UNIVERSITA' DI PAVIA

DECRETO RETTORALE 22 maggio 1992 

  Modificazioni allo statuto dell'Universita'.
(GU n.170 del 21-7-1992)

                             IL RETTORE
  Visto  lo  statuto dell'Universita' degli studi di Pavia, approvato
con regio decreto 14 ottobre 1926, n. 2130, e  modificato  con  regio
decreto 13 ottobre 1927, n. 2229, e successive modificazioni;
  Visto   il  testo  unico  delle  leggi  sull'istruzione  superiore,
approvato con regio decreto 31 agosto 1933, n. 1592;
  Visto il regio decreto-legge 20 giugno 1935, n. 1071 - Modifiche ed
aggiornamenti al testo unico delle leggi  sull'istruzione  superiore,
convertito nella legge 2 gennaio 1936, n. 78;
  Visto  il  regio  decreto 30 settembre 1938, n. 1652 - Disposizioni
sull'ordinamento didattico universitario, e successive modificazioni;
  Vista la legge 11 aprile 1953, n. 312 -  Introduzione  insegnamenti
negli statuti delle universita';
  Vista  la  legge 21 febbraio 1980, n. 28 - Delega al Governo per il
riordinamento  della  docenza  universitaria  e  relativa  fascia  di
formazione per la sperimentazione didattica e organizzativa;
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n.
382  - Riordinamento della docenza universitaria e relativa fascia di
formazione per la sperimentazione organizzativa e didattica;
  Vista la legge 9 maggio 1989, n. 168 -  Istituzione  del  Ministero
dell'universita'  e  della  ricerca  scientifica e tecnologica, ed in
particolare l'art. 16;
  Viste le  proposte  di  modifiche  dello  statuto  formulate  dalle
autorita' accademiche dell'Universita' degli studi di Pavia;
  Riconosciuta  la  particolare  necessita'  di  approvare  le  nuove
modifiche proposte, in deroga al termine triennale di cui  all'ultimo
comma dell'art. 17 del testo unico 31 agosto 1933, n. 1592;
  Visto  il  parere  del Consiglio universitario nazionale in data 22
gennaio 1991;
                              Decreta:
  Lo statuto dell'Universita'  degli  studi  di  Pavia,  approvato  e
modificato  con  i decreti sopraindicati, e' ulteriormente modificato
come appresso:
                           Articolo unico
  Il vigente art. 64, relativo all'ordinamento  degli  studi  per  il
conseguimento   della   laurea  in  chimica,  e'  soppresso  e  cosi'
riformulato:
                          LAUREA IN CHIMICA
  Art. 64. - La durata del corso di studi in  chimica  e'  di  cinque
anni,  articolati  in un triennio propedeutico, a carattere formativo
di base, ed in successivi distinti indirizzi di durata biennale e  di
contenuti  piu'  specifici  sia sotto l'aspetto scientifico che sotto
quello applicativo.
  L'accesso al corso di laurea  e'  regolato  dalle  disposizioni  di
legge.
  Il numero di esami e' non meno di ventitre.
  Nel  caso  di  verifiche  di profitto contestuali - accorpamento di
piu'  insegnamenti  dello  stesso  anno  accademico  -   il   preside
costituisce  le  commissioni  di  profitto  utilizzando i docenti dei
relativi corsi, secondo le norme  dettate  dall'art.  160  del  testo
unico  delle  leggi  sull'istruzione  superiore,  approvato con regio
decreto 31 agosto 1933, n.  1592,  e  dell'art.  42  del  regolamento
studenti approvato con regio decreto 4 giugno 1938, n. 1269.
  La  didattica  del  corso  di  laurea in chimica e' organizzata per
ciascun anno di corso di due cicli  coordinati  di  durata  inferiore
all'anno.  Ciascun  ciclo  di seguito indicato convenzionalmente come
semestre, ha durata minima di quattordici-quindici settimane.
  L'intervallo tra i due  semestri  deve  essere  almeno  di  quattro
settimane.
  Gli esami sono effettuati al termine di ciascun semestre prevedendo
tre  sessioni  di  esami:  una  durante  la  pausa tra i due semestri
dell'anno accademico, una alla fine del secondo semestre,  e  una  di
recupero  prima  dell'inizio dei corsi, e cio' nel rispetto di quanto
stabilito dal testo unico n. 1592/1933 e dal R.S. n. 1269/1938.
  Il  totale  delle  ore  di  insegnamento   e'   nel   triennio   di
milleseicentottanta ore, suddivise in ventisei corsi e sedici esami e
nel  biennio  di  cinquecentoquaranta  ore  suddivise in nove corsi e
sette esami; lo studente dovra' inoltre svolgere un  lavoro  di  tesi
sperimentale  per un periodo di non meno di nove mesi (equivalente ad
un impegno  minimo  di  milleduecento  ore)  su  argomenti  attinenti
all'indirizzo prescelto. Di norma i corsi di lezione sono di sessanta
ore  di  cui  almeno  1/4  dedicate  agli  esercizi mentre i corsi di
laboratorio  sono  settantacinque  ore  di  cui  almeno  i   2/3   di
esercitazione pratica.
  L'accertamento  finale  del profitto, secondo le modalita' previste
dal consiglio di corso di laurea, avverra' per  singolo  insegnamento
tranne  nei casi elencati piu' avanti in cui e' prevista una prova di
esame unica per due corsi della stessa area.
  I corsi, come previsto dall'art. 6, primo  comma,  della  legge  18
marzo  1958,  n.  311,  comprendono lezioni, esercitazioni, esercizi,
sperimentazioni  e  dimostrazioni  a  seconda  della   natura   degli
insegnamenti.
  Nell'ambito  della  programmazione  prevista dagli articoli 10 e 94
del decreto del Presidente della Repubblica n. 382/1980, il consiglio
di corso di laurea e quello di facolta' per le rispettive competenze,
stabiliscono le modalita' di coordinamento didattico  nell'ambito  di
ciascuna  area  e  tra le diverse aree. In tale ambito possono essere
previste forme di coordinamento e interscambio tra i vari docenti  ai
sensi  del  terzo  comma dell'art. 7 del decreto del Presidente della
Repubblica n. 382/1980.
  Il consiglio di corso di  laurea  stabilisce  l'organizzazione  dei
corsi nei vari semestri.
  Nell'ambito  del  biennio,  il  consiglio  di  corso di laurea puo'
definire combinazioni di  corsi  opzionali,  che  rispondono  ad  una
logica  di  natura  culturale,  in  modo  da  costituire orientamento
all'interno  dei  singoli  indirizzi.   Tali   combinazioni   vengono
pubblicate nel manifesto annuale degli studi.
  Ai  sensi  dell'art.  2  della  legge  11  dicembre  1969, n. 910 e
dell'art. 4 della legge 30 novembre 1979, n. 924,  lo  studente  puo'
presentare  un  piano  di  studio diverso da quello consigliato dalla
facolta' e previsto dal manifesto degli  studi,  purche'  nell'ambito
delle  discipline  attivate  e  nel  rispetto  del  numero  dei corsi
relativo a ciascuna area e del rapporto tra i corsi di lezione  e  di
laboratorio.
  Il  consiglio  di corso di laurea valutera' la congruita' del piano
di  studio  proposto  dallo  studente  con  il  raggiungimento  degli
obiettivi didattico-formativi previsti dalla presente tabella.
Triennio propedeutico.
  L'attivita'  didattica del triennio e' articolata in aree, ciascuna
comprende i corsi fondamentali indicati.
   A) Area matematica (240 ore totali):
   istituzioni di matematiche (primo corso);
   istituzioni di matematiche (secondo corso);
   calcolo numerico;
   laboratorio di programmazione e calcolo.
   B) Area di fisica (180 ore totali):
   fisica generale (primo corso);
   fisica generale (secondo corso);
   laboratorio di fisica generale.
   C) Area di chimica analitica (270 ore totali):
   chimica analitica (primo corso);
   laboratorio di chimica analitica (primo corso);
   laboratorio di chimica analitica (secondo corso);
   laboratorio di chimica analitica (terzo corso).
   D) Area di chimica fisica (270 ore totali):
   chimica fisica (primo corso);
   chimica fisica (secondo corso);
   laboratorio di chimica fisica (primo corso);
   laboratorio di chimica fisica (secondo corso).
   E Area di chimica organica (270 ore totali):
   chimica organica (primo corso);
   chimica organica (secondo corso);
   laboratorio di chimica organica (primo corso);
   laboratorio di chimica organica (secondo corso).
   F) Area di chimica inorganica (270 ore totali):
   chimica generale ed inorganica;
   chimica inorganica (primo corso);
   laboratorio di chimica generale ed inorganica;
   laboratorio di chimica inorganica (primo corso).
   G) Area di chimica biologica (60 ore totali):
   chimica biologica (primo corso).
  Gli studenti sono inoltre tenuti a frequentare due corsi  opzionali
(sessanta  ore  ciascuno) scelti tra quelli proposti dal consiglio di
corso di laurea.
  Allo studente che  ha  superato  tutti  gli  esami  prescritti  nel
triennio  su  richiesta viene rilasciato un certificato attestante il
completamento degli studi propedeutici alla laurea in chimica.
  I seguenti insegnamenti comportano una prova di esame unica  per  i
due corsi:
   calcolo numerico e laboratorio di programmazione e calcolo;
   chimica generale ed inorganica e laboratorio di chimica generale e
inorganica;
   fisica generale (secondo corso) e laboratorio di fisica generale;
   laboratorio  di  chimica  analitica (primo corso) e laboratorio di
chimica analitica (secondo corso);
   chimica analitica (primo corso) e laboratorio di chimica analitica
(terzo corso);
   chimica fisica (primo  corso)  e  laboratorio  di  chimica  fisica
(primo corso);
   chimica  fisica  (secondo  corso)  e laboratorio di chimica fisica
(secondo corso);
   chimica organica (primo corso) e laboratorio di  chimica  organica
(primo corso);
   chimica organica (secondo corso) e laboratorio di chimica organica
(secondo corso);
   chimica   inorganica   (primo  corso)  e  laboratorio  di  chimica
inorganica (primo corso).
  I corsi e  i  laboratori  possono  essere  svolti,  per  necessita'
didattiche,  in due semestri successivi; in tal caso l'esame relativo
sara' sostenuto alla fine della seconda parte.
  Lo studente sara' tenuto a dimostrare di aver  appreso  almeno  una
lingua  straniera  moderna  (di  regola la lingua inglese) tra quelle
proposte dal consiglio di corso di laurea nel manifesto degli studi.
  La   conoscenza   verra'   verificata   attraverso   un   colloquio
regolarmente  verbalizzato da una commissione nominata dalla facolta'
di scienze matematiche, fisiche e naturali.
Biennio.
  Sono ammessi al quarto anno coloro che abbiano superato  gli  esami
del  triennio  propedeutico.  E'  comunque consentita l'iscrizione al
quarto anno in difetto di due soli  degli  esami  del  triennio,  che
dovranno peraltro essere sostenuti prima di quelli del biennio.
  Il biennio si articola nei seguenti indirizzi:
   applicativo (orientamento ambientale);
   chimica organica;
   sintesi e reattivita';
   struttura e proprieta' molecolari (orientamento materiali).
  Gli  indirizzi sono caratterizzati da due insegnamenti fondamentali
comuni a tutti i piani di studio  dell'indirizzo,  con  i  rispettivi
laboratori  o  esercitazioni,  e  da cinque insegnamenti opzionali da
scegliere tra quelli attivati nella sede.
  Gli indirizzi proposti riflettono effettive competenze ed  esigenze
della sede in specifici settori scientifico-professionali.
  Gli  indirizzi  "sintesi  e  reattivita'" e "struttura e proprieta'
molecolari" (orientamento materiali), derivano dalla integrazione  di
due  o  piu'  indirizzi  previsti  nel  decreto  del Presidente della
Repubblica 12 maggio 1989 e decreto del Presidente della Repubblica 8
febbraio 1991.
INSEGNAMENTI FONDAMENTALI.
  Indirizzo: applicativo (orientamento ambientale):
   1) chimica analitica (secondo corso);
   2) chimica fisica ambientale;
   3) laboratorio di chimica analitica (quarto corso);
   4) laboratorio di chimica fisica ambientale.
  I corsi di chimica analitica (secondo corso) e  di  laboratorio  di
chimica  analitica  (quarto  corso)  danno  luogo  ad  una  prova  di
accertamento unica cosi' come i corsi di chimica fisica ambientale  e
di laboratorio di chimica fisica ambientale.
  Indirizzo: chimica organica:
   1) chimica organica (terzo corso);
   2) chimica organica (quarto corso);
   3) laboratorio di chimica organica (terzo corso);
   4) laboratorio di chimica organica (quarto corso).
  I  corsi di chimica organica (terzo corso) e laboratorio di chimica
organica (terzo corso) danno luogo ad una prova di accertamento unica
cosi' come i corsi di chimica organica (quarto corso)  e  laboratorio
di chimica organica (quarto corso).
  Indirizzo: sintesi e reattivita':
   1) chimica organica (terzo corso);
   2) chimica inorganica (secondo corso);
   3) laboratorio di chimica organica (terzo corso);
   4) laboratorio di chimica inorganica (secondo corso).
  I  corsi  di  chimica  organica  (terzo  corso) e di laboratorio di
chimica  organica  (terzo  corso)  danno  luogo  ad  una   prova   di
accertamento  unica  come pure i corsi di chimica inorganica (secondo
corso) e di laboratorio di chimica inorganica (secondo corso).
  Indirizzo:  struttura   e   proprieta'   molecolari   (orientamento
materiali):
   1) chimica fisica (terzo corso);
   2) chimica inorganica (secondo corso);
   3) laboratorio di chimica fisica (terzo corso);
   4) laboratorio di chimica inorganica (secondo corso).
  I corsi di chimica fisica (terzo corso) e di laboratorio di chimica
fisica  (terzo  corso) danno luogo ad una prova di accertamento unica
cosi' come i  corsi  di  chimica  inorganica  (secondo  corso)  e  di
laboratorio di chimica inorganica (secondo corso).
INSEGNAMENTI OPZIONALI:
    1) analisi chimica spettroscopica;
    2) biochimica applicata;
    3) biochimica cellulare;
    4) biochimica industriale;
    5) biocristallografia;
    6) biologia cellulare;
    7) biologia generale;
    8) biopolimeri;
    9) chemiometria;
   10) chimica dell'ambiente;
   11) chimica analitica clinica;
   12) chimica analitica dei beni culturali;
   13) chimica analitica dei processi industriali;
   14) chimica analitica delle superfici e delle interfasi;
   15) chimica analitica strumentale;
   16) chimica bioinorganica;
   17) chimica biorganica;
   18) chimica bromatologica;
   19) chimica computazionale;
   20) chimica dei composti di coordinazione;
   21) chimica metallorganica;
   22) chimica dei composti eterociclici;
   23) chimica dei metalli e delle leghe;
   24) chimica del suolo;
   25) chimica delle fermentazioni e microbiologia industriale;
   26) chimica macromolecolare;
   27) chimica delle sostanze coloranti;
   28) chimica delle sostanze organiche naturali;
   30) chimica elettroanalitica;
   31) chimica farmaceutica e tossicologica;
   32) chimica fisica ambientale;
   33) chimica fisica biologica;
   34) chimica fisica dei fluidi;
   35) chimica fisica dei materiali;
   36) chimica fisica dello stato solido e delle superfici;
   37) chimica fisica industriale;
   38) chimica fisica organica;
   39) chimica industriale;
   40) chimica inorganica industriale;
   41) chimica merceologica;
   42) chimica organica fisica;
   43) chimica organica industriale;
   44) chimica per la conservazione dei beni culturali;
   45) chimica teorica;
   46) cinetica chimica e dinamica molecolare;
   47) cristallochimica;
   48) cromatografia;
   49) didattica della chimica;
   50) elettrochimica;
   51) fotochimica;
   52) genetica;
   53) geochimica;
   54) meccanismi di reazione in chimica inorganica;
   55) meccanismi di reazione in chimica organica;
   56) metodi analitici in chimica industriale;
   57) metodi fisici in chimica inorganica;
   58) metodi fisici in chimica organica;
   59) microbiologia generale;
   60) mineralogia;
   61) radiochimica;
   62) sintesi e tecniche speciali inorganiche;
   63) sintesi e tecniche speciali organiche;
   64) spettroscopia molecolare;
   65) stereochimica;
   66) storia della chimica;
   67) strutturistica chimica;
   68) termodinamica chimica.
Prova di accertamento unica.
  Il  preside  della  facolta'  per  la  prova di accertamento unica,
prevista per i corsi del triennio  propedeutico  e  per  i  corsi  di
indirizzo  del  biennio,  costituisce le relative commissioni per gli
esami di profitto utilizzando i docenti dei rispettivi corsi, secondo
le norme dettate  dall'art.  160  del  testo  unico  n.  1592/1933  e
dell'art. 42 del R.S. n. 1269/1938.
  Nel   manifesto   degli   studi   pubblicato  annualmente  verranno
specificati gli insegnamenti opzionali attivati.
  Lo studente puo' scegliere come opzionali uno o  piu'  insegnamenti
fondamentali di un indirizzo diverso da quello prescelto.
  Quando  vengono  scelti  come  corsi opzionali i fondamentali con i
relativi laboratori, di un  indirizzo  diverso  da  quello  prescelto
dallo  studente,  il corso fondamentale ed il corrispondente corso di
laboratorio, che sono  stati  sostitutivi  di  due  corsi  opzionali,
comportano due esami distinti.
Esame e diploma di laurea.
  Per  essere  ammesso a sostenere l'esame di laurea lo studente deve
aver seguito tutti i corsi previsti  dal  piano  di  studi  approvato
dalla  facolta'  e  superato  i relativi esami. Lo studente deve aver
inoltre svolto il lavoro di tesi sperimentale.
  L'esame  di  laurea   consiste   nella   discussione   della   tesi
sperimentale  con  le  modalita'  stabilite dal consiglio di corso di
laurea, in applicazione delle disposizioni vigenti.
  Il diploma di laurea riporta il  titolo  di  laureato  in  chimica,
mentre  il relativo certificato rilasciato al laureato fara' menzione
dell'indirizzo seguito.
Norme transitorie.
  Gli  studenti  iscritti  col   vecchio   ordinamento   al   momento
dell'entrata  in  vigore del presente ordinamento, possono completare
gli studi previsti dal precedente ordinamento.
  Gli studenti  possono  optare  per  il  nuovo  ordinamento  con  la
convalida  degli  esami  sostenuti,  fatto  salvo quanto previsto dal
presente nuovo ordinamento e secondo  le  modalita'  stabilite  dalla
facolta'.
  L'opzione  potra'  essere  esercitata  fino ad un termine pari alla
durata legale del corso di studi della facolta'.
  L'opzione potra' essere esercitata fino ad  un  termine  pari  alla
durata legale del corso di studi.
  Quando la facolta' si sara' adeguata al presente nuovo ordinamento,
la sua applicabilita' avra' inizio per gli studenti iscritti al primo
anno di corso, e sara' progressivamente estesa, negli anni accademici
seguenti, agli anni di corso successivi al primo.
  Per  quanto  non esplicitamente indicato nel presente statuto, vale
quanto previsto  nel  decreto  del  Presidente  della  Repubblica  31
ottobre  1988  e relativo allegato 1 (tabella XIX), e nel decreto del
Presidente della Repubblica 20 ottobre 1990.
  Il presente decreto  verra'  pubblicato  nella  Gazzetta  Ufficiale
della Repubblica italiana.
   Pavia, 22 maggio 1992
                                                   Il rettore: SCHMID