N. 552 ORDINANZA (Atto di promovimento) 29 settembre 2005

Ordinanza  emessa  il  29  settembre  2005 dal tribunale regionale di
giustizia amministrativa di Bolzano sul ricorso proposto da Klotz Eva
contro Giunta Provincia di Bolzano

Istruzione  -  Provincia di Bolzano - Insegnamento obbligatorio nelle
  scuole  elementari  di  lingua  tedesca dell'italiano quale seconda
  lingua  fino  dalla  prima  classe  -  Contrasto con le norme dello
  Statuto   regionale  e  delle  relative  norme  di  attuazione  che
  prevedono  l'insegnamento  obbligatorio  della  seconda lingua «con
  inizio dalla seconda e dalla terza classe».
- Legge  Provincia  di Bolzano 30 dicembre 1988, n. 64, art. 2-bis, e
  succ. mod. ed integr.
- Statuto  della  regione Trentino Alto Adige, artt. 19 e 103; d.P.R.
  10 febbraio 1983, n. 89, art. 6, comma 2.
(GU n.47 del 23-11-2005 )
         IL TRIBUNALE REGIONALE DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA

    Ha  pronunciato  la  seguente  ordinanza  nel  ricorso n. 225 del
registro  generale dell'anno 2004, presentato da Cons. prov Dr. Klotz
Eva, nonche' i coniugi P, W. e A. P. R, in qualita' di genitori della
loro  figlia minorenne R. P., i coniugi O. F, e U. R., in qualita' di
genitori  del  loro  figlio  minorenne C., i coniugi O. F. e H. S. in
qualita'  di  genitori  della  loro figlia minorenne J., i coniugi S.
CI.,  e I. B. in qualita' di genitori del loro figlio minorenne P. R.
C., nonche' M. K. in qualita' di genitori della loro figlia minorenne
M.,  rappresentati  e  difesi  tutti dall'avv. Karl Schwienbacher con
domicilio  eletto  nello studio del medesimo in Bolzano, via Grappoli
50/38, come da mandato in calce al ricorso, ricorrente;
    Contro la giunta provinciale della provincia autonoma di Bolzano,
in persona del presidente della Giunta provinciale pro tempore, dott.
Luis  Durnwalder,  che  sta  in  giudizio  in forza della delibera di
Giunta  provinciale  n. 3481  dd.  25 settembre 2000, rappresentato e
difeso  dagli  avvocati  Renate  von  Guggenberg,  Laura  Fadanelli e
Stephan Beikircher domiciliata presso l'Avvocatura della Provincia in
Bolzano,  via  Crispi  3, come da mandato a margine della comparsa di
costituzione, resistente, per l'annullamento:
        I) della delibera di Giunta provinciale n. 3000 dd. 30 agosto
2004,  con  la quale veniva a) approvato il «Programma d'insegnamento
di  Italiano  -  lingua  seconda  per  la  prima  classe della scuola
elementare  di lingua tedesca di cui all'allegato a), che costituisce
parte   integrante   della   presente  deliberazione»;  b)  integrato
l'art. 2, comma 2 lettera b), del decreto del presidente della Giunta
provinciale  dd.  5  settembre  2000  n. 4/16.1  come  segue: "lingua
seconda  -  34  ore  nella  prima  classe  obbligatorie per tutti" c)
sostituito  l'art. 5, comma 1 del decreto del presidente della Giunta
provinciale  dd.  5  settembre  2000  n. 4/1.1  come segue: "l'orario
obbligatorio  annuale  complessivo  delle  attivita' didattiche ha la
durata  minima  di  884  (=26x34) ore nelle prime classi delle scuole
elementari  in  lingua  tedesca",  e con la quale il presidente della
Giunta  provinciale  veniva  autorizzato  all'emanazione del relativo
decreto;
        II)  del  decreto del presidente della Giunta della Provincia
Autonoma   di   Bolzano   n. 572/16.1/16.2  del  31  agosto  2004  ad
oggetto:«Programma  e monte ore annuale di insegnamento di Italiano -
lingua  seconda per la prima classe della scuola elementare di lingua
tedesca».
        III)  di  ogni altro atto presupposto, conseguente o comunque
connesso anche se non espressamente citato.
        Visto il ricorso notificato il 16 settembre 2004 e depositato
con i relativi allegati il 16 settembre 2004;
        Vista la comparsa di costituzione della Provincia autonoma di
Bolzano del 1° ottobre 2004;
        Viste le memorie delle parti;
        Vista  la  propria  ordinanza n. 185/2004 del 5 ottobre 2004,
con  la  quale  e' stata respinta la domanda di sospensione cautelare
del provvedimento impugnato;
        Vista  la  decisione  del  Consiglio  di  Stato,  VI sezione,
n. 5568  del  19  novembre  2004,  con  la  quale  e'  stato respinto
l'appello   proposto  dai  ricorrenti  avverso  la  citata  ordinanza
n. 185/2004;
        Visti gli atti tutti della causa;
        Relatore,  alla  pubblica  udienza  del  20  aprile  2005, il
Consigliere Anton Widmair;
        Uditi  l'avv.  K.  Schwienbacher per i ricorrenti e l'avv. S.
Beikircher per la Provincia autonoma di Bolzano;
        Ritenuto e considerato in fatto ed in diritto quanto segue:

                              F a t t o

    Con   ricorso  notificato  il  16  settembre  2004  i  ricorrenti
impugnano  i  provvedimenti indicati in epigrafe deducendo i seguenti
motivi:
        1)  Illegittimita'  per violazione dell'art. 19 dello Statuto
di  Autonomia (DPR 31 agosto 1972, n. 670) e dell'art. 6, comma 2 del
DPR  10  febbraio  1983,  n. 89 concernente norme di attuazione dello
statuto  speciale  della  Regione  Trentino-Alto  Adige in materia di
ordinamento scolastico in provincia di Bolzano.
        L'art. 19 dello statuto citato dispone l'obbligo in Provincia
di  Bolzano  dell'insegnamento  della  seconda  lingua  nelle  scuole
elementari  e  secondarie,  con  inizio  dalla  seconda o dalla terza
classe   elementare,   secondo   quanto  sara'  stabilito  con  legge
provinciale   su   proposta   vincolante   del   gruppo   linguistico
interessato.
        Ai  sensi  dell'art. 6 delle norme di attuazione nelle scuole
elementari   e   secondarie   in   lingua   tedesca  e'  obbligatorio
l'insegnamento  della  lingua  italiana. L'insegnamento della seconda
lingua  nelle scuole elementari ha inizio dalla seconda o dalla terza
classe,  secondo  quanto  sara'  stabilito  con legge provinciale, ai
sensi del primo comma dell'art. 19 dello Statuto;
        2) Violazione dell'art. 103 dello statuto - difetto di potere
ed  incompetenza assoluta della Giunta provinciale, da cui risulta la
nullita'  della  delibera  n. 3000/2004 della Giunta provinciale come
pure   del   decreto   del   presidente   della   Giunta  provinciale
n. 572/16.1/16.2  del  31  agosto  2004.  A norma dell'art. 103 dello
statuto  ogni  modifica  e'  soggetta al procedimento stabilito dalla
Costituzione per le leggi costituzionali.
    Per  i  suesposti  motivi  si  chiede  l'annullamento  ovvero  la
dichiarazione  di  nullita'  dei provvedimenti impugnati, con i quali
veniva   introdotto   a   partire   dall'anno   scolastico  2004/2005
l'insegnamento obbligatorio dall'italiano in misura di 34 ore annuali
in  tutte le prime classi delle scuole elementari in lingua tedesca e
ne veniva stabilito il programma didattico.
    La Provincia autonoma di Bolzano si e' regolarmente costituita in
giudizio  chiedendo, con memoria scritta, la reiezione del ricorso in
quanto  infondato.  In  via  preliminare  viene  eccepito  difetto di
legittimazione  attiva in capo alla consigliere provinciale dott. Eva
Klotz, con riferimento alla sentenza n. 263/2004 di questo Tribunale,
con  la quale una tale eccezione era stata in precedenza riconosciuta
legittima.
    La difesa della Provincia autonoma di Bolzano richiama inoltre la
disposizione dell'art. 2-bis della legge provinciale 30 dicembre 1988
n. 64  a  fondamento della delibera di Giunta provinciale n. 3000 del
30  agosto  2004  qui  impugnata  nonche'  dell'altrettanto impugnato
decreto  n. 572/16.1.116.2.  del  31 agosto 2004 del presidente della
Giunta provinciale.
    Su  questa  base  la  difesa  dei ricorrenti solleva questione di
legittimita'  costituzionale su quanto disposto dall'art. 2-bis della
legge  provinciale  n. 64/1988  per violazione dell'art. 16, comma 2,
nonche'  degli  articoli  19  e  103  dello statuto con riferimento a
quanto   disposto  dall'art. 116,  comma  1  della  Costituzione.  La
richiesta  sospensione  cautelare e' stata respinta il 5 ottobre 2004
con ordinanza di questo Tribunale.
    L'ordinanza  e'  stata confermata del Consiglio di Stato, sezione
VI, il 19 novembre 2004 (delibera n. 5568).
    All'esito  della  pubblica  udienza  di discussione del 20 aprile
2005 la vertenza e' passata in decisione.

                            D i r i t t o

    Nella  premessa  della delibera di Giunta provinciale n. 3000 del
30 agosto 2004 qui impugnata viene rilevato che:
        a)  «L'articolo  2-bis  della  legge  provinciale 30 dicembre
1988,  n. 64 e successive modifiche, relativa ai «Programmi didattici
per  la  scuola  primaria della provincia di Bolzano» prevede che con
decorrenza  all'entrata  in  vigore della legge provinciale n. 1/2004
(legge  finanziaria  2004) nella prima classe della scuola elementare
in  lingua  tedesca  viene  introdotto  l'insegnamento  di Italiano -
lingua  seconda nella misura di un'ora settimanale. Inoltre nel piano
dell'offerta formativa puo' essere prevista, per singole classi o per
tutte  le  classi  una  seconda  ora  settimanale  di insegnamento di
Italiano - lingua seconda. Per le classi, per le quali viene prevista
tale  seconda ora, la frequenza e' obbligatoria per tutte le alunne e
tutti gli alunni delle classi interessate.
        b)  Ai  sensi  del comma 2 del sopramenzionato articolo 2-bis
della  legge  provinciale  n. 64/1988  il programma di insegnamento e
l'orario  obbligatorio annuale complessivo delle attivita' didattiche
vanno  stabiliti  con  decreto del Presidente della Provincia, previa
delibera della Giunta provinciale.
        c)  Il  Consiglio scolastico provinciale il 25 agosto 2004 ha
espresso  il suo parere favorevole in merito alla bozza del programma
di  insegnamento  di  Italiano  -  lingua  seconda  e  alla  modifica
dell'orario di insegnamento.
        d)  Anche il Ministero dell'istruzione, Universita' e Ricerca
e' stato sentito con nota del 27 luglio 2004 in ordine al programma e
all'orario  di insegnamento per Italiano - lingua seconda nelle prime
classi delle scuole elementari in lingua tedesca.
        e) Ai sensi del sopramenzionato articolo 2-bis, comma 2 della
legge  provinciale n. 64/1988 e' pertanto necessario approvare con la
presente  deliberazione  il  programma  di insegnamento di Italiano -
lingua  seconda per la prima classe della scuola elementare in lingua
tedesca,  integrare  il  monte  ore  armuale delle singole discipline
della   scuola   elementare   in  lingua  tedesca,  che  e'  previsto
dall'articolo 2, comma 1, lettera b) del decreto del Presidente della
Giunta  provinciale  5  settembre  2000,  n. 4/16.1, nonche' adeguare
l'orerio obbligatorio annuale complessivo delle attivita' didattiche,
il quale e' stabilito dall'articolo 5, comma 1 del menzionato decreto
del Presidente della Giunta provinciale 5 settembre 2000, n. 4/16.1.»
    Con  decreto  del  presidente  della Giunta provinciale 31 agosto
2004  n. 572/16.1./16.2  il  programma  d'insegnamento  di Italiano -
seconda  lingua per la prima classe della scuola elementare in lingua
tedesca di cui all'allegato A, che costituisce parte integrante dello
stesso decreto, e' stato approvato. Il decreto ha altresi' introdotto
l'obbligatorieta'   per   tutti,  ad  integrazione  del  decreto  del
presidente  della  Giunta  provinciale  5  settembre  2000 n. 4/16.1,
dell'insegnamento della «lingua seconda - 34 ore nella prima classe».
    Nella  delibera  n. 3000/2004  della  Giunta  provinciale  e  nel
decreto n. 572/2004 qui impugnati, si rimanda quindi all'art. 2 legge
provinciale 30 dicembre 1988 n. 64, recentemente introdotto con legge
finanziaria  n. 1/2004,  con  il quale viene appunto introdotto nella
prima classe l'insegnamento di Italiano - seconda lingua in misura di
un'ora settimanale.
    Nonostante  i  provvedimenti impugnati con il ricorso in epigrafe
abbiano fondamento legislativo, ne viene richiesto l'annullamento per
illegittimita'   e   viene   sollevata   questione   di  legittimita'
costituzionale   avverso  l'art. 2-bis  della  legge  provinciale  30
dicembre  1988  n. 64  per  violazione dell'art. 16, comma 2, e degli
articoli 19 e 103 dello statuto.
    Questo Tribunale si e' occupato in precedenza di tale fattispecie
e  con  sentenza  n. 263  del 13 maggio 2004 ha cosi' deciso: Secondo
quanto  disposto  dall'art. 19,  comma  1 dello statuto e dall'art. 6
delle  norme  di  attuazione,  entrambe norme di rango costituzionale
(cfr. Corte Costituzionale n. 353 del 7 novembre 2001 e n. 520 del 21
novembre  2000),  l'insegnamento  obbligatorio  della  seconda lingua
nelle  scuole elementari inizia nella seconda o terza classe, secondo
quanto  stabilito con legge provinciale. Non vi e' alcun accenno alla
possibilita' di iniziare fin dalla prima classe.
    Su  questa  base  il  ricorso e' stato accolto ed i provvedimenti
amministrativi   che  introducevano  l'insegnamento  obbligatorio  di
Italiano  -  seconda  lingua  in  tutte  le prime classi delle scuole
elementari sono stati annullati.
    La    reiterazione   di   questi   provvedimenti   amministrativi
sostanzialmente  uguali,  viene ora sostenuta sulla base di una legge
ordinaria rappresentata dal citato art. 2-bis della legge provinciale
30  dicembre  1988  n. 64  (cosi' introdotto dall'art. 18 della legge
provinciale 8 aprile 2004 n. 1, legge finanziaria 2004).
    Gli  odierni  ricorrenti  lamentano  nuovamente  l'illegittimita'
manifesta  dei  provvedimenti  impugnati  per  violazione  dei citati
articoli  19  dello  statuto e 6, comma 2 delle norme di attuazione e
pongono,   come   detto,  questione  di  legittimita'  costituzionale
dell'art. 2-bis.
    Assumono  i  ricorrenti che, ai sensi dell'art. 19 dello statuto,
il  Consiglio  provinciale sia competente, su proposta vincolante del
gruppo    linguistico    interessato,   soltanto   a   far   iniziare
l'insegnamento  della  seconda  lingua esclusivamente dalla seconda o
terza  classe.  La  lettera  dell'art. 19  prevede che l'insegnamento
obbligatorio  della seconda lingua a partire dalla prima classe della
scuola  elementare  tedesca  non possa assolutamente essere stabilito
con mera legge provinciale.
    Nonostante  i  provvedimenti  impugnati  con  ricorso in epigrafe
abbiano  cosi'  ottenuto  fondamento giuridico, ne viene in ogni caso
richiesto  l'annullamento  per  illegittimita',  ponendo la questione
della   legittimita'   costituzionale   dell'art. 2-bis  della  legge
provinciale 30 dicembre 2988 n. 64 per violazione dell'art. 16, comma
2 e degli artt. 19 e 103 dello statuto.
    Vanno  innanzitutto  citate  in  entrambe  le lingue le norme cui
attiene l'interpretazione:
        1)  decreto  del  Presidente  della Repubblica 31 agosto 1992
n. 670   dello  statuto;  art. 19,  comma  1  -  omissis  -  «in  den
Grundschulen, von der zweiten oder dritten Klasse an, je nachdem, wie
es   mit   Landesgesetz  auf  bindenden  Vorschlag  der  betreffenden
Sprachgruppe  festgelegt  wird,  und  in  den Sekundarschulen ist der
Unterricht  der  zweiten  Sprache Pflicht» - «nelle scuole elementari
con  inizio  dalla seconda o dalla terza classe, secondo quanto sara'
stabilito  con  legge  provinciale  su proposta vincolante del gruppo
linguistico  interessato,  e  in  quelle  secondarie  e' obbligatorio
l'insegnamento della seconda lingua che e' impartito da docenti per i
quali tale lingua e' quella materna».
        2)  decreto del Presidente della Repubblica 10 febbraio 1983,
n. 89  norme  di  attuazione;  art. 6,  comma  2  «der Unterricht der
zweiten  Sprache,  der  italienischen  oder der deutschen, beginnt im
Sinne des Art. 19, Absatz 1 des Statutes von der zweiten oder dritten
KJasse  an,  je  nachdem,  wie es mit Landesgesetz festgelegt wird» -
«l'insegnamento  della  seconda  lingua,  italiana  o  tedesca, nelle
scuole  elementari  ha  inizio  dalla  seconda  o dalla terza classe,
secondo  quanto  sara'  stabilito con legge provinciale, ai sensi del
primo comma dell'art. 19 dello Statuto».
        3) legge provinciale 8 aprile 2004, n. 1: Dopo l'art. 2 della
legge  provinciale 30 dicembre 1988, n. 64 viene inserito il seguente
articolo: «Art. 2-bis. Insegnamento di Italiano - lingua seconda - 1.
Con  decorrenza dall'entrata in vigore della legge provinciale con la
quale viene inserito il presente articolo, nella scuola elementare in
lingua  tedesca viene introdotto nella prima classe l'insegnamento di
Italiano - lingua seconda nella misura di un'ora settimanale. Inoltre
nel  piano  dell'offerta  formativa puo' essere prevista, per singole
classi  o  per  tutte  le  classi,  una  seconda  ora  settimanale di
insegnamento di Italiano - lingua seconda. Per le classi per le quali
viene  prevista  tale  seconda  ora  la frequenza e' obbligatoria per
tutti  gli  alunni  e tutte le alunne delle classi interessate. 1. Il
programma di insegnamento e l'orario obbligatorio annuale complessivo
delle attivita' didattiche vanno stabiliti con decreto del Presidente
della Provincia, previa delibera della Giunta provinciale».
    Controversa   e'  l'interpretazione  delle  norme  dello  statuto
(strettamente  collegate)  sopra citate testualmente e delle relative
norme di attuazione.
    Mentre  per  i  ricorrenti  la  lettera della legge appare chiara
(«der Unterricht beginnt - l'insegnamento ha inizio»), la controparte
ritiene  che  le  norme  statutarie  citate  non  vietino  affatto la
possibilita'  di  istituire l'obbligo dell'insegnamento della seconda
lingua  nella  scuola  elementare  a  partire  dalla prima classe, In
questo  senso si e' espresso anche il Consiglio di Stato, sezione II,
nel proprio parere del 22 luglio 1992.
    Scopo e compito dell'art. 19, comma 1 rispettivamente dell'art. 6
comma  2 sarebbe quello di garantire l'inizio dell'insegnamento della
seconda  lingua  al  piu'  tardi  nella  seconda o terza classe della
scuola  elementare.  Soltanto questa interpretazione sarebbe conforme
alla  normativa  europea. L'Unione europea infatti prevede gia' nella
prima  infanzia la padronanza di tre lingue. I tentativi della difesa
della  Provincia  autonoma  di Bolzano di sostenere l'interpretazione
nel  senso  di «al piu' tardi» non convincono questo Collegio. E' pur
vero   che  nell'interpretazione  della  norma  vada  necessariamente
ricercata  la reale volonta' del legislatore, ma in ogni caso vale la
lettera  della  legge.  Va  rilevato  inoltre,  per  quanto  riguarda
l'art. 19,   che   l'intenzione  del  legislatore,  cioe'  quella  di
consolidare   innanzitutto   e   soprattutto   la   conoscenza  della
madrelingua,  si  manifesta  dal  contesto.  La  struttura normativa,
ovvero  la  lettera  ed  il  nesso  sistematico  del  citato art. 19,
appaiono  chiari ed in suscettibili di diverse opzioni ermeneutiche a
questo  Collegio:  l'insegnamento  della  seconda lingua inizia nella
seconda o terza classe, secondo come stabilito con legge provinciale.
E'  risaputo  che  interpretando  la legge deve darsi prevalenza alle
espressioni  letterali,  tanto  piu' quando appaiono chiare, come nel
caso  di  specie.  Non vi e' traccia di altra previsione, neppure per
analogia.   La  disposizione  dell'art. 2-bis  legge  provinciale  30
dicembre 1988, n. 64 non puo' essere giustificata su base statutaria.
Se  si',  soltanto  de jure condendo sul piano costituzionale, atteso
che  ad  un'interpretazione  conforme  allo statuto osta la chiara ed
univoca lettera della norma.
    Questo  collegio  nutre pertanto dubbi sulla costituzionalita' di
questo  articolo di legge e ritiene necessario rimettere davanti alla
Corte  costituzionale  la questione della legittimita' costituzionale
dell'art. 2-bis legge provinciale 31 dicembre 1988 n. 64 e succ. mod.
e  integr.  con riferimento agli artt. 19 e 103 dello statuto (d.P.R.
10 febbraio1983, n. 89).
    La  rilevanza  della  questione sollevata e' manifesta, in quanto
l'incostituzionalita'    del    citato    art. 2-bis    comporta   la
illegittimita'  dei  provvedimenti  impugnati per violazione di legge
(motivi n. 1 e 2).
    Il  ricorso in epigrafe va quindi sospeso e gli atti inviati alla
Corte Costituzionale.
    Tutto cio' premesso e
                              P. Q. M.
    Il  Collegio  ritiene rilevante e non manifestamente infondato il
sindacato  di  legittimita'  costituzionale  relativo  all'art. 2-bis
legge  provinciale  30  dicembre 1988 n. 64 e succ. mod.e integr. per
violazione  degli  artt. 19  e  103  dello statuto di autonomia della
Regione  Trentino-Alto  Adige  (d.P.R. 31 agosto 1972 n. 670) nonche'
dell'art. 6,  comma  2, della relativa norma di attuazione (d.P.R. 10
febbraio 1983, n. 89).
    Visto l'art. 134 Cost., l'art. 1 della norma costituzionale del 9
febbraio  1948,  n. 1 e gli artt. 23 e ss. della legge 11 marzo 1953,
n. 87.
    Ordina la sospensione del giudizio in corso e manda la segreteria
di:
        inviare gli atti alla Corte costituzionale;
        notificare  la  presente  ordinanza alle parti in causa ed al
presidente  della  Giunta  provinciale e di comunicare la stessa alla
presidente del Consiglio provinciale.
    Cosi'  deciso  in  Bolzano,  in Camera di consiglio del 20 aprile
2005.
                       Il Presidente: Demattio
L'estensore: Widmair
    La  presente traduzione, resa ai sensi del d.P.R. 15 luglio 1988,
n. 574  e  successive  modifiche ed integrazioni corrisponde al testo
originale in lingua tedesca.
        Bolzano, 29 settembre 2005
               La traduttrice-interprete: Pietragnoli
                       DAS VERWALTUNGSGERICHT
    Hat  folgenden  beschluss verkündet hinsichtlich des Rekurses Nr.
225  des  allgemeinen  Registers  des Jahres 2004, eingebracht von L.
Abg.  Dr. Klotz Eva, sowie die Eheleute P. W. und A. P. R. als Eltern
der  minderjährigen  Tochter  R. P., die Eheleute O. F. und U. R. als
Eltern  des minderjährigen Sohnes C. due Eheleute O. F. und H. S. als
Eltern  der  minderjährigen  Tochter J., die Eheleute S. C. und I. B.
als Eltern des minderjährigen Sohnes P., R. C. sowie M. K. als Eltern
der  minderjährigen Tochter M. alle vertreten und verteidigt durch RA
Karl  Schwienbacher  mit  Wahldomizil  in  der  Kanzlei desselben, in
Bozen, Weintraubengasse 50/38, gemäÞ der Vertretungsvollmacht am FuÞe
des   Rekurses  -  Rekurssteller  -  gegen  die  Landesregierung  der
Autonomen    Provinz   Bozen,   in   der   Person   des   amtierenden
Landeshauptmannes   Dr.   Luis   Durnwalder,   laut   Beschluss   der
Landesregierung Nr. 3481 vom 25.09.2000, und gemäÞ Vollmacht am Rande
des    Einlassungsschriftsatzes    anwaltschaftlich   vettreten   und
verteidigt  durch  die  Rechtsanwälte  Renate  von  Guggenberg, Laura
Fadanelli und Stepan Beikircher, mit Wahldomizil bei der Anwaltschaft
des Landes in Bozen, CrispistraÞe, Nr. 3 - Rekursgegnerin -
                           Wegen Aufhebung
        I)   des   Beschlusses   der  Landesregierung  Nr.  3000  vom
30.08.2004,  womit a), «der Lehrplan für italienisch - Zweite Sprache
in  der  ersten Klasse der Deutschsprachigen Grundschule gemäÞ Anlage
A),  die  wesentlicher  Bestandteil  des  Beschlusses ist», genehmigt
worden  ist;  b)  Art.  2  Absatz  2  Buchstabe  b)  des Dekretes des
Landeshauptmannes  vom  05.09.2000  Nr. 4/16.1 wie folgt ergänzt wird
«Zweite  Sprache  - 34 Stunden in der ersten Klasse verpflichtend für
alle»;  c) und Art. 5 Absatz 1 des Dekretes des Landeshauptmannes vom
05.09.2000   Nr.   4/1.1   wie   folgt  ersetzt  wird:  «Die  gesamte
obligatorische   Unterrichtszeit   beträgt  im  Jahr  mindestens  884
(=26x34)   Stunden   in  den  ersten  Klassen  der  deutschsprachigen
Grundschulen»   und   der   Landeshauptmann   ermächtigt   wird,  das
entsprechende Dekret zu erlassen;
    II)  des  Dekretes  des  Landeshauptmannnes der Autonomen Provinz
Bozen  Nr.  572/16.1/16.2  vom  31.08.2004  betreffend: «Lehrplan und
Jahresstundenkontingent  fur  Italienisch  -  Zweite  Sprache  in der
ersten Klasse der deutschsprachigen Grundschule».
    III)   aller   der   angefochtenen  MaÞnahme  vorangehenden,  ihr
nachfolgenden  oder sonst wie damit zusammenhängenden Akte, auch wenn
sie nicht namentlich erwähnt sind.
    Nach  Einsichtnabme  in  den Rekurs, zugestellt am 16.09.2004 und
mit den entsprechenden Anlagen am 16.09.2004 hinterlegt;
    Nach  Einsichtnahme  in  den Einlassungsschriftsatz der Autonomen
Provinz Bozen vom 01.10.2004;
    Nach Einsichtnahme in die Schriftsätze der Parteien;
    Nach  Binsichtnahme  in  den  eigenen  Beschluss Nr. 185/2004 vom
05.10.2004,  mit  dem  der  Antrag  um Aussetzung der Wirksamkeit der
angefochtenen MaÞnahme abgelehnt wurde;
    Nach  Einsichtnahme  in den BeschluÞ des Staatrates, VI. Sektion,
Nr.  5568  vom 19.11.2004, mit welchem die Berufung der Rekurssteller
gegen den obigen Beschluss Nr. 185/20004 abgelehnt wurde;
    Nach Prüfung aller Prozessunterlagen;
    Nach Anhörung bei der öffentlichen Verhandlung vom 20.04.2005 des
Rechtsanwaltes   K.  Schwienbacher  für  die  Rekurssteller  und  des
Rechtsanwaltes  S.  Beikircher  für  die  Autonome  Provinz  Bozen  -
Berichterstatter war Gerichtsrat Anton Widmair.
    Folgende Sach - und Rechtslage wurde erwogen:
                             Sachverhalt
    Mit  am  16.09.2004  zugestelltem  Rekurs  fechten  die im Rubrum
angeführten  Personen  die  ebenso  dort  angeführten  MaÞnahmen  aus
folgenden Gründen an:
    1) Rechtswidrigkeit wegen Verletzung des Art. 19 des Aut.St. (DPR
vom  31.08.1972,  Nr.  670)  sowie  des  Art.  6,  2.  Absatz des DPR
10.02.1983,   Nr.   89   betreffend   Durchführungsbestimmungen   zum
Sonderstatut   für   Trentino   Südtirol   auf   dem  Sachgebiet  der
Schulordnung in der Provinz Bozen.
    GemäÞ  Art.  19  der  Aut.St.  ist  in  der  Provinz Bozen in den
Grunduschulen,  von der 2. oder 3. Klasse an, je nach dem, wie es mit
LG  aufbindenden  Vorschlag  der betreffenden Sprachgruppe festgelegt
wird,  und  in den Sekundarschulen der Unterricht der zweiten Sprache
Pflicht  -  nelle scuole elementari, con inizio dalla seconda o dalla
terza classe, secondo quanto sara' stabilito con legge provinciale su
proposta  vincolante  del gruppo linguistico interessato, e in quelle
secondarie e' obbligatorio l'insegnamento della seconda lingua.
    GemäÞ Art. 6 der Durchführungsbestimmungen ist an den Grund - und
Sekundarschulen  mit  deutscher Unterrichtssprache der Unterricht der
italienischen  Sprache  vorgeschrieben.  Der  Unterricht  der zweiten
Sprache  beginnt  im Sinne des Art. 19, Absatz 1 des Statutes von der
zweiten  oder dritten Klasse an, je nachdem, wie es mit LG festgelegt
wird.  -  Nelle  scuole  elementari e secondarie in lingua tedesca e'
obbligatorio  l'insegnamento  della  lingua  italiana. L'insegnamento
della  seconda lingua nelle scuole elementari ha inizio dalla seconda
o dalla terza classe, secondo quanto sara' stabilito con LP, ai sensi
del primo comma dell'art. 19 dello Statuto.
    2)  Verletzung  des  Art.  103  des  Autonomiestatutes - fehlende
Machtbefugnis  und  absolute  Unzuständigkeit der Landesregierung und
daraus  resultierende  Nichtigkeit  des Beschlusses Nr. 3000/2004 der
Landesregierung  wie  auch  des Dekretes des LH Nr. 572/16.1/16.2 vom
31.08.2004.
    GemäÞ  Art.  103  des  Aut.St.  ist  bei  Änderungen  das  in der
Verfassung vorgesehene Verfahren für Verfassungsgesetze anzuwenden.
    Aus   den   angeführten   Gründen   wird   die   Aufhebung   bzw.
Nichtigerklärung  der angefochtenen MaÞnahmen beantragt, womit ab dem
Schuljahr  2004/2005  in  allen  ersten Klassen der deutschsprachigen
Grundschulen  verpflichtend  der  Unterricht  von  Italienisch zweite
Sprache   im   AusmaÞ   von   34  Jahresstunden  eingeführt  und  der
entsprechende Lehrplan festgelegt wird.
    Die   Autonome  Provinz  Bozen  hat  sich  ordnungsgemäÞ  in  den
Rechtsstreit   eingelassen  und  mit  ausführlichem  Schriftsatz  die
Abweisung des Rekurses ob seiner Unbegründetheit beantragt.
    Vorab  wird  die  fehlende Klagebefugnis der Landtagsabgeordneten
Frau  Dr.  Eva Klotz eingewendet, unter Bezugnahme auf das Urteil Nr.
263/2004  dieses  Gerichtes,  mit dem der Einwand solcher Art bereits
für Rechtens erkannt worden ist.
    Unter  anderem weist die Verteidigung der Autonomen Provinz Bozen
auf  die neue Bestimmung des Art. 2 bis des LG 30.12.1988, Nr. 64 hin
als    Grundlage   für   den   hier   angefochtenen   Beschluss   der
Landesregierung  Nr.  3000  vom  30.08.2004  sowie  für das ebenfalls
angefochtene   Dekret   Nr.   572/16.1./16.2.   vom   31.08.2004  des
Landeshauptmannes.
    Auf  der  Grundlage dieser Begründung erhebt die Verteidigung der
Rekurswerber  Einwand  der  Verfassungswidrigkeit  der Bestimmung des
Art. 2 bis des LG Nr. 64/1988 wegen Verletzung des Art. 16, Absatz 2,
sowie der Artt. 19 und 103 des Aut.St. mit Hinweis auf die Bestimmung
des Art. 116, 1. Absatz, der italienischen Verfassung.
    Der  Antrag  auf  Erlass von einstweiligem Rechtsschutz wurde mit
Beschluss dieses Gerichtes am 05.10.2004 abgewiesen.
    Dieser  Beschluss  wurde vom Staatsrat, VI. Sektion am 19.11.2004
besta"tigt (Beschluss Nr. 5568).
    Bei   der  o"ffentlichen  Verhandlung  am  20.04.2005  wurde  die
Streitsache zur Entscheidung verwiesen.
                          Rechtserwa"gungen
    In   der   Pra"ambel   des  hier  angefochtenen  Beschlusses  der
Landesregierung Nr. 3000 vom 30.08.2004 wird festgehalten:
        a) «der Art. 2 bis des LG vom 30.12.1988 Nr. 64, in geltender
Fassung,  betreffend den Lehrplan fu"r die Grundschulen der Autonomen
Provinz  Bozen  sieht  vor,  dass  ab Inkrafttreten des LG Nr. 1/2004
(Finanzgesetz  2004)  in  der  ersten  Klasse  der  deutschsprachigen
Grundschule  der Unterricht von Italienisch/Zweite Sprache, im AusmaÞ
einer  Wochenstunde  eingefu"hrt  ist.  Weiters kann im Schulprogramm
fu"r einzelne Klassen oder fu"r alle Klassen eine zweite Wochenstunde
Unterricht  von  Italienisch/Zweite  Sprache  vorgesehen werden. Fu"r
jene  Klassen, fu"r welche die zweite Stunde vorgesehen wird, ist der
Besuch  fu"r aller Schu"lerinnen und Schu"ler der betroffenen Klassen
verpflichtend;
        b) laut   Absatz   2   des  obgenannten  Art. 2  bis  des  LG
Nr. 64/1988   sind   der  Lehrplan  und  die  gesamte  obligatorische
Unterrichtszeit  im  Jahr  durch  Dekret  des  Landeshauptmannes nach
Beschluss der Landesregierung festzulegen;
        c) der    Landesschulart   hat   zum   Lehrplanentwurf   fu"r
Italienisch/Zweite Sprache in der ersten Klasse der deutschsprachigen
Grundschule  und  zur  Aba"nderung der Stundentafel am 25.08.2004 ein
positives Gutachten erteilt;
        d) auch  das  Ministerium  fu"r  Unterricht  Universita"t und
Forschung  wurde  mit  Schreiben  vom 27.07.2004 zum Lehrplan und zur
Stundentafel  fu"r  Italienisch/Zweite  Sprache in den ersten Klassen
der deutschsprachigen Grundschulen angeho"rt;
        e) im  Sinne  des  obgenannten  Art. 2  bis  Absatz  2 des LG
Nr. 64/1988  ist es daher notwendig durch den vorliegenden Beschluss,
den Lehrplan fu"r Italienisch/Zweite Sprache in der ersten Klasse der
deutschsprachigen       Grundschule      zu      genehmigen,      die
Jahresstundenkontingente  der einzelnen Fa"cher der deutschsprachigen
Grundschule,  welche durch Art. 2 Absatz 1, Buchstabe b) des Dekretes
des  Landeshauptmannes  vom 05.09.2000 Nr. 4/16.1 vorgesehen sind, zu
erga"nzen  sowie die gesamte obligatorische Unterrichtszeit im Jahre,
die    durch    Art. 5    Absatz 1   des   genannten   Dekretes   des
Landeshauptmannes    vom   05.09.2000,   Nr. 4.16.1   geregelt   ist,
anzupassen:
          Mit    Dekret    des   Landeshauptmannes   vom   31.08.2004
Nr. 572/16.1./16.2 ist der Lehrplan fu"r Italienisch - Zweite Sprache
in   der  ersten  Klasse  der  deutschsprachigen  Grundschule  gema"Þ
Anlage A),  die  wesentlicher Bestandteil des Dekretes ist, genehmigt
worden.  Mit  selbigem  Dekret  ist  - in Erga"nzung des Dekretes des
Landeshauptmannes  vom  05.09.2000 Nr. 4/16.1 - die «zweite Sprache -
34 Stunden   in   der   ersten   Klasse   verpflichtend   fu"r  alle»
festgeschrieben worden.
    Im hier angefochtenen Beschluss Nr. 3000/2004 der Landesregierung
wie  auch  im  Dekret Nr. 572/2004 wird also auf die mit Finanzgesetz
Nr. 1/2004  neu  eingefu"hrte  Bestimmung  des  Art. 2 bis des LG vom
30.12.1988  Nr. 64  verwiesen,  mit  dem,  wie gesagt, «in der ersten
Klasse  der Unterricht von Italienisch/Zweite Sprache im AusmaÞ einer
Wochenstunde eingefu"hrt wird».
    Obwohl  somit  die  mit  gegensta"ndlichem  Rekurs  angefochtenen
MaÞnahmen  eine  gesetzliche  Grundlage  haben,  wird deren Aufhebung
wegen  Rechtswidrigkeit  beantragt und gegen Art. 2 bis des LG Nr. 64
vom  30.12.1988  wegen  Verletzung  des  Art. 16,  Absatz 2 sowie der
Artt. 19  und  103  des Aut.St. der Einwand der Verfassungswidrigkeit
erhoben.
    Mit  gegensta"ndlicher  Streitfrage  hatte  sich  dieses  Gericht
bereits befasst und mit Urteil vom 13.05.2004 Nr. 263 im Wesentlichen
wie  folgt entschieden: Nach der Aussage im Art. 19, Absatz 1 Aut.St.
und   im   Art. 6   der  Durchfu"hrungsbestimmung,  beide  Normen  im
Verfassungsrang (vgl. Corte Costituzionale Nr. 353 vom 07.11.2001 und
Nr. 520  vom  21.11.2000),  beginnt der Pflichtunterricht der zweiten
Sprache  in  den Grundschulen von der zweiten oder dritten Klasse an,
je  nachdem,  wie  es  mit  Landesgesetz  festgelegt  wird. Von einem
mo"glichen Beginn in der ersten Klasse ist dabei mie die Rede.
    Auf  dieser  Grundlage  wurde  dem  Rekurs  stattgegeben  und die
VerwaltungsmaÞnahmen, mit denen der Unterricht von Italienisch Zweite
Sprache  in  allen  ersten Klassen der deutschsprachigen Grundschulen
verpflichtend eingefu"hrt wurde, aufgehoben.
    Die  Wiedervorlage  dieser  im  Wesentlichen  sich wiederholenden
MaÞnahmen  wird nun durch den erwa"hnten Art. 2 bis des LG 30.12.1988
Nr. 64  (so  eingefu"hrt  durch  Art. 18 des LG vom 08.04.2004 Nr. 1,
Finanzgesetz 2004) mit ordentlichem Gesetz untermauert.
    Die   heutigen   Rekurssteller   beklagen  wiederum  offenkundige
Rechtswidrigkeit  der  angefochtenen  MaÞnahmen  wegen Verletzung der
erwähnten     Artt. 19     (Aut.    St.)    und    6,    2.    Absatz
(Durchfu"hrungsbestimmnung)    und    wenden,    wie    gesagt,   die
Verfassungswidrigkeit des Art. 2 bis ein.
    Nach  Auffassung  der  Rekurswerber  hat laut Art. 19 Aut.St. der
Landtag allein die Befugnis, auf bindenden Vorschlag der betreffenden
Sprachgruppe,  den  Unterricht der zweiten Sprache ausschlieÞlich von
der  zweiten  oder  dritten  Klasse  an  beginnen zu lassen. Nach dem
Wortlaut  des  Art. 19 ko"nne der Zweitsprachenunterricht niemals nur
mit   Landesgesetz  bereits  fu"r  die  erste  Klasse  der  deutschen
Grundschule verpflichtend festgeschrieben werden.
    Obwohl  somit  die  mit  gegensta"ndlichem  Rekurs  angefochtenen
MaÞnahmen  eine  gesetzliche  Grundlage erhalten haben, wird trotzdem
deren Aufhebung wegen Rechtswidrigkeit beantragt und gegen Art. 2 bis
des  LG  Nr. 64 vom 30.12.1988 wegen Verletzung des Art. 16, Absatz 2
sowie   der   Art. 19   und   103   des   Aut.St.   der  Einwand  der
Verfassungswidrigkeit erhoben.
    Zuna"chst  voll  inhaltlich, in beiden Sprachen, die gesetzlichen
Bestimmungen, um deren Auslegung es geht:
        1) DPR   vom  31.08.1992  Nr. 670  Autonomiestatut;  Art. 19,
Absatz  1  -  omissis  -  « in den Grundschulen, von der zweiten oder
dritten  Klasse an, je nachdem, wie es mit Landesgesetz auf bindenden
Vorschlag  der  betreffenden Sprachgruppe festgelegt wird, und in den
Sekundarschulen  ist  der  Unterricht  der zweiten Sprache Pflicht» -
«nelle  scuole  elementari  con  inizio  dalla  seconda o dalla terza
classe,  secondo  quanto  sara'  stabilito  con  legge provinciale su
proposta  vincolante  del gruppo linguistico interessato, e in quelle
secondarie e' obbligatorio l'insegnamento della seconda lingua che e'
impartito da docenti per i quali tale lingua e' quella materna».
        2) DPR   vom   10.02.1983,  Nr. 89  Durchfu"hrungsbestimmung;
Art. 6,   Absatz 2,   «der   Unterricht   der  zweiten  Sprache,  der
italienischen  oder  der  deutschen,  beginnt  im  Sinne des Art. 19,
Absatz 1  des  Statutes  von  der  zweiten oder dritten Klasse an, je
nachdem,  wie  es mit Landesgesetz festgelegt wird» - «l'insegnamento
della  seconda lingua, italiana o tedesca, nelle scuole elementari ha
inizio  dalla  seconda  o  dalla  terza  classe, secondo quanto sara'
stabilito   con   legge   provinciale,   ai  sensi  del  primo  comma
dell'art. 19 dello Statuto».
        3) L.G. vom 08.04.2004, Nr. 1: Nach Art. 2 des Landesgesetzes
vom  30.  Dezember  1988,  Nr. 64, wird folgender Artikel eingefu"gt:
«Art. 2-bis  (Unterricht  von Italienisch-Zweite Sprache) - 1. In der
deutschsprachigen Grundschule wird mit Wirkung ab In-Kraft-Treten des
Landesgesetzes,  mit dem der gegenständliche Artikel eingefu"gt wird,
in der ersten Klasse der Unterricht von Italienisch-Zweite Sprache im
AusmaÞ  einer Wochenstunde eingefu"hrt. Weiters kann im Schulprogramm
fu"r  einzelne Klassen oder für alle Klassen eine zweite Wochenstunde
Unterricht  von  Italienisch-Zweite  Sprache  vorgesehen werden. Fu"r
jene  massen,  fu"r welche die zweite Stunde vorgesehen wird, ist der
Besuch  fu"r  alle Schu"ler und Schu"lerinnen der betroffenen Klassen
verpflichtend.   2. Der   Lehrplan  und  die  gesamte  obligatorische
Unterrichtszeit  im Jahr sind durch Dekret des Landeshauptmannes nach
Beschluss der Landesregierung festzulegen».
    Von  den Prozessparteien ist num die Auslegung der eben wo"rtlich
zitierten  (und  eng  verknu"pften)  Bestimmungen  im Aut.St. und der
dazugeho"renden Durchfu"hrungsbestimmung umstritten.
    Wa"hrend  fu"r  die  Rekurswerber  die  Gesetzesaussage  nach dem
Buchstaben eindeutig ist («der Unterricht beginnt - l'insegnamento ha
inizio»),  vertritt  die  Gegenseite  die  Auffassung,  die zitierten
Autonomiebestimmungen   wu"rden   keineswegs   verbieten,   dass  der
Unterricht  der  zweiten  Sprache  in  der Grundschule bereits in der
ersten  Klasse  verpflichtend  eingefu"hrt  werden  ko"nne. In diesem
Sinne  ha"tte sich bereits der Staatsrat II. Sektion im Gutachten vom
22.07.1992 ausgesprochen.
    Ziel  und  Aufgabe des Art. 19, Absatz 1 bzw. des Art. 6 Absatz 2
sei   zu   gewa"hrleisten,   dass   mit  dem  Zweitsprachenunterricht
spa"testens  in  der  zweiten  bzw.  dritten  Klasse  der Grundschule
begonnen  wird. Nur eine solche Auslegung sei europarechtkonform. Die
EU  verlange na"mlich, vom fru"hesten Kindesalter an drei Sprachen zu
beherrschen.
    Die Bemu"hungen der Verteidigung der Autonomen Provinz Bozen fu"r
eine  Auslegung  im  Sinne von «spa"testens» u"berzeugen diesen Senat
nicht.
    Mag sein, dass bei der Auslegang des Gesetzes der wirkliche Wille
des  Gesetzgebers  zu  erforschen  ist; immerlin gilt die Aussage des
Gesetzes.
    Übrigens,  die  Absicht  des  Verfassers des Art. 19 wird aus dem
Gesamtzusammenhang   offenbar,  nämlich  zuerst  und  vor  allem  die
Kenntnis  der Muttersprache zu festigen. Die normative Struktur, d.i.
Wortlaut  und  systematischer  Zusaimmenhang  im betroffenen Art. 19,
scheint  diesem  Senat klar und eindeutig zu sein: Der Unterricht der
2.  Sprache  beginnt  in  der  2.  oder  3. Klasse, je nachdem es mit
Landesgesetz  festgelegt wird. UnbestrittenermaÞen gilt vorrangig der
Wortlaut  der  Norm, umsomebr wenn dieser klar und eindeutig ist, wie
im vorliegenden Fall. Nirgendwo ist vorgesehen, auch nicht sinngemäÞ,
dass     der    Landesgesetzgeber    anders    bestimmen    kann. Die
GesetzesmaÞnahme  laut  Art.  2  bis  des L.G. vom 30.12.1988, Nr. 64
lässt  sich  statutarisch  nicht rechtfertigen. Wenn ja, dann de jure
condendo   auf   verfassungsrechtlicher   Ebene,  da  der  klare  und
eindeutige   Wortlaut  der  Norm  einer  statutenkonformen  Auslegung
entgegensteht.
    Dieser  Senat  hegt  daher  Zweifel  an  der VerfassungsmäÞigkeit
dieses   Gesetzesartikels   und   erachtet   es  für  notwendig,  die
VerfassungsmäÞigkeit  des  Art. 2bis des L.G. vom 30.12.1988, Nr. 64,
in  geltender  Fassung, mit Bezug auf die Artt. 19 und 103 des AutSt.
(DPR   31.08.1972,   Nr.   670)   sowie   Art.   16,   Absatz  2  der
Durchführungsbestimmung   (DPR   10.02.1983,   Nr.  89)  seitens  des
Verfassungsgerichtshofes prüfen zu lassen.
    Die Erheblichkeit der aufgeworfenen Frage ist augenscheinlich, da
die    Verfassungswidrigkeit   des   zitierten   Art.   2   bis   die
Rechtswidrigkeit der angefochtenen MaÞnahmen wegen Gesetzesverletzung
(Rechtsgrand Nr. 1 und 2) mit sich bringt.
    Das  gegenständliche Verfabren ist daher auszusetzen und die Akte
sind dem Verfassungsgerichtshof zu überstellen.
    All dies vorausgeschickt und
                     Aus den angeführten Gründen
    Erachtet der Senat den Einwand der Verfassungswidrigkeit des Art.
2  bis  des  LG  vom  30.12.1988  Nr.  64 in geltender Fassung, wegen
Verletzung  der  Artt.  19  und 103 des Aut.St. für Trentino-Südtirol
(DPR  vom  31.08.1972,  Nr.  670)  sowie  des  Art.  6, 2. Absatz der
betreffenden  Durchführungsbestimmung  (DPR  vom 10.02.1983, Nr. 89),
aus   den   angeführten  Gründen,  erheblich  und  nicht  offenkundig
unbegründet.
    Nach Einsichtnahme in den, Art. 134 der Verfassung, in den Art. 1
des  Verfassungsgesetzes  vom 09.02.1948, Nr. 1 und in die Art. 23 ff
des Gesetzes vom 11.03.1953, Nr. 87.
    Das gegenständliche Verfahren wird ausgesetzt und dem Sekretariat
wird wie folgt angeordnet:
        Die   Akte   sind   sogleich  an  den  Verfassungsgerichtshof
weiterzuleiten;
        Der  vorliegende  Beschluss  ist  den  Streitparteien und dem
Präsidenten  des  Landesausschusses ordnungsgemäÞ zuzustellen und dem
Präsidenten des Südtiroler Landtages mitzuteilen.
    So   entschieden   in  Bozen,  in  nichtöffentlicher  Sitzung  am
20.04.2005.
                       Der Präsident: Demattio
                    Der Urteilsverfasser: Widmair
05C1146