Con decreto 29 novembre 2005 e' conferita la seguente ricompensa:
                           Croce d'argento
    Al  Colonnello  Camillo  de  Milato,  nato  il  13  marzo  1952 a
Francavilla Fontana (Brindisi), con la seguente motivazione:
      «Ufficiale   superiore,  capo  cellula  KFOR  per  le  elezioni
municipali  in  Kosovo  nell'ambito dell'operazione "Joint Guardian",
affrontava  il  delicatissimo  e  fondamentale  incarico  con  grande
lucidita',   entusiasmo   ed   elevatissimo  impegno  in  un  momento
particolarmente  difficile del processo di pace e di integrazione tra
le  diverse  etnie.  In  particolare,  nel  corso della consultazione
elettorale,  si e' distinto per la meticolosa attenzione con la quale
ha  pianificato  l'intera attivita' connessa con lo svolgimento delle
votazioni  e la diramazione dei risultati, guadagnandosi la stima, la
considerazione  e  l'ammirazione del personale di KFOR nonche' quella
dei   funzionari   della   organizzazione   per  la  sicurezza  e  la
cooperazione in Europa.
    Ufficiale di elevatissime capacita' complessive ha contribuito ad
accrescere il prestigio della forza armata e dell'Italia nel contesto
internazionale». - Pristina (Kosovo), 30 marzo 2001.

    Con decreto 28 aprile 2006 e' conferita la seguente ricompensa:
                           Croce d'argento
    Al  Colonnello  Gianfranco  Scalas,  nato  il  16  giugno 1951 ad
Assemini (Cagliari), con la seguente motivazione:
      «Capo  della  cellula  pubblica informazione dell'Italian Joint
Task  Force  Iraq,  nell'ambito  dell'operazione  "Antica Babilonia",
evidenziava   una  profonda  e  consolidata  esperienza  nel  settore
dell'informazione  e una spiccata capacita' di concepire, impostare e
gestire,  in  maniera  efficacissima  e  pienamente  rispondente alle
esigenze  della  Forza  armata,  i  rapporti con i rappresentanti dei
mass-media nazionali ed esteri.
    Grazie   alla   sua   sensibilita'   e   alla   sua  elevatissima
professionalita', individuava sempre e tempestivamente le modalita' e
i momenti per esaltare, attraverso i reportage dei media, l'impegno e
i  positivi risultati delle molteplici e variegate attivita' condotte
da  tutti i reparti presenti nel contingente, garantendo nel contempo
un eccezionale ritorno d'immagine per le Forze armate italiane.
    In  occasione del proditorio attacco terroristico del 12 novembre
2003,  nonostante  fosse colpito in prima persona per la morte di due
dei   suoi  stretti  collaboratori  e  il  ferimento  di  altri  due,
organizzava  e  gestiva  un  evento  mediatico  di  tale  portata con
autorevolezza, lucido raziocinio e straordinaria concretezza mediante
una  serie  di attivita' connesse con i mezzi di informazione locali,
italiani   e   stranieri,   dimostrando  in  ogni  circostanza  piena
padronanza,  maturita' di pensiero e serenita' di giudizio e mettendo
in  luce  -  anche  nella  tragedia  - il comportamento del personale
dell'Esercito  efficiente,  leale,  dignitoso,  ma nello stesso tempo
fermo e deciso a continuare ad assolvere pienamente la missione.
    Magnifica  figura  di  ufficiale  e  di  soldato  che, animato da
profondo  amore  per  l'Istituzione,  ha  consentito, con eccezionali
capacita' realizzatrici, impegno elevatissimo e senza alcun limite di
orario,  di  elevare l'immagine del contingente militare italiano nel
contesto  nazionale  e  internazionale».  -  An  Nasiriyah (Iraq), 29
gennaio 2004.

    Con decreto 28 aprile 2006 e' conferita la seguente ricompensa:
                           Croce d'argento
    Al  Tenente  Colonnello  Enrico Paolo Pirastru, nato il 1° aprile
1962 a Cagliari, con la seguente motivazione:
      «Capo  di  Stato  Maggiore  della Italian Joint Task Force Iraq
nell'ambito  dell'operazione  "Antica Babilonia", schierata in teatro
operativo  immediatamente  post-  bellico,  caratterizzato  da  vuoto
istituzionale e da elevata conflittualita' endemica, assolveva le sue
determinanti funzioni, in maniera esemplare, incisiva e preziosissima
per il successo della missione. Figura fondamentale ed insostituibile
della  Brigata,  costituiva  in  ogni  circostanza elemento di sicuro
riferimento  per  tutto  il  contingente, riuscendo con straordinaria
professionalita',  grande  acume  e  spiccato  buon senso a gestire e
coordinare  le  numerose,  complesse  e  delicatissime  attivita' che
interessavano  incessantemente  le  unita'  della  Brigata. Nei primi
giorni  delle  operazioni,  emersa  chiaramente  la complessita' e la
delicatezza  della  situazione  operativa,  caratterizzata  da  forti
tensioni,   profondi  disagi  ambientali  e  rischi  sempre  latenti,
organizzava  il  dispositivo  ed  elaborava  direttive  perfettamente
aderenti  alla realta', mettendo le unita' italiane e l'unita' rumena
nelle  condizioni  di assolvere completamente i compiti assegnati. In
particolare,  determinato ad agevolare e salvaguardare il processo di
ricostruzione   dell'Iraq   ricercava   con   fermezza,   ogni  volta
necessaria,  l'incontro  con  i  capi  delle  tribu'  locali  e  capi
religiosi  (Iman),  che  coinvolgeva  in  complessi  colloqui fino ad
eliminare i piu' accesi e pericolosi contrasti.
    Inoltre, conscio dell'importanza del contingente nazionale per il
ripristino  delle condizioni di convivenza, si faceva promotore delle
piu'  importanti operazioni per la ricerca ed il sequestro di ingenti
quantita'  di  armi,  pianificava  ed  organizzava  perfettamente  il
controllo e la sicurezza dei luoghi di culto che facevano meritare al
contingente  numerosi  apprezzamenti.  Professionista  di grandissima
valenza,  riusciva  con  la  sua encomiabile generosita', il suo raro
senso  del  dovere  e la sua eccezionale abnegazione a conquistare la
stima  incondizionata  degli altri contingenti e la piena fiducia dei
comandi   superiori,  fornendo  un  contributo  fondamentale  per  il
positivo  esito  delle  operazioni  in  Iraq  e  portando gran lustro
all'immagine   dell'Italia   e   delle  sue  forze  armate  in  campo
internazionale». - An Nasiriyah (Iraq), 2 luglio - 7 ottobre 2003.

    Con decreto 28 aprile 2006 e' conferita la seguente ricompensa:
                           Croce d'argento
    Al  Capitano  Stefano  Pensalfini,  nato  il  16  giugno  1972  a
Terracina (Latina), con la seguente motivazione:
      «Comandante  di  compagnia  mortai  inquadrata nella Joint Task
Force  "Fagare"  della  JTF-Iraq  nell'ambito dell'operazione "Antica
Babilonia",  esercitava  la  sua  azione di comando con straordinaria
dedizione, elevata professionalita' e spiccato senso del dovere.
    Impegnato  in  un  contesto  caratterizzato  da  forti  tensioni,
profondi  disagi ambientali e rischi sempre latenti, ha organizzato e
condotto  con chiarezza d'intenti le numerosissime attivita' connesse
con  l'espletamento  della missione, riuscendo ad infondere fiducia e
sicurezza nei suoi bersaglieri, agevolandone il corretto assolvimento
del compito.
    Profondo  conoscitore  dello strumento militare e delle procedure
d'impiego  delle  forze  destinate ad operare sul terreno, nel quadro
della  complessa attivita' di controllo della citta' di An Nasiriyah,
l'unita'  alle  sue  dipendenze  ha  piu' volte portato a termine con
pieno  successo,  sequestri  di  armi e munizioni rendendo, di fatto,
piu' sicura l'area di responsabilita'.
    Dirigeva,  inoltre,  con assoluta perizia, le delicate operazioni
"Sesterzio  II  e  III", consistenti nel pagamento dello stipendio di
tre  mensilita'  a  circa settantamila tra ufficiali, sottufficiali e
soldati  del  disciolto Esercito iracheno, garantendo con gli assetti
messi a sua disposizione, l'indispensabile cornice di sicurezza.
    In  particolare,  fronteggiava  con  determinazione e consapevole
coraggio una situazione di crisi generatasi a seguito di alcuni colpi
d'arma  da  fuoco  esplosi da personale non identificato in direzione
del  dispositivo di sicurezza messo in atto dalla TF e di una intensa
sassaiola  contro  i militari italiani, riuscendo a sedare la folla e
riportando la situazione alla normalita'.
    Con  il  suo  operato,  caratterizzato  da  genuino  entusiasmo e
assoluta  fede  nei  valori  propri  della  tradizione  militare,  da
altissima   capacita'   di   comando,   coraggio,   determinazione  e
generosita',  ha  contribuito,  in  maniera determinante, a conferire
ulteriore  lustro  e  prestigio  all'Esercito  italiano e ad elevarne
l'immagine nel contesto interforze ed internazionale». - An Nasiriyah
(Iraq), 2 luglio - 7 ottobre 2003.

    Con decreto 28 aprile 2006 e' conferita la seguente ricompensa:
                           Croce d'argento
    Al  Maresciallo  Ordinario Anton Blasbichler, nato il 18 febbraio
1972 a Bressanone (Bolzano), con la seguente motivazione:
      «Maresciallo  ordinario  in forza al reparto attivita' sportive
del centro addestramento alpino, al termine di una esaltante stagione
agonistica  conquistava  per  la  quarta  volta la Coppa del Mondo di
slittino su fondo naturale, categoria singolo.
    Atleta  di  valore assoluto, con questo successo ha ulteriormente
arricchito  uno  straordinario  palmares che comprende: quattro Coppe
del  Mondo,  due  medaglie  d'oro,  due  medaglie d'argento ed una di
bronzo ai campionati mondiali e tre titoli italiani assoluti.
    Gli  eccezionali  risultati,  ottenuti  grazie  ad  indiscutibili
capacita' tecniche ed agonistiche, ma anche per l'encomiabile spirito
di  sacrificio,  l'incrollabile  forza  di  volonta'  e  l'ammirevole
coraggio dimostrati, gli hanno permesso di diventare un autorevole ed
esemplare punto di riferimento per i piu' giovani atleti.
    Fulgido   esempio   di  atleta  e  soldato  dalle  indiscusse  ed
eccezionali  doti  agonistiche, umane e professionali, che con i suoi
innumerevoli  successi  ha  onorato  lo  sport  italiano esaltando il
prestigio  e l'immagine delle truppe alpine e dell'Esercito in ambito
internazionale». - Oberperfuss (Germania), 5 febbraio 2005.

    Con decreto 28 aprile 2006 e' conferita la seguente ricompensa:
                           Croce d'argento
    Al Sergente Mario Pellegrino, nato il 14 febbraio 1976 a Catania,
con la seguente motivazione:
      «Comandante di squadra fucilieri inquadrata nella 13ª Compagnia
della  Joint Task Force "Fagare'" distaccata nel sito di Ash Shatrah,
nell'ambito  dell'operazione  "Antica Babilonia", in Iraq, affrontava
le   molteplici  e  diversificate  attivita'  legate  al  particolare
incarico con elevatissimo impegno, passione autentica e capacita' non
comuni, dimostrando altissimo senso di responsabilita' ed eccezionale
attaccamento al dovere ed alle istituzioni.
    Chiamato  ad  operare  in un contesto di generalizzato pericolo e
grande  incertezza caratterizzato da condizioni ambientali di estrema
difficolta',  si  prodigava  con straordinaria dedizione, eccezionale
forza  di volonta' e spiccate capacita' realizzative, ponendosi quale
autorevole punto di riferimento per il personale alle sue dipendenze.
    In  particolare,  durante  un'attivita' di pattugliamento, mentre
effettuava  il  controllo  di  un'autovettura  sospetta  con  a bordo
quattro  individui  armati,  si  avvedeva  di  due  pick-up con altro
personale  armato  che apriva il fuoco in direzione della sua unita'.
Con  perizia,  determinazione e consapevole coraggio, metteva in atto
un  dispositivo  che  gli  consentiva  di  bloccare e consegnare alla
polizia  locale  gli  aggressori  e  di sequestrare sedici AK 47, due
pistole, tre bombe a mano e centinaia di munizioni di vario calibro.
    Nel  prosieguo  della  missione,  continuava  ad  operare in modo
esemplare  con fervido impegno e autentica passione riscuotendo ampia
stima e unanime apprezzamento.
    Fulgido    esempio    di    militare   dotato   di   non   comune
professionalita',  competenza ed elevatissimo spirito di servizio che
ha contribuito, in maniera determinante, a conferire ulteriore lustro
e  prestigio  all'Esercito  italiano  e  ad  elevarne  l'immagine nel
contesto  interforze  ed  internazionale».  - An Nasiriyah (Iraq), 20
luglio - 28 settembre 2003.

    Con decreto 28 aprile 2006 e' conferita la seguente ricompensa:
                           Croce d'argento
    Al  Capitano  Giampiero  Bisanti,  nato  il  7 agosto 1973 a Cham
(Svizzera), con la seguente motivazione:
      «Comandante  di compagnia fucilieri inquadrato nella Joint Task
Force  "Fagare"  della  JTF-Iraq  nell'ambito dell'operazione "Antica
Babilonia",  distaccata  presso  il  sito  industriale  a  nord di An
Nasiriyah,  esercitava  la  sua  azione  di comando con straordinaria
dedizione, elevata professionalita' e spiccato senso del dovere.
    Impegnato  in  un  contesto  caratterizzato  da  forti  tensioni,
profondi  disagi ambientali e rischi sempre latenti, ha organizzato e
condotto  con chiarezza d'intenti le numerosissime attivita' connesse
con  l'espletamento  della missione, riuscendo ad infondere fiducia e
sicurezza nei suoi bersaglieri, agevolandone il corretto assolvimento
del compito.
    Profondo  conoscitore  dello strumento militare e delle procedure
d'impiego  delle  forze  destinate ad operare sul terreno, nel quadro
della  complessa  attivita' di controllo della citta' di An Nasiriyah
posta  sotto  la sua responsabilita', l'unita' alle sue dipendenze ha
piu'  volte portato a termine con pieno successo, sequestri di armi e
munizioni rendendo, di fatto, piu' sicura l'area di responsabilita'.
    Ha diretto, inoltre, con assoluta perizia, la delicata operazione
"Sesterzio  I",  volta  al  pagamento dello stipendio mensile a circa
ventimila  ufficiali e sottufficiali del disciolto Esercito iracheno,
garantendo,   con  la  sua  compagnia,  l'indispensabile  cornice  di
sicurezza   e  suscitando  il  plauso  delle  autorita'  nazionali  e
straniere  per  la  competenza  dimostrata  ed  i brillanti risultati
conseguiti.  In  particolare  nel  corso dell'operazione, di indubbia
complessita'  ha spronato con la forza dell'esempio il personale alle
sue  dipendenze,  dal  quale  ha saputo trarre anche nelle situazioni
piu'   complesse   e   potenzialmente   pericolose,   un   rendimento
eccezionale.
    Con  il  suo  operato,  caratterizzato  da  genuino  entusiasmo e
assoluta  fede  nei  valori  propri  della  tradizione  militare,  da
altissima   capacita'   di   comando,   coraggio,   determinazione  e
generosita',  ha  contribuito,  in  misura  determinante, al successo
della   missione  ed  all'affermazione  del  contingente,  apportando
ulteriore  lustro  e prestigio all'Esercito italiano». - An Nasiriyah
(Iraq), 3 luglio - 7 ottobre 2003.

    Con decreto 28 aprile 2006 e' conferita la seguente ricompensa:
                           Croce d'argento
    Al  Tenente  Emiliano  Forte,  nato  il 14 febbraio 1977 a Formia
(Latina), con la seguente motivazione:
    «Vice  comandante  di  compagnia fucilieri inquadrata nella Joint
Task  Force  "Fagare"  della  JTF  - Iraq nell'ambito dell'operazione
"Antica  Babilonia",  responsabile  delle unita' distaccate presso il
sito  di  Qal  At  Sukkar,  affrontava  le  complesse,  molteplici  e
diversificate   attivita'   legate   al   particolare   incarico  con
elevatissimo  impegno,  passione  autentica  e  capacita' non comuni,
dimostrando   vivo   senso   della   responsabilita'  ed  eccezionale
attaccamento al dovere ed alle istituzioni.
    Pur  in  condizioni  ambientali  di estrema difficolta' e in aree
caratterizzate  da  altissimo  rischio  latente,  operava  sempre con
straordinaria  dedizione  al  lavoro, eccezionale forza di volonta' e
spiccate capacita' realizzative.
    Cosciente  della  grande  importanza  del compito attribuito alla
Task Force "Fagare", riusciva, con assoluta perizia, ad articolare il
dispositivo sul terreno in maniera oculata, realizzando un sistema di
controllo  dell'area  di responsabilita' eccezionalmente efficace che
consentiva di portare a termine con pieno successo, sequestri di armi
e   munizioni   rendendo,   di   fatto,   piu'   sicura   l'area   di
responsabilita'.
    Nella  delicatissima fase immediatamente successiva all'attentato
alla moschea di Najaf, in cui, tra gli altri, perdeva la vita uno dei
maggiori  leaders  religiosi  del mondo islamico Sciita, contribuiva,
con  non  comuni  capacita'  di  mediazione, a sedare gli animi della
Comunita'  islamica  dei villaggi e dei paesi presenti nel settore di
competenza  ed  a  risolvere  pacificamente  le numerose controversie
sorte  tra  i  rappresentanti  dei  partiti  politici  islamici  ed i
sostenitori  del  potere  tribale,  meritando, in tal modo, il plauso
incondizionato dei superiori diretti e non, nazionali e stranieri.
    Esemplare    figura    di   militare   dotato   di   non   comune
professionalita',   competenza   che   ha   contribuito,  in  maniera
determinante,  a  conferire ulteriore lustro e prestigio all'Esercito
italiano   e  ad  elevarne  l'immagine  nel  contesto  interforze  ed
internazionale».  -  An  Nasiriyah (Iraq), 29 giugno 2003 - 7 ottobre
2003.

    Con decreto 28 aprile 2006 e' conferita la seguente ricompensa:
                           Croce di bronzo
    Al  Capitano Francesco Ansalone, nato il 16 marzo 1964 a Caserta,
con la seguente motivazione:
      «Capo  cellula  supporto alle operazioni presso l'Italian Joint
Task  Force  nell'ambito  dell'operazione  "Antica Babilonia" in Iraq
dirigeva le molteplici e diversificate attivita' connesse al delicato
incarico  con  raro  senso  di  responsabilita',  manifestando chiara
visione  dei  problemi  e  adottando  in  ogni  circostanza soluzioni
rapide, concrete e di grande importanza per il contingente.
    In   tale   contesto,   gestiva   con  intelligenza  e  altissima
professionalita'  i  difficili rapporti con i mezzi di comunicazione,
riuscendo a fornire un'immagine positiva dei militari italiani.
    Attraverso  una  serie  di  brillanti  iniziative nel particolare
settore,  tra  le  quali i messaggi del comandante dell'Italian Joint
Task  Force  alla popolazione locale, riusciva ad elevare il consenso
del  contingente  italiano nella provincia di Dhi Qar e ad offrire un
concreto contributo al buon esito dell'operazione.
    La  sua  opera  diuturna,  caratterizzata  da  grande  spirito di
sacrificio  e  dall'impiego  delle migliori energie fisiche, morali e
intellettuali,  ha  meritato  il plauso sincero ed incondizionato del
comando sovraordinato e l'ammirazione dei colleghi e dei dipendenti.
    Chiarissimo  esempio  di  ufficiale  altamente  motivato, capace,
generoso  ed  affidabile  che  contribuiva  in  modo significativo ad
elevare  il  prestigio  del  contingente e dell'esercito italiano nel
contesto  interforze  ed  internazionale».  -  An Nasiriyah (Iraq), 2
luglio - 7 ottobre 2003.

    Con decreto 28 aprile 2006 e' conferita la seguente ricompensa:
                           Croce di bronzo
    Al  Colonnello Alfonso Barbato, nato il 19 dicembre 1959 a Tirano
(Sondrio), con la seguente motivazione:
      «Comandante  della  Task  Force "Piave" nell'operazione "Antica
Babilonia"  in  Iraq  assolveva  l'incarico  profondendo  le migliori
energie fisiche, morali, intellettuali e professionali per assicurare
il  soddisfacimento  delle  numerose  e complesse esigenze del teatro
operativo  nel  settore  dei lavori, della mobilita' e della bonifica
degli  ordigni  esplosivi.  In  particolare,  dopo aver articolato il
dispositivo  sul  terreno  in  modo  efficace,  affrontava i numerosi
impegni  con altissima professionalita' e spiccata iniziativa, sempre
in aderenza alle direttive impartite.
    Ufficiale  profondamente  motivato,  generosissimo  e  preparato,
riusciva,  con l'esempio e la costante presenza nelle piu' delicate e
rischiose  situazioni,  a  motivare  il  personale  alle  dipendenze,
facendo  della  Task  Force  "Piave" una compagine armonica altamente
efficiente.
    Con  determinazione  ed  autorevolezza  organizzava  una serie di
attivita'  operative  ed umanitarie che contribuivano a migliorare le
condizioni   di  vita  della  popolazione  locale  ed  assicurare  il
necessario supporto all'intero contingente nazionale. Particolarmente
significative ed apprezzate le opere di ricostruzione e di ripristino
delle  infrastrutture in numerosi villaggi della provincia di Dhi Qar
nonche'   quelle   realizzate   a  favore  della  sicurezza  e  della
vivibilita' delle istallazioni militari.
    Fulgido esempio di comandante straordinariamente capace, motivato
e  concreto  che ha contribuito ad elevare il prestigio dell'esercito
italiano  nel  contesto  interforze e internazionale». - An Nasiriyah
(Iraq), 26 giugno - 7 ottobre 2003.

    Con  decreto  del  Presidente della Repubblica 2 ottobre 2006, e'
conferita la seguente ricompensa:
                         Medaglia di bronzo
    Al  Generale  di  Brigata  Danilo  Errico nato l'11 agosto 1953 a
Torino, con la seguente motivazione:
    «Comandante  della  Brigata multinazionale Sud-Ovest della Kosovo
Force  e  comandante  del contingente nazionale in Kosovo nel periodo
maggio-novembre   2004,  il  Gen.  B.  Danilo  Errico  si  dimostrava
professionista  d'indiscusso  valore  per  pregevoli  qualita'  etico
militari  evidenziando,  in  ogni  circostanza d'impiego, eccezionale
entusiasmo,    elevatissima   dedizione   al   servizio,   fortissima
determinazione  ed encomiabile perizia, sin dal suo arrivo in Kosovo,
in  un  contesto  operativo  ed  ambientale ancora scosso dai cruenti
disordini   di marzo   2004  e  caratterizzato  da  accesi  contrasti
etnico-religiosi e rischi latenti di ordine pubblico, profondeva ogni
energia   per   mantenere   la  grande  unita'  alle  sue  dipendenze
superbamente  addestrata  ed  in  grado di assolvere perfettamente le
delicatissime incombenze operative della missione.
    Brillante  ufficiale,  autorevole, versatile, depositario di doti
non  comuni  di  fervida  intelligenza e non comune senso del dovere,
improntava  la  sua  azione di comando ad ardente fede assicurando in
tutti  i  settori,  sia  operativi  sia logistici, il soddisfacimento
delle molteplici e complesse esigenze della brigata.
    Interlocutore  dinamico  e  propositivo,  si  impegnava  con rara
perizia,  passione nel lavoro, sincero ed incondizionato attaccamento
alle   istituzioni   e   altissimo   senso   della   responsabilita',
dimostrandosi  figura  fondamentale  e  di  riferimento  per tutto il
comando  e  per  i  reparti  italiani  e stranieri, creando una reale
multinazionalita',  riuscendo con straordinario equilibrio e spiccato
tatto  a  gestire  e  coordinare,  grazie alla profonda esperienza in
contesti  multinazionali e la nitida visione del compito ricevuto, il
suo  staff  e  le  "Task  Force"  dipendenti  in tutte le complesse e
delicatissime    attivita'   che   hanno   interessato   la   brigata
multinazionale Sud-Ovest durante il periodo di permanenza in Kosovo.
    La   sagacia,  l'acume  ed  il  costante  e  zelante  impegno  si
concretizza   vano   nel  fornire  soluzioni  e  strumenti  altamente
innovativi per l'assolvimento del compito operativo e per l'esaustiva
e   risolutiva   gestione   della  crisi.  L'insieme  armonico  delle
bellissime  qualita'  di  fondo  e  professionali dell'ufficiale e le
capacita'  dimostrate  nelle  piu' difficili occasioni, nonostante le
condizioni  operative  estremamente delicate e difficili e le elevate
tensioni  ancora  presenti  dopo  i  noti  disordini  di marzo  2004,
venivano rimarcate tanto a livello KFOR quanto dai comandi di vertice
italiani   e   stranieri,  facendo  meritare  alla  brigata  numerose
attestazioni di stima ed apprezzamento.
    Tale  plauso giungeva, peraltro, dalla comunita' locale, civile e
religiosa, nonche' dagli organismi internazionali, governativi e non,
per  aver fornito un concreto ed essenziale apporto, anche in termini
di   comunicazione,  per  la  realizzazione  di  adeguati  importanti
progetti  tali  da  far raggiungere gli obiettivi politico-militari a
favore della stabilizzazione dell'area.
    Magnifica  figura  di comandante carismatico e straordinariamente
capace,  profondamente  animato da fede nel servizio, fulgido esempio
di  professionista  che  contribuiva  in  modo  determinante al pieno
successo  della missione ed all'affermazione del Contingente italiano
dando   lustro   all'Italia  e  all'Esercito  italiano  nel  contesto
internazionale». - Kosovo, 19 maggio - 15 novembre 2004.