IL MINISTRO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA di concerto con IL MINISTRO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE Vista la legge 30 dicembre 2020, n. 178, recante «Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023» e, in particolare, l'art. 1, comma 759, con cui e' stato istituito un fondo, con una dotazione di 4 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022, per la realizzazione di progetti pilota di educazione ambientale destinati a studenti degli istituti comprensivi delle scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado, site nei comuni che ricadono nelle zone economiche ambientali di cui all'art. 4-ter del decreto-legge 14 ottobre 2019, n. 111, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 dicembre 2019, n. 141, nelle riserve MAB-UNESCO e nei siti naturalistici dichiarati dall'UNESCO patrimonio dell'umanita' e che prevede che con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sono definiti i criteri e le modalita' di riparto del fondo; Visto il decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 29 ottobre 1947, n. 1558, che ha autorizzato l'adesione dell'Italia alla Convenzione di Londra del 1945, relativa alla costituzione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura (UNESCO), ed il decreto del Presidente della Repubblica n. 970 del 1949, che vi ha dato esecuzione; Vista la legge 6 aprile 1977, n. 184, con cui e' stata ratificata ed e' stata data esecuzione alla Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale UNESCO del 1972, ed i relativi meccanismi attuativi tra cui la cd Lista del Patrimonio mondiale dell'umanita' e le Linee guida operative della Convenzione che disciplinano l'iscrizione di territori e aree protette per criteri naturali nella suddetta lista, individuando aree centrali e zone tampone; Vista la legge 8 luglio 1986, n. 349, che ha istituito il Ministero dell'ambiente e della tutela del mare e ne ha definito le funzioni; Vista la legge 6 dicembre 1991, n. 394, recante «Legge quadro sulle aree protette» e, in particolare, l'art. 1 che annovera, tra le finalita' delle aree naturali protette, la «promozione di attivita' di educazione» e che disciplina, tra le altre cose, modalita' istitutive e meccanismi di gestione delle aree naturali protette nazionali; Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, ed in particolare gli articoli da 35 a 40 relativi alle attribuzioni e all'ordinamento del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare; Vista la legge 17 luglio 2006, n. 233; Visto il decreto-legge 14 ottobre 2019, n. 111, convertito con modificazioni dalla legge 12 dicembre 2019, n. 141, come modificato dal decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito con modificazioni dalla legge 11 settembre 2020, n. 120, e in particolare l'art. 4-ter che al comma 1 ha istituito le Zone economiche ambientali; Visto il decreto-legge 1° marzo 2021, n. 22, convertito con modificazioni dalla legge 22 aprile 2021, n. 55, ed in particolare l'art. 2, che ha ridenominato il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in Ministero della transizione ecologica e ha dettato le relative disposizioni; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 luglio 2021, n. 128, recante «Regolamento di organizzazione del Ministero della transizione ecologica»; Visto il Programma scientifico intergovernativo «Uomo e Biosfera» (MAB, «Man and Biosphere»), lanciato dall'UNESCO nel 1971, la Rete mondiale delle riserve della biosfera, ed i meccanismi attuativi del programma tra cui la «Strategia di Siviglia» ed il Quadro statutario della Rete mondiale di cui alla risoluzione n. 28C/2 della XXVIII Conferenza generale dell'UNESCO che, anche alla luce della nuova strategia MAB 2015-2025 e del Piano d'azione di Lima 2016-2025, individuano la zonazione delle Riserve della biosfera della Rete mondiale in aree centrali, zone tampone e aree di cooperazione; Considerato che ogni anno, sulla base delle iniziative promosse da ogni paese, delle procedure previste per ogni tipologia di riconoscimento e delle valutazioni espresse dai rispettivi organismi tecnici, gli organi decisionali del Programma intergovernativo MAB e della Convenzione sul Patrimonio mondiale provvedono ad aggiornare l'elenco dei siti all'interno di tali liste e reti; Considerato che, al 30 settembre 2021, in Italia sono stati riconosciuti 5 siti nella Lista del Patrimonio mondiale dell'umanita' per criteri naturali, 20 Riserve della biosfera della Rete mondiale MAB, di diverse caratteristiche ed estensione territoriale, nonche' 24 zone economiche ambientali (ZEA) istituite presso i parchi nazionali e gestite dai relativi Enti parco; Considerato che, anche al fine di assicurare tutela e promozione ai valori riconosciuti, coordinamento e iniziative progettuali pilota a favore di tali siti, anche a carattere educativo e di divulgazione, e di dare attuazione ai piani di gestione, nei formulari UNESCO e' prevista l'indicazione di un ente referente per la tutela, la gestione, il coordinamento e la programmazione che in Italia, e' individuato in un ente parco, nazionale o regionale, ovvero in altre specifiche strutture di gestione a carattere pubblico, enti con personalita' giuridica privata costituiti su iniziativa degli enti territoriali e locali competenti o altri soggetti cui lo Stato demanda la gestione dell'area protetta situata al centro del riconoscimento unescano; Considerato che in assenza di un soggetto responsabile cosi' individuato appare opportuno richiedere agli enti locali un «soggetto referente» con apposito atto d'intesa, in linea con quanto gia' avviene in attuazione di altre disposizioni normative con cui vengono erogati contributi economici a favore della eterogenea platea dei siti UNESCO, come la legge 20 febbraio 2006, n. 77; Considerato il ruolo su evidenziato svolto da Enti Parco nazionali ed enti gestori dei siti UNESCO nei propri contesti territoriali, nel raccordo operativo con i comuni ricadenti nei rispettivi perimetri, e nella programmazione di iniziative a favore di istituti scolastici e studenti per la diffusione dei valori naturali dei rispettivi comprensori, nonche' per la promozione di percorsi di conoscenza e tutela ambientale, e dello sviluppo sostenibile; Acquisito il concerto del Ministero dell'economia e delle finanze espresso con nota del 17 novembre 2021; Decreta: Art. 1 Oggetto e dotazione finanziaria 1. Ai sensi dell' art. 1, comma 759, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, il presente decreto definisce i criteri e le modalita' di riparto del fondo per la realizzazione di progetti pilota di educazione ambientale destinati a studenti degli istituti comprensivi delle scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado, site nei Comuni che ricadono nelle Zone economiche ambientali (di seguito «ZEA»), di cui all'art. 4-ter, del decreto-legge 14 ottobre 2019, n. 111, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 dicembre 2019, n. 141, nelle Riserve della biosfera MAB-UNESCO e nei siti dichiarati Patrimonio mondiale dell'Umanita' dall'UNESCO per criteri naturali (di seguito «siti naturali UNESCO»). 2. Il fondo di cui al comma 1, la cui dotazione finanziaria e' pari a 4 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022, ai sensi dell'art. 1, comma 759, della legge n. 178 del 2020, e' istituito nello stato di previsione del Ministero della transizione ecologica nel capitolo 1559, piano gestionale 1, CdR 12.