N. 486 ORDINANZA 19 - 31 luglio 1989
Giudizio di legittimita' costituzionale in via incidentale. Previdenza e assistenza - Quote di assegni o pensioni spettanti agli eredi di mutilati o invalidi civili - Condizione che la morte sia avvenuta in epoca successiva al riconoscimento della inabilita' - Questione gia' dichiarata manifestamente infondata (ordinanza n. 61/1989) - Manifesta infondatezza. (Legge 30 marzo 1971, n. 118, art. 12, ultimo comma, come autenticamente interpretato dall'art. 1, primo comma, della legge 13 dicembre 1986, n. 912). (Cost., artt. 3, primo comma, 24, primo comma, e 38, primo comma).(GU n.33 del 16-8-1989 )
LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: Presidente: dott. Francesco SAJA; Giudici: prof. Giovanni CONSO, prof. Ettore GALLO, dott. Aldo CORASANITI, prof. Giuseppe BORZELLINO, dott. Francesco GRECO, prof. Renato DELL'ANDRO, prof. Gabriele PESCATORE, avv. Ugo SPAGNOLI, prof. Francesco Paolo CASAVOLA, prof. Antonio BALDASSARRE, prof. Vincenzo CAIANIELLO, avv. Mauro FERRI, prof. Luigi MENGONI, prof. Enzo CHELI;
ha pronunciato la seguente ORDINANZA nel giudizio di legittimita' costituzionale dell'art. 12, ultimo comma, della legge 30 marzo 1971, n. 118 (Conversione in legge del decreto-legge 30 gennaio 1971, n. 5, e nuove norme in favore dei mutilati ed invalidi civili), come autenticamente interpretato dall'art. 1, primo comma, della legge 13 dicembre 1986, n. 912 (Interpretazione autentica dell'art. 12, ultimo comma, della legge 30 marzo 1971, n. 118, e dell'art. 7, ultimo comma, della legge 26 maggio 1970, n. 381, in materia di quote di assegni o pensioni spettanti agli eredi di mutilati o invalidi civili e di sordomuti), promosso con ordinanza emessa il 4 ottobre 1988 dal Pretore di Modena nel procedimento civile vertente tra Gherardi Venio e il Ministero dell'Interno, iscritta al n. 203 del registro ordinanze 1989 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 17, prima serie speciale, dell'anno 1989; Visto l'atto di intervento del Presidente del Consiglio dei ministri; Udito nella Camera di consiglio del 5 luglio 1989 il Giudice relatore Francesco Greco; Ritenuto che il Pretore di Modena, nel procedimento civile tra Gherardi Venio e il Ministero dell'Interno, con ordinanza del 4 ottobre 1988, (R.O. n. 203 del 1989), ha sollevato questione di legittimita' costituzionale dell'art. 12, ultimo comma, della legge 30 marzo 1971, n. 118, come autenticamente interpretato dall'art. 1, primo comma, della legge 13 dicembre 1986, n. 912, nella parte in cui subordina il diritto degli eredi del mutilato od invalido civile di percepire le quote della prestazione assistenziale maturate dal de cuius alla data del decesso alla condizione che il decesso stesso sia avvenuto in epoca successiva al riconoscimento della inabilita'; che, a parere del giudice remittente, sarebbero violati: a) l'art. 38, primo comma, della Costituzione, in quanto alcune categorie di cittadini sarebbero privati di una prestazione previdenziale cui invece hanno diritto; b) l'art. 24, primo comma, della Costituzione, venendo meno la tutela giurisdizionale del diritto la quale invece dovrebbe supplire alla inattivita' degli organi amministrativi; c) l'art. 3, primo comma, della Costituzione per la disparita' di trattamento che si verifica tra gli eredi dei mutilati od invalidi civili ed altre categorie di aventi diritto a prestazioni previdenziali o assistenziali richiesta ed ottenuta prima della morte del de cuius; che l'Avvocatura Generale dello Stato, intervenuta in rappresentanza del Presidente del Consiglio dei ministri, ha concluso per la manifesta infondatezza della questione; Considerato che questa Corte ha gia' dichiarato la questione ora sollevata manifestamente infondata (ordinanza n. 61 del 1989); che non sono state addotte ragioni o motivi nuovi che possano fondare una diversa decisione; Visti gli artt. 26, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n. 87, e 9, secondo comma, delle norme integrative per i giudizi dinanzi alla Corte costituzionale;
PER QUESTI MOTIVI LA CORTE COSTITUZIONALE Dichiara la manifesta infondatezza della questione di legittimita' costituzionale dell'art. 12, ultimo comma, della legge 30 marzo 1971, n. 118 (Conversione in legge del decreto-legge 30 gennaio 1971, n. 5, e nuove norme in favore dei mutilati ed invalidi civili), come autenticamente interpretato dall'art. 1, primo comma, della legge 13 dicembre 1986, n. 912 (Interpretazione autentica dell'art. 12, ultimo comma, della legge 30 marzo 1971, n. 118, e dell'art. 7, ultimo comma, della legge 26 maggio 1970, n. 381, in materia di quote di assegni o pensioni spettanti agli eredi di mutilati o invalidi civili e di sordomuti), in riferimento agli artt, 3, primo comma, 24, primo comma, e 38, primo comma, della Costituzione, sollevata dal Pretore di Modena con l'ordinanza in epigrafe. Cosi' deciso in Roma, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 19 luglio 1989. Il Presidente: SAJA Il redattore: GRECO Il cancelliere: DI PAOLA Depositata in cancelleria il 31 luglio 1989. Il cancelliere: DI PAOLA 89C0920