IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA Vista la legge 27 febbraio 1967, n. 48, recante «Attribuzioni e ordinamento del Ministero del bilancio e della programmazione economica e istituzione del Comitato dei Ministri per la programmazione economica», e successive modificazioni, e, in particolare, l'art. 16, concernente la costituzione e le attribuzioni del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE), nonche' le successive disposizioni legislative relative alla composizione dello stesso Comitato; Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, recante «Disciplina dell'attivita' di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri», e successive modificazioni; Vista la legge 7 agosto 1990, n. 241, recante «Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi», e successive modificazioni; Vista la legge 17 maggio 1999, n. 144, che all'art. 1, comma 5, istituisce presso questo Comitato il «Sistema di monitoraggio degli investimenti pubblici» (MIP), con il compito di fornire tempestivamente informazioni sull'attuazione delle politiche di sviluppo e funzionale all'alimentazione di una banca dati tenuta nell'ambito di questo stesso Comitato; Visto il «Nuovo piano generale dei trasporti e della logistica», sul quale questo Comitato si e' definitivamente pronunciato con delibera 1° febbraio 2001, n. 1 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 54 del 2001, e che e' stato approvato con decreto del Presidente della Repubblica 14 marzo 2001; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, recante il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilita', e successive modificazioni; Vista la delibera 21 dicembre 2001, n. 121, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 68 del 2002 - Supplemento ordinario n. 51, con la quale questo Comitato, ai sensi della legge 21 dicembre 2001, n. 443, recante «Delega al Governo in materia di infrastrutture ed insediamenti produttivi strategici ed altri interventi per il rilancio delle attivita' produttive», ha approvato il 1° Programma delle infrastrutture strategiche, che include nell'allegato 1, nell'ambito del «Corridoio plurimodale padano», l'infrastruttura «Asse ferroviario sull'itinerario del Corridoio 5 Lione - Kiev (Torino-Trieste)» (ora denominato «Mediterraneo» che collega Tarragona-Barcellona-Perpignan-Marsiglia/Lione-Torino-Novara-Milano-V erona-Padova-Venezia-Ravenna/Trieste/Capodistria-Lubiana-Budapest); Vista la normativa vigente in materia di Codice unico di progetto (CUP) e, in particolare: 1. la delibera 27 dicembre 2002, n. 143, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 87 del 2003, e la relativa errata-corrige pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 140 del 2003, nonche' la delibera 29 settembre 2004, n. 24, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 276 del 2004, con le quali questo Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del CUP e ha stabilito che il CUP deve essere riportato su tutti i documenti amministrativi e contabili, cartacei e informatici, relativi a progetti di investimento pubblico, e deve essere utilizzato nelle banche dati dei vari sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti; 2. la legge 16 gennaio 2003, n. 3, recante «Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione» che, all'art. 11, dispone che ogni progetto di investimento pubblico deve essere dotato di un CUP; 3. la legge 13 agosto 2010, n. 136, e successive modificazioni, che, tra l'altro, definisce le sanzioni applicabili in caso di mancata apposizione del CUP sugli strumenti di pagamento; Vista la delibera 25 luglio 2003, n. 63, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 248 del 2003, con la quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT) e' chiamato a svolgere ai fini della vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel 1° Programma delle infrastrutture strategiche; Vista la sentenza del 25 settembre 2003, n. 303, con la quale la Corte costituzionale, nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443 del 2001 e ai decreti legislativi attuativi, si richiama all'imprescindibilita' dell'intesa tra Stato e singola regione ai fini dell'attuabilita' del Programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa anche essere successiva ad un'individuazione effettuata unilateralmente dal Governo e precisando che i finanziamenti concessi all'opera sono da considerare inefficaci finche' l'intesa non si perfezioni; Visto il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, concernente il «Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE», e successive modificazioni e, in particolare, gli articoli 165, 183, comma 6 e 185, comma 2; Visto il decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, recante «Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonche' nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 13 agosto 2010, n. 136», e successive modificazioni; Visto il decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229, recante «Attuazione dell'art. 30, comma 9, lettere e), f) e g), della legge 31 dicembre 2009, n. 196, in materia di procedure di monitoraggio sullo stato di attuazione delle opere pubbliche, di verifica dell'utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti e costituzione del Fondo opere e del Fondo progetti», e successive modificazioni; Visto il regolamento (UE) n. 1315/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio dell'11 dicembre 2013 sugli orientamenti dell'Unione per lo sviluppo della Rete trans-europea dei trasporti (TEN-T) e che abroga la decisione n. 661/2010/UE; Visto il regolamento (UE) n. 1316/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio dell'11 dicembre 2013 che istituisce il meccanismo per collegare l'Europa, che modifica il regolamento (UE) n. 913/2010 e che abroga i regolamenti (CE) n. 680/2007 e (CE) n. 67/2010; Viste le disposizioni in tema di controllo dei flussi finanziari e, in particolare: 1. l'art. 36 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 114, che regolamenta il monitoraggio finanziario dei lavori relativi alle infrastrutture strategiche e insediamenti produttivi di cui agli articoli 161, comma 6-bis e 176, comma 3, lettera e), del citato decreto legislativo n. 163 del 2006, disposizione richiamata all'art. 203, comma 2, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, recante «Codice dei contratti pubblici»; 2. la delibera di questo Comitato 28 gennaio 2015, n. 15, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 155 del 2015, che aggiorna - ai sensi dell'art. 36, comma 3, del decreto-legge n. 90 del 2014 - le modalita' di esercizio del sistema di monitoraggio finanziario di cui alla delibera 5 maggio 2011, n. 45, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 234 del 2011 e la relativa errata-corrige pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 281 del 2011; Vista la delibera 1° agosto 2014, n. 26, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 3 del 2015 - Supplemento ordinario, con la quale questo Comitato ha espresso parere sull'11° Allegato infrastrutture al Documento di economia e finanza (DEF) 2013, che include, nella tabella 0 - avanzamento Programma infrastrutture strategiche - nell'ambito del «Corridoio plurimodale padano», l'intervento del «Nodo Alta Velocita'/Alta Capacita' (AV/AC) di Verona»; Visto il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 9 giugno 2015, n. 194, e successive modificazioni, con il quale e' stata soppressa la Struttura tecnica di missione, istituita con decreto dello stesso Ministro 10 febbraio 2003, n. 356, e successive modificazioni, e sono stati trasferiti i compiti di cui agli articoli 3 e 4 del medesimo decreto alle competenti direzioni generali del Ministero, alle quali e' stata demandata la responsabilita' di assicurare la coerenza tra i contenuti della relazione istruttoria e la relativa documentazione a supporto; Vista la delibera 6 agosto 2015, n. 62, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 271 del 2015, con la quale questo Comitato ha approvato lo schema di Protocollo di legalita' licenziato nella seduta del 13 aprile 2015 dal Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere (CCASGO), costituito con decreto 14 marzo 2003, emanato dal Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro della giustizia e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti; Visto il decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, e in particolare: 1. l'art. 59, comma 1-bis, che prevede che le stazioni appaltanti possano «ricorrere all'affidamento della progettazione esecutiva e dell'esecuzione di lavori sulla base del progetto definitivo dell'amministrazione aggiudicatrice nei casi in cui l'elemento tecnologico o innovativo delle opere oggetto dell'appalto sia nettamente prevalente rispetto all'importo complessivo dei lavori»; 2. l'art. 200, comma 3, che prevede che, in sede di prima individuazione delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti effettua una ricognizione di tutti gli interventi gia' compresi negli strumenti di pianificazione e programmazione, comunque denominati, vigenti alla data di entrata in vigore del medesimo decreto legislativo, all'esito della quale lo stesso Ministro propone l'elenco degli interventi da inserire nel primo Documento pluriennale di pianificazione (DPP) di cui al decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 228, che sostituisce tutti i predetti strumenti; 3. l'art. 201, comma 9, che prevede che, fino all'approvazione del primo DPP, valgono come programmazione degli investimenti in materia di infrastrutture e trasporti gli strumenti di pianificazione e programmazione e i piani, comunque denominati, gia' approvati secondo le procedure vigenti alla data di entrata in vigore dello stesso decreto legislativo o in relazione ai quali sussiste un impegno assunto con i competenti organi dell'Unione europea; 4. l'art. 203 che, istituendo il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari - CCASIIP, ha assorbito e ampliato tutte le competenze del previgente CCASGO; 5. l'art. 214, comma 2, lettere d) e f), in base al quale il MIT provvede alle attivita' di supporto a questo Comitato per la vigilanza sulle attivita' di affidamento da parte dei soggetti aggiudicatori e della successiva realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese e cura l'istruttoria sui progetti di fattibilita' e definitivi, anche ai fini della loro sottoposizione alla deliberazione di questo Comitato in caso di infrastrutture e insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese, proponendo allo stesso le eventuali prescrizioni per l'approvazione del progetto; 6. l'art. 214, comma 11, che prevede che in sede di prima applicazione restano comunque validi gli atti ed i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodotti e i rapporti giuridici sorti sulla base dell'art. 163 del decreto legislativo n. 163 del 2006; 7. l'art. 216, commi 1, 1-bis e 27, che, fatto salvo quanto previsto nel citato decreto legislativo n. 50 del 2016, stabiliscono, rispettivamente, che: 7.1. lo stesso si applica alle procedure e ai contratti per i quali i bandi o avvisi con cui si indice la procedura di scelta del contraente siano pubblicati successivamente alla data della sua entrata in vigore; 7.2. per gli interventi ricompresi tra le grandi opere gia' inseriti negli strumenti di programmazione approvati, e per i quali la procedura di valutazione di impatto ambientale sia gia' stata avviata alla data di entrata in vigore del suddetto decreto legislativo, i relativi progetti sono approvati secondo la disciplina previgente; 7.3. le procedure per la valutazione d'impatto ambientale delle infrastrutture strategiche, avviate alla data di entrata in vigore del suddetto decreto legislativo n. 50 del 2016 secondo la disciplina gia' prevista dagli articoli 182, 183, 184 e 185 di cui al decreto legislativo n. 163 del 2006, sono concluse in conformita' alle disposizioni e alle attribuzioni di competenza vigenti all'epoca del predetto avvio e le medesime procedure trovano applicazione anche per le varianti; Visto l'art. 12, comma 1, lettera e) del decreto legislativo 16 giugno 2017, n. 104; Vista la delibera 28 novembre 2018, n. 82, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 79 del 2019, con la quale e' stato modificato il «Regolamento interno del Comitato interministeriale per la programmazione economica» di cui alla delibera 30 aprile 2012, n. 62, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 122 del 2012; Vista la nota 28 aprile 2020, n. 17415, con la quale il Capo di Gabinetto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ha chiesto l'iscrizione all'ordine del giorno della prima riunione utile di questo Comitato dell'argomento «Linea ferroviaria AV/AC Milano-Venezia. Tratta Verona-Padova - Nodo AV/AC di Verona Est» e ha trasmesso la relativa documentazione istruttoria; Vista la nota 7 maggio 2020, n. 3334, con la quale il MIT - Direzione generale per il trasporto e le infrastrutture ferroviarie - ha fornito precisazioni in merito alla procedura approvativa del progetto preliminare del «Nodo di Verona Est»; Vista la nota 7 maggio 2020, n. 14412, con la quale il Ministero per i beni e le attivita' culturali e per il turismo (MIBACT) riporta le osservazioni relativamente ai punti all'ordine del giorno della riunione preparatoria del CIPE; Vista la nota 11 maggio 2020, acquisita con protocollo DIPE 2478 dell'11 maggio 2020, con la quale il MIT - Direzione generale per il trasporto e le infrastrutture ferroviarie ha trasmesso il quadro economico aggiornato, correggendo i refusi presenti nel quadro economico precedentemente inviato; Preso atto delle risultanze dell'istruttoria svolta dal MIT e in particolare che: sotto l'aspetto tecnico e procedurale: 1. questo Comitato, con le delibere 29 marzo 2006, n. 94, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 219 del 2006, 10 novembre 2014, n. 45, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 57 del 2015, e 1° agosto 2019, n. 61, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 270 del 2019, ha approvato progetti o ha assunto altre decisioni concernenti l'infrastruttura «Linea ferroviaria AV/AC Verona-Padova», oltre alle delibere 7 agosto 2017, n. 66, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 83 del 2018 e 24 luglio 2019, n. 37, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 4 del 2020 relative al Contratto di programma - parte investimenti 2017-2021 (CdP-I), sottoscritto tra il MIT e Rete Ferroviaria Italiana S.p.a. (RFI S.p.a.); 2. questo Comitato, con la delibera 31 gennaio 2008, n. 10, ha approvato il progetto preliminare dell'intero Nodo AV/AC di Verona, tuttavia la delibera non e' stata registrata dalla Corte dei conti che ha ricusato il visto con la deliberazione n. 18 del 13 novembre 2008, in particolare per la mancanza di coperture finanziarie; 3. con l'introduzione della linea ferroviaria Brescia-Verona-Padova tra le opere da realizzare per lotti costruttivi ai sensi dell'art. 2, commi 232 e seguenti, della legge 23 dicembre 2009, n. 191 (legge finanziaria 2010), il progetto complessivo del Nodo AV/AC di Verona e' stato articolato in due progetti funzionali, ossia il progetto del «Nodo di Verona Ovest», che consente l'ingresso/uscita da Verona della Tratta AV/AC Brescia-Verona e il progetto del «Nodo di Verona Est», che consente l'ingresso/uscita da Verona della Tratta AV/AC Verona-Vicenza-Padova, nodi interconnessi e tratte entrambe afferenti alla Linea AV/AC Milano-Venezia; 4. questo Comitato, con la delibera 22 dicembre 2017, n. 84, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 165 del 2018, ha approvato il progetto definitivo del primo lotto funzionale Verona-bivio Vicenza della Tratta AV/AC Verona-Padova; 5. questo Comitato, con la delibera 21 novembre 2019, n. 69, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 2020, ha approvato il progetto preliminare del Nodo AV/AC di Verona Ovest nell'ambito del lotto funzionale Brescia Est-Verona della Tratta AV/AC Brescia-Verona della Linea ferroviaria AV/AC Milano-Venezia; 6. e' ora sottoposto alla valutazione di questo Comitato il progetto preliminare del Nodo di AV/AC di Verona Est; 7. l'intervento in esame ricade nel Corridoio della rete centrale della TEN-T denominato «Mediterraneo» e si colloca sull'allineamento Tarragona-Barcellona-Perpignan-Marsiglia/Lione-Torino-Novara-Milano-V erona-Padova-Venezia-Ravenna/Trieste/Capodistria-Lubiana-Budapest; 8. il progetto e' basato sull'aggiornamento e sull'attualizzazione del progetto preliminare sottoposto a questo Comitato nel 2008 e ha per scopo l'inserimento definitivo dei nuovi binari AV/AC provenienti da Brescia all'interno del Nodo di Verona e il collegamento con i nuovi binari AV/AC della tratta Verona-bivio Vicenza; 9. il progetto ha inizio dal lato ovest alla progressiva chilometrica 143+875 della Linea AV/AC Milano-Venezia e alla progressiva chilometrica 144+881 della linea storica Milano-Venezia, e termina dal lato est alla progressiva chilometrica 150+451 della Linea AV/AC Milano-Venezia e alla progressiva chilometrica 151+353 della linea storica Milano-Venezia; 10. i principali interventi ferroviari consistono in: 10.1. tratto di nuova linea AV/AC Milano-Venezia all'interno del Nodo AV/AC di Verona; 10.2. interventi puntuali di modifica di tracciato della linea storica Milano-Venezia e dei collegamenti con la linea Verona-Brennero, strategica in particolare per il trasporto ferroviario da/per Austria e Germania; 10.3. nuovo scalo ferroviario in localita' Cason e, in particolare, si rende necessario realizzare la bretella di collegamento con il principale scalo merci italiano denominato Quadrante Europa che attualmente avviene passando da Verona P.N. Scalo, con conseguenti problemi di capacita'; 10.4. modifica del tracciato dei raccordi che da bivio San Massimo, Quadrante Europa e bivio Santa Lucia si dirigono verso Verona Porta Nuova scalo; 10.5. dismissione dello scalo di Verona Porta Nuova e altri interventi in ambito di stazione Verona Porta Nuova per migliorare l'impianto anche a vantaggio del trasporto ferroviario di passeggeri; 10.6. interventi nell'ambito della stazione di Verona Porta Vescovo, anche con la creazione del modulo a 750 metri e binari di precedenza a 60 km/h; 11. la sede relativa ai nuovi binari e' prevista prevalentemente in rilevato e per lo piu' in affiancamento alla linea storica Milano-Venezia con la realizzazione, in corrispondenza dell'interferenza con le infrastrutture presenti nel territorio attraversato, di opere civili costituite dall'adeguamento di opere esistenti (sottopassi stradali e viabilita' afferenti) e da nuove opere, tra cui la piu' significativa e' il nuovo viadotto di attraversamento del fiume Adige, in stretta adiacenza con il ponte ferroviario esistente; 12. con riferimento alle opere civili il progetto preliminare prevede la realizzazione delle seguenti opere d'arte: 12.1. adeguamento del sottovia via Albere sud; 12.2. ampliamento del sottovia contrada Polese; 12.3. prolungamento di quattro sottovia scatolari nel tratto tra il nuovo ponte sull'Adige e la stazione di Porta Vescovo: sottovia Galtarossa Scalo, sottovia Galtarossa, sottovia di via Campo Marzo, sottovia di via Ligabo'; 12.4. adeguamento viabilita' di via G. Fedrigoni; 12.5. galleria artificiale Porta Nuova, con un ingombro in pianta di circa 160 metri per 24 metri; 12.6. viadotto sul fiume Adige, in adiacenza immediatamente a sud del viadotto esistente; 12.7. sistemazione della stazione di Verona Porta Nuova con la realizzazione di due nuovi marciapiedi lato sud, adeguamento di quelli esistenti modificandone l'ingombro planimetrico, la costruzione di un nuovo sottopasso e il prolungamento di due esistenti nonche' la demolizione di alcuni edifici di utilizzo ferroviario; 12.8. realizzazione di alcuni fabbricati tecnologici. 13. in particolare per la scelta del nuovo viadotto sul fiume Adige si e' tenuto conto delle indicazioni fornite dalla Commissione tecnica di valutazione dell'impatto ambientale (CTVIA) con il parere relativo alla valutazione impatto ambientale e alla valutazione ambientale strategica (VIA/VAS) dell'8 febbraio 2005, rilasciato in occasione del precedente iter autorizzativo avviato nel 2004, privilegiando una tipologia architettonica analoga al viadotto esistente, che si sviluppa per 230 metri con struttura a cinque campate di luce pari a 29 metri, sostenute da quattro pile in alveo e da due pile-spalle laterali fondate sugli argini; 14. tutte le pile del nuovo ponte sono posizionate «in ombra idraulica» a quelle del viadotto esistente al fine di ridurre l'impatto paesaggistico del nuovo manufatto; 15. la soluzione adottata soddisfa i requisiti prestazionali e quelli ambientali dettati dalla CTVIA ma devono essere ancora ottenute le autorizzazioni specifiche previste dell'autorita' competente, in questo caso la Sezione bacino idrografico Adige-Po della Regione del Veneto, previo parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici; 16. sono in ogni caso necessari ulteriori incontri con la Sezione bacino idrografico Adige-Po della Regione Veneto nelle successive fasi progettuali; 17. il progetto preliminare comprende impianti di trazione elettrica, impianti di illuminazione e forza motrice, impianti di sicurezza e segnalamento, impianti di telecomunicazioni e impianti meccanici; 18. con riferimento alla gestione dei materiali di risulta sono state realizzate indagini ambientali finalizzate alla cantierizzazione analitica dei materiali che saranno movimentati in corso d'opera; 19. lo studio acustico nell'ambito dello studio di impatto ambientale ha richiesto la previsione di opere di mitigazione acustica (barriere antirumore) per un'estensione di 8.309 metri; 20. la realizzazione delle opere e' basata su un'organizzazione dei lavori che prevede l'impiego di un cantiere base (uffici, mensa, dormitori per il personale addetto ai lavori), due cantieri operativi che contengono gli impianti principali di supporto alle lavorazioni insieme alle aree di stoccaggio dei materiali, una serie di aree tecniche che fungono da base per la costruzione di singole opere d'arte di particolare rilievo, una serie di aree di stoccaggio per le terre da scavo da caratterizzare e/o reimpiegare nell'ambito dei lavori, un cantiere di armamento ed attrezzaggio tecnologico e un'area di approdo per consentire l'ormeggio dei barconi funzionali alla realizzazione delle pile in alveo per l'allargamento del ponte ferroviario sul fiume Adige; 21. con riferimento agli espropri il progetto determina la necessita' di procedere all'espropriazione e all'occupazione temporanea non preordinata all'esproprio di immobili di proprieta' privata per complessivi 63.730 mq, mentre i fabbricati da demolire hanno una superficie complessiva di 4.414 mq; 22. il progetto preliminare include lo studio di impatto ambientale e uno specifico studio archeologico; 23. il soggetto aggiudicatore, ai sensi dell'art. 165 del decreto legislativo n. 163 del 2006, in ragione del periodo transitorio previsto dall'art. 216 del decreto legislativo n. 50 del 2016, da ultimo con nota 9 ottobre 2017, n. 1673, ha trasmesso il progetto preliminare completo di tutta la documentazione necessaria al MIT e conseguentemente si sono sviluppate tutte le successive fasi autorizzative, dalla CTVIA alla Conferenza di servizi; 24. il soggetto aggiudicatore, con nota 12 ottobre 2017, n. 818, ha definitivamente avviato l'iter di presentazione, al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (MATTM), corredata di tutta la documentazione necessaria per l'avvio della procedura VIA/VAS del progetto preliminare attuale, a norma del decreto legislativo n. 163 del 2006; 25. il riferimento al decreto legislativo n. 163 del 2006 e' stato, peraltro, condiviso anche dal MATTM, con la comunicazione del 18 ottobre 2017 sulla procedibilita' dell'istanza, che conferma che tale progetto e' basato sull'aggiornamento e sull'attualizzazione del progetto preliminare del 2004, per il quale era stata avviata la procedura VIA nello stesso anno, approvato dalla CTVIA nel 2005 e sottoposto all' approvazione al CIPE il 31 gennaio 2008; 26. il 19 ottobre 2017 e' stato pubblicato sul portale della CTVIA sul sito web del MATTM, l'avviso di avvio del procedimento relativo alla VIA/VAS del progetto preliminare in esame, ai sensi del citato art. 12, comma 1, lettera e) del decreto legislativo 16 giugno 2017, n. 104; 27. il soggetto aggiudicatore, con nota 3 novembre 2017, n. 863, ha trasmesso al MIT la relazione ex art. 168, comma 2, del decreto legislativo n. 163 del 2006, illustrativa delle autorizzazioni necessarie e della lista dei soggetti competenti con le date di ricezione da parte degli stessi soggetti del progetto preliminare, dalla quale si evince che la consegna del progetto preliminare a tutti i soggetti coinvolti si e' completata il 20 ottobre 2017; 28. il MIT- Direzione generale per il trasporto e le infrastrutture ferroviarie, con nota del 23 novembre 2017, n. 7052, ha convocato la conferenza di servizi istruttoria per il giorno 11 dicembre 2017; 29. il verbale della conferenza di servizi precisa che: 29.1. l'opera e' inserita nel Programma delle infrastrutture strategiche; 29.2. l'opera si configura come prosecuzione del precedente progetto preliminare con modifiche alla seconda e alla terza fase funzionale del Nodo AV/AC di Verona Est, per il quale la procedura di valutazione di impatto ambientale, nonostante il parere positivo della CTVIA in data 8 febbraio 2005, non si e' mai perfezionata per la mancata registrazione, da parte della Corte dei conti, della delibera n. 10 del 2008 con la quale era stato approvato il precedente progetto preliminare del 2004; 29.3. che l'opera, in ragione dell'interpretazione del regime transitorio di cui all'art. 216, comma 27, del decreto legislativo n. 50 del 2016, fornita dall'Autorita' nazionale anticorruzione (ANAC) con delibera n. 924 del 7 settembre 2016, rientra nella procedura autorizzativa del decreto legislativo n. 163 del 2006; 29.4. che l'opera e' soggetta a VIA/VAS; 30. la CTVIA del MATTM, in data 11 maggio 2018, ha espresso parere positivo relativamente alla compatibilita' ambientale dell'intervento in esame, condizionato all'ottemperanza delle prescrizioni indicate; 31. in particolare, con riferimento al nuovo ponte sul fiume Adige, la prescrizione n. 14 della CTVIA, relativa all'«ambiente idrico - acque superficiali» richiede nelle future fasi progettuali la previsione di uno studio di dettaglio attraverso l'analisi modellistica dei flussi e delle possibili interazioni tra il vecchio e il nuovo ponte al fine di verificare la compatibilita' idraulica, mentre la prescrizione n. 35 richiede di approfondire il progetto dell'inserimento architettonico e paesaggistico del nuovo ponte; 32. la Regione del Veneto, con delibera di giunta 4 dicembre 2018, n. 1827, ha espresso parere favorevole, con prescrizioni, ai sensi del decreto legislativo n. 152 del 2006, al rilascio del provvedimento di compatibilita' ambientale sul progetto preliminare dell'intervento in esame; 33. il MIBACT, con nota del Ministro 22 luglio 2019, n. 20490, ha formulato parere favorevole sul progetto preliminare in esame, con prescrizioni; 34. in particolare, con riferimento al ponte sul fiume Adige, lo stesso MIBACT ha prescritto che: 34.1. la struttura del nuovo viadotto sul fiume Adige nelle successive fasi progettuali - definitiva ed esecutiva - dovra' essere approfondita, avendo cura di esplicitare i dettagli e gli elementi costruttivi; 34.2. dovranno altresi' essere preferite scelte formali innovative; 34.3. si dovra' contestualmente garantire, mediante la presentazione di un elaborato di dettaglio nelle successive fasi progettuali, un'adeguata conservazione manutentiva del ponte esistente e dovra' essere individuata una coerente e piu' opportuna armonizzazione tra il nuovo manufatto architettonico e quello esistente, al fine di valorizzare l'inserimento nell'immediato contesto urbano; 34.4. tutti gli approfondimenti progettuali di cui ai punti precedenti dovranno essere concordati e presentati, per le opportune valutazioni, alle competenti Soprintendenza e Direzione generale del MIBACT; 35. la Regione del Veneto, con la deliberazione di giunta regionale n. 168 del 14 febbraio 2020 ha espresso parere favorevole ai fini dell'intesa sulla localizzazione dell'intervento «Linea AV/AC Milano-Venezia - Tratta Verona-Padova. Nodo AV/AC di Verona Est»; 36. con la medesima delibera la regione ha chiesto che la somma destinata alle «opere compensative» sia garantita nella misura massima prevista dalla specifica normativa di settore, pari al due per cento del costo complessivo dell'intervento, anche al fine di chiarire che verra' fatta, nelle successive fasi progettuali, una adeguata selezione fra tutte le richieste pervenute di opere compensative che superano di molto, ad oggi, il limite di legge prefissato, ma che tuttavia durante la riunione preparatoria del CIPE del 12 maggio e' stato indicato che il 2 per cento costituiva un valore massimo «in base all'entita' dell'incidenza dell'infrastruttura in costruzione, sull'economia e sul territorio», come indicato dalla Corte dei conti con il rilievo avviso n. 246 del 17 marzo 2020 - prot. DIPE n. 1566 del 18 marzo 2020, e non un livello obiettivo; 37. hanno espresso pareri nell'ambito della conferenza di servizi il Ministero della difesa, la Provincia di Verona, il Comune di Verona, e, tra i gestori delle interferenze, le Acciaierie di Verona, e-distribuzione, AGSM, Terna S.p.a., SNAM Rete Gas; 38. in particolare il Comune di Verona, con la delibera n. 4 del 30 gennaio 2020, ha chiesto - tra l'altro - le seguenti opere compensative: 38.1. realizzazione nell'ambito della dismissione dello scalo merci di Porta Nuova di un parco urbano da destinare a fruibilita' pubblica (opera gia' richiesta precedentemente dal comune con sua delibera n. 68 del 2017); 38.2. realizzazione di un sottopasso del fascio di binari della stazione di Porta Nuova per la parte interessata dalle nuove linee ferroviarie previste dal progetto in esame, prevedendo uno scatolare idoneo alla realizzazione di una carreggiata a due corsie per senso di marcia e pista ciclabile in sede separata, in posizione baricentrica tra via Albere e viale Piave (opera gia' richiesta precedentemente dal comune con sua delibera n. 68 del 2017, e che non e' stata accolta poiche' da sola ha un costo superiore al 2 per cento del valore dell'opera); 38.3. riqualifica e messa in sicurezza della stazione di Porta Vescovo; 38.4. realizzazione di una pista ciclabile, in sede separata, lungo tutta la via Basso Acquar fino a raccordarsi con l'itinerario ciclo-pedonale presente al ponte San Francesco; 39. il Consiglio superiore dei lavori pubblici (CSLP), nell'adunanza del 27 settembre 2018, ha espresso il proprio parere n. 70 del 2017 sul progetto all'esame, rilasciato in applicazione di quanto disposto dagli articoli 164 e seguenti del decreto legislativo n. 163 del 2006, in forza dell'art. 216, commi 1-bis e 27, del decreto legislativo n. 50 del 2016; 40. il CSLP conclude il parere stabilendo «che il progetto preliminare relativo al» Nodo AV/AC di Verona Est «debba essere rivisto, modificato e integrato nello sviluppo progettuale» successivo «previsto dalla normativa vigente, e comunque prima dell'avvio delle procedure per la scelta del contraente, sulla base delle prescrizioni, osservazioni e raccomandazioni di cui ai "considerato" che precedono»; 41. con riferimento al nuovo ponte sul fiume Adige, il CSLP, pur avendo comunque ritenuto possibile «la soluzione per il nuovo ponte» che «dovesse prevedere pile in alveo», ritiene opportuno che in questa fase della progettazione sia esaminata anche una soluzione che non preveda pile in alveo, sviluppando una valutazione tecnico-economica comparativa che tenga conto dei costi relativi alla realizzazione di eventuali pile in alveo e le opere di difesa idraulica che ne derivano, oltre ai costi della messa in sicurezza del ponte esistente; 42. a seguito delle indicazioni del CSLP, RFI S.p.a. ha analizzato un'alternativa al ponte «in ombra idraulica» consistente in un ponte strallato che scavalca completamente il fiume Adige, con campata centrale maggiore di 240 metri; 43. RFI S.p.a. ha tuttavia dimostrato che tale ultima ipotesi: 43.1. determinerebbe un incremento di costo di circa 37 milioni di euro; 43.2. risulterebbe profondamente differente nella vista di prospetto dal ponte esistente, contravvenendo alle disposizioni del MIBACT; 43.3. richiederebbe un'importante modifica del tracciato ferroviario con maggiore ingombro dell'infrastruttura e all'interno della citta' di Verona; 43.4. incrementerebbe le aree da espropriare, e maggiori interferenze con le costruzioni esistenti; 43.5. sarebbe di difficile inserimento nel contesto urbano esistente; 44. RFI S.p.a., pertanto, avendo svolto gli approfondimenti richiesti dal CSLP e avendo dimostrato che la soluzione «con pile in alveo» risulta essere la soluzione migliore, ha deciso di dare preferenza, nelle successive fasi progettuali, alla scelta progettuale iniziale valutata anche da MATTM e MIBACT e in Conferenza di servizi, i cui risultati saranno illustrati, come richiesto dalla CTVIA e dal medesimo CSLP, all'autorita' competente per l'acquisizione della necessaria deroga prevista dalle norme in merito alla distanza minima tra le pile in alveo; 45. il MIT ha confermato la soluzione progettuale prevista nel progetto preliminare presentato, analoga a quella gia' approvata nel 2008, e cioe' quella di un ponte «in ombra idraulica» rispetto al ponte esistente e «con pile in alveo»; 46. con riferimento alle interferenze il progetto preliminare ha individuato le interferenze gia' note e prevedibili dell'opera ferroviaria con i sottoservizi esistenti, confermate dai soggetti gestori (Acciaierie di Verona, Terna S.p.a., e-distribuzione, AGSM e SNAM), in accordo con i quali sono state ipotizzate le soluzioni per il superamento delle medesime; 47. il MIT ha esposto le proprie valutazioni, in apposito allegato alla relazione istruttoria, in merito alle prescrizioni richieste dagli enti istituzionali e proposto le prescrizioni e raccomandazioni da formulare in sede di approvazione del progetto preliminare e da allegare alla delibera, esponendo i motivi in caso di mancato recepimento o di recepimento parziale di osservazioni come sopra avanzate; sotto l'aspetto attuativo: 1. il soggetto aggiudicatore dell'opera, ai sensi del decreto legislativo n. 163 del 2006, e' individuato nella societa' RFI S.p.a.; 2. il CUP indicato per l'intervento e' J41E91000000009, CUP che peraltro si riferisce all'intera «tratta AV/AC Verona-Padova», risultando cosi' unico per entrambi gli interventi «tratta AV/AC Verona-Padova - primo lotto funzionale Verona-bivio Vicenza», di cui alla delibera n. 84 del 2017, e «Nodo AV/AC di Verona Est», di cui alla presente delibera; 3. il cronoprogramma di realizzazione dell'intervento allegato alla documentazione istruttoria, trattandosi di un progetto preliminare, e' limitato alla sola fase di esecuzione e riporta anche la durata delle singole sotto-fasi. In particolare sono previsti 1.183 giorni naturali e consecutivi (pari a circa tre anni e tre mesi) per la durata dei lavori, di cui centoventi giorni naturali e consecutivi per le attivita' propedeutiche e 1.063 giorni naturali e consecutivi per le attivita' di costruzione; 4. la situazione di riferimento per l'inizio dell'opera prevede, fra i principali, la realizzazione dei seguenti interventi: 4.1. ingresso della nuova linea AV/AC Milano-Venezia; 4.2. ricollocazione linea storica Milano-Venezia; 4.3. realizzazione della linea indipendente merci (interconnessione merci AV); 4.4. realizzazione del raccordo tra la linea indipendente merci e Verona Porta Nuova; sotto l'aspetto finanziario: 1. il costo stimato del progetto preliminare del Nodo AV/AC di Verona Est e' pari a circa 379,96 milioni di euro, di cui circa 228,77 milioni di euro per le lavorazioni, 3,49 milioni di euro per oneri per la sicurezza e circa 147,70 milioni di euro per le somme a disposizione; 2. il costo stimato per l'accoglimento delle prescrizioni, scaturito dalla disamina dei pareri operata dal MIT, e' pari a 2,83 milioni di euro, cui si aggiungono 0,04 milioni di euro per i relativi oneri per la sicurezza; 3. il costo stimato per le opere e le misure compensative dell'impatto territoriale e sociale dell'intervento, inizialmente stimato pari a 6,00 milioni di euro, e' aumentato a causa delle richieste avanzate in conferenza di servizi, richieste valutate tuttavia di costo superiore al limite di legge, e pertanto l'incremento e' stato limitato, portando il totale a circa 7,45 milioni di euro, importo pari a circa l'1,96 per cento del limite di spesa dell'intervento, inferiore al limite di spesa del due per cento previsto per legge; 4. il costo complessivo dell'intervento e' tuttavia rimasto invariato in quanto gli incrementi dovuti all'accoglimento delle prescrizioni (+2,87 milioni di euro) e all'aumento del costo per le opere e le misure compensative dell'impatto territoriale e sociale (+1,45 milioni di euro) e' stato compensato da equivalente riduzione dell'importo per imprevisti; 5. l'articolazione del costo dell'intervento prima e dopo la conferenza di servizi e' la seguente: Tabella 1 (importi in milioni di euro) ===================================================================== | | Importo ante | Importo post | | | | iter | iter | | | Voce | autorizzativo | autorizzativo | Differenza | +====================+================+================+============+ | Opere civili | 165,18 | 165,18 | 0,00 | +--------------------+----------------+----------------+------------+ | Sovrastruttura | | | | | ferroviaria | 23,94 | 23,94 | 0,00 | +--------------------+----------------+----------------+------------+ |Impianti tecnologici| 39,65 | 39,65 | 0,00 | +--------------------+----------------+----------------+------------+ |Prescrizioni di enti| | | | |e amministrazioni in| | | | | Conferenza di | | | | | servizi | | 2,83 | 2,83 | +--------------------+----------------+----------------+------------+ | Sub-totale | | | | | lavorazioni | 228,77 | 231,60 | 2,83 | +--------------------+----------------+----------------+------------+ | Oneri per la | | | | | sicurezza | 3,49 | 3,53 | 0,04 | +--------------------+----------------+----------------+------------+ | Progettazione | 11,28 | 11,28 | 0,00 | +--------------------+----------------+----------------+------------+ | Opere di ristoro | | | | | socio-ambientali | 6,00 | 7,45 | 1,45 | +--------------------+----------------+----------------+------------+ |Contributi di legge,| | | | |inclusa Inarcassa e | | | | | CTVIA | 1,29 | 1,29 | 0,00 | +--------------------+----------------+----------------+------------+ | Direzione lavori | 14,09 | 14,09 | 0,00 | +--------------------+----------------+----------------+------------+ | Costi interni RFI | | | | | fino alla consegna | | | | | dell'opera | 5,00 | 5,00 | 0,00 | +--------------------+----------------+----------------+------------+ | Acquisizione aree | 68,69 | 68,69 | 0,00 | +--------------------+----------------+----------------+------------+ | Imprevisti | 34,00 | 29,68 | -4,32 | +--------------------+----------------+----------------+------------+ | Spese generali del | | | | | committente | 7,35 | 7,35 | 0,00 | +--------------------+----------------+----------------+------------+ | Sub-totale somme a | | | | | disposizione | 147,70 | 144,83 | -2,87 | +--------------------+----------------+----------------+------------+ | Totale | 379,96 | 379,96 | 0,00 | +--------------------+----------------+----------------+------------+ 5. la definizione compiuta delle opere e misure compensative dell'impatto territoriale e sociale e' stata rinviata alla fase della progettazione definitiva, fermo restando il limite di spesa individuato di circa 7,45 milioni di euro; 6. la copertura finanziaria dell'intervento e' prevista a carico delle risorse del CdP-I tra MIT e RFI S.p.a., dove, nel progetto di investimento ID03612A «Linea AV/AC Verona-Padova: Verona-bivio Vicenza (primo lotto funzionale)», e' riportato il sotto-progetto indipendente denominato «Nodo AV/AC di Verona Est», con il costo arrotondato di 380 milioni di euro, interamente finanziati; 7. con riferimento all'intera Linea AV/AC Verona-Padova l'Aggiornamento 2018-2019 del CdP-I tra MIT e RFI S.p.a., sul quale questo Comitato si e' espresso con la sopra richiamata delibera n. 37 del 2019, nella tabella B Investimenti realizzati per lotti costruttivi - Direttrice trasversale, riporta i seguenti dati: Tabella 2 (milioni di euro) ===================================================================== | Linea AV/AC | | | | | Verona-Padova | Costo | Disponibilita' | Fabbisogno | +=====================+============+==================+=============+ | 1° lotto funzionale | | | | |Verona-bivio Vicenza,| | | | | di cui: | 3.093,00 | 1.364,00 | 1.729,00 | +---------------------+------------+------------------+-------------+ | 1° lotto | | | | | costruttivo | 984,00 | 984,00 | 0,00 | +---------------------+------------+------------------+-------------+ | 2° lotto | | | | | costruttivo | 1.729,00 | 0,00 | 1.729,00 | +---------------------+------------+------------------+-------------+ | Nodo AV/AC di | | | | | Verona Est | 380,00 | 380,00 | 0,00 | +---------------------+------------+------------------+-------------+ | 2° lotto funzionale | | | | | Attraversamento | | | | | Vicenza, di cui: | 805,00 | 150,00 | 655,00 | +---------------------+------------+------------------+-------------+ | 1° lotto | | | | | costruttivo | 150,00 | 150,00 | 0,00 | +---------------------+------------+------------------+-------------+ | 2° lotto | | | | | costruttivo | 655,00 | 0,00 | 655,00 | +---------------------+------------+------------------+-------------+ | 3° lotto funzionale | | | | | Vicenza-Padova | 1.316,00 | 0,00 | 1.316,00 | +---------------------+------------+------------------+-------------+ | Totale dei 3 lotti | | | | | funzionali | 5.214,00 | 1.514,00 | 3.700,00 | +---------------------+------------+------------------+-------------+ Considerato che il costo indicato pari a 380 milioni di euro per il «Nodo AV/AC di Verona Est» e' un importo arrotondato essendo previsto quale limite di spesa il valore di circa 379,96 milioni di euro; Considerato che il CUP indicato nella relazione istruttoria per l'intervento (CUP J41E91000000009) e' relativo all'intervento complessivo «Linea AV/AC Milano-Venezia: Tratta Verona-Padova - primo lotto funzionale Verona-bivio Vicenza»; Considerato che il suddetto CUP e' unico per entrambi gli interventi «Linea AV/AC Milano-Venezia. Tratta Verona-Padova - primo lotto funzionale "Verona-bivio Vicenza" e "Nodo AV/AC di Verona Est"»; Considerato che, pur trattandosi di due fasi funzionali del progetto di investimento unitario relativo alla Linea AV/AC Milano-Verona: tratta Verona-Padova, i singoli interventi hanno modalita' di affidamento diverse, quadri economi distinti, e fasi realizzative non coincidenti e che, secondo le sopra citate leggi 17 maggio 1999, n. 144, e 16 gennaio 2003, n. 3, e' necessario distinguere i CUP di due interventi con caratteristiche differenti; Considerato che l'infrastruttura di cui sopra e' ricompresa nella Intesa generale quadro tra Governo e Regione del Veneto, sottoscritta il 24 ottobre 2003; Considerato che con la delibera 7 agosto 2017, n. 66, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 83 del 2018, questo Comitato ha espresso parere sullo schema di CdP-I tra il MIT e RFI S.p.a. e che, nella «tabella B - Investimenti realizzati per lotti costruttivi» del «Corridoio Mediterraneo», il medesimo CdP-I include l'intervento «Linea AV/AC Verona-Padova: primo lotto funzionale "Verona-bivio Vicenza"» articolato nei due lotti costruttivi e nel Nodo AV/AC di Verona Est, con un costo complessivo di 3.093 milioni di euro, e con copertura finanziaria complessiva di 1.364 milioni di euro; Considerato che il suddetto CdP-I e' stato approvato con «decreto interministeriale MIT/MEF» del 7 marzo 2019, n. 87, registrato alla Corte dei conti il 9 maggio 2019 con il n. 1-1078; Considerato che, con la delibera 24 luglio 2019, n. 37, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 4 del 2020, questo Comitato ha espresso parere sull'Aggiornamento 2018 e 2019 del CdP-I tra il MIT e RFI S.p.a. e che, nella «tabella B - Investimenti realizzati per lotti costruttivi» del «Corridoio Mediterraneo», il medesimo CdP-I include l'intervento «Linea AV/AC Verona-Padova: primo lotto funzionale Verona-bivio Vicenza» articolato nei due lotti costruttivi e nel Nodo AV/AC di Verona Est, con un costo complessivo di 3.093 milioni di euro, e con copertura finanziaria complessiva di 1.364 milioni di euro; Considerato che il suddetto Aggiornamento 2018-2019 del CdP-I riporta il costo arrotondato dell'intervento, indicando il costo di 380 milioni di euro anziche' l'importo di circa 379,96 milioni di euro riportato nei documenti della presente istruttoria; Considerato che il procedimento per la richiesta della VIA/VAS e il conseguente parere favorevole della CTVIA ottenuto l'11 maggio 2018, n. 2722, e' stato avviato in applicazione della disciplina gia' prevista dagli articoli 182, 183, 184 e 185 del decreto legislativo n. 163 del 2006 in considerazione del fatto che la domanda del proponente RFI S.p.a., inviata al MATTM da parte di RFI S.p.a. in data 12 ottobre 2017, risulta inerente l'aggiornamento e l'attualizzazione del precedente progetto preliminare del medesimo «Nodo AV/AC di Verona Est» gia' valutato dal 2004 dalla CTVIA; Preso atto che il MIT, il MATTM, il MIBACT, la CTVIA, il CSLP, la Regione Veneto, le altre amministrazioni coinvolte anche nella Conferenza di servizi, e RFI S.p.a., hanno utilizzato, per l'esame e la valutazione del progetto preliminare del Nodo AV/AC di Verona Est, la procedura di cui al decreto legislativo n. 163 del 2006 in quanto con il progetto preliminare in esame e' stata dalle Amministrazioni competenti considerata la prosecuzione con modifiche del precedente progetto preliminare, la cui procedura VIA/VAS era stata avviata gia' nel 2004 e presentato al CIPE nel 2008 (il cui iter non si e' pero' perfezionato) e, pertanto, risulta applicabile quanto disposto dall'art. 216, comma 27, del decreto legislativo n. 50 del 2016, in materia di «disposizioni transitorie»; Considerato che risulta ottemperata la prescrizione di cui al punto 2.3 della delibera n. 69 del 2019 in merito alla presentazione, da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, a questo Comitato della proposta di approvazione del progetto preliminare della parte rimanente del Nodo AV/AC di Verona Est, entro il 31 dicembre 2020; Tenuto conto dell'esame della proposta svolto ai sensi del vigente regolamento di questo Comitato (art. 3 della citata delibera n. 82 del 2018); Vista la nota protocollo n. 2578 del 14 maggio 2020, predisposta congiuntamente dal Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica (DIPE) della Presidenza del Consiglio dei ministri e dal Ministero dell'economia e delle finanze e posta a base dell'odierna seduta del Comitato, contenente le valutazioni e le prescrizioni da riportare nella presente delibera; Considerato il dibattito svolto in seduta; Su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti; Delibera: Le presenti disposizioni sono adottate ai sensi e per gli effetti del combinato disposto degli articoli 214, comma 11, e 216, commi 1, 1-bis e 27, del decreto legislativo n. 50 del 2016, e del decreto legislativo n. 163 del 2006, e successive modificazioni, da cui deriva la sostanziale applicabilita' della previgente disciplina, di cui al decreto legislativo in ultimo citato, a tutte le procedure, anche autorizzative, avviate prima del 19 aprile 2016. 1. Approvazione del Progetto preliminare 1.1 Ai sensi e per gli effetti degli articoli 165 e 183, comma 6, del decreto legislativo n. 163 del 2006, e successive modificazioni, nonche' ai sensi dell'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327 del 2001, e successive modificazioni, e' approvato, con le prescrizioni e le raccomandazioni di cui al successivo punto 1.5, anche ai fini dell'attestazione della compatibilita' ambientale, della localizzazione urbanistica e dell'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio, il progetto preliminare della «Linea ferroviaria alta velocita'/alta capacita' (AV/AC) Milano-Venezia. Tratta Verona-Padova. Nodo AV/AC di Verona Est». 1.2 E' conseguentemente perfezionata, ad ogni fine urbanistico e edilizio, l'intesa sulla localizzazione dell'opera. 1.3 Ai sensi dell'art. 165, comma 3, del decreto legislativo n. 163 del 2006, e successive modificazioni, l'importo di circa 379,96 milioni di euro (al netto di IVA), come riportato nella precedente «presa d'atto», costituisce il limite di spesa dell'opera di cui al punto 1.1, comprensivo del limite di spesa delle opere e misure compensative dell'impatto territoriale e sociale, pari a circa 7,45 milioni di euro. Eventuali modifiche all'elenco e al costo complessivo delle opere e misure compensative saranno meglio definite e valutate nelle successive fasi progettuali in modo ragionevole e in base all'entita' dell'incidenza dell'infrastruttura in costruzione, sull'economia e sul territorio, anche in merito a quanto previsto al successivo punto 1.5, fermo restando che il valore delle opere e misure compensative non potra' comunque eccedere il limite massimo del 2 per cento del costo dell'opera. 1.4 La copertura finanziaria del progetto preliminare di cui al punto 1.1 e' assicurata dalle risorse del Contratto di programma - parte Investimenti 2017-2021 sottoscritto tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e RFI S.p.a., dove, nel progetto di investimento codice ID0362A «Linea AV/AC Verona-Padova: Verona-bivio Vicenza (1° lotto funzionale)», e' riportato il sotto-progetto «Nodo AV/AC di Verona Est» con il costo arrotondato di 380 milioni di euro, interamente finanziato. Tale importo andra' modificato nella successiva fase di aggiornamento del Contratto di programma - parte investimenti 2017-2021 con il limite di spesa di circa 379,96 milioni di euro previsto al precedente punto 1.3. 1.5 Le prescrizioni citate al precedente punto 1.1, cui resta subordinata l'approvazione del progetto, sono riportate nella prima parte dell'Allegato 1, che forma parte integrante della presente delibera, mentre le raccomandazioni sono riportate nella seconda parte del medesimo Allegato 1. Il soggetto aggiudicatore, qualora ritenga di non poter dare seguito a qualcuna di dette prescrizioni e raccomandazioni, fornira' al riguardo puntuale motivazione, in modo da consentire al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di esprimere le proprie valutazioni e di proporre a questo Comitato, se del caso, misure alternative. 2. Altre disposizioni. 2.1 Con il progetto definitivo il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti dovra' dare evidenza delle opere compensative individuate per ridurre l'impatto ambientale, territoriale e sociale correlate alla funzionalita' dell'opera il cui limite di spesa, fissato ora in circa 7,45 milioni di euro, non potra' comunque eccedere il 2 per cento del costo dell'opera. 2.2 RFI S.p.a., per tutte le fasi successive all'approvazione del progetto preliminare, dovra' richiedere e aprire uno specifico CUP per la «Linea ferroviaria alta velocita'/alta capacita' Milano-Venezia - Tratta Verona-Padova - Nodo AV/AC di Verona Est», da richiamare, ai sensi della delibera n. 24 del 2004, in tutta la documentazione amministrativa e contabile riguardante l'intervento, aggiornando di conseguenza la relativa Banca dati per le amministrazioni pubbliche (BDAP). 2.3 Nell'ambito delle disposizioni contrattuali vigenti, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti chiedera' a RFI S.p.a. di valutare l'applicazione di eventuali penali relative ai ritardi maturati nel corso della procedura. 2.4 Prima dell'avvio dei lavori per la realizzazione del progetto in esame, dovra' essere stipulato apposito Protocollo di legalita' tra la Prefettura territorialmente competente e l'impresa appaltatrice, ai sensi della normativa vigente. 3. Disposizioni finali. 3.1 Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad assicurare, per conto di questo Comitato, la conservazione dei documenti componenti il progetto preliminare approvato con la presente delibera. 3.2 Il suddetto Ministero, in sede di approvazione della progettazione definitiva, provvedera' alla verifica di ottemperanza alle prescrizioni che debbono essere recepite in tale fase, ferme restando le verifiche di competenza della Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e del Ministero per i beni e le attivita' culturali e per il turismo. 3.3 Il medesimo Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera', altresi', a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa citata in premessa. Roma, 14 maggio 2020 Il Presidente: Conte Il Segretario: Fraccaro Registrato alla Corte dei conti il 9 ottobre 2020 Ufficio di controllo sugli atti del Ministero dell'economia e delle finanze, reg. n. 1183