IL CAPO DEL DIPARTIMENTO 
                       della protezione civile 
 
  Visti gli articoli 25, 26 e 27 del decreto  legislativo  2  gennaio
2018, n. 1; 
  Visto il decreto del 19 ottobre 2024 del Ministro per la protezione
civile e le politiche del mare recante la dichiarazione  dello  stato
di mobilitazione del Servizio nazionale della  protezione  civile  in
conseguenza delle avverse condizioni meteorologiche  che  interessano
il territorio della Regione Emilia-Romagna a partire dal  17  ottobre
2024; 
  Vista la delibera del Consiglio dei ministri del 29  ottobre  2024,
con la quale e' stato  dichiarato,  per  dodici  mesi,  lo  stato  di
emergenza  in  conseguenza  degli  eccezionali  eventi  meteorologici
verificatisi, a partire dal giorno 17 ottobre  2024,  nel  territorio
della Regione Emilia-Romagna; 
  Considerato che i territori in rassegna sono stati  interessati  da
fenomeni  meteorologici   di   eccezionale   intensita'   che   hanno
determinato una grave situazione di pericolo per l'incolumita'  delle
persone e l'evacuazione di numerose famiglie dalle loro abitazioni; 
  Considerato   che   i   summenzionati   eventi   hanno    provocato
l'esondazione  di  corsi  d'acqua,  lo   smottamento   di   versanti,
allagamenti, movimenti franosi,  nonche'  gravi  danneggiamenti  alle
infrastrutture viarie, ad edifici pubblici e privati, alle  opere  di
difesa idraulica ed alla rete dei servizi essenziali; 
  Ravvisata la necessita' di operare  un  raccordo  con  la  gestione
commissariale gia' in essere,  di  cui  all'ordinanza  del  Capo  del
Dipartimento della protezione civile n. 1100 del 21  settembre  2024,
per gli eventi che hanno interessato i medesimi territori  a  partire
dal 17 settembre scorso; 
  Ravvisata  la  necessita'  di  disporre  l'attuazione   dei   primi
interventi  urgenti  finalizzati  a   fronteggiare   l'emergenza   in
rassegna; 
  Atteso che la situazione emergenziale  in  atto,  per  i  caratteri
d'urgenza, non consente l'espletamento di procedure ordinarie, bensi'
richiede l'utilizzo di poteri straordinari  in  deroga  alla  vigente
normativa; 
  Acquisita l'intesa della Regione Emilia-Romagna; 
 
                              Dispone: 
 
                               Art. 1 
 
Raccordo tra la gestione commissariale di cui all'OCDPC n.  1100/2024
                 e il presente contesto emergenziale 
 
  1. Per fronteggiare l'emergenza derivante dagli  eventi  calamitosi
di cui in premessa, la vicepresidente facente funzioni di  presidente
della Regione Emilia-Romagna,  gia'  commissario  delegato  ai  sensi
dell'art. 1, comma 1, dell'ordinanza del Capo del Dipartimento  della
protezione civile n. 1100 del 21 settembre 2024, opera in qualita' di
commissario delegato, assicurando il necessario raccordo tra  le  due
gestioni, anche per il presente contesto emergenziale. 
  2. A tal fine, si  applicano  integralmente,  fino  al  termine  di
vigenza dello stato di emergenza di cui alla delibera  del  Consiglio
dei  ministri  del  29  ottobre  2024  indicata   in   premessa,   le
disposizioni di cui agli articoli da 1, comma 2, a 7 e agli  articoli
da 9 a 12 della citata OCDPC n. 1100/2024. 
  3. Conseguentemente, fermo restando quanto previsto al comma  2,  i
termini previsti dalla predetta OCDPC n. 1100/2024  sono  aggiornati,
in relazione al contesto emergenziale in rassegna, come segue: 
    i) i termini per la presentazione della rimodulazione  del  piano
degli interventi urgenti di cui all'art. 1, comma 3, a  valere  sulle
risorse di cui alla  delibera  del  Consiglio  dei  ministri  del  29
ottobre 2024, nonche' per la ricognizione degli ulteriori  fabbisogni
di cui all'art. 4, comma 1, decorrono  dalla  data  di  pubblicazione
della presente ordinanza; 
    ii) l'obbligo di relazione trimestrale  della  rimodulazione  del
piano di cui alla lettera i) viene assolto secondo le modalita' e  le
tempistiche indicate nell'art. 10; 
    iii) sono escluse dalla ricognizione degli  oneri  riferiti  alle
prestazioni di lavoro straordinario di cui all'art. 12  le  strutture
operative statali e le  regioni  e  le  province  autonome  impegnate
nell'ambito delle rispettive colonne mobili.