IL MINISTRO 
                   PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 
 
                           di concerto con 
 
                             IL MINISTRO 
                    DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE 
 
  Visti i commi 557, 557-bis, 557-quater dell'art. 1 della  legge  27
dicembre 2006, n. 296, che fissano i principi ed i vincoli in materia
di contenimento di spesa del personale da parte delle regioni; 
  Visto l'art. 1, comma 228 della legge 28 dicembre 2015, n. 208; 
  Visto l'art. 14-bis  del  decreto-legge  28  gennaio  2019,  n.  4,
convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n.  26,  ed
in particolare il comma 3 secondo  cui  le  previsioni  di  cui  alla
lettera a) del comma 1  del  medesimo  art.  14-bis  si  applicano  a
decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di  conversione
del citato decreto; 
  Visto l'art. 3, comma 5, del decreto-legge 24 giugno 2014,  n.  90,
convertito  dalla  legge  11  agosto  2014,  n.  114,  e   successive
modificazioni ed integrazioni, che  disciplina  il  regime  ordinario
delle assunzioni a tempo  indeterminato  delle  regioni  consentendo,
considerato il disposto del citato art. 1, comma 228 della  legge  28
dicembre 2015, n. 208, a decorrere dall'anno 2019,  di  procedere  ad
assunzioni di personale  a  tempo  indeterminato  nel  limite  di  un
contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa
pari al 100 per cento  di  quella  relativa  al  personale  di  ruolo
cessato nell'anno precedente, nonche' la possibilita' di cumulare,  a
decorrere dall'anno 2014, le risorse destinate alle assunzioni per un
arco temporale non  superiore  a  cinque  anni,  nel  rispetto  della
programmazione del fabbisogno e di quella finanziaria e  contabile  e
di utilizzare i residui ancora disponibili  delle  quote  percentuali
delle facolta' di  assunzione  riferite  al  quinquennio  precedente,
fermo restando il disposto  dell'art.  14-bis,  comma  3  del  citato
decreto-legge n. 4 del 2019; 
  Visto l'art. 3, comma 5-sexies del citato decreto-legge n.  90  del
2014, secondo cui «Per il  triennio  2019-2021,  nel  rispetto  della
programmazione del fabbisogno e di quella finanziaria e contabile, le
regioni  e  gli  enti  locali  possono  computare,  ai   fini   della
determinazione delle capacita' assunzionali per ciascuna  annualita',
sia le cessazioni dal servizio del personale  di  ruolo  verificatesi
nell'anno  precedente,  sia   quelle   programmate   nella   medesima
annualita',  fermo  restando  che  le   assunzioni   possono   essere
effettuate soltanto a  seguito  delle  cessazioni  che  producono  il
relativo turn-over»; 
  Visto  l'art.  33  del  decreto-legge  30  aprile  2019,   n.   34,
convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58, che
detta disposizioni  in  materia  di  assunzione  di  personale  nelle
regioni a statuto ordinario e nei comuni in base alla  sostenibilita'
finanziaria; 
  Visto il comma 1 del predetto art. 33 del decreto-legge n.  34  del
2019, che stabilisce: «A decorrere dalla data individuata dal decreto
di cui al presente comma, anche al fine di consentire l'accelerazione
degli investimenti pubblici, con particolare riferimento a quelli  in
materia  di  mitigazione  del  rischio   idrogeologico,   ambientale,
manutenzione di scuole e  strade,  opere  infrastrutturali,  edilizia
sanitaria e agli altri programmi previsti  dalla  legge  30  dicembre
2018, n. 145, le regioni a statuto  ordinario  possono  procedere  ad
assunzioni di personale a tempo indeterminato in coerenza con i piani
triennali dei fabbisogni di personale e fermo  restando  il  rispetto
pluriennale dell'equilibrio di  bilancio  asseverato  dall'organo  di
revisione, sino ad una  spesa  complessiva  per  tutto  il  personale
dipendente,   al   lordo    degli    oneri    riflessi    a    carico
dell'amministrazione, non superiore al valore  soglia  definito  come
percentuale, anche differenziata per fascia demografica, della  media
delle entrate correnti relative agli ultimi tre rendiconti approvati,
considerate al netto di quelle la cui destinazione e' vincolata,  ivi
incluse, per le finalita' di cui al presente comma,  quelle  relative
al Servizio sanitario nazionale ed al  netto  del  Fondo  crediti  di
dubbia esigibilita' stanziato in bilancio di previsione. Con  decreto
del Ministro della  pubblica  amministrazione,  di  concerto  con  il
Ministro dell'economia e delle finanze, previa intesa  in  Conferenza
permanente per i rapporti tra lo Stato,  le  regioni  e  le  Province
autonome di Trento e di Bolzano, entro sessanta giorni dalla data  di
entrata in vigore del presente decreto,  sono  individuate  le  fasce
demografiche, i relativi valori soglia prossimi al valore  medio  per
fascia demografica e  le  relative  percentuali  massime  annuali  di
incremento del personale in servizio per le regioni che si  collocano
al di sotto del predetto valore soglia. I predetti parametri  possono
essere aggiornati con le modalita' di cui  al  secondo  periodo  ogni
cinque anni. Le regioni in cui il rapporto fra la spesa di personale,
al lordo degli oneri riflessi a  carico  dell'amministrazione,  e  la
media delle  predette  entrate  correnti  relative  agli  ultimi  tre
rendiconti approvati risulta superiore al valore  soglia  di  cui  al
primo periodo, adottano un percorso di graduale riduzione annuale del
suddetto rapporto fino al conseguimento nell'anno 2025  del  predetto
valore soglia anche applicando un turn  over  inferiore  al  100  per
cento. A decorrere dal 2025 le regioni  che  registrano  un  rapporto
superiore al valore soglia applicano un turn  over  pari  al  30  per
cento fino al conseguimento del predetto valore soglia. Il limite  al
trattamento accessorio del personale di cui all'art. 23, comma 2  del
decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75, e' adeguato, in aumento  o
in  diminuzione,  per  garantire  l'invarianza   del   valore   medio
pro-capite, riferito all'anno 2018, del Fondo per  la  contrattazione
integrativa nonche' delle risorse per  remunerare  gli  incarichi  di
posizione organizzativa, prendendo a riferimento come base di calcolo
il personale in servizio al 31 dicembre 2018»; 
  Rilevato che il limite al trattamento economico accessorio  di  cui
all'art. 23, comma 2 del decreto legislativo 25 maggio 2017,  n.  75,
e' adeguato, in aumento e in diminuzione ai sensi dell'art. 33, comma
1 del decreto-legge n. 34 del 2019, per  garantire  il  valore  medio
pro-capite riferito all'anno 2018, ed in particolare e'  fatto  salvo
il limite iniziale qualora il personale in servizio e'  inferiore  al
numero rilevato al 31 dicembre 2018; 
  Tenuto conto degli incontri tecnici e degli approfondimenti  svolti
presso la Presidenza del Consiglio dei ministri  -  Dipartimento  per
gli affari regionali e le autonomie; 
  Vista l'intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti  tra
lo Stato, le regioni e le Province autonome di Trento  e  di  Bolzano
acquisita in data 25 luglio 2019; 
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica  31  maggio  2018,
con il quale la senatrice avv. Giulia Bongiorno,  e'  stata  nominata
Ministro senza portafoglio; 
  Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri  del  1°
giugno 2018, con il quale al predetto Ministro senza portafoglio,  e'
stato conferito l'incarico per la pubblica amministrazione; 
  Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  27
giugno 2018, con il quale e' stata conferita la delega di funzioni al
predetto Ministro, registrato alla Corte dei conti in data 28  giugno
2018, n. 1444; 
 
                              Decreta: 
 
                               Art. 1 
 
              Ambito soggettivo, decorrenza e finalita' 
 
  1. Il presente decreto e' finalizzato ad attuare le disposizioni di
cui all'art. 33, comma 1 del decreto-legge 30 aprile 2019, n.  34,  e
si applica alle regioni a statuto ordinario a decorre dal 1°  gennaio
2020.