Art. 1 
 
                   Istituzione, durata e funzioni 
 
  1. E' istituita, ai sensi dell'art. 82 della Costituzione,  per  la
durata  della  XIX  legislatura,  una  Commissione  parlamentare   di
inchiesta sulle condizioni di sicurezza  e  sullo  stato  di  degrado
delle  citta'  e  delle  loro  periferie,   di   seguito   denominata
«Commissione». 
  2. La Commissione ha il compito di: 
    a) accertare lo stato del  degrado  delle  citta'  e  delle  loro
periferie,  a  partire  dalle  aree  metropolitane,  con  particolare
attenzione alle implicazioni  sociali  e  della  sicurezza,  connesse
anche ai livelli di integrazione e di inclusione, in  relazione  alla
composizione  sociale  dei  quartieri  periferici  e  alle  forme  di
poverta', marginalita' ed  esclusione  sociale,  all'incidenza  della
criminalita' e all'adeguatezza dei presidi  per  il  controllo  e  la
sicurezza del territorio, alla presenza di infrastrutture sociali per
l'erogazione di beni  e  servizi  destinati  alla  soddisfazione  dei
bisogni essenziali della collettivita', alla  struttura  urbanistica,
alle condizioni di mobilita' e  di  vivibilita',  specialmente  delle
strutture pubbliche, private e associative, scolastiche e  formative,
sanitarie, religiose, culturali e sportive, alla soddisfazione  della
domanda abitativa e al fenomeno delle occupazioni abusive, ai livelli
di  istruzione,  formazione  e  occupazione,  soprattutto  giovanile,
nonche' alla presenza di migranti, con particolare riguardo ai minori
e alle donne, tenendo  conto  delle  loro  diverse  etnie  e  realta'
culturali e religiose e dell'esistenza di  strutture  destinate  alla
mediazione culturale; 
    b) rilevare e censire le  situazioni  di  degrado  e  di  disagio
sociale  delle  periferie  delle  citta'  e  la  loro   distribuzione
geografica  nel  territorio,  avvalendosi  della  collaborazione  dei
soggetti istituzionali, degli enti locali e degli istituti pubblici e
privati che si occupano di immigrazione e di poverta'; 
    c) verificare  le  connessioni  eventualmente  esistenti  tra  il
disagio delle aree urbane, i fenomeni  della  radicalizzazione  e  il
rischio   di   adesione   al   terrorismo   di   matrice    religiosa
fondamentalista; 
    d) verificare il ruolo  svolto  dalle  istituzioni  locali  nella
gestione delle iniziative e delle politiche dirette  alle  periferie,
accertando in particolare l'esistenza di forme di consultazione della
collettivita', di spazi destinati alla partecipazione dei  cittadini,
in  particolare  dei  giovani,   e   delle   loro   associazioni   od
organizzazioni,  e  di   altre   modalita'   che   favoriscano   tale
partecipazione attiva nella  gestione  delle  suddette  iniziative  e
politiche; 
    e) individuare le  aree  del  territorio  nazionale  nelle  quali
ancora persiste il fenomeno dell'abusivismo  edilizio,  indicando  le
misure piu'  opportune  per  contrastarlo  e  per  avviare  piani  di
recupero del territorio; 
    f) indicare le iniziative piu' opportune al fine  di  ampliare  i
servizi di welfare  per  potenziare  le  misure  di  contrasto  della
poverta' e delle disuguaglianze nelle periferie; 
    g) analizzare la situazione degli affitti brevi di abitazioni  ad
uso residenziale, tenuto conto della loro diffusione nelle citta'; 
    h) acquisire dati e informazioni sulle  esperienze  delle  citta'
italiane ed europee nelle quali si e' provveduto a  regolamentare  la
trasformazione del patrimonio residenziale in  alloggi  turistici  al
fine di salvaguardarne l'assetto urbanistico, nonche' sulle  proposte
di disciplina in discussione presso  le  competenti  sedi  europee  e
sulle misure incentivanti per i proprietari che affittano le  proprie
abitazioni a lungo termine; 
    i) acquisire gli elementi oggettivi e le proposte  operative  che
provengono dalle  citta'  italiane  ed  europee  nelle  quali  si  e'
raggiunto un buon livello di integrazione e dove il disagio sociale e
la poverta' sono stati affrontati con efficaci interventi pubblici  e
privati; 
    l)  effettuare  una  ricognizione   dello   stato   dell'edilizia
residenziale pubblica, analizzando anche l'entita'  delle  risorse  a
disposizione dei comuni e degli enti regionali competenti in  materia
di politiche abitative e accertando, in particolare, la soddisfazione
della   domanda   abitativa   nonche'    l'entita'    del    fenomeno
dell'occupazione abusiva  degli  immobili  di  edilizia  residenziale
economica  e  popolare  e  di  quelli  privati,  anche  al  fine   di
individuare misure per contrastare tale fenomeno; 
    m)  analizzare  la  distribuzione  territoriale   delle   risorse
infrastrutturali  e  la  situazione  della   mobilita'   nelle   aree
metropolitane; 
    n) individuare iniziative per la promozione e il  sostegno  delle
realta'  associative  esistenti  e  del  ruolo  fondamentale   svolto
dall'associazionismo a favore dei cittadini piu' deboli  nonche'  del
miglioramento e della crescita del tessuto sociale; 
    o)  acquisire  le  proposte  operative   che   provengono   dalle
istituzioni territoriali, dalle  associazioni  locali  di  cittadini,
dalle parrocchie, dai  sindacati  e  dalle  altre  organizzazioni  di
categoria, dalle organizzazioni rappresentative degli  utenti  e  dei
consumatori, dalle organizzazioni  delle  diverse  etnie  presenti  e
dalle organizzazioni del Terzo settore, volte a favorire la rinascita
sociale delle periferie a partire dall'occupazione,  dall'istruzione,
dalla  formazione  professionale,  dai  servizi,   dalla   mobilita',
dall'integrazione dei migranti, dalla cultura e dallo sport; 
    p) individuare misure economiche, infrastrutturali e fiscali  per
rilanciare  le  realta'  produttive  presenti  nei  territori   delle
periferie e per favorire la  soluzione  dei  problemi  relativi  alla
disoccupazione giovanile e femminile e alla  condizione  dei  giovani
che non studiano, non lavorano e non sono  inseriti  in  percorsi  di
formazione o di aggiornamento professionale; 
    q) indagare sull'adeguatezza delle infrastrutture digitali  delle
citta' e delle loro  periferie  in  relazione  alle  nuove  forme  di
svolgimento del lavoro a distanza e sugli effetti  di  queste  ultime
sulla ricostruzione di reti di prossimita' nei quartieri  periferici,
sull'economia locale, sulla mobilita'  urbana,  sulla  riduzione  dei
flussi  di  traffico  veicolare  nelle  aree  metropolitane  e  sulla
qualita' dell'aria; 
    r)  accertare  l'offerta   formativa   complessiva   disponibile,
indicando iniziative  ritenute  opportune,  fatta  salva  l'autonomia
scolastica,  per  il  rafforzamento  dell'attivita'   di   formazione
nell'ambito della funzione centrale svolta dalla scuola nei  riguardi
del  territorio,  nonche'  per  il  miglioramento  dei   livelli   di
istruzione e il contrasto dell'abbandono scolastico; 
    s) fornire indicazioni per l'adozione di  un  progetto  nazionale
ispirato ai principi dell'Agenda  urbana  europea,  adottata  con  il
patto di Amsterdam il 30 maggio 2016. 
  3. La Commissione riferisce alla Camera dei  deputati  con  singole
relazioni  o  con  relazioni   generali,   annualmente   e   comunque
ogniqualvolta  ne  ravvisi  la  necessita',  eventualmente  indicando
interventi, anche di carattere normativo, che  ritenga  opportuni  in
relazione alle finalita' di cui al comma 2.