MINISTERO DELL'INTERNO

COMUNICATO

Rifiuto  di  iscrizione  di  armi  nel  Catalogo nazionale delle armi
comuni da sparo
(GU n.97 del 28-4-2005)

    Con  decreto ministeriale n. 557/PAS-50.169/C/96 dell'11 febbraio
2005  e'  stata  rifiutata  l'iscrizione nel Catalogo nazionale delle
armi comuni da sparo della pistola semiautomatica «SIG» mod. SG 552-1
SP    Commando    GB    calibro    .223    Remington    (canna    con
compensatore/rompifiamma  mm 226) - caricatore 5 cartucce (il modello
dell'arma  puo'  essere  denominato  anche  SG  552-1  SP Commando G.
Bracci) in quanto si e' tenuto conto delle disposizioni in materia di
demilitarizzazioni  delle  armi da sparo, impartite con circolare del
20 settembre 2002, n. 557/B.50.106.D.2002, attesa la possibilita' che
su  armi  di  derivazione militare, con semplici manipolazioni, possa
essere  ripristinato  un  efficace funzionamento automatico. E' stata
valutata,  inoltre,  l'esigenza  di dover adottare, in relazione alle
attuali  condizioni  dell'ordine  e  della  sicurezza  pubblica, ogni
cautela  necessaria ad evitare la circolazione di armi corte in grado
di  impiegare  munizioni  che  presentano,  nelle  comuni versioni di
caricamento,  elevata  capacita'  lesiva  e la possibilita' di essere
agevolmente  mutate  in  armi  da guerra. Considerato che, infine, in
relazione  alla  combinazione di piu' fattori tipizzanti la tipologia
dell'arma,  quali  la  derivazione  da un modello di fucile d'assalto
militare,    le    dimensioni   relativamente   contenute,   che   ne
consentirebbero   una   agevole   occultabilita',   la   potenza  del
munizionamento  impiegabile  e  l'elevato  volume  di  fuoco,  si  e'
ritenuto  di  dover  ravvisare  la  «spiccata potenzialita' d'offesa»
dell'arma in questione.
    Con  decreto ministeriale n. 557/PAS-50.169/C/96 dell'11 febbraio
2005  e'  stata  rifiutata  l'iscrizione nel Catalogo nazionale delle
armi  comuni  da  sparo  della  pistola  semiautomatica «FEG» modello
Bracci KGP-9 cal. mm 9\times 21 I.M.I. (canna mm 190) - caricatore 10
cartucce  (il modello dell'arma puo' essere denominato anche KGP-9 G.
Bracci  oppure  KGP-9  G.B.)  in  quanto  si  e'  tenuto  conto delle
disposizioni  in  materia  di demilitarizzazioni delle armi da sparo,
impartite     con     circolare    del    20 settembre    2002,    n.
557/B.50.106.D.2002, atteso che dalla lettura del verbale delle prove
effettuate  dal  sottogruppo,  istituito  in  seno  alla C.C.C.C.A. e
riunitosi  presso  lo P.M.A.L. di Terni in data 10 dicembre 2004, dal
quale   si   evince   che   sull'arma   in  argomento,  con  semplici
manipolazioni  (consistenti essenzialmente nella mera asportazione di
alcuni  componenti della scatola di scatto), puo' essere ripristinato
il funzionamento automatico.
    Con  decreto ministeriale n. 557/PAS-50.169/C/96 dell'11 febbraio
2005  e'  stata  rifiutata  l'iscrizione nel Catalogo nazionale delle
armi  comuni  da  sparo  della  carabina semiautomatica «FEG» modello
Bracci S.A. 85 M calibro mm 7,62\times 39 (canna mm 415) - caricatore
5  cartucce  (il  modello  dell'arma  puo' essere denominato anche G.
Bracci  S.A. 85 M oppure G.B. S.A. 85 M) in quanto si e' tenuto conto
delle  disposizioni  in  materia  di demilitarizzazioni delle armi da
sparo,   impartite   con   circolare   del   20 settembre   2002,  n.
557/B.50.106.D.2002, atteso che dalla lettura del verbale delle prove
effettuate  dal  sottogruppo,  istituito  in  seno  alla C.C.C.C.A. e
riunitosi  presso  lo P.M.A.L. di Terni in data 10 dicembre 2004, dal
quale   si   evince   che   sull'arma   in  argomento,  con  semplici
manipolazioni  (consistenti essenzialmente nella mera asportazione di
alcuni  componenti della scatola di scatto), puo' essere ripristinato
il  funzionamento automatico, essendosi constatato che il percussore,
non rilasciando il grilletto, puo' percuotere in sequenza piu' di una
munizione.