IL MINISTRO DELL'AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ENERGETICA 
 
  Vista la legge 8 luglio 1986, n. 349 che ha istituito il  Ministero
dell'ambiente e ne ha definito le funzioni; 
  Visto il decreto  legislativo  30  luglio  1999,  n.  300,  recante
«Riforma dell'organizzazione del Governo, a norma dell'art. 11  della
legge 15 marzo 1997,  n.  59»  e,  in  particolare,  l'art.  35,  che
individua  le  funzioni  e  i   compiti   attribuiti   al   Ministero
dell'ambiente e della tutela del territorio; 
  Vista  la  legge  17  luglio  2006,  n.  233  di  conversione   del
decreto-legge 18 maggio 2006, n. 181 recante «Disposizioni urgenti in
materia di riordino delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio
dei  ministri  e  dei  Ministeri»  che,  tra  l'altro,  modifica   la
denominazione del Ministero dell'ambiente in «Ministero dell'ambiente
e della tutela del territorio e del mare»; 
  Visto il decreto-legge 1° marzo 2021, n. 22  recante  «Disposizioni
urgenti in materia di riordino  delle  attribuzioni  dei  Ministeri»,
convertito con modificazioni dalla legge 22 aprile 2021, n.  55,  che
modifica tra l'altro la denominazione del Ministero  dell'ambiente  e
della tutela del territorio e del mare in Ministero della transizione
ecologica; 
  Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  29
luglio 2021, n. 128 recante il  «Regolamento  di  organizzazione  del
Ministero della transizione  ecologica»,  pubblicato  nella  Gazzetta
Ufficiale, Serie generale n. 228 del 23 settembre  2021,  cosi'  come
modificato dal decreto del Presidente del Consiglio dei  ministri  23
dicembre 2021, n. 243; 
  Visto  il  decreto-legge  11  novembre   2022,   n.   173   recante
«Disposizioni urgenti in materia di riordino delle  attribuzioni  dei
Ministeri» che, tra l'altro, modifica la denominazione del  Ministero
della  transizione  ecologica  in  Ministero  dell'ambiente  e  della
sicurezza energetica (nel seguito, MASE); 
  Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165  recante  «Norme
generali  sull'ordinamento   del   lavoro   alle   dipendenze   delle
amministrazioni pubbliche» e, in  particolare,  l'art.  4,  comma  1,
lettera b) che assegna agli  organi  di  governo  la  definizione  di
obiettivi,  priorita'  piani,  programmi  e  direttive  generali  per
l'azione amministrativa e la gestione; 
  Visto il regolamento (UE) 2014/651 della Commissione del 17  giugno
2014, che dichiara alcune  categorie  di  aiuti  compatibili  con  il
mercato interno in applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato
sul funzionamento dell'Unione europea, come da ultimo modificato  dal
regolamento (UE) 2023/1315 della Commissione del 23 giugno 2023; 
  Considerato il ruolo attribuito all'energia da fonti rinnovabili  e
del vettore idrogeno nel percorso nazionale di decarbonizzazione,  in
conformita' al Piano nazionale integrato per  l'energia  e  il  clima
(PNIEC) al  2030  e  nella  strategia  a  lungo  termine  (Long  Term
Strategy, LTS) al 2050; 
  Vista la  direttiva  2018/2001/UE  del  Parlamento  europeo  e  del
Consiglio,  dell'11  dicembre   2018,   sulla   promozione   dell'uso
dell'energia da fonti rinnovabili; 
  Visto il decreto legislativo  8  novembre  2021,  n.  199,  recante
«Attuazione della direttiva (UE) 2018/2001 del Parlamento  europeo  e
del Consiglio,  dell'11  dicembre  2018,  sulla  promozione  dell'uso
dell'energia da fonti rinnovabili»; 
  Vista la 21ª Conferenza svolta a Parigi,  dal  30  novembre  al  12
dicembre 2015, relativa alle parti della Convenzione  quadro  per  la
lotta contro i cambiamenti climatici (COP 21) che si e' conclusa  con
l'Accordo che impegna a mantenere  l'innalzamento  della  temperatura
sotto i 2°C e - se  possibile  -  sotto  1,5°C  rispetto  ai  livelli
preindustriali; 
  Vista  l'iniziativa   denominata   Mission   Innovation,   di   cui
attualmente  fanno  parte  ventiquattro  Paesi  inclusa  l'Italia   e
l'Unione   europea,   finalizzata   all'attuazione   degli    impegni
sottoscritti con il  citato  l'Accordo  di  Parigi,  con  particolare
riferimento al contenimento delle  emissioni  climalteranti,  e  alla
promozione dell'innovazione tecnologica a supporto della  transizione
energetica, attraverso il raddoppio dei fondi pubblici dedicati  alla
ricerca di tecnologie innovative  e  il  coinvolgimento  del  settore
privato; 
  Considerato  che  l'impegno  assunto  nell'ambito   dell'iniziativa
Mission Innovation consiste nel contribuire al perseguimento di  otto
«Sfide»   per   l'innovazione:   smart   grid;    accesso    off-grid
all'elettricita'; cattura  della  CO2  ;  biocarburanti  sostenibili;
conversione dell'energia solare; materiali  avanzati  per  l'energia;
riscaldamento e raffrescamento  efficiente  degli  edifici;  idrogeno
rinnovabile; 
  Considerato che, in attuazione dell'art. 2 del decreto direttoriale
del 26 febbraio 2021, il Ministero, acquisito  il  parere  vincolante
dell'ARERA, si avvale di Cassa per i servizi energetici e  ambientali
(di  seguito  CSEA)  per  la  gestione,  verifica  amministrativa   e
tecnico-economica delle attivita' oggetto dell'Accordo di programma e
dei successivi bandi di gara; 
  Visto l'Accordo tra il Ministero dello sviluppo economico e la CSEA
del 26 febbraio 2021, per  la  gestione,  verifica  amministrativa  e
tecnico-economica e la diffusione delle attivita' connesse  ai  bandi
di gara; 
  Considerato che con la fase  2  di  Mission  Innovation  (MI  2.0),
lanciata il 2 giugno 2021 con durata  decennale,  fino  al  2030,  le
citate «Sfide» sono state sostituite dalle  seguenti  sette  Mission:
green powered future mission (GPFM);  zero-emission  shipping;  clean
hydrogen  mission  (CHM);  carbon  dioxide  removal  mission;   urban
transitions  mission;   net-zero   industries   mission;   integrated
biorefineries mission; 
  Considerato che l'Italia  ha  aderito  alla  Green  Powered  Future
Mission e alla Clean Hydrogen  Mission  ciascuna  delle  due  con  un
proprio Action Plan 2022-2024 relativi a obiettivi e attivita' per il
primo triennio; 
  Considerato che la  Green  Powered  Future  Mission  (GPFM)  e'  un
partenariato pubblico-privato con membri dei Paesi aderenti a MI 2.0,
aziende del settore privato e organizzazioni internazionali e che  si
pone  l'obiettivo  di  dimostrare  che,  entro  il  2030,  i  sistemi
energetici,  in   diverse   aree   geografiche,   possono   integrare
efficacemente le energie rinnovabili variabili, come  l'eolico  e  il
solare, fino al 100% del mix di  generazione,  mantenendo  i  sistemi
stessi economicamente efficienti, sicuri e resilienti; 
  Considerato  altresi'  che  la  GPFM  di  Mission   Innovation   e'
organizzata intorno a tre pilastri di ricerca e innovazione, cosi' di
seguito indicato e meglio chiarito nel proprio Action plan 2022-2024: 
    a) Pilastro 1 - Energia da fonti rinnovabili (FER) sostenibile  e
affidabile; 
    b)  Pilastro  2  -  Flessibilita'   del   sistema   elettrico   e
regolamentazione del mercato elettrico; 
    c) Pilastro 3 - Dati e digitalizzazione per il sistema integrato; 
  Considerato altresi' che la  GPFM  di  Mission  Innovation  prevede
altresi' il coordinamento con  altre  iniziative  internazionali  tra
cui: rete internazionale di azione per le reti intelligenti  (ISGAN);
iniziativa reti elettriche  basate  sulla  domanda  digitale  (3DEN);
consorzio Global Power System Transformation  (G-PST);  Clean  Energy
Ministerial (CEM); consiglio per lo stoccaggio dell'energia  a  lunga
durata (LDES); piattaforma europea di tecnologia e innovazione  sulle
reti intelligenti per la transizione energetica (ETIP SNET); 
  Considerato che, nell'ambito  della  GPFM,  l'Italia  e'  co-leader
insieme a Cina e Regno Unito e che la  direzione  della  missione  e'
affidata a RSE, come anche la guida del Pilastro 2; 
  Considerato che la Clean Hydrogen Mission (CHM) e'  finalizzata  ad
aumentare la competitivita' dell'idrogeno verde in termini di costi e
che detto vettore energetico e' ritenuto un fondamentale elemento per
decarbonizzare principalmente i settori dell'industria  energivora  e
dei trasporti e della mobilita'; 
  Considerato  altresi'  che  CHM  e'  articola   in   tre   pilastri
principali, come di seguito indicato e  meglio  chiarito  nell'Action
plan 2022-2024: 
    a) Pilastro 1 - Ricerca & Innovazione; 
    b) Pilastro 2 - Realizzazione di impianti Dimostratori,  Pilot  e
Hydrogen Valley; 
    c)  Pilastro  3  -  Quadro  normativo  abilitante   lo   sviluppo
dell'idrogeno; 
  Vista la proposta di aggiornamento del  Piano  nazionale  integrato
per l'energia e il clima (PNIEC) trasmessa alla  Commissione  europea
il 19 luglio 2023, la quale, con riferimento alla  «dimensione  della
ricerca, dell'innovazione e  della  competitivita'»,  ha  individuato
otto ambiti tecnologici e linee di azione  ritieni  prioritari  e  da
sviluppare  entro  il  2030:  stoccaggio  energia  elettrica;   fonti
rinnovabili;    idrogeno;    combustibili     rinnovabili     diversi
dall'idrogeno;  nucleare;  cattura,  utilizzo  e  stoccaggio  di  CO2
(CCUS); tecnologie di rete e digitalizzazione; materie prime critiche
e materiali avanzati per la transizione energetica e relative filiere
nazionali; 
  Tenuto conto che, nell'ambito del predetto PNIEC,  alle  tecnologie
nucleari di nuova generazione e' attribuito un ruolo  importante  per
la  transizione  energetica  verso  la  neutralita'   climatica,   in
particolare grazie alla ricerca e dello sviluppo di nuove tecnologie,
come ad esempio gli Small Modular Reactor (SMR), i reattori di quarta
generazione e la fusione nucleare; 
  Considerato che le tecnologie nucleari  possono  contribuire  anche
alla  cogenerazione  industriale,   al   teleriscaldamento   e   alla
produzione di idrogeno,  favorendo  quindi  lo  sviluppo  di  sistemi
energetici ibridi; 
  Considerato che, il 28 febbraio 2023,  dodici  Paesi  membri  hanno
sottoscritto un accordo di cooperazione sul nucleare «Alleanza per il
nucleare» - in cui l'Italia partecipa come osservatore - in  modo  da
sostenere a livello comunitario, in termini industriali e regolatori,
il ruolo del nucleare come uno degli strumenti  per  raggiungere  gli
obiettivi climatici per generare elettricita' in modo continuo e  per
garantire la sicurezza energetica, coerentemente con  il  regolamento
delegato (UE) 2022/1214 del 9 marzo 2022; 
  Considerata la mozione  parlamentare  n.  1/00083  approvata  dalla
Camera nella seduta n. 100 del 9 maggio 2023 che impegna il  Governo,
tra l'altro, a valutare l'opportunita' di inserire nel mix energetico
nazionale anche il nucleare quale fonte alternativa e pulita  per  la
produzione  di  energia,  al  fine  di  accelerare  il  processo   di
decarbonizzazione dell'Italia; definire una strategia  nazionale  nel
breve periodo, in linea con le aperture espresse  recentemente  dalle
istituzioni  europee  sui  piccoli  reattori   modulari   di   quarta
generazione e sui micro reattori modulari, puntando  nel  medio-lungo
periodo sulla tecnologia della fusione nucleare; proseguire l'impegno
nella ricerca scientifica e, al fine di formare nuovo capitale  umano
altamente qualificato nel settore, ad adottare ogni iniziativa  utile
a sostenere le universita' e gli enti di ricerca italiani  in  questo
percorso;  sostenere  la  ricerca  sulla   fusione   a   confinamento
magnetico, anche tenendo conto della valutazione dell'Unione  europea
sulla tassonomia del nucleare e sulla possibilita' per gli  Stati  di
finanziare progetti di  ricerca  sui  reattori  a  fissione  nucleare
innovativi, tra cui i reattori modulari di piccole dimensioni e sulla
fusione nucleare; favorire una campagna  di  informazione  oggettiva,
basata su rigore scientifico; 
  Ritenuto che nell'ambito delle attivita'  riferite  al  Pilastro  2
della GPFM debbano confluire attivita' attinenti alla  produzione  di
energia da nucleare, anche al fine di mantenere il sistema energetico
economicamente efficiente, sicuro e resiliente, nonche'  di  favorire
il sector coupling; 
  Considerato che il 21 settembre 2023 il MASE ha dato  il  via  alla
costituzione della Piattaforma nazionale nucleare sostenibile (PNNS); 
  Considerato  che  i  seguenti  ambiti  tecnologici  definiti  nella
proposta di aggiornamento del PNIEC sono compatibili con  i  temi  di
ricerca  e  sviluppo  individuati  nell'ambito  degli   Action   plan
2022-2024  di  GPFM  e  CHM:  stoccaggio  energia  elettrica;   fonti
rinnovabili; tecnologie di rete  e  digitalizzazione;  materie  prime
critiche  e  materiali  avanzati  per  la  transizione  energetica  e
relative filiere nazionali; idrogeno; nucleare; 
  Ritenuto opportuno che le iniziative da svilupparsi nell'ambito  di
Mission Innovation debbano prevedere sinergie con i  predetti  ambiti
tecnologici del PNIEC; 
  Ritenuto  altresi'  opportuno  individuare  e  realizzare  progetti
trasversali volti a valorizzare l'integrazione tra  GPFM  e  CHM,  al
fine di massimizzare i risultati  verso  una  maggiore  accelerazione
della decarbonizzazione; 
  Ritenuto opportuno garantire un adeguato coordinamento tra le  GPFM
e CHM con le altre iniziative internazionali attive, in linea con gli
Action Plan 2022-2024 delle citate missioni; 
  Considerato che la CSEA e' un ente pubblico economico soggetto alla
vigilanza dell'Autorita' di regolazione per energia reti e  ambiente,
e che: 
    a) ai sensi del  decreto  ministeriale  16  aprile  2018,  svolge
compiti di istruttoria,  verifica  e  diffusione  dei  risultati  dei
progetti  di   Ricerca   per   il   sistema   elettrico   finanziati,
nell'interesse  generale,  per  il   miglioramento   dell'efficienza,
dell'economicita', della sicurezza e della compatibilita'  ambientale
del settore elettrico; 
    b)  nell'ambito  della  prima  fase  di  Mission  Innovation,  in
attuazione del citato decreto direttoriale 26 febbraio 2021 e'  stato
sottoscritto un Accordo tra il Ministero dello sviluppo  economico  e
CSEA   stessa   per   la   gestione,   verifica   amministrativa    e
tecnico-economica e la diffusione delle attivita' connesse ai  citati
accordi di programma e bandi di gara; 
  Ritenuto opportuno  affidare  a  CSEA  le  attivita'  di  gestione,
verifica amministrativa e verifica tecnico-economica  connesse  anche
alla seconda fase di Mission Innovation, in virtu'  delle  competenze
acquisite e  nell'ottica  dell'efficienza  e  efficacia  dell'operato
della pubblica amministrazione; 
  Considerate le competenze e il ruolo di direzione  e  coordinamento
della GPFM acquisiti da RSE sin dalla sua istituzione nel giugno 2021
nell'ambito di Mission  Innovation  e,  in  generale,  nella  ricerca
scientifica associata al settore energetico a  livello  nazionale  ed
internazionale; 
  Ritenuto pertanto opportuno affidare a  RSE  il  ruolo  di  advisor
scientifico  per  supportare  il  MASE  nell'attuazione  di   Mission
Innovation e nel coordinamento  dell'iniziativa  con  alte  attivita'
internazionali dirette e indirette strettamente  connesse  a  GPFM  e
CHM, in linea con i relativi Action Plan 2022-2024; 
  Considerato che l'impegno dell'Italia  di  raddoppiare  in  termini
finanziari il volume delle risorse pubbliche dedicate alla ricerca  e
sviluppo si traduce  nell'elevare  l'investimento  pubblico  da  euro
222.000.000,00, con riferimento al 2013, a  euro  444.000.000,00  nel
2021; 
  Considerato   che   le   attivita'   da   realizzare    nell'ambito
dell'iniziativa Mission Innovation sono finanziate con le risorse del
capitolo di spesa  7620  «Investimenti  dedicati  alle  attivita'  di
ricerca, sviluppo e innovazione delle tecnologie  energetiche  pulite
connessi al rispetto degli impegni assunti dal Governo  italiano  con
l'iniziativa  Mission  innovation  adottata  durante  la   Conferenza
sull'ambiente  2015  di  Parigi»  la  cui  dotazione  finanziaria  e'
prevista dalle seguenti norme: 
    a)  legge  27  dicembre  2017,  n.  205,  recante  «Bilancio   di
previsione  dello  Stato  per  l'anno  finanziario  2018  e  bilancio
pluriennale per il triennio 2018-2020» e, in  particolare,  l'art.  1
comma 1072, punto D; 
    b) legge 30 dicembre 2018, n. 145 recante «Bilancio di previsione
dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il
triennio 2019-2021» e, in particolare, l'art. 1, comma 95; 
    c) decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34 recante «Misure urgenti di
crescita economica e per la risoluzione di specifiche  situazioni  di
crisi» convertito con modificazioni dalla legge 28 giugno 2019, n. 58
e, in particolare, l'art. 48, comma 1; 
  Atteso che le risorse disponibili sul suddetto  capitolo  ammontano
complessivamente a  euro  502.666.115,18,  ripartite  nelle  seguenti
modalita': 
    a) quanto a euro 110.926.115,18 a valere sul piano  gestionale  2
«Finanziamento delle attivita' di  ricerca  e  sviluppo  del  settore
energetico - clean  energy.  Riparto  Fondo  investimenti  2018-comma
1072» di cui euro 12.526.115,18 in termini di residui  di  lettera  F
2022,  euro  24.400.000,00  in  termini  di  competenza  2023,   euro
24.000.000,00 in termini di competenza 2024,  euro  20.000.000,00  in
termini di  competenza  2025  e  euro  20.000.000,00  in  termini  di
competenza 2026; 
    b) quanto a euro 401.740.000,00 a valere sul piano  gestionale  3
«Rifinanziamento delle attivita' di ricerca e  sviluppo  del  settore
energetico - impegni assunti dal Governo  italiano  con  l'iniziativa
Mission Innovation adottata durante la Conferenza sull'ambiente  2015
di Parigi - Riparto Fondo investimenti 2019-comma  95»  di  cui  euro
100.200.000,00 in termini di competenza 2023, euro 112.740.000,00  in
termini  di  competenza  2024,  euro  63.900.000,00  in  termini   di
competenza 2025, euro 124.900.000,00 in termini di competenza 2026; 
  Considerato che il suddetto programma  di  spesa  2023-2026  potra'
essere incrementato con ulteriori risorse; 
  Visto l'Investimento 3.5 «Ricerca e sviluppo  sull'idrogeno»  della
Missione 2, Componente 2 del Piano nazionale di ripresa e  resilienza
(PNRR), finalizzato alla ricerca di base caratterizzata da  un  grado
di maturita' tecnologica medio-basso sui temi della produzione, dello
stoccaggio e del trasporto dell'idrogeno, delle celle a  combustibile
per applicazioni stazionarie  e  di  mobilita',  nonche'  su  sistemi
intelligenti di gestione integrata per  migliorare  la  resilienza  e
l'affidabilita'    delle    infrastrutture    intelligenti     basate
sull'idrogeno; 
  Visto l'impianto del  Piano  triennale  della  ricerca  di  sistema
elettrico 2022-2024 e l'integrazione sinergica tra i  vari  programmi
della ricerca; 
  Ritenuto che, in base a quanto previsto  dal  citato  documento  di
aggiornamento del PNIEC, sussistono gli elementi per poter effettuare
una programmazione di carattere pluriennale delle linee di ricerca  e
sviluppo da attuare nell'ambito di Mission  Innovation,  in  sinergia
con i programmi di  ricerca  e  sviluppo  pluriennali  finanziati  in
ambito PNRR e in ambito ricerca di sistema elettrico; 
  Ritenuto opportuno provvedere ad  una  ripartizione  delle  risorse
disponibili per gli anni 2022-2025 tra  le  linee  di  programmazione
individuate; 
  Ritenuto di dover dare attuazione all'iniziativa Mission Innovation
tramite specifici bandi di gara da attivare con uno  o  piu'  decreti
del direttore generale della  Direzione  generale  incentivi  energia
(DGIE) del MASE; 
  Considerata la competenza di ENEA, unica ed esclusiva nel  panorama
nazionale, nel settore della  ricerca  e  sviluppo  delle  tecnologie
nucleari; 
  Ritenuto  opportuno,  limitatamente   alle   tecnologie   nucleari,
sottoscrivere  con  ENEA  un  apposito  Accordo  di  programma,   che
definisca le attivita'  di  ricerca  fondamentale  che  l'Agenzia  e'
tenuta a  svolgere,  anche  con  il  supporto  di  ulteriori  partner
pubblici e privati; 
 
                              Decreta: 
 
                               Art. 1 
 
                 Ambito di applicazione e finalita' 
 
  1.  Il  presente  decreto  e'  finalizzato  alla  definizione   dei
programmi, progetti e attivita' da attuare  nell'ambito  d'iniziativa
Mission Innovation e, in particolare, delle  missioni  Green  Powered
Future Mission (GPFM) e Clean Hydrogen Mission (CHM), in coerenza con
gli ambiti tecnologici definiti nella proposta di  aggiornamento  del
Piano nazionale integrato per l'energia e il clima (PNIEC)  trasmessa
alla Commissione europea il 19 luglio  2023  e  con  quanto  previsti
dagli  Action  Plan  2022-2024  delle  citate  missioni.  Il  decreto
ripartisce altresi' le risorse destinate a Mission Innovation, pari a
euro  502.666.115,18,  tra  i  programmi,  progetti  e  attivita'   e
definisce  le  attivita'  di  gestione,  verifica  amministrativa   e
verifica tecnico-economica degli stessi.