LA COMMISSIONE REGIONALE 
          per la tutela del patrimonio culturale del Lazio 
 
  Visto il decreto legislativo 20 ottobre 1998, n. 368:  «Istituzione
del Ministero per i beni e le attivita' culturali, a norma  dell'art.
11 della legge 15 marzo 1997, n. 59»,  come  modificato  dal  decreto
legislativo 8 gennaio 2004, n. 3: «Riorganizzazione del Ministero per
i beni e le attivita' culturali, ai sensi dell'art. 1 della  legge  6
luglio 2002, n. 137»; 
  Visto il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n.  42  e  ss.mm.ii.:
«Codice per i beni culturali ed il paesaggio», ai sensi dell'art.  10
della legge 6 luglio 2002, n. 137; 
  Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri  n.  171
del 29  agosto  2014,  recante  «Regolamento  di  organizzazione  del
Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del  turismo,  degli
uffici della diretta collaborazione  del  Ministro  e  dell'Organismo
indipendente di valutazione della performance» a norma dell'art.  16,
comma 4 del decreto-legge 24 aprile  2014,  n.  66,  convertito,  con
modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, a  norma  dell'art.
1, comma 404 della legge 27 dicembre 2006, n.  296,  come  modificato
dal decreto del Presidente della Repubblica 2 luglio 2009, n. 91; 
  Visto il decreto  ministeriale  27  novembre  2014:  «Articolazione
degli uffici di livello non dirigenziale del  Ministero  dei  beni  e
delle attivita' culturali e del turismo»; 
  Visto il decreto ministeriale del 9 marzo 2015  del  Ministero  dei
beni e delle attivita' culturali e del turismo -  Direzione  generale
del bilancio, con il quale ai sensi dell'art. 19, comma 5 del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n. 165  e  ss.mm.ii.,  e'  conferito  alla
dott.ssa  Daniela  Porro  l'incarico  di  Segretario  regionale   del
Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del turismo  per  il
Lazio; 
  Visto il decreto del 20 marzo 2015, rep. n.  1/2015,  a  firma  del
Segretario  regionale  del  Ministero  dei  beni  e  delle  attivita'
culturali e del turismo per il Lazio, con il quale  e'  istituita  la
Commissione regionale per la  tutela  del  patrimonio  culturale  del
Lazio che, ai sensi dell'art. 39 comma 2, lettera g) del decreto  del
Presidente del Consiglio dei ministri n.  171  del  29  agosto  2014,
«adotta,  su  proposta  del  soprintendente  e  previo  parere  della
regione, ai sensi dell'art.  138  del  Codice,  la  dichiarazione  di
notevole interesse pubblico relativamente ai beni  paesaggistici,  ai
sensi dell'art. 141 del medesimo Codice»; 
  Vista la proposta di dichiarazione di notevole  interesse  pubblico
dell'area sita nel Comune di Guidonia  Montecelio  (Roma)  denominata
«Tenute storiche di Tor Mastorta, di Pilo Rotto,  dell'Inviolata,  di
Tor dei Sordi, di Castell'Arcione e di alcune localita' limitrofe» ai
sensi dell'art. 136, comma 1, lettere c) e d) e articoli  138,  comma
3, 139, comma 1 e 141, comma 1 del  decreto  legislativo  22  gennaio
2004,  n.  42  e  ss.mm.ii.,   parte   III   comunicata   dall'allora
Soprintendenza belle arti  e  paesaggio  per  le  Province  di  Roma,
Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo in data 11  marzo  2016  con  nota
prot. n. 6605 e affissa all'albo  pretorio  del  Comune  di  Guidonia
Montecelio (Roma) con i relativi allegati in data 9 marzo 2016, per i
90 giorni successivi; 
  Acquisito il parere favorevole della Regione Lazio  sulla  proposta
di vincolo in itinere in data 12 aprile 2016, prot. n.  139103,  reso
ai sensi dell'art. 138, comma 3, del sopracitato Codice; 
  Considerato  che  la  citata  Soprintendenza  ha  provveduto   alla
pubblicazione  della   notizia   dell'avvenuta   proposta   e   della
pubblicazione  sull'albo  pretorio  del  comune   interessato,   come
previsto dall'art. 141, comma 1 del decreto legislativo n. 42/2004  e
ss.mm.ii., sui seguenti quotidiani: «la Repubblica» del 29 marzo 2016
e «Il Messaggero» del 2 aprile 2016; 
  Visto il decreto del 23 gennaio 2016, n. 44, «Riorganizzazione  del
Ministero dei beni e delle attivita' culturali  e  del  turismo»  che
prevede l'istituzione delle Soprintendenze archeologia, belle arti  e
paesaggio, in vigore dall'11 luglio 2016; 
  Visto il parere del Comitato tecnico scientifico per  il  paesaggio
reso ai sensi dell'art. 141, comma 2 del Codice, in  data  20  luglio
2016; 
  Viste le n. 8 osservazioni presentate da enti e  privati  ai  sensi
dell'art. 139, comma 5 del medesimo Codice; 
  Viste le controdeduzioni della  Soprintendenza  archeologia,  belle
arti e paesaggio del 30 agosto 2016, prot. n. 4194,  in  merito  alle
osservazioni presentate, che non hanno prodotto effetti favorevoli  a
revocare la proposta di vincolo; 
  Acquisito il parere di approvazione della Commissione regionale per
la tutela del patrimonio culturale del Lazio, ai sensi dell'art.  39,
comma 2, lettera g) del decreto  del  Presidente  del  Consiglio  dei
ministri n. 171 del 29 agosto 2014, in sede di riunione decisoria del
31 agosto 2016, come da relativo verbale; 
  Considerato l'obbligo, da  parte  del  proprietario,  possessore  o
detentore a qualsiasi titolo degli immobili ricompresi nelle aree  di
cui  sia  stato  dichiarato  il  notevole  interesse   pubblico,   di
presentare alla regione o all'ente da essa delegato la  richiesta  di
autorizzazione di cui all'art. 146 del decreto legislativo n. 42/2004
e ss.mm.ii. riguardo a qualsiasi intervento che  modifichi  lo  stato
dei luoghi; 
  Considerato  che  l'area  oggetto  del  presente  provvedimento  di
dichiarazione   di   notevole   interesse    pubblico,    accogliendo
parzialmente le osservazioni pervenute,  e'  contenuta  nei  seguenti
confini coincidenti in gran parte con corsi  d'acqua  e  strade,  con
l'esclusione della relativa carreggiata: 
    in  senso  orario  a  partire  da   Nord-Est,   il   confine   e'
rappresentato in primis, in localita' Formello, da via della Pietrara
(a  partire  da  via  Formello),  e   poi   dal   suo   proseguimento
rappresentato da via della Selciatella fino all'altezza del Casale di
Tor Mastorta. Da qui  devia  verso  Sud-Est  lungo  il  limite  delle
particelle catastali n. 15, 16 e 527 del fg. 33 sez. C -  Montecelio,
fino ad incrociare la via di Casal Bianco o S.P.  28-bis,  che  segue
per brevissimo tratto verso Nord-Est. Da  qui,  devia  verso  Sud-Est
lungo il perimetro delle particelle catastali n. 1043, 1042,  1332  e
1333 del fg. 7 sez. C - Montecelio e delle particelle n.  298  e  300
del fg. 13 sez. A - Le Fosse, a ridosso dell'abitato della  localita'
Colle Fiorito. Raggiunta la S.P. 14a (Via  delle  Genziane,  poi  via
Fratelli Gualandi), che segue in direzione  Sud-Ovest,  sottopassando
la bretella autostradale Fiano - San Cesareo, raggiunge la S.S.  5  o
via Nazionale  Tiburtina;  segue  il  tracciato  di  quest'ultima  in
direzione Sud-Ovest per un breve tratto, fino alla loc.  Tavernucole,
per poi allargarsi verso Sud (seguendo il  confine  della  particella
catastale n. 212 del fg. 12 sez.  B  -  Marco  Simone)  e  proseguire
quindi, ricomprendendo una fascia di m. 100  dal  tracciato  stradale
della via Tiburtina, fino  ad  arrivare  nei  pressi  del  Fosso  del
Cavaliere. Da  qui,  dopo  aver  ripreso  per  brevissimo  tratto  il
percorso della via Tiburtina (seguendo il  limite  Ovest  del  foglio
catastale n. 11 Sez. B - Marco Simone), poco  prima  della  rotatoria
realizzata presso il complesso commerciale,  devia  ad  angolo  retto
verso Nord lungo il confine della particella catastale n. 908 del fg.
11 sez. B - Marco Simone e  prosegue  lungo  il  limite  Ovest  dello
stesso foglio catastale fino a raggiungere, in  localita'  Quartaccio
di Castell'Arcione, la via di Casal Bianco o S.P. 28-bis.  Dopo  aver
seguito il tracciato di quest'ultima in direzione Nord-Est,  superato
l'abitato della localita' Laghetto, ad Ovest  della  localita'  Monte
dell'Incastro devia verso Nord-Ovest, seguendo in parte  il  percorso
della via Spagna (coincidente con il confine Sud del  Parco  naturale
regionale  dell'Inviolata),  lungo   il   confine   Sud-Ovest   delle
particelle catastali n. 474, 396, 736, 735, 742, 743, 738, 739,  241,
575, 657, 658, 574, 573, 572, 571, 570 e 569 del fg. 7 Sez. B - Marco
Simone;  quindi  piega  verso  Ovest  seguendo  il  perimetro   delle
particelle catastali n. 1000, 1001, 947, 245, 1477, 506,  886,  1337,
500, 546 e 509 del fg. 5 sez. B -  Marco  Simone.  Raggiunta  la  via
antistante alla collina di Marco Simone Vecchio  (Via  Tucidite,  poi
via  Tacito),  la  percorre  nella  stessa   direzione,   coincidendo
nuovamente   con   il   confine   del   Parco   naturale    regionale
dell'Inviolata. Indi prosegue fino ad incontrare il  Fosso  di  Marco
Simone, che percorre in direzione Nord-Est; continua poi a seguire il
Fosso, che inizia  a  prendere  il  nome  di  Fosso  di  S.  Lucia  e
costituisce anche il confine comunale, per lungo tratto fino  a  Nord
della localita' Capaldino. Da qui piega verso Est, seguendo sempre il
confine comunale, quindi volge leggermente a  Sud-Est  lungo  la  via
Formello e segue quest'ultima in direzione Est sino a  ricongiungersi
con  via  della  Pietrara  in  localita'  Formello,  concludendo   il
perimetro dell'area delimitata dal provvedimento; 
  Preso atto della  ricognizione  dei  beni  culturali  di  interesse
archeologico    presenti    nell'area     predisposta     dall'allora
Soprintendenza archeologia del Lazio e dell'Etruria Meridionale; 
  Ritenuto che detta area, delimitata  come  nell'unita  planimetria,
presenta il notevole interesse pubblico di cui all'art. 136 comma  1,
lettere c) e d) del decreto legislativo n. 42/2004 e ss.mm.ii., per i
motivi  indicati  nella  nota  di  avvio  di   codesto   procedimento
dell'allora Soprintendenza belle arti e paesaggio per le Province  di
Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo  dell'11  marzo  2016  prot.
6605, in quanto conserva: «un  insieme  particolarmente  armonico  di
elementi agricoli e naturali, scarsamente antropizzati se  non  dalla
realizzazione,  nel  corso  del  tempo,  di  interessanti  esempi  di
insediamenti   agricoli   tipici   della   Campagna   Romana    [...]
inscindibilmente   coniugati   con   una   numerosissima   serie   di
preesistenze architettoniche (castelli,  torri)  e  archeologiche  di
grande rilevanza storico-artistica,  alcune  emerse  e  sottoposte  a
tutela diretta ed altre ancora non  portate  alla  luce,  cosi'  come
riscontrabili  nelle  carte  archeologiche  storiche  e  recenti  che
testimoniano l'antica vocazione  rurale  di  questi  luoghi,  rimasta
pressoche' inalterata sino ai nostri giorni». 
 
                              Decreta: 
 
  Le aree site nel Comune di Guidonia Montecelio  (Roma)  qualificate
come «Tenute storiche di Tor Mastorta, di Pilo Rotto, dell'Inviolata,
di Tor dei Sordi, di Castell'Arcione e di alcune localita' limitrofe»
comprese nella presente dichiarazione, meglio indicate  in  premessa,
sono dichiarate di notevole interesse pubblico ai  sensi  e  per  gli
effetti  dell'art.  136,  comma  1,  lettere  c)  e  d)  del  decreto
legislativo 22 gennaio 2004,  n.  42  e  ss.mm.ii.  Rimangono  quindi
sottoposte a tutte le disposizioni di tutela contenute  nel  predetto
decreto legislativo. 
  Nelle aree in questione, assoggettate a dichiarazione  di  notevole
interesse pubblico, si conferma la disciplina adottata con  il  Piano
territoriale paesistico regionale del Lazio (P.T.P.R.) e definita, ai
sensi dell'art. 135 del decreto legislativo n. 42/2004 e ss.mm.ii.  e
dall'art. 22 comma 3 della legge regionale  n.  24/1998,  cosi'  come
gia' indicato nelle tavv. 21_366, 24_374 e 25_375  e  relative  norme
tecniche. 
  Vengono   di   seguito   specificate   le    modifiche    apportate
all'attribuzione dei «paesaggi» individuati  dal  P.T.P.R.  adottato,
come rappresentato nella tavola A aggiornata: 
  nell'area all'interno del perimetro del  Parco  naturale  regionale
dell'Inviolata si mantengono inalterate  le  zone  classificate  come
«Paesaggio naturale», mentre il resto dell'area viene  modificato  in
«Paesaggio naturale agrario»; 
  il  resto  del  territorio   compreso   all'interno   del   confine
individuato dal presente provvedimento, classificato come  «Paesaggio
agrario di valore» dal P.T.P.R. adottato, e' modificato in «Paesaggio
agrario di rilevante valore»; 
  il  territorio  compreso  nella  fascia  di  100  m  a  sud   della
carreggiata  della  via  Nazionale   Tiburtina,   classificato   come
«Paesaggio degli insediamenti in evoluzione» dal  P.T.P.R.  adottato,
e' modificato in «Paesaggio agrario di rilevante valore»; 
  l'area compresa tra lo svincolo autostradale e la S.P.  28-bis  via
di Casal Bianco (che comprende il nuovo polo  logistico  oggetto  del
P.d.C. n. 510/2014) viene modificata da «Paesaggio agrario di valore»
a «Paesaggio agrario di continuita'»,  in  parziale  accoglimento  di
un'osservazione presentata; 
  la  Discarica  dell'Inviolata  e  l'Impianto  per  il   trattamento
meccanico biologico (TMB) di rifiuti  urbani,  ricadenti  in  un'area
classificata come  «Paesaggio  agrario  di  rilevante  valore»,  sono
individuati come «Ambiti di recupero e valorizzazione paesistica»; 
  le aree classificate come «Paesaggio naturale» e  «Paesaggio  degli
insediamenti urbani» rimangono invariate. 
  Si confermano le prescrizioni contenute nelle norme del P.T.P.R. in
riferimento ai diversi paesaggi  individuati.  Inoltre,  le  seguenti
norme, che integrano, ai sensi dell'art.  140  comma  2  del  decreto
legislativo  n.  42/2004  e  ss.mm.ii.,  per   l'area   oggetto   del
provvedimento,  la  disciplina  dei  paesaggi  gia'  individuata  nel
P.T.P.R. della Regione Lazio adottato  e  ss.mm.ii.,  prescrivono  il
divieto di: 
  realizzare  strade  carrabili  ulteriori,  oltre  a   quelle   gia'
esistenti  all'interno  dell'area  individuata,  le   cui   eventuali
modifiche andranno preventivamente sottoposte  al  parere  di  questo
Ministero  e  che  non  potranno   prevedere   ulteriori   importanti
estensioni della carreggiata; 
  installare tralicci e/o piloni di grandi dimensioni (ad es.:  linee
aeree di alta tensione, impianti di telefonia mobile,  pale  eoliche)
di altezza superiore a 6 m; 
  ampliare o riaprire il sito della discarica esistente, sulla  quale
potranno  essere  eseguiti  solo  lavori  di   rinaturalizzazione   e
ripristino paesaggistico, previa autorizzazione di questo  Ministero.
Nell'area della  discarica  in  dismissione  e  nelle  aree  ad  essa
circostanti, inoltre, non potranno essere realizzati volumi.  Non  si
potranno  altresi',  nelle  stesse  aree,  esercitare  attivita'  che
comportino il deposito di consistenti  accumuli  di  detriti  e/o  di
materiali di scarto, se non per motivi  strettamente  necessari  alla
bonifica del sito; 
  effettuare arature o movimenti di terra per un raggio di  100  m  a
partire dal centro dei siti archeologici con complessi monumentali  e
ruderi emergenti, corrispondenti ai numeri 8, 12-13, 15, 17, 22,  25,
28, 33, 35-37, 39-40, 42-43, 47, 49,  53,  63,  69-70,  73,  78,  80,
86-87, 90-91, indicati nella  planimetria  inclusa  nella  «Relazione
generale». 
  Per   quanto   attiene   l'installazione   di   cartelli,   insegne
pubblicitarie o altro genere di indicazioni si ammette esclusivamente
la cartellonistica di modeste dimensioni, e comunque previo parere di
questo  Ministero,  finalizzata  alla  individuazione   di   percorsi
naturalistici di tipo  escursionistico  e  per  la  visita  dei  siti
archeologici presenti. 
  Si  conferma  inoltre  la   validita',   nell'ambito   considerato,
dell'intero corpo normativo del  P.T.P.R.  adottato  e  ss.mm.ii  per
quanto non espressamente modificato da questo decreto. 
  Il presente provvedimento sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
della Repubblica italiana e nel Bollettino  ufficiale  della  Regione
Lazio. 
  La documentazione integrale  relativa  al  presente  provvedimento,
consistente in: 
    «Relazione  generale»,  «Norme»,   «Descrizione   dei   confini»,
«Documentazione fotografica»; 
  le tavole grafiche denominate: 
    «Inquadramento territoriale»,  «Individuazione  e  perimetrazione
dell'area», «Tav. A-PTPR», «Tav. B-PTPR»; 
    la nota prot. n. 4194 del 30  agosto  2016  della  Soprintendenza
archeologia, belle arti e paesaggio per l'area metropolitana di Roma,
la provincia di Viterbo  e  l'Etruria  meridionale  che  contiene  la
sintesi delle osservazioni e le relative controdeduzioni, 
sono consultabili sui siti informatici  istituzionali  del  Ministero
dei beni e delle attivita' culturali e del turismo. 
  La Soprintendenza archeologia, belle arti e  paesaggio  per  l'area
metropolitana  di  Roma,  la  Provincia  di   Viterbo   e   l'Etruria
meridionale provvedera'  alla  trasmissione  al  Comune  di  Guidonia
Montecelio (Roma) del numero della Gazzetta Ufficiale  contenente  la
presente dichiarazione, unitamente alla relativa planimetria, ai fini
dell'adempimento,  da  parte  del  comune  interessato,   di   quanto
prescritto dall'art. 141, comma 4 del decreto legislativo n.  42/2004
e ss.mm.ii. 
  Avverso il presente decreto  e'  ammessa  proposizione  di  ricorso
giurisdizionale avanti il T.A.R. competente a norma dell'art.  9  del
decreto legislativo 2 luglio 2010, n. 104, entro 60 giorni dalla data
di notifica, ovvero ricorso straordinario  al  Capo  dello  Stato  ai
sensi del decreto del Presidente della Repubblica 24  novembre  1971,
n. 1199. 
    Roma, 16 settembre 2016 
 
                            Il Presidente della Commissione regionale 
                                              Porro