Ricompense al valor civile(GU n.69 del 23-3-1990)
Con decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 1989, sulla proposta del Ministro dell'interno, in seguito a parere della commissione prevista dall'art. 7 della legge 2 gennaio 1958, n. 13, sono state conferite le seguenti ricompense al valor civile alle persone sottoindicate in riconoscimento delle azioni coraggiose di seguito a ciascuna risposta: Medaglia d'oro Alla memoria di Emanuele De Giorgi, il 17 agosto 1988, in Brema. - Nonostante la giovanissima eta' non esitava, con generoso slancio, a proteggere la sorellina, che si trovava sotto la minaccia di una pistola, facendole scudo con il proprio corpo. Compiendo l'eroico gesto, restava ferito mortalmente. Limpido esempio di amore fraterno, spinto fino all'estremo sacrificio. Alla memoria del carabiniere Umberto Erriu, il 20 aprile 1988, in Castel Maggiore (Bologna). - Capo pattuglia automontata mentre si apprestava, insieme ad un collega, al controllo degli occupanti un'autovettura in sosta, veniva fatto segno ad improvvisa azione di fuoco. Benche' gravemente ferito, tentava di reagire con le armi in dotazione ma, ormai privo di forze, si accasciava al suolo, immolando la sua giovane esistenza. Splendido esempio di non comune ardimento e di altissimo senso del dovere spinti fino all'estremo sacrificio. Alla memoria del carabiniere Cataldo Stasi, il 20 aprile 1988, in Castel Maggiore (Bologna). - Componente pattuglia automontata mentre si apprestava, insieme ad un collega al controllo degli occupanti un'autovettura in sosta, veniva fatto segno ad improvvisa azione di fuoco. Benche' gravemente ferito, tentava di reagire con le armi in dotazione ma, ormai privo di forze, si accasciava al suolo, immolando la sua giovane esistenza. Splendido esempio di non comune ardimento e di altissimo senso del dovere spinti fino all'estremo sacrificio. Alla memoria del vice brigadiere dei carabinieri Renzo Rosati, il 17 aprile 1988, in Castelmadama (Roma). - Nel corso di un servizio automontato, inseguiva e bloccava due giovani sorpresi a bordo di un ciclomotore rubato. Notato che uno dei fermati tentava di estrarre un'arma, non esitava, con sprezzo del pericolo, a lanciarglisi contro venendo pero' ferito mortalmente da un colpo di pistola. Splendido esempio di grande ardimento e di altissimo senso del dovere. Carabiniere Amedeo Mandara, il 17 aprile 1988, in Castelmadama (Roma). - Nel corso di servizio automontato, unitamente a sottufficiale, inseguiva e bloccava due giovani sorpresi a bordo di un ciclomotore rubato. Ingaggiava, con coraggio e sprezzo del pericolo, una violenta colluttazione con il malvivente che aveva attinto mortalmente il proprio superiore e, benche' ferito, riusciva a disarmarlo. Splendido esempio di grande ardimento ed altissimo senso del dovere. Medaglia d'argento Alla memoria di Rosario Pierro e Claudio Garibaldi, il 27 gennaio 1989, in Savona. - Pilota del servizio di protezione civile, nel generoso intento di spegnere un incendio boschivo di vaste proporzioni, precipitava al suolo a bordo di un aereo Canadair perdendo la giovane vita. Splendido esempio di elette virtu' civiche e di operante solidarieta' umana. Alla memoria dei carabinieri Donato Chiarelli e Giovanni Corinto Liberto, il 29 marzo 1988, in Camerino (Macerata). - Nel corso di servizio notturno eseguito con pari grado, affrontava un malvivente che, armato di pugnale, si accingeva a compiere un furto, venendo da questi mortalmente ferito. Splendido esempio di grande coraggio ed altissimo senso del dovere. Medaglia di bronzo Brigadiere dei carabinieri Orazio Castro, il 31 agosto 1988, in Aci S. Antonio (Catania). - Comandante di stazione distaccata in servizio perlustrativo notturno, avvedutosi che si era sviluppato un incendio all'interno di una abitazione, con generoso altruismo e grave rischio personale, si addentrava nei locali invasi dalle fiamme, riuscendo a trarre in salvo una persona anziana gia' ustionata ed in stato di semincoscienza. Alla memoria di Giovanni Di Ruggiero, il 6 luglio 1988, in Stigliano (Matera). - Con alto senso civico si prodigava nell'opera di spegnimento di un violento incendio che minacciava un centro abitato. Nel generoso tentativo veniva, per il forte vento, assalito dalle fiamme, perdendo cosi' la giovane vita. Giovanni Girone e Pasquale Dinisi, il 6 luglio 1988, in Stigliano (Matera). - Con alto senso civico si prodigava nell'opera di spegnimento di un violento incendio che minacciava un centro abitato. Nel generoso tentativo rimaneva, pero', gravemente ustionato dalle fiamme che, a causa di un forte vento, lo avevano assalito. Finanziere Nazzareno Giffi, il 29 giugno 1988, in Cagliari. - Richiamato da invocazioni di aiuto, non esitava a tuffarsi in acqua in soccorso di un bambino in procinto di affogare. Raggiuntolo, riusciva a trarlo in salvo. Maresciallo della guardia di finanza Gaetano Leandro, il 18 luglio 1987, in Sondrio. - Componente di una pattuglia automontata, improvvisamente investita da una massa d'acqua e di fango, per lo straripamento di un fiume, accorreva in aiuto del collega subordinato che era finito in un canale percorso da una violentissima corrente. Raggiuntolo, dopo notevoli sforzi, riusciva a trarlo in salvo. Carabiniere Antonio Santangelo, il 26 maggio 1987, in Castelforte (Latina). - Libero dal servizio, irrompeva nell'abitazione ove si era rifugiato un folle che aveva ucciso la madre, la cugina e ferito gravemente una donna, riuscendo, dopo una violenta colluttazione, a disarmarlo ed a trarlo in arresto. Massimo Concilio, il 9 aprile 1987, in Salerno. - Con pronta e coraggiosa determinazione, si calava nell'invaso di un cementificio in soccorso di un bambino che, precipitatovi, era stato sommerso dal materiale lapideo. Nel generoso tentativo, pero', anch'egli affondava nella sabbia rimanendo prigioniero nella voragine. Finanziere Daniele Lattanzi, il 5 luglio 1987, in Predazzo (Trento). - Richiamato da invocazioni di aiuto, non esitava a tuffarsi nelle acque di un torrente in soccorso di un ragazzo che, venutosi a trovare imprigionato tra due massi, era in procinto di annegare. Raggiuntolo, riusciva, dopo notevoli sforzi, a liberarlo e trarlo in salvo a riva.