IL COMITATO INTERMINISTERIALE 
                   PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA 
                      E LO SVILUPPO SOSTENIBILE 
 
  Vista la legge 27 febbraio 1967, n.  48,  recante  «Attribuzioni  e
ordinamento  del  Ministero  del  bilancio  e  della   programmazione
economica  e  istituzione  del   Comitato   dei   Ministri   per   la
programmazione  economica»  e   successive   modificazioni,   e,   in
particolare, l'art. 16, concernente la costituzione e le attribuzioni
del Comitato interministeriale per la  programmazione  economica,  di
seguito CIPE o Comitato; 
  Vista  la  legge  23  agosto  1988,  n.  400,  recante  «Disciplina
dell'attivita'  di  Governo  e  ordinamento  della   Presidenza   del
Consiglio dei ministri», e successive modificazioni; 
  Vista la legge 7 agosto 1990,  n.  241,  recante  «Nuove  norme  in
materia di procedimento amministrativo e di  diritto  di  accesso  ai
documenti amministrativi», e successive modificazioni; 
  Vista la legge 17 maggio 1999, n. 144, recante «Misure  in  materia
di investimenti, delega al Governo per il  riordino  degli  incentivi
all'occupazione e della normativa  che  disciplina  l'INAIL,  nonche'
disposizioni per il riordino degli enti previdenziali», che  all'art.
1,  comma  5,  istituisce  presso  questo  Comitato  il  «Sistema  di
monitoraggio degli investimenti pubblici» (MIP), con  il  compito  di
fornire tempestivamente informazioni sull'attuazione delle  politiche
di sviluppo ed essere funzionale all'alimentazione di una banca  dati
tenuta nell'ambito di questo stesso Comitato; 
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001,  n.
327,  recante  «Testo  unico   delle   disposizioni   legislative   e
regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilita'»,  e
successive modificazioni; 
  Visto l'art. 6, comma 2, della legge regionale 6 settembre 2001, n.
33, recante «Norme  in  materia  di  bonifica  integrale»  che  aveva
previsto che  la  realizzazione  delle  singole  opere  pubbliche  di
bonifica  fosse  affidata  ai  Consorzi  di  bonifica  con  atto   di
concessione della regione competente; 
  Vista la delibera CIPE 21 dicembre  2001,  n.  121,  con  la  quale
questo Comitato, ai sensi della legge 21 dicembre 2001, n. 443  (c.d.
legge  obiettivo),  recante  «Delega  al  Governo   in   materia   di
infrastrutture  ed  insediamenti  produttivi  strategici   ed   altri
interventi per il rilancio delle attivita' produttive», ha  approvato
il primo programma delle infrastrutture strategiche, di seguito  PIS,
che include,  all'allegato  3  «Legge  obiettivo:  programma  sistemi
idrici  -  interventi  per  emergenza  idrica  nel  Mezzogiorno»,  il
presente   intervento    della    Regione    Basilicata    denominato
«Completamento schema idrico Basento-Bradano - attrezzamento  settore
G»; 
  Vista la legge 1° agosto 2002, n.  166,  recante  «Disposizioni  in
materia di infrastrutture e trasporti», e in particolare  l'art.  13,
rubricato «Attivazione degli interventi  previsti  nel  programma  di
infrastrutture»; 
  Vista la normativa vigente in materia di Codice unico di  progetto,
di seguito CUP, e, in particolare: 
    1.  la  delibera  CIPE   27   dicembre   2002,   n.   143,   come
successivamente  integrata  e  modificata  dalla  delibera  CIPE   29
settembre 2004, n. 24, con la quale questo Comitato  ha  definito  il
sistema per l'attribuzione del CUP e ha stabilito  che  il  CUP  deve
essere riportato su tutti i  documenti  amministrativi  e  contabili,
cartacei  ed  informatici,  relativi  a  progetti   di   investimento
pubblico, e deve altresi' essere utilizzato  nelle  banche  dati  dei
vari sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti; 
    2.  la  legge  16  gennaio  2003,  n.  3,  recante  «Disposizioni
ordinamentali  in  materia   di   pubblica   amministrazione»,   come
modificata dal decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76,  recante  «Misure
urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale», convertito,
con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120,  la  quale,
all'art. 11, dispone che ogni progetto di investimento pubblico  deve
essere dotato di un  CUP  e,  in  particolare,  prevede  tra  l'altro
l'istituto della nullita'  degli  «atti  amministrativi  adottati  da
parte delle amministrazioni di cui all'art. 1, comma 2,  del  decreto
legislativo 30 marzo 2001, n. 165, che  dispongono  il  finanziamento
pubblico o  autorizzano  l'esecuzione  di  progetti  di  investimento
pubblico» in assenza dei  corrispondenti  codici,  che  costituiscono
elemento essenziale dell'atto stesso; 
    3. la legge 13 agosto 2010, n. 136, recante «Piano  straordinario
contro le mafie, nonche' delega al Governo in  materia  di  normativa
antimafia» e successive modificazioni, che, tra l'altro, definisce le
sanzioni applicabili in caso di mancata  apposizione  del  CUP  sugli
strumenti di pagamento; 
    4. il decreto-legge 16 luglio 2020, n.  76,  e,  in  particolare,
l'art. 41, comma 1,  concernente  il  rafforzamento  dei  sistemi  di
monitoraggio degli investimenti pubblici; 
  Visto che, in data 20 dicembre 2002, e' stata sottoscritta l'intesa
generale  quadro   avente   ad   oggetto   la   realizzazione   delle
infrastrutturali strategiche di particolare rilevanza per la  Regione
Basilicata; 
  Vista la delibera CIPE 25 luglio 2003, n. 63, con la  quale  questo
Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale
riguardo alle attivita' di  supporto  che  l'allora  Ministero  delle
infrastrutture e  dei  trasporti,  di  seguito  MIT,  e'  chiamato  a
svolgere ai fini della  vigilanza  sull'esecuzione  degli  interventi
inclusi nel PIS; 
  Visto il decreto  legislativo  22  gennaio  2004,  n.  42,  recante
«Codice  dei  beni  culturali   e   del   paesaggio»   e   successive
modificazioni; 
  Visto il decreto  legislativo  12  aprile  2006,  n.  163,  recante
«Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture
in attuazione delle direttive  n.  2004/17/CE  e  n.  2004/18/CE»,  e
successive modificazioni, ed in particolare: 
    1.  l'art.  165,  comma  7-bis,  a  norma  del  quale   «Per   le
infrastrutture il vincolo  preordinato  all'esproprio  ha  durata  di
sette anni, decorrenti dalla data in cui diventa efficace la delibera
del CIPE che approva il progetto preliminare dell'opera.  Entro  tale
termine, puo' essere approvato il progetto definitivo che comporta la
dichiarazione di pubblica utilita' dell'opera.  In  caso  di  mancata
approvazione del progetto definitivo nel predetto termine, il vincolo
preordinato all'esproprio decade e trova applicazione  la  disciplina
dettata dall'art. 9 del testo unico in materia edilizia approvato con
decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001,  n.  380.  Ove
sia necessario reiterare il  vincolo  preordinato  all'esproprio,  la
proposta e' formulata al CIPE da parte del Ministero, su istanza  del
soggetto aggiudicatore. La reiterazione del vincolo e'  disposta  con
deliberazione motivata del CIPE secondo quanto previsto dal comma  5,
terzo e quarto periodo»; 
    2. l'art. 166, comma 4-bis, a norma  del  quale  «Il  decreto  di
esproprio puo'  essere  emanato  entro  il  termine  di  sette  anni,
decorrente dalla data in cui diventa efficace la  delibera  del  CIPE
che approva  il  progetto  definitivo  dell'opera,  salvo  che  nella
medesima deliberazione non sia previsto un termine diverso.  Il  CIPE
puo' disporre la proroga dei termini previsti dal presente comma  per
casi di forza maggiore o per altre giustificate ragioni.  La  proroga
puo' essere disposta prima  della  scadenza  del  termine  e  per  un
periodo di tempo che non supera  i  due  anni.  La  disposizione  del
presente comma deroga alle disposizioni dell'art. 13, commi  4  e  5,
del decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327»; 
    3.  l'art.  167,  comma  5,  a  norma  del  quale  «Il   soggetto
aggiudicatore ha facolta' di avviare la procedura  di  localizzazione
dell'opera e di valutazione di impatto ambientale  sulla  scorta  del
progetto definitivo, anche indipendentemente dalla redazione e  dalla
approvazione del  progetto  preliminare;  in  tal  caso  il  progetto
definitivo e' istruito e approvato, anche ai predetti  fini,  con  le
modalita' e nei tempi previsti dagli articoli 165 e 166, comma 5.  La
conferenza di servizi  si  svolge  sul  progetto  definitivo  con  le
modalita' previste dall'art. 165, comma 4. I presidenti delle regioni
e province autonome interessate si pronunciano, sentiti i comuni  nel
cui  territorio  si  realizza  l'opera.  Il  progetto  definitivo  e'
integrato  dagli  elementi  previsti  per  il  progetto  preliminare.
L'approvazione  del  progetto  comporta  l'apposizione  del   vincolo
espropriativo e la contestuale dichiarazione di pubblica utilita'»; 
  Visto il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante  «Norme
in materia ambientale», e successive modificazioni; 
  Vista la delibera CIPE 29 marzo 2006, n. 107, con la  quale  questo
Comitato, con le prescrizioni e le raccomandazioni proposte dal  MIT,
anche ai  fini  dell'attestazione  della  compatibilita'  ambientale,
dell'apposizione  del  vincolo   preordinato   all'esproprio,   della
dichiarazione di pubblica utilita' e della localizzazione dell'opera,
ha approvato il  progetto  definitivo  «Completamento  schema  idrico
Basento-Bradano - attrezzamento settore G»; 
  Vista la delibera CIPE 17 novembre  2006,  n.  146,  con  la  quale
questo Comitato ha concesso in via definitiva alla Regione Basilicata
il contributo annuo massimo, per quindici anni,  di  6.258.000  euro,
gia' assegnato in via programmatica con  delibera  CIPE  n.  107  del
2006,  a  valere  sul  limite  d'impegno   quindicennale   decorrente
dall'anno 2003, autorizzato dall'art. 13, comma 1, della legge n. 166
del 2002 ed ha autorizzato la Regione Basilicata ad  utilizzare,  per
il completamento  della  copertura  finanziaria  dell'intervento,  le
«economie» conseguenti  ai  ribassi  d'asta  realizzati  in  sede  di
aggiudicazione  dei  lavori  di  realizzazione  delle  infrastrutture
idriche per un totale di 8.834.000 euro; 
  Visto il decreto legislativo 6  settembre  2011,  n.  159,  recante
«Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione,  nonche'
nuove disposizioni in materia di documentazione  antimafia,  a  norma
degli articoli 1 e 2 della legge 13 agosto 2010, n. 136» e successive
modificazioni; 
  Visto il decreto legislativo 29  dicembre  2011,  n.  229,  recante
«Attuazione dell'art. 30, comma 9, lettere e), f) e g),  della  legge
31 dicembre 2009, n. 196, in materia  di  procedure  di  monitoraggio
sullo  stato  di  attuazione  delle  opere  pubbliche,  di   verifica
dell'utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti e costituzione del
Fondo opere e del Fondo progetti»; 
  Visto il decreto-legge 24  giugno  2014,  n.  90,  recante  «Misure
urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e  per
l'efficienza degli uffici giudiziari», convertito, con modificazioni,
dalla legge 11 agosto 2014, n. 114; 
  Viste le disposizioni in tema di controllo dei flussi finanziari e,
in particolare: 
    1. l'art. 36  del  citato  decreto-legge  n.  90  del  2014,  che
regolamenta il monitoraggio  finanziario  dei  lavori  relativi  alle
infrastrutture strategiche e agli insediamenti produttivi di cui agli
articoli 161, comma 6-bis, e 176, comma 3,  lettera  e),  del  citato
decreto legislativo n. 163 del 2006, disposizione richiamata all'art.
203, comma 2, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50,  recante
«Codice dei contratti pubblici» e successive modificazioni; 
    2. la delibera di questo Comitato 28 gennaio  2015,  n.  15,  che
aggiorna - ai sensi del comma 3 del  sopra  menzionato  art.  36  del
decreto-legge n. 90 del 2014 - le modalita' di esercizio del  sistema
di monitoraggio finanziario di cui alla delibera di questo Comitato 5
maggio 2011, n. 45; 
  Vista la delibera CIPE 1° agosto 2014, n. 26, con la  quale  questo
Comitato ha espresso parere sull'11°  «Allegato  infrastrutture  alla
nota di aggiornamento del documento di economia e finanza 2013»,  che
include,  nella  «Tabella  0   -   Programma   delle   infrastrutture
strategiche», sottosistema «Schemi idrici  Basilicata»,  il  presente
intervento  denominato  «Completamento   schema   Basento-Bradano   -
attrezzamento settore G»; 
  Visto il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei  trasporti
9 giugno 2015, n. 194, e successive modificazioni, con  il  quale  e'
stata soppressa la  struttura  tecnica  di  missione,  istituita  con
decreto dello stesso Ministro 10 febbraio 2003, n. 356, e  successive
modificazioni, e sono stati trasferiti i compiti di cui agli articoli
3 e 4 del medesimo decreto alle competenti Direzioni generali del MIT
(ora Ministero delle infrastrutture e della mobilita' sostenibili, di
seguito  MIMS),  alle  quali  e'  demandata  la  responsabilita'   di
assicurare la coerenza tra i contenuti della relazione istruttoria  e
la relativa documentazione a supporto; 
  Vista la delibera CIPE 6 agosto 2015, n. 62, con  la  quale  questo
Comitato ha approvato lo schema di protocollo di legalita' licenziato
nella seduta del 13 aprile 2015 dal  Comitato  di  coordinamento  per
l'alta sorveglianza delle grandi opere, di seguito CCASGO, costituito
con decreto 14 marzo 2003,  emanato  dal  Ministro  dell'interno,  di
concerto con il Ministro della giustizia e il MIT; 
  Visto  il  citato  decreto  legislativo  n.  50  del  2016   e   in
particolare: 
    1. l'art. 27, comma 2, il quale prevede che  «Le  amministrazioni
aggiudicatrici  e  gli  enti  aggiudicatori  possono  sottoporre   al
procedimento di approvazione dei progetti un livello  progettuale  di
maggior dettaglio, al fine di ottenere anche le approvazioni  proprie
delle precedenti fasi progettuali eventualmente  non  effettuate.  La
dichiarazione di pubblica utilita' di cui agli articoli 12 e seguenti
del decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327,  e
successive  modificazioni,  puo'   essere   disposta   anche   quando
l'autorita' espropriante approva a tal  fine  il  progetto  esecutivo
dell'opera pubblica o di pubblica utilita'»; 
    2. l'art. 200, comma 3, il quale prevede che, in  sede  di  prima
individuazione delle infrastrutture e degli  insediamenti  prioritari
per lo sviluppo del Paese, il Ministro  delle  infrastrutture  e  dei
trasporti effettua una ricognizione  di  tutti  gli  interventi  gia'
compresi negli strumenti di pianificazione e programmazione, comunque
denominati, vigenti alla data  di  entrata  in  vigore  del  medesimo
decreto legislativo, all'esito della quale lo stesso Ministro propone
l'elenco degli interventi da inserire nel primo Documento pluriennale
di pianificazione, di seguito DPP, di cui al decreto  legislativo  29
dicembre 2011, n. 228, che sostituisce tutti i predetti strumenti; 
    3.  l'art.  201,  comma   9,   il   quale   prevede   che,   fino
all'approvazione del primo DPP,  valgono  come  programmazione  degli
investimenti in materia di infrastrutture e trasporti  gli  strumenti
di pianificazione e programmazione e i  piani,  comunque  denominati,
gia' approvati secondo le procedure vigenti alla data di  entrata  in
vigore dello stesso decreto  legislativo  o  in  relazione  ai  quali
sussiste un impegno  assunto  con  i  competenti  organi  dell'Unione
europea; 
    4. l'art. 203 che, istituendo il Comitato  di  coordinamento  per
l'alta  sorveglianza  delle  infrastrutture  e   degli   insediamenti
prioritari (CCASIIP), ha assorbito e ampliato tutte le competenze del
previgente CCASGO; 
    5. l'art. 214, comma 2, lettere d) e f), in base al quale il MIMS
provvede, eventualmente in collaborazione con le regioni, le province
autonome e gli altri enti interessati con oneri a proprio carico alle
attivita' di supporto  a  questo  Comitato  per  la  vigilanza  sulle
attivita' di affidamento da parte dei soggetti aggiudicatori e  della
successiva realizzazione delle infrastrutture  e  degli  insediamenti
prioritari per lo sviluppo del Paese (lettera d) e cura l'istruttoria
sui progetti di fattibilita' e definitivi, anche ai fini  della  loro
sottoposizione alla deliberazione  di  questo  Comitato  in  caso  di
infrastrutture e insediamenti prioritari per lo sviluppo  del  Paese,
proponendo allo stesso le eventuali prescrizioni  per  l'approvazione
del progetto (lettera f); 
    6. l'art. 214, comma 11, il quale prevede che in  sede  di  prima
applicazione restano comunque validi  gli  atti  ed  i  provvedimenti
adottati e sono  fatti  salvi  gli  effetti  prodotti  e  i  rapporti
giuridici sorti sulla base dell'art. 163 del decreto  legislativo  n.
163 del 2006; 
    7.  l'art.  216,  commi  1-bis,  27  e  27-novies,   quest'ultimo
introdotto dall'art. 42 del citato decreto-legge n. 76  del  2020,  i
quali stabiliscono, rispettivamente, che: 
      7.1.  per  gli  interventi  ricompresi  tra  le  infrastrutture
strategiche  gia'  inseriti   negli   strumenti   di   programmazione
approvati, per  i  quali  la  procedura  di  valutazione  di  impatto
ambientale, di seguito VIA, sia  gia'  stata  avviata  alla  data  di
entrata in  vigore  del  medesimo  decreto  legislativo,  i  relativi
progetti sono approvati secondo la disciplina previgente; 
      7.2. le procedure per la VIA delle grandi opere, definite anche
come infrastrutture strategiche, avviate  alla  data  di  entrata  in
vigore del medesimo decreto legislativo n. 50  del  2016  secondo  la
disciplina gia' prevista dagli articoli 182, 183, 184 e 185 di cui al
decreto legislativo n. 163 del 2006,  sono  concluse  in  conformita'
alle disposizioni e alle attribuzioni di competenza vigenti all'epoca
del predetto avvio e le medesime procedure trovano applicazione anche
per le varianti; 
      7.3. le proroghe della dichiarazione di pubblica utilita' e del
vincolo  preordinato  all'esproprio  in  scadenza  su  progetti  gia'
approvati  da  questo  Comitato  in  base   al   previgente   decreto
legislativo n. 163 del 2006, sono approvate direttamente dal soggetto
aggiudicatore e, a tal riguardo, il MIMS, entro  il  31  dicembre  di
ciascun anno rende una informativa a questo Comitato in  merito  alle
proroghe disposte nel  corso  dell'anno  e  ai  termini  in  scadenza
nell'anno successivo; 
  Considerato  che  la  procedura  per  la  valutazione  di   impatto
ambientale e' stata avviata prima del 2016, ai sensi  dell'art.  216,
commi 1, 1-bis e 27  del  decreto  legislativo  n.  50  del  2016,  e
successive modificazioni; 
  Considerato che la proposta all'esame, alla luce delle  sopracitate
disposizioni, e in particolare di quanto previsto all'art. 214, comma
11, e  all'art.  216,  commi  1,  1-bis  e  27,  del  citato  decreto
legislativo n. 50 del 2016, risulta ammissibile all'esame  di  questo
Comitato e ad essa sono applicabili le  disposizioni  del  previgente
decreto legislativo n. 163 del 2006; 
  Vista la legge regionale  11  gennaio  2017,  n.  1,  e  successive
modificazioni, recante  «Nuova  disciplina  in  materia  di  bonifica
integrale, irrigazione e tutela del territorio» che ha previsto: 
    1. all'art. 2,  comma  1,  che  «Ai  fini  della  pianificazione,
realizzazione e gestione della  bonifica,  dell'irrigazione  e  della
tutela e valorizzazione del territorio  rurale,  l'intero  territorio
regionale  e'  classificato  di  bonifica  e  costituisce  un   unico
comprensorio di bonifica, sul quale istituito un unico  Consorzio  di
bonifica denominato "Consorzio di bonifica della Basilicata"»; 
    2. all'art. 31, comma 1,  che  «Con  l'entrata  in  vigore  della
presente legge il Consorzio  di  bonifica  Bradano  e  Metaponto,  il
Consorzio di bonifica Vulture Alto Bradano, il Consorzio di  bonifica
Alta Val d'Agri ed il  Consorzio  di  miglioramento  fondiario  Valle
Agri,  costituito  con decreto  del  Presidente  della  Repubblica 26
novembre 1969, sono sciolti e posti in liquidazione»; 
    3. all'art. 31, comma 2, che «La giunta  regionale  provvede  nel
termine  di  trenta  giorni  alla  nomina  di  un  commissario  unico
liquidatore  al  quale,  oltre  ai  poteri  specifici  connessi  alla
liquidazione,  compete,  altresi'  e  fino  al  31   dicembre   2017,
l'amministrazione dei quattro enti con i  poteri  di  amministrazione
attiva dei disciolti organi dei Consorzi e di cui al precedente  art.
29,  comma  4.  Nelle  more  della  nomina  del   commissario   unico
liquidatore i poteri di amministrazione attiva vengono esercitati dal
commissario nominato ai sensi dell'art. 23 della legge  regionale  27
gennaio 2015, n. 4 ...»; 
  Vista la delibera di giunta regionale della Regione  Basilicata  n.
142 del 24 febbraio 2017, con la quale viene nominato il  commissario
unico liquidatore dei tre Consorzi di bonifica Bradano  e  Metaponto,
Vulture Alto Bradano, Alta Val d'Agri; 
  Visto  il  decreto  legislativo  16  giugno  2017,  n.  104,  e  in
particolare l'art. 23, comma 2, il quale prevede che i  «procedimenti
di verifica di assoggettabilita' a VIA  pendenti  alla  data  del  16
maggio 2017, nonche' i procedimenti di VIA per i progetti per i quali
alla medesima data risulti avviata la fase di  consultazione  di  cui
all'art. 21 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, ovvero sia
stata presentata l'istanza di cui all'art. 23  del  medesimo  decreto
legislativo, restano disciplinati dalla normativa previgente»; 
  Vista la delibera di questo  Comitato  28  novembre  2018,  n.  82,
recante «Regolamento interno del Comitato  interministeriale  per  la
programmazione  economica  (CIPE)»,  cosi'  come   modificata   dalla
delibera  di  questo  Comitato  15  dicembre  2020,  n.  79,  recante
«Regolamento  interno   del   Comitato   interministeriale   per   la
programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS)»; 
  Visto l'art. 16 della citata legge 27 febbraio 1967,  n.  48,  come
modificato dall'art. 4, comma 12-quater del decreto-legge  18  aprile
2019, n. 32 recante «Disposizioni urgenti per il rilancio del settore
dei  contratti  pubblici,  per   l'accelerazione   degli   interventi
infrastrutturali,  di  rigenerazione  urbana  e  di  ricostruzione  a
seguito di eventi  sismici»,  convertito,  con  modificazioni,  dalla
legge 14 giugno 2019, n. 55, il quale dispone che in caso di  assenza
o impedimento temporaneo del Presidente del Consiglio  dei  ministri,
il Comitato e' presieduto dal Ministro dell'economia e delle  finanze
in qualita' di vice presidente del Comitato stesso e che, in caso  di
assenza  o  di  impedimento  temporaneo  anche  di  quest'ultimo,  le
relative funzioni sono svolte dal Ministro presente piu' anziano  per
eta'; 
  Visto il citato decreto-legge n. 32 del 2019,  ed  in  particolare,
l'art. 1, comma 15, i cui effetti sono stati  prorogati  a  tutto  il
2022 ai sensi dell'art. 42, comma 1, del citato decreto-legge  n.  76
del 2020; 
  Visto il decreto-legge 14 ottobre 2019,  n.  111,  recante  «Misure
urgenti per il rispetto degli obblighi previsti  dalla  direttiva  n.
2008/50/CE sulla qualita' dell'aria e  proroga  del  termine  di  cui
all'art. 48, commi 11 e 13, del decreto-legge  17  ottobre  2016,  n.
189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016,  n.
229», convertito, con modificazioni, dalla legge 12 dicembre 2019, n.
141, il quale all'art. 1-bis ha previsto che dal 1° gennaio 2021, per
«rafforzare il coordinamento delle politiche pubbliche in  vista  del
perseguimento degli obiettivi  in  materia  di  sviluppo  sostenibile
indicati dalla risoluzione A/70/L.I adottata dall'Assemblea  generale
dell'organizzazione delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015», questo
Comitato assuma «la denominazione di Comitato  interministeriale  per
la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS)» e che
«a decorrere dalla medesima  data  ...  in  ogni  altra  disposizione
vigente, qualunque richiamo  al  Comitato  interministeriale  per  la
programmazione  economica  deve  intendersi  riferito   al   Comitato
interministeriale per  la  programmazione  economica  e  lo  sviluppo
sostenibile (CIPESS)»; 
  Visto il decreto-legge 16  luglio  2020,  n.  76,  recante  «Misure
urgenti per la semplificazione e l'innovazione digitale», convertito,
con modificazioni, dalla legge 11  settembre  2020,  n.  120,  ed  in
particolare  gli  articoli  41  e   42,   rispettivamente   rubricati
«Semplificazione  del  sistema  di  monitoraggio  degli  investimenti
pubblici  e  riduzione  degli  oneri  informativi  a   carico   delle
amministrazioni  pubbliche»  e  «Semplificazioni  dell'attivita'  del
CIPE»; 
  Visto il decreto-legge 14 agosto  2020,  n.  104,  recante  «Misure
urgenti per il sostegno e il rilancio dell'economia», convertito, con
modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126; 
  Vista la delibera di questo Comitato 26 novembre 2020, n.  63,  con
la quale e' stata data attuazione all'art. 11,  commi  2-bis,  2-ter,
2-quater e 2-quinquies, della legge  16  gennaio  2003,  n.  3,  come
modificato dall'art. 41, comma 1, del  citato  decreto-legge  76  del
2020, e sono state approvate le  linee  guida  attuative  dei  citati
articoli; 
  Visto il decreto-legge 1° marzo 2021, n. 22, recante  «Disposizioni
urgenti in materia di riordino  delle  attribuzioni  dei  Ministeri»,
convertito, con modificazioni, dalla legge 22 aprile 2021, n. 55,  ed
in particolare: 
    1. l'art. 2, il quale ha previsto che il Ministero  dell'ambiente
e della tutela del territorio e del mare sia  ridenominato  Ministero
della transizione ecologica, di seguito MITE; 
    2. l'art.  5,  il  quale  ha  previsto  che  il  Ministero  delle
infrastrutture e  dei  trasporti  sia  ridenominato  Ministero  delle
infrastrutture e della mobilita' sostenibili, di seguito MIMS; 
    3. l'art. 6, il quale ha previsto che il Ministero per i  beni  e
le attivita' culturali e per il turismo  sia  ridenominato  Ministero
della cultura, di seguito MIC; 
  Vista la nota n. 10790 del 25 maggio 2021, contenente la  relazione
istruttoria, comprensiva  di  tutti  gli  allegati,  elaborata  dalla
Direzione generale per le  dighe  e  le  infrastrutture  idriche,  di
seguito DG dighe, come individuata dal citato decreto MIT n. 194  del
2015,  quale  organismo  competente  alle  attivita'  in   precedenza
attribuite alla struttura tecnica di missione; 
  Vista la nota prot. n. 21323, del 31 maggio 2021, con la  quale  il
Capo di Gabinetto del  MIMS  ha  inoltrato  al  Dipartimento  per  la
programmazione e il  coordinamento  della  politica  economica  della
Presidenza del Consiglio dei ministri, di seguito DIPE, la  relazione
istruttoria di  cui  alla  nota  MIMS  -  DG  dighe,  ed  ha  chiesto
l'iscrizione all'ordine del giorno  della  prima  riunione  utile  di
questo   Comitato   dell'argomento   «Riapprovazione   del   progetto
definitivo ai soli  fini  dell'apposizione  del  vincolo  preordinato
all'esproprio e della dichiarazione  di  pubblica  utilita'  relativo
all'intervento "Completamento  dello  schema  idrico  Basento-Bradano
attrezzamento settore G"»; 
  Vista la nota prot. n. 26363, del 9 luglio 2021, con  la  quale  il
Capo di Gabinetto del MIMS ha inoltrato al DIPE, la  nuova  richiesta
di iscrizione all'ordine del giorno della  prima  riunione  utile  di
questo Comitato, riformulata dalla competente DG dighe con nota prot.
n. 14228, del 9  luglio  2021,  dell'argomento  «Completamento  dello
schema idrico Basento-Bradano - attrezzamento settore G - proposta di
approvazione del progetto definitivo ai fini del rinnovo del  vincolo
preordinato  all'esproprio  e   della   dichiarazione   di   pubblica
utilita'»; 
  Vista la documentazione integrativa inoltrata con  la  citata  nota
prot. n. 14228 del 9 luglio 2021,  in  particolare  la  disamina  dei
pareri delle amministrazioni competenti e il  foglio  condizioni  del
MIMS; 
  Visti tutti gli allegati alla relazione istruttoria del MIMS  e  in
particolare: 
    1. nota del Consorzio di bonifica  Vulture  Alto  Bradano  del  9
gennaio 2018 (richiesta pubblicazione avviso); 
    2. nota della  Regione  Basilicata  del  9  agosto  2018  (intesa
localizzazione); 
    3.  nota   della   Regione   Basilicata   del   5   giugno   2018
(compatibilita' paesaggistica); 
    4. determina dirigenziale n. 23 AD.2021/D480, del 18 maggio  2021
della  Regione  Basilicata  -  ufficio  pianificazione   territoriale
(rinnovo autorizzazione paesaggistica); 
    5. nota della Soprintendenza  archeologica  del  22  agosto  2019
(compatibilita' archeologica); 
    6. delibera di giunta regionale, di seguito  DGR,  della  Regione
Basilicata  n.  110,  del  26   febbraio   2021   (proroga   giudizio
compatibilita' ambientale); 
    7. DGR della Regione  Basilicata  n.  729,  del  15  maggio  2006
(giudizio compatibilita' ambientale); 
    8. nota della Regione Basilicata - ufficio  ciclo  acque,  del  9
dicembre 2019 (tutela opere idrauliche); 
    9. delibera dirigenziale n. 14AJ.2020/D.00048,  dell'11  febbraio
2020  della   Regione   Basilicata   -   ufficio   foreste   (vincolo
idrogeologico); 
    10.  dichiarazione  della  Regione  Basilicata   -   Dipartimento
ambiente energia, di ottemperanza alle prescrizioni della delibera di
questo Comitato n. 107, del 2006; 
    11.  verbale  di   validazione   del   responsabile   unico   del
procedimento, di seguito RUP, del 1° febbraio 2020; 
    12.  nota  della   Regione   Basilicata   del   14   marzo   2019
(dichiarazione di assunzione eventuali oneri); 
    13. nota del Consorzio di bonifica Vulture  Alto  Bradano  del  3
novembre 2016 (richiesta rinnovo pubblica utilita'); 
    14. DGR della Regione Basilicata n. 1736, del  21  novembre  2006
(impegno finanziamento regione); 
    15. decreto interministeriale n. 498, del  14  novembre  2014  ai
sensi del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, art. 3, comma 2; 
    16. messaggio di posta  elettronica  del  Consorzio  di  bonifica
Vulture  Alto   Bradano   del   31   dicembre   2014   (comunicazione
aggiudicazione appalto integrato); 
    17. relazione del RUP ing. Ragone del 14 marzo 2019; 
    18. relazione del RUP ing. Marchitelli del 7 gennaio 2019; 
    19. DGR della Regione Basilicata n. 1803, dell'11  novembre  2008
(individuazione stazione appaltante); 
    20. contratto d'appalto del 23 febbraio 2017 (repertorio n. 1176,
raccolta n. 976); 
    21. DGR della  Regione  Basilicata  n.  209,  del  9  marzo  2018
(approvazione del quadro tecnico economico post gara); 
    22. delibera commissariale del Consorzio di bonifica Vulture Alto
Bradano  n.  14,  del  20  febbraio   2020   (approvazione   progetto
esecutivo); 
    23. DGR della Regione Basilicata n. 578, del 6 agosto 2020 (presa
d'atto  della  regione   dell'approvazione   progetto   esecutivo   e
approvazione del quadro tecnico economico); 
    24. nota del Consorzio di bonifica della Regione  Basilicata  del
21 maggio 2021 (dichiarazioni del RUP); 
  Vista la nota del Consorzio di bonifica della Regione Basilicata n.
11747, del 21 luglio 2021, riportante la  tabella  dei  tempi  e  dei
costi relativi alle interferenze; 
  Vista la nota della Regione Basilicata n.  130642,  del  23  luglio
2021, concernente la conferma della disponibilita' delle  risorse  di
competenza e che, in particolare, ha confermato gli 8.834.000,00 euro
di ribassi d'asta provenienti da altri interventi del  PIS  in  quota
regionale (di cui 7.610.758,26 euro  gia'  previsti  per  l'esercizio
2020, da riappostare con variazione di bilancio sul capitolo U28261 e
1.233.241,74 euro gia'  liquidati  alla  stazione  appaltante)  ed  i
6.866.000,00  euro  di  contributo  regionale  (capitolo  03381)  sul
co-finanziamento previsto dalla sopra  citata  delibera  n.  146  del
2006; 
  Preso atto delle risultanze dell'istruttoria svolta dal MIMS e,  in
particolare, che: 
    sotto l'aspetto tecnico e procedurale 
    1. l'intervento in esame e' relativo al completamento del sistema
irriguo nel territorio afferente ai pianori alti del fiume Bradano  e
fiume Ofanto, che interessa un'area complessiva pari a 13.050 ettari,
ricadente nei Comuni di Genzano di Lucania (PZ), Banzi  (PZ),  Oppido
Lucano (PZ) e Irsina (MT); 
    2. il progetto prevede,  in  sintesi,  la  realizzazione  di  una
condotta principale, che si  origina  dalla  diga  di  Genzano  e  si
collega alla diga del Basentello, le condotte di  collegamento  dalla
condotta principale alle vasche, le vasche di compenso e le  reti  di
distribuzione irrigua; 
    3. il progetto interessa le opere necessarie per l'adduzione e la
distribuzione  irrigua  nel  «distretto  G»  delle  risorse  derivate
dall'invaso sbarrato dalla diga di Genzano ed  inoltre  estende  alla
diga del Basentello (invaso di Serra del Corvo) il  collegamento  tra
le opere  di  accumulo  dello  schema,  convogliando  a  gravita'  le
eccedenze di afflusso invernale provenienti dalla diga di Genzano; 
    4. il  «distretto  G»,  che  si  estende  su  di  una  superficie
geografica di 13.050 ettari, comprende buona parte del tratto montano
della valle del fiume Bradano, fino alla quota  220  metri,  a  valle
dell'abitato  di  Irsina,  raggiunge  il   torrente   Basentello   in
prossimita'  della  sezione  di  sbarramento  ed  e'   delimitato   a
Nord-Ovest dalla quota  385  metri,  poco  distante  dall'abitato  di
Genzano di Lucania; 
    5. il «distretto G» e' stato suddiviso in settori individuati con
la numerazione da G1 a G12, di questi, i settori G6 e G12 sono  stati
ulteriormente suddivisi rispettivamente in G6a,  G6b  e  G12a,  G12b,
portando a 14 il numero dei settori da alimentare ed attrezzare; 
    6. il progetto prevede, in particolare,  la  realizzazione  delle
seguenti opere: 
      6.1. la condotta principale,  che  ha  origine  dalla  diga  di
Genzano e si collega alla diga del Basentello; 
      6.2. le condotte di collegamento  (adduttrici)  dalla  condotta
principale  alle  vasche  di  compenso  dei  settori  costituenti  il
«distretto G» e ricadenti nel territorio del Consorzio  Vulture  Alto
Bradano (G1-G2-G3-G4-G6a-G6b-G7-G8-G9-G12a), e del Consorzio  Bradano
Metaponto (G5-G10-G11-G12b); 
      6.3.  le  vasche  di  compenso  dei  settori   costituenti   il
«distretto G» e ricadenti nel territorio del Consorzio  Vulture  Alto
Bradano (G1-G2-G3-G4-G6a-G6b-G7-G8-G9-G12a), e del Consorzio  Bradano
Metaponto (G5-G10-G11-G12b); 
    7. i  terreni  interessati  sono  compresi  nelle  zone  agricole
comunali, cosi' come individuate dagli  strumenti  di  pianificazione
dei comuni  interessati,  rispetto  alle  quali  non  si  evidenziano
incompatibilita'; l'intervento non  ricade  in  nessuno  dei  vigenti
piani paesistici individuati per la  Regione  Basilicata;  l'area  in
esame non risulta compresa in un'area naturale protetta ne'  in  siti
afferenti alla rete «Natura 2000»; 
    8. la  Regione  Basilicata,  quale  soggetto  aggiudicatore,  con
propria delibera di giunta regionale n. 1803, dell'11 novembre  2008,
ha individuato nel Consorzio di bonifica Vulture Alto Bradano (cui e'
subentrato  solo  giuridicamente  il  Consorzio  di  bonifica   della
Basilicata in forza della citata legge regionale n. 1  del  2017)  la
stazione  appaltante  dell'intervento  sottoscrivendo   la   relativa
convenzione il 19 maggio 2009; 
    9. questo Comitato, con la delibera CIPE  n.  107  del  2006,  ha
approvato il progetto definitivo, anche ai  fini  del  riconoscimento
della  compatibilita'  ambientale  e  dell'apposizione  del   vincolo
preordinato  all'esproprio,   della   pubblica   utilita'   e   della
localizzazione dell'opera; 
    10. la dichiarazione della pubblica utilita' e' scaduta nel 2013,
ma l'opera risulta ancora da completare, essendo sopravvenute vicende
(sia  di  natura  procedurale  sia  di  natura  contenziosa),  e   la
necessita', in fase esecutiva, di  dover  apporre  numerose  varianti
dettate sia dall'adempimento alle prescrizioni  in  fase  progettuale
impartite da questo Comitato con la citata delibera CIPE n.  107  del
2006, sia da mutate condizioni dei luoghi; 
    11. l'istanza di rinnovo e' stata espressa con nota prot. n. 3198
del 3 novembre 2016 dal responsabile del procedimento dell'intervento
dell'allora Consorzio di bonifica Vulture Alto Bradano; 
    12. i ritardi  conseguiti,  per  cause  di  forza  maggiore,  per
l'approvazione del progetto esecutivo e per la conseguente emanazione
dei decreti di esproprio, sono attribuibili: 
      12.1. nel periodo dal 2006 al 2011  alle  necessarie  attivita'
finalizzate all'accensione del mutuo di finanziamento presso Istituto
finanziario abilitato, terminate con  la  stipula  del  contratto  di
mutuo che ha fatto slittare la pubblicazione del  bando  di  gara  di
appalto integrato per la progettazione ed esecuzione delle opere; 
      12.2. nel periodo dal 2012 al 2014 ad incertezze amministrative
legate alla nomina e all'insediamento della commissione di  gara  per
la valutazione delle offerte della gara di appalto integrato,  dovute
soprattutto alla sospensione delle operazioni di gara tra la data  di
revoca dell'assegnazione del finanziamento  (art.  13,  comma  1  del
decreto-legge  n.  145  del  23  dicembre  2013)  e   il   successivo
rifinanziamento (art. 3, comma 2, lettera a) del decreto-legge n. 133
del 12 settembre 2014); 
      12.3. nel periodo dal 2015 al 2017 al contenzioso instaurato  a
valle  dell'aggiudicazione  definitiva  dai  concorrenti  2°   e   3°
classificato,  conclusosi  prima  con  la  definitiva  sentenza   del
Consiglio di Stato e poi con una comunicazione di improcedibilita' da
parte di ANAC in merito ad ulteriore diffida a contrarre,  mossa  dal
concorrente 2° classificato alla stazione appaltante; 
      12.4.  nel  periodo  dal  2019  al  2021  agli  approfondimenti
istruttori  effettuati  dal  proponente  a   seguito   di   richieste
istruttorie del DIPE dopo la sottoposizione di una prima proposta  di
approvazione a questo Comitato nel marzo 2019; 
    13. previa aggiudicazione della gara  di  appalto  integrato,  il
Consorzio ha stipulato il contratto con la societa' D'Agostino Angelo
Antonio Costruzioni Generali s.r.l. mediante atto in data 23 febbraio
2017 per l'importo di 45.313.717,87 euro al netto del ribasso  d'asta
sui lavori del 23,834%; 
    14. in fase di redazione dell'esecutivo  si  e'  resa  necessaria
l'adozione di 28  varianti,  di  cui  22  di  tipo  localizzativo  ma
comunque nella fascia di rispetto, scaturite  dall'adempimento  delle
prescrizioni di questo Comitato di cui alla delibera n. 107 del 2006,
dall'adeguamento a normativa intervenuta, ed in parte per  il  mutato
assetto dei luoghi; 
    15. il progetto esecutivo, iniziato con il parere  favorevole  di
valutazione di impatto ambientale espresso con  la  DGR  n.  729  del
2006, si e' concluso con la DGR n. 578 del  6  agosto  2020,  che  ha
preso atto della delibera del commissario straordinario del Consorzio
n. 14 del 20 febbraio 2020 di  approvazione  del  progetto  esecutivo
dell'intervento,  con  in  allegato  la  relazione  del  RUP  dell'11
febbraio 2020 di validazione del progetto esecutivo; 
    16. con la nota prot. n. AT/FB/2018_01/001, del 9  gennaio  2018,
la stazione appaltante ha trasmesso ai Comuni di Genzano di  Lucania,
Banzi, Irsina e Oppido  Lucano  gli  avvisi  pubblici  di  avvio  del
procedimento espropriativo per la  pubblicazione  sull'albo  pretorio
comunale; 
    17. con la nota prot. n.  97730  del  5  giugno  2018,  l'ufficio
urbanistica e pianificazione territoriale della Regione Basilicata ha
espresso parere favorevole, con prescrizioni, alle varianti proposte,
in considerazione del fatto che le stesse  si  connotano  come  lievi
modifiche dei tracciati o delle condotte,  che,  oltre  a  migliorare
l'efficientamento della rete irrigua, risultano poco interferenti con
il contesto paesaggistico, in quanto si tratta di opere completamente
interrate ad  eccezione  delle  vasche  che  sono  oggetto  di  lievi
adattamenti e rotazioni; 
    18.  con  la  nota  prot.  n.  137954  del  9  agosto   2018   il
vicepresidente della Regione Basilicata, sulla base del verbale della
conferenza dei  servizi  del  17  maggio  2018,  ha  espresso  parere
favorevole al progetto  ai  fini  dell'intesa  sulla  localizzazione,
sentiti i comuni interessati dalle opere; 
    19. con la nota prot. n. MM/DG/M del 7 gennaio 2019, acquisita al
protocollo della Direzione generale per le dighe e le  infrastrutture
idriche ed elettriche del MIT al n. 501 del 9 gennaio  2019,  il  RUP
del Consorzio di bonifica della Regione Basilicata ha comunicato  che
non e' pervenuta alcuna osservazione in merito alle espropriazioni; 
    20. con nota del 14 marzo 2019 il  dirigente  dell'ufficio  ciclo
delle acque della regione ha dichiarato che  eventuali  oneri,  anche
relativi ad indennizzi, saranno assunti con impegno  a  valere  sulla
quota di co-finanziamento  dell'intervento  a  carico  della  Regione
Basilicata; 
    21. con la nota DG dighe  prot.  n.  6529,  del  15  marzo  2019,
inviata all'Ufficio di Gabinetto  del  Ministro,  e  da  quest'ultimo
inoltrata al DIPE con nota prot. n. 11520  del  18  marzo  2019,  era
stata  formulata  una  prima  richiesta  di   rinnovo   del   vincolo
preordinato all'esproprio e della dichiarazione di pubblica  utilita'
dell'opera sul progetto definitivo, gia' approvato dal  Comitato  con
la  citata  delibera  CIPE  n.  107  del  2006,  in  quanto  entrambi
risultavano scaduti nel 2013; 
    22. con la nota prot. n. 1790, del 28 marzo 2019, il  DIPE  aveva
chiesto una integrazione istruttoria al fine di sottoporre  a  questo
Comitato la riapprovazione del progetto definitivo; 
    23. con la nota prot. n. 8303, del  3  aprile  2019,  il  MIT  ha
rinviato  l'esame  della  proposta  di  approvazione,  in  attesa  di
predisporre le integrazioni richieste; 
    24.  con  la  nota  prot.  n.  7929,  del  22  agosto  2019,   la
Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio della Basilicata,
ha rilasciato il nulla osta con prescrizioni ai fini  della  verifica
della compatibilita' archeologica; 
    25. con la nota prot. n.  PZ33/2019,  del  9  dicembre  2019,  la
Regione Basilicata, Dipartimento ambiente ed energia,  ufficio  ciclo
dell'acqua,  ha  autorizzato  con  prescrizioni  ai  fini   idraulici
l'esecuzione dell'opera; 
    26. con la determinazione  dirigenziale  n.  14  AJ.2020/D.00048,
dell'11 febbraio 2020, la Regione Basilicata, Dipartimento  politiche
agricole  e  forestali,  ha   autorizzato,   con   prescrizioni,   la
realizzazione dell'opera dal punto di vita idrogeologico; 
    27. con DGR  della  Regione  Basilicata  n.  2021-00110,  del  26
febbraio 2021: 
      27.1. ha prorogato il termine  di  validita'  del  giudizio  di
compatibilita' ambientale al 30 agosto 2025, giudizio rilasciato  con
DGR n. 729, del 15 maggio 2006 e prorogato la prima volta con DGR  n.
1472 del 19 dicembre 2016; 
      27.2.  ha  dato  atto   della   validita'   dell'autorizzazione
paesaggistica  per  il  progetto  in  esame  rilasciata  dall'ufficio
urbanistica e tutela  del  paesaggio  della  Regione  Basilicata  con
determinazione dirigenziale n.  19  AD.2016/D.00408,  del  21  aprile
2016, ai sensi della legge regionale 2 settembre 1993, n. 50; 
    28. con la nota prot. n. 5628, del  18  marzo  2021,  la  Regione
Basilicata - ufficio ciclo dell'acqua  ha  dichiarato  l'ottemperanza
alle prescrizioni formulate dalla citata delibera di questo  Comitato
n. 107  del  2006,  con  particolare  riferimento  alle  prescrizioni
ambientali e al programma delle interferenze; 
    29. con la nota prot. n. 23 AD.2021/D.00480 del 18  maggio  2021,
l'ufficio urbanistica e pianificazione territoriale della regione  ha
rilasciato  il  rinnovo  dell'autorizzazione  paesaggistica  per   un
periodo di cinque anni a partire dalla data di autorizzazione; 
    30. i pareri e autorizzazioni sono in corso di  validita',  hanno
confermato i pareri precedentemente  emessi  e  pertanto  non  devono
essere rinnovati ulteriormente in quanto  riferiti  all'intera  opera
(sia alle parti non variate  rispetto  alla  precedente  approvazione
della delibera di questo Comitato  n.  107  del  2006  che  a  quelle
variate  rispetto  al  medesimo  progetto  approvato  con  la  citata
delibera n. 107 del 2006); 
    31. il RUP del Consorzio di bonifica della Regione Basilicata con
nota  n.  10626  del  21  maggio  2021,   ha   trasmesso   il   nuovo
cronoprogramma di  spesa  dal  2021  al  2023,  allegando  la  scheda
progetto con il nuovo quadro economico e  il  piano  particellare  di
esproprio  del  progetto  esecutivo,  coincidente  con  il   progetto
definitivo in approvazione, e ha dichiarato  che  sul  corridoio-area
territoriale interessato dal progetto  definitivo  in  esame  non  e'
intervenuta a tutt'oggi nessuna modifica sostanziale,  ostativa  alla
realizzazione del progetto o all'apposizione del vincolo  preordinato
all'esproprio e alla dichiarazione  di  pubblica  utilita',  rispetto
alla  situazione  in  essere  alla  scadenza  del  predetto   vincolo
espropriativo apposto con la delibera di questo Comitato n.  107  del
2006; 
    32. con la redazione del progetto esecutivo sono state introdotte
lievi varianti,  essenzialmente  dettate  sia  dall'adempimento  alle
prescrizioni in fase progettuale impartite da questo Comitato con  la
richiamata delibera n. 107 del 2006, che  da  mutate  condizioni  dei
luoghi che hanno  comportato  l'individuazione  di  nuove  particelle
catastali da sottoporre ad espropriazione/asservimento; 
    33. le nuove particelle oggetto  di  espropriazione/asservimento,
introdotte nel progetto esecutivo, sono: 
      33.1.  Comune  di  Irsina,  foglio,  di  seguito  fg.,  n.  22,
particelle n. 17 e n. 158; 
      33.2. Comune di Irsina, fg. n. 38, particelle n. 89 e n. 163; 
      33.3. Comune di Irsina, fg. n. 10, particelle numeri 8, 9 e 70; 
      33.4. Comune di Irsina, fg. n. 18, particella n. 276; 
      33.5. Comune di Irsina, fg. n. 4, particella n. 121; 
      33.6. Comune di Genzano, fg. n. 52, particelle numeri 3,  63  e
64; 
    34. la documentazione di progetto comprende la  «Relazione  piano
particellare analitico descrittivo» e  gli  elaborati  relativi  alle
interferenze; 
    35. il MIT ha  proposto,  in  apposito  allegato  alla  relazione
istruttoria le prescrizioni da approvare con il  progetto  definitivo
in esame, che  incorporano  le  summenzionate  osservazioni  valutate
positivamente; 
    sotto l'aspetto attuativo 
    1. il soggetto aggiudicatore dell'intervento e' confermato  nella
Regione Basilicata; 
    2. il CUP indicato per l'intervento e' G89J04000040001; 
    3. l'intervento sara' realizzato in  appalto  integrato,  la  cui
aggiudicazione e' avvenuta in data 29 dicembre 2014; 
    4. relativamente  al  cronoprogramma,  la  relazione  istruttoria
indica la seguente tempistica: 
      4.1. presa atto del Consorzio della delibera CIPE ai fini della
localizzazione: trenta giorni; 
      4.2. approvazione  della  regione  del  progetto  esecutivo  in
variante ai fini localizzativi: trenta giorni; 
      4.3. consegna dei lavori: trenta giorni; 
      4.4. ultimazione lavori: ottocentocinquanta giorni; 
      4.5. collaudo: sei mesi; 
      4.6. approvazione del collaudo: sessanta giorni; 
      4.7. consegna delle opere: centoventi giorni dalla consegna del
collaudo; 
    sotto l'aspetto finanziario 
    1. questo Comitato ha approvato con delibera CIPE n. 107 del 2006
il progetto definitivo per l'importo complessivo di circa  85.700.000
euro, ed ha assegnato, in via programmatica, un contributo  annuo  di
6.258.000,00 euro per quindici anni, a valere sul limite  di  impegno
previsto dall'art. 13 della legge n. 166  del  2002  suscettibile  di
sviluppare un volume di investimenti pari a 70.000.000 euro; 
    2. in merito a tali 70.000.000 euro,  la  Regione  Basilicata  ha
chiesto l'autorizzazione  a  trattenere  nel  progetto  le  eventuali
economie conseguenti ai ribassi  d'asta  conseguiti  nell'affidamento
dei lavori fino all'importo di 698.000,00 euro, a  compensazione  del
minore sviluppo del volume  di  investimenti,  dei  contributi  annui
quindicennali della precedente assegnazione finanziaria di  cui  alla
citata delibera di questo Comitato n.  107  del  2006,  riducendo  di
conseguenza il volume  previsto  di  investimenti  dal  finanziamento
quindicennale in 69.302.000 euro; 
    3. ulteriori finanziamenti disponibili provengono dalle  economie
del  programma  delle  infrastrutture  strategiche   e   dall'impegno
regionale di cui al DGR  n.  1736  del  2006,  come  riportato  nella
tabella seguente: 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
    4. con la successiva delibera di questo Comitato n.  146  del  17
novembre  2006,  e'  stato  approvato  il  quadro  dei  finanziamenti
indicato al punto precedente; 
    5. l'art. 13, comma 1 del decreto-legge 23 dicembre 2013,  n.  45
ha revocato l'assegnazione di 69.302.000 euro disposta dalla predetta
delibera di questo Comitato n. 146 del 2006; 
    6. l'art. 3, comma 2, lettera a) del decreto-legge  12  settembre
2014, n. 133 convertito, con modificazioni, dalla legge  11  novembre
2014,  n.  164,  ha  riprogrammato  il  contributo  di  finanziamento
all'intervento  per  l'importo  ridotto  di   65.000.000   euro,   da
assegnarsi tramite apposito  decreto  del  MIT  di  concerto  con  il
Ministero dell'economia e delle  finanze,  di  seguito  MEF,  con  la
condizione della cantierabilita' dell'opera  entro  la  data  del  31
dicembre 2014 (poi modificata al 28 febbraio 2015); 
    7. il decreto interministeriale previsto dal citato decreto-legge
n. 133 del 2014, e' stato emanato il 14 novembre 2014, n. 498; 
    8.  il  quadro  dei   finanziamenti   in   essere   a   copertura
dell'intervento risultava cosi' modificato: 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
    9. con l'aggiudicazione della gara di appalto integrato  (importo
di aggiudicazione 45.313.717,87 euro al netto del ribasso d'asta  sui
lavori del 23,834%) risultavano conseguite economie per 13.554.483,65
euro; 
    10. con l'art. 13  del  decreto-legge  24  aprile  2017,  n.  50,
convertito con modificazioni dalla legge 21 giugno 2017,  n.  96,  il
predetto  finanziamento   di   65.000.000   euro   cui   al   decreto
interministeriale n.  498  del  2014  veniva  lievemente  ridotto  di
624.219 euro portandolo a 64.375.781 euro; 
    11. a seguito dell'aggiudicazione e  della  nuova  configurazione
del  finanziamento  di  complessivi  80.700.000,00  euro  la  Regione
Basilicata  con  DGR  n.  209  del  9  marzo  2018  ha  approvato  la
rimodulazione  del  quadro  tecnico-economico   dell'intervento   per
l'importo  di  70.509.064,62  euro,   con   economie   di   gara   di
10.190.935,38 euro; 
    12. in seguito alla delibera del  commissario  straordinario  del
Consorzio n. 14 del 20 febbraio 2020  di  approvazione  del  progetto
esecutivo  e  della  nuova  configurazione   del   finanziamento   di
complessivi 80.700.000,00 euro, la Regione Basilicata, con DGR n. 578
del 6 agosto  2020,  oltre  a  prendere  atto  dell'approvazione  del
progetto  esecutivo,  ha  approvato  la  rimodulazione   del   quadro
tecnico-economico dell'intervento dell'importo di 71.859.625,92  euro
con economie di 8.840.374,08 euro; 
    13.  il  quadro  dei  finanziamenti   in   essere   a   copertura
dell'intervento risulta cosi' modificato: 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
    14. la Regione Basilicata, tramite pec  del  14  marzo  2019,  ha
riferito al MIT, e per conoscenza al  commissario  straordinario  del
Consorzio di bonifica della Basilicata, che eventuali oneri  relativi
agli indennizzi dovuti alla reiterazione della pubblica utilita' sono
assunti, con impegno, a carico della Regione Basilicata; 
    15. con il DGR n. 578 del 2020 la regione ha rimodulato il quadro
economico, portando il costo dell'opera a 71.859.625,92  euro  mentre
il totale dei finanziamenti, ridotto di 624.219,00 euro,  come  sopra
specificato, risulta cosi' di 80.075.781,00 euro; 
    16. le economie di 13.554.483,65 euro,  rinvenienti  dal  ribasso
d'asta  conseguito  in  sede  di  gara,  registrano  un  residuo   di
8.216.155,08 euro (= 8.840.374,08 - 624.219,00),  portando  cosi'  il
totale dei finanziamenti disponibili a 80.075.781,00 euro; 
    17. il costo dell'opera pari a 71.859.625,92 euro e il valore dei
residui dei ribassi d'asta pari a  8.216.155,08  euro,  porta  ad  un
totale di 80.075.781,00 euro; 
    18. il MIMS  ha  trasmesso  il  confronto  dei  quadri  economici
sintetici del progetto definitivo approvato nel 2006,  e  delle  loro
modificazioni, che di seguito si riporta: 
 
              Parte di provvedimento in formato grafico
 
  Considerata  l'esigenza  e  l'urgenza  manifestata  dal   MIMS   di
realizzare l'intervento, quale opera di pubblica utilita', denominato
«Riapprovazione del progetto definitivo ai soli fini dell'apposizione
del  vincolo  preordinato  all'esproprio  e  della  dichiarazione  di
pubblica  utilita'»  relativo  all'intervento  «Completamento   dello
schema  idrico  Basento-Bradano  attrezzamento  settore   G»   e   la
necessita' di procedere  con  una  nuova  approvazione  del  progetto
definitivo, ai sensi dell'art. 167, comma 5, del decreto  legislativo
n. 163 del 2006, come richiesto dal MIMS; 
  Valutato che per poter dare avvio ai lavori e  concludere  la  fase
esecutiva occorre, ai sensi del sopra citato art. 167, comma  5,  una
nuova approvazione dell'opera denominata «Completamento dello  schema
idrico  Basento-Bradano  attrezzamento  settore  G»,  anche  ai  fini
dell'apposizione  del  vincolo  preordinato  all'esproprio  e   della
dichiarazione di pubblica utilita'; 
  Considerato che l'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio
e la dichiarazione di pubblica utilita' riguardano sia  le  aree  che
continuano ad essere interessate dall'attuale progetto definitivo che
quelle  indicate  al   precedente   punto   33,   ora   previste   ma
precedentemente non interessate dallo stesso progetto  definitivo  di
cui alla citata delibera n. 107 del 2006; 
  Valutato di escludere dall'apposizione della  pubblica  utilita'  e
del vincolo preordinato all'esproprio le aree  non  piu'  interessate
dall'attuale progetto definitivo; 
  Considerato che sono  validi  tutti  i  pareri  espressi  anche  in
materia ambientale e paesaggistica, e che  tutte  le  amministrazioni
coinvolte  nell'odierna  seduta  hanno  potuto   visionare   l'intera
documentazione posta a base della presente delibera; 
  Tenuto conto dell'esame della proposta svolto ai sensi dell'art.  3
del vigente regolamento di questo Comitato, di cui alla  delibera  di
questo Comitato 20 dicembre 2019, n. 82, recante «Regolamento interno
del  Comitato  interministeriale  per  la  programmazione   economica
(CIPE)», cosi'  come  modificata  dalla  delibera  di  questo  stesso
Comitato 15 dicembre 2020, n. 79, recante  «Regolamento  interno  del
Comitato interministeriale  per  la  programmazione  economica  e  lo
sviluppo sostenibile (CIPESS)»; 
  Vista la nota predisposta congiuntamente dal  Dipartimento  per  la
programmazione e il  coordinamento  della  politica  economica  della
Presidenza del Consiglio dei ministri e dal Ministero dell'economia e
delle finanze, posta a base dell'odierna seduta di  questo  Comitato,
contenente le  valutazioni  e  le  prescrizioni  da  riportare  nella
presente delibera; 
  Su proposta del Ministro delle  infrastrutture  e  della  mobilita'
sostenibili; 
  Considerato che, all'apertura dell'odierna seduta, il Ministro  per
il Sud e  la  coesione  territoriale,  on.  Maria  Rosaria  Carfagna,
risulta essere, tra i presenti, il Ministro componente piu' anziano e
che dunque svolge le funzioni di presidente del  Comitato,  ai  sensi
dell'art. 4, comma 12-quater del citato decreto-legge n. 32 del 2019; 
  Considerato che il Sottosegretario di  Stato  all'economia  e  alle
finanze delegato  dal  Ministro  dell'economia  e  delle  finanze  ha
rilasciato nel corso della seduta odierna di questo Comitato il nulla
osta all'ulteriore corso della presente delibera e che, pertanto,  la
stessa  viene  sottoposta  direttamente  in  seduta  alla  firma  del
segretario e del Presidente per il successivo  e  tempestivo  inoltro
alla Corte dei  conti  per  il  prescritto  controllo  preventivo  di
legittimita'; 
  Considerato il dibattito svolto in seduta; 
 
                              Delibera: 
 
  Le presenti disposizioni sono adottate ai sensi e per  gli  effetti
del combinato disposto degli articoli 214, comma 11, e 216, commi  1,
1-bis e 27, del decreto legislativo n. 50 del  2016,  e  del  decreto
legislativo n. 163 del 2006 e successive modificazioni, da cui deriva
la sostanziale applicabilita' della previgente disciplina, di cui  al
decreto legislativo in ultimo citato, a  tutte  le  procedure,  anche
autorizzative, avviate prima del 19 aprile 2016. 
 
1. Nuova approvazione del progetto definitivo. 
  1.1. Ai sensi e per gli effetti dell'art. 167, comma 5, del decreto
legislativo n. 163 del 2006, e successive modificazioni,  nonche'  ai
sensi del disposto degli articoli 10 e 12 del decreto del  Presidente
della Repubblica n. 327 del  2001,  e  successive  modificazioni,  e'
approvato, con le prescrizioni di cui al successivo punto 1.6,  anche
ai  fini  della  compatibilita'  ambientale,   della   localizzazione
urbanistica, dell'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio e
della dichiarazione di pubblica  utilita',  il  progetto  definitivo,
dell'intervento «Completamento dello  schema  idrico  Basento-Bradano
attrezzamento settore G». 
  1.2.  La  suddetta  nuova  approvazione  sostituisce   ogni   altra
autorizzazione, approvazione e parere comunque denominato e  consente
la realizzazione di tutte le opere, prestazioni e attivita'  previste
nel progetto definitivo di cui precedente punto 1.1. 
  1.3. E' conseguentemente perfezionata, ad ogni fine  urbanistico  e
edilizio, l'intesa Stato-regione sulla localizzazione dell'opera. 
  1.4. Il limite di spesa dell'intervento di cui al precedente  punto
1.1  e'  quantificato  in  80.075.781,00  euro,  IVA  inclusa,   come
riportato nella precedente presa d'atto, e include i costi  collegati
alle parti dell'intervento ancora da realizzare, in quanto le  stesse
non richiedono risorse aggiuntive. 
  1.5. E' altresi' approvato, ai sensi dell'art. 170,  comma  4,  del
decreto legislativo n. 163 del 2006, e successive  modificazioni,  il
programma di risoluzione delle interferenze  di  cui  agli  elaborati
progettuali allegati alla documentazione  istruttoria  trasmessa  dal
MIMS. 
  1.6. Le prescrizioni cui e' subordinata l'approvazione  di  cui  al
punto 1.1 sono riportate nell'allegato, che  forma  parte  integrante
della presente delibera. L'ottemperanza  alle  suddette  prescrizioni
non potra' comunque comportare incrementi del limite di spesa di  cui
al precedente punto 1.4. 
 
2. Copertura finanziaria. 
  2.1. Le risorse, per un totale di 80.075.781,00 euro, sono imputate
come segue: 
    2.1.1. 64.375.781,00 euro come da  decreto  interministeriale  n.
498 del 2014, come modificato dall'art. 13 del  decreto-legge  n.  50
del 2017; 
    2.1.2. 8.834.000,00 euro  derivanti  da  economie  dal  programma
delle  infrastrutture  strategiche  della  Regione  Basilicata   come
indicato al punto 2.1 della delibera CIPE n. 146 del 2006; 
    2.1.3. 6.866.000,00 euro a carico della Regione Basilicata. 
  2.2.  Eventuali  maggiori  oneri  che  dovessero   emergere   dalle
procedure di esproprio dovranno essere  interamente  a  carico  della
stazione appaltante. 
 
3. Disposizioni finali. 
  3.1. Il MIMS provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese
a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di monitoraggio
sulla realizzazione delle opere ad  esso  assegnati  dalla  normativa
citata in premessa. 
  3.2. Il MIMS terra'  informato  il  CIPESS  sulla  conclusione  dei
lavori o su eventuali ritardi che si dovessero determinare,  e  sulle
conseguenti misure poste in atto. 
  3.3. Dovra' essere garantito,  da  parte  del  soggetto  attuatore,
l'aggiornamento  dei  dati  del  CUP  e  della   Banca   dati   delle
amministrazioni pubbliche. 
  3.4. Ai sensi della delibera di questo Comitato n. 24 del 2004,  il
CUP  assegnato  all'opera  dovra'  essere  evidenziato  in  tutta  la
documentazione amministrativa e contabile riguardante l'opera stessa. 
  3.5. Il  MIMS  provvedera'  ad  assicurare,  per  conto  di  questo
Comitato, la conservazione dei documenti riguardanti il progetto. 
 
    Roma, 27 luglio 2021 
 
                                             Il Ministro per il sud   
                                           e la coesione territoriale 
                                           con funzioni di Presidente 
                                                    Carfagna          
Il segretario: Tabacci