MINISTERO DELLA DIFESA

COMUNICATO

                 Ricompense al valore dell'Esercito
(GU n.153 del 2-7-1991)

   Il Presidente della Repubblica, con decreto 30 maggio 1991, n. 57,
ha  concesso  al brigadiere Giordano Poggetti, nato a Massa Marittima
(Grosseto)  il  13  dicembre  1964,  la  medaglia  d'oro  al   valore
dell'Esercito con la seguente motivazione:
    Sottufficiale  dell'Arma dei carabinieri, comandante di un nucleo
di sicurezza dell'ambasciata d'Italia a  Mogadiscio,  nel  corso  dei
tragici  avvenimenti  che  hanno  coinvolto  la  capitale somala, nel
quadro  delle  direttive  ricevute,  ha   tenuto   un   comportamento
eccezionale  e  fornito  costante  ed intelligente collaborazione sia
all'addetto militare navale ed aeronautico sia al  primo  consigliere
di  ambasciata  nelle  attivita'  relative alla sicurezza, recupero e
sgombero  di  connazionali  e   cittadini   stranieri,   contribuendo
fattivamente   al   felice  esito  delle  operazioni.  Il  brigadiere
Poggetti, sin dall'inizio  dell'emergenza,  ha  operato  mettendo  in
evidenza  un  altissimo  senso  del  dovere  e della responsabilita',
spiccate doti di coraggio, spirito d'iniziativa e determinazione  non
comuni,  estrema  generosita',  notevole  spirito di sacrificio, sano
sprezzo del pericolo.
Anche nei momenti piu' drammatici,  il  suo  comportamento  e'  stato
improntato  alla massima serenita', dando prova di un altissimo grado
di addestramento professionale. A rischio della propria  vita,  senza
alcuna  esitazione,  ha  piu'  volte volontariamente partecipato alle
operazioni di recupero, casa per casa, dei  connazionali  concorrendo
in  tal modo a salvare molti italiani. Il suo impegno e' stato sempre
al massimo delle possibilita' in condizioni estremamente pericolose e
particolarmente disagevoli, anche per la carenza di acqua, viveri  ed
energia  elettrica,  rinunciando  spontaneamente a qualsiasi forma di
riposo, consapevole solo della gravita' di quanto stava  accadendo  e
dell'importanza dei compiti da assolvere. Sempre presente a se stesso
e  fortemente determinato, e' stato di trascinante esempio per i suoi
dipendenti, affiancandoli costantemente nei momenti piu' difficili  e
rischiosi,  curandone il benessere e la coesione morale, ottenendo in
tal modo, da parte di  tutti,  un  rendimento  elevatissimo  in  ogni
circostanza.  L'operato del brigadiere Poggetti e' stato fondamentale
per la positiva  riuscita  delle  complesse  e  pericolose  attivita'
connesse con l'evacuazione dei connazionali e dei cittadini stranieri
e  tale  da  riscuotere  l'incondizionato  apprezzamento del Ministro
degli affari esteri, l'ammirato plauso ed il  sentito  riconoscimento
dell'ambasciatore  d'Italia  a Mogadiscio e di tutti coloro che hanno
avuto la  possibilita'  di  apprezzarne  direttamente  le  eccellenti
qualita'  morali  e  professionali,  degne  delle migliori tradizioni
dell'Arma di carabinieri.
   Il Presidente della Repubblica, con decreto 30 maggio 1991, n. 58,
ha  concesso  al  carabiniere  Maurizio  Cicero,   nato   a   Niscemi
(Caltanissetta)  il  5  febbraio  1968,  la  medaglia d'oro al valore
dell'Esercito con la seguente motivazione:
    Carabiniere,  componente   del   nucleo   di   sicurezza   presso
l'ambasciata d'Italia a Mogadiscio, durante i tragici avvenimenti che
hanno  interessato  la  capitale  somala,  nel quadro delle direttive
ricevute, ha tenuto un  comportamento  eccezionale,  contribuendo  in
modo altamente efficace al positivo svolgimento delle attivita' rela-
tive  alla sicurezza, recupero e sgombero di connazionali e cittadini
stranieri. Il carabiniere Cicero, in ogni circostanza ha operato  con
spiccato  senso del dovere e della responsabilita', elevatissime doti
di  coraggio,  spirito  d'iniziativa  e  determinazioni  non  comuni,
estrema generosita', notevole  spirito  di  sacrificio,  sprezzo  del
pericolo.   Con   encomiabile   serenita'   anche  nei  momenti  piu'
drammatici, ha assolto i rischiosi  compiti  affidatigli  che  spesso
andavano ben oltre le normali attribuzioni, dando prova, tra l'altro,
di  un altissimo grado di addestramento professionale e risultando di
trascinante esempio per i colleghi. A  rischio  della  propria  vita,
senza  esitazione  alcuna,  ha piu' volte volontariamente partecipato
alle  operazioni  di  recupero  casa  per  casa,  dei   connazionali,
contribuendo  in tal modo a salvare molti italiani. Il suo impegno e'
stato costantemente elevatissimo, al massimo delle  possibilita',  in
situazioni    estremamente   pericolose   oltreche'   particolarmente
disagevoli, anche per la  carenza  di  generi  di  prima  necessita',
rinunciando  spontaneamente  a  qualsiasi  forma di riposo, cosciente
solo della gravita' di quanto accadeva e dell'importanza di  svolgere
completamente   il   proprio   dovere.   Il  contributo  fornito  dal
carabiniere  Cicero  alla  positiva  riuscita   delle   complesse   e
pericolose  operazioni  connesse con l'evacuazione dei connazionali e
dei cittadini stranieri e stato determinante  e  tale  da  riscuotere
l'incondizionato  apprezzamento  del  Ministro  degli  affari esteri,
l'ammirato plauso  ed  il  sentito  riconoscimento  dell'ambasciatore
d'Italia   a  Mogadiscio  e  di  tutti  coloro  che  hanno  avuto  la
possibilita'  di  apprezzarne  le  eccellenti   qualita'   morali   e
professionali,   degne   delle   migliori  tradizioni  dell'Arma  dei
carabinieri.
   Il Presidente della Repubblica, con decreto 30 maggio 1991, n. 59,
ha concesso all'appuntato Antonio Emilio, nato a Napoli il 28 gennaio
1947, la medaglia di bronzo al valore dell'Esercito con  la  seguente
motivazione:
    Appuntato dei carabinieri, addetto alla sicurezza dell'ambasciata
d'Italia a Mogadiscio, nel corso del tragici eventi bellici che hanno
coinvolto  la  capitale  somala,  si  prodigava  con grande coraggio,
elevatissimo  impegno,   altissimo   senso   del   dovere   e   della
responsabilita',  spirito  di  iniziativa  e abnegazione, trascinante
esempio,  in  favore  di  connazionali  e  cittadini  stranieri   per
tutelarne  l'incolumita'  e  renderne  possibile  la loro evacuazione
dalla Somalia. Il suo operato e' stato particolarmente valido,  fermo
e  determinato  in  condizioni  altamente  drammatiche  e  pericolose
oltreche' difficili anche per la carenza di viveri, acqua ed  energia
elettrica,  rinunciando  volontariamente a qualsiasi forma di riposo,
consapevole  solo  della  gravita'  di  quanto  stava   accadendo   e
dell'importanza  dei  compiti  da  assolvere  che spesso andavano ben
oltre le normali  attribuzioni.  L'azione  dell'appuntato  Emilio  e'
stata   determinante  per  il  positivo  esito  delle  operazioni  di
evacuazione e tale da riscuotere l'incondizionato  apprezzamento  del
Ministro  degli  affari  esteri,  l'ammirato  plauso  ed  il  sentito
riconoscimento dell'ambasciatore d'Italia a  Mogadiscio  e  di  tutti
coloro  che  direttamente  hanno  potuto  apprezzarne  le  eccellenti
qualita' morali e  professionali,  degne  delle  migliori  tradizioni
dell'Arma dei carabinieri.
   Il Presidente della Repubblica, con decreto 30 maggio 1991, n. 60,
ha concesso all'appuntato Renato Zambon, nato a Chiarano (Treviso) il
14  febbraio  1945, la medaglia di bronzo al valore dell'Esercito con
la seguente motivazione:
    Appuntato dei carabinieri, addetto alla sicurezza dell'ambasciata
d'Italia  a  Mogadiscio,  durante  i tragici eventi bellici che hanno
coinvolto la capitale somala, si  prodigava  con  notevole  coraggio,
elevatissimo   impegno,   altissimo   senso   del   dovere   e  della
responsabilita', spirito di  iniziativa  e  abnegazione,  trascinante
esempio,  in  favore  di cittadini italiani e stranieri per tutelarne
l'incolumita' e rendere possibile la loro evacuazione dalla  Somalia.
La   sua  azione  e'  risultata  particolarmente  efficace,  ferma  e
determinata  in  condizioni  estremamente  pericolose  e  drammatiche
oltreche'  difficili anche per la carenza di acqua, viveri ed energia
elettrica, rinunciando con grande serenita' e generosita' a qualsiasi
forma di riposo, consapevole solo  della  gravita'  di  quanto  stava
accadendo  e  dell'importanza  dei  compiti  da  assolvere che spesso
andavano ben oltre le normali attribuzioni. L'operato  dell'appuntato
Zambon  e'  risultato essenziale per il felice esito delle operazioni
di abbandono del suolo somalo e tale da  riscuotere  l'incondizionato
apprezzamento  del Ministro degli affari esteri, l'ammirato plauso ed
il sentito riconoscimento dell'ambasciatore d'Italia a  Mogadiscio  e
di   tutti  coloro  che  direttamente  hanno  potuto  apprezzarne  le
eccellenti qualita' morali  e  professionali,  degne  delle  migliori
tradizioni dell'Arma dei carabinieri.
   Il Presidente della Repubblica, con decreto 30 maggio 1991, n. 61,
ha concesso all'appuntato Matteo Cavaliere, nato a Bari il 17 gennaio
1956,  la  medaglia di bronzo al valore dell'Esercito con la seguente
motivazione:
    Appuntato dei carabinieri, addetto alla sicurezza dell'ambasciata
d'Italia a  Mogadiscio,  nel  corso  del  tragici  eventi  che  hanno
coinvolto  la  capitale somala, ha messo in evidenza grande coraggio,
elevatissimo  impegno,   altissimo   senso   del   dovere   e   della
responsabilita',  spirito  di  iniziativa  e dedizione al sacrificio,
prodigandosi con grande generosita' e trascinante esempio, in  favore
di  connazionali e cittadini stranieri per garantirne l'incolumita' e
rendere possibile la loro evacuazione dal territorio somalo.  Il  suo
impegno  e'  stato  sempre  al  massimo delle proprie possibilita' in
situazioni estremamente rischiose oltreche' particolarmente difficili
anche a causa della carenza di viveri, acqua  ed  energia  elettrica,
anteponendo  costantemente  il proprio dovere a qualsiasi esigenza di
carattere  personale,   consapevole   solo   della   gravita'   degli
avvenimenti  che  si  succedevano  e  della  necessita'  di assolvere
compiutamente i compiti a lui affidati che andavano spesso  oltre  le
normali  attribuzioni.  L'operato  dell'appuntato  Cavaliere e' stato
determinante  ai  fini  del  positivo  esito  delle   operazioni   di
evacuazione  e  tale da riscuotere l'incondizionato apprezzamento del
Ministro  degli  affari  esteri,  l'ammirato  plauso  ed  il  sentito
riconoscimento  dell'ambasciatore  d'Italia  a  Mogadiscio e di tutti
coloro  che  direttamente  hanno  potuto  apprezzarne  le  eccellenti
qualita'  morali  e  professionali,  degne  delle migliori tradizioni
dell'Arma dei carabinieri.
   Il Presidente della Repubblica, con decreto 30 maggio 1991, n. 62,
ha concesso al carabiniere Maurizio Zezza, nato a  Supersano  (Lecce)
il 12 ottobre 1965, la medaglia di bronzo al valore dell'Esercito con
la seguente motivazione:
    Carabiniere,  componente  il  nucleo di sicurezza dell'ambasciata
d'Italia a Mogadiscio, in occasione dei tragici  eventi  bellici  che
hanno  coinvolto  la  capitale  somala, operava dando prova di grande
coraggio, elevatissimo impegno, altissimo senso del  dovere  e  della
responsabilita',  spirito  di iniziativa e di sacrificio prodigandosi
con grande generosita' per garantire l'incolumita' di connazionali  e
cittadini  stranieri  e  rendere  possibile  il  loro abbandono della
Somalia. La sua azione e' stata improntata costantemente alla massima
disponibilita'   professionalita'   in   condizioni    oggettivamente
pericolose  e drammatiche oltreche' particolarmente difficili anche a
causa  della  carenza  di  viveri,  acqua   ed   energia   elettrica,
rinunciando  volontariamente a qualsiasi forma di riposo conscio solo
della gravita' della situazione e della  necessita'  di  assolvere  i
compiti   affidatigli  che  spesso  andavano  ben  oltre  le  normali
attribuzioni. Il contributo fornito dal carabiniere  Zezza  e'  stato
determinante  ai  fini  della  riuscita  della positiva operazione di
evacuazione e  per  la  salvezza  della  vita  di  molti  italiani  e
stranieri,  tale  da  riscuotere  l'incondizionato  apprezzamento del
Ministro degli affari  esteri,  l'ammirato  plauso  dell'ambasciatore
d'Italia a Mogadiscio e di tutti coloro che direttamente hanno potuto
apprezzarne  le  eccellenti  qualita'  morali  e professionali, degne
delle migliori tradizioni dell'Arma dei carabinieri.
   Il Presidente della Repubblica, con decreto 30 maggio 1991, n. 63,
ha  concesso  al  carabiniere  Pasquale  Parente,   nato   a   Telese
(Benevento)  il  18  novembre  1969,  la medaglia di bronzo al valore
dell'Esercito con la seguente motivazione:
    Carabiniere, componente del nucleo di  sicurezza  dell'ambasciata
d'Italia  a  Mogadiscio,  durante  i tragici eventi bellici che hanno
coinvolto la capitale  somala,  si  prodigava  con  grande  coraggio,
elevatissimo   impegno,   altissimo   senso   del   dovere   e  della
responsabilita', spirito d'iniziativa  e  abnegazione  per  garantire
l'incolumita'  di  cittadini italiani e stranieri e rendere possibile
la  loro  evacuazione  dalla  Somalia.  Il  suo  operato   e'   stato
costantemente  improntato ad estrema disponibilita', al massimo delle
possibilita' in condizioni oggettivamente estremamente  pericolose  e
drammatiche    oltreche'    particolarmente    difficili   anche   in
considerazione  della  carenza  di  generi   di   prima   necessita',
anteponendo volontariamente il proprio dovere alle esigenze personali
consapevole  solo della gravita' degli avvenimenti che si succedevano
e della necessita' di assolvere compiutamente i  compiti  affidatigli
che  molto  spesso  superavano  i  limiti delle normali attribuzioni.
L'azione  del  carabiniere  Parente  e'  stata  fondamentale  per  la
salvezza di molti italiani e stranieri presenti a Mogadiscio e per la
positiva  riuscita delle operazioni di evacuazione tale da riscuotere
l'incondizionato apprezzamento  del  Ministro  degli  affari  esteri,
l'ammirato  plauso dell'ambasciatore d'Italia a Mogadiscio e di tutti
coloro  che  direttamente  hanno  potuto  apprezzarne  le  eccellenti
qualita'  morali  e  professionali,  degne  delle migliori tradizioni
dell'Arma dei carabinieri.
   Il Presidente della Repubblica, con decreto 30 maggio 1991, n. 64,
ha concesso al carabiniere Giancarlo Ciccone, nato a Livorno,  il  15
giugno  1969,  la  medaglia  di bronzo al valore dell'Esercito con la
seguente motivazione:
    Carabiniere,  componente  del nucleo di sicurezza dell'ambasciata
d'Italia a Mogadiscio, durante i tragici  eventi  bellici  che  hanno
coinvolto  la  capitale  somala,  si  adoperava  con grande coraggio,
elevatissimo  impegno,   altissimo   senso   del   dovere   e   della
responsabilita', spirito di iniziativa e di sacrificio, in favore dei
connazionali  e  cittadini  stranieri  per  tutelarne l'incolumita' e
rendere  possibile  la  loro  evacuazione  dalla  Somalia.   Il   suo
comportamento  e'  stato  improntato  alla  massima  disponibilita' e
generosita' ed a ferma determinazione in una situazione  estremamente
pericolosa  e  drammatica  oltreche'  particolarmente difficile anche
tenuto conto della scarsita' di viveri, acqua ed  energia  elettrica,
rinunciando   volontariamente   al  riposo,  consapevole  solo  della
gravita'  degli  avvenimenti  e   della   necessita'   di   assolvere
compiutamente  i  compiti  affidatigli  che  spesso andavano oltre le
normali attribuzioni.  L'azione  del  carabiniere  Ciccone  e'  stata
fondamentale  per  la salvezza di molti italiani e stranieri e per il
positivo esito delle operazioni di evacuazione, tale da da riscuotere
l'incondizionato apprezzamento  del  Ministro  degli  affari  esteri,
l'ammirato  plauso dell'ambasciatore d'Italia a Mogadiscio e di tutti
coloro  che  direttamente  hanno  potuto  apprezzarne  le  eccellenti
qualita'  morali  e  professionali,  degne  delle migliori tradizioni
dell'Arma dei carabinieri.