Crisi nel settore dei lavori pubblici - Interventi.(GU n.275 del 23-11-1993)
Vigente al: 23-11-1993
Al presidente della giunta regionale della Valle d'Aosta Ai prefetti della Repubblica Al commissario del Governo nella provincia di Trento Al commissario del Governo nella provincia di Bolzano e, per conoscenza: Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le riforme istituzionali e gli affari regionali Al Ministro dei lavori pubblici - Gabinetto Al commissario del Governo nella regione siciliana Al commissario dello Stato nella regione Sardegna Al commissario del Governo nella regione Friuli-Venezia Giulia Ai commissari del Governo nelle regioni a statuto ordinario Al presidente della commissione di coordinamento della Valle d'Aosta Nel contesto della lunga fase di crisi che l'edilizia pubblica e privata sta attraversando, con pesanti rispercussioni sui livelli occupazionali e conseguente aggravio della negativa congiuntura economica, particolare rilievo assume la situazione di fermo generalizzato che ha investito gli appalti di opere pubbliche di competenza locale, e che sta portando ad una paralisi dell'attivita' delle amministrazioni comuali e provinciali nell'importante settore. L'esigenza che, pertanto, viene avvertita e' quella di dare sostegno alla ripresa dell'attivita' edilizia, superando le attuali difficolta' con idonee iniziative che, nel pieno rispetto dell'autonomia locale, valgano a supportare le amministrazioni comunali e provinciali con una funzione di sostegno, rendendo possibile l'avvio o la ripresa dell'esecuzione di lavori gia' previsti o progettati. Al riguardo, d'intesa con l'ANCI, l'UPI e l'UNCEM, e' sembrato che un ruolo determinante possa essere svolto dai comitati provinciali della pubblica amministrazione, di cui all'art. 17, della legge 12 luglio 1991, n. 203. La citata norma di legge, infatti, attribuisce a tali organismi, tra l'altro, il compito di assicurare in ambito provinciale l'efficienza dell'azione amministrativa affidata agli organi dello Stato e agli enti pubblici, curando, ove necessario, il raccordo con le iniziative di altri organismi o delle amministrazioni locali, che possono partecipare alle sedute, ed impartendo direttive allo scopo di eliminare carenze, inefficienze di disservizi. In tale quadro ordinamentale il comitato dovra' esaminare la situazione esistente in ciascun ambito provinciale, individuando le procedure bloccate, per invitare, nelle varie fasi dell'iter procedimentale, le amministrazioni interessate a rimuovere gli ostacoli che si frappongono alla realizzazione delle opere. In altre parole, proprio in considerazione della funzione di raccordo tra tutte le realta' istituzionali presenti nel territorio della provincia, il Comitato deve costituire la sede di interlocuzione e confronto, e quindi il "foro" piu' adatto per una analisi congiunta delle problematiche emergenti e delle soluzioni da offrire, caso per caso, in ambito locale. Nell'ipotesi che la situazione di blocco dovesse interessare opere finanziate in tutto o in parte dalle regioni, che sono titolari di una quota consistente di iniziative in materia di opere pubbliche, le SS.LL. vorranno interessare i commissari del Governo, affinche', a loro volta, svolgano un'analoga azione di raccordo e di propulsione nell'ambito dei poteri loro riconosciuti dalla legge n. 400 del 1988 e, segnatamente, con l'attivazione delle conferenze di servizio e di coordinamento in ambito regionale, rientranti nelle specifiche attribuzioni dei commissari stessi. Per superare, poi, le difficolta' scaturenti dai timori nell'affrontare le procedure d'appalto, che gli amministratori possono nutrire a seguito dell'impatto emotivo che la scoperta del sistema delle tangenti ha ingenerato, sembra auspicabile un piu' largo ricorso alle unita' specializzate nell'espletamento delle pro- cedure relative ad appalti di opere pubbliche, pubbliche forniture e pubblici servizi, da istituirsi a cura del presidente della giunta regionale presso l'ufficio del genio civile ai sensi dell'art. 14 della legge n. 203/1991. Al riguardo, le SS.LL., vorranno innanzitutto verificare se tali unita' specializzate siano gia' state costituite in tutte le regioni, instaurando poi un'utile sinergia tra i comitati provinciali della pubblica amministrazione e le unita' specializzate stesse. In concreto, il comitato, opportunamente integrato con rappresentanti regionali e del genio civile, individuera' le proce- dure bloccate, per poi invitare le amministrazioni locali interessate a rivolgersi all'unita' specializzata regionale. Le linee di azione sopra descritte dovranno svolgersi nel piu' pieno rispetto dell'autonomia locale, concretandosi non in interventi dell'organo governativo negli affari delle autonomie, ma in una offerta di collaborazione agli amministratori locali per superare le difficolta' nel settore degli appalti. In relazione, infine, al disegno di legge in itinere in materia di lavori pubblici, che nel testo modificato dalla Commissione lavori pubblici del Senato affida agli uffici tecnici delle province la funzione di supporto agli enti locali per l'espletamento delle proce- dure di appalto e per l'assistenza tecnica amministrativa in fase contrattuale e di applicazione della normativa di settore, si rileva che la presente iniziativa di mobilitare i comitati provinciali e le unita' specializzate si pone sulla stessa linea. Nella medesima logica, infatti, del sostegno all'azione degli enti locali, potra' essere instaurata una futura stretta collaborazione tra il comitato provinciale della pubblica amministrazione e l'ufficio tecnico della provincia, che subentrera' nelle descritte funzioni alle attuali unita' specializzate. Si confida, pertanto, nell'impulso che le SS.LL. vorranno dare alle iniziative prospettate, attivando al riguardo i comitati provinciali della pubblica amministrazione in modo che il potenziale ruolo di tale organismo e la sua attitudine ad incidere, con forme di intervento di particolare duttilita', nel tessuto amministrativo provinciale, siano messi al servizio del settore delle opere pubbliche di competenza locale, contribuendo alla ripresa dell'attivita' produttiva ed al conseguimento di maggiori livelli occupazionali nel settore. Le SS.LL. vorrano in proposito riferire periodicamente a questo Ministero sull'azione svolta e sui risultati conseguiti. Il Ministro: MANCINO