Parere del comitato nazionale per la tutela delle denominazioni di origine dei vini relativo alla richiesta di modifica del disciplinare di produzione della denominazione di origine controllata "Colli Piacentini".(GU n.80 del 6-4-1993)
Il comitato nazionale per la tutela delle denominazioni di origine dei vini, istituito a norma dell'art. 17 del decreto del Presidente della Repubblica del 12 luglio 1963, n. 930, esaminata la domanda intesa ad ottenere al modifica del disciplinare di produzione della denominazione di origine controllata "Colli Piacentini" riconosciuta con decreto del Presidente della Repubblica 18 luglio 1984 (Gazzetta Ufficiale n. 351 del 22 dicembre 1984), ha espresso parere favorevole al suo accoglimento proponendo, ai fini dell'emanazione del relativo decreto ministeriale, il disciplinare di produzione modificato nel testo di cui appresso. Le eventuali istanze e controdeduzioni alla suddetta proposta di modifica dovranno essere inviate dagli interessati al Ministero dell'agricoltura e delle foreste - Direzione generale della produzione agricola, entro sessanta giorni dalla data della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. Proposta di modifica del disciplinare di produzione della denominazione di origine controllata "Colli Piacentini" Art. 1. La denominazione di origine controllata "Colli Piacentini", obbligatoriamente seguita dalle seguenti menzioni: Gutturnio, Monteresso Val d'Arda, Trebbianino Val Trebbia, Valnure, Barbera, Bonarda, Malvasia, Ortrugo, Pinot Grigio, Pinot Nero, Sauvignon, Cabernet Sauvignon, Chardonnay, e' riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare di produzione. Art. 2. I) La denominazione di origine controllata "Colli Piacentini Gutturnio" e' riservata al vino rosso ottenuto dalle uve provenienti dai vigneti aventi, nell'ambito aziendale, la seguente composizione di vitigni: Barbera 55-70%; Croatina (localmente denominata Bonarda) 30-45%. II) La denominazione di origine controllata "Colli Piacentini Monterosso Val d'Arda" e' riservata al vino bianco ottenuto dalle uve provenienti dai vigneti aventi, nell'ambito aziendale, la seguente composizione di vitigni: Malvasia di Candia aromatica e Moscato bianco dal 20 al 50%; Trebbiano Romagnolo e Ortrugo dal 20 al 50%. Possono concorrere alla produzione di detto vino anche le uve provenienti da viti dei vitigni Bervedino e/o Sauvignon e altre uve a bacca bianca, provenienti dai vitigni autorizzati e raccomandati per la provincia di Piacenza, presenti nell'ambito aziendale, fino ad un massimo del 30% del totale. III) La denominazione di origine controllata "Colli Piacentini Trebbianino Val Trebbia" e' riservata al vino bianco ottenuto dalle uve provenienti dai vigneti aventi, nell'ambito aziendale, la seguente composizione di vitigni: Ortrugo dal 35-65%; Malvasia di Candia aromatica e Moscato bianco dal 10 al 20%; Trebbiano Romagnolo e Sauvignon dal 15 al 30%. Possono inoltre concorrere alla produzione le uve a bacca bianca provenienti dai vitigni autorizzati e raccomandati in provincia di Piacenza, presenti nell'ambito aziendale, nella misura massima del 15% del totale. IV) La denominazione di origine controllata "Colli Piacentini Valnure" e' riservata al vino bianco ottenuto dalle uve provenienti dai vigneti aventi, nell'ambito aziendale, la seguente composizione di vitigni: Malvasia di Candia aromatica dal 20 al 50%; Trebbiano Romagnolo e Ortrugo dal 20 al 65%. Possono inoltre concorrere alla produzione le uve a bacca bianca provenienti dai vitigni autorizzati e raccomandati in provincia di Piacenza, presenti nell'ambito aziendale, nella misura massima del 15% del totale. V) La denominazione di origine controllata "Colli Piacentini Ortrugo" e' riservata al vino bianco ottenuto dalle uve omonime provenienti dai vigneti aventi, nell'ambito aziendale, una composizione del vitigno pari almeno al 90%. Possono concorrere alla produzione le uve a bacca bianca provenienti dai vitigni autorizzati e raccomandati in provincia di Piacenza e presenti nei vigneti nella misura massima del 10% del totale, ad esclusione delle uve aromatiche. VI) La denominazione di origine controllata "Colli Piacentini Barbera" e' riservata al vino rosso ottenuto dalle uve omonime provenienti dai vigneti aventi, nell'ambito aziendale, una composizione del vitigno pari almeno all'85%. Possono concorrere alla produzione le uve a bacca rossa provenienti dai vitigni autorizzati e raccomandati in provincia di Piacenza e presenti nei vigneti nella misura massima del 15% del totale, ad esclusione delle uve aromatiche. VII) La denominazione di origine controllata "Colli Piacentini Bonarda" e' riservata al vino rosso ottenuto dalle uve omonime provenienti dai vigneti aventi, nell'ambito aziendale, una composizione del vitigno pari almeno all'85%. Possono concorrere alla produzione le uve a bacca rossa provenienti dai vitigni autorizzati e raccomandati in provincia di Piacenza e presenti nei vigneti nella misura massima del 15% del totale, ad esclusione delle uve aromatiche. VIII) La denominazione di origine controllata "Colli Piacentini Malvasia" e' riservata al vino bianco ottenuto dalle uve omonime provenienti dai vigneti aventi, nell'ambito aziendale, una composizione del vitigno pari almeno all'85%. Possono concorrere alla produzione le uve a bacca bianca provenienti dai vitigni autorizzati e raccomandati in provincia di Piacenza e presenti nei vigneti nella misura massima del 15% del totale. IX) La denominazione di origine controllata "Colli Piacentini Pinot Nero" e' riservata al vino rosso ottenuto dalle uve omonime provenienti dai vigneti aventi, nell'ambito aziendale, una composizione del vitigno pari almeno all'85%. Possono concorrere alla produzione le uve a bacca rossa provenienti dai vitigni autorizzati e raccomandati in provincia di Piacenza e presenti nei vigneti nella misura massima del 15% del totale, ad esclusione delle uve aromatiche. X) La denominazione di origine controllata "Colli Piacentini Pinot Grigio" e' riservata al vino bianco ottenuto dalle uve omonime provenienti dai vigneti aventi, nell'ambito aziendale, una composizione del vitigno pari almeno all'85%. Possono concorrere alla produzione le uve a bacca bianca provenienti dai vitigni autorizzati e raccomandati in provincia di Piacenza e le uve Pinot Nero vinificate in bianco e presenti nei vigneti nella misura massima del 15% del totale, ad esclusione delle uve aromatiche. XI) La denominazione di origine controllata "Colli Piacentini Sauvignon" e' riservata al vino bianco ottenuto dalle uve omonime provenienti dai vigneti aventi, nell'ambito aziendale, una composizione del vitigno pari almeno all'85%. Possono concorrere alla produzione le uve a bacca bianca provenienti dai vitigni autorizzati e raccomandati in provincia di Piacenza e presenti nei vigneti nella misura massima del 15% del totale, ad esclusione delle uve aromatiche. XII) La denominazione di origine controllata "Colli Piacentini Cabernet Sauvignon" e' riservata al vino rosso ottenuto dalle uve omonime provenienti dai vigneti aventi, nell'ambito aziendale, una composizione del vitigno pari almeno all'85%. Possono concorrere alla produzione le uve a bacca rossa provenienti dai vitigni autorizzati e raccomandati in provincia di Piacenza e presenti nei vigneti nella misura massima del 15% del totale, ad esclusione delle uve aromatiche. XIII) La denominazione di origine controllata "Colli Piacentini Chardonnay" e' riservata al vino bianco ottenuto dalle uve omonime provenienti dai vigneti aventi, nell'ambito aziendale, una composizione del vitigno pari almeno all'85%. Possono concorrere alla produzione le uve a bacca bianca provenienti dai vitigni autorizzati e raccomandati in provincia di Piacenza e presenti nei vigneti nella misura massima del 15% del totale, ad esclusione delle uve aromatiche. Art. 3. I a) La zona di produzione delle uve destinate alla produzione dei vini "Colli Piacentini Gutturnio" coincide con quella dei "Colli Piacentini" ed e' delimitata al punto V) del presente articolo. Essa comprende, in provincia di Piacenza, l'intero territorio amministrativo di Caminata (escluse le isole amministrative in provincia di Pavia), Nibbiano, Pianello Val Tidone, Piozzano, Ziano Piacentino, ed in parte il territorio amministrativo dei comuni di: Agazzano, Alseno, Bettola, Bobbio, Borgonovo Val Tidone, Carpaneto Piacentino, Castell'Arquato, Castel S. Giovanni, Coli, Gazzola, Gropparello, Lugagnano Val d'Arda, Pecorara, Ponte dell'Olio, Rivergaro, S. Giorgio Piacentino, Travo, Vernasca e Vigolzone. I b) La zona di produzione delle uve che possono essere destinate alla produzione del vino "Colli Piacentini Gutturnio Classico" e' quella definita dal decreto del Presidente della Repubblica 9 luglio 1967 ed e' suddivisa in tre comprensori A), B), C), e comprende i territori collinari dei comuni di: Ziano Piacentino, Borgonovo Val Tidone, Castel S. Giovanni, Nibbiano, Vigolzone, Castell'Arquato, Carpaneto Piacentino, Lugagnano Val d'Arda e Gropparello. Tale zona e' cosi' delimitata: A) Partendo dal ponte sul Rio Cavo in prossimita' del C. Cavo Perletti il limite segue per breve tratto verso sud la strada per S. Marzano ed all'altezza della quota 93 prosegue, in direzione ovest, lungo quella per C. Perduta e C. Prandella fino ad incrociare il R. Gambero, segue quindi tale corso d'acqua verso nord per circa 700 metri e poi il sentiero che in direzione nord-ovest raggiunge la strada per Fornaci e prosegue lungo questa verso sud-ovest, attraversa Fornaci e succcessivamente Casanova, passa a sud di C. Merlino e raggiunge il confine di provincia in prossimita' della quota 96. Segue in direzione sud il confine provinciale ed in prossimita' di C. Corni (quota 458), all'incrocio con l'acquedotto prosegue verso est per il confine di Ziano Piacentino seguendo la strada che attraversa S. Giorgio, Cesura e quindi il t. Gualdora che discende fino alla confluenza con il t. Tidone. Discende verso est il t. Tidone ed all'altezza del Caseif. Manzella seguendo il confine comunale di Nibbiano in direzione ovest raggiunge la strada per Borgonovo Val Tidone in prossimita' del km 57,100 circa. Segue tale strada verso nord ed alla entrata del centro urbano di Borgonovo Val Tidone prosegue verso est per quella di Moretta, l'attraversa e sempre sulla medesima raggiunge in prossimita' della quota 113 R. Cavo. Ridiscende tale corso d'acqua fino ad incrociare la strada per Castel S. Giovanni sul ponte in prossimita' di C. Cavo Perletti da dove e' iniziata la delimitazione. B) La linea di delimitazione ha origine a nord, al bivio di casa Stradella (quota 145) per poi seguire, verso est, la strada che passando da quota 139 raggiunge il ciglio sinistro del torrente Nure. Da qui e preseguendo verso sud, la linea si identifica col ciglio sinistro del letto del torrente Nure fino al trivio per Ponte dell'Olio-Bagnolo-Albarola (quota 210) per poi proseguire sulla strada per Bagnolo fino ad inserirsi, poco prima dell'abitato di Bagnolo, sulla carrareccia che passa per le quote 328, 314, 285, 267. Superata quest'ultima quota, la linea che delimita il territorio, segue ad ovest il sentiero che porta al rio Finale, risale detto rio fino a quota 266 per poi, seguendo un rivolo, toccare il confine comunale Vigolzone-Rivergaro col quale la linea si identifica fino al rivo che scorre a sud di quota 143. Da qui la linea segue detto rivo (quota 147-148) fino ad intersecare la strada provinciale Piacenza- Ponte dell'Olio che segue verso sud fino ad incrociare, prima di case Brioschi, il rivo; lo segue fino a quota 149 poi segue la strada per Ca' Sgorbati per ricongiungersi, verso nord, al bivio di case Stradella (quota 145), punto di partenza. C) La linea di delimitazione inizia al quadrivio di Castell'Arquato (quota 164) per seguire, in senso orario, la strada provinciale fino a toccare il confine comunale di Castell'Arquato che segue verso nord per breve tratto e precisamente fino a Monte Pozzali (quota 386); qui piega a sud e si inserisce, costeggiando il rivo ad ovest il C. Montegiogo lungo la strada che, scendendo per i Campi, arriva fino al bivio per Prato Ottesola, sulla strada Lugagnano- Chiavenna Rocchetta. Da questo bivio la linea che delimita il territorio, segue la strada fino a Prato Ottesola, risale quindi il torrente Ottesola fino a i Groppi per costeggiare successivamente e per breve tratto, la strada che porta alla parrocchia di Montezago; poco prima di detta parrocchia, la linea segue la carrareccia che scende nel torrente Chero fino ad incontrare i limiti tra i comuni di Carpaneto-Gropparello-Lugagnano (quota 252). Da qui la linea si identifica con il confine comunale di Gropparello-Carpaneto fino a M. Oldo per entrare poi nel territorio comunale di Gropparello, seguendo la carrareccia ed il rivo che sbocca nel torrente Vezzeno a nord di casa Maschi (quota 224). La linea, dopo aver seguito per breve tratto la strada, a quota 223 ripiega ad est lungo un rivo, indi imbocca il sentiero che passa per i Vizzoni e raggiunta la strada che passa per C. Cerchiali e la Corona, la percorre fino a costeggiare il torrente Vezzeno, che poi segue verso nord, fino ad incontrare il confine comunale. Da questo punto la linea percorre a ovest e a nord-est il confine comunale fino all'altezza del Casalino ove piega a destra lungo il sentiero per la Graffignana (quota 162) fino ad immettersi sulla strada per Celleri che poi segue fino al ponte sul rio Terzolo (quota 161); da qui, segue verso nord-est il rio stesso, indi il torrente Vezzeno fino all'altezza di la Boiona Grande per immettersi poi sulla strada per Piacentino che segue fino a circa 175 metri a nord del bivio per case il Poggio. Da detto punto, la linea, deviando a destra, lungo rivoli raggiunge la carrareccia che porta a Borgo Marta da dove, procedendo verso sud sulla strada, arriva a la Boiona Piccola (quota 146), per risalire a nord lungo il rivo che passa per la Vigna. A meta' distanza tra queste due cascine, la linea devia a destra lungo un rivo fino a raggiungere la strada provinciale per Carpaneto a quota 140. Da qui, procedendo ancora verso est, la linea si identifica colla strada per Campagne, indi colla carrareccia per Partitore (quota 141) fino ad incrociare la strada per case Bruciate, segue per breve tratto detta strada, prosegue lungo la strada per C. Marere, C. Sasso e C. Masana di Sopra fino al suo inserimento sulla strada che conduce a Vigolo Marchese (quota 141). Da questo punto la linea si identifica colla strada predetta e passato Vigolo Marchese e San Antonio, si innesta sulla strada provinciale Carpaneto-Castell'Arquato, che segue verso sud fino al quadrivio di Castell'Arquato (quota 164), punto di partenza. II) La zona di produzione del vino "Colli Piacentini Monterosso Val d'Arda" comprende la porzione dei territori collinari dei comuni di: Vernasca, Alseno, Lugagnano, Castell'Arquato, Gropparello, Carpaneto in provincia di Piacenza, particolarmente idonea per conseguire produzioni con le caratteristiche previste dal presente disciplinare. Tale zona e' cosi' delimitata: da una linea che, partendo dall'abitato di Vernasca segue la provinciale Vernasca-Castell'Arquato in direzione di Lugagnano fino ad incontrare, in prossimita' di loc. Ca' Bianca, il confine fra Lugagnano e Vernasca. Segue tale confine fino ad incontrare, in prossimita' di quota 318, la strada che collega Lugagnano al parco provinciale. Da questo punto raggiunge il bivio della cappella di Madonna del Piano (quota 255) per imboccare la strada dei Ronchi che percorre fino ad inserirsi, poco prima di questo abitato, sulla carrareccia che con- duce a case Costa. Segue tale carrareccia fino ad imboccare la strada che, passando per case Castellaro (quota 259), giunge a prato Ottesola, con la quale si identifica. Da qui, la linea di delimitazione risale il corso del torrente Ottesola fino alla sorgente, indi si identifica con una spezzata ideale che congiunge successivamente la sorgente del torrente Ottesola con quota 382; quota 382 con quota 302; quota 302 con il punto di incontro, sito sul greto del torrente Chero, fra i confini dei comuni di Gropparello, Carpaneto e Lugagnano. Segue il confine fra i comuni di Lugagnano e Gropparello in direzione sud-ovest fino a raggiungere quota 350. Da questo punto si inserisce sulla strada per i Magnani (quota 382), Mandola e Castellana proseguendo fino al bivio di Bersani (quota 427) indi segue la strada che, passando per Casello (quota 366) giunge all'incrocio per Gropparello a quota 357. Da qui giunge a Barzano seguendo la carrareccia che passa per case Gazzotti. Da Barzano segue il tracciato stradale che, passando per case Berti, quota 450, quota 457, quota 460, giunge a Case Banzola, indi prosegue per Ca' Fogliazza e scende al torrente Riglio. Discende lungo il corso del sopracitato torrente fino all'altezza di Casa Nuova Riva (in comune di Carpaneto). Da questo punto raggiunge in linea retta il tracciato stradale che, passando per Casa Nuova Riva, torre Confalonieri, borgo Paglia, Piacentino, La Turca di Sopra, la Fornace Vecchia, attraversa il torrente Chero, tocca case Bruciate e giunge al confine comunale fra Carpaneto e Castell'Arquato. Segue detto confine fino ad incontrare la provinciale Carpaneto-Castell'Arquato che percorre fino al bivio per Vigostano (quota 118). Da questo punto, la linea di delimitazione prosegue lungo il tracciato stradale che tocca successivamente Vigostano, Giarola e Colombarola. Da Colombarola segue la strada dei Doppi fino al punto in cui detta strada si affianca al rio Chiozzo; da qui segue la carrareccia che congiunge il suddetto torrente con Torre Gazzola. Da Torre Gazzola, la linea di delimitazione segue il tracciato stradale che tocca successivamente le Ferriere, C. Nuove Remondini, la Fornace e la Sforzesca. Da questo punto segue la carrareccia che scende al greto del torrente Arda il cui corso risale fino ad immettersi sulla carrareccia che collega il greto del torrente Arda con Cinta Anguissola. Da questo punto segue l'intero tratto di strada che collega Cinta Anguissola con la strada Salsediana (strada per Salsomaggiore). Si immette quindi sulla Salsediana (a quota 145) e la segue toccando successivamente S. Rocchino, Crocetta, Castelnuovo Fogliani, il Monastero e giunge a quota 155 all'altezza di C. Belvedere. Da quota 155 segue il tracciato stradale che passa per Ca' Lolini, La Persica e raggiunge il confine con la provincia di Parma a quota 124. Da questo punto la linea di delimitazione si identifica con il confine tra la provincia di Piacenza e di Parma e, successivamente, sempre seguendo tale confine, incontra il torrente Stirone il cui corso risale fino alla confluenza del torrente Borla (quota 259). Risale il torrente Borla fino ad incontrare (quota 262) la provinciale per Borla, Comini, Ronca che segue, fino ad incontrare nei pressi di Ronca la provinciale da Bore a Vernasca che percorre fino all'abitato di Vernasca. III) La zona di produzione del vino "Colli Piacentini Trebbianino Val Trebbia" comprende la porzione collinare della Val Trebbia particolarmente idonea a conseguire produzioni con le caratteristiche previste dal presente disciplinare. Tale zona include parte dei territori dei comuni di: Bobbio, Coli, Travo, Rivergaro, Gazzola, in provincia di Piacenza ed e' cosi' delimitata: Da una linea che, partendo dall'abitato di Rivergaro segue il tracciato originale della strada statale n. 45 in direzione di Piacenza fino alla localita' Niviano Castello. Prosegue quindi lungo la strada provinciale per Grazzano Visconti fino ad incontrare il rio della Bosella (in prossimita' di quota 127) e il cui corso risale fino ad incontrare il confine comunale tra Rivergaro e Vigolzone (quota 149). Segue, piegando a destra, detto confine fino a raggiungere, in prossimita' di quota 632 (M. Dinavolo) il confine comunale fra Vigolzone e Travo. Segue successivamente l'intero tratto di confine tra i comuni di Vigolzone-Travo e Travo-Bettola giungendo cosi' in prossimita' della confluenza del rio Moini con il torrente Perino. Risale il corso del torrente Perino fino alla confluenza con il rio Cane. Segue quindi l'ultimo tratto del rio Cane fino a quota 509. Indi devia in direzione nord-ovest sul sentiero che porta al bivio (quota 546) per la strada dei Boioli. Da quota 546 segue la strada per Case Boioli fino ad incontrare, a quota 520, il rio Armelio. Segue il corso del rio Armelio fino a quota 274. Da qui devia lungo una carrareccia che passa per quota 290 (sopra Ponte) e prosegue per quota 340, fino ad incrociare il rio Secco. In questo punto segue il confine del comune Bobbio-Coli lungo le quote 410, 324, 267, 517 e raggiunta l'altezza di quota 424, devia lungo la carrareccia che, passando per Rocaiolo, risale quota 488 fino a quota 366. Da qui si immette sulla strada che, superando le quote 381 e 429 (dove incrocia il rio Torusso), sfiora la localita' Scabbiazza da dove, all'altezza della quota 430 scende lungo il rio Scabbiazza fino alla strada statale n. 45 (quota 248). Risale la strada statale n. 45 e dopo il Ponte Barberino al km 99, risale un carrareccia che passa per Case Nuove (quota 400), Cascina Costa (quota 494). Da qui si immette sulla strada che passa a quota 475, successivamente risale un rivo che, a quota 561 (all'altezza del Poggio Pianone) incrocia il confine del comune di Bobbio e Coli. Segue questo confine passando per Cascina Fontana del Gallo e per Case Poggiolo, arrivando a quota 585. Da quota 585, lungo una linea ideale, scende sulla strada statale n. 45 al km 91. Risale la statale fino al km 90, da dove oltrepassa il fiume Trebbia a quota 324. Da qui segue i meandri del Trebbia di San Salvatore, dai quali risale lungo una carrareccia che superate le quote 456 e 492 giunge a Cascina Riva (quota 496), Cascina Biase (quota 490), tocca la quota 317 per arrivare a Cascina Case Piane (quota 490). Prosegue per la strada che tocca le quote 477, 454 (sopra Case Caldarola), 515 e 336 dove incrocia il torrente Bobbio. Risale questo torrente fino a quota 359; da qui devia a destra risalendo il rio d'Assalto fino a quota 496. In questo punto si inserisce sulla strada per i Brugnoni che successivamente, toccando le quote 581, 587, 591 (Casa Sermase), 562 (Villa Pegni), 562 (Casa Pegni), 581 (Ca' Borelli) sorpassa il fosso delle Lubbie e prosegue per quota 505 per inserirsi sulla strada che porta a Degara dove, a quota 500, incrocia il rio Fontana. Da qui prosegue lungo la carrareccia che, passando per quota 469 e quota 359 (rio della Lubbia), risale per la strada di casa Muggione (quota 424), Ca' del Bosco (quota 497) e, dopo aver attraversato il rio del Gatto, scende a quota 430 per risalire a Case Poggio, fino a raggiungere Areglia (quota 378). Da questo punto, attraverso le quote 416, 438 e 434, raggiunge Nosia (quota 429), da dove prosegue per una carrareccia che tocca le quote 450, 435, 410, 372. Risale quindi la strada proveniente da Freddezza e, dopo aver superato la quota 400, devia a destra lungo una carrareccia che passa per quote 367 e 337 dove incrocia il rio Dorba. Risale lungo un rivo di sinistra del rio Dorba stesso e giunge a Parcellara (quota 490) da cui scende lungo la strada fino a quota 445. Da qui devia per la carrareccia che passa per le quote 439, 405, 389 sulla cui direzione incrocia il confine del comune tra Travo e Bobbio. Risale questo confine raggiungendo quota 671 ed indi, seguendo la strada che, passando per Pietra (quota 559), Termine Grosso, confluisce, in prossimita' di quota 443, sulla rotabile che porta a Chiesa di Bobbiano. Da qui segue la strada per Cascina (quota 503) indi la carrareccia per Costa del Grillo (quota 608) e Ca' del Bulla e prosegue fino ad incrociare il confine comunale tra Travo e Gazzola che segue fino in prossimita' di Campo dei Re (quota 249). Da questo punto imbocca la strada per monte Raschio, Ca' dei Boschi, Boccino di Sopra e prosegue fino ad incontrare, a quota 143, la provinciale Gazzola-Rivalta. Segue detta strada fino ad incrociare la provinciale Gragnano-Travo che percorre fino a Rivalta-Trebbia. Indi raggiunge in direzione sud-est il fiume Trebbia con cui si identifica fino all'altezza dell'abitato di Rivergaro. IV) La zona di produzione delle uve che possono essere destinate alla produzione del vino "Colli Piacentini Val Nure" comprende la porzione collinare della Val Nure particolarmente idonea a conseguire produzioni con le caratteristiche previste dal presente disciplinare. Tale zona include in parte i territori amministrativi dei comuni di: San Giorgio Piacentino, Vigolzone e Ponte dell'Olio, in provincia di Piacenza. Tale zona e' cosi' delimitata: partendo dal confine tra Carpaneto Piacentino e San Giorgio Piacentino, sul t. Riglio in prossimita' di Viustino (La Bottega), il limite segue in direzione ovest la strada per Godi che attraversa, e proseguendo sempre nella stessa direzione giunge a Rizzolo; segue quindi in direzione sud-ovest la strada che, superato Torrano, giunge a La Fratta, da dove piega verso ovest e prosegue per M.o dei Fiaschi (quota 178) prende quindi il sentiero verso nord-ovest fino ad attraversare il t. Nure ed incrociare il confine comunale tra Ponte dell'Olio e Vigolzone. Prosegue in direzione nord-est lungo tale confine prima e poi su quello tra Vigolzone e San Giorgio Piacentino fino all'altezza della strada che dal greto del t. Nure conduce in direzione ovest a Stradella; segue tale strada e da Stradella attraverso Ca' Sgorbati prosegue verso ovest lungo la strada che tocca M.o Italia e lungo il canale raggiunge la strada per Grazzano Visconti in prossimita' del km 11,900. Segue tale strada per circa 200 metri in direzione nord e quindi, verso ovest il canale che lo attraversa toccando le quote 148 e 147 fino a raggiungere il confine comunale di Vigolzone in prossimita' della quota 143; prosegue lungo tale confine verso sud e quindi sempre sul medesimo in direzione ovest, lungo il R. del Castellano ed il t. Spettine, incrociando il confine del comune di Ponte dell'Olio sul t. Nure. Da qui, in direzione sud-est prima ed est poi segue quest'ultimo confine comunale ed al t. Riglio risale verso nord sino ad incrociare, in prossimita' di Bianconi, quello di S. Giorgio Piacentino; prosegue in direzione nord-est lungo il corso del T. Riglio fino a chiudere la delimitazione in localita' La Bottega. V) La zona di produzione delle uve idonee alla produzione dei vini "Colli Piacentini" di cui all'art. 2 par. V, VI, VII, VIII, IX, X, XI, XII, XIII e di cui all'art. 3, par. I a), comprende il territorio a vocazione viticola della collina Piacentina ed include, in provincia di Piacenza l'intero territorio amministrativo di: Caminata (escluse le isole amministrative in provincia di Pavia), Nibbiano, Pianello Val Tidone, Piozzano, Ziano Piacentino, ed in parte il territorio amministrativo dei comuni di: Agazzano, Alseno, Bettola, Bobbio, Borgonovo Val Tidone, Carpaneto Piacentino, Castell'Arquato, Castel S. Giovanni, Coli, Gazzola, Gropparello, Lugagnano Val d'Arda, Pecorara, Ponte dell'Olio, Rivergaro, S. Giorgio Piacentino, Travo, Vernasca e Vigolzone. Tale zona e' cosi' delimitata: partendo dall'entrata sud nel centro abitato di Borgonovo Val Tidone, il limite segue verso ovest la strada per Moretta e, superata costera Moretta all'incrocio con il R. Torto, risale verso nord tale corso d'acqua ed all'ansa successiva la quota 91 all'altezza di Polesera, segue verso nord-ovest per la strada che conduce a C.na Montezella. Da C.na Montezella segue quindi la strada che, in direzione nord-ovest, raggiunge C. Cavo Perletti sulla strada per Castel S. Giovanni; prosegue quindi lungo tale strada verso sud per breve tratto e, all'altezza della quota 93 segue, in direzione ovest, quella per C. Perduta e C. Pradella fino al R. Gambero per proseguire poi lungo tale corso d'acqua verso nord per circa 700 metri e seguire poi il sentiero che in direzione nord- ovest raggiunge la strada per Fornaci; lungo questa verso sud-ovest attraversa Fornaci quindi Casanova e, proseguendo, passa a sud di C. Merlino e raggiunge il confine di provincia in prossimita' della quota 96 sul t. Bardonezza. Segue, in direzione sud, il confine provinciale, attraversa il lago di Trebecco e, proseguendo sempre sul confine provinciale in direzione sud-ovest, raggiunge, a quota 779, il Roccone, nel comune di Nibbiano; segue quindi la strada verso nord per Ca' dei Giorgio (quota 653) e da tale localita' segue verso sud e poi est la carrareccia per la Ca' dei Follini. Da questa localita' prosegue verso sud-est per la strada che attraversa Ca' Bazzari e, a quota 683, segue quella per Lazzarello, attraversando prima la quota 753 e, superato Lazzarello, raggiunge, proseguendo sempre verso sud, prima Ca' di Lazzarello, poi Case Bianchi; su proseguimento arriva alla quota 665, laddove la strada incrocia il corso d'acqua che confluisce nel Rio della Fornace dell'Aia, a quota 550; segue quindi, da quota 665, prima l'affluente e poi quest'ultimo corso d'acqua sino alla confluenza nel t. Tidoncello Merlingo, lungo il quale risale verso nord-est sino alla confluenza, a quota 388, con il t. Tidoncello di Sevizzano. Da quota 388 risale il t. Tidoncello di Sevizzano e, a sud di Marzonago, prosegue in direzione est per il Rio Sereno, toccando le quote 493 e 532, dove raggiunge la strada per Sevizzano; prosegue lungo questa in direzione sud, costeggia il centro abitato di Sevizzano ad ovest e segue verso est la strada per C. Saliceto (quota 695). Da C. Saliceto segue la strada in direzione nord-est fino a raggiungere a quota 708 il confine comunale di Piozzano. Prosegue lungo questi in direzione sud sino ad incrociare quello di Travo a quota 801; segue quindi quest'ultimo confine in direzione sud-est ed alla quota 681, all'incrocio con la strada per Scarniago, prosegue verso nord-est, lungo questa attraversa il centro abitato di Scarniago e proseguendo raggiunge Madellano; da Madellano segue verso nord e poi est la strada che, passando per le quote 560, 554, 477, incrocia quella per Chiosi; prosegue lungo quest'ultima verso sud, toccando i centri abitati di Termine Grosso e Pietra e raggiunge poi, a quota 671, nuovamente il confine comunale di Travo; discende lungo questi in direzione sud ed in localita' Chiappaia, all'altezza di Ronda Nera, lascia il confine per seguire verso ovest il sentiero che attraversa le quote 389, 405, 439 ed a quota 445 incrocia la strada per Parcellara, segue tale strada verso nord-ovest e raggiunge Parcellara da dove segue verso ovest il fosso affluente di sinistra del Rio Dorba; dalla confluenza risale, per breve tratto, il Rio Dorba ed a quota 337 risale verso ovest un affluente di destra del medesimo corso d'acqua fino ad incrociare la strada per Freddezza; percorre questa verso sud ed all'altezza di Cosenzio, in prossimita' della quota 372, segue verso ovest la strada che passa a nord di Freddezza, tocca quota 410, attraversa Marumoni (quota 435) e raggiunge Nosia (quota 429). Da Nosia segue il sentiero per Areglia toccando le quote 434, 438, 416 e da Areglia prosegue per la Carrareccia che attraversa Case il Poggio e raggiunge la strada per Gobbi; prosegue lungo questa per breve tratto (250 metri) verso sud e quindi nella stessa direzione per il sentiero, che tocca le quote 416, 430, attraversa R. del Gatto e raggiunge Ca' del Bosco (quota 497). Da Ca' del Bosco segue, in direzione sud-est, il sentiero che attraversata la quota 526 raggiunge alle pendici occidentali di M. Spanna la strada per Mezzano Scotti; prosegue nella stessa direzione lungo tale strada fino ad incrociare, superato C. Muggione, l'Acquedotto (quota 331). Prosegue lungo quest'ultima strada verso ovest ed all'incrocio con il R. della Lubbia (quota 359) segue il sentiero in direzione ovest fino all'incrocio con la strada per Centomerli, risale questa verso nord per breve tratto e, all'altezza della quota 469, prosegue verso ovest e sud-ovest per il sentiero che passa a sud della quota 519; attraversa le quote 503, 535 e, sul proseguimento per una retta, raggiunge la strada per Degara; su tale strada prosegue verso ovest, attraversa il F.so delle Lubbie e, dopo circa 500 metri, prende il sentiero per Ca' Borelli (quota 581) e quindi quello che in direzione sud attraverso C. Mazucca e, sul proseguimento verso sud e sud-ovest passando a sud di C. Vignola, raggiunge C. Pegni Inferiore (quota 562). Indi segue la strada in direzione ovest toccando V.la Pegni, C. Sermase e Valle per raggiungere la s. s. n. 461 in prossimita' del km 52,300; discende verso sud lungo questa ed a Campore prende la strada che in direzione nord incrocia a quota 496 il R. D'Assalto; discende questo corso di acqua verso sud fino alla confluenza con il t. Bobbio (quota 359) per proseguire poi lungo il sentiero che costeggia tale corso d'acqua in direzione est e, giunto alla quota 336, prosegue verso sud-ovest lungo il sentiero che raggiunge la strada per C. Fontanini; prosegue lungo questa verso sud-est toccando le quote 515, 477 e, alla quota 490 (C. Piani), prosegue in direzione est per il sentiero che tocca la quota 317 e raggiunge, a quota 321, la strada per Bobbio; prosegue lungo questa verso sud e passando ad ovest di C. Biase segue verso est per il sentiero che attraverso la quota 490 raggiunge la strada per C. Riva in prossimita' della quota 446, percorre tale strada verso sud, raggiunge R. Riva e quindi verso nord-est segue il sentiero e raggiunge quota 456 per piegare poi in direzione sud-est raggiungendo il fiume Trebbia; risale tale corso d'acqua includendo S. Salvatore e quindi seguendo il confine del comune di Bobbio, raggiunge al km. 90 la s.s. di Val Trebbia n. 45. Prosegue verso nord lungo tale strada e, alla quota 325 (km. 90,800), segue, in direzione est, una retta immaginaria che incontra la strada per Coli alla quota 585 sul confine comunale di Bobbio; prosegue verso nord lungo tale confine fino a P.gio Pianone incrociando un affluente di destra del f. Trebbia, lo discende verso nord e, all'incrocio con la strada per C. Costa (quota 475), prosegue nella stessa direzione lungo questa raggiungendo C. Costa (quota 494). Da quota 494 segue verso nord il sentiero che, attraversando il F.so degli Aregli, raggiunge C. Mezza Cappella a quota 399 da dove prosegue verso nord-est per il sentiero che attraversa il F.so degli Armanni e poi, piegando a nord-ovest, raggiunge C. Nuova (quota 400) e poi, a quota 356, il fosso che discende dal M. del Lago confluisce nel Trebbia. Da quota 356 discende questo corso d'acqua e raggiunge il Trebbia per discenderlo poi verso nord fino al P.te di Barberino (quota 242). Prosegue lungo la s. s. Val Trebbia e, dopo circa un km verso est a quota 248, risale il R. Scabbiazza e, a quota 430 prosegue verso nord per il sentiero che raggiunge Scabbiazza. Da Scabbiazza segue verso nord la strada per Roncaiolo toccando le quote 429, 381, 366, 352; da quest'ultima quota risale, verso sud-est, il fosso affluente del Trebbia e, in prossimita' della sorgente, prosegue per il sentiero che in direzione nord-ovest raggiunge Roncaiolo. Da Roncaiolo prosegue in direzione sud-est per il sentiero che conduce a Costa Camminata e, superata la quota 424, incrocia nuovamente il confine comunale di Bobbio lungo il quale prosegue verso est e nord-est e, all'incrocio con il R. Secco, discende il corso d'acqua per circa 200 metri per prendere poi, verso est, il sentiero e quindi la strada per Ponte di Sopra che supera per seguire in prossimita' della quota 290 il sentiero che verso est raggiunge il R. Armelio (quota 274). Risale questi verso sud sino alla quota 520, all'incrocio con la strada per Boioli; segue tale strada verso est fino a Casazza toccando le quote 533, 528, 546 e 567. Da Casazza prosegue verso sud sul sentiero che raggiunge quota 509 e, sul proseguimento nella stessa direzione, incrocia il R. Cane; discende quindi tale corso d'acqua e, alla quota 337, all'incrocio con la strada per Villanova, prosegue verso sud per tale strada. Dopo circa un km alla quota 367, prosegue ad ovest per quella che attraversa Scagliotti e raggiunge Costa Rodi (quota 533). Da Costa Rodi segue verso sud, il sentiero e poi la strada che in prossimita' del R. Verbucone incrocia quella per Biasini, prosegue su quest'ultima, attraversa Biasini e, sul proseguimento verso est, raggiunge il ponte sul t. Perino; risale verso nord tale corso d'acqua e, poco dopo M.o Vecchio, segue la strada per Bacchetti, verso est, passando per la circonvallazione sud (quota 426 e 441), su tale strada prosegue verso est per quella che porta alle C.se Moline e, proseguendo su quest'ultima, in direzione nord, passa ad est di Bocito e di Belito fino a raggiungere a quota 598 Case Matteo, da dove, per il sentiero verso ovest raggiunge il confine comunale di Travo. Prosegue poi lungo questi in direzione nord fino a raggiungere la quota 656, nei pressi di M. Viserano, da dove, in direzione sud- est, segue il sentiero che tocca la quota 614 e raggiunge Grilli. Da Grilli segue verso est la strada per Cassinari e, proseguendo sulla medesima verso sud-est, raggiunge Torria e poi in direzione sud C. Invaga e, superata la quota 580, ad est di La Lama, raggiunge il bivio per la Cava di Pietra; dal bivio prosegue verso ovest lungo la strada per C. Mole che supera ed all'incrocio con il t. Olza discende questi verso est sino al ponte in prossimita' della quota 323. Dal ponte segue verso sud la strada per breve tratto e poi il sentiero che, in direzione sud-ovest, attraversa le quote 351 e 457 per andare ad incrociare, alla quota 505, la strada per S. Bernardino e lungo questa raggiunge tale centro abitato. Da S. Bernardino segue verso est la strada per Selva, l'attraversa e, proseguendo, raggiunge Rio Barbarone (quota 514); ridiscende tale corso d'acqua e, alla confluenza nel Rio dell'Osteria, risale quest'ultimo fino ad incrociare la strada in prossimita' di C. Osteria; segue tale strada in direzione ovest e a C. Sartori prosegue sempre verso ovest fino a raggiungere Vigolo toccando la quota 608; da Vigolo segue una linea spezzata immaginaria verso nord-est facendo vertice Castelnardo e raggiungendo poi C. Zani (quota 544) da dove prosegue per la strada che raggiunge quella per Padri; dall'incrocio prosegue lungo tale strada in direzione est attraversa Padri, Gragnano di Sotto e, proseguendo verso sud, raggiunge Riglio. Da Riglio prosegue in direzione sud per la strada che raggiunge Busa e poi Poggio da dove segue il sentiero in direzione sud-ovest raggiungendo Generesso; prosegue poi verso sud-est lungo la strada che raggiunge, a quota 407, il t. Riglio da dove risale verso nord- est per quella che raggiunge Montechino. Da Montechino in direzione sud-est, segue la strada per Groppo Visdomo da dove verso est per la strada che costeggia le Rocche, raggiunge il R. Freddo a sud di Pierfrancesco, superata Cavadipietra; risale quest'ultimo corso d'acqua e, al ponte sulla strada per Carignone (km 18,200), segue verso est e nord-est la strada che attraversa Guidi, Rustigazzo, Costa, Vicanino, ost.a C. Bosconi; al km 1,900 circa prosegue per il confine di Lugagnano Val d'Arda in direzione sud-est fino a raggiungere il t. Arda; risale questo corso d'acqua verso sud ed attraversato longitudinalmente il lago di Mignano, segue in direzione sud il corso d'acqua affluente del lago che incrocia la strada rivierasca in prossimita' del km 9 e, risalendo sempre questo corso d'acqua, incrocia, presso Levori, il sentiero che, passando per quota 444, raggiunge in direzione nord e poi est l'abitato di Levori. Da Levori, in direzione est, segue la strada per Corti, costeggiando a sud-est il centro abitato, per seguire poi verso nord-est il sentiero a mezza costa dell'impluvio del lago di Mignano, sentiero che tocca le quote 465, 479, 514 e, a nord-ovest di M. Vidalto, raggiunge la miniera da dove segue la strada verso nord per Vitalta. Da Vitalta segue verso est la strada per Segadello e dopo breve tratto in direzione nord il sentiero per C. Farina e quindi verso nord-est la strada per Alessandroni, e per Gallosi ed alla quota 471 quella che raggiunge la strada per Vernasca alla quota 465; segue quest'ultima verso est attraversando Ranca, Comini, Burgazzi, Silvani e poi all'incrocio con l'affluente del t. Stirone in prossimita' del km 10,100, ridiscende tale corso d'acqua fino alla confluenza raggiungendo cosi' il confine di provincia. Risale verso nord-est tale confine che per buona parte si identifica con il t. Stirone e, poco dopo averlo allontanato, raggiunge la strada per Fornio (quota 124). Segue tale strada verso nord-ovest toccando La Persica e C. Lolini fino ad incrociare, alla quota 155, la strada per Castelnuovo Fogliani e proseguire poi lungo questa, in direzione nord, raggiungendo il centro abitato. Da Castelnuovo Fogliani segue, in direzione nord-ovest, la strada che passa per S. Maria di Latte' e attraversato il R. Grattarolo raggiunge quella per Alseno (quota 89). Da quota 89 prosegue verso sud-ovest per Castell'Arquato e, prima di giungere a Villa S. Lorenzo alla quota 146 (km 1,900 circa) segue verso nord-ovest la strada per Cinta Anguissola che supera e raggiunge il t. Arda; prosegue lungo questi per circa un chilometro verso nord ed all'altezza della strada per la Sforzesca la segue verso ovest, raggiunge la Sforzesca e verso nord C. Nuove Remondini da dove prende la strada in direzione ovest per Torre Gazzola, che raggiunge. Da Torre Gazzola segue, in direzione nord-ovest, il sentiero che incrocia la strada per Doppi, lungo questa prosegue verso sud-ovest toccando Giarola e verso sud Vigostano, da dove, in direzione ovest, segue la strada che raggiunge quella per Vigolo Marchese al km 21,300 circa; quindi lungo questa, verso nord-ovest, raggiunge il ponte sull'affluente del t. Chiavenna in prossimita' del km 20,500; risale il corso d'acqua in direzione sud sino ad incrociare la strada per Bastida e lungo questa, verso nord-est, attraversa Bastida, Casello Turca di Sopra, Piacentino e, all'uscita di quest'ultimo, segue la strada che, piegando verso sud, porta e C.se il Poggio, all'altezza delle quali (quota 134) segue verso sud il sentiero fino a raggiungere la cappella sul greto del t. Vezzeno. Risale quindi il corso d'acqua ed all'altezza di Torre Confalonieri prosegue verso ovest per quella che si immette in prossimita' del km 3, nella strada per Cimafava; percorre quest'ultima verso nord per circa 200 metri e quindi, verso ovest, prosegue per quella che attraversa C. Nuova Riva e raggiunge il t. Riglio; ridiscende tale corso d'acqua verso nord ed al ponte delle C.se del Riglio segue verso ovest la strada per Godi e, al km 4, piega verso sud-ovest, attraversa Rizzolo, Torrano e raggiunge la Fratta da dove segue verso ovest, la strada per M.o dei Fiaschi e, nella stessa direzione, il sentiero che raggiunge il t. Nure' e quindi il confine comunale di Vigolzone; prosegue verso nord- est lungo tale confine ed all'altezza di Stradella segue verso ovest la strada per questo centro abitato. Da Stradella segue la strada verso sud fino a Ca' Sgorbati e quindi verso ovest quella M.o Italia (quota 149) da dove prosegue verso ovest per il canale che raggiunge la strada per Grazzano Visconti che segue per circa 400 metri verso nord e prosegue poi in direzione ovest, lungo il canale, toccando le quote 148 e 147 per incontrare il confine comunale di Vigolzone. Segue verso sud tale confine per breve tratto ed all'incrocio con R. della Bosella discende tale corso d'acqua sino ad incontrare la strada per Niviano (quota 127). Segue questa verso ovest, raggiunge Niviano, lo attraversa e per la s.s. n. 45, in direzione sud, giunge a Rivergaro. Da Rivergaro prosegue verso ovest per la strada del greto del fiume, raggiunge il F. Trebbia e quindi il confine comunale di Rivergaro lungo il quale prosegue verso ovest e poi verso nord fino alla quota 114, a sud-ovest di C.se Buschi sul greto del fiume Trebbia. Da quota 114 segue, verso nord-ovest, la sponda di sinistra del corso d'acqua fino all'abitato sud di Rivalta Trebbia per proseguire, in direzione nord-ovest, lungo la strada per Scuola e, poco prima di giungervi, alla quota 132, segue quella verso ovest per Gazzola. Attraversa in direzione nord il centro abitato e, alla quota 136, segue verso ovest la strada per C. Vecchia ed alla quota 131, sul confine comunale di Gazzola, prosegue nella stessa direzione lungo il canale che affluisce nel t. Luretta alla quota 127; ridiscende il t. Luretta fino a C. Nuova ed alla quota 122 segue la strada verso ovest per Rivasso da dove prosegue prima verso nord e poi verso ovest per quella che conduce a Sarturano. In uscita nord da Sarturano (quota 134) segue in direzione nord-ovest la strada per Mirabello e prima di giungervi, a La Palazzina, prosegue per quella che conduce a Grintorto, che supera a nord per seguire la strada che in direzione nord-ovest raggiunge il greto del t. Tidone. Risale tale corso d'acqua fino all'altezza di Fabbiano per seguire poi lungo la strada che in direzione nord-ovest e passando per la quota 143 raggiunge il centro abitato, lo attraversa fino ad incrociare ad Osteriazza la s.s. n. 142; prosegue lungo questa in direzione nord fino a raggiungere il borgo abitato di Borgonovo Val Tidone da dove e' iniziata la delimitazione. Art. 4. I) Le condizioni ambientali e di coltura dei vigneti destinati alla produzione dei vini a denominazione di origine controllata di cui all'art. 1 devono essere quelle tradizionali delle zone di produzione di cui all'art. 3 e, comunque, atte a conferire alle uve ed ai vini le specifiche tradizionali caratteristiche qualitative. II) Per la produzione di tutti i vini "Colli Piacentini" sono pertanto da considerare idonei unicamente i vigneti ubicati esclusivamente in zona collinare-pedemontana bene esposti su terreni argillosi, preferibilmente di natura calcarea o calcareo-argillosa spesso ferrettizzati, ciottolosi e ghiaiosi. Per la produzione del vino "Colli Piacentini Gutturnio", non sono pertanto da considerare idonei i vigneti posti, in linea di principio, al disopra dei 350 metri di altitudine fatte salve le deroghe per gli appezzamenti bene esposti, vocati e situati ad altitudini anche superiori; sono inoltre esclusi i vigneti male esposti, rivolti verso nord e nord-est, nei fondovalle, in zone umide, nei pressi di fiumi e torrenti, impiantati in terreni con pendenza inferiore al 6% in linea di principio. III) I sesti d'impianto, le forme di allevamento ed i sistemi di potatura dei vigneti destinati alla produzione delle uve della denominazione di origine controllata di cui all'art. 1 devono essere quelli generalmente usati e comunque atti a non modificare le caratteristiche delle uve e dei vini. E' vietata ogni pratica di forzatura. IV) La produzione massima di uva per ettaro in coltura specializzata dei vigneti destinati alla produzione dei vini a denominazione di origine controllata di cui all'art. 1 e i rispettivi titoli alcolometrici volumici naturali minimi, devono essere i seguenti: Q.li ha Vol. % - - Colli Piacentini Gutturnio 120 12 Colli Piacentini Gutturnio classico 120 12 Colli Piacentini Gutturnio superiore 120 12,5 Colli Piacentini Gutturnio riserva 120 12,5 Colli Piacentini Monterosso Val d'Arda 90 10,5 Colli Piacentini Trebbianino Val Trebbia 90 10,5 Colli Piacentini Valnure 100 10,5 Colli Piacentini Barbera 130 11 Colli Piacentini Bonarda 130 11 Colli Piacentini Malvasia 120 10 Colli Piacentini Ortrugo 110 10,5 Colli Piacentini Pinot Grigio 90 10,5 Colli Piacentini Pinot Nero 90 11 Colli Piacentini Sauvignon 100 10,5 Colli Piacentini Cabernet Sauvignon 100 12 Colli Piacentini Chardonnay 100 10,5 Ai suddetti limiti massimi di produzione di uva per ettaro sopraelencati, anche in annate eccezionalmente favorevoli, la produzione dovra' essere riportata attraverso una accurata cernita delle uve, purche' la produzione globale di uva del vigneto non superi del 20% detti limiti. In annate sfavorevoli, su riconoscimento dell'Ispettorato per la repressione delle frodi del Ministero dell'agricoltura e delle foreste, competente per territorio, potra' essere ammesso, solamente per il Colli Piacentini Gutturnio e per il Colli Piacentini Cabernet Sauvignon, un titolo alcolometrico minimo complessivo naturale: 11,5%. La regione Emilia-Romagna annualmente, prima della vendemmia, con proprio decreto, sentite le organizzazioni professionali di categoria e tenuto conto delle condizioni ambientali e di coltura, puo' fissare produzioni massime per ettaro inferiori a quelle stabilite dal presente disciplinare di produzione, dandone comunicazione al Ministero dell'agricoltura e delle foreste ed al comitato nazionale per la tutela delle denominazioni di origine dei vini. Qualora la resa unitaria delle uve ecceda il limite massimo stabilito dalla regione, ma rientri in quello massimo previsto dal presente disciplinare di produzione le uve prodotte entro i limiti stabiliti dalla regione non perdono il diritto alla denominazione di origine controllata. V) Le uve destinate alla produzione del vino "Colli Piacentini Gutturnio" all'epoca della vendemmia debbono avere inoltre le seguenti caratteristiche: per le uve Barbera: acidita' titolabile massima del 13,00 per mille; pH minimo di 3,00; acido tartarico massimo del 9,00 per mille; acido malico massimo del 4,00 per mille; intensita' colorante minima (D.O. 420+520 nm) dello 0,400; presentare attacchi botritrici non superiori al 5 per cento; per le uve Bonarda: acidita' titolabile massima del 9,50 per mille; pH minimo di 3,10; acido tartarico massimo del 7,50 per mille; acido malico massimo del 2 per mille; intensita' colorante minima (D.O. 420+520 nm) dello 0,550; presentare attacchi botritrici non superiori al 2 per cento. Art. 5. I) Le operazioni di vinificazione dei vini di cui all'art. 2, paragrafi, III, IV, V, VI, VII, VIII, IX, X, XI, XII, XIII debbono essere effettuate nell'ambito del territorio della provincia di Piacenza. Le operazioni di vinificazione, affinamento e invecchiamento dei vini di cui all'art. 2, paragrafo I, debbono essere effettuate nell'ambito del territorio della provincia di Piacenza. E' in facolta' del Ministero dell'agricoltura e delle foreste su richiesta delle ditte interessate e sentito il parere del Comitato nazionale per la tutela delle denominazioni di origine dei vini di consentire, con proprio decreto, che le operazioni di vinificazione invecchiamento, affinamento siano effettuate nei seguenti comuni della provincia di Pavia: Rovescala e Santa Maria della Versa, a condizione che gli stabilimenti delle ditte richiedenti siano ubicati nel territorio dei suddetti comuni e sia dimostrata la tradizionalita' di tali operazioni. II) Le operazioni di vinificazione del vino di cui all'art. 2, paragrafo II, debbono avvenire nell'intero territorio dei comuni compresi, anche solo in parte, nella rispettiva zona di produzione delle uve di cui all'art. 3, paragrafo II. III) La resa massima dell'uva in vino per tutti i vini a denominazione di origine controllata "Colli Piacentini", e' del 70%. Le eventuali eccedenze non avranno diritto alla denominazione di origine controllata. Nella vinificazione sono ammesse le pratiche enologiche tradizionali, leali e costanti, pur tenendo opportunatamente conto degli adeguamenti tecnologici e della ricerca atte a conferire ai vini derivati le peculiari caratteristiche. Per i vini a denominazione di origine controllata "Colli Piacentini Gutturnio", "Colli Piacentini Monterosso Val d'Arda", "Colli Piacentini Trebbianino Val Trebbia", "Colli Piacentini Valnure", all'atto della denuncia delle uve a denominazione di origine controllata e' consentita la scelta vendemmiale al fine di utilizzare, per la denominazione di origine controllata, i corrispondenti nomi di vitigno di ciascuna piattaforma ampelografica. I vigneti iscritti all'Albo dei vini "Colli Piacentini Gutturnio", "Colli Piacentini Monterosso Val d'Arda", "Colli Piacentini Trebbianino Val Trebbia", "Colli Piacentini Valnure", fanno parte dell'Albo dei vigneti dei vini "Colli Piacentini" con nome di vitigno corrispondenti e previsti dal presente disciplinare. IV) La denominazione di origine controllata "Colli Piacentini" con una delle seguenti menzioni: Monterosso Val d'Arda, Trebbianino Val Trebbia, Valnure, Malvasia, Pinot Grigio, Pinot Nero, Ortrugo, Chardonnay, puo' essere utilizzata per designare il vino spumante ottenuto con mosti o vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti previsti, dal presente disciplinare, per i vini omonimi. Le uve destinate alla produzione dei vini spumanti a denominazione di origine controllata "Colli Piacentini" debbono assicurare un titolo alcolometrico minimo complessivo naturale del 9,5%. E' permessa la vinificazione in bianco e in rosato delle uve destinate alla produzione dello spumante Pinot Nero. Per la spumantizzazione di tutti i vini D.O.C. "Colli Piacentini" sia con il metodo classico o tradizionale che in grandi recipienti chiusi, valgono le condizioni contemplate nella normativa CEE e nazionale in materia. Le operazioni di elaborazione e di presa di spuma per la produzione dei vini frizzanti debbono essere affettuati in stabilimenti attrezzati e idonei utilizzando le tradizionali tecniche della rifermentazione in grandi recipienti chiusi o in bottiglia con esclusione assoluta di qualsiasi aggiunta di anidride carbonica. Tutti i vini bianchi frizzanti, per antica tradizione locale, possono essere confezionati con tappo a fungo di sughero gabbietta e capsula corta. V) Le operazioni di vinificazione, di invecchiamento obbligatorio, di imbottigliamento e di affinamento in bottiglia del vino con la denominazione di origine controllata "Colli Piacentini Gutturnio classico", "Colli Piacentini Gutturnio superiore" e "Colli Piacentini Gutturnio riserva" debbono essere effettuate esclusivamente nell'ambito della provincia di Piacenza e nei comuni di Rovescala e Santa Maria della Versa in provincia di Pavia, nel rispetto della tradizione e degli usi della zona. Art. 6. I vini di cui all'art. 1 all'atto della immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche: Colli Piacentini Gutturnio: colore: rosso rubino brillante di varia intensita'; profumo: vinoso e caratteristico; sapore: secco o abboccato (con residuo zuccherino non superiore a 9 gr/litro), fresco, giovane, tranquillo, vivace o talvolta frizzante; titolo alcolometrico minimo complessivo: 12%; acidita' totale minima: 5 per mille; estratto secco netto minimo: 20 per mille. Colli Piacentini Gutturnio superiore: colore: rosso rubino intenso; profumo: leggermente vinoso; sapore: asciutto, tranquillo, fine; titolo alcolometrico minimo svolto: 12,5%; acidita' totale minima: 5 per mille; estratto secco netto minimo: 22 per mille. Colli Piacentini Gutturnio riserva: colore: rosso rubino intenso su fondo granato; profumo: sapido gradevole; sapore: asciutto, tranquillo, armonico, di corpo; titolo alcolometrico minimo svolto: 12,5%; acidita' totale minima: 5 per mille; estratto secco netto minimo: 22 per mille. Colli Piacentini Monterosso Val d'Arda: colore: giallo paglierino o giallo leggermente dorato; profumo: delicato, caratteristico; sapore: secco o amabile, tranquillo, vivace, talvolta frizzante, fine e sottile di corpo; titolo alcolometrico minimo complessivo: 11%; acidita' totale minima: 5 per mille; estratto secco netto minimo: 16 per mille. Colli Piacentini Trebbianino Val Trebbia: colore: giallo paglierino o giallo dorato chiaro; profumo: vinoso, gradevole; sapore: secco o abboccato, delicato, sottile, tranquillo, vivace, talvolta frizzante; titolo alcolometrico minimo complessivo: 11%; acidita' totale minima: 5 per mille; estratto secco netto minimo: 16 per mille. Colli Piacentini Valnure: colore: giallo, paglierino chiaro; profumo: caratteristico, gradevole aromatico; sapore: secco o amabile, fresco e gradevole, tranquillo, vivace, talvolta frizzante; titolo alcolometrico minimo complessivo: 11%; acidita' totale minima: 5 per mille; estratto secco netto minimo: 16 per mille. Colli Piacentini Barbera: colore: rosso rubino; profumo: vinoso e con profumo caratteristico; sapore: secco o abboccato (con residuo zuccherino non superiore a 8 gr/litro) sapido, di corpo, leggermente tannico, tranquillo, vivace, talvolta frizzante; titolo alcolometrico minimo complessivo: 11,5%; acidita' totale minima: 5,5 per mille; estratto secco netto minimo: 20 per mille. Colli Piacentini Bonarda: colore: rosso rubino a volte intenso; profumo: caratteristico gradevole; sapore: secco o amabile o dolce, leggermente tannico; fresco tranquillo vivace talvolta frizzante; titolo alcolometrico minimo complessivo: 11,5%; acidita' totale minima: 5 per mille; estratto secco netto minimo: 20 per mille. Colli Piacentini Malvasia: colore: paglierino o paglierino scarico; profumo: aroma caratteristico anche intenso; sapore: aromatico, secco o amabile o dolce, fresco, tranquillo, vivace, talvolta frizzante; titolo alcolometrico minimo complessivo: 10,5%; acidita' totale minima: 5 per mille; estratto secco netto minimo: 15 per mille. Colli Piacentini Ortrugo: colore: paglierino chiaro tendente al verdognolo; profumo: delicato, caratteristico; sapore: secco o abboccato (con residuo zuccherino non superiore a 6 gr/litro) retrogusto amarognolo, tranquillo, vivace, talvolta frizzante; titolo alcolometrico minimo complessivo: 11%; acidita' totale minima: 5 per mille; estratto secco netto minimo: 15 per mille. Colli Piacentini Pinot Grigio: colore: bianco o ramato; profumo: caratteristico; sapore: secco, fresco, fine, molto gradevole, tranquillo, vivace, talvolta frizzante; titolo alcolometrico minimo complessivo: 11%; acidita' totale minima: 5 per mille; estratto secco netto minimo: 15 per mille. Colli Piacentini Pinot Nero: colore: rosso piu' o meno intenso; profumo: caratteristico; sapore: secco, sapido, gradevole, tranquillo, talvolta vivace; titolo alcolometrico minimo complessivo: 11,5%; acidita' totale minima: 4,5 per mille; estratto secco netto minimo: 18 per mille. Colli Piacentini Pinot Nero Spumante: colore: paglierino piu' o meno intenso o rosato; spuma: fine e persistente; profumo: caratteristico, delicato e fine; sapore: secco, sapido, fresco; titolo alcolometrico minimo complessivo: 11%; acidita' totale minima: 6 per mille; estratto secco netto minimo: 14 per mille. Colli Piacentini Sauvignon: colore: paglierino anche intenso; profumo: delicato, caratteristico; sapore: secco, armonico, fine, tranquillo, vivace, talvolta frizzante; titolo alcolometrico minimo complessivo: 11%; acidita' totale minima: 5 per mille; estratto secco netto minimo: 15 per mille. Colli Piacentini Cabernet Sauvignon: colore: rosso rubino, talvolta granato; profumo: caratteristico, gradevole, leggermente erbaceo; sapore: asciutto, lievemente tannico, tranquillo; titolo alcolometrico minimo complessivo: 12%; acidita' totale minima: 4,5 per mille; estratto secco netto minimo: 21 per mille. Colli Piacentini Chardonnay: colore: giallo paglierino con sfumature verdognole; profumo: gradevole, fine, fruttato; sapore: secco, armonico, fresco, tranquillo, vivace, talvolta frizzante; titolo alcolometrico minimo complessivo: 11%; acidita' totale minima: 5 per mille; estratto secco netto minimo: 15 per mille. E' in facolta' del Ministero dell'agricoltura e delle foreste di modificare, con proprio decreto, per i vini di cui al presente disciplinare, i limiti minimi sopra indicati per l'acidita' totale e l'estratto secco netto. Art. 7. I) La menzione "Classico" e' consentita per il vino "Colli Piacentini Gutturnio" prodotto dai vigneti della zona indicata all'art. 3, paragrafo I b). Essa deve seguire, in etichetta principale, immediatamente la menzione "Gutturnio" sulla stessa riga e con caratteri di stampa uguali e della medesima altezza. La menzione "Superiore" e' consentita per il vino "Colli Piacentini Gutturnio" avente un titolo alcolometrico volumico minimo naturale e al consumo del 12,5%, immesso al consumo dopo il 1 settembre dell'anno successivo alla vendemmia. La menzione "Riserva" e' consentita per il vino "Colli Piacentini Gutturnio" avente un titolo alcolometrico volumico naturale minimo e al consumo del 12,5% e che abbia subito un invecchiamento e affinamento di almeno 24 mesi di cui 3 in recipienti legno, a far tempo dal 1 novembre dell'anno di produzione. La specificazione tradizionale "denominazione di origine controllata" e le specificazioni comunitarie (V.Q.P.R.D. - Vini di qualita' prodotti in regioni determinate) devono seguire immediatamente la denominazione "Colli Piacentini" senza interposizione di altre menzioni consentite o obbligatorie. Le menzioni "superiore" e/o "riserva" devono figurare immediatamente al di sotto della menzione obbligatoria "Gutturnio" ed avere caratteri di stampa di altezza non superiori a quella della menzione "Gutturnio" ma non inferiore alla meta'. II) Sulla etichetta delle bottiglie contententi il vino "Colli Piacentini Gutturnio classico", "Colli Piacentini Gutturnio superiore", "Colli Piacentini Gutturnio riserva" deve sempre figurare l'indicazione dell'annata di produzione delle uve. III) Per l'utilizzazione, nella presentazione dei vini di cui all'art. 6, delle locuzioni riferentesi alle caratteristiche di sapore (secco o asciutto o abboccato o amabile o dolce) si rimanda alle normative comunitarie e nazionali vigenti in materia, fermo restando quanto espressamente previsto nel presente disciplinare per alcuni vini "Colli Piacentini". Le tipologie dei vini abboccato, amabile e dolce devono essere obbligatoriamente indicate in etichetta. IV) Alla denominazione di origine controllata di cui all'art. 1 e' vietata l'aggiunta di qualsiasi qualificazione diversa da quelle previste nel presente disciplinare, ivi compresi gli aggettivi: ex- tra, fine, scelto, selezionato, superiore, riserva, vecchio e simili, fermo restando quanto previsto per il vino "Colli Piacentini Gutturnio". Art. 8. Il vino con la denominazione di origine controllata "Colli Piacentini Gutturnio", se confezionato in recipienti di capacita' inferiore a 5 litri, puo' essere immesso al consumo solo in bottiglie di vetro con tappo raso di sughero. Il vino con la denominazione di origne controllata "Colli Piacentini Gutturnio classico" puo' essere immesso al consumo solo in bottiglia di vetro, tipo bordolese, con tappo raso di sughero di capacita': 0,375, 0,750, 1,500, 3, 5 litri. Il vino con la denominazione di origine controllata "Colli Piacentini Gutturnio superiore" o "Classico superiore" puo' essere immesso al consumo solo in bottiglia di vetro, tipo bordolese, con tappo raso di sughero di capacita' 0,375, 0,750, 1,500, 3, 5 litri dopo il primo settembre dell'annata successiva alla vendemmia. Il vino con la denominazione di origine controllata "Colli Piacentini Gutturnio riserva" o "Classico riserva" o "Classico superiore riserva", puo' essere immesso al consumo solo in bottiglia di vetro, tipo bordolese, con tappo raso di sughero di capacita' 0,375, 0,750, 1,500, 3, 5 litri, dopo almeno 24 mesi di invecchiamento (di cui almeno 3 mesi in legno) e affinamento a partire dal primo di novembre dell'annata di produzione.