COMITATO NAZIONALE DI PARITA' E DI PARI OPPORTUNITA' NEL LAVORO

PROVVEDIMENTO 30 maggio 2001 

Programma-obiettivo   per  la  promozione  della  presenza  femminile
all'interno  delle  organizzazioni anche al fine di rendere le stesse
piu' vicine alle donne.
(GU n.149 del 29-6-2001)

                  IL COMITATO NAZIONALE DI PARITA'
                  E DI PARI OPPORTUNITA' NEL LAVORO

  Visto  il  decreto  legislativo  23 maggio 2000, n. 196, pubblicato
nella  Gazzetta  Ufficiale  n.  166  del  18 luglio 2000, concernente
disciplina  dell'attivita'  delle  consigliere  e  dei consiglieri di
parita'  e  disposizioni  in  materia  di  azioni  positive,  a norma
dell'art. 47 della legge 17 maggio 1999, n. 144;
  Visto,  in particolare, l'art. 7, comma 1, sostitutivo dell'art. 2,
comma 1, della legge 10 aprile 1991, n. 125, nel quale si prevede che
a  partire  dal  1o ottobre  ed  entro  il 30 novembre di ogni anno i
datori   di  lavoro  pubblici  e  privati,  i  centri  di  formazione
professionale   accreditati,   le   associazioni,  le  organizzazioni
sindacali  nazionali  e  territoriali possono richiedere al Ministero
del  lavoro  e della previdenza sociale di essere ammessi al rimborso
totale  o  parziale  di  oneri  finanziari connessi all'attuazione di
progetti di azioni positive;
  Visto  l'art.  7,  comma  2,  del suddetto decreto legislativo, che
modifica  l'art. 6, comma 1, lettera c), della legge n. 125/1991, nel
quale  si  stabilisce  che  il  Comitato nazionale di parita' formuli
entro  il  31 maggio  di  ogni  anno un programma-obiettivo nel quale
vengono  indicate  le  tipologie  di  progetti di azioni positive che
intende  promuovere, i soggetti ammessi per le singole tipologie ed i
criteri di valutazione;
  Considerato   che   le   caratteristiche   del  programma-obiettivo
riguardano:
    un  investimento  qualitativo  su  un  numero  piu'  limitato  di
progetti di azioni positive;
    la  ripresa  di azioni positive all'interno delle aziende e delle
organizzazioni  rivolte  alle donne entrate in questi ultimi anni nel
mondo del lavoro;
    la  promozione  di  azioni  positive nell'ambito di interventi di
sviluppo locale e derivanti dalla programmazione negoziata;
  Considerato  che  per  quanto riguarda gli aspetti di qualita' e la
necessaria ottica di genere, si ritiene di dover incidere sui fattori
che  creano  condizioni  di  disparita'  al  fine  di eliminarli. Per
favorire  l'ingresso,  la  permanenza  e  l'avanzamento professionale
delle donne si ritiene di dover promuovere:
    azioni di sistema che tengano conto del complesso contesto in cui
le donne agiscono;
    azioni intensive che continuino nel tempo;
    azioni   innovative  rispetto  agli  obiettivi  che  si  vogliono
perseguire  (ad  esempio  desegregazione  non  solo verso occupazioni
maschili, ma anche nelle occupazioni femminili);
  Tutto  cio'  considerato,  il  Comitato nazionale di parita' e pari
opportunita' nel lavoro;
                               Formula
per  il  2001 il programma-obiettivo che individua quale tipologia di
progetti  di  azione  positiva la seguente "Promozione della presenza
femminile  all'interno  delle organizzazioni anche al fine di rendere
le stesse piu' vicine alle donne".
  Si tratta di azioni positive che hanno l'obiettivo di:
    1) portare   nelle   organizzazioni   le   donne   verso   lavori
tradizionalmente  maschili,  gli uomini verso lavori tradizionalmente
femminili;
    2)  promuovere  le donne nei livelli, nei ruoli e nelle posizioni
di responsabilita' dove sono sottorappresentate;
    3)  sviluppare  metodi  e  modelli  mirati  ad inserire il lavoro
atipico ed il lavoro part-time nei percorsi di carriera;
    4)  all'interno  di  azioni  di  sistema che comprendano anche la
formazione  mettere  in  evidenza  gli  sbocchi occupazionali tramite
adeguate dichiarazioni dell'impresa.
  Destinatarie/i    delle    azioni   sono   persone   disoccupate/i,
inoccupate/i, occupate/i, iscritte/i, associate/i.
  I  soggetti  finanziabili  sono  i  datori  di  lavoro  privati, le
cooperative  e i loro consorzi, i datori di lavoro pubblici, i centri
di  formazione professionali accreditati, le organizzazioni sindacali
nazionali e territoriali e le associazioni di varia natura.
  La  valutazione  dei progetti fara' conseguentemente riferimento ai
seguenti criteri:
    trasversalita' rispetto alle politiche organizzative;
    capacita' di produrre effetti di sistema;
    qualita' e logica progettuale;
    efficacia delle azioni;
    congruita' economico-finanziaria.
  Nella  Gazzetta  Ufficiale  della  Repubblica italiana e' in via di
pubblicazione il decreto interministeriale recante: "Disciplina delle
modalita'  di presentazione, valutazione e finanziamento dei progetti
di  azioni  positive per la parita' uomo-donna nel lavoro di cui alla
legge  10 aprile  1991,  n.  125",  cui  si  fa  rinvio  anche per le
modalita'   di   presentazione   della   domanda   di  ammissione  al
finanziamento (da esprimere pure in euro) dei progetti.
    Roma, 30 maggio 2001
                                   Il presidente del Comitato: Piloni