MINISTERO DELL'AGRICOLTURA E DELLE FORESTE

COMUNICATO

Parere del comitato nazionale per la tutela delle denominazioni di
   origine   dei   vini  relativo  alla  richiesta  di  modifica  del
   disciplinare  di  produzione  della   denominazione   di   origine
   controllata "Colli Piacentini".
(GU n.80 del 6-4-1993)

   Il comitato nazionale per la tutela delle denominazioni di origine
dei  vini,  istituito a norma dell'art. 17 del decreto del Presidente
della Repubblica del 12 luglio 1963, n.  930,  esaminata  la  domanda
intesa  ad  ottenere al modifica del disciplinare di produzione della
denominazione di origine controllata "Colli Piacentini"  riconosciuta
con  decreto del Presidente della Repubblica 18 luglio 1984 (Gazzetta
Ufficiale n. 351 del 22 dicembre 1984), ha espresso parere favorevole
al suo accoglimento proponendo, ai fini dell'emanazione del  relativo
decreto  ministeriale,  il  disciplinare di produzione modificato nel
testo di cui appresso.
   Le eventuali istanze e controdeduzioni alla suddetta  proposta  di
modifica  dovranno  essere  inviate  dagli  interessati  al Ministero
dell'agricoltura  e  delle  foreste  -   Direzione   generale   della
produzione   agricola,   entro   sessanta  giorni  dalla  data  della
pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
         Proposta di modifica del disciplinare di produzione
    della denominazione di origine controllata "Colli Piacentini"
                               Art. 1.
   La  denominazione  di  origine  controllata  "Colli   Piacentini",
obbligatoriamente   seguita   dalle   seguenti  menzioni:  Gutturnio,
Monteresso Val d'Arda, Trebbianino  Val  Trebbia,  Valnure,  Barbera,
Bonarda,  Malvasia,  Ortrugo,  Pinot  Grigio,  Pinot Nero, Sauvignon,
Cabernet Sauvignon, Chardonnay, e' riservata ai vini  che  rispondono
alle  condizioni  ed ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare
di produzione.
                               Art. 2.
   I) La  denominazione  di  origine  controllata  "Colli  Piacentini
Gutturnio"  e' riservata al vino rosso ottenuto dalle uve provenienti
dai vigneti aventi, nell'ambito aziendale, la  seguente  composizione
di vitigni:
    Barbera 55-70%;
    Croatina (localmente denominata Bonarda) 30-45%.
   II)  La  denominazione  di  origine  controllata "Colli Piacentini
Monterosso Val d'Arda" e' riservata al vino bianco ottenuto dalle uve
provenienti dai vigneti aventi, nell'ambito  aziendale,  la  seguente
composizione di vitigni:
    Malvasia di Candia aromatica e Moscato bianco dal 20 al 50%;
    Trebbiano Romagnolo e Ortrugo dal 20 al 50%.
   Possono  concorrere  alla  produzione  di  detto vino anche le uve
provenienti da viti dei vitigni Bervedino e/o Sauvignon e altre uve a
bacca bianca, provenienti dai vitigni autorizzati e raccomandati  per
la  provincia di Piacenza, presenti nell'ambito aziendale, fino ad un
massimo del 30% del totale.
   III) La denominazione di  origine  controllata  "Colli  Piacentini
Trebbianino  Val  Trebbia" e' riservata al vino bianco ottenuto dalle
uve  provenienti  dai  vigneti  aventi,  nell'ambito  aziendale,   la
seguente composizione di vitigni:
    Ortrugo dal 35-65%;
    Malvasia di Candia aromatica e Moscato bianco dal 10 al 20%;
    Trebbiano Romagnolo e Sauvignon dal 15 al 30%.
   Possono  inoltre  concorrere alla produzione le uve a bacca bianca
provenienti dai vitigni autorizzati e raccomandati  in  provincia  di
Piacenza,  presenti  nell'ambito  aziendale, nella misura massima del
15% del totale.
   IV) La denominazione  di  origine  controllata  "Colli  Piacentini
Valnure"  e'  riservata al vino bianco ottenuto dalle uve provenienti
dai vigneti aventi, nell'ambito aziendale, la  seguente  composizione
di vitigni:
    Malvasia di Candia aromatica dal 20 al 50%;
    Trebbiano Romagnolo e Ortrugo dal 20 al 65%.
   Possono  inoltre  concorrere alla produzione le uve a bacca bianca
provenienti dai vitigni autorizzati e raccomandati  in  provincia  di
Piacenza,  presenti  nell'ambito  aziendale, nella misura massima del
15% del totale.
   V) La  denominazione  di  origine  controllata  "Colli  Piacentini
Ortrugo"  e'  riservata  al  vino  bianco  ottenuto dalle uve omonime
provenienti  dai   vigneti   aventi,   nell'ambito   aziendale,   una
composizione del vitigno pari almeno al 90%.
   Possono   concorrere   alla  produzione  le  uve  a  bacca  bianca
provenienti dai vitigni autorizzati e raccomandati  in  provincia  di
Piacenza  e  presenti  nei  vigneti  nella misura massima del 10% del
totale, ad esclusione delle uve aromatiche.
   VI) La denominazione  di  origine  controllata  "Colli  Piacentini
Barbera"  e'  riservata  al  vino  rosso  ottenuto  dalle uve omonime
provenienti  dai   vigneti   aventi,   nell'ambito   aziendale,   una
composizione del vitigno pari almeno all'85%.
   Possono   concorrere   alla   produzione  le  uve  a  bacca  rossa
provenienti dai vitigni autorizzati e raccomandati  in  provincia  di
Piacenza  e  presenti  nei  vigneti  nella misura massima del 15% del
totale, ad esclusione delle uve aromatiche.
   VII) La denominazione di  origine  controllata  "Colli  Piacentini
Bonarda"  e'  riservata  al  vino  rosso  ottenuto  dalle uve omonime
provenienti  dai   vigneti   aventi,   nell'ambito   aziendale,   una
composizione del vitigno pari almeno all'85%.
   Possono   concorrere   alla   produzione  le  uve  a  bacca  rossa
provenienti dai vitigni autorizzati e raccomandati  in  provincia  di
Piacenza  e  presenti  nei  vigneti  nella misura massima del 15% del
totale, ad esclusione delle uve aromatiche.
   VIII) La denominazione di origine  controllata  "Colli  Piacentini
Malvasia"  e'  riservata  al  vino  bianco ottenuto dalle uve omonime
provenienti  dai   vigneti   aventi,   nell'ambito   aziendale,   una
composizione del vitigno pari almeno all'85%.
   Possono   concorrere   alla  produzione  le  uve  a  bacca  bianca
provenienti dai vitigni autorizzati e raccomandati  in  provincia  di
Piacenza  e  presenti  nei  vigneti  nella misura massima del 15% del
totale.
   IX) La denominazione  di  origine  controllata  "Colli  Piacentini
Pinot  Nero"  e'  riservata  al vino rosso ottenuto dalle uve omonime
provenienti  dai   vigneti   aventi,   nell'ambito   aziendale,   una
composizione del vitigno pari almeno all'85%.
   Possono   concorrere   alla   produzione  le  uve  a  bacca  rossa
provenienti dai vitigni autorizzati e raccomandati  in  provincia  di
Piacenza  e  presenti  nei  vigneti  nella misura massima del 15% del
totale, ad esclusione delle uve aromatiche.
   X) La denominazione di origine controllata "Colli Piacentini Pinot
Grigio"  e'  riservata  al  vino  bianco  ottenuto  dalle uve omonime
provenienti  dai   vigneti   aventi,   nell'ambito   aziendale,   una
composizione del vitigno pari almeno all'85%.
   Possono   concorrere   alla  produzione  le  uve  a  bacca  bianca
provenienti dai vitigni autorizzati e raccomandati  in  provincia  di
Piacenza  e  le  uve  Pinot  Nero vinificate in bianco e presenti nei
vigneti nella misura massima del 15% del totale, ad esclusione  delle
uve aromatiche.
   XI)  La  denominazione  di  origine  controllata "Colli Piacentini
Sauvignon" e' riservata al vino bianco  ottenuto  dalle  uve  omonime
provenienti   dai   vigneti   aventi,   nell'ambito   aziendale,  una
composizione del vitigno pari almeno all'85%.
   Possono  concorrere  alla  produzione  le  uve  a   bacca   bianca
provenienti  dai  vitigni  autorizzati e raccomandati in provincia di
Piacenza e presenti nei vigneti nella  misura  massima  del  15%  del
totale, ad esclusione delle uve aromatiche.
   XII)  La  denominazione  di  origine controllata "Colli Piacentini
Cabernet Sauvignon" e' riservata al vino  rosso  ottenuto  dalle  uve
omonime  provenienti  dai  vigneti aventi, nell'ambito aziendale, una
composizione del vitigno pari almeno all'85%.
   Possono  concorrere  alla  produzione  le  uve   a   bacca   rossa
provenienti  dai  vitigni  autorizzati e raccomandati in provincia di
Piacenza e presenti nei vigneti nella  misura  massima  del  15%  del
totale, ad esclusione delle uve aromatiche.
   XIII)  La  denominazione  di origine controllata "Colli Piacentini
Chardonnay" e' riservata al vino bianco ottenuto  dalle  uve  omonime
provenienti   dai   vigneti   aventi,   nell'ambito   aziendale,  una
composizione del vitigno pari almeno all'85%.
   Possono  concorrere  alla  produzione  le  uve  a   bacca   bianca
provenienti  dai  vitigni  autorizzati e raccomandati in provincia di
Piacenza e presenti nei vigneti nella  misura  massima  del  15%  del
totale, ad esclusione delle uve aromatiche.
                               Art. 3.
   I a) La zona di produzione delle uve destinate alla produzione dei
vini  "Colli  Piacentini  Gutturnio"  coincide  con quella dei "Colli
Piacentini" ed e' delimitata al punto V) del presente articolo.
   Essa comprende, in  provincia  di  Piacenza,  l'intero  territorio
amministrativo  di  Caminata  (escluse  le  isole  amministrative  in
provincia di Pavia), Nibbiano, Pianello Val Tidone,  Piozzano,  Ziano
Piacentino,  ed  in parte il territorio amministrativo dei comuni di:
Agazzano, Alseno, Bettola, Bobbio, Borgonovo  Val  Tidone,  Carpaneto
Piacentino,  Castell'Arquato,  Castel  S.  Giovanni,  Coli,  Gazzola,
Gropparello,  Lugagnano  Val  d'Arda,  Pecorara,   Ponte   dell'Olio,
Rivergaro, S. Giorgio Piacentino, Travo, Vernasca e Vigolzone.
   I  b) La zona di produzione delle uve che possono essere destinate
alla produzione del vino "Colli  Piacentini  Gutturnio  Classico"  e'
quella  definita dal decreto del Presidente della Repubblica 9 luglio
1967 ed e' suddivisa in tre comprensori A), B),  C),  e  comprende  i
territori  collinari  dei  comuni di: Ziano Piacentino, Borgonovo Val
Tidone, Castel S.  Giovanni,  Nibbiano,  Vigolzone,  Castell'Arquato,
Carpaneto Piacentino, Lugagnano Val d'Arda e Gropparello.
   Tale zona e' cosi' delimitata:
    A)  Partendo  dal  ponte  sul Rio Cavo in prossimita' del C. Cavo
Perletti il limite segue per breve tratto verso sud la strada per  S.
Marzano  ed  all'altezza della quota 93 prosegue, in direzione ovest,
lungo quella per C. Perduta e C. Prandella fino ad incrociare  il  R.
Gambero,  segue  quindi  tale  corso d'acqua verso nord per circa 700
metri e poi il sentiero che  in  direzione  nord-ovest  raggiunge  la
strada   per   Fornaci  e  prosegue  lungo  questa  verso  sud-ovest,
attraversa Fornaci e succcessivamente Casanova, passa  a  sud  di  C.
Merlino  e  raggiunge  il  confine  di provincia in prossimita' della
quota 96. Segue  in  direzione  sud  il  confine  provinciale  ed  in
prossimita'  di  C.  Corni (quota 458), all'incrocio con l'acquedotto
prosegue verso est per il confine di  Ziano  Piacentino  seguendo  la
strada  che attraversa S. Giorgio, Cesura e quindi il t. Gualdora che
discende fino alla confluenza con il t. Tidone. Discende verso est il
t. Tidone ed all'altezza del Caseif.  Manzella  seguendo  il  confine
comunale  di  Nibbiano  in  direzione  ovest  raggiunge la strada per
Borgonovo Val Tidone in prossimita' del km 57,100 circa.  Segue  tale
strada  verso nord ed alla entrata del centro urbano di Borgonovo Val
Tidone prosegue verso est  per  quella  di  Moretta,  l'attraversa  e
sempre  sulla  medesima  raggiunge  in prossimita' della quota 113 R.
Cavo. Ridiscende tale corso d'acqua fino ad incrociare la strada  per
Castel  S.  Giovanni  sul ponte in prossimita' di C. Cavo Perletti da
dove e' iniziata la delimitazione.
    B) La linea di delimitazione ha origine a nord, al bivio di  casa
Stradella  (quota  145)  per  poi  seguire,  verso est, la strada che
passando da quota 139 raggiunge il ciglio sinistro del torrente Nure.
Da qui e preseguendo verso sud, la linea  si  identifica  col  ciglio
sinistro  del  letto  del  torrente  Nure  fino  al  trivio per Ponte
dell'Olio-Bagnolo-Albarola  (quota  210)  per  poi  proseguire  sulla
strada  per  Bagnolo  fino  ad  inserirsi, poco prima dell'abitato di
Bagnolo, sulla carrareccia che passa per le quote 328, 314, 285, 267.
   Superata quest'ultima quota, la linea che delimita il  territorio,
segue  ad ovest il sentiero che porta al rio Finale, risale detto rio
fino a quota 266 per poi, seguendo  un  rivolo,  toccare  il  confine
comunale Vigolzone-Rivergaro col quale la linea si identifica fino al
rivo  che scorre a sud di quota 143. Da qui la linea segue detto rivo
(quota 147-148) fino ad intersecare la strada  provinciale  Piacenza-
Ponte dell'Olio che segue verso sud fino ad incrociare, prima di case
Brioschi,  il rivo; lo segue fino a quota 149 poi segue la strada per
Ca' Sgorbati  per  ricongiungersi,  verso  nord,  al  bivio  di  case
Stradella (quota 145), punto di partenza.
    C)   La   linea   di   delimitazione   inizia   al  quadrivio  di
Castell'Arquato (quota 164) per seguire, in senso orario,  la  strada
provinciale fino a toccare il confine comunale di Castell'Arquato che
segue verso nord per breve tratto e precisamente fino a Monte Pozzali
(quota  386); qui piega a sud e si inserisce, costeggiando il rivo ad
ovest il C. Montegiogo lungo la strada che, scendendo  per  i  Campi,
arriva  fino  al  bivio  per  Prato Ottesola, sulla strada Lugagnano-
Chiavenna Rocchetta.  Da  questo  bivio  la  linea  che  delimita  il
territorio,  segue  la strada fino a Prato Ottesola, risale quindi il
torrente Ottesola fino a i Groppi per costeggiare  successivamente  e
per  breve  tratto, la strada che porta alla parrocchia di Montezago;
poco prima di detta parrocchia, la linea  segue  la  carrareccia  che
scende nel torrente Chero fino ad incontrare i limiti tra i comuni di
Carpaneto-Gropparello-Lugagnano (quota 252).
   Da  qui  la  linea  si  identifica  con  il  confine  comunale  di
Gropparello-Carpaneto fino a M. Oldo per entrare poi  nel  territorio
comunale  di  Gropparello,  seguendo  la  carrareccia  ed il rivo che
sbocca nel torrente Vezzeno a nord di casa  Maschi  (quota  224).  La
linea,  dopo  aver  seguito  per  breve tratto la strada, a quota 223
ripiega ad est lungo un rivo, indi imbocca il sentiero che passa  per
i  Vizzoni  e  raggiunta  la  strada  che passa per C. Cerchiali e la
Corona, la percorre fino a costeggiare il torrente Vezzeno,  che  poi
segue  verso  nord, fino ad incontrare il confine comunale. Da questo
punto la linea percorre a ovest e a nord-est il confine comunale fino
all'altezza del Casalino ove piega a destra lungo il sentiero per  la
Graffignana  (quota  162) fino ad immettersi sulla strada per Celleri
che poi segue fino al ponte sul rio  Terzolo  (quota  161);  da  qui,
segue  verso  nord-est  il  rio stesso, indi il torrente Vezzeno fino
all'altezza di la Boiona Grande per immettersi poi sulla  strada  per
Piacentino che segue fino a circa 175 metri a nord del bivio per case
il  Poggio. Da detto punto, la linea, deviando a destra, lungo rivoli
raggiunge la carrareccia che porta a Borgo Marta da dove,  procedendo
verso  sud  sulla strada, arriva a la Boiona Piccola (quota 146), per
risalire a nord lungo il  rivo  che  passa  per  la  Vigna.  A  meta'
distanza  tra  queste  due  cascine, la linea devia a destra lungo un
rivo fino a raggiungere la strada provinciale per Carpaneto  a  quota
140.  Da  qui,  procedendo  ancora  verso est, la linea si identifica
colla strada per  Campagne,  indi  colla  carrareccia  per  Partitore
(quota 141) fino ad incrociare la strada per case Bruciate, segue per
breve tratto detta strada, prosegue lungo la strada per C. Marere, C.
Sasso  e  C. Masana di Sopra fino al suo inserimento sulla strada che
conduce a Vigolo Marchese (quota 141). Da questo punto  la  linea  si
identifica  colla  strada  predetta  e  passato Vigolo Marchese e San
Antonio,      si      innesta      sulla      strada      provinciale
Carpaneto-Castell'Arquato,  che  segue verso sud fino al quadrivio di
Castell'Arquato (quota 164), punto di partenza.
   II) La zona di produzione del vino  "Colli  Piacentini  Monterosso
Val  d'Arda" comprende la porzione dei territori collinari dei comuni
di:  Vernasca,  Alseno,  Lugagnano,   Castell'Arquato,   Gropparello,
Carpaneto  in  provincia  di  Piacenza,  particolarmente  idonea  per
conseguire produzioni con le caratteristiche  previste  dal  presente
disciplinare.
   Tale  zona  e'  cosi'  delimitata:  da  una  linea  che,  partendo
dall'abitato     di      Vernasca      segue      la      provinciale
Vernasca-Castell'Arquato   in   direzione   di   Lugagnano   fino  ad
incontrare, in  prossimita'  di  loc.  Ca'  Bianca,  il  confine  fra
Lugagnano e Vernasca.
   Segue  tale  confine  fino  ad incontrare, in prossimita' di quota
318, la strada che collega Lugagnano al parco provinciale. Da  questo
punto  raggiunge  il bivio della cappella di Madonna del Piano (quota
255) per  imboccare  la  strada  dei  Ronchi  che  percorre  fino  ad
inserirsi,  poco  prima di questo abitato, sulla carrareccia che con-
duce a case Costa. Segue tale carrareccia fino ad imboccare la strada
che, passando  per  case  Castellaro  (quota  259),  giunge  a  prato
Ottesola, con la quale si identifica.
   Da  qui,  la  linea  di delimitazione risale il corso del torrente
Ottesola fino alla sorgente, indi  si  identifica  con  una  spezzata
ideale   che  congiunge  successivamente  la  sorgente  del  torrente
Ottesola con quota 382; quota 382 con quota 302;  quota  302  con  il
punto  di  incontro, sito sul greto del torrente Chero, fra i confini
dei comuni di Gropparello, Carpaneto e Lugagnano.
   Segue il confine fra  i  comuni  di  Lugagnano  e  Gropparello  in
direzione sud-ovest fino a raggiungere quota 350.
   Da  questo  punto  si  inserisce sulla strada per i Magnani (quota
382), Mandola e Castellana  proseguendo  fino  al  bivio  di  Bersani
(quota  427)  indi  segue  la strada che, passando per Casello (quota
366) giunge all'incrocio per Gropparello a quota 357.
   Da qui giunge a Barzano seguendo la carrareccia che passa per case
Gazzotti. Da Barzano segue il tracciato stradale  che,  passando  per
case  Berti,  quota 450, quota 457, quota 460, giunge a Case Banzola,
indi prosegue per Ca' Fogliazza e scende al torrente Riglio.
   Discende lungo il corso del sopracitato torrente fino  all'altezza
di  Casa  Nuova  Riva  (in  comune  di  Carpaneto).  Da  questo punto
raggiunge in linea retta il tracciato stradale che, passando per Casa
Nuova Riva, torre Confalonieri, borgo Paglia, Piacentino, La Turca di
Sopra, la Fornace Vecchia, attraversa il torrente Chero,  tocca  case
Bruciate   e   giunge   al   confine   comunale   fra   Carpaneto   e
Castell'Arquato.  Segue  detto  confine   fino   ad   incontrare   la
provinciale  Carpaneto-Castell'Arquato che percorre fino al bivio per
Vigostano (quota 118). Da questo punto,  la  linea  di  delimitazione
prosegue  lungo  il  tracciato  stradale  che  tocca  successivamente
Vigostano, Giarola e Colombarola. Da Colombarola segue la strada  dei
Doppi  fino  al punto in cui detta strada si affianca al rio Chiozzo;
da qui segue la carrareccia che congiunge il  suddetto  torrente  con
Torre Gazzola.
   Da  Torre  Gazzola,  la  linea di delimitazione segue il tracciato
stradale che tocca successivamente le Ferriere, C.  Nuove  Remondini,
la  Fornace  e la Sforzesca. Da questo punto segue la carrareccia che
scende al greto del  torrente  Arda  il  cui  corso  risale  fino  ad
immettersi  sulla  carrareccia che collega il greto del torrente Arda
con Cinta Anguissola.
   Da questo punto segue l'intero tratto di strada che collega  Cinta
Anguissola con la strada Salsediana (strada per Salsomaggiore).
   Si  immette  quindi  sulla  Salsediana  (a  quota  145) e la segue
toccando successivamente S. Rocchino, Crocetta, Castelnuovo Fogliani,
il Monastero e giunge a quota 155 all'altezza di C. Belvedere.
   Da quota 155 segue il tracciato stradale che passa per Ca' Lolini,
La Persica e raggiunge il confine con la provincia di Parma  a  quota
124.
   Da  questo  punto  la  linea di delimitazione si identifica con il
confine tra la provincia di Piacenza e di Parma  e,  successivamente,
sempre  seguendo  tale  confine,  incontra il torrente Stirone il cui
corso risale fino alla confluenza del torrente Borla (quota 259).
   Risale il  torrente  Borla  fino  ad  incontrare  (quota  262)  la
provinciale  per  Borla,  Comini, Ronca che segue, fino ad incontrare
nei pressi di Ronca la provinciale da Bore a  Vernasca  che  percorre
fino all'abitato di Vernasca.
   III)  La zona di produzione del vino "Colli Piacentini Trebbianino
Val Trebbia"  comprende  la  porzione  collinare  della  Val  Trebbia
particolarmente idonea a conseguire produzioni con le caratteristiche
previste dal presente disciplinare.
   Tale zona include parte dei territori dei comuni di: Bobbio, Coli,
Travo,  Rivergaro,  Gazzola,  in  provincia  di  Piacenza ed e' cosi'
delimitata:
   Da una linea che, partendo  dall'abitato  di  Rivergaro  segue  il
tracciato  originale  della  strada  statale  n.  45  in direzione di
Piacenza fino alla localita' Niviano Castello. Prosegue quindi  lungo
la strada provinciale per Grazzano Visconti fino ad incontrare il rio
della  Bosella  (in  prossimita'  di quota 127) e il cui corso risale
fino ad incontrare il confine  comunale  tra  Rivergaro  e  Vigolzone
(quota 149).
   Segue,  piegando  a  destra,  detto confine fino a raggiungere, in
prossimita' di quota  632  (M.  Dinavolo)  il  confine  comunale  fra
Vigolzone  e  Travo. Segue successivamente l'intero tratto di confine
tra i comuni di Vigolzone-Travo e Travo-Bettola  giungendo  cosi'  in
prossimita' della confluenza del rio Moini con il torrente Perino.
   Risale  il  corso  del torrente Perino fino alla confluenza con il
rio Cane. Segue quindi l'ultimo tratto del rio Cane fino a quota 509.
Indi devia in direzione nord-ovest sul sentiero che  porta  al  bivio
(quota 546) per la strada dei Boioli.
   Da quota 546 segue la strada per Case Boioli fino ad incontrare, a
quota  520,  il  rio  Armelio.  Segue il corso del rio Armelio fino a
quota 274. Da qui devia lungo una carrareccia che passa per quota 290
(sopra Ponte) e prosegue per quota 340, fino  ad  incrociare  il  rio
Secco.  In questo punto segue il confine del comune Bobbio-Coli lungo
le quote 410, 324, 267, 517 e raggiunta l'altezza di quota 424, devia
lungo la carrareccia che, passando per  Rocaiolo,  risale  quota  488
fino  a  quota  366. Da qui si immette sulla strada che, superando le
quote 381 e 429 (dove incrocia il rio Torusso), sfiora  la  localita'
Scabbiazza  da  dove, all'altezza della quota 430 scende lungo il rio
Scabbiazza fino alla strada statale n. 45 (quota 248).
   Risale la strada statale n. 45 e dopo il Ponte Barberino al km 99,
risale un carrareccia che passa per Case Nuove (quota  400),  Cascina
Costa  (quota  494). Da qui si immette sulla strada che passa a quota
475, successivamente risale un rivo che, a quota 561 (all'altezza del
Poggio Pianone) incrocia il confine del comune di Bobbio e Coli.
   Segue questo confine passando per Cascina Fontana del Gallo e  per
Case Poggiolo, arrivando a quota 585.
   Da  quota 585, lungo una linea ideale, scende sulla strada statale
n. 45 al km 91. Risale la statale fino al km 90, da  dove  oltrepassa
il  fiume  Trebbia a quota 324. Da qui segue i meandri del Trebbia di
San Salvatore, dai quali risale lungo una carrareccia che superate le
quote 456 e 492 giunge a Cascina  Riva  (quota  496),  Cascina  Biase
(quota  490),  tocca  la  quota 317 per arrivare a Cascina Case Piane
(quota 490).
   Prosegue per la strada che tocca le quote  477,  454  (sopra  Case
Caldarola), 515 e 336 dove incrocia il torrente Bobbio.
   Risale  questo  torrente  fino  a quota 359; da qui devia a destra
risalendo il rio d'Assalto fino a quota 496.
   In questo punto si inserisce  sulla  strada  per  i  Brugnoni  che
successivamente,  toccando le quote 581, 587, 591 (Casa Sermase), 562
(Villa Pegni), 562 (Casa Pegni), 581 (Ca' Borelli) sorpassa il  fosso
delle  Lubbie e prosegue per quota 505 per inserirsi sulla strada che
porta a Degara dove, a quota 500, incrocia il rio Fontana.
   Da qui prosegue lungo la carrareccia che, passando per quota 469 e
quota  359  (rio della Lubbia), risale per la strada di casa Muggione
(quota 424), Ca' del Bosco (quota 497) e, dopo aver  attraversato  il
rio  del Gatto, scende a quota 430 per risalire a Case Poggio, fino a
raggiungere Areglia (quota 378).
   Da questo punto, attraverso le quote 416,  438  e  434,  raggiunge
Nosia  (quota 429), da dove prosegue per una carrareccia che tocca le
quote 450, 435, 410, 372. Risale  quindi  la  strada  proveniente  da
Freddezza  e,  dopo  aver superato la quota 400, devia a destra lungo
una carrareccia che passa per quote 367 e 337 dove  incrocia  il  rio
Dorba.
   Risale  lungo  un rivo di sinistra del rio Dorba stesso e giunge a
Parcellara (quota 490) da cui scende lungo la  strada  fino  a  quota
445. Da qui devia per la carrareccia che passa per le quote 439, 405,
389  sulla  cui  direzione incrocia il confine del comune tra Travo e
Bobbio.
   Risale questo confine raggiungendo quota 671 ed indi, seguendo  la
strada   che,  passando  per  Pietra  (quota  559),  Termine  Grosso,
confluisce, in prossimita' di quota 443, sulla rotabile che  porta  a
Chiesa  di  Bobbiano.  Da qui segue la strada per Cascina (quota 503)
indi la carrareccia per Costa del Grillo (quota 608) e Ca' del  Bulla
e prosegue fino ad incrociare il confine comunale tra Travo e Gazzola
che segue fino in prossimita' di Campo dei Re (quota 249).
   Da  questo  punto  imbocca  la  strada  per monte Raschio, Ca' dei
Boschi, Boccino di Sopra e prosegue fino ad incontrare, a quota  143,
la provinciale Gazzola-Rivalta. Segue detta strada fino ad incrociare
la  provinciale  Gragnano-Travo  che percorre fino a Rivalta-Trebbia.
Indi raggiunge in direzione sud-est  il  fiume  Trebbia  con  cui  si
identifica fino all'altezza dell'abitato di Rivergaro.
   IV)  La  zona di produzione delle uve che possono essere destinate
alla produzione del vino "Colli Piacentini  Val  Nure"  comprende  la
porzione collinare della Val Nure particolarmente idonea a conseguire
produzioni con le caratteristiche previste dal presente disciplinare.
Tale  zona include in parte i territori amministrativi dei comuni di:
San Giorgio Piacentino, Vigolzone e Ponte dell'Olio, in provincia  di
Piacenza.
   Tale  zona e' cosi' delimitata: partendo dal confine tra Carpaneto
Piacentino e San Giorgio Piacentino, sul t. Riglio in prossimita'  di
Viustino  (La  Bottega), il limite segue in direzione ovest la strada
per Godi che attraversa, e proseguendo sempre nella stessa  direzione
giunge  a Rizzolo; segue quindi in direzione sud-ovest la strada che,
superato Torrano, giunge a La Fratta, da dove  piega  verso  ovest  e
prosegue  per  M.o  dei Fiaschi (quota 178) prende quindi il sentiero
verso nord-ovest fino ad attraversare il t.  Nure  ed  incrociare  il
confine  comunale  tra  Ponte  dell'Olio  e  Vigolzone.  Prosegue  in
direzione nord-est lungo tale confine  prima  e  poi  su  quello  tra
Vigolzone  e San Giorgio Piacentino fino all'altezza della strada che
dal greto del t. Nure conduce in direzione ovest a  Stradella;  segue
tale  strada  e  da  Stradella attraverso Ca' Sgorbati prosegue verso
ovest lungo la  strada  che  tocca  M.o  Italia  e  lungo  il  canale
raggiunge  la  strada  per  Grazzano  Visconti  in prossimita' del km
11,900. Segue tale strada per circa 200 metri  in  direzione  nord  e
quindi, verso ovest il canale che lo attraversa toccando le quote 148
e  147  fino  a  raggiungere  il  confine  comunale  di  Vigolzone in
prossimita' della quota 143; prosegue lungo tale confine verso sud  e
quindi  sempre  sul  medesimo  in  direzione  ovest,  lungo il R. del
Castellano ed il t. Spettine, incrociando il confine  del  comune  di
Ponte  dell'Olio  sul  t. Nure. Da qui, in direzione sud-est prima ed
est poi segue quest'ultimo confine comunale ed al  t.  Riglio  risale
verso  nord sino ad incrociare, in prossimita' di Bianconi, quello di
S. Giorgio Piacentino; prosegue in direzione nord-est lungo il  corso
del  T.  Riglio  fino  a  chiudere  la  delimitazione in localita' La
Bottega.
   V) La zona di produzione delle uve idonee alla produzione dei vini
"Colli Piacentini" di cui all'art. 2 par. V, VI, VII,  VIII,  IX,  X,
XI, XII, XIII e di cui all'art. 3, par. I a), comprende il territorio
a   vocazione  viticola  della  collina  Piacentina  ed  include,  in
provincia di Piacenza l'intero territorio amministrativo di: Caminata
(escluse le isole amministrative in provincia  di  Pavia),  Nibbiano,
Pianello  Val  Tidone,  Piozzano,  Ziano  Piacentino,  ed in parte il
territorio amministrativo dei comuni di: Agazzano,  Alseno,  Bettola,
Bobbio,  Borgonovo Val Tidone, Carpaneto Piacentino, Castell'Arquato,
Castel S. Giovanni, Coli, Gazzola, Gropparello, Lugagnano Val d'Arda,
Pecorara, Ponte dell'Olio, Rivergaro, S. Giorgio  Piacentino,  Travo,
Vernasca e Vigolzone.
   Tale  zona  e'  cosi'  delimitata:  partendo  dall'entrata sud nel
centro abitato di Borgonovo Val Tidone, il limite segue  verso  ovest
la strada per Moretta e, superata costera Moretta all'incrocio con il
R. Torto, risale verso nord tale corso d'acqua ed all'ansa successiva
la  quota  91  all'altezza di Polesera, segue verso nord-ovest per la
strada che conduce a C.na Montezella. Da C.na Montezella segue quindi
la strada che, in direzione nord-ovest, raggiunge  C.  Cavo  Perletti
sulla  strada  per  Castel  S.  Giovanni;  prosegue quindi lungo tale
strada verso sud per breve  tratto  e,  all'altezza  della  quota  93
segue,  in  direzione ovest, quella per C. Perduta e C. Pradella fino
al R. Gambero per proseguire poi lungo tale corso d'acqua verso  nord
per  circa 700 metri e seguire poi il sentiero che in direzione nord-
ovest raggiunge la strada per Fornaci; lungo questa  verso  sud-ovest
attraversa  Fornaci quindi Casanova e, proseguendo, passa a sud di C.
Merlino e raggiunge il confine  di  provincia  in  prossimita'  della
quota  96  sul  t.  Bardonezza.  Segue,  in direzione sud, il confine
provinciale, attraversa il lago di Trebecco e, proseguendo sempre sul
confine provinciale in direzione sud-ovest, raggiunge, a  quota  779,
il Roccone, nel comune di Nibbiano; segue quindi la strada verso nord
per Ca' dei Giorgio (quota 653) e da tale localita' segue verso sud e
poi est la carrareccia per la Ca' dei Follini.
   Da  questa  localita'  prosegue  verso  sud-est  per la strada che
attraversa Ca' Bazzari e, a quota 683, segue quella  per  Lazzarello,
attraversando  prima  la quota 753 e, superato Lazzarello, raggiunge,
proseguendo sempre verso sud,  prima  Ca'  di  Lazzarello,  poi  Case
Bianchi;  su  proseguimento  arriva alla quota 665, laddove la strada
incrocia il corso  d'acqua  che  confluisce  nel  Rio  della  Fornace
dell'Aia,  a quota 550; segue quindi, da quota 665, prima l'affluente
e  poi  quest'ultimo  corso  d'acqua  sino  alla  confluenza  nel  t.
Tidoncello  Merlingo,  lungo il quale risale verso nord-est sino alla
confluenza, a quota 388, con il t. Tidoncello di Sevizzano. Da  quota
388  risale  il  t.  Tidoncello  di  Sevizzano e, a sud di Marzonago,
prosegue in direzione est per il Rio Sereno, toccando le quote 493  e
532, dove raggiunge la strada per Sevizzano; prosegue lungo questa in
direzione  sud,  costeggia  il centro abitato di Sevizzano ad ovest e
segue verso est la strada per C. Saliceto (quota 695). Da C. Saliceto
segue la strada in direzione nord-est fino a raggiungere a quota  708
il  confine  comunale di Piozzano. Prosegue lungo questi in direzione
sud sino ad incrociare quello di Travo  a  quota  801;  segue  quindi
quest'ultimo   confine  in  direzione  sud-est  ed  alla  quota  681,
all'incrocio con la strada per Scarniago,  prosegue  verso  nord-est,
lungo  questa attraversa il centro abitato di Scarniago e proseguendo
raggiunge Madellano; da Madellano segue  verso  nord  e  poi  est  la
strada  che, passando per le quote 560, 554, 477, incrocia quella per
Chiosi; prosegue lungo quest'ultima  verso  sud,  toccando  i  centri
abitati  di  Termine  Grosso  e  Pietra e raggiunge poi, a quota 671,
nuovamente il confine comunale di Travo;  discende  lungo  questi  in
direzione  sud  ed in localita' Chiappaia, all'altezza di Ronda Nera,
lascia il confine per seguire verso ovest il sentiero che  attraversa
le  quote  389,  405,  439  ed  a  quota  445  incrocia la strada per
Parcellara, segue tale strada verso nord-ovest e raggiunge Parcellara
da dove segue verso ovest il fosso  affluente  di  sinistra  del  Rio
Dorba;  dalla  confluenza risale, per breve tratto, il Rio Dorba ed a
quota 337 risale verso ovest un  affluente  di  destra  del  medesimo
corso  d'acqua  fino  ad incrociare la strada per Freddezza; percorre
questa verso sud ed all'altezza di  Cosenzio,  in  prossimita'  della
quota 372, segue verso ovest la strada che passa a nord di Freddezza,
tocca  quota  410,  attraversa Marumoni (quota 435) e raggiunge Nosia
(quota 429). Da Nosia segue il sentiero per Areglia toccando le quote
434, 438, 416 e da Areglia prosegue per la Carrareccia che attraversa
Case il Poggio e raggiunge la strada per Gobbi; prosegue lungo questa
per breve  tratto  (250  metri)  verso  sud  e  quindi  nella  stessa
direzione per il sentiero, che tocca le quote 416, 430, attraversa R.
del Gatto e raggiunge Ca' del Bosco (quota 497).
   Da  Ca'  del  Bosco  segue,  in direzione sud-est, il sentiero che
attraversata la quota 526 raggiunge alle pendici  occidentali  di  M.
Spanna  la strada per Mezzano Scotti; prosegue nella stessa direzione
lungo  tale  strada  fino  ad  incrociare,  superato   C.   Muggione,
l'Acquedotto  (quota  331).  Prosegue lungo quest'ultima strada verso
ovest ed all'incrocio con il R. della Lubbia  (quota  359)  segue  il
sentiero  in  direzione  ovest  fino  all'incrocio  con la strada per
Centomerli, risale questa verso nord per breve tratto e,  all'altezza
della quota 469, prosegue verso ovest e sud-ovest per il sentiero che
passa  a  sud  della  quota  519; attraversa le quote 503, 535 e, sul
proseguimento per una retta, raggiunge la strada per Degara; su  tale
strada  prosegue verso ovest, attraversa il F.so delle Lubbie e, dopo
circa 500 metri, prende il sentiero per Ca'  Borelli  (quota  581)  e
quindi  quello  che  in  direzione  sud  attraverso C. Mazucca e, sul
proseguimento verso sud e sud-ovest passando a  sud  di  C.  Vignola,
raggiunge C. Pegni Inferiore (quota 562).
   Indi  segue  la  strada in direzione ovest toccando V.la Pegni, C.
Sermase e Valle per raggiungere la s. s. n. 461 in prossimita' del km
52,300; discende verso sud lungo questa ed a Campore prende la strada
che in direzione nord incrocia a quota 496 il R. D'Assalto;  discende
questo corso di acqua verso sud fino alla confluenza con il t. Bobbio
(quota  359)  per proseguire poi lungo il sentiero che costeggia tale
corso d'acqua in direzione est e, giunto  alla  quota  336,  prosegue
verso  sud-ovest  lungo  il  sentiero  che raggiunge la strada per C.
Fontanini; prosegue lungo questa verso sud-est toccando le quote 515,
477  e,  alla  quota 490 (C. Piani), prosegue in direzione est per il
sentiero che tocca la quota 317 e raggiunge, a quota 321,  la  strada
per Bobbio; prosegue lungo questa verso sud e passando ad ovest di C.
Biase  segue  verso  est  per il sentiero che attraverso la quota 490
raggiunge la strada per C.  Riva  in  prossimita'  della  quota  446,
percorre  tale  strada  verso  sud,  raggiunge R. Riva e quindi verso
nord-est segue il sentiero e raggiunge quota 456 per piegare  poi  in
direzione  sud-est  raggiungendo  il fiume Trebbia; risale tale corso
d'acqua includendo S. Salvatore e  quindi  seguendo  il  confine  del
comune  di  Bobbio, raggiunge al km. 90 la s.s. di Val Trebbia n. 45.
Prosegue verso nord lungo tale strada e, alla quota 325 (km. 90,800),
segue, in direzione est, una retta immaginaria che incontra la strada
per Coli alla quota 585 sul  confine  comunale  di  Bobbio;  prosegue
verso  nord  lungo  tale  confine fino a P.gio Pianone incrociando un
affluente di destra  del  f.  Trebbia,  lo  discende  verso  nord  e,
all'incrocio  con  la strada per C. Costa (quota 475), prosegue nella
stessa direzione lungo questa raggiungendo C. Costa (quota 494).
   Da quota 494 segue verso nord il sentiero  che,  attraversando  il
F.so  degli  Aregli,  raggiunge C. Mezza Cappella a quota 399 da dove
prosegue verso nord-est per il sentiero che attraversa il F.so  degli
Armanni  e poi, piegando a nord-ovest, raggiunge C. Nuova (quota 400)
e poi, a quota 356, il fosso che discende dal M. del Lago  confluisce
nel  Trebbia.  Da quota 356 discende questo corso d'acqua e raggiunge
il Trebbia per discenderlo poi verso nord fino al P.te  di  Barberino
(quota  242). Prosegue lungo la s. s. Val Trebbia e, dopo circa un km
verso est a quota 248,  risale  il  R.  Scabbiazza  e,  a  quota  430
prosegue  verso  nord  per  il  sentiero che raggiunge Scabbiazza. Da
Scabbiazza segue verso nord la strada per Roncaiolo toccando le quote
429, 381, 366, 352; da quest'ultima quota risale, verso  sud-est,  il
fosso  affluente  del  Trebbia  e,  in  prossimita'  della  sorgente,
prosegue per  il  sentiero  che  in  direzione  nord-ovest  raggiunge
Roncaiolo. Da Roncaiolo prosegue in direzione sud-est per il sentiero
che  conduce  a  Costa  Camminata  e, superata la quota 424, incrocia
nuovamente il confine comunale di  Bobbio  lungo  il  quale  prosegue
verso  est  e  nord-est  e, all'incrocio con il R. Secco, discende il
corso d'acqua per circa 200 metri per prendere  poi,  verso  est,  il
sentiero e quindi la strada per Ponte di Sopra che supera per seguire
in prossimita' della quota 290 il sentiero che verso est raggiunge il
R.  Armelio (quota 274). Risale questi verso sud sino alla quota 520,
all'incrocio con la strada per Boioli; segue tale  strada  verso  est
fino a Casazza toccando le quote 533, 528, 546 e 567.
   Da Casazza prosegue verso sud sul sentiero che raggiunge quota 509
e,  sul  proseguimento  nella  stessa direzione, incrocia il R. Cane;
discende quindi tale corso d'acqua e, alla  quota  337,  all'incrocio
con la strada per Villanova, prosegue verso sud per tale strada. Dopo
circa  un  km  alla  quota  367,  prosegue  ad  ovest  per quella che
attraversa Scagliotti e raggiunge Costa Rodi (quota 533).
   Da Costa Rodi segue verso sud, il sentiero e poi la strada che  in
prossimita' del R. Verbucone incrocia quella per Biasini, prosegue su
quest'ultima,  attraversa  Biasini  e,  sul  proseguimento verso est,
raggiunge il ponte sul  t.  Perino;  risale  verso  nord  tale  corso
d'acqua  e,  poco  dopo  M.o  Vecchio, segue la strada per Bacchetti,
verso est, passando per la circonvallazione sud (quota 426 e 441), su
tale  strada prosegue verso est per quella che porta alle C.se Moline
e, proseguendo su quest'ultima, in direzione nord, passa  ad  est  di
Bocito  e  di  Belito  fino a raggiungere a quota 598 Case Matteo, da
dove, per il sentiero verso ovest raggiunge il  confine  comunale  di
Travo. Prosegue poi lungo questi in direzione nord fino a raggiungere
la  quota  656, nei pressi di M. Viserano, da dove, in direzione sud-
est, segue il sentiero che tocca la quota 614 e raggiunge Grilli.
   Da Grilli segue verso est la strada per Cassinari  e,  proseguendo
sulla medesima verso sud-est, raggiunge Torria e poi in direzione sud
C.  Invaga  e, superata la quota 580, ad est di La Lama, raggiunge il
bivio per la Cava di Pietra; dal bivio prosegue verso ovest lungo  la
strada per C. Mole che supera ed all'incrocio con il t. Olza discende
questi  verso  est  sino al ponte in prossimita' della quota 323. Dal
ponte segue verso sud la strada per breve tratto e  poi  il  sentiero
che, in direzione sud-ovest, attraversa le quote 351 e 457 per andare
ad  incrociare,  alla  quota 505, la strada per S. Bernardino e lungo
questa raggiunge tale centro abitato. Da S.  Bernardino  segue  verso
est  la  strada per Selva, l'attraversa e, proseguendo, raggiunge Rio
Barbarone  (quota  514);  ridiscende  tale  corso  d'acqua  e,   alla
confluenza   nel   Rio  dell'Osteria,  risale  quest'ultimo  fino  ad
incrociare la strada in prossimita' di C. Osteria; segue tale  strada
in  direzione ovest e a C. Sartori prosegue sempre verso ovest fino a
raggiungere Vigolo toccando la quota 608; da Vigolo segue  una  linea
spezzata  immaginaria  verso  nord-est  facendo vertice Castelnardo e
raggiungendo poi C. Zani (quota 544) da dove prosegue per  la  strada
che  raggiunge  quella  per  Padri; dall'incrocio prosegue lungo tale
strada in direzione  est  attraversa  Padri,  Gragnano  di  Sotto  e,
proseguendo verso sud, raggiunge Riglio.
   Da  Riglio  prosegue  in direzione sud per la strada che raggiunge
Busa e poi Poggio da dove segue il sentiero  in  direzione  sud-ovest
raggiungendo  Generesso;  prosegue  poi verso sud-est lungo la strada
che raggiunge, a quota 407, il t. Riglio da dove risale  verso  nord-
est  per  quella che raggiunge Montechino. Da Montechino in direzione
sud-est, segue la strada per Groppo Visdomo da dove verso est per  la
strada  che  costeggia  le  Rocche,  raggiunge  il R. Freddo a sud di
Pierfrancesco,  superata  Cavadipietra;  risale  quest'ultimo   corso
d'acqua  e,  al  ponte  sulla strada per Carignone (km 18,200), segue
verso est e nord-est la  strada  che  attraversa  Guidi,  Rustigazzo,
Costa,  Vicanino, ost.a C. Bosconi; al km 1,900 circa prosegue per il
confine  di  Lugagnano  Val  d'Arda  in  direzione  sud-est  fino   a
raggiungere  il  t.  Arda;  risale  questo corso d'acqua verso sud ed
attraversato longitudinalmente il lago di Mignano, segue in direzione
sud il corso d'acqua  affluente  del  lago  che  incrocia  la  strada
rivierasca  in  prossimita' del km 9 e, risalendo sempre questo corso
d'acqua, incrocia, presso Levori, il sentiero che, passando per quota
444, raggiunge in direzione nord e poi est l'abitato di Levori.    Da
Levori,  in  direzione est, segue la strada per Corti, costeggiando a
sud-est il centro abitato, per seguire poi verso nord-est il sentiero
a mezza costa dell'impluvio del lago di Mignano, sentiero  che  tocca
le  quote  465,  479, 514 e, a nord-ovest di M. Vidalto, raggiunge la
miniera da dove segue la strada verso nord per Vitalta.
   Da Vitalta segue verso est la strada per Segadello  e  dopo  breve
tratto  in  direzione  nord  il sentiero per C. Farina e quindi verso
nord-est la strada per Alessandroni, e per Gallosi ed alla quota  471
quella  che  raggiunge  la  strada per Vernasca alla quota 465; segue
quest'ultima verso est attraversando Ranca, Comini, Burgazzi, Silvani
e poi all'incrocio con l'affluente del t. Stirone in prossimita'  del
km  10,100,  ridiscende  tale  corso  d'acqua  fino  alla  confluenza
raggiungendo cosi' il confine di  provincia.  Risale  verso  nord-est
tale  confine  che per buona parte si identifica con il t. Stirone e,
poco dopo averlo allontanato, raggiunge la strada per  Fornio  (quota
124).  Segue  tale  strada  verso nord-ovest toccando La Persica e C.
Lolini fino ad incrociare, alla quota 155, la strada per  Castelnuovo
Fogliani   e   proseguire   poi  lungo  questa,  in  direzione  nord,
raggiungendo il centro abitato. Da  Castelnuovo  Fogliani  segue,  in
direzione  nord-ovest,  la  strada che passa per S. Maria di Latte' e
attraversato il R. Grattarolo raggiunge quella per Alseno (quota 89).
   Da quota 89 prosegue verso sud-ovest per Castell'Arquato e,  prima
di  giungere a Villa S. Lorenzo alla quota 146 (km 1,900 circa) segue
verso  nord-ovest  la  strada  per  Cinta  Anguissola  che  supera  e
raggiunge  il  t. Arda; prosegue lungo questi per circa un chilometro
verso nord ed all'altezza della strada  per  la  Sforzesca  la  segue
verso  ovest,  raggiunge la Sforzesca e verso nord C. Nuove Remondini
da dove prende la strada in direzione ovest per  Torre  Gazzola,  che
raggiunge.
   Da  Torre  Gazzola segue, in direzione nord-ovest, il sentiero che
incrocia la strada per Doppi, lungo questa prosegue  verso  sud-ovest
toccando  Giarola e verso sud Vigostano, da dove, in direzione ovest,
segue la strada che raggiunge quella per Vigolo Marchese al km 21,300
circa;  quindi  lungo  questa,  verso  nord-ovest, raggiunge il ponte
sull'affluente del t. Chiavenna in prossimita' del km 20,500;  risale
il  corso  d'acqua  in direzione sud sino ad incrociare la strada per
Bastida e lungo questa, verso nord-est, attraversa  Bastida,  Casello
Turca  di  Sopra,  Piacentino e, all'uscita di quest'ultimo, segue la
strada che, piegando verso sud, porta e C.se il  Poggio,  all'altezza
delle   quali  (quota  134)  segue  verso  sud  il  sentiero  fino  a
raggiungere la cappella sul greto del t. Vezzeno.  Risale  quindi  il
corso  d'acqua  ed  all'altezza  di Torre Confalonieri prosegue verso
ovest per quella che si immette in prossimita' del km 3, nella strada
per Cimafava; percorre quest'ultima verso nord per circa 200 metri  e
quindi, verso ovest, prosegue per quella che attraversa C. Nuova Riva
e raggiunge il t. Riglio; ridiscende tale corso d'acqua verso nord ed
al  ponte  delle C.se del Riglio segue verso ovest la strada per Godi
e, al km 4, piega verso  sud-ovest,  attraversa  Rizzolo,  Torrano  e
raggiunge  la Fratta da dove segue verso ovest, la strada per M.o dei
Fiaschi e, nella stessa direzione, il sentiero che  raggiunge  il  t.
Nure' e quindi il confine comunale di Vigolzone; prosegue verso nord-
est  lungo tale confine ed all'altezza di Stradella segue verso ovest
la strada per questo centro abitato.
   Da Stradella segue la strada verso  sud  fino  a  Ca'  Sgorbati  e
quindi  verso  ovest  quella  M.o Italia (quota 149) da dove prosegue
verso ovest per il  canale  che  raggiunge  la  strada  per  Grazzano
Visconti  che  segue per circa 400 metri verso nord e prosegue poi in
direzione ovest, lungo il canale, toccando le quote  148  e  147  per
incontrare  il  confine  comunale  di Vigolzone. Segue verso sud tale
confine per  breve  tratto  ed  all'incrocio  con  R.  della  Bosella
discende  tale corso d'acqua sino ad incontrare la strada per Niviano
(quota  127).  Segue  questa  verso  ovest,  raggiunge  Niviano,   lo
attraversa e per la s.s. n. 45, in direzione sud, giunge a Rivergaro.
   Da  Rivergaro  prosegue  verso  ovest  per la strada del greto del
fiume, raggiunge il F.  Trebbia  e  quindi  il  confine  comunale  di
Rivergaro  lungo  il quale prosegue verso ovest e poi verso nord fino
alla quota 114, a sud-ovest  di  C.se  Buschi  sul  greto  del  fiume
Trebbia.  Da quota 114 segue, verso nord-ovest, la sponda di sinistra
del corso  d'acqua  fino  all'abitato  sud  di  Rivalta  Trebbia  per
proseguire,  in  direzione  nord-ovest, lungo la strada per Scuola e,
poco prima di giungervi, alla quota 132, segue quella verso ovest per
Gazzola. Attraversa in direzione nord il centro abitato e, alla quota
136, segue verso ovest la strada per C. Vecchia ed  alla  quota  131,
sul  confine  comunale  di  Gazzola,  prosegue nella stessa direzione
lungo il  canale  che  affluisce  nel  t.  Luretta  alla  quota  127;
ridiscende  il  t. Luretta fino a C. Nuova ed alla quota 122 segue la
strada verso ovest per Rivasso da dove prosegue prima  verso  nord  e
poi verso ovest per quella che conduce a Sarturano. In uscita nord da
Sarturano  (quota  134)  segue  in direzione nord-ovest la strada per
Mirabello e prima di giungervi, a La Palazzina, prosegue  per  quella
che  conduce a Grintorto, che supera a nord per seguire la strada che
in direzione nord-ovest raggiunge il greto del t. Tidone. Risale tale
corso d'acqua fino all'altezza di Fabbiano per seguire poi  lungo  la
strada  che  in  direzione  nord-ovest  e  passando  per la quota 143
raggiunge il centro abitato, lo  attraversa  fino  ad  incrociare  ad
Osteriazza  la  s.s.  n. 142; prosegue lungo questa in direzione nord
fino  a  raggiungere il borgo abitato di Borgonovo Val Tidone da dove
e' iniziata la delimitazione.
                               Art. 4.
   I) Le condizioni ambientali e di  coltura  dei  vigneti  destinati
alla  produzione  dei  vini a denominazione di origine controllata di
cui all'art. 1  devono  essere  quelle  tradizionali  delle  zone  di
produzione  di  cui all'art. 3 e, comunque, atte a conferire alle uve
ed ai vini le specifiche tradizionali caratteristiche qualitative.
   II) Per la produzione di tutti  i  vini  "Colli  Piacentini"  sono
pertanto   da   considerare   idonei  unicamente  i  vigneti  ubicati
esclusivamente in zona collinare-pedemontana bene esposti su  terreni
argillosi,  preferibilmente  di  natura calcarea o calcareo-argillosa
spesso ferrettizzati, ciottolosi e ghiaiosi.
   Per la produzione del vino "Colli Piacentini Gutturnio", non  sono
pertanto   da  considerare  idonei  i  vigneti  posti,  in  linea  di
principio, al disopra dei 350 metri  di  altitudine  fatte  salve  le
deroghe  per  gli  appezzamenti  bene  esposti,  vocati  e situati ad
altitudini anche superiori;  sono  inoltre  esclusi  i  vigneti  male
esposti,  rivolti  verso  nord  e  nord-est,  nei fondovalle, in zone
umide, nei pressi di fiumi e  torrenti,  impiantati  in  terreni  con
pendenza inferiore al 6% in linea di principio.
   III)  I  sesti d'impianto, le forme di allevamento ed i sistemi di
potatura dei  vigneti  destinati  alla  produzione  delle  uve  della
denominazione  di origine controllata di cui all'art. 1 devono essere
quelli generalmente  usati  e  comunque  atti  a  non  modificare  le
caratteristiche delle uve e dei vini.
   E' vietata ogni pratica di forzatura.
   IV)   La   produzione   massima  di  uva  per  ettaro  in  coltura
specializzata dei  vigneti  destinati  alla  produzione  dei  vini  a
denominazione di origine controllata di cui all'art. 1 e i rispettivi
titoli  alcolometrici  volumici  naturali  minimi,  devono  essere  i
seguenti:
                                          Q.li ha          Vol. %
                                             -                -
Colli Piacentini Gutturnio                  120              12
Colli Piacentini Gutturnio classico         120              12
Colli Piacentini Gutturnio superiore        120              12,5
Colli Piacentini Gutturnio riserva          120              12,5
Colli Piacentini Monterosso Val d'Arda       90              10,5
Colli Piacentini Trebbianino Val Trebbia     90              10,5
Colli Piacentini Valnure                    100              10,5
Colli Piacentini Barbera                    130              11
Colli Piacentini Bonarda                    130              11
Colli Piacentini Malvasia                   120              10
Colli Piacentini Ortrugo                    110              10,5
Colli Piacentini Pinot Grigio                90              10,5
Colli Piacentini Pinot Nero                  90              11
Colli Piacentini Sauvignon                  100              10,5
Colli Piacentini Cabernet Sauvignon         100              12
Colli Piacentini Chardonnay                 100              10,5
   Ai suddetti  limiti  massimi  di  produzione  di  uva  per  ettaro
sopraelencati,   anche   in  annate  eccezionalmente  favorevoli,  la
produzione dovra' essere riportata attraverso  una  accurata  cernita
delle  uve,  purche'  la  produzione  globale  di uva del vigneto non
superi del 20% detti limiti.
   In  annate  sfavorevoli, su riconoscimento dell'Ispettorato per la
repressione  delle  frodi  del  Ministero  dell'agricoltura  e  delle
foreste,  competente per territorio, potra' essere ammesso, solamente
per il Colli Piacentini Gutturnio e per il Colli Piacentini  Cabernet
Sauvignon,  un  titolo  alcolometrico  minimo  complessivo  naturale:
11,5%.
   La regione Emilia-Romagna annualmente, prima della vendemmia,  con
proprio decreto, sentite le organizzazioni professionali di categoria
e tenuto conto delle condizioni ambientali e di coltura, puo' fissare
produzioni  massime  per  ettaro  inferiori  a  quelle  stabilite dal
presente  disciplinare  di  produzione,  dandone   comunicazione   al
Ministero  dell'agricoltura  e delle foreste ed al comitato nazionale
per la tutela delle denominazioni di origine dei vini.
   Qualora la resa  unitaria  delle  uve  ecceda  il  limite  massimo
stabilito  dalla  regione,  ma rientri in quello massimo previsto dal
presente disciplinare di produzione le uve prodotte  entro  i  limiti
stabiliti  dalla regione non perdono il diritto alla denominazione di
origine controllata.
   V) Le uve destinate alla produzione  del  vino  "Colli  Piacentini
Gutturnio"   all'epoca  della  vendemmia  debbono  avere  inoltre  le
seguenti caratteristiche:
    per le uve Barbera:
     acidita' titolabile massima del 13,00 per mille;
     pH minimo di 3,00;
     acido tartarico massimo del 9,00 per mille;
     acido malico massimo del 4,00 per mille;
     intensita' colorante minima (D.O. 420+520 nm) dello 0,400;
     presentare attacchi botritrici non superiori al 5 per cento;
    per le uve Bonarda:
     acidita' titolabile massima del 9,50 per mille;
     pH minimo di 3,10;
     acido tartarico massimo del 7,50 per mille;
     acido malico massimo del 2 per mille;
     intensita' colorante minima (D.O. 420+520 nm) dello 0,550;
     presentare attacchi botritrici non superiori al 2 per cento.
                               Art. 5.
   I) Le operazioni di vinificazione dei  vini  di  cui  all'art.  2,
paragrafi,  III,  IV,  V, VI, VII, VIII, IX, X, XI, XII, XIII debbono
essere effettuate  nell'ambito  del  territorio  della  provincia  di
Piacenza.    Le    operazioni   di   vinificazione,   affinamento   e
invecchiamento dei vini di  cui  all'art.  2,  paragrafo  I,  debbono
essere  effettuate  nell'ambito  del  territorio  della  provincia di
Piacenza. E' in  facolta'  del  Ministero  dell'agricoltura  e  delle
foreste  su richiesta delle ditte interessate e sentito il parere del
Comitato nazionale per la tutela delle denominazioni di  origine  dei
vini  di  consentire,  con  proprio  decreto,  che  le  operazioni di
vinificazione  invecchiamento,  affinamento  siano   effettuate   nei
seguenti  comuni  della  provincia  di Pavia: Rovescala e Santa Maria
della  Versa,  a  condizione  che  gli   stabilimenti   delle   ditte
richiedenti  siano  ubicati  nel territorio dei suddetti comuni e sia
dimostrata la tradizionalita' di tali operazioni.
   II)  Le  operazioni  di  vinificazione del vino di cui all'art. 2,
paragrafo II, debbono  avvenire  nell'intero  territorio  dei  comuni
compresi,  anche  solo  in parte, nella rispettiva zona di produzione
delle uve di cui all'art. 3, paragrafo II.
   III) La  resa  massima  dell'uva  in  vino  per  tutti  i  vini  a
denominazione di origine controllata "Colli Piacentini", e' del 70%.
   Le  eventuali  eccedenze non avranno diritto alla denominazione di
origine controllata.
   Nella  vinificazione   sono   ammesse   le   pratiche   enologiche
tradizionali,  leali  e  costanti, pur tenendo opportunatamente conto
degli adeguamenti tecnologici e della ricerca  atte  a  conferire  ai
vini derivati le peculiari caratteristiche.
   Per   i   vini  a  denominazione  di  origine  controllata  "Colli
Piacentini Gutturnio",  "Colli  Piacentini  Monterosso  Val  d'Arda",
"Colli   Piacentini   Trebbianino  Val  Trebbia",  "Colli  Piacentini
Valnure", all'atto  della  denuncia  delle  uve  a  denominazione  di
origine  controllata  e'  consentita la scelta vendemmiale al fine di
utilizzare,  per  la  denominazione   di   origine   controllata,   i
corrispondenti nomi di vitigno di ciascuna piattaforma ampelografica.
I  vigneti  iscritti  all'Albo dei vini "Colli Piacentini Gutturnio",
"Colli  Piacentini  Monterosso   Val   d'Arda",   "Colli   Piacentini
Trebbianino  Val  Trebbia",  "Colli  Piacentini Valnure", fanno parte
dell'Albo dei vigneti dei vini "Colli Piacentini" con nome di vitigno
corrispondenti e previsti dal presente disciplinare.
   IV) La denominazione di origine controllata "Colli Piacentini" con
una delle seguenti menzioni: Monterosso Val d'Arda,  Trebbianino  Val
Trebbia,  Valnure,  Malvasia,  Pinot  Grigio,  Pinot  Nero,  Ortrugo,
Chardonnay, puo' essere utilizzata per  designare  il  vino  spumante
ottenuto  con  mosti  o  vini  che  rispondono  alle condizioni ed ai
requisiti previsti, dal presente disciplinare, per i vini omonimi.
   Le uve destinate alla produzione dei vini spumanti a denominazione
di origine  controllata  "Colli  Piacentini"  debbono  assicurare  un
titolo alcolometrico minimo complessivo naturale del 9,5%.
   E'  permessa  la  vinificazione  in  bianco  e in rosato delle uve
destinate alla produzione dello spumante Pinot Nero.
   Per la spumantizzazione di tutti i vini D.O.C. "Colli  Piacentini"
sia  con  il  metodo classico o tradizionale che in grandi recipienti
chiusi, valgono le  condizioni  contemplate  nella  normativa  CEE  e
nazionale in materia.
   Le  operazioni  di  elaborazione  e  di  presa  di  spuma  per  la
produzione  dei  vini  frizzanti   debbono   essere   affettuati   in
stabilimenti attrezzati e idonei utilizzando le tradizionali tecniche
della  rifermentazione in grandi recipienti chiusi o in bottiglia con
esclusione assoluta di  qualsiasi  aggiunta  di  anidride  carbonica.
Tutti i vini bianchi frizzanti, per antica tradizione locale, possono
essere  confezionati con tappo a fungo di sughero gabbietta e capsula
corta.
   V) Le operazioni di vinificazione, di invecchiamento obbligatorio,
di imbottigliamento e di affinamento in bottiglia  del  vino  con  la
denominazione  di  origine  controllata  "Colli  Piacentini Gutturnio
classico", "Colli Piacentini Gutturnio superiore" e "Colli Piacentini
Gutturnio   riserva"   debbono   essere   effettuate   esclusivamente
nell'ambito  della  provincia di Piacenza e nei comuni di Rovescala e
Santa Maria della Versa in provincia di  Pavia,  nel  rispetto  della
tradizione e degli usi della zona.
                               Art. 6.
   I  vini  di  cui  all'art.  1 all'atto della immissione al consumo
devono rispondere alle seguenti caratteristiche:
   Colli Piacentini Gutturnio:
    colore: rosso rubino brillante di varia intensita';
    profumo: vinoso e caratteristico;
    sapore: secco o abboccato (con residuo zuccherino non superiore a
9  gr/litro),  fresco,  giovane,  tranquillo,   vivace   o   talvolta
frizzante;
    titolo alcolometrico minimo complessivo: 12%;
    acidita' totale minima: 5 per mille;
    estratto secco netto minimo: 20 per mille.
   Colli Piacentini Gutturnio superiore:
    colore: rosso rubino intenso;
    profumo: leggermente vinoso;
    sapore: asciutto, tranquillo, fine;
    titolo alcolometrico minimo svolto: 12,5%;
    acidita' totale minima: 5 per mille;
    estratto secco netto minimo: 22 per mille.
   Colli Piacentini Gutturnio riserva:
    colore: rosso rubino intenso su fondo granato;
    profumo: sapido gradevole;
    sapore: asciutto, tranquillo, armonico, di corpo;
    titolo alcolometrico minimo svolto: 12,5%;
    acidita' totale minima: 5 per mille;
    estratto secco netto minimo: 22 per mille.
   Colli Piacentini Monterosso Val d'Arda:
    colore: giallo paglierino o giallo leggermente dorato;
    profumo: delicato, caratteristico;
    sapore:  secco o amabile, tranquillo, vivace, talvolta frizzante,
fine e sottile di corpo;
    titolo alcolometrico minimo complessivo: 11%;
    acidita' totale minima: 5 per mille;
    estratto secco netto minimo: 16 per mille.
   Colli Piacentini Trebbianino Val Trebbia:
    colore: giallo paglierino o giallo dorato chiaro;
    profumo: vinoso, gradevole;
    sapore: secco o abboccato, delicato, sottile, tranquillo, vivace,
talvolta frizzante;
    titolo alcolometrico minimo complessivo: 11%;
    acidita' totale minima: 5 per mille;
    estratto secco netto minimo: 16 per mille.
   Colli Piacentini Valnure:
    colore: giallo, paglierino chiaro;
    profumo: caratteristico, gradevole aromatico;
    sapore: secco o amabile, fresco e gradevole, tranquillo,  vivace,
talvolta frizzante;
    titolo alcolometrico minimo complessivo: 11%;
    acidita' totale minima: 5 per mille;
    estratto secco netto minimo: 16 per mille.
   Colli Piacentini Barbera:
    colore: rosso rubino;
    profumo: vinoso e con profumo caratteristico;
    sapore: secco o abboccato (con residuo zuccherino non superiore a
8  gr/litro)  sapido,  di  corpo,  leggermente  tannico,  tranquillo,
vivace, talvolta frizzante;
    titolo alcolometrico minimo complessivo: 11,5%;
    acidita' totale minima: 5,5 per mille;
    estratto secco netto minimo: 20 per mille.
   Colli Piacentini Bonarda:
    colore: rosso rubino a volte intenso;
    profumo: caratteristico gradevole;
    sapore: secco o amabile  o  dolce,  leggermente  tannico;  fresco
tranquillo vivace talvolta frizzante;
    titolo alcolometrico minimo complessivo: 11,5%;
    acidita' totale minima: 5 per mille;
    estratto secco netto minimo: 20 per mille.
   Colli Piacentini Malvasia:
    colore: paglierino o paglierino scarico;
    profumo: aroma caratteristico anche intenso;
    sapore:  aromatico,  secco o amabile o dolce, fresco, tranquillo,
vivace, talvolta frizzante;
    titolo alcolometrico minimo complessivo: 10,5%;
    acidita' totale minima: 5 per mille;
    estratto secco netto minimo: 15 per mille.
   Colli Piacentini Ortrugo:
    colore: paglierino chiaro tendente al verdognolo;
    profumo: delicato, caratteristico;
    sapore: secco o abboccato (con residuo zuccherino non superiore a
6  gr/litro)  retrogusto  amarognolo,  tranquillo,  vivace,  talvolta
frizzante;
    titolo alcolometrico minimo complessivo: 11%;
    acidita' totale minima: 5 per mille;
    estratto secco netto minimo: 15 per mille.
   Colli Piacentini Pinot Grigio:
    colore: bianco o ramato;
    profumo: caratteristico;
    sapore: secco, fresco, fine, molto gradevole, tranquillo, vivace,
talvolta frizzante;
    titolo alcolometrico minimo complessivo: 11%;
    acidita' totale minima: 5 per mille;
    estratto secco netto minimo: 15 per mille.
   Colli Piacentini Pinot Nero:
    colore: rosso piu' o meno intenso;
    profumo: caratteristico;
    sapore: secco, sapido, gradevole, tranquillo, talvolta vivace;
    titolo alcolometrico minimo complessivo: 11,5%;
    acidita' totale minima: 4,5 per mille;
    estratto secco netto minimo: 18 per mille.
   Colli Piacentini Pinot Nero Spumante:
    colore: paglierino piu' o meno intenso o rosato;
    spuma: fine e persistente;
    profumo: caratteristico, delicato e fine;
    sapore: secco, sapido, fresco;
    titolo alcolometrico minimo complessivo: 11%;
    acidita' totale minima: 6 per mille;
    estratto secco netto minimo: 14 per mille.
   Colli Piacentini Sauvignon:
    colore: paglierino anche intenso;
    profumo: delicato, caratteristico;
    sapore:  secco,  armonico,  fine,  tranquillo,  vivace,  talvolta
frizzante;
    titolo alcolometrico minimo complessivo: 11%;
    acidita' totale minima: 5 per mille;
    estratto secco netto minimo: 15 per mille.
   Colli Piacentini Cabernet Sauvignon:
    colore: rosso rubino, talvolta granato;
    profumo: caratteristico, gradevole, leggermente erbaceo;
    sapore: asciutto, lievemente tannico, tranquillo;
    titolo alcolometrico minimo complessivo: 12%;
    acidita' totale minima: 4,5 per mille;
    estratto secco netto minimo: 21 per mille.
   Colli Piacentini Chardonnay:
    colore: giallo paglierino con sfumature verdognole;
    profumo: gradevole, fine, fruttato;
    sapore: secco, armonico,  fresco,  tranquillo,  vivace,  talvolta
frizzante;
    titolo alcolometrico minimo complessivo: 11%;
    acidita' totale minima: 5 per mille;
    estratto secco netto minimo: 15 per mille.
   E'  in  facolta' del Ministero dell'agricoltura e delle foreste di
modificare, con proprio decreto,  per  i  vini  di  cui  al  presente
disciplinare,  i limiti minimi sopra indicati per l'acidita' totale e
l'estratto secco netto.
                               Art. 7.
   I) La  menzione  "Classico"  e'  consentita  per  il  vino  "Colli
Piacentini  Gutturnio"  prodotto  dai  vigneti  della  zona  indicata
all'art. 3, paragrafo I b).
   Essa deve seguire,  in  etichetta  principale,  immediatamente  la
menzione  "Gutturnio"  sulla  stessa  riga  e con caratteri di stampa
uguali e della medesima altezza.
   La  menzione  "Superiore"  e'  consentita  per  il   vino   "Colli
Piacentini  Gutturnio" avente un titolo alcolometrico volumico minimo
naturale e al consumo del  12,5%,  immesso  al  consumo  dopo  il  1›
settembre dell'anno successivo alla vendemmia.
   La  menzione "Riserva" e' consentita per il vino "Colli Piacentini
Gutturnio" avente un titolo alcolometrico volumico naturale minimo  e
al  consumo  del  12,5%  e  che  abbia  subito  un  invecchiamento  e
affinamento di almeno 24 mesi di cui 3 in  recipienti  legno,  a  far
tempo dal 1› novembre dell'anno di produzione.
   La   specificazione   tradizionale   "denominazione   di   origine
controllata" e le specificazioni comunitarie (V.Q.P.R.D.  -  Vini  di
qualita'    prodotti   in   regioni   determinate)   devono   seguire
immediatamente   la   denominazione    "Colli    Piacentini"    senza
interposizione di altre menzioni consentite o obbligatorie.
   Le    menzioni   "superiore"   e/o   "riserva"   devono   figurare
immediatamente al di sotto della menzione obbligatoria "Gutturnio" ed
avere caratteri di stampa di altezza non  superiori  a  quella  della
menzione "Gutturnio" ma non inferiore alla meta'.
   II)  Sulla  etichetta  delle  bottiglie contententi il vino "Colli
Piacentini   Gutturnio   classico",   "Colli   Piacentini   Gutturnio
superiore", "Colli Piacentini Gutturnio riserva" deve sempre figurare
l'indicazione dell'annata di produzione delle uve.
   III)  Per  l'utilizzazione,  nella  presentazione  dei vini di cui
all'art. 6,  delle  locuzioni  riferentesi  alle  caratteristiche  di
sapore  (secco  o  asciutto o abboccato o amabile o dolce) si rimanda
alle normative comunitarie e  nazionali  vigenti  in  materia,  fermo
restando  quanto espressamente previsto nel presente disciplinare per
alcuni vini "Colli Piacentini".  Le  tipologie  dei  vini  abboccato,
amabile   e   dolce   devono  essere  obbligatoriamente  indicate  in
etichetta.
   IV) Alla denominazione di origine controllata di cui all'art. 1 e'
vietata l'aggiunta di  qualsiasi  qualificazione  diversa  da  quelle
previste  nel presente disciplinare, ivi compresi gli aggettivi:  ex-
tra, fine, scelto, selezionato, superiore, riserva, vecchio e simili,
fermo  restando  quanto  previsto  per  il  vino  "Colli   Piacentini
Gutturnio".
                               Art. 8.
   Il  vino  con  la  denominazione  di  origine  controllata  "Colli
Piacentini Gutturnio", se confezionato  in  recipienti  di  capacita'
inferiore a 5 litri, puo' essere immesso al consumo solo in bottiglie
di vetro con tappo raso di sughero.
   Il   vino  con  la  denominazione  di  origne  controllata  "Colli
Piacentini Gutturnio classico" puo' essere immesso al consumo solo in
bottiglia di vetro, tipo bordolese, con  tappo  raso  di  sughero  di
capacita': 0,375, 0,750, 1,500, 3, 5 litri.
   Il  vino  con  la  denominazione  di  origine  controllata  "Colli
Piacentini Gutturnio superiore" o "Classico  superiore"  puo'  essere
immesso  al  consumo  solo in bottiglia di vetro, tipo bordolese, con
tappo raso di sughero di capacita' 0,375, 0,750, 1,500,  3,  5  litri
dopo il primo settembre dell'annata successiva alla vendemmia.
   Il  vino  con  la  denominazione  di  origine  controllata  "Colli
Piacentini  Gutturnio  riserva"  o  "Classico  riserva"  o  "Classico
superiore  riserva", puo' essere immesso al consumo solo in bottiglia
di vetro, tipo bordolese, con tappo  raso  di  sughero  di  capacita'
0,375,   0,750,   1,500,   3,   5  litri,  dopo  almeno  24  mesi  di
invecchiamento (di cui almeno  3  mesi  in  legno)  e  affinamento  a
partire dal primo di novembre dell'annata di produzione.