Approvazione del progetto di ristrutturazione presentato dalla Cassa di risparmio di Parma(GU n.11 del 15-1-1992)
Con decreto ministeriale 13 dicembre 1991 e' stato approvato il progetto presentato dalla Cassa di risparmio di Parma ai sensi dell'art. 1, comma 3, della legge 30 luglio 1990, n. 218 e dell'art. 3, commi 1, 3 e 5, del decreto legislativo 20 novembre 1990, n. 356, che prevede: il conferimento, previo scorporo, della propria azienda bancaria in una costituenda societa' denominata "Cassa di risparmio di Parma S.p.a."; la costituzione della societa' per azioni "Cassa di risparmio di Parma S.p.a.", con un capitale sociale di lire 400 miliardi, che rivestira' - ai sensi e per gli effetti dell'art. 5, lettera c), della legge n. 218/90 e degli articoli 25 e seguenti del decreto legislativo n. 356/90 - il ruolo di capogruppo e alla quale verra' conferito il complesso delle attivita' e passivita' della Cassa di risparmio di Parma, ad esclusione di lire 4.917 milioni assegnati quali dotazione patrimoniale all'ente conferente; l'adozione di un nuovo statuto da parte dell'ente conferente, che assumera' la denominazione di "Fondazione Cassa di risparmio di Parma e Monte di credito su pegno di Busseto"; la fondazione deterra' una partecipazione nella nuova societa' bancaria pari al 100% del capitale con diritto di voto; l'adozione del relativo statuto da parte della societa' conferitaria "Cassa di risparmio di Parma S.p.a., abilitata all'esercizio dell'attivita' bancaria; la costituzione di una societa' per azioni a medio-lungo termine abilitata, ai sensi del combinato disposto dell'art. 2 della legge 6 giugno 1991, n. 175 e dell'art. 1 del decreto del Presidente della Repubblica 27 giugno 1985, n. 350, all'esercizio del credito fondiario, edilizio e alle opere pubbliche, denominata "Credito fondiario padano S.p.a.", con capitale sociale pari a lire 30 miliardi, detenuto per il 99,99% dalla Cassa di risparmio di Parma S.p.a. e per lo 0,01% dalla "Fondazione Cassa di risparmio di Parma e Monte di credito su pegno di Busseto" e l'adozione del relativo statuto; la fusione per incorporazione della controllata Banca emiliana S.p.a. nella Cassa di risparmio di Parma S.p.a. La Cassa di risparmio di Parma, contestualmente alla stipula dell'atto di conferimento della propria azienda bancaria nella "Cassa di risparmio di Parma S.p.a.", fatto salvo il compimento degli atti connessi alla modificazione dell'oggetto sociale, ai sensi dell'art. 3 del citato decreto legislativo n. 356/90, dovra' cessare l'esercizio diretto dell'impresa bancaria.