IL DIRIGENTE DELLA PQAI IV 
             della Direzione generale per la promozione 
             della qualita' agroalimentare e dell'ippica 
 
  Visto il  regolamento  (UE)  n.  1151/2012  del  Parlamento  e  del
Consiglio del 21 novembre 2012 sui regimi di  qualita'  dei  prodotti
agricoli e alimentari; 
  Visto l'art. 53, paragrafo 2 del  regolamento  (UE)  n.  1151/2012,
come emendato dal regolamento (UE) n. 2021/2117 del Parlamento e  del
Consiglio, che prevede la modifica  temporanea  del  disciplinare  di
produzione di una DOP o di una IGP,  a  seguito  dell'imposizione  di
misure  sanitarie  o  fitosanitarie  obbligatorie,  da  parte   delle
autorita' pubbliche; 
  Visto il regolamento delegato (UE)  n.  664/2014  del  18  dicembre
2013, come modificato dal regolamento delegato (UE) n. 2022/891,  che
integra il regolamento (UE)  n.  1151/2012,  in  particolare,  l'art.
6-quinquies, che stabilisce le procedure riguardanti  un  cambiamento
temporaneo del  disciplinare  dovuto  all'imposizione,  da  parte  di
autorita' pubbliche, di misure sanitarie e fitosanitarie obbligatorie
o  motivate  calamita'   naturali   sfavorevoli   o   da   condizioni
meteorologiche sfavorevoli ufficialmente riconosciute dalle autorita'
competenti; 
  Visto il regolamento (CE) n.  1778/2001  della  Commissione  del  7
settembre 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale  delle  Comunita'
europee Serie L 240 dell'8 settembre 2001,  con  il  quale  e'  stata
iscritta nel registro delle denominazioni di origine protette e delle
indicazioni geografiche protette la denominazione di origine protetta
«Salamini italiani alla cacciatora»; 
  Visto il regolamento (UE) n. 2016/429 del Parlamento europeo e  del
Consiglio, relativo alle malattie animali trasmissibili -  «normativa
in materia di sanita' animale» e, in particolare, l'art. 70; 
  Visto il regolamento delegato (UE)  n.  2020/687,  che  integra  il
citato regolamento (UE) n. 2016/429, per  quanto  riguarda  le  norme
relative alla prevenzione e  al  controllo  di  determinate  malattie
elencate ed, in particolare, l'art. 63 che dispone  che  in  caso  di
conferma di una malattia di categoria A in  animali  selvatici  delle
specie elencate conformemente all'art. 9, paragrafi 2,  3,  e  4  del
regolamento delegato (UE) n. 2020/689,  l'autorita'  competente  puo'
stabilire  una  zona  infetta  al  fine  di   prevenire   l'ulteriore
diffusione della malattia; 
  Visto l'art. 2 del decreto  legislativo  2  febbraio  2021,  n.  27
concernente disposizioni per l'adeguamento della normativa  nazionale
alle disposizioni del regolamento (UE) n. 2017/625 ai sensi dell'art.
12, lettere a), b), c), d) ed e) della legge 4 ottobre 2019, n.  117,
che individua le  autorita'  competenti  designate  ad  effettuare  i
controlli ufficiali  e  le  altre  attivita'  ufficiali  nei  settori
elencati ed, in particolare,  il  comma  7  che  con  riferimento  al
settore della sanita' animale di cui al comma 1,  lettere  c)  ed  e)
stabilisce che il Ministero della salute, ai sensi dell'art. 4, punto
55)  del  regolamento  (UE)  n.  2016/429,  e'  l'Autorita'  centrale
responsabile dell'organizzazione e del  coordinamento  dei  controlli
ufficiali e delle altre attivita' ufficiali per la prevenzione  e  il
controllo delle malattie animali trasmissibili; 
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica n. 44 del 28 marzo
2013 recante il riordino degli organi collegiali ed  altri  organismi
operanti  presso  il  Ministero  della  salute,  tra  cui  il  Centro
nazionale di lotta ed emergenza contro le malattie animali; 
  Visto il regolamento di esecuzione (UE) n.  2021/605  e  successive
modifiche ed integrazioni della Commissione del 7  aprile  2021,  che
stabilisce misure speciali di controllo per la Peste suina africana; 
  Visto il Piano di sorveglianza e prevenzione in Italia per la Peste
suina africana per il 2022,  inviato  alla  Commissione  europea  per
l'approvazione ai sensi dell'art. 33 del regolamento (UE) n. 2016/429
e successivi regolamenti derivati, ed il Manuale delle  emergenze  da
Peste suina africana in popolazioni di suini selvatici del 21  aprile
2021; 
  Vista la decisione di esecuzione (UE) 2022/62 della Commissione del
14 gennaio 2022, relativa ad alcune misure  di  emergenza  contro  la
Peste suina africana in Italia; 
  Vista  l'ordinanza  13  gennaio  2022  del  Ministro  della  salute
d'intesa con  il  Ministro  delle  politiche  agricole  alimentari  e
forestali, recante misure urgenti per il controllo  della  diffusione
della Peste suina africana a seguito della  conferma  della  presenza
del virus nei selvatici, pubblicata nella  Gazzetta  Ufficiale  della
Repubblica italiana, Serie generale n. 10 del 14 gennaio 2022; 
  Visto il dispositivo  direttoriale  prot.  n.  583-DGSAF-MDS-P  del
Ministero della salute datato 11 gennaio 2022 ha individuato la  zona
infetta al fine di prevenire l'ulteriore diffusione della malattia in
cui sono vietate tutte le attivita' all'aperto,  fermo  restando  che
detta zona e' suscettibile di modifiche  sulla  base  dell'evoluzione
della situazione epidemiologica; 
  Visto il dispositivo dirigenziale 0001195 del 18 gennaio  2022  del
Ministero della salute - Direzione generale della sanita'  animale  e
dei farmaci veterinari, recante misure  di  controllo  e  prevenzione
della diffusione della  Peste  suina  africana,  e,  in  particolare,
l'art. 3; 
  Visto il decreto-legge 17 febbraio 2022,  n.  9,  pubblicato  nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - Serie generale  n.  40
del 17  febbraio  2022,  recante  misure  urgenti  per  arrestare  la
diffusione della Peste suina africana (PSA), convertito con la  legge
di conversione 7  aprile  2022,  n.  29,  pubblicata  nella  Gazzetta
Ufficiale della Repubblica italiana - Serie generale  n.  90  del  16
aprile 2022; 
  Visto il decreto del Ministero della salute 28 giugno 2022, recante
requisiti di biosicurezza degli stabilimenti che detengono suini  per
allevamento, delle stalle di transito e  dei  mezzi  che  trasportano
suini,  pubblicato  nella   Gazzetta   Ufficiale   della   Repubblica
italiana - Serie generale n. 173 del 26 luglio 2022; 
  Visto che l'art. 4 del  medesimo  decreto  attribuisce  all'azienda
sanitaria locale territorialmente competente, anche nell'ambito delle
attivita'  previste  dai  vigenti  programmi   di   sorveglianza   ed
eradicazione delle malattie del suino, la verifica del  rispetto  dei
sopra citati requisiti di biosicurezza; 
  Vista le ordinanze del Commissario straordinario alla  Peste  suina
africana, nominato con il decreto del Presidente  del  Consiglio  dei
ministri 25 febbraio 2022, ed, in particolare, l'ordinanza n. 4/2022,
con la quale sono state  fornite  indicazioni  per  l'adozione  delle
misure di controllo, di cui al  regolamento  (UE)  n.  2016/429  come
attuate dal  regolamento  delegato  (UE)  n.  2020/687,  in  caso  di
conferma di Peste suina africana nei suini detenuti e per  rimodulare
e per rafforzare le misure di  prevenzione  per  i  territori  ancora
indenni dalla malattia; 
  Considerato che la Peste suina africana e' una  malattia  infettiva
virale trasmissibile, che  colpisce  i  suini  domestici  detenuti  e
cinghiali selvatici e che, ai sensi dell'art. 9 del regolamento  (UE)
n. 2016/429 «normativa in materia di sanita' animale» come  integrato
dal regolamento di esecuzione (UE) n. 2018/1882 della Commissione, e'
categorizzata come una malattia di categoria A che,  quindi,  non  si
manifesta  normalmente  nell'unione  e  che  non  appena  individuata
richiede l'adozione immediata di misure di eradicazione; 
  Tenuto  conto  che  la  Peste  suina  africana  puo'  avere   gravi
ripercussioni sulla salute della  popolazione  animale  selvatica  di
cinghiali e detenuta di suini interessata e  sulla  redditivita'  del
settore zootecnico suinicolo, incidendo, in modo significativo, sulla
produttivita' del settore agricolo, a causa di  perdite  sia  dirette
che  indirette  con  possibili  gravi  ripercussioni  economiche   in
relazione al blocco delle movimentazioni delle partite di suini  vivi
e dei relativi prodotti  derivati  all'interno  dell'unione  e  nelle
esportazioni; 
  Considerato che e' necessario evitare qualsiasi contatto dei  suini
iscritti al sistema di controllo della DOP  «Salamini  italiani  alla
cacciatora», con cinghiali infetti o materiale biologico che potrebbe
essere contaminato con il virus agente della  Peste  suina  africana,
che potrebbero trasmettere  la  malattia,  fermo  restando  tutte  le
prescrizioni, imposte dalle disposizioni di cui sopra; 
  Considerato che la presenza della Peste  suina  africana  e'  stata
individuata in alcune aree all'interno della zona di  produzione  dei
suini iscritti al sistema di controllo della DOP  «Salamini  italiani
alla cacciatora», di cinghiali  o  di  materiale  biologico  infetti,
comportando l'eliminazione immediata dei suini allevati in  qualsiasi
forma, nel rispetto nelle disposizioni imposte  dal  Ministero  della
salute, autorita' nazionale competente in materia igienico-sanitaria,
come strumento di contrasto alla diffusione dell'epidemia; 
  Considerato che se fosse accertata la presenza di  cinghiali  o  di
materiale biologico, infetti in altre parti nella zona di  produzione
della stessa DOP, a causa della ulteriore diffusione dell'epidemia di
Peste suina africana, sarebbe necessario procedere  al  depopolamento
della medesima area sia dei cinghiali che degli animali  allevati  e,
conseguentemente, anche dei suini allevati in  qualsiasi  forma,  nel
rispetto nelle  disposizioni  imposte  dal  Ministero  della  salute,
autorita' nazionale competente in  materia  igienico-sanitaria,  come
strumento di contrasto alla diffusione dell'epidemia; 
  Considerato detto  depopolamento  per  i  suini  allevati  comporta
l'eliminazione dei suini allevati o detenuti in qualsiasi forma; 
  Vista la richiesta,  inviata  dal  Consorzio  Cacciatore  Italiano,
riconosciuto  dal  Ministero  ai  sensi  della  legge  n.   526/1999,
acquisita con protocollo n. 0039896 del 26 gennaio 2023, di  modifica
temporanea, per un periodo di  dodici  mesi,  dell'art.  2  «Zona  di
produzione» del disciplinare di produzione, con la quale si chiede un
aumento della percentuale del peso dei suini in modo da  fronteggiare
la situazione di notevole criticita' che coinvolge  l'intera  filiera
suinicola dei «Salamini italiani alla cacciatora»; 
  Considerati gli effetti  negativi  derivanti  dalle  restrizioni  e
limitazioni imposte dalle autorita' sanitarie italiane,  al  fine  di
bloccare la diffusione della Peste suina africana, in zone diverse da
quelle gia' identificate e delimitate; 
  Considerata, altresi',  la  rallentata  movimentazione  dei  suini,
iscritti al sistema di controllo della DOP  «Salamini  italiani  alla
cacciatora», connessa  alle  conseguenti  verifiche  delle  autorita'
sanitarie; 
  Considerato, pertanto, che tali suini,  pur  avendo  completato  la
fase di accrescimento previsto dal disciplinare di  produzione  della
DOP, attendono negli allevamenti iscritti al  sistema  di  controllo,
per ricevere le verifiche delle autorita' sanitarie; 
  Considerato che l'allungamento del ciclo di  allevamento  determina
l'aumento del peso vivo medio per partita dei suini,  destinati  alla
produzione di «Salamini italiani alla  cacciatora»  DOP,  rispetto  a
quanto stabilito dal citato disciplinare di produzione della DOP; 
  Vista la dichiarazione, resa in  data  12  gennaio  2023  da  IFCQ,
organismo di controllo della DOP «Salamini italiani alla cacciatora»,
attestante che, dal 1° gennaio a 30 novembre 2022, il peso vivo medio
della partita dei suini macellati e' stato  pari  a  171,71  kg;  gli
allevamenti, che hanno consegnato suini con  peso  vivo  medio  della
partita compreso tra 176,01 kg e 184,00 kg, sono stati 2.056,  su  un
totale di 2.562 allevamenti; le partite di suini di peso vivo  medio,
comprese tra 176,01 kg e 184,00 kg, sono state 14.085; 
  Considerato, altresi', che, in base ai dati acquisiti alla data del
presente provvedimento, e' possibile  ipotizzare,  per  il  2023,  un
incremento  rilevante  di  almeno  1.500.000  suini,  che  potrebbero
superare  i  limiti  massimi  del  peso  vivo   medio   imposti   dal
disciplinare  di  produzione,  con  il   rischio   concreto   di   un
aggravamento ulteriore dell'intera filiera e dei soggetti iscritti; 
  Ritenuto di  non  poter  escludere  a  priori  che  altri  soggetti
iscritti al sistema di controllo della DOP possano  essere  coinvolti
in futuro; 
  Considerato lo stato della malattia in Italia e, tenuto conto degli
elementi forniti, tale causa non esaurira', realisticamente in  tempi
brevi, i propri effetti sui soggetti iscritti al sistema di controllo
della DOP «Salamini italiani alla cacciatora»,  e  sara'  intimamente
connessa alle future decisioni delle autorita'  sanitarie  nazionali,
volte a contrastare la sua diffusione; 
  Ritenuto, stante quanto sopra,  di  poter  accogliere  la  proposta
avanzata dal Consorzio di tutela, relativamente all'aumento  dal  10%
al  15%,  della  percentuale  del  peso  dei  suini  destinati   alla
macellazione; 
  Ritenuto, altresi', che, sulla base degli elementi  acquisiti,  sia
verosimilmente appropriato concedere un adeguato periodo di validita'
della modifica temporanea di  che  trattasi,  tenendo,  tuttavia,  in
debita considerazione le future decisioni delle  autorita'  sanitarie
nazionali, in merito  all'evoluzione  dell'epidemia  di  Peste  suina
africana; 
  Visto le  comunicazioni  trasmessa  dalla  Regione  Emilia-Romagna,
acquisita al protocollo n. 0042325 del 27 gennaio 2023, dalla Regione
Friuli-Venezia Giulia  acquisita  al  protocollo  n.  0053629  del  2
febbraio 2023, dalla Regione Lombardia  acquisita  al  protocollo  n.
0068594 del 10 febbraio  2023,  dalla  Regione  Veneto  acquisita  al
protocollo n. 0059234 del 6 febbraio  2023,  dalla  Regione  Piemonte
acquisita al protocollo n. 0066560 del 9 febbraio 2023, dalla Regione
Toscana acquisita al protocollo n. 0067031 del 9 febbraio 2023, dalla
Regione Umbria acquisita al protocollo  n.  0063736  dell'8  febbraio
2023, dalla Regione Abruzzo acquisita al protocollo n. 0059112 del  6
febbraio 2023,  dalla  Regione  Molise  acquisita  al  protocollo  n.
0059821 del  7  febbraio  2023,  dalla  Regione  Lazio  acquisita  al
protocollo n. 0069909 del 13 febbraio 2023  e  dalla  Regione  Marche
acquisita  al  protocollo  n.  0107117  del  16  febbraio  2023,  che
confermano quanto comunicato dal Consorzio di tutela e dall'organismo
di   controllo,   esprimendo,   al   contempo,   parere    favorevole
all'approvazione della modifica temporanea presentata; 
  Ritenuto  necessario  provvedere  alla  modifica   temporanea   del
disciplinare  di  produzione  della  DOP  «Salamini   italiani   alla
cacciatora»,  ai  sensi  del  citato  art.  53,  paragrafo   2,   del
regolamento (UE) n. 1151/2012, come modificato dal  regolamento  (UE)
n. 2021/2117, e dell'art. 6-quinquies del regolamento  delegato  (UE)
n.  664/2014,  come  modificato  dal  regolamento  delegato  (UE)  n.
2022/891; 
  Ritenuto che  sussista  l'esigenza  di  pubblicare  nella  Gazzetta
Ufficiale della Repubblica italiana la modifica temporanea  apportata
al disciplinare di  produzione  della  DOP  «Salamini  italiani  alla
cacciatora» attualmente vigente, affinche' le disposizioni  contenute
nel predetto documento siano accessibili per informazione erga  omnes
sul territorio nazionale; 
 
                              Provvede: 
 
  Alla pubblicazione della modifica temporanea  del  disciplinare  di
produzione dei «Salamini  italiani  alla  cacciatora»  registrata  in
qualita' di denominazione di origine protetta in forza al regolamento
(CE) n. 1778/2001 della Commissione del 7 settembre 2001,  pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale delle Comunita' europee Serie L  240  dell'8
settembre 2001. 
  La presente modifica  del  disciplinare  di  produzione  della  DOP
«Salamini italiani alla cacciatora» sara' in  vigore  dalla  data  di
pubblicazione  della  stessa  sul   sito   internet   del   Ministero
dell'agricoltura, della sovranita' alimentare delle foreste per  mesi
dodici. 
 
    Roma, 27 febbraio 2023 
 
                                                Il dirigente: Cafiero