N. 552 ORDINANZA (Atto di promovimento) 29 settembre 2005
Ordinanza emessa il 29 settembre 2005 dal tribunale regionale di giustizia amministrativa di Bolzano sul ricorso proposto da Klotz Eva contro Giunta Provincia di Bolzano Istruzione - Provincia di Bolzano - Insegnamento obbligatorio nelle scuole elementari di lingua tedesca dell'italiano quale seconda lingua fino dalla prima classe - Contrasto con le norme dello Statuto regionale e delle relative norme di attuazione che prevedono l'insegnamento obbligatorio della seconda lingua «con inizio dalla seconda e dalla terza classe». - Legge Provincia di Bolzano 30 dicembre 1988, n. 64, art. 2-bis, e succ. mod. ed integr. - Statuto della regione Trentino Alto Adige, artt. 19 e 103; d.P.R. 10 febbraio 1983, n. 89, art. 6, comma 2.(GU n.47 del 23-11-2005 )
IL TRIBUNALE REGIONALE DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA Ha pronunciato la seguente ordinanza nel ricorso n. 225 del registro generale dell'anno 2004, presentato da Cons. prov Dr. Klotz Eva, nonche' i coniugi P, W. e A. P. R, in qualita' di genitori della loro figlia minorenne R. P., i coniugi O. F, e U. R., in qualita' di genitori del loro figlio minorenne C., i coniugi O. F. e H. S. in qualita' di genitori della loro figlia minorenne J., i coniugi S. CI., e I. B. in qualita' di genitori del loro figlio minorenne P. R. C., nonche' M. K. in qualita' di genitori della loro figlia minorenne M., rappresentati e difesi tutti dall'avv. Karl Schwienbacher con domicilio eletto nello studio del medesimo in Bolzano, via Grappoli 50/38, come da mandato in calce al ricorso, ricorrente; Contro la giunta provinciale della provincia autonoma di Bolzano, in persona del presidente della Giunta provinciale pro tempore, dott. Luis Durnwalder, che sta in giudizio in forza della delibera di Giunta provinciale n. 3481 dd. 25 settembre 2000, rappresentato e difeso dagli avvocati Renate von Guggenberg, Laura Fadanelli e Stephan Beikircher domiciliata presso l'Avvocatura della Provincia in Bolzano, via Crispi 3, come da mandato a margine della comparsa di costituzione, resistente, per l'annullamento: I) della delibera di Giunta provinciale n. 3000 dd. 30 agosto 2004, con la quale veniva a) approvato il «Programma d'insegnamento di Italiano - lingua seconda per la prima classe della scuola elementare di lingua tedesca di cui all'allegato a), che costituisce parte integrante della presente deliberazione»; b) integrato l'art. 2, comma 2 lettera b), del decreto del presidente della Giunta provinciale dd. 5 settembre 2000 n. 4/16.1 come segue: "lingua seconda - 34 ore nella prima classe obbligatorie per tutti" c) sostituito l'art. 5, comma 1 del decreto del presidente della Giunta provinciale dd. 5 settembre 2000 n. 4/1.1 come segue: "l'orario obbligatorio annuale complessivo delle attivita' didattiche ha la durata minima di 884 (=26x34) ore nelle prime classi delle scuole elementari in lingua tedesca", e con la quale il presidente della Giunta provinciale veniva autorizzato all'emanazione del relativo decreto; II) del decreto del presidente della Giunta della Provincia Autonoma di Bolzano n. 572/16.1/16.2 del 31 agosto 2004 ad oggetto:«Programma e monte ore annuale di insegnamento di Italiano - lingua seconda per la prima classe della scuola elementare di lingua tedesca». III) di ogni altro atto presupposto, conseguente o comunque connesso anche se non espressamente citato. Visto il ricorso notificato il 16 settembre 2004 e depositato con i relativi allegati il 16 settembre 2004; Vista la comparsa di costituzione della Provincia autonoma di Bolzano del 1° ottobre 2004; Viste le memorie delle parti; Vista la propria ordinanza n. 185/2004 del 5 ottobre 2004, con la quale e' stata respinta la domanda di sospensione cautelare del provvedimento impugnato; Vista la decisione del Consiglio di Stato, VI sezione, n. 5568 del 19 novembre 2004, con la quale e' stato respinto l'appello proposto dai ricorrenti avverso la citata ordinanza n. 185/2004; Visti gli atti tutti della causa; Relatore, alla pubblica udienza del 20 aprile 2005, il Consigliere Anton Widmair; Uditi l'avv. K. Schwienbacher per i ricorrenti e l'avv. S. Beikircher per la Provincia autonoma di Bolzano; Ritenuto e considerato in fatto ed in diritto quanto segue: F a t t o Con ricorso notificato il 16 settembre 2004 i ricorrenti impugnano i provvedimenti indicati in epigrafe deducendo i seguenti motivi: 1) Illegittimita' per violazione dell'art. 19 dello Statuto di Autonomia (DPR 31 agosto 1972, n. 670) e dell'art. 6, comma 2 del DPR 10 febbraio 1983, n. 89 concernente norme di attuazione dello statuto speciale della Regione Trentino-Alto Adige in materia di ordinamento scolastico in provincia di Bolzano. L'art. 19 dello statuto citato dispone l'obbligo in Provincia di Bolzano dell'insegnamento della seconda lingua nelle scuole elementari e secondarie, con inizio dalla seconda o dalla terza classe elementare, secondo quanto sara' stabilito con legge provinciale su proposta vincolante del gruppo linguistico interessato. Ai sensi dell'art. 6 delle norme di attuazione nelle scuole elementari e secondarie in lingua tedesca e' obbligatorio l'insegnamento della lingua italiana. L'insegnamento della seconda lingua nelle scuole elementari ha inizio dalla seconda o dalla terza classe, secondo quanto sara' stabilito con legge provinciale, ai sensi del primo comma dell'art. 19 dello Statuto; 2) Violazione dell'art. 103 dello statuto - difetto di potere ed incompetenza assoluta della Giunta provinciale, da cui risulta la nullita' della delibera n. 3000/2004 della Giunta provinciale come pure del decreto del presidente della Giunta provinciale n. 572/16.1/16.2 del 31 agosto 2004. A norma dell'art. 103 dello statuto ogni modifica e' soggetta al procedimento stabilito dalla Costituzione per le leggi costituzionali. Per i suesposti motivi si chiede l'annullamento ovvero la dichiarazione di nullita' dei provvedimenti impugnati, con i quali veniva introdotto a partire dall'anno scolastico 2004/2005 l'insegnamento obbligatorio dall'italiano in misura di 34 ore annuali in tutte le prime classi delle scuole elementari in lingua tedesca e ne veniva stabilito il programma didattico. La Provincia autonoma di Bolzano si e' regolarmente costituita in giudizio chiedendo, con memoria scritta, la reiezione del ricorso in quanto infondato. In via preliminare viene eccepito difetto di legittimazione attiva in capo alla consigliere provinciale dott. Eva Klotz, con riferimento alla sentenza n. 263/2004 di questo Tribunale, con la quale una tale eccezione era stata in precedenza riconosciuta legittima. La difesa della Provincia autonoma di Bolzano richiama inoltre la disposizione dell'art. 2-bis della legge provinciale 30 dicembre 1988 n. 64 a fondamento della delibera di Giunta provinciale n. 3000 del 30 agosto 2004 qui impugnata nonche' dell'altrettanto impugnato decreto n. 572/16.1.116.2. del 31 agosto 2004 del presidente della Giunta provinciale. Su questa base la difesa dei ricorrenti solleva questione di legittimita' costituzionale su quanto disposto dall'art. 2-bis della legge provinciale n. 64/1988 per violazione dell'art. 16, comma 2, nonche' degli articoli 19 e 103 dello statuto con riferimento a quanto disposto dall'art. 116, comma 1 della Costituzione. La richiesta sospensione cautelare e' stata respinta il 5 ottobre 2004 con ordinanza di questo Tribunale. L'ordinanza e' stata confermata del Consiglio di Stato, sezione VI, il 19 novembre 2004 (delibera n. 5568). All'esito della pubblica udienza di discussione del 20 aprile 2005 la vertenza e' passata in decisione. D i r i t t o Nella premessa della delibera di Giunta provinciale n. 3000 del 30 agosto 2004 qui impugnata viene rilevato che: a) «L'articolo 2-bis della legge provinciale 30 dicembre 1988, n. 64 e successive modifiche, relativa ai «Programmi didattici per la scuola primaria della provincia di Bolzano» prevede che con decorrenza all'entrata in vigore della legge provinciale n. 1/2004 (legge finanziaria 2004) nella prima classe della scuola elementare in lingua tedesca viene introdotto l'insegnamento di Italiano - lingua seconda nella misura di un'ora settimanale. Inoltre nel piano dell'offerta formativa puo' essere prevista, per singole classi o per tutte le classi una seconda ora settimanale di insegnamento di Italiano - lingua seconda. Per le classi, per le quali viene prevista tale seconda ora, la frequenza e' obbligatoria per tutte le alunne e tutti gli alunni delle classi interessate. b) Ai sensi del comma 2 del sopramenzionato articolo 2-bis della legge provinciale n. 64/1988 il programma di insegnamento e l'orario obbligatorio annuale complessivo delle attivita' didattiche vanno stabiliti con decreto del Presidente della Provincia, previa delibera della Giunta provinciale. c) Il Consiglio scolastico provinciale il 25 agosto 2004 ha espresso il suo parere favorevole in merito alla bozza del programma di insegnamento di Italiano - lingua seconda e alla modifica dell'orario di insegnamento. d) Anche il Ministero dell'istruzione, Universita' e Ricerca e' stato sentito con nota del 27 luglio 2004 in ordine al programma e all'orario di insegnamento per Italiano - lingua seconda nelle prime classi delle scuole elementari in lingua tedesca. e) Ai sensi del sopramenzionato articolo 2-bis, comma 2 della legge provinciale n. 64/1988 e' pertanto necessario approvare con la presente deliberazione il programma di insegnamento di Italiano - lingua seconda per la prima classe della scuola elementare in lingua tedesca, integrare il monte ore armuale delle singole discipline della scuola elementare in lingua tedesca, che e' previsto dall'articolo 2, comma 1, lettera b) del decreto del Presidente della Giunta provinciale 5 settembre 2000, n. 4/16.1, nonche' adeguare l'orerio obbligatorio annuale complessivo delle attivita' didattiche, il quale e' stabilito dall'articolo 5, comma 1 del menzionato decreto del Presidente della Giunta provinciale 5 settembre 2000, n. 4/16.1.» Con decreto del presidente della Giunta provinciale 31 agosto 2004 n. 572/16.1./16.2 il programma d'insegnamento di Italiano - seconda lingua per la prima classe della scuola elementare in lingua tedesca di cui all'allegato A, che costituisce parte integrante dello stesso decreto, e' stato approvato. Il decreto ha altresi' introdotto l'obbligatorieta' per tutti, ad integrazione del decreto del presidente della Giunta provinciale 5 settembre 2000 n. 4/16.1, dell'insegnamento della «lingua seconda - 34 ore nella prima classe». Nella delibera n. 3000/2004 della Giunta provinciale e nel decreto n. 572/2004 qui impugnati, si rimanda quindi all'art. 2 legge provinciale 30 dicembre 1988 n. 64, recentemente introdotto con legge finanziaria n. 1/2004, con il quale viene appunto introdotto nella prima classe l'insegnamento di Italiano - seconda lingua in misura di un'ora settimanale. Nonostante i provvedimenti impugnati con il ricorso in epigrafe abbiano fondamento legislativo, ne viene richiesto l'annullamento per illegittimita' e viene sollevata questione di legittimita' costituzionale avverso l'art. 2-bis della legge provinciale 30 dicembre 1988 n. 64 per violazione dell'art. 16, comma 2, e degli articoli 19 e 103 dello statuto. Questo Tribunale si e' occupato in precedenza di tale fattispecie e con sentenza n. 263 del 13 maggio 2004 ha cosi' deciso: Secondo quanto disposto dall'art. 19, comma 1 dello statuto e dall'art. 6 delle norme di attuazione, entrambe norme di rango costituzionale (cfr. Corte Costituzionale n. 353 del 7 novembre 2001 e n. 520 del 21 novembre 2000), l'insegnamento obbligatorio della seconda lingua nelle scuole elementari inizia nella seconda o terza classe, secondo quanto stabilito con legge provinciale. Non vi e' alcun accenno alla possibilita' di iniziare fin dalla prima classe. Su questa base il ricorso e' stato accolto ed i provvedimenti amministrativi che introducevano l'insegnamento obbligatorio di Italiano - seconda lingua in tutte le prime classi delle scuole elementari sono stati annullati. La reiterazione di questi provvedimenti amministrativi sostanzialmente uguali, viene ora sostenuta sulla base di una legge ordinaria rappresentata dal citato art. 2-bis della legge provinciale 30 dicembre 1988 n. 64 (cosi' introdotto dall'art. 18 della legge provinciale 8 aprile 2004 n. 1, legge finanziaria 2004). Gli odierni ricorrenti lamentano nuovamente l'illegittimita' manifesta dei provvedimenti impugnati per violazione dei citati articoli 19 dello statuto e 6, comma 2 delle norme di attuazione e pongono, come detto, questione di legittimita' costituzionale dell'art. 2-bis. Assumono i ricorrenti che, ai sensi dell'art. 19 dello statuto, il Consiglio provinciale sia competente, su proposta vincolante del gruppo linguistico interessato, soltanto a far iniziare l'insegnamento della seconda lingua esclusivamente dalla seconda o terza classe. La lettera dell'art. 19 prevede che l'insegnamento obbligatorio della seconda lingua a partire dalla prima classe della scuola elementare tedesca non possa assolutamente essere stabilito con mera legge provinciale. Nonostante i provvedimenti impugnati con ricorso in epigrafe abbiano cosi' ottenuto fondamento giuridico, ne viene in ogni caso richiesto l'annullamento per illegittimita', ponendo la questione della legittimita' costituzionale dell'art. 2-bis della legge provinciale 30 dicembre 2988 n. 64 per violazione dell'art. 16, comma 2 e degli artt. 19 e 103 dello statuto. Vanno innanzitutto citate in entrambe le lingue le norme cui attiene l'interpretazione: 1) decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1992 n. 670 dello statuto; art. 19, comma 1 - omissis - «in den Grundschulen, von der zweiten oder dritten Klasse an, je nachdem, wie es mit Landesgesetz auf bindenden Vorschlag der betreffenden Sprachgruppe festgelegt wird, und in den Sekundarschulen ist der Unterricht der zweiten Sprache Pflicht» - «nelle scuole elementari con inizio dalla seconda o dalla terza classe, secondo quanto sara' stabilito con legge provinciale su proposta vincolante del gruppo linguistico interessato, e in quelle secondarie e' obbligatorio l'insegnamento della seconda lingua che e' impartito da docenti per i quali tale lingua e' quella materna». 2) decreto del Presidente della Repubblica 10 febbraio 1983, n. 89 norme di attuazione; art. 6, comma 2 «der Unterricht der zweiten Sprache, der italienischen oder der deutschen, beginnt im Sinne des Art. 19, Absatz 1 des Statutes von der zweiten oder dritten KJasse an, je nachdem, wie es mit Landesgesetz festgelegt wird» - «l'insegnamento della seconda lingua, italiana o tedesca, nelle scuole elementari ha inizio dalla seconda o dalla terza classe, secondo quanto sara' stabilito con legge provinciale, ai sensi del primo comma dell'art. 19 dello Statuto». 3) legge provinciale 8 aprile 2004, n. 1: Dopo l'art. 2 della legge provinciale 30 dicembre 1988, n. 64 viene inserito il seguente articolo: «Art. 2-bis. Insegnamento di Italiano - lingua seconda - 1. Con decorrenza dall'entrata in vigore della legge provinciale con la quale viene inserito il presente articolo, nella scuola elementare in lingua tedesca viene introdotto nella prima classe l'insegnamento di Italiano - lingua seconda nella misura di un'ora settimanale. Inoltre nel piano dell'offerta formativa puo' essere prevista, per singole classi o per tutte le classi, una seconda ora settimanale di insegnamento di Italiano - lingua seconda. Per le classi per le quali viene prevista tale seconda ora la frequenza e' obbligatoria per tutti gli alunni e tutte le alunne delle classi interessate. 1. Il programma di insegnamento e l'orario obbligatorio annuale complessivo delle attivita' didattiche vanno stabiliti con decreto del Presidente della Provincia, previa delibera della Giunta provinciale». Controversa e' l'interpretazione delle norme dello statuto (strettamente collegate) sopra citate testualmente e delle relative norme di attuazione. Mentre per i ricorrenti la lettera della legge appare chiara («der Unterricht beginnt - l'insegnamento ha inizio»), la controparte ritiene che le norme statutarie citate non vietino affatto la possibilita' di istituire l'obbligo dell'insegnamento della seconda lingua nella scuola elementare a partire dalla prima classe, In questo senso si e' espresso anche il Consiglio di Stato, sezione II, nel proprio parere del 22 luglio 1992. Scopo e compito dell'art. 19, comma 1 rispettivamente dell'art. 6 comma 2 sarebbe quello di garantire l'inizio dell'insegnamento della seconda lingua al piu' tardi nella seconda o terza classe della scuola elementare. Soltanto questa interpretazione sarebbe conforme alla normativa europea. L'Unione europea infatti prevede gia' nella prima infanzia la padronanza di tre lingue. I tentativi della difesa della Provincia autonoma di Bolzano di sostenere l'interpretazione nel senso di «al piu' tardi» non convincono questo Collegio. E' pur vero che nell'interpretazione della norma vada necessariamente ricercata la reale volonta' del legislatore, ma in ogni caso vale la lettera della legge. Va rilevato inoltre, per quanto riguarda l'art. 19, che l'intenzione del legislatore, cioe' quella di consolidare innanzitutto e soprattutto la conoscenza della madrelingua, si manifesta dal contesto. La struttura normativa, ovvero la lettera ed il nesso sistematico del citato art. 19, appaiono chiari ed in suscettibili di diverse opzioni ermeneutiche a questo Collegio: l'insegnamento della seconda lingua inizia nella seconda o terza classe, secondo come stabilito con legge provinciale. E' risaputo che interpretando la legge deve darsi prevalenza alle espressioni letterali, tanto piu' quando appaiono chiare, come nel caso di specie. Non vi e' traccia di altra previsione, neppure per analogia. La disposizione dell'art. 2-bis legge provinciale 30 dicembre 1988, n. 64 non puo' essere giustificata su base statutaria. Se si', soltanto de jure condendo sul piano costituzionale, atteso che ad un'interpretazione conforme allo statuto osta la chiara ed univoca lettera della norma. Questo collegio nutre pertanto dubbi sulla costituzionalita' di questo articolo di legge e ritiene necessario rimettere davanti alla Corte costituzionale la questione della legittimita' costituzionale dell'art. 2-bis legge provinciale 31 dicembre 1988 n. 64 e succ. mod. e integr. con riferimento agli artt. 19 e 103 dello statuto (d.P.R. 10 febbraio1983, n. 89). La rilevanza della questione sollevata e' manifesta, in quanto l'incostituzionalita' del citato art. 2-bis comporta la illegittimita' dei provvedimenti impugnati per violazione di legge (motivi n. 1 e 2). Il ricorso in epigrafe va quindi sospeso e gli atti inviati alla Corte Costituzionale. Tutto cio' premesso e
P. Q. M. Il Collegio ritiene rilevante e non manifestamente infondato il sindacato di legittimita' costituzionale relativo all'art. 2-bis legge provinciale 30 dicembre 1988 n. 64 e succ. mod.e integr. per violazione degli artt. 19 e 103 dello statuto di autonomia della Regione Trentino-Alto Adige (d.P.R. 31 agosto 1972 n. 670) nonche' dell'art. 6, comma 2, della relativa norma di attuazione (d.P.R. 10 febbraio 1983, n. 89). Visto l'art. 134 Cost., l'art. 1 della norma costituzionale del 9 febbraio 1948, n. 1 e gli artt. 23 e ss. della legge 11 marzo 1953, n. 87. Ordina la sospensione del giudizio in corso e manda la segreteria di: inviare gli atti alla Corte costituzionale; notificare la presente ordinanza alle parti in causa ed al presidente della Giunta provinciale e di comunicare la stessa alla presidente del Consiglio provinciale. Cosi' deciso in Bolzano, in Camera di consiglio del 20 aprile 2005. Il Presidente: Demattio L'estensore: Widmair La presente traduzione, resa ai sensi del d.P.R. 15 luglio 1988, n. 574 e successive modifiche ed integrazioni corrisponde al testo originale in lingua tedesca. Bolzano, 29 settembre 2005 La traduttrice-interprete: Pietragnoli DAS VERWALTUNGSGERICHT Hat folgenden beschluss verkündet hinsichtlich des Rekurses Nr. 225 des allgemeinen Registers des Jahres 2004, eingebracht von L. Abg. Dr. Klotz Eva, sowie die Eheleute P. W. und A. P. R. als Eltern der minderjährigen Tochter R. P., die Eheleute O. F. und U. R. als Eltern des minderjährigen Sohnes C. due Eheleute O. F. und H. S. als Eltern der minderjährigen Tochter J., die Eheleute S. C. und I. B. als Eltern des minderjährigen Sohnes P., R. C. sowie M. K. als Eltern der minderjährigen Tochter M. alle vertreten und verteidigt durch RA Karl Schwienbacher mit Wahldomizil in der Kanzlei desselben, in Bozen, Weintraubengasse 50/38, gemäÞ der Vertretungsvollmacht am FuÞe des Rekurses - Rekurssteller - gegen die Landesregierung der Autonomen Provinz Bozen, in der Person des amtierenden Landeshauptmannes Dr. Luis Durnwalder, laut Beschluss der Landesregierung Nr. 3481 vom 25.09.2000, und gemäÞ Vollmacht am Rande des Einlassungsschriftsatzes anwaltschaftlich vettreten und verteidigt durch die Rechtsanwälte Renate von Guggenberg, Laura Fadanelli und Stepan Beikircher, mit Wahldomizil bei der Anwaltschaft des Landes in Bozen, CrispistraÞe, Nr. 3 - Rekursgegnerin - Wegen Aufhebung I) des Beschlusses der Landesregierung Nr. 3000 vom 30.08.2004, womit a), «der Lehrplan für italienisch - Zweite Sprache in der ersten Klasse der Deutschsprachigen Grundschule gemäÞ Anlage A), die wesentlicher Bestandteil des Beschlusses ist», genehmigt worden ist; b) Art. 2 Absatz 2 Buchstabe b) des Dekretes des Landeshauptmannes vom 05.09.2000 Nr. 4/16.1 wie folgt ergänzt wird «Zweite Sprache - 34 Stunden in der ersten Klasse verpflichtend für alle»; c) und Art. 5 Absatz 1 des Dekretes des Landeshauptmannes vom 05.09.2000 Nr. 4/1.1 wie folgt ersetzt wird: «Die gesamte obligatorische Unterrichtszeit beträgt im Jahr mindestens 884 (=26x34) Stunden in den ersten Klassen der deutschsprachigen Grundschulen» und der Landeshauptmann ermächtigt wird, das entsprechende Dekret zu erlassen; II) des Dekretes des Landeshauptmannnes der Autonomen Provinz Bozen Nr. 572/16.1/16.2 vom 31.08.2004 betreffend: «Lehrplan und Jahresstundenkontingent fur Italienisch - Zweite Sprache in der ersten Klasse der deutschsprachigen Grundschule». III) aller der angefochtenen MaÞnahme vorangehenden, ihr nachfolgenden oder sonst wie damit zusammenhängenden Akte, auch wenn sie nicht namentlich erwähnt sind. Nach Einsichtnabme in den Rekurs, zugestellt am 16.09.2004 und mit den entsprechenden Anlagen am 16.09.2004 hinterlegt; Nach Einsichtnahme in den Einlassungsschriftsatz der Autonomen Provinz Bozen vom 01.10.2004; Nach Einsichtnahme in die Schriftsätze der Parteien; Nach Binsichtnahme in den eigenen Beschluss Nr. 185/2004 vom 05.10.2004, mit dem der Antrag um Aussetzung der Wirksamkeit der angefochtenen MaÞnahme abgelehnt wurde; Nach Einsichtnahme in den BeschluÞ des Staatrates, VI. Sektion, Nr. 5568 vom 19.11.2004, mit welchem die Berufung der Rekurssteller gegen den obigen Beschluss Nr. 185/20004 abgelehnt wurde; Nach Prüfung aller Prozessunterlagen; Nach Anhörung bei der öffentlichen Verhandlung vom 20.04.2005 des Rechtsanwaltes K. Schwienbacher für die Rekurssteller und des Rechtsanwaltes S. Beikircher für die Autonome Provinz Bozen - Berichterstatter war Gerichtsrat Anton Widmair. Folgende Sach - und Rechtslage wurde erwogen: Sachverhalt Mit am 16.09.2004 zugestelltem Rekurs fechten die im Rubrum angeführten Personen die ebenso dort angeführten MaÞnahmen aus folgenden Gründen an: 1) Rechtswidrigkeit wegen Verletzung des Art. 19 des Aut.St. (DPR vom 31.08.1972, Nr. 670) sowie des Art. 6, 2. Absatz des DPR 10.02.1983, Nr. 89 betreffend Durchführungsbestimmungen zum Sonderstatut für Trentino Südtirol auf dem Sachgebiet der Schulordnung in der Provinz Bozen. GemäÞ Art. 19 der Aut.St. ist in der Provinz Bozen in den Grunduschulen, von der 2. oder 3. Klasse an, je nach dem, wie es mit LG aufbindenden Vorschlag der betreffenden Sprachgruppe festgelegt wird, und in den Sekundarschulen der Unterricht der zweiten Sprache Pflicht - nelle scuole elementari, con inizio dalla seconda o dalla terza classe, secondo quanto sara' stabilito con legge provinciale su proposta vincolante del gruppo linguistico interessato, e in quelle secondarie e' obbligatorio l'insegnamento della seconda lingua. GemäÞ Art. 6 der Durchführungsbestimmungen ist an den Grund - und Sekundarschulen mit deutscher Unterrichtssprache der Unterricht der italienischen Sprache vorgeschrieben. Der Unterricht der zweiten Sprache beginnt im Sinne des Art. 19, Absatz 1 des Statutes von der zweiten oder dritten Klasse an, je nachdem, wie es mit LG festgelegt wird. - Nelle scuole elementari e secondarie in lingua tedesca e' obbligatorio l'insegnamento della lingua italiana. L'insegnamento della seconda lingua nelle scuole elementari ha inizio dalla seconda o dalla terza classe, secondo quanto sara' stabilito con LP, ai sensi del primo comma dell'art. 19 dello Statuto. 2) Verletzung des Art. 103 des Autonomiestatutes - fehlende Machtbefugnis und absolute Unzuständigkeit der Landesregierung und daraus resultierende Nichtigkeit des Beschlusses Nr. 3000/2004 der Landesregierung wie auch des Dekretes des LH Nr. 572/16.1/16.2 vom 31.08.2004. GemäÞ Art. 103 des Aut.St. ist bei Änderungen das in der Verfassung vorgesehene Verfahren für Verfassungsgesetze anzuwenden. Aus den angeführten Gründen wird die Aufhebung bzw. Nichtigerklärung der angefochtenen MaÞnahmen beantragt, womit ab dem Schuljahr 2004/2005 in allen ersten Klassen der deutschsprachigen Grundschulen verpflichtend der Unterricht von Italienisch zweite Sprache im AusmaÞ von 34 Jahresstunden eingeführt und der entsprechende Lehrplan festgelegt wird. Die Autonome Provinz Bozen hat sich ordnungsgemäÞ in den Rechtsstreit eingelassen und mit ausführlichem Schriftsatz die Abweisung des Rekurses ob seiner Unbegründetheit beantragt. Vorab wird die fehlende Klagebefugnis der Landtagsabgeordneten Frau Dr. Eva Klotz eingewendet, unter Bezugnahme auf das Urteil Nr. 263/2004 dieses Gerichtes, mit dem der Einwand solcher Art bereits für Rechtens erkannt worden ist. Unter anderem weist die Verteidigung der Autonomen Provinz Bozen auf die neue Bestimmung des Art. 2 bis des LG 30.12.1988, Nr. 64 hin als Grundlage für den hier angefochtenen Beschluss der Landesregierung Nr. 3000 vom 30.08.2004 sowie für das ebenfalls angefochtene Dekret Nr. 572/16.1./16.2. vom 31.08.2004 des Landeshauptmannes. Auf der Grundlage dieser Begründung erhebt die Verteidigung der Rekurswerber Einwand der Verfassungswidrigkeit der Bestimmung des Art. 2 bis des LG Nr. 64/1988 wegen Verletzung des Art. 16, Absatz 2, sowie der Artt. 19 und 103 des Aut.St. mit Hinweis auf die Bestimmung des Art. 116, 1. Absatz, der italienischen Verfassung. Der Antrag auf Erlass von einstweiligem Rechtsschutz wurde mit Beschluss dieses Gerichtes am 05.10.2004 abgewiesen. Dieser Beschluss wurde vom Staatsrat, VI. Sektion am 19.11.2004 besta"tigt (Beschluss Nr. 5568). Bei der o"ffentlichen Verhandlung am 20.04.2005 wurde die Streitsache zur Entscheidung verwiesen. Rechtserwa"gungen In der Pra"ambel des hier angefochtenen Beschlusses der Landesregierung Nr. 3000 vom 30.08.2004 wird festgehalten: a) «der Art. 2 bis des LG vom 30.12.1988 Nr. 64, in geltender Fassung, betreffend den Lehrplan fu"r die Grundschulen der Autonomen Provinz Bozen sieht vor, dass ab Inkrafttreten des LG Nr. 1/2004 (Finanzgesetz 2004) in der ersten Klasse der deutschsprachigen Grundschule der Unterricht von Italienisch/Zweite Sprache, im AusmaÞ einer Wochenstunde eingefu"hrt ist. Weiters kann im Schulprogramm fu"r einzelne Klassen oder fu"r alle Klassen eine zweite Wochenstunde Unterricht von Italienisch/Zweite Sprache vorgesehen werden. Fu"r jene Klassen, fu"r welche die zweite Stunde vorgesehen wird, ist der Besuch fu"r aller Schu"lerinnen und Schu"ler der betroffenen Klassen verpflichtend; b) laut Absatz 2 des obgenannten Art. 2 bis des LG Nr. 64/1988 sind der Lehrplan und die gesamte obligatorische Unterrichtszeit im Jahr durch Dekret des Landeshauptmannes nach Beschluss der Landesregierung festzulegen; c) der Landesschulart hat zum Lehrplanentwurf fu"r Italienisch/Zweite Sprache in der ersten Klasse der deutschsprachigen Grundschule und zur Aba"nderung der Stundentafel am 25.08.2004 ein positives Gutachten erteilt; d) auch das Ministerium fu"r Unterricht Universita"t und Forschung wurde mit Schreiben vom 27.07.2004 zum Lehrplan und zur Stundentafel fu"r Italienisch/Zweite Sprache in den ersten Klassen der deutschsprachigen Grundschulen angeho"rt; e) im Sinne des obgenannten Art. 2 bis Absatz 2 des LG Nr. 64/1988 ist es daher notwendig durch den vorliegenden Beschluss, den Lehrplan fu"r Italienisch/Zweite Sprache in der ersten Klasse der deutschsprachigen Grundschule zu genehmigen, die Jahresstundenkontingente der einzelnen Fa"cher der deutschsprachigen Grundschule, welche durch Art. 2 Absatz 1, Buchstabe b) des Dekretes des Landeshauptmannes vom 05.09.2000 Nr. 4/16.1 vorgesehen sind, zu erga"nzen sowie die gesamte obligatorische Unterrichtszeit im Jahre, die durch Art. 5 Absatz 1 des genannten Dekretes des Landeshauptmannes vom 05.09.2000, Nr. 4.16.1 geregelt ist, anzupassen: Mit Dekret des Landeshauptmannes vom 31.08.2004 Nr. 572/16.1./16.2 ist der Lehrplan fu"r Italienisch - Zweite Sprache in der ersten Klasse der deutschsprachigen Grundschule gema"Þ Anlage A), die wesentlicher Bestandteil des Dekretes ist, genehmigt worden. Mit selbigem Dekret ist - in Erga"nzung des Dekretes des Landeshauptmannes vom 05.09.2000 Nr. 4/16.1 - die «zweite Sprache - 34 Stunden in der ersten Klasse verpflichtend fu"r alle» festgeschrieben worden. Im hier angefochtenen Beschluss Nr. 3000/2004 der Landesregierung wie auch im Dekret Nr. 572/2004 wird also auf die mit Finanzgesetz Nr. 1/2004 neu eingefu"hrte Bestimmung des Art. 2 bis des LG vom 30.12.1988 Nr. 64 verwiesen, mit dem, wie gesagt, «in der ersten Klasse der Unterricht von Italienisch/Zweite Sprache im AusmaÞ einer Wochenstunde eingefu"hrt wird». Obwohl somit die mit gegensta"ndlichem Rekurs angefochtenen MaÞnahmen eine gesetzliche Grundlage haben, wird deren Aufhebung wegen Rechtswidrigkeit beantragt und gegen Art. 2 bis des LG Nr. 64 vom 30.12.1988 wegen Verletzung des Art. 16, Absatz 2 sowie der Artt. 19 und 103 des Aut.St. der Einwand der Verfassungswidrigkeit erhoben. Mit gegensta"ndlicher Streitfrage hatte sich dieses Gericht bereits befasst und mit Urteil vom 13.05.2004 Nr. 263 im Wesentlichen wie folgt entschieden: Nach der Aussage im Art. 19, Absatz 1 Aut.St. und im Art. 6 der Durchfu"hrungsbestimmung, beide Normen im Verfassungsrang (vgl. Corte Costituzionale Nr. 353 vom 07.11.2001 und Nr. 520 vom 21.11.2000), beginnt der Pflichtunterricht der zweiten Sprache in den Grundschulen von der zweiten oder dritten Klasse an, je nachdem, wie es mit Landesgesetz festgelegt wird. Von einem mo"glichen Beginn in der ersten Klasse ist dabei mie die Rede. Auf dieser Grundlage wurde dem Rekurs stattgegeben und die VerwaltungsmaÞnahmen, mit denen der Unterricht von Italienisch Zweite Sprache in allen ersten Klassen der deutschsprachigen Grundschulen verpflichtend eingefu"hrt wurde, aufgehoben. Die Wiedervorlage dieser im Wesentlichen sich wiederholenden MaÞnahmen wird nun durch den erwa"hnten Art. 2 bis des LG 30.12.1988 Nr. 64 (so eingefu"hrt durch Art. 18 des LG vom 08.04.2004 Nr. 1, Finanzgesetz 2004) mit ordentlichem Gesetz untermauert. Die heutigen Rekurssteller beklagen wiederum offenkundige Rechtswidrigkeit der angefochtenen MaÞnahmen wegen Verletzung der erwähnten Artt. 19 (Aut. St.) und 6, 2. Absatz (Durchfu"hrungsbestimmnung) und wenden, wie gesagt, die Verfassungswidrigkeit des Art. 2 bis ein. Nach Auffassung der Rekurswerber hat laut Art. 19 Aut.St. der Landtag allein die Befugnis, auf bindenden Vorschlag der betreffenden Sprachgruppe, den Unterricht der zweiten Sprache ausschlieÞlich von der zweiten oder dritten Klasse an beginnen zu lassen. Nach dem Wortlaut des Art. 19 ko"nne der Zweitsprachenunterricht niemals nur mit Landesgesetz bereits fu"r die erste Klasse der deutschen Grundschule verpflichtend festgeschrieben werden. Obwohl somit die mit gegensta"ndlichem Rekurs angefochtenen MaÞnahmen eine gesetzliche Grundlage erhalten haben, wird trotzdem deren Aufhebung wegen Rechtswidrigkeit beantragt und gegen Art. 2 bis des LG Nr. 64 vom 30.12.1988 wegen Verletzung des Art. 16, Absatz 2 sowie der Art. 19 und 103 des Aut.St. der Einwand der Verfassungswidrigkeit erhoben. Zuna"chst voll inhaltlich, in beiden Sprachen, die gesetzlichen Bestimmungen, um deren Auslegung es geht: 1) DPR vom 31.08.1992 Nr. 670 Autonomiestatut; Art. 19, Absatz 1 - omissis - « in den Grundschulen, von der zweiten oder dritten Klasse an, je nachdem, wie es mit Landesgesetz auf bindenden Vorschlag der betreffenden Sprachgruppe festgelegt wird, und in den Sekundarschulen ist der Unterricht der zweiten Sprache Pflicht» - «nelle scuole elementari con inizio dalla seconda o dalla terza classe, secondo quanto sara' stabilito con legge provinciale su proposta vincolante del gruppo linguistico interessato, e in quelle secondarie e' obbligatorio l'insegnamento della seconda lingua che e' impartito da docenti per i quali tale lingua e' quella materna». 2) DPR vom 10.02.1983, Nr. 89 Durchfu"hrungsbestimmung; Art. 6, Absatz 2, «der Unterricht der zweiten Sprache, der italienischen oder der deutschen, beginnt im Sinne des Art. 19, Absatz 1 des Statutes von der zweiten oder dritten Klasse an, je nachdem, wie es mit Landesgesetz festgelegt wird» - «l'insegnamento della seconda lingua, italiana o tedesca, nelle scuole elementari ha inizio dalla seconda o dalla terza classe, secondo quanto sara' stabilito con legge provinciale, ai sensi del primo comma dell'art. 19 dello Statuto». 3) L.G. vom 08.04.2004, Nr. 1: Nach Art. 2 des Landesgesetzes vom 30. Dezember 1988, Nr. 64, wird folgender Artikel eingefu"gt: «Art. 2-bis (Unterricht von Italienisch-Zweite Sprache) - 1. In der deutschsprachigen Grundschule wird mit Wirkung ab In-Kraft-Treten des Landesgesetzes, mit dem der gegenständliche Artikel eingefu"gt wird, in der ersten Klasse der Unterricht von Italienisch-Zweite Sprache im AusmaÞ einer Wochenstunde eingefu"hrt. Weiters kann im Schulprogramm fu"r einzelne Klassen oder für alle Klassen eine zweite Wochenstunde Unterricht von Italienisch-Zweite Sprache vorgesehen werden. Fu"r jene massen, fu"r welche die zweite Stunde vorgesehen wird, ist der Besuch fu"r alle Schu"ler und Schu"lerinnen der betroffenen Klassen verpflichtend. 2. Der Lehrplan und die gesamte obligatorische Unterrichtszeit im Jahr sind durch Dekret des Landeshauptmannes nach Beschluss der Landesregierung festzulegen». Von den Prozessparteien ist num die Auslegung der eben wo"rtlich zitierten (und eng verknu"pften) Bestimmungen im Aut.St. und der dazugeho"renden Durchfu"hrungsbestimmung umstritten. Wa"hrend fu"r die Rekurswerber die Gesetzesaussage nach dem Buchstaben eindeutig ist («der Unterricht beginnt - l'insegnamento ha inizio»), vertritt die Gegenseite die Auffassung, die zitierten Autonomiebestimmungen wu"rden keineswegs verbieten, dass der Unterricht der zweiten Sprache in der Grundschule bereits in der ersten Klasse verpflichtend eingefu"hrt werden ko"nne. In diesem Sinne ha"tte sich bereits der Staatsrat II. Sektion im Gutachten vom 22.07.1992 ausgesprochen. Ziel und Aufgabe des Art. 19, Absatz 1 bzw. des Art. 6 Absatz 2 sei zu gewa"hrleisten, dass mit dem Zweitsprachenunterricht spa"testens in der zweiten bzw. dritten Klasse der Grundschule begonnen wird. Nur eine solche Auslegung sei europarechtkonform. Die EU verlange na"mlich, vom fru"hesten Kindesalter an drei Sprachen zu beherrschen. Die Bemu"hungen der Verteidigung der Autonomen Provinz Bozen fu"r eine Auslegung im Sinne von «spa"testens» u"berzeugen diesen Senat nicht. Mag sein, dass bei der Auslegang des Gesetzes der wirkliche Wille des Gesetzgebers zu erforschen ist; immerlin gilt die Aussage des Gesetzes. Übrigens, die Absicht des Verfassers des Art. 19 wird aus dem Gesamtzusammenhang offenbar, nämlich zuerst und vor allem die Kenntnis der Muttersprache zu festigen. Die normative Struktur, d.i. Wortlaut und systematischer Zusaimmenhang im betroffenen Art. 19, scheint diesem Senat klar und eindeutig zu sein: Der Unterricht der 2. Sprache beginnt in der 2. oder 3. Klasse, je nachdem es mit Landesgesetz festgelegt wird. UnbestrittenermaÞen gilt vorrangig der Wortlaut der Norm, umsomebr wenn dieser klar und eindeutig ist, wie im vorliegenden Fall. Nirgendwo ist vorgesehen, auch nicht sinngemäÞ, dass der Landesgesetzgeber anders bestimmen kann. Die GesetzesmaÞnahme laut Art. 2 bis des L.G. vom 30.12.1988, Nr. 64 lässt sich statutarisch nicht rechtfertigen. Wenn ja, dann de jure condendo auf verfassungsrechtlicher Ebene, da der klare und eindeutige Wortlaut der Norm einer statutenkonformen Auslegung entgegensteht. Dieser Senat hegt daher Zweifel an der VerfassungsmäÞigkeit dieses Gesetzesartikels und erachtet es für notwendig, die VerfassungsmäÞigkeit des Art. 2bis des L.G. vom 30.12.1988, Nr. 64, in geltender Fassung, mit Bezug auf die Artt. 19 und 103 des AutSt. (DPR 31.08.1972, Nr. 670) sowie Art. 16, Absatz 2 der Durchführungsbestimmung (DPR 10.02.1983, Nr. 89) seitens des Verfassungsgerichtshofes prüfen zu lassen. Die Erheblichkeit der aufgeworfenen Frage ist augenscheinlich, da die Verfassungswidrigkeit des zitierten Art. 2 bis die Rechtswidrigkeit der angefochtenen MaÞnahmen wegen Gesetzesverletzung (Rechtsgrand Nr. 1 und 2) mit sich bringt. Das gegenständliche Verfabren ist daher auszusetzen und die Akte sind dem Verfassungsgerichtshof zu überstellen. All dies vorausgeschickt und Aus den angeführten Gründen Erachtet der Senat den Einwand der Verfassungswidrigkeit des Art. 2 bis des LG vom 30.12.1988 Nr. 64 in geltender Fassung, wegen Verletzung der Artt. 19 und 103 des Aut.St. für Trentino-Südtirol (DPR vom 31.08.1972, Nr. 670) sowie des Art. 6, 2. Absatz der betreffenden Durchführungsbestimmung (DPR vom 10.02.1983, Nr. 89), aus den angeführten Gründen, erheblich und nicht offenkundig unbegründet. Nach Einsichtnahme in den, Art. 134 der Verfassung, in den Art. 1 des Verfassungsgesetzes vom 09.02.1948, Nr. 1 und in die Art. 23 ff des Gesetzes vom 11.03.1953, Nr. 87. Das gegenständliche Verfahren wird ausgesetzt und dem Sekretariat wird wie folgt angeordnet: Die Akte sind sogleich an den Verfassungsgerichtshof weiterzuleiten; Der vorliegende Beschluss ist den Streitparteien und dem Präsidenten des Landesausschusses ordnungsgemäÞ zuzustellen und dem Präsidenten des Südtiroler Landtages mitzuteilen. So entschieden in Bozen, in nichtöffentlicher Sitzung am 20.04.2005. Der Präsident: Demattio Der Urteilsverfasser: Widmair 05C1146