1. Contesto e inquadramento normativo.
    L'elaborazione  e  l'attuazione  di  un  Piano  d'azione  per  il
contrasto   della   violenza   sessuale  e  di  genere  si  inserisce
nell'ambito  dell'azione  del Governo e, in particolare, del Ministro
per  i  diritti  e  le pari opportunita' volta alla promozione e alla
tutela  dei diritti fondamentali della persona e dell'uguaglianza fra
le   persone   in   accordo   con  gli  obblighi  assunti  a  livello
internazionale, europei e nazionali e in particolare:
       Patto internazionale sui diritti civili e politici; ratificato
il 15 dicembre 1978;
       Patto   internazionale   sui   diritti  economici,  sociali  e
culturali ratificato il 15 dicembre 1978;
       Convenzione  internazionale  per  l'eliminazione  di  tutte le
forme di discriminazione razziale, ratificata il 4 febbraio 1976;
       Convenzione internazionale sull'eliminazione di tutte le forme
di  discriminazione  nei confronti delle donne, ratificata nel 1985 e
il protocollo opzionale ratificato il 22 dicembre 2000;
       La   Convenzione   internazionale  sui  diritti  dell'infanzia
ratificata il 5 settembre 1991;
       Dichiarazione  delle  Nazioni  Unite  sull'eliminazione  della
violenza  contro le donne, adottata il 20 dicembre 1993 che considera
violenza   tutte   le   forme  di  aggressioni  fisiche,  sessuali  o
psicologiche a danno delle donne;
       Statuto   di   Roma   di   istituzione   della   Corte  penale
internazionale   del   17 luglio   1998,  ratificato  dall'Italia  il
26 luglio 1999. Comprende le disposizioni in materia di protezione di
donne e minori contro varie forme di violenze, specificate e elencate
in vari articoli;
       Convenzione   internazionale  contro  il  crimine  organizzato
transnazionale, ratificato il 2 agosto 2006;
       Convenzione   internazionale   per  i  diritti  delle  persone
disabili  del  13 dicembre 2006, firmata dall'Italia il 30 marzo 2007
non ancora entrata in vigore;
       Il trattato di Amsterdam del 1° maggio 1999;
       La Carta Europea dei diritti fondamentali del 2000;
       Convenzione  per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle
liberta' fondamentali, del 4 novembre 1950, ratificata dall'Italia il
26/10/1955;
       La  Raccomandazione Rec (2002)5 del Comitato dei Ministri agli
Stati  membri sulla protezione delle donne dalla violenza adottata il
30 aprile 2002;
       Convenzione  del Consiglio d'Europa per combattere la violenza
contro  le  donne  e per la lotta contro la tratta degli esseri umani
del 16 maggio 2005;
       Consiglio d'Europa, Raccomandazione 1450 (2000) sulla violenza
contro le donne in Europa;
       Consiglio  d'Europa.  Risoluzione  1212  (2000)  sullo  stupro
durante i conflitti armati;
       Consiglio  d'Europa. Risoluzione 1247 (2001) sulle mutilazioni
genitali femminili;
       Consiglio   d'Europa.   Raccomandazione   1523   (2001)  sulla
schiavitu' domestica;
       Consiglio  d'Europa. Raccomandazione 1555 (2002) sull'immagine
della donna nei media;
       Consiglio d'Europa. Raccomandazione 1582 (2002) sulla violenza
domestica contro le donne;
       Consiglio  d'Europa.  Risoluzione  1327  (2003) sui cosiddetti
«crimini d'onore»;
       Consiglio   d'Europa.   Raccomandazione   1663   (2004)  sulla
schiavitu' domestica»;
       Consiglio d'Europa. Raccomandazione 1681 (2004) sulla campagna
per combattere la violenza domestica contro le donne;
       Consiglio  d'Europa. Raccomandazione 1723 (2005) sui matrimoni
forzati e sui matrimoni in eta' minorile;
       Consiglio d'Europa. Raccomandazione 11 (2000) del Comitato dei
Ministri  agli  Stati membri sull'azione contro il traffico di esseri
umani per sfruttamento sessuale..
    L'art.  19,  comma 3  del  decreto-legge  4 luglio  2006, n. 223,
convertito,  con modificazioni, dalla legge 248/2006, ha istituito il
«Fondo per le politiche relative ai diritti e le pari opportunita».
    L'art.  1,  comma 1261,  della  legge 27 dicembre 2006, n. 296 ha
incrementato di 40 milioni di euro il sopraccitato fondo per gli anni
2007,  2008  e 2009 ed ha previsto l'istituzione presso la Presidenza
del  Consiglio  dei  Ministri  - Dipartimento per i diritti e le pari
opportunita'  di  un  fondo  denominato  «Fondo  nazionale  contro la
violenza  sessuale  di  genere», destinato in quota parte ad un piano
d'azione  nazionale  contro  la  violenza  sessuale  e  di genere. In
particolare, il piano d'azione nazionale rappresenta lo strumento per
elaborare  e  sviluppare  la  strategia  nazionale  di  prevenzione e
contrasto   della   violenza,   nonche'   di   protezione,  tutela  e
reinserimento delle vittime;
    Gli assi strategici della politica nazionale sono:
       La  prevenzione  ed  il contrasto della violenza sessuale e di
genere  a  danno  di  adulte, minori, persone di diverso orientamento
sessuale, disabili e migranti;
       L'individuazione delle varie forme di violenza, la valutazione
del  loro  impatto  sociale,  economico e culturale e lo sviluppo dei
meccanismi  di informazione e sensibilizzazione sul fenomeno e la sua
complessita';
       La   protezione  delle  vittime  anche  attraverso  interventi
normativi se necessari;
       La  sensibilizzazione  e  l'informazione sull'uguaglianza e il
contrasto delle discriminazioni.
    Particolare  priorita' e' data all'integrazione tra le azioni dei
vari  soggetti  pubblici  e  privati  a  livello locale in materia di
prevenzione e contrasto alla violenza sotto tre profili d'intervento:
       misure  di  sensibilizzazione e prevenzione contro la violenza
sessuale e di genere e le discriminazioni;
       misure   per  la  tutela,  la  protezione  delle  vittime  che
prevedono interventi anche a favore dei minori attraverso una rete di
servizi  dotati  di  personale specializzato e in grado di affrontare
sia problemi immediati che problemi di medio e lungo termine;
       misure per il reinserimento sociale ed economico delle vittime
attraverso una rete di servizi dotati di personale specializzato e in
grado  di  affrontare  sia problemi immediati che problemi di medio e
lungo termine.
    Il  decreto del Ministro per i diritti e le pari opportunita' del
13 giugno  2007  ha  ripartito  il fondo per le politiche relative ai
diritti  e le pari opportunita' in diverse aree di intervento, tra le
quali:  azioni antidiscriminatorie, diritti umani e civili, azioni di
pari opportunita' e diritti sociali.
    Il  decreto del Ministro per i diritti e le pari opportunita' del
16 maggio  2007  ha  destinato al «Fondo nazionale contro la violenza
sessuale e di genere» per l'anno 2007 una quota di euro 3.000.000.
    Con  successivo  decreto  del  Ministro  per  i diritti e le pari
opportunita'  emanato  il  3 agosto  2007 di concerto con il Ministro
della salute, il Ministro della solidarieta' sociale, il Ministro del
lavoro  e  il Ministro per la famiglia sono stati stabiliti i criteri
di  ripartizione del citato «Fondo» destinando una quota di 2.200.000
euro per l'anno 2007 al Piano nazionale d'azione.
    Con  il  presente  avviso  si  intende  proseguire ed ampliare le
azioni  di  sistema  gia'  avviate  con  il precedente «Avviso per il
finanziamento  di  progetti  finalizzati  a  rafforzare  le azioni di
prevenzione  e  contrasto della violenza di genere», pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale del 6 dicembre 2007, n. 284.
2. Oggetto e obiettivo strategico dell'avviso.
    L'obiettivo strategico di questo avviso pubblico e' di promuovere
ed  incentivare  un  approccio  programmato  e di sistema nel settore
della  prevenzione  e  del  contrasto  di  tutte le forme di violenza
sessuale e di genere e della tutela e reinserimento delle vittime.
    La  particolare  complessita'  della violenza di genere sta nelle
sue  varie manifestazioni, nei vari livelli di vulnerabilita' e nella
diversita'   territoriale   e  sociale  in  cui  si  esprime.  Questa
complessita'  determina  la necessita' di una maggiore collaborazione
tra  gli  attori  istituzionali  e  gli  attori privati coinvolti: lo
scambio,  la  concertazione  e  l'integrazione rappresentano elementi
strategici per rendere efficace ed efficiente l'intervento.
    Saranno  finanziate  azioni  volte  a progettare e/o sviluppare e
consolidare  reti territoriali fra vari attori pubblici e privati per
la   definizione   di  strategie,  azioni  ed  interventi  integrati,
pluridisciplinari  e  inter-settoriali,  in  materia di contrasto, di
prevenzione  della  violenza  e  di  protezione e reinserimento delle
vittime.
    In  particolare  nelle  azioni dovranno essere coinvolti soggetti
pubblici  e  del  privato  sociale,  quali  ad  es. servizi sanitari,
servizi  sociali;  forze  dell'ordine;  servizi educativi, consulenti
legali e psicologici, associazioni del privato sociale, ecc., al fine
di  consentire  la  creazione  e/o  sviluppo-qualificazione  di  reti
sostenibili  di  prevenzione e contrasto a tutte le forme di violenze
di  genere  sulle donne, i minori, le persone di diverso orientamento
sessuale,  tenendo  conto delle categorie particolarmente vulnerabili
quali  i disabili, anziane, migranti e donne appartenenti a minoranze
etniche, ecc.
    I   progetti   proposti   devono   avere   valenza   territoriale
intercomunale  e/o interprovinciale e/o interregionale. Possono avere
valenza  comunale  nei  soli  casi  di comuni capoluogo di provincia.
Saranno  considerati  prioritari  gli interventi che coinvolgono piu'
ambiti  professionali,  piu'  settori  istituzionali  e  piu' livelli
territoriali.
    Le   proposte  progettuali  devono  essere  caratterizzate  dalla
innovativita',  sperimentalita'  e trasversalita' settoriale ed avere
caratteristiche di trasferibilita' in territori e contesti diversi.
3. Obiettivi specifici e azioni ammissibili.
    1.  Comprendere  ed approfondire per intervenire: sensibilizzare,
informare  e  specializzare  i  vari  attori  territoriali  coinvolti
attraverso  giornate  di  studio  e  seminari  di approfondimento per
affrontare le complessita' del fenomeno della violenza di genere e la
complessita'  delle  azioni  di  contrasto  e di protezione, le buone
prassi  in  Italia e all'estero, i sistemi di protezione esistenti in
Europa  ed  in  Italia  coinvolgendo  esperti  e  consulenti di varie
discipline.  Particolare  attenzione dovra' essere data alle forme di
violenza  meno  visibili:  come  la violenza in ambito familiare, gli
abusi  sessuali  sui  minori,  la  violenza nelle relazioni affettive
compreso  lo  stalking,  le violenze psicologiche e fisiche rivolte a
migranti  e  a  donne appartenenti alle minoranze etniche e culturali
(matrimoni  forzati,  mutilazioni,  ricatti  e  minacce), le violenze
subite  dalle  donne  anziane,  dalle persone di diverso orientamento
sessuale e infine dalle disabili e malate croniche.
    2.  Preparare  e  adattare  i  ruoli  e  le persone: sviluppare e
sperimentare   strumenti   metodologici,   formativi   e   valutativi
innovativi per sostenere e sviluppare una rete di attori territoriali
di    varie   culture   organizzative   e   professionali   al   fine
dell'elaborazione  di  obiettivi,  strategie  e metodologie di lavoro
condivise  per  la  prevenzione  della violenza di genere e la tutela
delle vittime.
    3.   Preparare   e   adattare  le  organizzazioni:  sviluppare  e
sperimentare  standard e procedure per i processi inter-organizzativi
e   inter-settoriali   indispensabili   per  il  governo  della  rete
considerando  le  varie fasi dell'intervento, i diversi destinatari e
beneficiari nonche' le multiple interazioni delle varie competenze in
campo a livello regionale e/o provinciale e/o locale;
      4. Scambio  e trasferibilita' delle buone prassi: rafforzare le
capacita'   territoriali   attraverso  la  rilevazione,  l'analisi,la
valutazione  e lo scambio delle esperienze territoriali e delle buone
prassi  esistenti  in  Italia ed in Europa con particolare attenzione
alla violenza in ambito famigliare e nelle relazioni affettive.
    I progetti proposti devono comprendere minimo 2 e massimo 3 delle
azioni sopraelencate.
    I   progetti   dovranno   prevedere  un  comitato  di  pilotaggio
costituito  da  consulenti  ed  esperti  con comprovata competenza ed
esperienza   nelle   discipline   del   progetto   ed   esterni  alle
organizzazioni proponenti.
    Il   Comitato   di  pilotaggio  avra'  i  compiti  di  discutere,
concordare  ed approvare il programma tecnico, proporre eventualmente
contenuti  specifici,  monitorare  e approvare la realizzazione delle
varie fasi di implementazione del progetto.
    Il Comitato di pilotaggio deve essere convocato almeno tre volte:
all'avvio  del progetto, prima dell'avvio delle attivita' tecniche da
realizzare alla fine del progetto.
4. Risorse programmate.
    L'ammontare  delle  risorse  destinate  ai  progetti  di  cui  al
presente  avviso  e'  di  euro  3.500.000  a valere sul «Fondo per le
politiche  relative  ai  diritti  e  le  pari opportunita», istituito
presso  la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per i
diritti  e  le  pari opportunita', ai sensi dell'art. 19, comma 3 del
decreto-legge  4 luglio  2006, n. 223, convertito, con modificazioni,
dalla legge 248/2006.
    Il  contributo  per  ogni  progetto  proposto  non  puo' superare
150.000 euro.
    Il  contributo  potra'  coprire  le  spese  fino al 80% del costo
totale  del  progetto.  Il  proponente, pertanto, dovra' garantire un
cofinanziamento almeno pari al 20% del totale.
5. Durata dei progetti.
    Ai  fini  del  presente  avviso  saranno ammessi alla valutazione
progetti  della  durata  massima  di  18  mesi a decorrere dalla data
dell'atto di concessione del finanziamento.
6. Soggetti proponenti.
    I  soggetti proponenti non dovranno aver gia' beneficiato, ne' in
qualita'   di  soggetto  capofila  ne'  di  partner,  dei  contributi
precedentemente erogati a valere sull'«Avviso per il finanziamento di
progetti   finalizzati  a  rafforzare  le  azioni  di  prevenzione  e
contrasto  della  violenza  di  genere»,  pubblicato  nella  Gazzetta
Ufficiale del 6 dicembre 2007, n. 284.
    I  soggetti  proponenti  dovranno  presentare  i loro progetti in
forma  associata  (ATI/ATS,  consorzi,  ecc...) tra una pluralita' di
attori  delle  istituzioni pubbliche e private competenti in materia,
fermo restando che sara' considerato soggetto proponente e, in quanto
tale,   responsabile   nei   confronti   dell'amministrazione,  della
realizzazione   dell'intero   progetto,   l'ente   individuato,   dai
componenti il partenariato, quale soggetto capofila.
    Non  saranno  ammessi  proponenti  con  un  partenariato  che non
comprende  almeno  due  enti  pubblici  e  due  organismi del privato
sociale.
    La realizzazione delle attivita' progettuali dovra' essere svolta
necessariamente dal soggetto proponente capofila e dai suoi partners,
non  essendo  ammesso  l'affidamento a soggetti terzi delle attivita'
medesime. Una deroga a tale divieto sara' possibile solo in relazione
a  consulenti  esterni esperti e contributi specialistici per i quali
l'ente  non  disponga  di  professionalita'  interne  adeguate;  tale
circostanza dovra' essere descritta nella scheda di progetto.
    Ogni  soggetto,  sia in qualita' di capofila che di partner, pena
inammissibilita'  delle  relative  domande, potra' presentare un solo
progetto.
7. Presentazione delle domande.
    I  soggetti proponenti dovranno presentare i progetti utilizzando
unicamente  la  modulistica  allegata al presente avviso, disponibile
sul sito Internet http:// www.pariopportunita'.gov.it
    I  progetti  dovranno  pervenire, pena l'esclusione, in una busta
chiusa e controfirmata sui lembi di chiusura, recante all'esterno:
      - intestazione del mittente;
      - intestazione  dell'amministrazione procedente: Presidenza del
Consiglio  dei  Ministri  -  Dipartimento  per  i  diritti  e le pari
opportunita', largo Chigi n. 19 - 00187 Roma;
      - la   dicitura:  «Avviso  per  il  finanziamento  di  progetti
finalizzati  a  rafforzare le azioni di prevenzione e contrasto della
violenza di genere».
    I progetti dovranno essere presentati, pena l'esclusione, a mano,
ovvero tramite raccomandata con avviso di ricevimento, oppure a mezzo
corriere  entro  e  non  oltre  il  termine  perentorio  indicato  al
successivo paragrafo 9. al seguente indirizzo:
      Dipartimento  per i diritti e le pari opportunita', largo Chigi
n. 19 - 00187 Roma - IV piano, Stanza n. 4083.
    La  data  di  presentazione  della  documentazione e' stabilita e
comprovata  dal  timbro  apposto  dal Dipartimento per i diritti e le
pari  opportunita'.  Nel  caso di invio tramite raccomandata, ai fini
del  rispetto  del  termine  di cui al successivo paragrafo 9, non fa
fede  il  timbro  postale di spedizione, ma la data di ricevimento da
parte dell'amministrazione.
    I  progetti  presentati  a  mano ovvero a mezzo corriere dovranno
essere  consegnati  unicamente  presso  la  segreteria  del  Capo del
dipartimento .
    Il   plico   dovra'   contenere  la  seguente  documentazione  in
originale:
      - domanda  di  ammissione al finanziamento (allegato A) e altra
documentazione indicata al successivo paragrafo 10;
      - scheda di progetto (allegato B);
      - piano finanziario (allegato C);
    Il  plico  dovra'  inoltre  contenere 2 copie delle schede di cui
agli allegati A, B, C.
8. Termine di presentazione dei progetti.
    I  progetti  dovranno  essere  presentati  entro le ore 12,00 del
quarantacinquesimo  giorno,  naturale  e  consecutivo,  dalla data di
pubblicazione  del  presente  avviso  nella  Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana.
    Il  su-indicato  termine,  qualora  coincidente con un giorno non
lavorativo,   si  intende  differito  al  primo  giorno  non  festivo
immediatamente successivo.
9. Requisiti di ammissibilita'.
    I  soggetti  proponenti dovranno presentare a pena di esclusione,
la seguente documentazione:
      1)  autocertificazione  avente  per  oggetto  il nominativo del
legale   rappresentante   e   l'idoneita'   dei   suoi   poteri  alla
sottoscrizione degli atti del presente avviso;
      2)  domanda  di  ammissione  al  finanziamento, redatta secondo
l'allegato modello a, debitamente compilata e sottoscritta dal legale
rappresentante,  accompagnata da copia fotostatica non autenticata di
un documento di identita' di quest'ultimo in corso di validita';
      3) copia dello statuto e/o dell'atto costitutivo (solo soggetti
privati);
      4)    dichiarazione    del    legale    rappresentante    circa
l'insussistenza,  nei  confronti propri e dei componenti degli organi
di   amministrazione   e   controllo,  delle  cause  di  divieto,  di
sospensione  o  di decadenza di cui all'art. 10 della legge 31 maggio
1965,  n.  575,  corredata  da  un  elenco  contenente le generalita'
complete dei componenti dei succitati organi (solo soggetti privati);
      5)  dichiarazione  sostitutiva di certificazione resa (ai sensi
dell'art. 46 del decreto del Presidente della Repubblica n. 445/2000)
dal legale rappresentante che attesti:
         che l'ente non si trova in stato di fallimento, liquidazione
o   situazioni  equivalenti  e  che  non  sono  pendenti  domande  di
concordato ne' di amministrazione controllata;
         che  l'ente  e'  in  regola  con  gli  obblighi  relativi al
pagamento  dei contributi previdenziali ed assistenziali a favore dei
lavoratori (solo soggetti privati);
         che  l'ente  e'  in  regola  con  gli  obblighi  relativi al
pagamento  delle  imposte,  dirette ed indirette, e delle tasse (solo
soggetti privati);
      6)   dichiarazione   sostitutiva  di  atto  notorio,  ai  sensi
dell'art.  47 del decreto del Presidente della Repubblica n. 445/2000
resa  dal  legale rappresentante, dalla quale risulti che il progetto
non  forma  oggetto  di  altri  finanziamenti  da  parte di pubbliche
amministrazioni;
      7)   dichiarazione   sostitutiva  di  atto  notorio,  ai  sensi
dell'art.  47 del decreto del Presidente della Repubblica n. 445/2000
resa  dal  legale  rappresentante,  con  cui  si  attesta di non aver
presentato altro progetto sul presente avviso;
      8)  lettere  di  adesione,  intese,  accordi con cui i soggetti
partners   esprimono   la   volonta'   di  partecipare  al  progetto,
specificando le modalita' di partecipazione;
      9)  la  dichiarazione  con cui i soggetti partners attestano la
forma di partenariato prescelta (ATI, ATS, consorzi etc), il soggetto
capofila,  la volonta' di costituire formalmente tale partenariato in
caso di finanziamento del progetto;
      10)  la  dichiarazione  con  cui  tutti  i  soggetti proponenti
(capofila e partner) attestano di non aver beneficiato dei contributi
precedentemente erogati a valere sull'«Avviso per il finanziamento di
progetti   finalizzati  a  rafforzare  le  azioni  di  prevenzione  e
contrasto  della  violenza  di  genere»,  pubblicato  nella  Gazzetta
Ufficiale del 6 dicembre 2007, n. 284.
    La domanda di cui al punto 2 e la dichiarazione di cui al punto 9
dovranno essere sottoscritte congiuntamente dai rappresentanti legali
di tutti i partners; la documentazione di cui ai punti 1, 3, 4, 5, 6,
7, 8, 9, 10 dovra' essere prodotta da tutti i componenti.
10. Cause di inammissibilita'.
    Saranno  considerate  inammissibili  ed escluse, come tali, dalla
valutazione le proposte progettuali:
      a) redatte  su  supporti  cartacei  diversi  dagli  allegati al
presente avviso;
      b) in cui gli allegati risultino non compilati o incompleti;
      c) presentate  da soggetti diversi da quelli legittimati, cosi'
come individuati al precedente paragrafo 6;
      d) in  cui  gli  esperti  e i consulenti membri del comitato di
pilotaggio   risultino   interni   all'organizzazione   del  soggetto
proponente o dei suoi partners;
      e) in cui gli esperti e i consulenti del comitato di pilotaggio
risultino  coinvolti  in  qualita'  di promotori, esperti, membri del
Comitato  di  pilotaggio  in altri progetti presentati nell'ambito di
questo avviso;
      f) i cui partner risultino presenti in piu' progetti;
      g) che   prevedano  una  durata  superiore  al  limite  massimo
indicato al precedente paragrafo 5;
      h) che prevedano un finanziamento superiore all'importo massimo
concedibile (150.000 euro);
      i) che  richiedano un finanziamento superiore all'80% del costo
complessivo del progetto;
      j) che  prevedano  spese generali di ammontare superiore al 10%
del costo complessivo del progetto;
      k) che  prevedano spese per il coordinamento e la segreteria di
progetto  di  ammontare  superiore  al  10% del costo complessivo del
progetto.
      l) il  cui  cofinanziamento  da  parte  del  proponente  non e'
costituito in via esclusiva dall'apporto monetario;
      m) prive   della   firma   del   legale   rappresentante,   ove
esplicitamente richiesta;
      n) pervenuti  all'amministrazione destinataria oltre il termine
di cui al precedente paragrafo 8;
      o) pervenute  senza  plico ovvero in plico non rispondente alle
indicazioni di cui al precedente paragrafo 7;
      p) prive  di  uno  o  piu'  documenti  elencati  al  precedente
paragrafo 9;
      q) prive  di  uno  o piu' requisiti di ammissibilita' di cui al
paragrafo 9.
    L'esclusione   per   taluna   delle  cause  di  cui  al  presente
paragrafo sara' comunicata al soggetto proponente.
    L'istruttoria  di  ammissibilita'  verra'  eseguita  a cura della
commissione di valutazione di cui al punto successivo.
11. Valutazione dei progetti.
    Per  la  valutazione  delle  proposte progettuali pervenute sara'
istituita una apposita commissione.
    Tutte le proposte ammissibili saranno esaminate secondo i criteri
di selezione seguenti:
      1. valutazione della qualita' della proposta: punti max 40:
        * pertinenza  e  conformita' della proposta sia all'obiettivo
sia all'oggetto dell'avviso di cui al paragrafo 2;
        * qualita'  e  pertinenza  del  partenariato:  coerenza della
scelta  degli  attori,  inter-settorialita',  inter-territorialita' e
conformita'   all'obiettivo   e   oggetto   dell'avviso   di  cui  al
paragrafo 2;
        * chiarezza e fattibilita' delle attivita', della metodologia
e del calendario proposto;
        * qualita'  del  piano  per la visibilita' e pubblicizzazione
delle azioni previste e dei risultati ottenuti;
        * caratteristiche   di   innovativita'  e  trasferibilita'  e
sostenibilita' del progetto;
        * qualita'  dei  meccanismi  di monitoraggio e di valutazione
finale;
      2. Capacita' operativa: punti max 20:
        * qualita'   delle   esperienze   realizzate   relative  alle
tematiche oggetto dell'avviso e alle azioni proposte;
        * adeguatezza  delle  modalita'  operative  ed  organizzative
proposte dell'intervento;
      3. Qualita'  delle  competenze  e  qualifiche professionali del
personale: punti max 30:
        * qualita'   delle   competenze   tecniche  del  comitato  di
pilotaggio;
        * qualita'   della  professionalita'  del  personale  tecnico
proposto per la realizzazione delle attivita';
      4. Rapporto costi/benefici: punti max 10.
    Coerenza  dei  costi  previsti  con  gli  obiettivi,  l'incidenza
dell'intervento, i risultati attesi.
    Non   saranno   ammessi   a  finanziamento  i  progetti  che  non
raggiungeranno il punteggio minimo di 60.
    A   conclusione   dell'istruttoria   la   commissione  incaricata
stabilisce  la  graduatoria finale dei progetti, che verra' approvata
con   decreto   del  capo  dipartimento  per  i  diritti  e  le  pari
opportunita'.
    La   graduatoria  conterra'  l'elenco  dei  progetti,  in  ordine
decrescente di punteggio attribuito dalla commissione di valutazione,
finanziabili fino ad esaurimento delle risorse.
    Nel  caso  in  cui  due  o  piu'  progetti conseguano il medesimo
punteggio  ed  occupino  nella  graduatoria una posizione tale da non
permettere l'ammissione al finanziamento di tutti i progetti con pari
punteggio,  l'ordine di posizione nella graduatoria sara' determinato
tramite  sorteggio.  Dell'approvazione  della graduatoria verra' data
comunicazione  a  tutti  i soggetti proponenti. L'elenco dei progetti
finanziati      sara'      pubblicato      sul      sito     internet
http://www.pariopportunita'.gov.it.
12. Modalita' di erogazione.
    Il  contributo verra' assegnato in due tranche: la prima a titolo
di  anticipo,  pari  al  50%  del  totale,  e dietro presentazione di
apposita  fideiussione  bancaria o polizza fideiussoria assicurativa;
il restante 50% verra' erogato a saldo, in seguito alla presentazione
di  fattura  o nota di debito e relazione sulle attivita' realizzate,
alla   verifica   da  parte  del  dipartimento  della  loro  corretta
realizzazione ed al controllo della documentazione di spesa di cui al
punto 14.
    Le  spese  effettivamente sostenute e documentate dovranno essere
comprensive della quota di cofinanziamento a carico del proponente.
13. Limiti di esigibilita' delle spese.
    Il   piano   finanziario   dovra'   essere   redatto  utilizzando
esclusivamente l'allegato C.
    1.  L'ammontare minimo del cofinanziamento, da parte del soggetto
proponente,  sara'  pari  al  20%,  da intendersi esclusivamente come
apporto monetario.
    2.  Nell'ambito  delle  spese  per  le  risorse  umane (personale
dipendente,   consulenti   esterni,   ecc.),   i  costi  relativi  al
coordinamento  ed  alla  segreteria di progetto non potranno superare
globalmente il 10% del costo complessivo del progetto.
    3.   Non  saranno  riconosciute  eligibili  le  spese  rientranti
nell'ambito  delle attivita' di promozione del progetto che prevedono
la costruzione ex novo di siti web.
    4.  Le  spese  generali  non  possono  eccedere  il 10% del costo
complessivo del progetto
14. Procedure di avvio, attuazione e rendicontazione dei progetti.
    I  progetti  dovranno  essere  avviati, inderogabilmente, pena la
revoca  del  finanziamento, entro trenta giorni dalla ricezione della
comunicazione  di  avvenuta  registrazione della convenzione presso i
competenti  organi  di  controllo  e concludersi nei tempi stabiliti.
Eventuali  proroghe del termine finale potranno essere concesse, sino
ad  un  massimo di sei mesi, in presenza di cause imprevedibili e non
imputabili  al  soggetto  attuatore, che impediscano la realizzazione
del progetto nei tempi programmati.
    I  soggetti  titolari dei progetti possono proporre adeguamenti o
modificazioni  motivati  rispetto  al  progetto  iniziale, che non ne
alterino l'impostazione e le finalita', da sottoporre alla preventiva
approvazione da parte dell'amministrazione.
    Eventuali  variazioni  compensative  tra  le singole macrovoci di
spesa  contemplate  nel piano finanziario dovranno essere evidenziate
all'atto  della presentazione della rendicontazione e della relazione
finali di cui al presente paragrafo, precisandone le motivazioni.
    Le   variazioni   compensative  che  comportano  uno  scostamento
eccedente  il  20%  della  singola macrovoce di spesa dovranno essere
previamente  autorizzate  dal  Ministero,  su  richiesta motivata del
soggetto proponente.
    Entro  quarantacinque  giorni  dalla  conclusione delle attivita'
progettuali,    il    soggetto   attuatore   dovra'   presentare   la
sotto-indicata     documentazione,     sottoscritta     dal    legale
rappresentante:
       relazione  finale,  redatta  secondo  la modulistica che sara'
fornita dall'amministrazione procedente;
       rendicontazione finale, redatta coerentemente all'impostazione
del piano finanziario;
       elenco  dei giustificativi delle spese sostenute, distinto per
macrovoci di spesa;
    I  giustificativi  delle  spese  sostenute  in  esecuzione  delle
attivita'  progettuali  dovranno essere conservati e resi disponibili
all'amministrazione fino a due anni dalla conclusione del progetto.
    I  soggetti  attuatori  dovranno  presentare, a meta' del periodo
contrattuale,  una relazione intermedia sullo stato di attuazione del
progetto, corredata da un prospetto recante l'indicazione delle spese
sostenute  nel  periodo  di  riferimento  e redatto coerentemente con
l'impostazione  del  piano  finanziario; la suddetta relazione dovra'
essere consegnata entro 30 giorni dal termine indicato.
15.  Utilizzo  del  logo  del  Dipartimento  per  i diritti e le pari
opportunita'.
    Dall'assegnazione  del  finanziamento  statale discende l'obbligo
per  il  soggetto  attuatore  di  utilizzare  il  logo  ufficiale del
Dipartimento  per  i  diritti  e le pari opportunita' con la dicitura
«Progetto  finanziato  dal  Dipartimento  per  i  diritti  e  le pari
opportunita»   sulla  documentazione  informativa,  compresi  i  siti
internet,   i  seminari  ed  i  convegni  connessi  all'attivita'  di
promozione   del   progetto.   il   predetto   logo   sara'   fornito
dall'amministrazione procedente all'avvio delle attivita'.
    Il   materiale   informativo   suddetto  dovra'  essere  messo  a
disposizione  dell'amministrazione, anche su supporto informatico, ai
fini della eventuale diffusione attraverso il sito istituzionale.
16. Principio di non discriminazione.
    I principi di parita' di genere, di pari opportunita' per tutti e
di   non   discriminazione,  in  considerazione  della  loro  valenza
trasversale,  dovranno  informare  tutti  gli  interventi  finanziati
attraverso  l'impiego  di  modalita' atte a superare gli ostacoli che
impediscono  di  fatto il pieno esercizio dei diritti riconosciuti in
materia   di   tutela   contro  tutte  le  forme  di  discriminazioni
dall'ordinamento giuridico italiano.
17. Altre informazioni.
    I   soggetti  interessati  potranno  inviare  quesiti  per  posta
elettronica  all'indirizzo  di  seguito  indicato non oltre 21 giorni
prima  del  termine  di  scadenza  per la presentazione dei progetti,
indicando  nella  rubrica  «Oggetto» il/i paragrafo/I dell'avviso sul
quale     si     intende     avere    piu'    informazioni:    email:
fondonazionaleviolenza-2007@governo.it
    Le  risposte  ai quesiti di interesse generale saranno pubblicate
sul sito internet: www.pariopportunita'.gov.it.
18. Responsabile del procedimento.
    Il  responsabile del procedimento e' la dott.ssa. Maria Gabriella
Colombi del Dipartimento per i diritti e le pari opportunita'.