LA CONFERENZA PERMANENTE 
               PER I RAPPORTI TRA LO STATO, LE REGIONI 
            E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E DI BOLZANO 
 
  Nella odierna seduta del 25 luglio 2012: 
  Visti gli articoli 2, comma 2,  lettera  b),  e  4,  comma  1,  del
decreto legislativo 28 agosto 1997, n.  281,  che  danno  facolta'  a
questa Conferenza di promuovere  e  sancire  accordi  tra  Governo  e
regioni, in attuazione del principio di leale collaborazione, al fine
di coordinare l'esercizio  delle  rispettive  competenze  e  svolgere
attivita' di interesse comune; 
  Visto l'art. 15 della legge 7 agosto  1990,  n.  241  e  successive
modificazioni,  secondo  cui  le  Amministrazioni  Pubbliche  possono
sempre concludere tra loro accordi per disciplinare lo svolgimento in
collaborazione di attivita' di interesse comune; 
  Visto l'art.  21  della  legge  del  15  marzo  1997,  n.  59,  che
attribuisce alle  istituzioni  scolastiche  l'autonomia,  sulla  base
della quale realizzare le  opportune  interazioni  con  le  autonomie
locali, i settori  economici  e  produttivi  e  le  associazioni  del
territorio,  al  fine  di  un'integrazione   efficace   fra   realta'
territoriali e offerta formativa; 
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo  1999,  n.
275, recante norme in materia di autonomia didattica e  organizzativa
delle istituzioni scolastiche, ai sensi  del  citato  art.  21  della
legge 59/97, che tra l'altro finalizza l'autonomia organizzativa alla
realizzazione   della    flessibilita',    della    diversificazione,
dell'efficienza  e  dell'efficacia  del  servizio  scolastico,   alla
integrazione e al miglior utilizzo delle risorse e  delle  strutture,
all'introduzione di tecnologie innovative e al coordinamento  con  il
contesto territoriale; 
  Vista la legge 28 marzo 1991 n. 113, concernente iniziative per  la
diffusione  della  cultura  scientifica  cosi'  come  successivamente
modificata dalla legge 10 gennaio 2000,  n.  6  ed,  in  particolare,
l'art.   1   che   prevede   per   il   Ministero    dell'istruzione,
dell'universita' e  della  ricerca  la  possibilita'  di  «promuovere
accordi e stipulare intese con le altre amministrazioni dello  Stato,
le universita' ed altri enti pubblici e privati» per la realizzazione
di iniziative atte a sviluppare la ricerca e la sperimentazione delle
metodologie per un'efficace didattica della scienza  e  della  storia
della  scienza,  con  particolare  attenzione  all'impiego  di  nuove
tecnologie; 
  Visto l'art. 47 del  decreto-legge  9  del  febbraio  2012,  n.  5,
convertito dalla legge 4 aprile 2012, n. 35 che prevede, nel  settore
dell'innovazione  tecnologica  e   nel   quadro   delle   indicazioni
dell'Agenda digitale europea, l'Agenzia digitale italiana; 
  Rilevato  che  tra  gli  obiettivi  dell'Agenda  digitale  italiana
rientra la modernizzazione dei rapporti tra Pubblica Amministrazione,
cittadini  e  imprese,  attraverso  azioni  dirette  a  sostenere  lo
sviluppo di prodotti e servizi digitali innovativi; 
  Considerato che il Ministero  dell'istruzione,  dell'universita'  e
della ricerca, ha inviato, con nota pervenuta il 18 maggio  2012,  la
proposta di accordo concernente l'argomento indicato in oggetto,  che
e' stata diramata alle Regioni e alle Province autonome il successivo
21 maggio 2012; 
  Considerato che, nella riunione, a livello tecnico, tenutasi il  29
maggio 2012, le Regioni hanno proposto alcune modifiche  al  testo  e
hanno altresi' chiesto di acquisire le  tabelle  di  riparto  tra  le
Regioni, chiedendo di rivedere il meccanismo premiale destinato  alle
Regioni che cofinanziano il PNSD; 
  Considerato  che,  al  riguardo   il   Ministero   dell'istruzione,
dell'universita'  e  della  ricerca  ha  convenuto  sulle   richieste
formulate dalle Regioni impegnandosi a fornire chiarimenti ed inviare
le tabelle di riparto; 
  Considerato altresi' che, nella medesima sede tecnica, il Ministero
dell'economia e delle finanze, si e'  riservato  una  valutazione  in
attesa della relazione tecnico-finanziaria; 
  Vista la nota  del  1°  giugno  2012  con  la  quale  il  Ministero
dell'istruzione, dell'universita'  e  della  ricerca  ha  inviato,  a
seguito della  citata  riunione  tecnica  del  29  maggio  2012,  una
riformulazione dello schema di accordo che e' stato  diramato,  il  4
giugno 2012, al Ministero  dell'economia  e  delle  finanze  ed  alle
Regioni e alle Province autonome; 
  Vista la successiva  nota  del  6  giugno  2012  con  la  quale  il
Ministero  dell'istruzione,  dell'universita'  e  della  ricerca   ha
trasmesso una nuova versione del provvedimento in argomento,  che  e'
stato diramato, in pari data, alle Regioni e alle Province autonome; 
  Vista la successiva nota del 19 giugno 2012, diramata il 20  giugno
2012, con la quale il Ministero dell'istruzione,  dell'universita'  e
della ricerca ha trasmesso la versione definitiva  del  provvedimento
che  recepisce   tutte   le   modifiche   richieste   dal   Ministero
dell'economia e delle finanze; 
  Rilevato che l'accordo, iscritto all'ordine del giorno della seduta
di questa Conferenza del 6 giugno 2012, non e' stato esaminato; 
  Rilevato che l'accordo e' stato nuovamente iscritto all'ordine  del
giorno della seduta di questa Conferenza del 21 giugno 2012  che  non
ha avuto luogo e  del  5  luglio  2012,  che  e'  stata  rinviata  su
richiesta delle Regioni; 
  Rilevato che nell'odierna seduta di questa Conferenza, le Regioni e
le Province autonome di Trento e di  Bolzano  hanno  espresso  avviso
favorevole al perfezionamento dell'accordo indicato in oggetto; 
  Acquisito, quindi, l'assenso del Governo,  delle  Regioni  e  delle
Province autonome di Trento e Bolzano; 
  Premesso: 
    che  la  domanda  di  competenze  digitali  e'  in   continuo   e
significativo aumento,  soprattutto  nel  mondo  del  lavoro,  e  che
risulta pertanto necessario potenziare ed indirizzare  le  attitudini
dei giovani in questo ambito; 
    che, sebbene il 93% dei  ragazzi  usi  internet  quotidianamente,
come rivelano recenti indagini statistiche, e la maggior parte  abbia
assoluta familiarita' con le nuove tecnologie, il mondo scolastico e'
popolato prevalentemente da contenuti cartacei  e  setting  didattici
tradizionali; 
    che con  Atto  di  Indirizzo  del  3  aprile  2012,  il  Ministro
Francesco Profumo ha individuato,  tra  le  priorita'  politiche  del
Ministero  dell'istruzione,  dell'universita'  e  della  ricerca  per
l'anno  in  corso,  lo  sviluppo   dell'Agenda   Digitale   Italiana,
prevedendo azioni volte  a  riqualificare  la  scuola  come  uno  dei
principali motori di  crescita  del  Paese,  allo  scopo  di  rendere
l'offerta educativa e formativa coerente con  l'evoluzione  in  senso
digitale di tutti gli altri settori della societa'; 
    che, ai fini dell'attuazione degli obiettivi dell'Agenda Digitale
Italiana, sono stati istituiti, con  D.I.  del  28  marzo  2012,  una
Cabina di Regia, presso il Ministero dello sviluppo economico, e  sei
gruppi di lavoro interministeriali; 
    che tra gli obiettivi  del  gruppo  di  lavoro  interministeriale
«competenze  digitali»,  coordinato  dal  Ministero  dell'istruzione,
dell'universita' e della ricerca, c'e' il radicale cambiamento  degli
ambienti di apprendimento attraverso l'attivazione di  una  serie  di
azioni/interventi,  tra  cui  l'adozione  di   soluzioni   di   cloud
computing, per garantire un utilizzo flessibile e ottimale di risorse
ed offrire a docenti  e  studenti  aree  riservate,  aree  servizi  e
repository di contenuti digitali; 
    che la scuola, luogo di  conoscenza,  sperimentazione,  crescita,
inclusione  e  innovazione,  rappresenta   senz'altro   un   raccordo
fondamentale tra gli attori  del  tessuto  cittadino  ed  e'  fattore
indiscusso di crescita, con ricadute positive  sull'intera  comunita'
territoriale,  considerato  che  non  puo'  esserci  progresso  nella
societa' (economico e sociale) senza un adeguato livello culturale; 
    che il modello che si va  configurando  e'  quello  delle  «smart
school»  all'interno  delle  «smart  communities»,  realta'  virtuose
centrate   sul   cittadino,   a   governance   partecipata,   attente
all'ambiente, al patrimonio culturale, all'economia, all'innovazione; 
    che, gia' da qualche anno, nell'ambito del Piano Nazionale Scuola
Digitale (PNSD), il  Ministero  dell'istruzione,  dell'universita'  e
della  ricerca  sta  sviluppando  varie  iniziative  finalizzate   ad
avvicinare il setting didattico al linguaggio dei «nativi  digitali»,
a  modificare  gli  ambienti  di  apprendimento  e  ad  integrare  le
Tecnologie dell'Informazione e della  Comunicazione  nella  didattica
quotidiana; 
    che per ambiente di  apprendimento  si  intendono  gli  «ambienti
sociali» dove si svolgono delle attivita' che hanno per scopo  quello
di stimolare e sostenere  la  costruzione  di  conoscenze,  abilita',
competenze, motivazioni,  atteggiamenti  anche  attraverso  l'uso  di
idonei strumenti; 
    che  molte  Regioni  hanno  intrapreso,  ciascuna  nella  propria
autonomia, con tempi e strategie specifiche,  interventi  finalizzati
ad introdurre le tecnologie nelle scuole; 
 
                          Sancisce accordo 
 
tra il Governo, le Regioni e le Province  autonome  di  Trento  e  di
Bolzano nei seguenti termini; 
  Considerato: 
    che quella in cui viviamo  e'  una  societa'  digitale,  permeata
dalle tecnologie che hanno influenzato, modificandoli, i linguaggi  e
le modalita' di interazione tra le persone; 
    che la scuola, che ne e'  un  pilastro,  non  puo'  esimersi  dal
raccogliere la sfida del cambiamento e deve quindi evolversi offrendo
ai giovani  la  possibilita'  di  acquisire  conoscenze  utili  nella
societa'  dell'informazione  e  della   comunicazione,   abilita'   e
competenze che oggi invece sono apprese prevalentemente  in  contesti
extrascolastici; 
    che i ragazzi spesso sentono inevitabilmente il  disagio  di  una
realta' che procede a due velocita': quella atavica  delle  classi  e
quella spedita e dinamica dell'ambiente esterno, con  la  conseguenza
di non vivere la scuola con entusiasmo, curiosita', vivacita'; 
    che un ripensamento incisivo degli ambienti di  apprendimento  e'
quindi necessario; occorrono impianti educativi e didattici che siano
all'altezza delle aspettative degli studenti e consoni  alle  istanze
della societa' contemporanea; 
    che i  punti  chiave  di  questo  processo  improcrastinabile  si
snodano  attraverso  un  percorso  che   prevede,   in   primis,   la
progettazione di tecnologie specifiche per la  didattica  e  la  loro
diffusione capillare nelle scuole; 
    che da questo  impegno  scaturisce  la  necessita'  di  prevedere
un'azione di formazione degli insegnanti, chiamati a  misurarsi  e  a
fare propri strumenti, contenuti e codici nuovi, affinche' si  creino
le condizioni di un loro  utilizzo  efficace  e  proficuo  e  vengano
integrati nell'insegnamento in modo significativo; 
    che la scuola verso la quale tendere deve essere un luogo aperto,
come aperto e' il paradigma della rete, quel villaggio globale in cui
i ragazzi vivono  e  si  riconoscono,  che  permetta  di  affrontare,
proponendo nuove prospettive e opportunita', il  difficile  confronto
con le attuali necessita' del dimensionamento della rete  scolastica,
con i problemi del digital divide, con i limiti di isolamento in  cui
versano molte scuole isolane e montane. 
 
                             Si conviene 
 
                               Art. 1 
 
 
                              Obiettivi 
 
  Il Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca,  le
Regioni e le Province autonome di Trento e  Bolzano  si  impegnano  a
promuovere, sostenere e sviluppare in  sinergia  iniziative  volte  a
garantire  l'adeguata  realizzazione  degli  obiettivi   di   seguito
indicati  e  ad  ottimizzare  le  risorse  disponibili   in   termini
finanziari e progettuali. 
  Obiettivi del presente accordo sono: 
    a) superare la  divergenza  esistente  tra  l'attuale  linguaggio
didattico e quello della societa' digitale, di  cui  i  ragazzi  sono
protagonisti; questa finalita' scaturisce dalla considerazione che la
scuola del futuro  debba  fornire,  attraverso  pratiche  pedagogiche
innovative, le conoscenze, competenze ed  abilita'  spendibili  nella
societa' dell'informazione e della comunicazione e quindi adeguate ai
suoi codici; 
    b) modificare gli ambienti di apprendimento in modo  da  renderli
adeguati alle esigenze descritte sub a); 
    c) sviluppare la propensione all'uso  abituale  delle  tecnologie
nelle attivita' didattiche per favorire la  crescita  e  lo  sviluppo
dell'informazione e della conoscenza; 
    d) introdurre nelle scuole le  tecnologie,  in  quanto  strumenti
capaci di generare un effetto moltiplicatore delle  conoscenze,  dare
valore aggiunto alla didattica, permettere l'interazione anche  verso
l'esterno; 
    e) incrementare le azioni del  Piano  Nazionale  Scuola  Digitale
(PNSD) dotando sempre piu' classi di Lavagne Interattive Multimediali
(LIM), aumentando il numero di classi 2.0 e di scuole 2.0; 
    f) favorire la produzione di contenuti digitali per la  didattica
e il loro utilizzo nelle classi; 
    g) portare la connettivita' a banda larga nelle scuole; 
    h) sfruttare le potenzialita'  della  rete,  delle  tecnologie  e
dell'apprendimento online,  secondo  modelli  gia'  sperimentati  dal
Ministero dell'istruzione, dell'universita'  e  della  ricerca  anche
attraverso  l'Agenzia  Nazionale  per  lo   Sviluppo   dell'Autonomia
Scolastica (ANSAS), per aiutare la didattica presso le piccole scuole
montane e isolane, che vivono in situazione di isolamento e rischiano
la chiusura; 
    i) provvedere ad una adeguata, capillare ed  omogenea  formazione
dei docenti; 
    j)  rendere  le  scuole  ambienti  multifunzionali,   capaci   di
coinvolgere i cittadini tutti e offrire opportunita'  di  interazione
con la societa', le amministrazioni, le imprese anche favorendo nuove
pratiche organizzative e gestionali; 
    k) fare dell'innovazione  della  scuola  un  motore  di  sviluppo
economico  che  consenta  nuove  relazioni  con  gli  altri  soggetti
pubblici e privati presenti sul territorio; 
    l) garantire un dispiegamento  di  attivita'  e  servizi  per  la
scuola in modo integrato e partecipato con le politiche regionali  in
tema di societa' della informazione e della conoscenza. 
  Tali  obiettivi  potranno   essere   ulteriormente   declinati   in
considerazione delle specificita' dei  singoli  contesti  nell'ambito
degli accordi di cui al successivo art. 3.