L'AUTORITA' PER LE GARANZIE 
                         NELLE COMUNICAZIONI 
 
  Nella riunione del Consiglio del 30 marzo 2017; 
  Vista la  legge  31  luglio  1997,  n.  249,  recante  «Istituzione
dell'Autorita' per  le  garanzie  nelle  comunicazioni  e  norme  sui
sistemi delle telecomunicazioni e radiotelevisivo»; 
  Vista la legge 22 febbraio 2000, n. 28, recante  «Disposizioni  per
la parita' di accesso ai mezzi di informazione  durante  le  campagne
elettorali e referendarie per la comunicazione politica»; 
  Vista la legge 6 novembre 2003, n. 313, recante  «Disposizioni  per
l'attuazione del principio del pluralismo nella programmazione  delle
emittenti radiofoniche e televisive locali»; 
  Visto il decreto del Ministro delle comunicazioni  8  aprile  2004,
che emana il Codice di autoregolamentazione ai sensi  della  legge  6
novembre 2003, n. 313; 
  Vista la legge 23 novembre 2012, n. 215, recante «Disposizioni  per
promuovere  il  riequilibrio  delle  rappresentanze  di  genere   nei
consigli e nelle giunte degli enti locali e nei  consigli  regionali.
Disposizioni in materia di pari opportunita' nella composizione delle
commissioni di concorso nelle pubbliche amministrazioni»; 
  Visto il decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177, recante «Testo
unico dei servizi di media audiovisivi  e  radiofonici»,  di  seguito
Testo unico; 
  Vista la legge 20 luglio 2004, n. 215, recante «Norme in materia di
risoluzione dei conflitti di interessi»; 
  Vista la delibera n. 256/10/CSP del 9  dicembre  2010,  recante  il
«Regolamento in materia di pubblicazione e  diffusione  dei  sondaggi
sui mezzi di comunicazione di massa»; 
  Vista  la  legge  25  maggio  1970,  n.  352,  recante  «Norme  sui
referendum previsti dalla Costituzione e sull'iniziativa  legislativa
del popolo»; 
  Viste le ordinanze dell'Ufficio centrale per  il  referendum  della
Corte di Cassazione  del  6  dicembre  2016,  depositate  in  data  9
dicembre 2016, con le quali sono state dichiarate conformi alle norme
degli articoli 75 e 87 della Costituzione e della legge  n.  352  del
1970 le richieste di due referendum per l'abrogazione  di  una  parte
dell'art. 29, comma 2, del decreto legislativo 10 settembre 2003,  n.
276, recante «Attuazione delle deleghe in materia  di  occupazione  e
mercato del lavoro, di cui alla legge 14 febbraio 2003, n.  30»,  con
la seguente denominazione: «Abrogazione disposizioni limitative della
responsabilita' solidale in materia di appalti», e per  l'abrogazione
degli articoli 48, 49 (come modificato al suo terzo comma dal decreto
legislativo n. 185/2016) e 50 del decreto legislativo 15 giugno 2015,
n. 81,  recante  «Disciplina  organica  dei  contratti  di  lavoro  e
revisione della normativa in tema di mansioni, a norma  dell'art.  1,
comma 7, della legge 10 dicembre 2014,  n.  183  (voucher)»,  con  la
seguente  denominazione:   «Abrogazione   disposizioni   sul   lavoro
accessorio (voucher)»;Viste le sentenze della Corte costituzionale n.
27 e n. 28 dell'11 gennaio 2017, con le quali sono  state  dichiarate
ammissibili le richieste di referendum popolare secondo i quesiti  di
cui alle ordinanze dell'Ufficio centrale per il referendum; 
  Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri del 14 marzo 2017
assunta ai sensi dell'art. 34 della legge n. 352 del 1970; 
  Visti i decreti del Presidente della Repubblica del 15 marzo  2017,
pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana  n.  62
del 15 marzo 2017, con i quali sono stati indetti  i  due  referendum
popolari abrogativi i cui comizi sono  convocati  per  il  giorno  28
maggio 2017; 
  Effettuate le consultazioni con  la  Commissione  parlamentare  per
l'indirizzo generale e  la  vigilanza  dei  servizi  radiotelevisivi,
previste dalla legge 22 febbraio 2000, n. 28; 
  Udita la relazione del Presidente; 
 
                              Delibera: 
 
                               Art. 1 
 
                 Finalita' e ambito di applicazione 
 
  1. Le disposizioni di cui al presente provvedimento, finalizzate  a
dare   concreta    attuazione    ai    principi    del    pluralismo,
dell'imparzialita',  dell'indipendenza,  dell'obiettivita'  e   della
completezza  del  sistema   radiotelevisivo,   nonche'   ai   diritti
riconosciuti ai soggetti politici dagli articoli 4 e 5 della legge 22
febbraio 2000, n. 28, si riferiscono alle consultazioni  referendarie
del 28 maggio 2017 sui temi dei  due  referendum  popolari,  relativi
all'abrogazione di una parte  dell'art.  29,  comma  2,  del  decreto
legislativo 10 settembre 2003,  n.  276,  recante  «Attuazione  delle
deleghe in materia di occupazione e mercato del lavoro, di  cui  alla
legge 14 febbraio 2003, n. 30», e all'abrogazione degli articoli  48,
49 (come modificato al suo terzo comma  dal  decreto  legislativo  n.
185/2016) e 50 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, recante
«Disciplina organica  dei  contratti  di  lavoro  e  revisione  della
normativa in tema di mansioni, a norma dell'art. 1,  comma  7,  della
legge 10 dicembre  2014,  n.  183  (voucher)»,  e  si  applicano  nei
confronti   delle   emittenti   che   esercitano    l'attivita'    di
radiodiffusione televisiva e sonora privata e della stampa quotidiana
e periodica. 
  2. In caso di coincidenza territoriale e temporale, anche parziale,
delle campagne referendarie di cui alla presente delibera  con  altre
consultazioni  elettorali  o  referendarie,  saranno   applicate   le
disposizioni di attuazione della  legge  22  febbraio  2000,  n.  28,
relative a ciascun tipo di consultazione. 
  3. Le disposizioni di cui  al  presente  provvedimento  cessano  di
avere efficacia  alla  mezzanotte  dell'ultimo  giorno  di  votazione
relativo alle consultazioni di cui al comma 1.