N. 239 ORDINANZA 5 - 14 giugno 2002
Giudizio di legittimita' costituzionale in via incidentale. Prescrizione e decadenza - Prescrizione in materia assicurativa - Diritto derivante dal contratto di assicurazione contro infortuni - Prescrizione - Termine annuale dal verificarsi del sinistro - Lamentata incongruita' - Carenza di motivazione dell'atto di rimessione - Manifesta inammissibilita' della questione. - Cod. civ., art. 2952, secondo comma. - Costituzione, artt. 3 e 24.(GU n.24 del 19-6-2002 )
LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: Presidente: Massimo VARI; Giudici: Riccardo CHIEPPA, Gustavo ZAGREBELSKY, Valerio ONIDA, Carlo MEZZANOTTE, Fernanda CONTRI, Guido NEPPI MODONA, Piero Alberto CAPOTOSTI, Annibale MARINI, Franco BILE, Giovanni Maria FLICK, Francesco AMIRANTE;
ha pronunciato la seguente Ordinanza nel giudizio di legittimita' costituzionale dell'art. 2952, secondo comma, del codice civile, promosso con ordinanza emessa il 16 gennaio 2001 dal giudice istruttore presso il tribunale di Milano nel procedimento civile vertente tra Fienga Ugo e le R.A.S. Assicurazioni s.p.a., iscritta al n. 269 del registro ordinanze 2001 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 16, 1a serie speciale, dell'anno 2001. Visto l'atto di intervento del Presidente del Consiglio dei ministri; Udito nella camera di consiglio del 27 febbraio 2002 il giudice relatore Fernanda Contri. Ritenuto che il giudice istruttore presso il tribunale di Milano, nel corso di un processo civile, ha sollevato questione di legittimita' costituzionale dell'art. 2952, secondo comma, del codice civile, nella parte in cui fissa in un anno dal verificarsi del sinistro il termine di prescrizione del diritto alla indennita' assicurativa, per violazione degli artt. 3, secondo comma e 24, primo e secondo comma, della Costituzione; che il rimettente ritiene "che la presente causa appare passibile di essere decisa sulla scorta dell'eccezione pregiudiziale di prescrizione annuale - sollevata dalla convenuta ex art. 2952, secondo comma cod. civ. - del diritto alla corresponsione dell'indennita' assicurativa azionato dall'attore"; che il giudice a quo, dopo aver considerato che l'istituto della prescrizione e' fondato sull'esigenza della certezza dei rapporti giuridici, rileva che il termine fissato nella disposizione impugnata e' "incongruente, vessatorio e giugulatorio" dal momento che e' "circostanza notoria" che la liquidazione assicurativa di un danno alla persona comporta necessariamente una lunga attivita' istruttoria anche al fine di attendere lo stabilizzarsi delle lesioni e del processo morboso; che il rimettente osserva che nella valutazione "comparativo-sistematica" dei diversi termini di prescrizione stabiliti dal codice, la disposizione impugnata mostra la sua irragionevolezza ed iniquita', specie se messa a raffronto con il termine previsto per un semplice danno al parafango, per risarcire il quale e' sufficiente la fattura del carrozziere". Considerato che il Tribunale di Milano dubita della legittimita' costituzionale dell'art. 2952, secondo comma, del codice civile, nella parte in cui prevede il termine annuale di prescrizione dei diritti di credito derivanti dai contratti di assicurazione contro gli infortuni, per violazione degli artt. 3, secondo comma e 24, primo e secondo comma, della Costituzione; che nell'ordinanza di rimessione non sono indicati ne' gli elementi del giudizio a quo ne' le ragioni per le quali si ritengono violate le disposizioni costituzionali, che vengono solo apoditticamente evocate; che in mancanza di tali elementi, la questione deve essere dichiarata manifestamente inammissibile. Visti gli artt. 26, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n. 87 e 9, secondo comma, delle Norme integrative per i giudizi davanti alla Corte costituzionale.
Per questi motivi LA CORTE COSTITUZIONALE Dichiara la manifesta inammissibilita' della questione di legittimita' costituzionale dell'art. 2952, secondo comma, del codice civile, sollevata, in riferimento agli artt. 3 e 24 della Costituzione, dal Tribunale di Milano con l'ordinanza indicata in epigrafe. Cosi' deciso in Roma, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 5 giugno 2002. Il Presidente: Vari Il redattore: Contri Il cancelliere:Di Paola Depositata in cancelleria il 14 giugno 2002. Il direttore della cancelleria:Di Paola 02C0554