N. 243 ORDINANZA 18 - 26 giugno 2007
Giudizio di legittimita' costituzionale in via incidentale. Circolazione stradale - Violazioni al codice della strada - Sanzione accessoria della confisca obbligatoria del motoveicolo - Denunciata violazione del principio di eguaglianza e lesione del diritto di proprieta' - Omessa descrizione della fattispecie oggetto del giudizio a quo - Manifesta inammissibilita' della questione. - Codice della strada (d.lgs. 30 aprile 1992, n. 285), artt. 171, comma 3, e 213, comma 2-sexies, comma introdotto dall'art. 5-bis, comma 1, lettera c), numero 2, del d.l. 30 giugno 2005, n. 115, nel testo risultante dalla legge di conversione 17 agosto 2005, n. 168. - Costituzione, artt. 3 e 42. Circolazione stradale - Violazioni al codice della strada - Sanzione accessoria della confisca obbligatoria del motoveicolo - Denunciata violazione del principio di proporzionalita' della sanzione nonche' del principio della responsabilita' personale per le sanzioni amministrative equiparate a quelle penali - Omessa descrizione della fattispecie oggetto del giudizio a quo - Manifesta inammissibilita' della questione. - Codice della strada (d.lgs. 30 aprile 1992, n. 285), artt. 171, commi 1 e 2, e 213, comma 2-sexies, comma introdotto dall'art. 5-bis, comma 1, lettera c), numero 2, del d.l. 30 giugno 2005, n. 115, nel testo risultante dalla legge di conversione 17 agosto 2005, n. 168. - Costituzione, artt. 2, 3 e 27.(GU n.26 del 4-7-2007 )
LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: Presidente: Franco BILE; Giudici: Giovanni Maria FLICK, Francesco AMIRANTE, Ugo DE SIERVO, Paolo MADDALENA, Alfio FINOCCHIARO, Alfonso QUARANTA, Franco GALLO, Luigi MAZZELLA, Gaetano SILVESTRI, Sabino CASSESE, Maria Rita SAULLE, Giuseppe TESAURO, Paolo Maria NAPOLITANO;
ha pronunciato la seguente Ordinanza nei giudizi di legittimita' costituzionale degli artt. 171, commi 1, 2 e 3, e 213, comma 2-sexies (comma introdotto dall'art. 5-bis, comma 1, lettera c, numero 2, del decreto-legge 30 giugno 2005, n. 115, recante «Disposizioni urgenti per assicurare la funzionalita' di settori della pubblica amministrazione», nel testo risultante dalla relativa legge di conversione 17 agosto 2005, n. 168), del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada), promossi con ordinanze del 24 febbraio 2006 dal giudice di pace di Scicli nel procedimento civile vertente tra Ficili Daniela e il Ministero dell'Interno e del 13 luglio 2006 dal giudice di pace di Padova nel procedimento civile vertente tra Vicentini Leopoldo e il comune di Padova, iscritte al n. 693 del registro ordinanze 2006 ed al n. 109 del registro ordinanze 2007 e pubblicate nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica numeri 6 e 12, 1ª serie speciale, dell'anno 2007. Visto l'atto di intervento del Presidente del Consiglio dei ministri; Udito nella Camera di consiglio del 6 giugno 2007 il giudice relatore Alfonso Quaranta. Ritenuto che il giudice di pace di Scicli (r.o. n. 693 del 2006) ha sollevato questione di legittimita' costituzionale - in riferimento agli artt. 3 e 42 della Costituzione - degli artt. 171, comma 3, e 213, comma 2-sexies (comma introdotto dall'art. 5-bis, comma 1, lettera c, numero 2, del decreto-legge 30 giugno 2005, n. 115, recante «Disposizioni urgenti per assicurare la funzionalita' di settori della pubblica amministrazione», nel testo risultante dalla relativa legge di conversione 17 agosto 2005, n. 168), del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada); che il predetto rimettente deduce la «violazione del precetto costituzionale dell'eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, ex art. 3 della Costituzione» e di quella «del diritto alla proprieta' privata, tutelato dall'art. 42» della Carta fondamentale, null'altro precisando in ordine alla fattispecie sottoposta al suo vaglio; che, per parte sua, anche il giudice di pace di Padova (r.o. n. 109 del 2007) censura - ipotizzandone il contrasto con gli artt. 2, 3 e 27 Cost. - gli artt. 171, commi 1 e 2, e 213, comma 2-sexies, del medesimo d.lgs. n. 285 del 1992; che il rimettente padovano - senza riferire nulla, preliminarmente, in ordine alla fattispecie sottoposta al suo esame - deduce che la previsione della confisca dei veicoli a due ruote, contemplata in particolare dall'art. 213, comma 2-sexies, del codice della strada, violerebbe gli artt. 2 e 3 Cost., realizzando «un'evidente disparita' di trattamento tra i conducenti di ciclomotori o motoveicoli e conducenti di tutti gli altri veicoli, rispetto alla medesima ratio di salvaguardia della integrita' fisica del cittadino, applicando loro una sanzione totalmente sproporzionata», giacche' la confisca modifica «definitivamente» il loro patrimonio; che il giudice a quo ipotizza la violazione anche dell'art. 27 Cost., giacche' la sanzione della confisca, ove venga «equiparata a quelle previste in materia penale», colpendo anche il proprietario del veicolo estraneo all'accertata infrazione, pone «l'esecuzione della pena a carico di soggetto non personalmente responsabile»; che il Presidente del Consiglio dei ministri, rappresentato e difeso dall'Avvocatura generale dello Stato, e' intervenuto nel giudizio originato dalla prima delle due ordinanze di rimessione, eccependo, in via preliminare, l'inammissibilita' della questione «in quanto priva di ogni motivazione sulla rilevanza e la non manifesta infondatezza», nonche' svolgendo, nel merito, talune considerazioni tese ad evidenziare la non contrarieta' delle norme censurate rispetto agli evocati parametri costituzionali. Considerato che il giudice di pace di Scicli (r.o. n. 693 del 2006) ha sollevato questione di legittimita' costituzionale - in riferimento agli artt. 3 e 42 della Costituzione - degli artt. 171, comma 3, e 213, comma 2-sexies (comma introdotto dall'art. 5-bis, comma 1, lettera c, numero 2, del decreto-legge 30 giugno 2005, n. 115, recante «Disposizioni urgenti per assicurare la funzionalita' di settori della pubblica amministrazione», nel testo risultante dalla relativa legge di conversione 17 agosto 2005, n. 168), del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada); che, per parte sua, il giudice di pace di Padova (r.o. n. 109 del 2007) censura - ipotizzandone il contrasto con gli artt. 2, 3 e 27 Cost. - gli artt. 171, commi 1 e 2, e 213, comma 2-sexies, del medesimo d.lgs. n. 285 del 1992; che, data la connessione esistente tra i due giudizi, se ne impone la riunione ai fini di un'unica pronuncia; che entrambi i rimettenti, tuttavia, hanno omesso completamente di descrivere le fattispecie oggetto dei giudizi a quibus; che tale omissione comporta - secondo la costante giurisprudenza di questa Corte (si vedano, da ultimo, quali precedenti specifici, le ordinanze numeri 132 e 72 del 2007) - la manifesta inammissibilita' delle questioni sollevate. Visti gli artt. 26, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n. 87, e 9, comma 2, delle norme integrative per i giudizi davanti alla Corte costituzionale.
Per questi motivi LA CORTE COSTITUZIONALE Riuniti i giudizi, Dichiara la manifesta inammissibilita' della questione di legittimita' costituzionale degli artt. 171, comma 3, e 213, comma 2-sexies (comma introdotto dall'art. 5-bis, comma 1, lettera c, numero 2, del decreto-legge 30 giugno 2005, n. 115, recante «Disposizioni urgenti per assicurare la funzionalita' di settori della pubblica amministrazione», nel testo risultante dalla relativa legge di conversione 17 agosto 2005, n. 168), del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada), sollevata - in riferimento agli artt. 3 e 42 della Costituzione - dal Giudice di pace di Scicli, con l'ordinanza in epigrafe; Dichiara la manifesta inammissibilita' della questione di legittimita' costituzionale degli artt. 171, commi 1 e 2, e 213, comma 2-sexies del d.lgs. n. 285 del 1992, sollevata - in riferimento agli artt. 2, 3 e 27 Cost. - dal Giudice di pace di Padova, con l'ordinanza in epigrafe. Cosi' deciso in Roma, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 18 giugno 2007. Il Presidente: Bile Il redattore: Quaranta Il cancelliere:Fruscella Depositata in cancelleria il 26 giugno 2007. Il cancelliere:Fruscella 07C00886