IL MINISTRO DELL'AMBIENTE 
                    E DELLA SICUREZZA ENERGETICA 
 
                           di concerto con 
 
                      IL MINISTRO DELL'ECONOMIA 
                           E DELLE FINANZE 
 
  Vista la legge 8 luglio 1986, n. 349, che ha istituito il Ministero
dell'ambiente e ne ha definito le funzioni; 
  Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400; 
  Vista la legge quadro sulle aree protette 6 dicembre 1991, n. 394; 
  Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300; 
  Vista la legge 17 luglio 2006, n. 233; 
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 21  ottobre  2022,
n. 195; 
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 14 novembre 2022; 
  Visto il decreto-legge 11 novembre 2022,  n.  73,  convertito,  con
modificazioni, dalla legge 16 dicembre 2022, n. 204; 
  Vista la direttiva 92/43/CEE del  Consiglio  del  21  maggio  1992,
relativa alla conservazione degli habitat naturali e  seminaturali  e
della flora e della fauna selvatiche; 
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre  1997,
n.  357,  e  successive  modificazioni,  recante  l'attuazione  della
direttiva  92/43/CEE  relativa  alla  conservazione   degli   habitat
naturali  e  seminaturali,  nonche'  della  flora   e   della   fauna
selvatiche; 
  Visto il decreto del Ministro  dell'ambiente  e  della  tutela  del
territorio del 3 settembre 2002, recante «Linee guida per la gestione
dei siti Natura 2000», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 224 del
24 settembre 2002; 
  Visto il decreto del Ministro  dell'ambiente  e  della  tutela  del
territorio e del mare del 17 ottobre 2007, recante «Rete Natura 2000.
Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione
relative  a  Zone  speciali  di  conservazione  (ZSC)  e  a  Zone  di
protezione speciale (ZPS)», pubblicato nella  Gazzetta  Ufficiale  n.
258 del 6 novembre 2007, e successive modificazioni; 
  Vista  la  procedura  di   infrazione   2015/2163,   aperta   dalla
Commissione europea il 23 ottobre 2015, con la quale si  contesta  la
mancata designazione dei SIC in ZSC ai  sensi  dell'art.  4,  par.  4
della direttiva 92/43/CEE, e la mancata definizione delle  misure  di
conservazione ai sensi dell'art. 6, par. 1 della direttiva 92/43/CEE; 
  Vista la nota  C(2019)537  di  messa  in  mora  complementare  alla
procedura di infrazione 2015/2163, inviata il 25 gennaio  2019  dalla
Commissione europea, con la quale viene contestata la mancata  o  non
corretta  individuazione   degli   obiettivi   di   conservazione   e
conseguentemente  delle  misure  di  conservazione   che   dovrebbero
derivare da questi; 
  Visto l'aggiornamento dei contenuti della banca dati  Natura  2000,
trasmesso dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e
del mare, Direzione generale per  il  patrimonio  naturalistico,  con
lettera  prot.  157836  del  15  dicembre  2022  alla  rappresentanza
permanente  d'Italia  presso  l'Unione  europea,  per  il  successivo
inoltro alla Commissione europea, Direzione generale ambiente; 
  Visto il decreto-legge 13 giugno 2023, n. 69, recante  disposizioni
urgenti per l'attuazione di obblighi derivanti  da  atti  dell'Unione
europea e da procedure di infrazione e  pre-infrazione  pendenti  nei
confronti dello Stato italiano, convertito in legge con modificazioni
con la legge 10 agosto 2023, n. 103, che all'art. 8-bis ha  istituito
il Fondo nazionale per il monitoraggio e la gestione dei siti  Natura
2000, al fine di assicurare una gestione efficace dei siti  afferenti
alla rete Natura 2000; 
  Considerato che il fondo cosi'  istituito  e'  volto  a  finanziare
investimenti da parte delle regioni finalizzati alla realizzazione di
misure di ripristino attivo, nonche' all'acquisto  di  strumentazione
utile  al  monitoraggio  dell'efficacia  di  tali  azioni,  con   una
dotazione complessiva di 5 milioni di  euro  per  l'anno  2023  e  10
milioni di euro per l'anno 2024; 
  Considerato  che  il  decreto-legge  13   giugno   2023,   n.   69,
all'art.8-bis, demanda ad un decreto  del  Ministro  dell'ambiente  e
della sicurezza energetica, di concerto con il Ministro dell'economia
e delle finanze, d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti
tra lo Stato, le regioni e  le  Province  autonome  di  Trento  e  di
Bolzano, l'individuazione delle  modalita'  di  ripartizione  fra  le
regioni delle risorse del fondo; 
  Ritenuto che gli interventi sono da attuare in misura proporzionale
alla superficie di  territorio  delle  regioni  interessata  da  siti
Natura 2000; 
  Acquisita l'intesa della Conferenza permanente per i  rapporti  tra
lo Stato, le regioni e le Province autonome di Trento e  di  Bolzano,
che si e' espressa nella seduta del 20 dicembre 2023; 
 
                              Decreta: 
 
                               Art. 1 
 
             Oggetto, finalita' e ambito di applicazione 
 
  1. Il presente decreto definisce le modalita' di  ripartizione  del
«Fondo nazionale per il monitoraggio e la gestione  dei  siti  Natura
2000» fra le regioni al fine di assicurare una gestione efficace  dei
siti afferenti alla rete  Natura  2000,  ai  sensi  dell'art.  4  del
regolamento di cui al  decreto  del  Presidente  della  Repubblica  8
settembre 1997, n. 357, nonche' di  agevolare  la  definizione  della
procedura di infrazione n. 2015/2163, secondo le previsioni dell'art.
8-bis della legge n. 103 del 10 agosto  2023,  che  ha  istituito  il
predetto fondo. 
  2. Ai sensi del citato art. 8-bis della legge n. 103 del 10  agosto
2023 il Fondo di cui al comma 1 ha una dotazione pari a 5 milioni  di
euro per l'anno 2023 e 10 milioni di euro per l'anno 2024,  stanziati
sul capitolo 7220 piano gestionale 01 dello stato di  previsione  del
Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica.