MINISTERO DEL TESORO, DEL BILANCIO E DELLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA

CIRCOLARE 3 aprile 2000, n. 17 

Assestamento del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2000.
(GU n.84 del 10-4-2000)
 
 Vigente al: 10-4-2000  
 

                                  Alla  Presidenza  del Consiglio dei
                                    Ministri
                                  A tutti i Ministeri
                                  A tutte le amministrazioni autonome
                                  A  tutti  gli  Uffici  centrali del
                                  bilancio  presso le amministrazioni
                                  e aziende autonome
                                  e, per conoscenza:
                                  Alla Corte dei conti
  1. L'azione  di  risanamento  della finanza pubblica ha confermato,
nel  decorso  1999,  i  positivi  risultati  che  hanno consentito la
partecipazione  a  pieno  titolo  del  nostro  Paese  alla terza fase
dell'Unione  monetaria europea. L'indebitamento netto delle pubbliche
amministrazioni  (deficit),  rilevante  ai  fini della valutazione di
convergenza  prevista  nel  trattato  di  Maastricht,  si  e' ridotto
all'1,9  per cento del prodotto interno lordo, nonostante la limitata
crescita  dell'economia,  di  oltre  un  punto inferiore alle attese;
l'avanzo  primario  ha  sfiorato  il  5  per  cento  del  PIL;  si e'
accentuata  la  discesa del rapporto debito/PIL, passato dal 116,3 al
114,9 per cento.
  Nonostante   gli   acquisiti  effetti  strutturali  dell'azione  di
risanamento, il mantenimento della finanza pubblica entro i parametri
consentiti  dal  patto di stabilita' e' un obiettivo che richiede una
continua  e  permanente attenzione e non consente alcun rallentamento
nell'azione  di  contenimento  e  di razionalizzazione in cui sono da
anni  impegnate le pubbliche amministrazioni. Cio' e' particolarmente
vero   nell'anno   in  corso,  per  il  quale  l'indebitamento  netto
consentito  non  potra'  superare l'1,5 per cento e l'avanzo primario
dovra' attestarsi almeno al 5 per cento del PIL.
  Il  disegno  di  legge di assestamento delle previsioni di bilancio
per  il  2000  si  inserisce  in  tale  contesto,  esplicando  la sua
principale  funzione  di  aggiustamento  nel  corso  della gestione e
ponendosi  come  componente  della manovra di bilancio, pur nella sua
configurazione di provvedimento di natura formale. Esso e' chiamato a
svolgere una funzione ricognitiva della manovra in atto e costituisce
necessario  punto  di  riferimento delle azioni che saranno stabilite
col nuovo documento di programmazione per il quadriennio 2001-2004.
  L'assestamento  per  il  2000  costituisce  un punto di riferimento
indispensabile  anche per la costruzione del bilancio 2001 sulla base
della recente riforma del bilancio dello Stato (legge n. 94/1997).
  2. Il  provvedimento  legislativo  di  assestamento  dovra'  essere
presentato  al Parlamento entro il prossimo 30 giugno, secondo quanto
stabilito dall'art. 17, comma 1, della legge n. 468/1978.
  Le    proposte    di   assestamento   saranno   considerate   dalle
amministrazioni  proponenti in funzione delle aggregazioni per centri
di  responsabilita'  e per unita' previsionali di base ai sensi della
cennata riforma.
  Tuttavia,   come  per  gli  anni  decorsi,  la  concreta  attivita'
propositiva  dovra'  realizzarsi  attraverso  le schede concernenti i
singoli   capitoli   (unita'   elementari  gestionali),  che  saranno
aggregati  nelle  unita' previsionali per la decisione parlamentare e
consentiranno  la  predisposizione  degli  allegati  tecnici previsti
dalla vigente normativa in materia.
  Le  variazioni  da  proporre  a  livello di ciascun capitolo - o di
articolo se presente - dovranno riguardare distintamente:
    a) la consistenza dei residui (Rs);
    b) la previsione di competenza (Cp);
    c) la previsione di cassa (Cs).
  Le schede-capitolo da utilizzare risultano predisposte in linea con
l'attuale   struttura   del   bilancio;   in   proposito   si  rinvia
all'illustrazione  che,  al riguardo, viene riportata nella circolare
sulle previsioni per l'anno 2001 e triennio 2001-2003.
  2.1. Dal lato delle entrate, le previsioni di competenza e di cassa
vanno  riviste  alla  luce del quadro macro-economico di riferimento,
tenendo  conto  della piu' recente evoluzione naturale del gettito di
ciascuna  entrata  tributaria o contributiva in relazione alla natura
del  cespite. Le previsioni di cassa dovranno, in particolare, tenere
conto  degli  eventuali  scostamenti  della consistenza effettiva dei
residui  rispetto  alla  consistenza  presunta  utilizzata in sede di
formazione delle previsioni iniziali.
  2.2. Per   la  formazione  delle  previsioni  assestate  di  spesa,
indicazioni diverse valgono per le autorizzazioni di competenza e per
le autorizzazioni di cassa.
  2.2.1.    Per    le    autorizzazioni   di   competenza,   ciascuna
amministrazione dovra':
    a) verificare  la congruita' delle previsioni per le spese aventi
natura  obbligatoria,  anche  allo  scopo  di  garantire  il  pieno e
tempestivo   versamento   delle  ritenute  previdenziali  e  fiscali,
proponendo gli aggiustamenti del caso;
    b)  verificare  se  gli  stanziamenti  dei  singoli  capitoli, in
relazione all'andamento della spesa dei primi mesi dell'anno, possono
essere  ridotti; occorre comunque assicurare la insuperabilita' delle
previsioni originarie approvate con la legge di bilancio;
    c) per   i   capitoli   ai   quali   si   ritiene   assolutamente
indispensabile  apportare  variazioni  in  aumento degli stanziamenti
iniziali,  il  criterio  al  quale dovranno strettamente attenersi le
singole  amministrazioni e' che ogni proposta di aumento deve trovare
compensazione   in   riduzioni   di   altri   capitoli  della  stessa
amministrazione, della stessa natura;
    d) nell'ambito  dei  consumi  intermedi, le spese di manutenzione
degli  immobili in uso alle amministrazioni devono risultare ridotte,
nel  complesso,  di  almeno  il  3 per cento rispetto alle previsioni
iniziali,  ai  sensi del comma 2 dell'art. 24 della legge finanziaria
23 dicembre  1999,  n.  488;  inoltre, sugli stanziamenti di spese di
funzionamento non aventi natura obbligatoria deve essere in ogni caso
confermata  la  riduzione  disposta dal comma 6 della medesima norma,
ove  gia'  definita  con  il  previsto  decreto,  ferma  restando  la
possibilita' di proporre eventuali compensazioni.
  2.2.2. Per  le  autorizzazioni  di  cassa,  poiche' l'obiettivo che
l'assestamento  si  propone  e'  quello  di pervenire a una riduzione
delle  autorizzazioni di cassa, le amministrazioni dovranno esaminare
con  particolare  attenzione  i  capitoli  recanti  stanziamenti  per
"trasferimenti",  i  cui beneficiari detengono disponibilita' liquide
su  conti  di tesoreria o su contabilita' speciali; per essi ciascuna
amministrazione  dovra'  effettuare  una  specifica analisi diretta a
ridurre  le  autorizzazioni di cassa finalizzate alla riduzione delle
disponibilita' sui conti di tesoreria.
  3. Le variazioni, da proporre per ciascun capitolo - o articolo ove
presente  -  distintamente  per  residui,  competenza  e cassa, tutte
ispirate   necessariamente  al  principio  dell'invarianza,  dovranno
essere  riportate nelle medesime "schede-capitolo", utilizzate per le
proposte  di  previsione  relative  all'anno  2001,  che  gli  Uffici
centrali  del  bilancio  ritireranno  il  17  aprile  2000, presso il
Dipartimento  della  ragioneria  generale  dello  Stato - Ispettorato
generale per l'informatizzazione della contabilita' di Stato - Via XX
Settembre  n.  97,  per  il  successivo  inoltro alle amministrazioni
competenti.
  In  dette  "schede-capitolo"  -  oltre  a  numero,  denominazione e
previsione  iniziale  2000  di  ciascun  capitolo  o  articolo - sono
riportate  le  variazioni  conosciute  dal  Sistema  informativo,  in
dipendenza  di  atti  amministrativi, intervenute dal 1o gennaio c.a.
alla data della stampa delle schede medesime.
  Le  amministrazioni dovranno far pervenire agli Uffici centrali del
bilancio entro il 15 maggio 2000 le richiamate "schede-capitolo", con
le proposte di assestamento per competenza e cassa, integrate:
    con   le   variazioni   per   atto  amministrativo  eventualmente
intervenute successivamente alla stampa delle "schede-capitolo" o non
esposte nelle schede stesse;
    con  le  variazioni  verificatesi  nella  consistenza del residui
sulla scorta del rendiconto 1999.
  Gli  stessi  Uffici  centrali del bilancio avranno cura di inserire
entro il 26 maggio 2000 - contestualmente alle proposte di previsione
per   il   2001   -   negli   archivi   del   Sistema  dipartimentale
dell'Ispettorato  generale  per le politiche di bilancio gli elementi
relativi    all'assestamento    2000    contenuti    nelle   predette
"schede-capitolo",   e  trasmetteranno  le  schede  stesse  a  questo
Ministero entro il 30 maggio 2000.
  Gli   stessi   adempimenti  devono  intendersi  riferiti  anche  ai
capitoli/articoli di entrata gestiti dalle singole amministrazioni.
  Con  l'occasione  si  precisa  che gli Uffici centrali del bilancio
potranno  indicare  nelle  schede-capitolo  le  eventuali proposte di
modifica  dei  riferimenti  normativi, ai fini dell'aggiornamento del
"Nomenclatore  degli  atti",  il  cui  contenuto  assume  particolare
rilievo a seguito delle procedure sul mandato informatico.
                                * * *
  In conclusione, si ricorda:
    a) che  i  livelli  delle  spese, sia di competenza che di cassa,
stabiliti  con  la legge finanziaria non devono essere elevati con il
provvedimento   legislativo   di  assestamento  delle  previsioni  di
bilancio;
    b) che  il  saldo  di  cassa del bilancio dello Stato deve essere
avvicinato  al  valore  del saldo di cassa del settore statale che e'
stato  rideterminato  dalla recente relazione trimestrale di cassa in
31.000 miliardi.
  E'  quindi  indispensabile  che  ciascuna amministrazione adotti un
comportamento costruttivo e consapevole, evitando proposte di aumenti
di  spesa non compensate e non vagliate con severita' e ricercando di
contribuire all'azione in corso di contenimento della spesa pubblica.
Si  invitano  gli Uffici centrali del bilancio a prestare la consueta
massima collaborazione alle amministrazioni.
                                                   Il Ministro: Amato