MINISTERO DELLA SANITA'

COMUNICATO

    Modificazioni all'autorizzazione all'immissione in commercio
                    della specialita' medicinale
                 "Cellcept - Micofenolato mofetile"
(GU n.186 del 11-8-1997 - Suppl. Ordinario n. 159)

   Con  decisione  della  Commissione  europea  n.  C (97) 1280 del 2
maggio 1997, notificata alla Repubblica italiana il  5  maggio  1997,
pervenuta   a   questa   amministrazione   in  data  2  giugno  1997,
l'autorizzazione  all'immissione  in  commercio   della   specialita'
medicinale  "Cellcept - Micofenolato mofetile" (iscritta nel registro
comunitario dei medicinali con i numeri EU/1/96/005/001-002) e' stata
cosi' modificata:
   a) l'allegato I (riassunto delle caratteristiche del prodotto)  e'
sostituito dall'allegato I della predetta decisione;
   b)   l'allegato   III.B  (foglietto  illustrativo)  e'  sostituito
dall'allegato II della predetta decisione.
                                                           ALLEGATO I
                             ALLEGATO I
            RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO
1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
CellCept 250 mg, capsule
micofenolato mofetile
2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
Ciascuna capsula contiene 250 mg di micofenolato mofetile.
3. FORMA FARMACEUTICA
CellCept capsule: oblunghe, di colore blu e marrone con  stampato  in
nero  sulla  parte  superiore  "CellCept  250"  ed il logo della Casa
farmaceutica sulla parte inferiore.
4. INFORMAZIONI CLINICHE
4.1 Indicazioni terapeutiche
CellCept e' indicato per la profilassi del rigetto acuto di trapianto
in pazienti con trapianto allogenico di rene, in associazione con  la
ciclosporina e i corticosteroidi.
4.2 Posologia e modo di somministrazione
La  dose iniziale di CellCept deve essere somministrata per via orale
entro le 72 ore dopo l'intervento. La dose raccomandata nei  pazienti
con  trapianto  renale e' 1 g somministrato due volte al giorno (dose
giornaliera 2 g). Sebbene dosi giornaliere di 2 e di 3 g siano  state
sperimentate  in  studi  clinici,  per  la  dose  di 3 g non e' stata
definita una miglior efficacia. I pazienti che  sono  stati  trattati
con   2   g   al  giorno  di  CellCept  hanno  avuto  un  profilo  di
tollerabilita' complessivamente migliore  rispetto  ai  pazienti  che
hanno ricevuto 3 g al giorno.
Somministrazione  nei  bambini:  l'efficacia e la sicurezza nell'eta'
pediatrica non sono state stabilite.  Per  i  bambini  con  trapianto
renale si hanno pochissimi dati di farmacocinetica.
Somministrazione   negli   anziani:   per   i   pazienti  anziani  e'
raccomandata la dose di 1  g  somministrata  2  volte  al  giorno.  I
pazienti  appartenenti  a  questo gruppo di eta' possono generalmente
avere un rischio maggiore di effetti collaterali rispetto ai pazienti
piu' giovani; questo e' altrettanto vero anche  per  i  pazienti  che
ricevono  CellCept  come parte di un trattamento immunosoppressivo di
associazione (vedere 4.8 Effetti indesiderati).
Somministrazione  nei  casi  di grave alterazione della funzionalita'
renale:  nei   pazienti   con   grave   alterazione   cronica   della
funzionalita'  renale  (filtrazione glomerulare < 25 mL/min/1,73 m al
quadrato), ad eccezione  dell'immediato  periodo  post-trapianto,  si
devono  evitare  dosaggi  superiori a 1 g, somministrato due volte al
giorno. Il monitoraggio di questi pazienti deve  essere  continuo  ed
accurato.  Nei  pazienti  che presentano un ritardo nel funzionamento
dell'organo dopo il trapianto non e' necessario adattare la posologia
(Vedi 5.2 Proprieta' farmacocinetiche).
Somministrazione nei casi di grave  alterazione  della  funzionalita'
epatica:  non  sono  necessari variazioni nel dosaggio per i pazienti
con grave malattia del parenchima epatico.
Altre considerazioni per l'uso. Se  insorge  una  neutropenia  (conta
assoluta  di  neutrofili  <  1,3  x  10  al  cubo/uL) i medici devono
effettuare test diagnostici appropriati, trattare i pazienti in  modo
appropriato   e   prendere  in  considerazione  l'interruzione  della
somministrazione di CellCept;
I cibi non hanno  influenza  sull'AUC  (l'area  sottesa  alla  curva)
dell'MPA  (acido micofenolico), ma e' stata dimostrata la diminuzione
della Cmax del 40%. Si raccomanda la somministrazione di  CellCept  a
stomaco vuoto;
Non  e'  richiesta  alcuna  riduzione  di dosaggio o interruzione del
trattamento in caso di episodio di rigetto del trapianto;
Il trattamento deve essere  iniziato  da  specialisti  opportunamente
qualificati  nel  trapianto renale e la continuazione del trattamento
deve rimanere sotto la guida di specialisti similmente qualificati.
4.3 Controindicazioni
Sono  state  osservate  reazioni  allergiche.  Percio'  CellCept   e'
controindicato  in  pazienti  con  ipersensibilita' nei confronti del
micofenolato mofetile o dell'acido micofenolico. Per le  informazioni
riguardanti  l'uso  in  gravidanza e durante l'allattamento vedere il
punto 4.6 "Uso durante la gravidanza e l'allattamento".
4.4 Avvertenze speciali e speciali precauzioni d'impiego
Nel caso della terapia immunosoppressiva in cui si  associa  CellCept
ad   altri  farmaci,  come  in  altre  terapie  immunosoppressive  di
associazione, i pazienti  sono  maggiormente  a  rischio  per  quanto
riguarda   lo   sviluppo  di  linfomi  e  di  altri  tumori  maligni,
soprattutto della pelle. Il rischio sembra dipendere  dall'intensita'
e  dalla  durata  del trattamento, piu' che dall'uso di uno specifico
prodotto. Un'inibizione eccessiva del sistema immunitario puo'  anche
aumentare il rischio di infezioni.
Negli  studi clinici, CellCept e' stato somministrato in associazione
con  le   seguenti   sostanze:   globulina   antitimocitaria,   OKT3,
ciclosporina e corticosteroidi.
Negli studi controllati per la prevenzione del rigetto del trapianto,
si  e'  sviluppata  una  patologia linfoproliferativa o un linfoma in
pazienti trattati con CellCept in regimi terapeutici che  includevano
alcuni o tutti gli agenti immunosoppressivi sopra menzionati nell'1 %
dei  pazienti  trattati  con  3 g al giorno e nello 0,6% dei pazienti
trattati con 2 g al giorno.
Nei  tre  studi  controllati  per  la  prevenzione  del  rigetto  del
trapianto  le  infezioni  ad  esito letale sono insorte con la stessa
frequenza (< 2%) sia nei pazienti trattati con CellCept  sia  con  il
farmaco  di  controllo in regimi terapeutici che includevano alcuni o
tutti gli agenti immunosoppressivi sopra menzionati.
Nel 2% dei pazienti trattati con CellCept alla dose giornaliera di 3g
per  prevenire  il  rigetto  e'  insorta una neutropenia grave (conta
assoluta di neutrofili < 500/uL). Lo 0,5% dei pazienti trattati con 2
g di CellCept e lo 0,8% dei pazienti trattati con  azatioprina  hanno
sviluppato  una  neutropenia grave. La neutropenia deve essere quindi
controllata nei pazienti in terapia con CellCept. La neutropenia puo'
dipendere  da  CellCept  stesso,  dalla  terapia   concomitante,   da
infezioni virali oppure da una combinazione di questi fattori.
Monitoraggio  di laboratorio: nei pazienti in terapia con CellCept il
conteggio delle cellule ematiche deve  avvenire  settimanalmente  nel
primo  mese di terapia, due volte al mese per il secondo e terzo mese
di terapia e quindi mensilmente durante il primo anno. Se insorge una
neutropenia (conta assoluta dei neutrofili < 1,3 x 10 al  cubo/uL)  i
medici  devono  effettuare  test. diagnostici appropriati, trattare i
pazienti  in  modo  appropriato   e   prendere   in   coinsiderazione
l'interruzione della somministrazione di CellCept.
Nel 3% circa dei pazienti in terapia con CellCept alla dose di 3 g al
giorno e nell'1,4% di quelli trattati con 2 g giornalieri di CellCept
sono  state  osservate emorragie gastrointestinali. Si sono osservate
perforazioni nel tratto gastrointestinale (colon, colecisti). Nei tre
studi  controllati  per  la  prevenzione  del  rigetto,  sono   state
riportate  perforazioni  del  colon nell'1% dei pazienti trattati con
CellCept alla dose giornaliera  di  3  g,  nello  0,4%  dei  pazienti
trattati  con  CellCept  alla dose giornaliera di 2 g, nello 0,3% dei
pazienti trattati con azatioprina e in nessun paziente  trattato  con
placebo.   Poiche'   CellCept  e'  stato  associato  ad  un'aumentata
incidenza di effetti collaterali a livello del sistema digestivo, tra
cui  rari  casi  di  lacerazioni  del  tratto  gastrointestinale   ed
emorragie,  CellCept  deve  essere somministrato con prudenza in quei
pazienti che gia' presentano gravi affezioni del tratto digerente.
Nei soggetti con grave disfunzione renale   (filtrazione  glomerulare
<  25  mL/min/1,73m al quadrato), a cui sono state somministrate dosi
singole  di  CellCept,  l'area  sottesa  alla   curva   (AUC)   della
concentrazione   plasmatica   di   acido   micofenolico  (MPA)  e  di
glucuronide dell'acido micofenolico (MPAG) era superiore  rispetto  a
quella  riportata  nei  pazienti  con alterazioni della funzionalita'
renale meno grave o nei soggetti normali. Per questi pazienti si deve
evitare una posologia superiore ad  1  g  due  volte  al  giorno;  e'
inoltre  opportuno  un attento monitoraggio di questi pazienti. (vedi
4.2  Posologia  e  modo  di   somministrazione   e   5.2   Proprieta'
farmacocinetiche).
In  pazienti  in  cui l'organo trapiantato ritardava a funzionare, il
valore medio dell'AUCO-12 per l'MPA era  paragonabile  a  quella  dei
pazienti  in  cui  non  vi  era  stato ritardo funzionale; invece per
l'MPAG l'AUCO-12 superava di 2-3 volte quella osservata nei  pazienti
in cui non v'era stato ritardo. Per questi pazienti non e' necessario
un  adattamento  della  dose;  si  raccomanda  comunque  uno  stretto
controllo. (Vedi 4.2 Posologia  e  modo  di  somministrazione  e  5.2
Proprieta' farmacocinetiche).
Si  raccomanda di non somministrare CellCept insieme all'azatioprina,
in quanto non esistono studi clinici a questo riguardo.
Tenendo  conto   dell'effetto   della   colestiramina   nel   ridurre
significativamente  l'AUC dell'MPA, la somministrazione contemporanea
di  CellCept  con  farmaci  che  interferiscono  sulla   circolazione
enteroepatica  richiede  prudenza,  in quanto l'efficacia di CellCept
potrebbe venire diminuita.
4.5 Interazioni con altri medicinali e interazioni di qualsiasi altro
genere
Aciclovir:  paragonata  alla somministrazione singola, l'associazione
di micofenolato mofetile  e  aciclovir  porta  ad  un  aumento  delle
concentrazioni  plasmatiche  di entrambe le sostanze, cioe' di MPAG e
di aciclovir. Poiche' sia le concentrazioni di  MPAG  che  quelle  di
aciclovir  sono  aumentate  in  presenza  di  disfunzione  renale, e'
possibile che i due farmaci competano per l'escrezione a livello  dei
tubuli  renali, aumentando cosi' la concentrazione plasmatica dei due
farmaci.
Antiacidi  a  base  di  idrossido  di  magnesio   e   di   alluminio:
l'assorbimento  del  micofenolato  mofetile e' ridotto in presenza di
tale tipo di antiacidi.
Colestiramina: in seguito alla somministrazione di una  singola  dose
di  1,5  g  di micofenolato mofetile in soggetti sani precedentemente
trattati con colestiramina alla dose di 4 g tre volte al giorno per 4
giorni, si e' osservata una riduzione del 40% dell'AUC dell'MPA.
Ciclosporina A: il micofenolato  mofetile  non  ha  provocato  alcuna
interazione sulla farmacocinetica della ciclosporina A..
Ganciclovir:  nessuna  interazione farmacocinetica e' stata osservata
tra micofenolato mofetile e ganciclovir e.v.
Contraccettivi orali:  non  e'  stata  osservata  alcuna  interazione
farmacocinetica  tra micofenolato mofetile e 1 mg di noretisterone/35
ug di etinilestradiolo. Questo  studio  con  una  dose  unica  mostra
l'assenza   di   interazioni  farmacocinetiche  gravi,  ma  non  puo'
escludere che in una terapia  a  lungo  termine  con  CellCept  possa
venire   modificata   la  farmacocinetica  del  contraccettivo  orale
compromettendone l'efficacia.
Trimetoprim/sulfametossazolo: non e' stato  osservato  alcun  effetto
sulla biodisponibilita' dell'MPA.
Altre  interazioni: la somministrazione contemporanea di probenecid e
micofenolato mofetile nella scimmia triplica l'AUC  dell'MPAG.  Anche
altri   farmaci,  di  cui  e'  nota  l'eliminazione  renale,  possono
competere con l'MPAG aumentando cosi  le  concentrazioni  plasmatiche
dell'MPAG o dell'altra sostanza che viene secreta attraverso i tubuli
renali.  Studi  relativi a dosi singole di CellCept con ganciclovir e
trimetoprim/sulfametossazolo   non   hanno   dimostrato   interazioni
farmacocinetiche  tra questi agenti e CellCept. Tutti questi composti
agiscono inibendo la sintesi di nucleosidi e pertanto non puo' essere
esclusa un'interazione clinica tra di loro.
4.6 Uso durante la gravidanza e l'allattamento
La somministrazione di CellCept a ratti e  conigli  gravidi,  durante
l'organogenesi,  ha  portato  a  effetti  collaterali  sullo sviluppo
fetale (tra cui malformazioni). (Vedi sezione  5.3  Studi  preclinici
sulla  sicurezza  del  farmaco). Poiche' mancano studi adeguati e ben
controllati su donne incinte, si raccomanda di  prescrivere  CellCept
in  gravidanza  soltanto  se  il  potenziale beneficio terapeutico e'
superiore al rischio potenziale per il feto.
Prima di iniziare una terapia con CellCept accertarsi che il test  di
gravidanza  risulti  negativo.  Le  pazienti devono essere invitate a
consultare immediatamente il medico in caso di gravidanza.
La  terapia con CellCept richiede l'uso di un contraccettivo efficace
prima dell'inizio della terapia, per la sua intera durata e  per  sei
settimane  dopo l'interruzione della terapia. Anche se i risultati di
uno studio di interazione tra farmaci, somministrati in  dose  unica,
mostrano l'assenza di interazioni farmacocinetiche gravi, non si puo'
escludere  che  in  una  terapia  a  lungo termine con CellCept possa
venire  modificata  la  farmacocinetica  del   contraccettivo   orale
compromettendone  l'efficacia (vedi sezione 4.5 Interazioni con altri
medicinali e interazioni di qualsiasi altro genere).
Studi sul ratto indicano che il micofenolato mofetile passa nel latte
materno. Non e' noto se cio' avviene anche nella donna. Poiche' anche
nell'essere umano molti farmaci passano nel latte materno  e  poiche'
il  micofenolato  mofetile  puo'  dare  serie  reazioni  avverse  nei
lattanti, si deve o interrompere  l'allattamento  o  interrompere  la
terapia  con  CellCept, tenendo conto dell'importanza del farmaco per
la madre.
4.7 Effetti sulla capacita' di guidare e sull'uso di macchine
Non sono stati svolti studi a riguardo. Il profilo farmacodinamico  e
le reazioni avverse riportate indicano improbabile un tale effetto.
4.8 Effetti indesiderati
Spesso  e'  molto  difficile stabilire il profilo di reazioni avverse
associate a farmaci immunosoppressivi, a causa della patologia stessa
e della concomitante somministrazione  di  vari  altri  farmaci.  Gli
effetti  collaterali  principali  associati  a  CellCept  comprendono
diarrea, leucopenia, sepsi e vomito; inoltre vi e' un  aumento  della
frequenza di certi tipi di infezione.
In  studi  clinici  controllati  di  fase tre sono state segnalate le
seguenti reazioni avverse nel 10% o piu' dei  pazienti  trattati  con
CellCept:
ORGANISMO  IN  GENERALE: sepsi, infezione, dolori addominali, febbre,
dolori al torace, dolore generalizzato, mal di testa, mal di schiena,
astenia;   SANGUE   E   SISTEMA   LINFATICO:   anemia,    leucopenia,
trombocitopenia,  anemia ipocromica, leucocitosi; TRATTO UROGENITALE:
infezione delle vie urinarie, disturbi a livello del tratto urinario,
necrosi  dei  tubuli  renali,  ematuria;   SISTEMA   CARDIOVASCOLARE:
ipertensione;
METABOLISMO     E    NUTRIZIONE:    iperpotassiemia,    iperglicemia,
ipofosfatemia, ipopotassiemia, ipercolesterolemia, edemi  periferici,
edemi;  TRATTO DIGESTIVO: diarrea, vomito, costipazione, nausea, nau-
sea accompagnata  da  vomito,  dispepsia,  moniliasi  orale;  SISTEMA
RESPIRATORIO:  polmonite,  infezione,  dispnea, bronchite, faringite,
tosse; CUTE  ED  ANNESSI:  herpes  simplex,  acne;  SISTEMA  NERVOSO:
vertigini, insonnia, tremore.
Tre  studi  controllati  per la prevenzione del rigetto del trapianto
hanno indicato in generale un profilo di  sicurezza  migliore  per  i
pazienti  trattati  con  la  dose  di  CellCept  pari a 2 g al giorno
rispetto a quelli trattati con 3 g al giorno di CellCept.  La  sepsi,
generalmente  dovuta  a  viremia  da  CMV,  e' stata leggermente piu'
frequente nei pazienti  trattati  con  CellCept  che  nel  gruppo  di
controllo  ed  e'  stata  leggermente  piu'  frequente  nei  pazienti
trattati alla dose giornaliera di 3 g rispetto a quelli trattati alla
dose di 2 g al giorno. Per quanto riguarda il  tratto  digestivo,  la
diarrea  risultava aumentata nel trattamento con CellCept rispetto al
trattamento con azatioprina o con placebo. Nella terapia con CellCept
e' stato notato un leggero aumento del vomito.
Questi  effetti  a  livello  del tratto digestivo sono risultati piu'
frequenti nei pazienti trattati alla dose giornaliera di 3 g rispetto
a quelli trattati alla dose giornaliera di 2 g.  Le  infezioni  delle
vie  urinarie  erano  comuni  a  tutti i gruppi trattati, anche se in
lieve   aumento   nel   gruppo   trattato   con   CellCept   rispetto
all'azatioprina  ed  al  placebo.  La  leucopenia era piu' comune nei
pazienti trattati con CellCept rispetto ai  controlli,  ed  era  piu'
frequente nei pazienti trattati con 3 g al giorno di CellCept.
In   tre  studi  controllati  per  la  prevenzione  del  rigetto  del
trapianto, la malattia tissutale invasiva da citomegalovirus (CMV) e'
stata osservata piu' frequentemente nei pazienti trattati con 3 g  al
giorno di CellCept che non in quelli trattati con 2 g al giorno o con
un  farmaco di confronto. Similmente anche l'incidenza di candidosi a
livello ematico e tissutale  e  di  aspergillosi  invasiva  e'  stata
leggermente  piu'  elevata nei pazienti trattati con 3 g al giorno di
CellCept rispetto ai pazienti trattati con 2 g al giorno  o  con  una
terapia  di  confronto.  Nei tre studi controllati per la prevenzione
del rigetto, si sono riscontrate percentuali simili (meno del 2%)  di
infezioni ad esito letale nei pazienti trattati con CellCept o con un
farmaco    di    controllo,   in   associazione   ad   altri   agenti
immunosoppressivi.
L'incidenza  di  affezioni  maligne,  osservata  nei  1483   pazienti
arruolati nei tre studi controllati sulla prevenzione del rigetto con
monitoraggio per 1 anno o piu', e' stata simile a quella descritta in
letteratura  per i riceventi di trapianti di rene. E' stato osservato
un aumento dell'incidenza di affezioni linfoproliferative nei  gruppi
trattati  con CellCept (lo 0,6% nel gruppo trattato con 2 g al giorno
e l'1% nel gruppo trattato con 3 g al  giorno)  rispetto  al  placebo
(0%) ed ai gruppi trattati con azatioprina (0,3%).
Neutropenia  grave (conta assoluta di neutrofili < 500/uL) e' insorta
in non piu' del 2% dei pazienti a cui e' stato somministrato CellCept
alla dose di 3 g al giorno per prevenire  il  rigetto.  Lo  0,5%  dei
pazienti  trattati  con  2  g  di  CellCept  al  giorno e lo 0,8% dei
pazienti trattati con azatioprina hanno  sviluppato  una  neutropenia
grave.
Tra  i 1483 pazienti inclusi nei tre studi clinici controllati per la
prevenzione del rigetto era presente un numero relativamente  ridotto
(7%)  di pazienti anziani. I pazienti anziani, particolarmente quelli
trattati con CellCept come parte di una terapia immunosoppressiva  di
combinazione,  possono  essere a maggior rischio di sviluppare alcune
infezioni  (compresa  la  malattia  invasiva  tissutale  da  CMV)   e
possibili  emorragie gastrointestinali ed edemi polmonari, rispetto a
quanto osservato in pazienti piu' giovani. Altri effetti  collaterali
riscontrati   con  una  frequenza  apparentemente  piu'  elevata  nei
pazienti anziani comprendevano leucopenia, aumento  della  creatinina
sierica e dispnea; tuttavia questi effetti collaterali, osservati nei
pazienti  trattati  con  CellCept,  non  risultavano  piu'  frequenti
rispetto a quelli osservati nei pazienti trattati con azatioprina. In
questa fascia di eta' non si e' verificato un incremento di neoplasie
o di mortalita'.
Le seguenti reazioni avverse non sopramenzionate sono state riportate
con una incidenza >=3% e <10% nei pazienti in terapia  con  CellCept:
ORGANISMO  IN  GENERALE:  cisti  (comprese  linfocele  ed  idrocele),
emorragia, ernia, malessere, gonfiore addominale, febbre con brividi,
sintomi influenzali, dolore pelvico, edema facciale; SANGUE E SISTEMA
LINFATICO:  policitemia,  ecchimosi; TRATTO UROGENITALE: albuminuria,
idronefrosi,  pielonefrite,  disuria,  dolore,  impotenza,   minzione
frequente;  CARDIOVASCOLARE: trombosi, angina pectoris, fibrillazione
atriale,  ipotensione,  disturbi   vascolari   periferici,   disturbi
cardiovascolari,  ipotensione ortostatica, tachicardia, palpitazione,
vasodilatazione; METABOLISMO E NUTRIZIONE: aumento  delle  creatinina
sierica,   aumento  delle  gammaglutamiltranspeptidasi,  iperlipemia,
disidratazione,  ipoglicemia,  aumento  delle  SGPT  e  delle   SGOT,
ipervolemia,    acidosi,    ipocalcemia,    aumento   della   lattato
deidrogenasi,  ipercalcemia,  aumento   della   fosfatasi   alcalina,
ipoproteinemia,  iperuricemia,  aumento  del  peso  corporeo;  TRATTO
DIGESTIVO:  emorragia  gastrointestinale,  addome  acuto,   gastrite,
gastroenterite,  esofagite, epatite, infezioni, funzionalita' epatica
alterata, moniliasi gastrointestinale, disturbi all'intestino  retto,
anoressia,  flatulenza,  iperplasia gengivale, gengivite, ulcerazioni
del cavo orale; SISTEMA RESPIRATORIO: edema polmonare, sinusite, dis-
turbi polmonari, asma, versamento pleurico, rinite; CUTE ED  ANNESSI:
carcinoma  cutaneo,  ulcerazioni  cutanee,  herpes  zoster, neoplasie
benigne   della   cute,   disturbi   cutanei,   ipertrofia   cutanea,
sudorazione,  alopecia, rash cutaneo, irsutismo, dermatite da funghi,
prurito;  SISTEMA  NERVOSO:  depressione,   sonnolenza,   parestesia,
ipertonia,  ansia;  SISTEMA  ENDOCRINO:  diabete mellito, disfunzioni
delle paratiroidi; APPARATO MUSCOLO-SCHELETRICO: artralgia,  mialgia,
disturbi articolari, crampi alle gambe, miastenia; ORGANI SENSORIALI:
cataratta (non specifica), congiuntivite, ambliopia.
Il seguente effetto collaterale, non citato precedentemente, e' stato
riportato  nelle  prove  cliniche e nell'esperienza post-marketing su
pazienti trattati con CellCept. TRATTO  DIGESTIVO:  colite  (talvolta
causata da cytomegalovirus).
4.9 Sovradosaggio
Nell'uomo  non  e' stata riportata alcuna esperienza di sovradosaggio
da micofenolato mofetile.
Alle concentrazioni clinicamente utilizzate, l'MPA e l'MPAG non  sono
eliminati   attraverso   l'emodialisi.  Tuttavia  per  concentrazioni
plasmatiche di MPAG piu' elevate (maggiori di 100 u g/ml) sono elimi-
nate piccole  quantita'  di  MPAG.  Composti  che  legano  gli  acidi
biliari, quali la colestiramina, riducono l'AUC dell'MPA agendo sulla
circolazione enteroepatica del farmaco.
5. PROPRIETA' FARMACOLOGICHE
5.1 Proprieta' farmacodinamiche
Il  micofenolato  mofetile  e'  l'estere 2-morfolinoetilico dell'MPA.
L'MPA  e'  un  inibitore  potente,   selettivo,   non-competitivo   e
reversibile  della  inosina-monofosfato-deidrogenasi;  esso inibisce,
senza essere incorporato nel DNA, la sintesi de novo  del  nucleotide
guanosinico.   Poiche'   la   sintesi   de   novo   delle  purine  e'
indispensabile per la proliferazione dei  linfociti  T  e  B,  mentre
altri   tipi   di   cellule   possono  utilizzare  il  meccanismo  di
riutilizzazione delle purine,  l'MPA  esercita  un  maggiore  effetto
citostatico sui linfociti che su altre cellule.
5.2 Proprieta' farmacocinetiche
L'MPA  nelle  concentrazioni  clinicamente rilevanti e' legato per il
97% all'albumina plasmatica.
In seguito a somministrazione orale, il micofenolato  mofetile  viene
in  gran  parte  rapidamente  assorbito  e trasformato completamente,
mediante un processo metabolico presistemico, nella sua forma  attiva
MPA.  In  seguito  a somministrazione orale, il micofenolato mofetile
non puo' essere dosato nel plasma.
L'MPA viene metabolizzato principalmente dalla  glucoroniltransferasi
in  glucuronide  fenolico  dell'MPA  (MPAG),  non  farmacologicamente
attivo.