Con decreto presidenziale n. 191 del 13 ottobre  2021,  e'  stata
concessa la medaglia di bronzo  al  valore  aeronautico  al  capitano
Luciano Boria, nato 23 aprile 1972  a  Jesi  (AN),  con  la  seguente
motivazione: «"Comandante di un velivolo C-130J  impiegato  in  Libia
nell'ambito dell'operazione "Unified Protector", il capitano  Luciano
Boria veniva  chiamato  ad  effettuare  in  una  cornice  di  elevata
minaccia contraerea, una complessa missione  per  aviolanciare  sulla
citta' di  Tripoli  messaggi  alla  popolazione  libica  al  fine  di
contrastare la disinformazione in atto effettuata attraverso i  mezzi
di comunicazione del regime. Nonostante l'elevato rischio di divenire
oggetto di reazione contraerea, aggravato dalla necessita' di  volare
a bassissima velocita' e con  assetto  stabile  durante  la  fase  di
rilascio dei volantini, con scarsa possibilita' di effettuare manovre
evasive  e  affidandosi  ai  soli  dispositivi   di   autoprotezione,
intraprendeva senza esitazione la difficile missione e  con  mirabile
sangue  freddo  pilotava  abilmente  il  mezzo  sia  nella  fase   di
avvicinamento  che  in  quella  di  sorvolo  della  capitale   libica
consentendo ai membri dell'equipaggio di svolgere tutte le  attivita'
necessarie per il successo dell'operazione ed il  successivo  rientro
alla base di partenza. Dimostrando nella circostanza estremo coraggio
e singolare perizia, non esitava a mettere a repentaglio  la  propria
incolumita' per  consentire,  con  il  successo  della  missione,  di
ottimizzare le condizioni di intervento delle forze della coalizione,
dando lustro e prestigio all'Aeronautica militare"». Cielo di Tripoli
(Libia), 17 maggio 2011. 
    Con decreto presidenziale n. 192 del 13 ottobre  2021,  e'  stata
concessa la medaglia di bronzo  al  valore  aeronautico  al  capitano
Alessandro Sensi, nato 20 aprile 1978 a Pescia (PT), con la  seguente
motivazione: «"Copilota di un  velivolo  C-130J  impiegato  in  Libia
nell'ambito  dell'operazione   "Unified   Protector",   il   capitano
Alessandro Sensi veniva chiamato ad  effettuare  in  una  cornice  di
elevata minaccia contraerea, una complessa missione per  aviolanciare
sulla citta' di Tripoli messaggi alla popolazione libica al  fine  di
contrastare la disinformazione in atto effettuata attraverso i  mezzi
di comunicazione del regime. Nonostante l'elevato rischio di divenire
oggetto di reazione contraerea, aggravato dalla necessita' di  volare
a bassissima velocita' e con  assetto  stabile  durante  la  fase  di
rilascio dei volantini, con scarsa possibilita' di effettuare manovre
evasive  e  affidandosi  ai  soli  dispositivi   di   autoprotezione,
intraprendeva senza esitazione la difficile missione e  con  mirabile
sangue freddo coadiuvava il comandante nel pilotaggio del  mezzo  sia
nella fase di avvicinamento che in quella di sorvolo  della  capitale
libica e pianificava tutte le  operazioni  necessarie  all'esecuzione
dell'aviolancio al fine di individuare tempestivamente la finestra di
rilascio  per  ridurre  al  minimo   l'esposizione   alla   minaccia,
consentendo ai membri dell'equipaggio di svolgere tutte le  attivita'
necessarie per il successo dell'operazione ed il  successivo  rientro
alla base di partenza. Dimostrando nella circostanza estremo coraggio
e singolare perizia, non esitava a mettere a repentaglio  la  propria
incolumita' per  consentire,  con  il  successo  della  missione,  di
ottimizzare le condizioni di intervento delle forze della coalizione,
dando lustro e prestigio all'Aeronautica militare"». Cielo di Tripoli
(Libia), 17 maggio 2011. 
    Con decreto presidenziale n. 193 del 13 ottobre  2021,  e'  stata
concessa la medaglia di bronzo  al  valore  aeronautico  al  capitano
Fabio Di Stefano, nato 29 marzo  1976  a  Palermo,  con  la  seguente
motivazione: «"Copilota di un  velivolo  C-130J  impiegato  in  Libia
nell'ambito dell'operazione "Unified Protector", il capitano Fabio Di
Stefano veniva chiamato ad  effettuare  in  una  cornice  di  elevata
minaccia contraerea, una complessa missione  per  aviolanciare  sulla
citta' di  Tripoli  messaggi  alla  popolazione  libica  al  fine  di
contrastare la disinformazione in atto effettuata attraverso i  mezzi
di comunicazione del regime. Nonostante l'elevato rischio di divenire
oggetto di reazione contraerea, aggravato dalla necessita' di  volare
a bassissima velocita' e con  assetto  stabile  durante  la  fase  di
rilascio dei volantini, con scarsa possibilita' di effettuare manovre
evasive  e  affidandosi  ai  soli  dispositivi   di   autoprotezione,
intraprendeva senza esitazione la difficile missione e  con  mirabile
sangue freddo coadiuvava il comandante nel pilotaggio del  mezzo  sia
nella fase di avvicinamento che in quella di sorvolo  della  capitale
libica e dirigeva le operazioni si aviolancio in coordinamento  radio
con il controllo tattico, consentendo ai  membri  dell'equipaggio  di
svolgere   tutte   le   attivita'   necessarie   per   il    successo
dell'operazione ed il  successivo  rientro  alla  base  di  partenza.
Dimostrando nella circostanza estremo coraggio e  singolare  perizia,
non esitava a  mettere  a  repentaglio  la  propria  incolumita'  per
consentire,  con  il  successo  della  missione,  di  ottimizzare  le
condizioni di intervento delle forze della coalizione, dando lustro e
prestigio all'Aeronautica militare"». Cielo di  Tripoli  (Libia),  17
maggio 2011. 
    Con decreto presidenziale n. 194 del 13 ottobre  2021,  e'  stata
concessa la  medaglia  di  bronzo  al  valore  aeronautico  al  primo
maresciallo luogotenente Ruggero Cavalieri, nato il 30 dicembre  1960
a Tricase (LE), con la seguente motivazione: «"Operatore di bordo  di
un velivolo C-130J impiegato  in  Libia  nell'ambito  dell'operazione
"Unified  Protector",  il  primo  maresciallo  luogotenente   Ruggero
Cavalieri veniva chiamato ad effettuare in  una  cornice  di  elevata
minaccia contraerea, una complessa missione  per  aviolanciare  sulla
citta' di  Tripoli  messaggi  alla  popolazione  libica  al  fine  di
contrastare la disinformazione in atto effettuata attraverso i  mezzi
di comunicazione del regime. Nonostante l'elevato rischio di divenire
oggetto di reazione contraerea, aggravato dalla necessita' di  volare
a bassissima velocita' e con  assetto  stabile  durante  la  fase  di
rilascio dei volantini, con scarsa possibilita' di effettuare manovre
evasive  e  affidandosi  ai  soli  dispositivi   di   autoprotezione,
intraprendeva senza esitazione la difficile missione e  con  mirabili
professionalita' e sangue freddo in spazi ristretti  ed  equipaggiato
con voluminosi indumenti per la  protezione  termica  e  maschere  ad
ossigeno, eseguiva, congiuntamente agli  altri  operatori  di  bordo,
tutte le  rischiose  azioni  necessarie  per  la  movimentazione,  il
posizionamento ed il rilascio dei volantini attraverso il  portellone
di  carico  permanentemente  aperto.  Dimostrando  nella  circostanza
estremo coraggio  e  singolare  perizia,  non  esitava  a  mettere  a
repentaglio la propria incolumita' per consentire,  con  il  successo
della missione, di ottimizzare  le  condizioni  di  intervento  delle
forze della coalizione,  dando  lustro  e  prestigio  all'Aeronautica
militare"». Cielo di Tripoli (Libia), 17 maggio 2011. 
    Con decreto presidenziale n. 195 del 13 ottobre  2021,  e'  stata
concessa la  medaglia  di  bronzo  al  valore  aeronautico  al  primo
maresciallo luogotenente Antonio Angelo Ferrari, nato  il  21  maggio
1961 a Lissone (MB), con  la  seguente  motivazione:  «"Operatore  di
bordo  di  un  velivolo  C-130J  impiegato   in   Libia   nell'ambito
dell'operazione   "Unified   Protector",   il    primo    maresciallo
luogotenente Antonio Angelo Ferrari veniva chiamato ad effettuare  in
una cornice di elevata minaccia contraerea,  una  complessa  missione
per aviolanciare sulla citta' di Tripoli  messaggi  alla  popolazione
libica al fine di contrastare la disinformazione in  atto  effettuata
attraverso i mezzi di comunicazione del regime. Nonostante  l'elevato
rischio di divenire oggetto di reazione contraerea,  aggravato  dalla
necessita' di volare a bassissima velocita'  e  con  assetto  stabile
durante la fase di rilascio dei volantini, con scarsa possibilita' di
effettuare manovre evasive  e  affidandosi  ai  soli  dispositivi  di
autoprotezione, intraprendeva senza esitazione la difficile  missione
e con mirabili professionalita' e sangue freddo in spazi ristretti ed
equipaggiato con voluminosi indumenti per  la  protezione  termica  e
maschere ad ossigeno, eseguiva, congiuntamente agli  altri  operatori
di bordo, tutte le rischiose azioni necessarie per la movimentazione,
il  posizionamento  ed  il  rilascio  dei  volantini  attraverso   il
portellone  di  carico  permanentemente  aperto.  Dimostrando   nella
circostanza estremo coraggio  e  singolare  perizia,  non  esitava  a
mettere a repentaglio la propria incolumita' per consentire,  con  il
successo della missione, di ottimizzare le condizioni  di  intervento
delle   forze   della   coalizione,   dando   lustro   e    prestigio
all'Aeronautica militare"». Cielo di Tripoli (Libia), 17 maggio 2011. 
    Con decreto presidenziale n. 196 del 13 ottobre  2021,  e'  stata
concessa la  medaglia  di  bronzo  al  valore  aeronautico  al  primo
maresciallo luogotenente Fausto Pani, nato il 9 gennaio 1960 ad Arbus
(SU), con  la  seguente  motivazione:  «"Operatore  di  bordo  di  un
velivolo  C-130J  impiegato  in  Libia  nell'ambito   dell'operazione
"Unified Protector", il primo maresciallo  luogotenente  Fausto  Pani
veniva chiamato ad effettuare in  una  cornice  di  elevata  minaccia
contraerea, una complessa missione per aviolanciare sulla  citta'  di
Tripoli messaggi alla popolazione libica al fine  di  contrastare  la
disinformazione  in   atto   effettuata   attraverso   i   mezzi   di
comunicazione del regime. Nonostante l'elevato  rischio  di  divenire
oggetto di reazione contraerea, aggravato dalla necessita' di  volare
a bassissima velocita' e con  assetto  stabile  durante  la  fase  di
rilascio dei volantini, con scarsa possibilita' di effettuare manovre
evasive  e  affidandosi  ai  soli  dispositivi   di   autoprotezione,
intraprendeva senza esitazione la difficile missione e  con  mirabili
professionalita' e sangue freddo in spazi ristretti  ed  equipaggiato
con voluminosi indumenti per la  protezione  termica  e  maschere  ad
ossigeno, eseguiva, congiuntamente agli  altri  operatori  di  bordo,
tutte le  rischiose  azioni  necessarie  per  la  movimentazione,  il
posizionamento ed il rilascio dei volantini attraverso il  portellone
di  carico  permanentemente  aperto.  Dimostrando  nella  circostanza
estremo coraggio  e  singolare  perizia,  non  esitava  a  mettere  a
repentaglio la propria incolumita' per consentire,  con  il  successo
della missione, di ottimizzare  le  condizioni  di  intervento  delle
forze della coalizione,  dando  lustro  e  prestigio  all'Aeronautica
militare"». Cielo di Tripoli (Libia), 17 maggio 2011.