Conferimento di ricompense al merito dell'Esercito(GU n.284 del 5-12-1997)
Con decreti ministeriali in data 20 ottobre 1997 sono stete conferite le seguenti ricompense al merito dell'Esercito: Croce d'oro Alla bandiera d'istituto della Scuola di guerra dell'Esercito, con la motivazione: "Per l'altissimo contributo istituzionale, in 130 anni di storia, alla formazione di comandanti ed ufficiali di stato maggiore dell'Esercito, nel culto dei massimi valori umani, militari, civici e professionali, e del genuino spirito di servizio alla Patria". - Civitavecchia, 11 marzo 1867-9 maggio 1997. Croci d'argento Al col. Gian Marco Chiarini, nato il 1 dicembre 1952 a Ferrara, con la motivazione: "Vice capo della branca affari civili militari del comando del corpo d'armata di reazione rapida di Ace (ARRC) nell'operazione ''Firm Endeavour'', condotta da IFOR in Bosnia-Erzegovina, assicurava il costante controllo delle attivita' inerenti al proprio incarico con raro senso di responsabilita' e spiccato spirito di sacrificio. Attivamente impegnato nella difficile attivita' volta a sviluppare e mantenere relazioni con tutte le organizzazioni internazionali, governative e non, instaurava costruttivi contatti che facilitavano l'adempimento dei compiti militari assegnati alle unita' dipendenti dall'ARRC. In particolare, contribuiva in maniera determinante a favorire il finanziamento di progetti indispensabili per il ritorno alla normalita' del Paese e a stabilire, con intelligenza e sagacia, favorevoli rapporti con le popolazioni locali. Il senso di responsabilita', il coraggio e la determinazione, la continuita' dell'impegno gli consentivano di ottenere nel difficile ambiente multinazionale riconoscimenti e apprezzamenti che, a prezzo di sacrifici anche personali, contribuivano ad elevare il lustro e il decoro dell'Esercito italiano". - Sarajevo, 1 maggio-15 ottobre 1996. Al ten. col. Antonio Li Gobbi, nato il 2 settembre 1954 a Milano, con la motivazione: "Ufficiale superiore in S. SM partiva con il primo nucleo di ''precursori'' per Sarajevo, ove forniva valido e determinante supporto al delegato ufficiale coordinatore e rappresentante dell'autorita' nazionale (Ducran) nell'attivita' di pianificazione, preparazione e organizzazione in zona d'intervento del successivo afflusso del contingente italiano in Bosnia-Erzegovina, garantendo, nel contempo, un qualificato e tempestivo contributo informativo all'attivita' di pianificazione in atto presso gli organi centrali. Inserito successivamente nella branca G3 operazioni dello SM della divisione multinazionale Sud-Est, ove ha affrontato tutti i problemi operativi connessi con l'impiego della brigata multinazionale Sarajevo-Nord, per sei mesi ha assicurato il meticoloso e costante controllo delle attivita' inerenti al proprio incarico, assolvendo le proprie funzioni in maniera encomiabile. Ha partecipato con giovanile entusiasmo, grande impegno e generosita' a tutte le attivita' poste in essere dal comando divisione e si e' saputo rapidamente guadagnare la stima incondizionata di superiori e colleghi francesi per la professionalita' dimostrata e per l'acutezza dell'apporto di pensiero fornito in ogni occasione. In particolare, si' e prodigato con slancio, energia e senso di responsabilita' sia nelle fasi di pianificazione e minuziosa organizzazione delle complesse missioni operative che dovevano essere assegnate alla brigata multinazionale Sarajevo-Nord, sia nelle relative fasi esecutive seguendo personalmente nel dettaglio la messa in atto delle attivita' pianificate, dando prova di competenza e disponibilita' che esulava da qualsiasi limite di tempo. In tale contesto, la sua instancabile e continua presenza unita alla forte determinazione hanno contribuito a disinnescare situazioni potenzialmente critiche, garantendo sempre, con tatto e diplomazia, ma con estrema fermezza, la salvaguardia degli interessi del contingente italiano nell'ambito della divisione e favorendo la realizzazione delle migliori condizioni operative e di sicurezza per le unita' nazionali impegnate sul terreno. In numerose circostanze si' e' rivelato elemento chiave per suggerire soluzioni efficaci e brillanti per svariati problemi operativi affrontati dalla divisione. Le doti professionali dimostrate lo hanno presto qualificato quale prezioso collaboratore del Ducran anche per problematiche eccedenti il puro ambito operativo. Esempio di ufficiale di elevata professionalita', volitivo ed animato da interiorizzato senso del dovere, che ha conferito indubbio prestigio alla Forza armata ed al Paese in un contesto multinazionale delicato ed ha contribuito in maniera significativa al successo del contingente italiano durante i difficilli periodi dello schieramento, dell'assunzione della responsabilita' del settore e di tutta la ''fase militare'' della missione Ifor". - Bosnia-Erzegovina, 19 dicembre 1995-21 giugno 1996. Al cap. Luca Appolloni, nato il 1 febbraio 1966 a Pisa, con la motivazione: "Comandante della compagnia Genio ferrovieri partecipava alle dipendenze del comando del corpo d'armata di reazione rapida di Ace (ARRC) all'operazione "Firm Endeavour" condotta dall'IFOR in Bosnia-Erzegovina, assumendo per oltre sei mesi la responsabilita' di ripristinare la linea ferroviaria Zvornik-Tuzla-Brcko e prodigandosi con slancio e professionalita' nello studio, pianificazione, organizzazione, condotta e controllo delle diversificate attivita' operative e logistiche. Con diuturno e determinato impegno, in un ambiente contrassegnato da tensioni derivanti dalle prime elezioni democratiche, operava, intimamente animato da elevato spirito umanitario, per favorire il ritorno alla normalita' del Paese. Generoso e determinato intratteneva, inoltre, proficue relazioni sia con i rappresentanti delle etnie serba e musulmana, sia con i comandi militari della Nato nelle cui zone di responsabilita' si trovava ad operare. La professionalita', l'orgoglio nazionale dimostrato, l'intelligente ed efficace apporto contribuivano ad elevare il lustro ed il decoro dell'Esercito italiano". - Sarajevo, 15 marzo-6 novembre 1996. Croci di bronzo Al ten. col. Gian Paolo Tongiorgi, nato il 4 aprile 1942 a La Spezia, con la motivazione: "Ufficiale di collegamento del comando di corpo d'armata di reazione rapida di Ace (ARRC) nell'operazione "Firm Endeavour" condotta da IFOR in Bosnia-Erzegovina, profondeva ogni sua energia per facilitare la delicata operazione di schieramento del contingente italiano risolvendo, in un ambiente operativo impegnativo e dai rischi imprevedibili, inevitabili e non marginali problemi connessi con lo sbarco del personale e dei mezzi in Croazia, con il loro afflusso per via ordinaria lungo itinerari di difficile transitabilita' e con la sistemazione degli accantonamenti a Sarajevo. La sua non comune capacita' organizzativa e le sue eccellenti qualita' professionali contribuivano, inoltre, a stabilire e mantenere quei contatti con gli organismi dell'ONU che si rendevano necessari per acquisire materiali ed infrastrutture essenziali per il conseguimento della piena operativita' dei reparti italiani. Rientrato in un primo momento nei ranghi del Rear e, successivamente, trasferito al Main del corpo d'armata di reazione rapida svolgeva, con altissimo senso di responsabilita' e spiccato spirito di sacrificio, l'incarico di addetto alla logistica ricevendo ampie attestazioni di stima per l'intelligente ed efficace apporto fornito in ogni occasione. L'irreprensibile comportamento, l'orgoglio nazionale dimostrato, la continuita' dell'impegno contribuivano a mantenere alto il lustro ed il decoro dell'Esercito italiano". - Sarajevo, 14 dicembre 1995-15 settembre 1996. Al magg. Carlo Fortino, nato il 29 maggio 1995 a San Valentino Torio (Salerno), con la motivazione: "Ufficiale superiore t.SG raggiungeva il primo nucleo di ''precursori'' a Sarajevo pochi giorni dopo l'inizio dell'operazione ''Joint Endeavour'' nella fase particolarmente delicata dell'avvio dell'operazione, il magg. Fortino ha collaborato all'attivita' di pianificazione, preparazione e organizzazione in zona d'intervento del successivo afflusso del contingente italiano. In particolare, inserito nella cellula G3-Piani, l'ufficiale si e' completamente integrato in ambito comando divisione ed ha partecipato, con fecondo spirito partecipativo e non comune dedizione a tutte le attivita' poste in essere dal citato comando, guadagnandosi rapidamente la stima incondizionata dei superiori e colleghi francesi per la professionalita' dimostrata e per le peculiari doti di gradevole comunicativa. Forte del credito di cui godeva presso i colleghi francesi, sia per aver frequentato l'''Ecole de guerre'' a Parigi sia per le brillanti e ponderate soluzioni trovate alle problematiche affidategli, e risultato di grandissima utilita' per la risoluzione dei problemi tra la brigata multinazionale Sarajevo-Nord ed il comando DMN-SE salvaguardando, sempre con grande tatto e diplomazia, gli interessi del contingente italiano. In particolare, si e' impegnato con puntiglioso scrupolo nella pianificazione delle missioni operative che dovevano essere assegnate alla brigata multinazionale Sarajevo-Nord. Impiegato anche nell'ambito della cellula G3-Operazioni, in assenza dell'ufficiale italiano titolare o in rinforzo allo stesso in momenti di particolare intensita' delle operazioni, si e' distinto per prontezza di reazione e grande capacita' di gestione di situazioni critiche per l'intero periodo in teatro d'operazioni, l'ufficiale ha fornito un elevatissimo rendimento in ogni situazione, dimostrando grande professionalita' ed incondizionata dedizione al servizio e contribuendo a conferire prestigio alla Forza armata ed al Paese in un contesto multinazionale delicato". - Bosnia-Erzegovina, 27 dicembre 1995-21 giugno 1996. Al cap. Max Andre' Barbacini, nato l'8 settembre 1963 a Brignoles (Francia), con la motivazione: "Ufficiale inserito nella cellula G2 del comando divisione multinazionale Sud-Est sin dal suo arrivo in zona d'operazioni, si e' integrato mirabilmente nel delicato incarico, grazie anche all'ottima padronanza delle lingue sia francese sia inglese, partecipando con impegno ed energia a tutte le attivita' poste in essere dalla DMN-SE. In virtu' della non comune capacita' di visione dell'essenziale in ogni problematica affrontata, della capacita' rapida ed approfondita analisi e della forte determinazione nel sostenere le proprie tesi, il capitano Barbacini si e' guadagnato rapidamente la stima incondizionata di superiori e colleghi francesi, imponendosi quale principale elemento di riferimento nell'ambito della cellula G2 divisionale. Nello specifico settore, il suo apporto di pensiero e' stato, frequentemente valutato, dagli stessi superiori francesi, piu' qualificante di quello del tenente colonnello capocellula. In particolare, nell'attivita' di ispezione ai ''siti'' di armamenti delle fazioni ha dato prova di sangue freddo e capacita' di mediazione. Per l'intero periodo in teatro d'operazioni, l'ufficiale ha fornito un rendimento di tutto rilievo, dimostrando grande professionalita' e non comune senso del dovere, ed ha indubbiamente contribuito a conferire pregio alla Forza armata ed al Paese in un contesto multinazionale particolarmente delicato". - Bosnia-Erzegovina, 14 gennaio-17 luglio 1996. Al mar. ord. Giuseppe Pagliaro, nato il 20 gennaio 1964 a Caronia (Messina), con la motivazione: "Sottufficiale analista della branca intelligence del comando del corpo d'armata di reazione rapida di Ace (ARRC) nell'operazione ''Firm Endeavour'' condotta da IFOR in Bosnia-Erzegovina, operava alle dipendenze di ufficiali di diversa nazionalita' ricoprendo incarichi di elevatissima responsabilita'. Con determinazione fuori dal comune, con inventiva e notevole spirito di sacrificio otteneva in ogni situazione risultati brillanti e si distingueva per competenza e professionalita'. In un ambiente caratterizzato da tensione e in un difficile contesto multinazionale che comportava un impegno notevole, forniva in ogni occasione prestazioni elevatissime. Generoso, determinato ed energico, pienamente consapevole delle responsabilita' affidategli, profondamente animato di fede nel servizio, contribuiva ad accrescere il lustro ed il decoro dell'Esercito italiano. Raro esempio di sentito attaccamento al dovere, di completa dedizione e di assoluta lealta'". - Sarajevo, 26 novembre 199520 novembre 1996.