DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 19 luglio 2002 

Dichiarazione  dello  stato  di  emergenza in relazione alla crisi di
approvvigionamento idrico che ha colpito la regione Calabria.
(GU n.177 del 30-7-2002)

              IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  Visto l'art. 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225;
  Visto l'art. 107 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112;
  Visto  il  decreto-legge  7 settembre 2001, n. 343, convertito, con
modificazioni, dalla legge 9 novembre 2001, n. 401;
  Ravvisata  la  sussistenza  di  una  situazione di emergenza idrica
irrigua e potabile nella regione Calabria;
  Considerato  che  la  predetta  situazione  di  crisi  idrica rende
necessario intervenire con provvedimenti straordinari ed urgenti;
  Vista  la  nota n. 2555 del 17 luglio 2002 con la quale l'assessore
ai  lavori pubblici della regione Calabria, rappresenta la necessita'
di  dichiarare  lo  stato  di emergenza in relazione alla grave crisi
idrica che ha colpito il territorio regionale della Calabria;
  Ritenuto  che  il  complesso  delle attivita' poste in essere dalle
amministrazioni  in  un contesto di competenze ordinarie non consente
di superare l'emergenza in atto;
  Ritenuto  necessario  attuare tutti gli interventi straordinari per
il  superamento  dell'emergenza,  ricorrendo,  nel  caso di specie, i
presupposti di cui all'art. 5, comma 1, della legge 24 febbraio 1992,
n. 225;
  Vista  la  deliberazione  del Consiglio dei Ministri adottata nella
riunione del 19 luglio 2002;
                              Decreta:
  Ai  sensi  e  per  gli  effetti  dell'art.  5, comma 1, della legge
24 febbraio 1992, n. 225, e' dichiarato, fino al 31 dicembre 2002, lo
stato  di  emergenza  in  relazione  alla crisi di approvvigionamento
idrico che ha colpito la regione Calabria.
  Il  presente  decreto  verra'  pubblicato  nella Gazzetta Ufficiale
della Repubblica italiana.
    Roma, 19 luglio 2002
                                            Il Presidente: Berlusconi