbonati al servizio di radiodiffusione della Sardegna e
della Valle d'Aosta;
  Visto  il  decreto  del  Ministro delle comunicazioni del 17 giugno
2005,  con  il  quale  e'  stata  istituita una speciale commissione,
presieduta  dal Sottosegretario on. Paolo Romani, per lo studio delle
problematiche  attinenti  all'avvio  delle  aree all digital e per il
coordinamento del relativo processo di realizzazione delle stesse;
  Visti  il protocollo d'intesa tra il Ministero delle comunicazioni,
la  regione  Sardegna  e  l'associazione  DGTVi  del  16 aprile 2005,
nonche'  il protocollo d'intesa tra il Ministero delle comunicazioni,
la regione Valle d'Aosta e l'associazione DGTVi in pari data, con cui
le parti si impegnano a mettere in atto tutte le attivita' necessarie
per  rendere  possibile  entro  il  31 gennaio 2006 la transizione al
digitale terrestre nelle aree principali delle due regioni;
  Vista  la  comunicazione della Commissione europea al Consiglio, al
Parlamento  europeo,  al  Comitato  economico  e sociale europeo e al
Comitato   delle   regioni   sulla   transizione  dalla  trasmissione
radiotelevisiva  analogica  a  quella  digitale  (dallo  «switchover»
digitale  allo  «switch-off'  analogico),  del  17 settembre 2003, n.
COM(2003) 541;
  Vista  la  comunicazione della Commissione europea al Consiglio, al
Parlamento  europeo,  al  Comitato  economico  e sociale europeo e al
Comitato   delle   regioni   sull'interoperabilita'  dei  servizi  di
televisione  digitale  interattiva, del 30 luglio 2004, n. COM (2004)
541;
  Ritenuto  opportuno, nell'ambito delle azioni che il Ministero deve
svolgere  per  la promozione e la realizzazione di aree all digital e
servizi di T-Government, utilizzare il Fondo di cui all'art. 1, comma
250,  della  legge  finanziaria  2005 per consentire agli abbonati al
servizio  di  radiodiffusione delle aree che diventeranno all digital
entro  il  31 gennaio  2006  di  disporre  di un apparecchio idoneo a
consentire la ricezione, in chiaro e senza alcun costo per l'utente e
per  il  fornitore  di  contenuti,  dei segnali televisivi in tecnica
digitale  e  la  conseguente  interattivita',  mediante  un  apposito
contributo;
  Visto   il   corpus   di   specifiche   indicate   come   «D-Book»,
versione settembre   2004,   emanate   dall'Associazione   DGTVi  dei
broadcaster in tecnica digitale terrestre, relativamente al canale di
ritorno,  per  il  quale,  se  realizzato  mediante  linea telefonica
analogica  commutata,  si  indica lo standard V.90 (fino a 56 kbit/s)
come quello richiesto per la conformita' a tali specifiche;
  Ritenuto  opportuno  incentivare la diffusione di ricevitori dotati
sia  dell'interattivita'  che di un canale di ritorno ed equipaggiati
con  una  piattaforma per l'interattivita' aperta e riconosciuta come
tale dalla Commissione europea;
  Considerato  che,  in base a consultazioni svolte dalla Commissione
istituita  con decreto del Ministro delle comunicazioni del 17 giugno
2005  con  associazioni  di  categoria  rappresentative della filiera
della produzione e della distribuzione di decodificatori, il costo di
un  decodificatore  digitale finanziabile con contributo statale puo'
attestarsi  sui  90  euro  e che, dedotto il contributo statale di 70
euro, rimane a carico dell'acquirente un costo di 20 euro;
  Considerato  che  gli  utenti  televisivi  delle regioni Sardegna e
Valle  d'Aosta, a causa dello switch-off anticipato, saranno tenuti a
fornirsi di decodificatore per poter continuare a fruire del servizio
televisivo  e che quindi risulta opportuno che per essi il contributo
statale arrivi a coprire il costo integrale del decodificatore;
                              Decreta:
                               Art. 1.
  1.  Agli  abbonati  al  servizio  di radiodiffusione televisiva, in
regola  con  il  pagamento  del  canone  di abbonamento per l'anno in
corso,  delle  regioni autonome della Sardegna e della Valle d'Aosta,
e'  riconosciuto  un  contributo  di  20  euro  per  l'acquisto od il
noleggio  di  un  apparecchio  idoneo  a  consentire la ricezione, in
chiaro  e  senza  alcun  costo  per  l'utente  e  per il fornitore di
contenuti,  di  segnali  televisivi in tecnica digitale e una elevata
interattivita' da remoto.
  2.  I  contributi  saranno  erogati  per  l'acquisto  o noleggio di
decodificatori che:
    a) abbiano  accesso  ad  un canale di ritorno su linea telefonica
analogica  commutata, mediante modem idoneo a sostenere per tale tipo
di   accesso   almeno  la  classe  di  velocita'  fino  a  56  kbit/s
conformemente  alla  norma  UIT  V.90  ovvero  una  velocita'  almeno
equivalente  per le altre tecnologie trasmissive di collegamento alle
reti pubbliche di telecomunicazioni;
    b) siano  equipaggiati di piattaforma per l'interattivita' aperta
e riconosciuta come tale dalla Commissione europea.