MINISTERO DELLE RISORSE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI

COMUNICATO

Parere del Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle
   denominazioni  di  origine e delle indicazioni geografiche tipiche
   dei vini sulla domanda di modifica del disciplinare di  produzione
   relativo   ai  vini  a  denominazione  di  origine  controllata  e
   garantita  "Chianti"  di  cui  al  decreto  del  Presidente  della
   Repubblica 2 luglio 1984.
(GU n.96 del 26-4-1995)

   Il  Comitato  nazionale  per  la  tutela e la valorizzazione delle
denominazioni di origine e delle indicazioni  geografiche  e  tipiche
dei  vini,  istituito  a  norma  dell'art. 17 della legge 10 febbraio
1992, n. 164, esaminata la domanda intesa ad ottenere la modifica del
disciplinare di produzione della denominazione di origine controllata
e garantita dei vini "Chianti" di cui al decreto del Presidente della
Repubblica 2 luglio  1984,  ha  espresso  parere  favorevole  al  suo
accoglimento,  proponendo  -  ai  fini  dell'emanazione  del relativo
decreto ministeriale - il testo del disciplinare di produzione di cui
trattasi come di seguito riportato.
   Le  eventuali  istanze  e  controdeduzioni  avverso  la   suddetta
proposta  di disciplinare di produzione dovranno essere inviate dagli
interessati  al  Ministero  delle  risorse  agricole,  alimentari   e
forestali  -  Comitato  nazionale  per  la tutela e la valorizzazione
delle  denominazioni  di  origine  e  delle  indicazioni  geografiche
tipiche  dei  vini, entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione
nella Gazzetta Ufficiale.
Proposta di modifica del disciplinare di produzione dei vini
    a denominazione di origine controllata e garantita "Chianti"
                               Art. 1.
   La denominazione di origine controllata e garantita  "Chianti"  e'
riservata  al  vino  "Chianti",  gia' riconosciuto a denominazione di
origine controllata con decreto del  Presidente  della  Repubblica  9
agosto  1967,  che risponde alle condizioni ed ai requisiti stabiliti
nel presente disciplinare di produzione.
                               Art. 2.
   Il vino "Chianti" deve essere ottenuto da uve prodotte nella  zona
di  produzione  delimitata  nel  successivo  art.  3 e provenienti da
vigneti aventi, nell'ambito aziendale, la  seguente  composizione  di
vitigni:
    Sangiovese: dal 75 al 100%;
    Canaiolo nero: fino al 10%;
    Trebbiano   toscano   e  Malvasia  del  Chianti  singolarmente  o
congiuntamente: fino al 10%.
   Possono inoltre concorrere alla produzione le uve  a  bacca  rossa
provenienti  dai  vitigni  raccomandati  e/o autorizzati nelle unita'
amministrative della zona di produzione  delle  uve  e  presenti  nei
vigneti  nella  misura  massima del 10% del totale delle viti purche'
non modifichino le caratteristiche specifiche del "Chianti".
   I sesti di impianto, le forme  di  allevamento  ed  i  sistemi  di
potatura  debbono  essere  tali  da non modificare le caratteristiche
peculiari dell'uva e del vino. In particolare e' vietata  ogni  forma
di   allevamento  su  tetto  orizzontale  tipo  tendone.  E'  vietata
qualsiasi pratica di forzatura.
   La produzione massima di uve ammesse per la  produzione  del  vino
"Chianti"  non  deve essere in media superiore a kg 4 per ceppo e con
produzione massima di 90 quintali per ettaro di  vigneto  in  coltura
specializzata.
   Per   la  produzione  del  vino  "Chianti"  con  riferimento  alle
sottozone  "Colli  Fiorentini",  "Colli  Senesi",  "Colline  Pisane",
"Montalbano",  "Rufina",  i suddetti limiti sono fissati mediamente a
kg 3 per ceppo e rispettivamente a quintali 80 per ettaro di  coltura
specializzata.
   Per  il  vino "Chianti Superiore" la resa e' ridotta a quintali 75
per ettaro.
   I nuovi impianti devono essere realizzati con  almeno  3.300  viti
per  ettaro,  e  non potranno produrre mediamente piu' di 3 kg di uva
per ceppo.
   Per gli impianti esistenti alla data  di  entrata  in  vigore  del
presente  disciplinare  di produzione con numero di ceppi inferiore a
3.300 la produzione per ceppo e' mediamente di kg 5.
   A tali limiti, anche in annate eccezionalmente favorevoli, la resa
dovra' essere riportata attraverso la cernita delle  uve  purche'  la
produzione non superi del 20% i limiti medesimi.
   La  resa  dell'uva  in  vino finito pronto per il consumo non deve
essere superiore al 70%. Qualora la resa superi questo  limite,  fino
al  75%  l'eccedenza  non avra' diritto alla denominazione di origine
controllata e garantita, oltre  il  75%  viene  declassato  tutto  il
prodotto.
   La regione Toscana, con proprio decreto, sentite le organizzazioni
di categoria interessate, puo' stabilire di anno in anno, prima della
vendemmia,  un  limite  massimo  di  produzione  di  uva  per  ettaro
inferiore  a  quello  fissato  nel  presente  disciplinare,   dandone
comunicazione   immediata   al   Ministero  delle  risorse  agricole,
alimentari e forestali -  Comitato  nazionale  per  la  tutela  e  la
valorizzazione  delle  denominazioni  di  origine e delle indicazioni
geografiche tipiche dei vini, ed alle camere di commercio competenti.
                               Art. 3.
   La  zona  di  produzione  del  vino  a  denominazione  di  origine
controllata  e  garantita  "Chianti"  corrisponde  a  quella prevista
nell'art. 3 del disciplinare di produzione  annesso  al  decreto  del
Presidente  della  Repubblica  9  agosto  1967  con il quale e' stata
riconosciuta la denominazione di origine controllata "Chianti".  Tale
zona e' delimitata come appresso (carta I.G.M., scala 1:25.000):
                         PROVINCIA DI AREZZO
Territorio A.
   La  delimitazione  inizia  nel  punto  di  incontro tra il confine
provinciale Firenze-Arezzo  ed  il  torrente  Resco,  a  nord-est  di
Figline Valdarno.
   Da  tale  punto  il limite segue, in direzione nord-est il confine
fra le province sopra indicate e  sorpassata  quota  399  si  immette
sulla  mulattiera  e  poi  sulla strada che per C.se Treggiano, quota
512,  Menzano  e  C.  S.  Donato  giunge  a  Villa  Casamora,   tocca
successivamente  quota  370  e  quota  364  sul  T.  Resco, risale la
mulattiera per il Casino (quota 512) passando per quota 478, poi  per
la carreggiabile giunge a Pulicciano, C. la Fonte, tocca la quota 387
e  al  bivio  successivo  ripiega  ad  est sulla carreggiabile per C.
Mocale, il limite prosegue sul sentiero per C.se le Mura, quota 549 e
C. Casale fino al ponte di quota 466, ove  incontra  il  Borro  delle
faelle;  risale  questo  borro  fino  a  quota 867 e si immette su un
affluente del Borro Rigodi fino a raggiungere quest'ultimo e seguirlo
fino ad inserirsi, in prossimita' di quota 726, sulla mulattiera  per
Poggioli (quota 699).
   Da  qui il limite prosegue a nord sul sentiero che per quote 739 e
751 giunge, prima di C. Castagnola, su un affluente del T.  Ciuffenna
che  segue  fino  al  T. Ciuffenna; risale questo torrente verso nord
fino a quota 701, indi devia a est su un altro  suo  affluente  e  da
quota  714  si  identifica con la mulattiera che per quote 840 e 788,
Maesta' del Renaccio, quota 680 e Poggio di Loro raggiunge Salci.  Da
Salci  il  limite  segue  a  sud la strada per C. Sagona, indi ad est
segue la strada per Trevane e Chiassaia e al bivio di quota 853 devia
a sud-ovest sulla strada per le Casacce (quota 823). A  questo  punto
il   limite  segue  verso  sud  la  mulattiera  ed  il  sentiero  che
costeggiano poi il Fosso del Gattaio, indi segue  questo  fosso  fino
alla  sua confluenza con T. Agna (quota 566), segue il T. Agna fino a
quota 445.
   Qui il limite abbandona il T. Agna per  risalire  a  C.  la  Costa
(quota  495),  da  dove,  per  una mulattiera e in direzione sud-est,
raggiunge quota 447 e da qui risale un affluente del T. Agna  fino  a
quota  791.  Da  tale  quota  il  limite  segue verso nord il confine
comunale Loro Ciuffenna-Castiglion Fibocchi  indi  verso  sud-est  il
confine  comunale  Castiglion  Fibocchi-Talla  fino  a  quota 670 nei
pressi di spedale, da dove prosegue sulla mulattiera fino a Bicciano;
volge quindi ad est sulla mulattiera per quote 529 e 555, C. Pratucci
e quota 654, ove incontra la carreggiabile per Bibbiano con la  quale
s'identifica fino a quota 570.
   Da  questo  punto  il limite segue in direzione nord la mulattiera
che per C. Ortelli I (quota 545), C. Fani,  Migliarino  ed  il  Santo
discende  a  Poggiaccio  e  da  qui  segue  la  strada verso sud e si
innesta, prima di Cenina, sulla carreggiabile per Poggiolino,  Podere
Uliveto, quota 414 e la Fornace.
   Il  limite  prosegue  ancora  verso est fino alla ferrovia, con la
quale s'identifica, in direzione sud, fino alla strada  Caliano-Ponte
Caliano;  segue  detta strada verso sud fino a Capolona (quota 263) e
da qui, seguendo la riva destra dell'Arno, giunge fino a Felcaio,  da
dove,  per la strada che passa per Pieve a Setina, la Posticca, quota
254 e Castelluccio, giunge a Ponte a Buriano. Da qui la  linea  segue
in direzione nord-ovest la strada per C. Fischio P. Casina, quote 231
e  251,  le  Campora  e  C. Beccafico da dove, per la carrareccia che
passa da C. Rocca (quota 228) arriva a Penna;  da  qui,  seguendo  la
strada verso nord-ovest e per quota 250 e C. Poggiarello, arriva alla
fattoria Mansoglia (quota 267).
   Da  detto punto il limite si identifica con la strada per Laterina
e  da  questo  centro  abitato  prosegue  sulla  strada   che   porta
direttamente  a  Latereto,  Vitereta, C. Pian del Pino, G. Gavine, C.
Ascione, C. Valcello e C. Moracci e per quote  220,  177,  155,  154,
giunge  fino a circa 100 metri prima del centro abitato di Terranuova
Bracciolini; indi s'identifica con la strada che, aggirando a nord lo
stesso centro abitato, passa da C. il Colto e Podere Fondale e giunge
a quota 146. Da qui il limite segue verso nord la  strada  che  passa
per  il  Podere Ville, indi segue la carrareccia per C. Macinarotta e
quota 287 e ad est di Podere Manuali  si  immette  sulla  strada  che
verso  sud-ovest costeggia il Borro di Riofi; segue detta strada fino
al bivio di quota 137,  dove  incontra  il  confine  comunale  di  S.
Giovanni  Valdarno  col  quale  s'identifica sino al suo incontro col
confine  provinciale  Firenze-Arezzo,  al  Podere  Modello;  segue  a
nord-ovest  il  confine  provinciale  fino all'incontro del T. Resco,
punto di partenza della descrizione.
Territorio B.
   La  linea  di  delimitazione inizia nel centro abitato di Subbiano
per percorrere poi, verso nord, la strada parallela al fiume Arno che
passa per la Casina; 350 metri circa dopo questa localita'  volge  ad
est  per  la  strada  che  conduce  a  quota  362, Benevento e Podere
Valbena.
   Da qui, seguendo la mulattiera verso sud, il limite  raggiunge  il
fosso  di  Valbena  che  segue  passando a sud di Caggiolo, indi alla
confluenza col ramo principale di detto fosso piega a sud e aggirando
ad ovest Pilli Vecchio, raggiunge per un sentiero la strada che passa
per Pilli Grande e Roccolo, segue quindi detta strada fino a giungere
al quadrivio di quota 491.
   Da qui il limite  risale  verso  nord-est  sulla  carrareccia  per
Podere  Fighille  e  Poggio  Fighille  fino al Fosso Colli, fosso che
segue fino al T. La Chiassa; discende lungo questo torrente fino alla
confluenza col T. Chiassaccia (quota 298); si  identifica  poi  verso
est e per breve tratto con il T. Chiassaccia per piegare, ad ovest di
M.o  Cipollino,  sulla  mulattiera  che conduce, verso sud, al Podere
Pastina di Sotto e  passando  a  sud-est  di  Giardinelli,  raggiunge
infine  per  una  carrareccia  le  Ciete;  ancora verso sud, segue la
carreggiabile che tocca le quote 564 e 573, indi  ancora  verso  sud,
segue  la  mulattiera che passa ad est del punto trigonometrico di M.
Torcellino, fino a quota 642.
   A questo punto il limite  segue  ad  est  la  carrareccia  per  il
Castello per poi ripiegare a sud lungo la carreggiabile che, passando
per  quota  659  e ad est di quote 651 e 674, si innesta sulla strada
per San Polo ed Arezzo a quota 576; da qui si  identifica  verso  sud
con  la  strada  per Quarantola fino a quota 604 e prima di quota 598
devia ad est lungo la strada per Querceto fino ad  incontrare  e  poi
seguire  il  sentiero  che  verso  sud in prossimita' di quota 576 si
immette sulla strada Badia a Pomaio-Arezzo;  percorre  questa  strada
verso  sud-ovest  fino  al bivio per Pomaio. Da questo punto segue la
strada per Pomaio (quota 544) ed a quota 553 segue la mulattiera  che
porta a il Palazzo e giunge a San Marino (quota 526).
   Da  qui  il  limite  procede  ancora  verso  est e verso sud sulla
mulattiera che passa da quota 518 e  ad  est  di  Crulliano  prosegue
sulla  carreggiabile  che,  a  quota 470, si innesta sulla strada per
Arezzo; segue questa strada per breve tratto verso Teragnano e a  sud
di  quota 514 procede sulla mulattiera che, attraversato un affluente
del T. Castro, passa per Poggio al Mignano, tocca le quote 537, 513 e
458, attraversa il Fosso Castiglione e raggiunge la  carrareccia  che
si inserisce sulla strada per Arezzo ad ovest di Peneto (quota 520).
   Il  limite  segue,  da  questo  punto,  la strada di Arezzo fino a
Peneto, si inserisce sulla  mulattiera  che  conduce  a  C.  Ontaneta
(quota  460),  prosegue  sul  sentiero  che passa ad ovest di Pescaia
(quota 475), raggiunge Stignano e, per un sentiero arriva a Fonte  di
sala  dove  si  immette  sulla  s.s.  n.  73  a nord di quota 386, si
identifica, verso sud, colla s.s. n. 73 fino a  Lentignano,  km  151.
Qui  il  limite  devia  ad  ovest  sulla  strada  che,  dopo Gigiano,
costeggia il Borro di Covole e la segue fino alla confluenza  con  F.
Loreto (quota 345).
   Da  questo  punto  il  limite segue verso ovest il sentiero che si
innesta sulla strada di Poggio delle Torri,  quindi  direttamente  si
innesta  e  segue  la strada che passa da Querceto e porta a Gellaio,
attraversa il T. Vingone e giunge a Gragnone; da Gragnone segue verso
ovest la carreggiabile che porta a quota 367 e da qui, per mulattiera
a sud di Poggio Merenda, giunge a Valtina Alta.
   Da qui il limite segue la carreggiabile a nord ovest per Saccione,
ridiscende  a  sud  lungo  la  mulattiera  e  poi  di   nuovo   sulla
carreggiabile  per  la  Torre e per un sentiero raggiunge San Cosimo,
qui si immette e segue verso sud un sentiero e poi la mulattiera  che
passa in prossimita' di quota 783 e a nord-ovest di Monte Lignano e a
quota  590  si  immette  sulla  strada  per il Poggiolo; segue questa
strada per tutto il suo percorso, indi con una linea retta verso sud,
raggiunge e segue il fosso che per quote  563,  488,  415  giunge  ai
Molini  poco  dopo si immette sulla strada per Rigutino a quota 313 e
con questa strada si identifica fino a Rigutino.
   Da qui il limite segue verso nord la s.s.  n.  71  fino  a  l'Olmo
(quota  267)  per  immettersi e seguire verso sud-ovest la s.s. n. 73
fino a quota 249 in prossimita' del km 138.  Il  limite  procede  poi
verso  nord  sulla strada per San Zeno e San Giuliano e dopo la quota
250, devia sulla strada per C. Bianca, quote 250, 248,  246,  250  e,
passando  a  nord  di  Agazzi,  raggiunge  le  Fosse,  quota 252 e C.
Bagnaia; si innesta al km 145 della s.s. n. 73, strada che segue  per
brevissimo  tratto  verso  nord  per  poi  inserirsi sulla strada che
attraversa la ferrovia e quota 264.
   Il limite segue verso sud-est quest'ultima strada e  al  quadrivio
in   prossimita'  di  quota  263,  prosegue  verso  sud-est  fino  ad
incontrare, ad ovest di Gaville, il fosso dell'Erpicone, risale lungo
detto fosso fino ad incontrare la strada per S. Firmina a quota  278.
Da  qui  il limite risale a nord-est sulla strada per S. Firmina fino
al quadrivio a nord del centro abitato; segue poi  verso  sud-est  la
strada  che  per  Bagnoro,  quote  280,  275,  284  porta  ad Arezzo;
abbandona detta strada a quota 267, a nord-ovest di Villa Funghini, e
qui si immette sulla strada che per Pitigliano, quote 276 e 272 porta
a S. Maria delle Grazie; da qui poi in direzione est si immette sulla
strada  che  passa  per  C.  Santini  e,   attraversata   la   strada
Bagnoro-Arezzo,  raggiunge  la  Fossa della Bicchieraia. Attraversata
questa, il limite prosegue in direzione nord sulla strada per Soldino
e Fiume e al bivio di quota 273 piega ad ovest seguendo la strada per
Arezzo fino alla periferia della citta' e precisamente fino al  bivio
tra le quote 268 e 281; segue quindi in direzione nord, la strada per
gli Archi, quota 274 e Villa Borghini fino a la Filandra.
   A  questo  punto  la linea ripiega verso ovest sulla strada per la
Cella e a quota 254 risale verso nord sulla strada per Podere Deliegi
e fino al quadrivio per seguire poi la strada che in direzione  ovest
raggiunge  la  s.s.  n.  71 a quota 254; attraversa questa strada per
immettersi sulla carrareccia  che  subito  incontra  la  ferrovia  in
prossimita' di quota 252.
   Il  limite  segue  quindi la ferrovia, verso sud, fino alla strada
dei Sette (quota 249); segue quindi verso ovest la strada  dei  Sette
fino  al  quadrivio  di  Croce di Patrignone ove ripiega a nord sulla
strada per Pie' della Villa, le Macchie, Patrignone,  Collalegro,  la
Contea  e  a  quota  250 si innesta sulla strada per Compoluci; segue
detta strada verso sud-ovest per breve tratto e a quota 238, seguendo
un affluente del F.  Arno,  raggiunge  il  fiume  stesso.  Il  limite
percorre  poi,  verso  nord,  il  F.  Arno  fino  al suo affluente la
Chiassa, risale quest'ultimo fino al Ponte alla Chiassa sulla s.s. n.
71 e da qui, seguendo verso nord la s.s. n. 71,  raggiunge  Subbiano,
punto di partenza della descrizione.
Territorio C.
   La  linea  di  delimitazione  inizia  nel  punto in cui il confine
comunale Radda-Gaiole tocca il confine tra le province  di  Arezzo  e
Siena presso Monte Maione; segue verso nord detto confine provinciale
fino  in  prossimita'  di  Poggio  Torricella, un po' a nord-ovest di
quota 721 dove si identifica colla strada per Casignano,  Casa  Campo
Nuovo, quote 313 e 256, C. Fornacina, Casanuova e fino al bivio posto
a nord di Monastero (quota 284).
   Il  limite  volge quindi a nord lungo la strada per le Casacce e a
quota 155, in localita' M.  Malpasso,  volge  a  est  per  la  strada
campestre  che  passa  per  quote  205, 231 e nei pressi di quota 165
segue i borri che, passando per  quote  180  e  170,  raggiungono  la
mulattiera  che in direzione nord-est porta a C. Castelvecchio (quota
240). Da qui, ancora verso est, il limite prosegue  lungo  la  strada
campestre  che  passa  da  quota  170  e a quota 148 si immette sulla
strada che per quota 138 giunge al cimitero di S.  Giovanni  Valdarno
(quota  138).  Dal cimitero il limite segue a sud la carrozzabile che
per quota 155, C. Poggio e quota 218 raggiunge il confine comunale in
prossimita' di C.  Renai;  segue  quindi  in  direzione  nord-est  il
confine   comunale  ed  in  corrispondenza  della  fattoria  Pettini,
raggiunge la ferrovia che segue verso sud-est fino a C. Villanuzza da
dove raggiunge, a quota 154, la strada che  per  C.  Rotta  giunge  a
Levane.
   Il  limite segue poi tale strada verso sud-est fino ad incontrare,
a quota 227, la ferrovia con la quale si identifica fino alla s.s. n.
69 (quota 249); segue questa s.s. per breve tratto fino ad incontrare
nuovamente la ferrovia a quota 260;  riprende  quindi  a  seguire  la
ferrovia  fino al cavalcavia di quota 266, dove ritorna sulla s.s. n.
69 per percorrerla  fino  a  Palazzone  (quota  253);  da  qui  segue
nuovamente  la  ferrovia  fino  a Indicatore. Da Indicatore il limite
procede verso sud sulla strada per  Levarino,  Chiani,  S.  Giuliano,
Battifolle,  Tuori,  Badia Alpino, da questo punto riprende a seguire
la ferrovia per seguire la strada per la  Gora,  Rialto,  i  Confini,
Podere  della Madonna, C. S. Biagio e al bivio di quota 259 ripiega a
sud-ovest sulla  strada  per  Pieve  Vecchia-Foiano  e  raggiunta  la
ferrovia  a  quota  257  la  segue  verso  sud  fino  alla  localita'
Pratomaggio.
   Da qui il limite segue il canale  di  bonifica  che  passando  per
quote  253  e in prossimita' di C. Nuove, a quota 251 segue la strada
per Podere, via Larga I, Pasquino e fino a quota 249 ove incontra  il
limite  provinciale  Arezzo-Siena;  segue  detto  confine provinciale
verso nord-ovest fino a la Casella, qui l'abbandona  per  seguire  la
strada  per  le Cantine, Bellanda I, quota 267, Montechiori; prosegue
ancora a nord passando ad est di Poggiarello e fino al  quadrivio  di
quota  269  da dove piegano da nord-ovest, segue per la strada per il
Casalino, Maesta' e i Mori e fino ad incontrare nuovamente il confine
provinciale Siena-Arezzo col quale si identifica  in  direzione  nord
fino a M. del Calcione. Da questo punto il limite segue verso nord la
s.s.  n.  73  per  Calcione, Gorghe, Dreini, Palazzuolo, la Commenda,
fino ad incontrare il confine provinciale che segue verso  nord-ovest
fino a Monte Maione, punto di partenza della descrizione.
                        PROVINCIA DI FIRENZE
Territorio A.
   La  delimitazione  ha  inizio nel punto di incontro fra il confine
comunale   Cerreto   Guidi-Vinci   ed    il    confine    provinciale
Firenze-Pistoia, nei pressi di Cerbaia (quota 34).
   Il  limite percorre verso est il confine provinciale predetto fino
ad incontrare, sul Rio  Barberoni,  la  strada  Tizzana-Seano;  segue
questa  strada  fino a Seano, indi segue verso nord-est la strada per
Campiglioni e al primo quadrivio ripiega a sud-est, sulla strada  per
Camignano,  fino a Montecchio. Di qui il limite prosegue ad est sulla
carreggiabile che passa a nord del Podere Cegoli, a  nord-est  de  le
Torri,  a  ovest  di  Villa  Magra,  passa  per quota 71 e a quota 39
attraversa un affluente di destra del F. Ombrone; poco dopo  volge  a
sud sulla strada che per le Fornaci e Calcinaia giunge fino a Comeana
(quota 51).
   Da  questa localita' il limite, lungo un sentiero, raggiunge il T.
Ombrone in corrispondenza di quota 30 e lo segue fino alla confluenza
con il fiume Arno, attraversa quest'ultimo per immettersi sulla  s.s.
n.  67 che segue fino a Lastra a Signa; indi, in prossimita' di quota
35, si immette sulla strada per S. Ilario, la segue fino a S.  Ilario
per  proseguire  poi  a  est  sulla  carrareccia  che porta sul Borro
Valimorta con il quale il limite si identifica fino  alla  confluenza
con T. Vingone.
   Il limite prosegue verso sud-est lungo il T. Vingone fino al Ponte
a Vingone per poi seguire la strada per Scandicci fino al fiume Greve
col  quale  si  identifica verso sud fino a la Gora; da qui, lungo la
strada che passa per Galluzzo, S. Felice, Pian de'  Giullari,  Piazza
Calda,  Cinque  Vie  e Moccoli, arriva a Bandino e Spedalluzzo; piega
quindi a nord-est sulla strada per le Lame e Nave a Rovezzano fino ad
incontrare il confine comunale Bagno a Ripoli-Firenze che segue verso
nord-est fino alla ferrovia.
   Il limite segue poi in direzione ovest la linea  ferroviaria  fino
al  T.  Mensola (quota 58), col quale si identifica verso nord fino a
Ponte a Mensola (quota 73); qui devia a ovest sulla ga ad  est  sulla
strada   per  le  Colonne  e  Fatstrada  che  dopo  Villa  l'Arcolaio
attraversa il T. Affrico e al quadrivio di quota  65  risale  a  nord
lungo  la  strada per le Lune, Magnolia e S. Domenico ove incontra il
confine tra i comuni di Firenze e Fiesole; segue  questo  confine  in
direzione nord-ovest fino a incontrare la strada per Caldine e l'Olmo
e  la percorre fino a Indicatorio (quota 495), poi piega ad est sulla
strada per le Colonne e Fattoria di Masseto, a  quota  376,  devia  a
nord  sulla carreggiabile che porta a C. Pianola e al Santuario della
Madonna del Sasso; da qui per una mulattiera si immette sulla  strada
che  porta  a  le  Lucole  (quota 404), segue quindi la strada per S.
Brigida, Fornello (quota 401) e Sportigallo (quota 433), e da  questa
localita',  seguendo  la strada campestre che passa da Vignale (quota
455) e Pietramaggio, attraverso una mulattiera incontra  e  segue  la
strada per Galiga.
   Da  Galiga  il limite segue verso est il fosso che passa a nord di
Compitroti e 250 metri circa prima di quota 211 si immette, risalendo
in direzione nord, sul fosso che passa  per  i  Lessi  e  quota  829,
raggiunge  cosi',  a sud-est di M. Giovi (fra le quote 992 e 923), il
confine comunale Vicchio-Pontassieve che segue  fino  a  Guardianelli
ove  incontra  i confini comunali Dicomano-Vicchio-Pontassieve; segue
verso nord-est quello tra i comuni  di  Dicomano  e  Vicchio  fino  a
Poggio al Cucco, in prossimita' di quota 339.
   Da  qui  il  limite  segue  verso  nord-ovest il sentiero e poi la
mulattiera che passa per quota 311, supera il bivio per S. Martino  a
Scopeto  (quota 358), e sempre sulla mulattiera, volge ad est fino ad
inserirsi sul Borro delle Matricole a nord di quota 220, quindi segue
il Borro stesso fino al ponte sulla strada per Dicomano (quota 160).
   Il limite segue poi verso sud-est la strada Dicomano fino al bivio
di quota 163 da dove, lungo  un  affluente,  giunge  al  T.  Sieve  a
sud-est  di  quota  151,  lo attraversa raggiungendo, a quota 156, la
strada che fiancheggia la ferrovia e segue questa strada  verso  nord
fino in localita' il Rupino, ad est di quota 162.
   Da  questo  punto  il limite segue in direzione est, la mulattiera
che porta a C. Vicigliano (quota 344), quindi in  direzione  nord-est
la  strada  campestre  per  il  cimitero; da qui si identifica con la
strada che in direzione est passa per quota 312 e raggiunge poi,  per
un borro, il Fosso di Rimaggio.
   Da  qui il limite risale verso nord il Fosso di Rimaggio e a quota
328 piega ad est su un suo affluente che segue fino in prossimita' di
quota 608, indi segue, in direzione sud, il  sentiero  che  passa  ad
ovest  di quota 630 fino a giungere al bivio poco a nord-est di quota
556 ove segue l'affluente che a quota 216 sfocia sul T. S. Godenzo.
   Da questo punto il limite  si  identifica  verso  sud  col  T.  S.
Godenzo  fino  nei pressi di Borghetto, risale a sud un suo affluente
di sinistra che passa ad est di quote 310 e 322 fino a giungere,  nei
pressi  del  cimitero  a sud-est di Frascole, a toccare la strada per
Dicomano; segue  la  suddetta  strada  per  brevissimo  tratto  verso
sud-est per poi risalire a est il tratto iniziale di un affluente del
F.  Sieve  ed  immettersi  quindi  sulla  mulattiera  per  la Cella e
Passatoio (quota 518); da Passatoio segue il Fosso del Buio  fino  ad
arrivare  ad  est  di  quota 425 ove devia ad est su un suo affluente
fino alla mulattiera per il  Palazzo  (quota  574)  e  C.  Petroniano
(quota  594),  mulattiera  che segue fino a C. Fogna (quota 418) dopo
aver  attraversato,   a   quota   567,   il   confine   comunale   di
Londa-Dicomano.
   Ad  est  di  C.  Fogna  il  limite prosegue lungo il borro che nei
pressi di quota 529 e a sud de i Gocci attraversa la  mulattiera  che
per  quota 533 giunge a C. Petroio e oltre la Lastra; percorre questa
mulattiera fino ad incontrare e  seguire,  nei  pressi  di  Valpiana,
l'affluente  di  destra del Borro di Rincine che attraversa la strada
per Rincine, si immette, nei  pressi  di  quota  353,  sul  Borro  di
Rincine e lo segue per brevissimo tratto verso sud fino ad incontrare
un  affluente  di  sinistra  che  segue verso sud fino al ponte sulla
strada per Caiano, a nord di Cave di Pietra.
   Il limite segue quindi la strada per Caiano e al cimitero piega  a
sud  per  il  sentiero  che  passa  da  quota  508,  si immette sulla
mulattiera che attraversa il Fosso di Caiano e  seguendola  aggira  a
ovest quota 613, attraversa il Fosso di Cornioleta per poi piegare ad
ovest  e  a  quota  602  volge a sud per Corte da dove, attraverso un
affluente del T. Moscia che passa a nord  di  quota  491,  giunge  al
torrente stesso.
   Da  questo punto il limite volge a nord sul T. Moscia e poco prima
di Londa piega ad ovest su un suo affluente che passa per quota  295,
indi  si  immette sul sentiero che a quota 534 incontra la mulattiera
per C. Rocca Secca e Sussinete, segue questa mulattiera fino a  quota
513  ove si innesta sulla strada per Turicchi, strada che segue verso
ovest fino ad incontrare il confine  comunale  Dicomano-Londa,  segue
questo  confine  verso sud fino a quota 692, indi segue la strada per
Petrognano, Rimaggio, Molino di Mentone e Borselli.  Da  Borselli  il
limite  prosegue  sulla  s.s.  n.  70 per Diaceto e al ponte del km 7
(quota 625) segue a sud l'affluente del Borro di Confico, poi  risale
l'affluente  di  sinistra  che per quote 360 e 524 giunge alla strada
per Ristonchi; percorre quindi detta strada e, lungo  la  strada  che
passa dal Cimitero di Ristonchi e da quota 429, giunge a la Rimessa e
a  Paterno;  si  immette  poi  sulla  strada per quota 331 e Pagiano,
risale per breve tratto il T.  Vicano  di  S.  Ellero,  indi  il  suo
affluente  che  per  i  Macelli giunge a il Vignale. Da qui il limite
segue la strada per Saltino, indi la strada per Pietrapiana  fino  al
km  3,800 circa ove devia a destra sul T.  Chiesimone fino a ovest di
quota 646;  da  qui  attraverso  un  affluente  di  sinistra  del  T.
Chiesimone raggiunge e segue la mulattiera per Alberi, quota 815 e C.
Morandina  indi,  seguendo  verso  sud un sentiero e un borro, giunge
sulla strada per  Reggello  ad  est  dell'abitato,  attraversa  detta
strada  per seguire prima il sentiero passante per quota 481 e poi la
mulattiera per quota 588, C. Stoppi e il cimitero di Forli',  fino  a
raggiungere,  dopo  C.  Capanne  (quota  595), il confine provinciale
Firenze-Arezzo. Da qui il limite coincide verso sud-ovest col confine
provinciale fino a quota 129 nei pressi di Macelli, indi  verso  nord
segue la s.s. n. 69 fino al bivio per Rignano sull'Arno; passa a nord
di  Rignano  e  da  quota 163 con linee rette successive che uniscono
Fornace, Villa Pepi. C. Istieto (quota 142) giunge a C. il Pratello.
   Da C. il Pratello il limite segue per breve tratto la  strada  per
Cellai  fino  a quota 143 e da qui con una linea retta arriva a quota
153, a sud-ovest di Villa il Palagio; segue ad ovest  la  strada  per
Salceto fin quasi in corrispondenza di Palazzo di Salceto, giunge per
una  strada  campestre  nel  Fosso del Salceto, indi risale per breve
tratto questo ultimo ed il suo affluente che passa per  quota  155  e
lungo la strada raggiunge Cancello.
   Da qui il limite segue verso sud la strada per Palazzolo e Burchio
e  al  ponte  che  precede  Burchio  risale  il corso di un affluente
dell'Arno fino alla sua origine, a nord di quota 254. Da questo punto
il limite, per una strada campestre, raggiunge e segue la strada  per
C.  Torricella,  Fattoria di Loppiano, S. Vito, quote 267 e 275, fino
ad  incontrare  il  limite  comunale  Incisa  in  Val  d'Arno-Figline
Valdarno nei pressi di C. Moriano.
   Il  limite  coincide verso sud-est con detto confine comunale fino
ad incontrare il Borro del Molinaccio; risale  questo  borro  fino  a
quota  240  per  poi  seguire la strada che verso est e per quota 270
giunge a C. Le Macchie, C. Puccetto, a nord di C. di Bagno e a  quota
127;  piega quindi a sud e poi ad ovest sulla strada per il Palagetto
e fino al cimitero di Figline Valdarno a quota 128.
   Il limite discende poi a sud sulla strada per Case il  Crocifisso,
Case  Calandrina, quote 153 e 183 e fino a quota 193 si allaccia alla
strada per Case il  Billo;  segue  questa  strada  giungendo  fino  a
Pavelli e poco dopo piega a sud sulla carrareccia per quota 276 e sul
sentiero  fino a C. Mugnaione da dove si identifica, verso ovest, col
Borro  del  Cesto  fino a quota 308; qui incontra il confine comunale
Greve-Figline  Valdarno  che  segue  verso  sud   fino   al   confine
provinciale  Firenze-Arezzo;  segue  verso  sud detto confine fino ad
incontrare quello tra le province di Firenze e Siena che  segue  fino
al Podere Spadino (quota 93), a nord-ovest di Poggibonsi.
   Da  questo  punto  il limite procede in direzione nord-ovest sulla
strada per Certaldo e alla periferia dell'abitato  volge  a  nord-est
risalendo  il  T.  Agliena  fino  a quota 82 per poi proseguire sulla
strada per il Paretaio, Scarpeto e Monsala, dopo Monsala e quota  202
piega  a  sud sulla strada per Podere Sovigliana e quota 82 e a quota
191 si innesta sulla strada per Tresanti, strada  che  segue  fino  a
quota 168 ove incontra il confine comunale di Montespertoli-Certaldo.
   Il  limite  segue  verso ovest il predetto confine comunale fino a
quota 69 ove piega a nord-ovest sulla carreggiabile che si inserisce,
vicino al cimitero, sulla strada per Voltigiano  e  Castelfiorentino;
segue  questa strada fino all'incrocio di quota 70 per proseguire poi
su quella per Podere Fornace, quota 139, Monte Molino, le  Colmate  e
dopo  aver  attraversato  il  rio  prosegue a ovest, indi a sud sulla
strada per Gello alle Fonti e Podere il Caloso. Da Podere  il  Caloso
il  limite,  con  una  linea  retta,  raggiunge  Villa Malacoda e con
un'altra linea retta in  direzione  sud-nord  raggiunge  il  torrente
Pesciola,  lo  percorre fino ad inserirsi sulla carrareccia diretta a
Bagnolo e poi sulla strada  per  Ortimino  passando  per  Cabbiavoli,
Casanova, Chiesa di Ortimino, Sodera, Ortimino, C. Arzillo, C. Paolo,
Gricciato e Palazzaccio.
   A  Palazzaccio  il limite piega a sud-ovest sulla strada per quota
822, Quercecchio, Podere Poggio Carnicchi, quote 95 e dopo  quota  73
si  innesta sulla strada per il Casone, Borgo Vecchio, Fontanella, S.
Andrea e al bivio per Colombaie piega a nord sulla strada per  Podere
delle  Querce,  C. Pogni, quota 45, C. Nicolai, quota 33, C. Bracali,
quota 35, Monteboro, quota 46 (ad ovest di Villa  Comparini),  Podere
Gattaia e Pianezzoli. Da Pianezzoli il limite ripiega verso est sulla
strada  per Villanova e Montelupo Fiorentino, attraversa il ponte sul
torrente Pesa  indi  ripiega  ad  ovest  sulla  strada  per  Capraia,
Castellina,  Limite, Sovigliana e al Ponte di Marcarro segue il corso
dell'Arno fino a C. la Motta dove  prende  la  strada  che  per  Case
Giannini, Fattoria delle Buche e Bassa arriva a C. Maroncini.
   Da qui il limite piega a nord lungo la strada per Madonnino e dopo
quota  78  piega  ad  ovest  sulla  strada  per  Podere Belvedere, C.
Rossetti fino ad incontrare, poco prima di C.  Belvedere,  il  limite
comunale  Cerreto  Guidi-Fucecchio  che  segue  verso  nord  fino  ad
incontrare, a quota 99, ad est di Citernella,  la  strada  che  verso
nord-ovest porta a Villa Mattei; segue quindi verso nord detta strada
fino  a  Villa  Mattei  (quota 47) dove riprende a seguire il confine
comunale fino ad intersecare ad ovest di Podere  Formica,  la  strada
per  Ponte  di  Masino; segue questa strada fino al bivio di quota 20
poco prima del torrente Vincio e qui piega a  nord-est  sulla  strada
che  a  nord  di C. Pozzolo e per quota 40 giunge a quota 21, dove si
innesta verso est sulla strada che fiancheggia il torrente  Vincio  e
la segue fino a quota 24 sul bivio di Lazzeretto.
   Da  qui  il  limite segue la strada per Lazzeretto e a quota 33 si
immette, verso nord-ovest, sulla strada che per quote 29, 25, 25 e 27
raggiunge quota 20; da  qui  risale  per  brevissimo  tratto  il  Rio
Vincerello,  poi  risale  il  suo  affluente  che  corre ad est di C.
Acquerata fino ad incontrare il confine comunale Cerreto Guidi-Vinci,
confine che il limite segue verso nord-ovest per breve tratto fino ad
incontrare, a quota 34, il punto di partenza della descrizione.
Territorio B.
   La  delimitazione  inizia  in corrispondenza del punto di incontro
fra la strada S.  Gimignano-Camporbiano  ed  il  confine  provinciale
Firenze-Siena, a quota 464. Il limite segue la strada per Camporbiano
e  continua sulla stessa fino a giungere al bivio per Castagno (quota
459); da qui prosegue per  le  Lame  fino  a  C.  Ford  ove  volge  a
nord-ovest  lungo  una  campestre  che  raggiunge un ruscello, risale
detto ruscello verso nord fino a quota 380 e si immette, in direzione
nord, nel Botro delle Penerine che risale fino ad incontrare la prima
sorgente, raggiunge la sorgente verso quota 561, arriva a  Montignoso
ove trova la strada che porta a Marrodo e S. Vivaldo; percorre questa
strada  fino  a  C. Nuova (quota 290) dove la abbandona per piegare a
sud-ovest lungo la campestre che, passando a monte di Redine,  arriva
al  T. Carfalo, da qui per un sentiero si immette sulla campestre che
passa per Poggiali e arriva a Colombaia.
   Da qui il limite segue la strada verso nord-ovest fino ai  confini
con la provincia di Pisa in prossimita' di Podere Strada; segue detto
confine  fino  al  T. Carfalo, risale il T. Carfalo per breve tratto,
incontra e risale il suo affluente di destra che scorre ad  ovest  di
Tonda e per una strada campestre giunge a Tonda; qui si immette sulla
strada  che porta a Castellari e al bivio di podere Fornace, riprende
la strada verso nord per Campiano, S. Cerbone, S.  Pietro  e  fino  a
Mura  attraversando  il T. Egola. Da Mura il limite risale verso nord
sulla strada per Collerucci fino ad  arrivare  a  Beccuccio  da  dove
piega  a  nord-est  fino  ad incontrare il rio Aia; risale questo rio
verso sud fino ad incontrare e risalire il suo  affluente  di  destra
che  arriva  ad  ovest  di  Poggio  Bruscolo,  piega  quindi ad est e
raggiunge quota 182.
   Da qui il limite si immette sulla strada campestre  che  va  a  la
Collina,  passa  a  sud di quota 205 e tocca Sevolina e Maremmana 2›;
giunge alla strada per Castelfiorentino 500 metri circa a nord-est di
Tinti dei Mori, la segue per  C.  Fioretti  fino  al  ponte  sul  Rio
Petroso  e  da  qui  lungo  la  strada  per  quote  43,  58,  62,  le
Vecchiarelle, raggiunge quota 54; da qui volge  a  sud-est  lungo  la
strada che costeggiando il T. Elsa porta a Casino d'Elsa, C. Del Buon
Riposo,  Caselsa,  Montemagni, Fornace, Melaia, la Catena che dopo di
che, a quota 67, incontra il confine  provinciale  Firenze-Siena  che
segue  in  direzione  sud-ovest  fino  al  punto  di  partenza  della
descrizione.
Territorio C.
   Il punto di partenza della delimitazione  si  trova  in  localita'
Stradone  sul  confine  provinciale  Firenze-Pisa,  a  nord-ovest  di
Castelnuovo d'Elsa. Da questo punto il  limite  segue,  in  direzione
sud-est,  la  strada per Dogana e prima di raggiungere tale localita'
volge a sud-ovest lungo la strada che fiancheggia il  corso  del  Rio
Vallese  fino  al Podere Vallese; da qui per una strada campestre che
passa a quota 56 arriva attraverso un sentiero a Poggio Carlotta ed a
quota 151 si immette sulla carreggiabile che congiunge con la  strada
che  passa per Ovile d'Orlo; segue detta strada verso nord-ovest ed a
sud di Villa si immette sulla carreggiabile  che  attraversa  il  Rio
Orlo, gira a nord di Poggioderi, indi si immette sulla strada che per
Mezza  Costa e Casastrada riporta verso C. Gello attraversando il Rio
Orlo;  prima  di  raggiungere  C.  Gello,  in  corrispondenza   della
carreggiabile per Cerreto, si immette sul Rio Cerreto che risale fino
ad  incontrare  il confine provinciale; segue quindi quest'ultimo per
Campriano fino ad incontrare il punto di partenza della descrizione.
 Territorio D.
   La delimitazione inizia in corrispondenza di quota 265  nel  punto
di  incontro  del  T.  Agna  degli  Acquiputoli  col  T.  Agna  delle
Banditelle, sul confine provinciale Pistoia-Firenze. Da tale punto il
limite segue in direzione est una carrareccia fino  a  quota  357  da
dove,  seguendo  la  strada  per  quota  376,  418  e  448, giunge in
localita' Casaccia; da qui per una carreggiabile che passa per  quota
425,   C.  Poggetto,  C.  Valiano  si  immette  sul  T.  Bagnolo,  in
prossimita' di C. Montachello, e lo segue fino a Bagnolo. Da  Bagnolo
il  limite  volge  ad  ovest  lungo  la  strada per Fornacelle fino a
raggiungere, a quota 81, il confine provinciale che segue verso  nord
fino al punto di partenza della descrizione.
                          PROVINCIA DI PISA
   La  linea  che delimita la zona inizia nel punto in cui la s.s. n.
67 attraversa il Rio S. Bartolomeo, nei pressi di Badia in comune  di
S.  Miniato.  Il limite si identifica quindi verso est con la s.s. n.
67 fino a C. Taddei (quota 24) e da qui volge a sud e ad est  per  la
strada  e  per i sentieri che passando a nord delle quote 33, 38 e 31
giungono a Pozzo e, per quota 29, a C.  Ribaldinga;  prosegue  ancora
verso  est  lungo il sentiero immediatamente a sud del cimitero, indi
segue la strada per quota 31 e S. Pietro e il sentiero per  C.  Pozzo
(quota 42); da qui per una carrareccia raggiunge S. Angelo.
   Da  qui il limite ripiega a nord sulla strada carreggiabile che si
innesta sulla s.s. n. 67 poco prima del km 42, segue la s.s. n. 67 in
direzione est e subito dopo il km 43 piega a  sud  sulla  strada  per
Pino,  quote  73  e 88 fino a quota 108; piega quindi ad est lungo la
carrareccia per C. Salvini e successivamente a sud-est  sulla  strada
per  Poggio  a Isola e sulla carrareccia per C. Pereto e quota 34; da
qui, passando sulla carrareccia che giunge a  sud-est  di  quota  36,
giunge  per  la  carreggiabile  a  Canneto,  a  nord-est di quota 88,
prosegue poi sulla strada per Vignaccia e C. Capo di Vacca  e,  verso
sud,  per  C.  Mengrano, fino a giungere sul R. Pilerno a nord-est di
Guazzino.
   Il limite prosegue verso sud-est sul R. Pilerno, indi, verso  sud,
segue  il confine provinciale Pisa-Firenze fino a Paretaio, poi segue
la strada per Podere Gello, C. Collicino, C. della Guardia e  fino  a
quota  135;  qui  devia  a  nord-ovest  sulla  strada per le Caselle,
Casale, Podere Luigia e, attraversato il R. Ensi,  si  immette  sulla
strada  per  Sorrezzana,  che segue verso sud per breve tratto; devia
quindi sulla strada che passando per C. Brotini e Molinaccio giunge a
Bucciano. Da Bucciano il limite procede ancora verso sud sulla strada
per C. Fontine e C. Barbinaia, attraversa il R. Chiecina  e  prosegue
sulla carrareccia per Mandrie Alte fino a raggiungere il bivio con la
carreggiabile  per  Agliati  a  nord  di  Castiglione;  qui  volge  a
nord-ovest sulla carreggiabile per Agliati e  prima  di  giungere  in
questa  localita' devia a sud-ovest sulla carrareccia che si immette,
in prossimita' di quota 67 sulla strada per  Podere  del  Molinaccio;
segue questa strada per breve tratto poi piega a sud sulla strada che
passa  per Paretaio, la Pieve S. Giorgio e la percorre verso est fino
al bivio immediatamente prima di la Casina.
   Da questo bivio il limite percorre verso sud la carreggiabile che,
passando ad est di quota 63, giunge ad una curva in prossimita' di T.
Carfalo,  quindi si identifica verso sud-ovest con T. Carfalo fino al
suo affluente R. Metato; risale poi il R. Metato fino al torrente che
scorre ad est di Sobita, risale lungo questo torrente fino  alla  sua
testata,  procede  ancora  verso  sud  su  una  carrareccia  fino  ad
incontrare la croce isolata sulla strada tra Libbiano e Pratello.
   Il limite segue poi verso sud la strada per S. Teodoro fino  a  il
Molinaccio  per  immettersi  poco  dopo  sul  R.  Polonia fino al suo
incontro con la carrareccia per Fonticchio; segue questa ultima verso
sud-ovest fino al suo inserimento sulla strada per  Ghizzano,  strada
che  percorre  fino  a  C. Corniale (quota 165); da qui procede a sud
sulla strada per C. dei Frati (quota 87) e, lungo una carrareccia  ed
un  breve tratto del T. Roglio, raggiunge S. Maria e prosegue fino al
bivio di Castagneto; qui devia a sud-ovest  e  poi  a  sud-est  sulla
strada  per  Bardone  (quota  67), da dove, seguendo una carrareccia,
giunge sul T. Roglio in  prossimita'  di  quota  55.  Percorso  verso
nord-ovest  il T. Roglio fino a quota 55, il limite piega a sud su un
affluente del Roglio fino ad intersercare e  seguire  la  carrareccia
che  verso sud-est, passando in prossimita' di quota 107, a quota 110
si immette sulla strada per Guardiola,  Poggettino,  S.  Martino,  C.
Cuccheri  e Fabbrica di Peccioli; giunge cosi' a S. Giusto dove volge
a nord-ovest sulla carrareccia per la localita' Palaie  e  Colombaia;
da  Colombaia con successive linee rette passa per Faeta, C. Piagge e
raggiunge la Colcinaia ed il F. Era.
   Da tale punto la linea prosegue a sud sul F. Era e alla confluenza
del T. Sterza ripiega a sud  risalendo  quest'ultimo  fino  al  Ponte
della  Sterza; segue poi verso est e sud-est la Via delle Saline fino
al bivio del km 14,800 circa (quota 86) e qui prosegue ad ovest sulla
strada per C.S. Salvatore fino al bivio del km 3 (quota 120).
   Da detto punto il limite segue a sud e per  brevissimo  tratto  la
strada  per  Orciatico  fino  al Rio Torbido, col quale si identifica
verso ovest fino ad incontrare la strada che passando in  prossimita'
di  quota  174  giunge  a  il  Casino (quota 252); segue quest'ultima
strada e sorpassato il Casino piega a nord per Podere  Triese  e  per
quota 178, curvando a sud di Montauto, giunge sul Rio Cecinella.
   Il  limite si identifica per breve tratto e verso ovest con il Rio
Cecinella e col suo affluente di sinistra fino ad  incontrare  e  poi
seguire  il  sentiero  che  da  quota  255  giunge  sul T. Sterza; si
identifica sul T. Sterza  fino  al  punto  di  incontro  dei  confini
comunali di Chianni, Castellina Marittima e Riparbella, nei pressi di
Podere  delle  Gusciane;  segue  poi  verso  nord  i confini comunali
Chianni-Castellina Marittima e Chianni-S. Luce  fino  al  Poggio  del
Tiglio  ove  incontra,  in prossimita' di quota 593, un piccolo corso
d'acqua che segue verso ovest fino ad incontrare  la  strada  per  S.
Luce a quota 427.
   Il  limite prosegue quindi sulla strada per S. Luce e Pastina e al
km 30 piega ad ovest su un affluente del  Botro  del  Rotini  fino  a
quota  88;  da  qui  segue  la carrareccia che tra le quote 140 e 122
piega a nord-est giungendo fino all'incrocio di quota 141;  a  questo
punto  ripiega decisamente ad ovest sulla carrareccia parallela al T.
Sabbiena e a quota 140 volge a nord,  attraversa  il  T.  Sabbiena  a
quota  97  per congiungersi, successivamente, alla strada per S. Luce
in prossimita' di quota 126.
  Il limite procede, verso nord-est e per breve tratto, sulla  strada
per  S.  Luce  e  al  bivio di quota 130 piega sulla carrareccia che,
attraversata la Fossa a quota 97, giunge al bivio  di  quota  115  e,
toccate  le quote 101 e 822, raggiunge quasi il Botro del Ricavo, col
quale il limite si identifica verso nord-est fino  ad  incontrare  la
strada  per  S. Luce pochi metri a nord del km 25; segue questa verso
nord per breve tratto e subito dopo il ponte sul  F.  Fine  piega  ad
ovest  sulla  carrareccia  che  per  quote 303 e 320 giunge sul Botro
Torella.
   Il limite percorre verso  nord-ovest  il  Botro  Torella,  indi  i
confini  comunali  Casciano  Terme-S. Luce e Casciano Terme-Lorenzana
fino ad incontrare la strada per Lorenzana nei pressi di Poggio  alle
Talpe;  percorre  quest'ultima  strada  passando  in  prossimita' dei
Greppioli, Colombaie e C. La Quercia, poi prosegue  per  Laura  e  C.
Pancanti.
   Prima  di  giungere  a  Acciaiolo,  il  limite  piega  a sud sulla
carreggiabile che, costeggiando buona  parte  de  il  Rio,  giunge  a
Farcon,  C.  Canea  e poco dopo C. Viepri la abbandona per seguire un
affluente del Fosso Cunella  indi,  attraversata  la  ferrovia  segue
verso  nord  la  carreggiabile  che  fiancheggia ad ovest la ferrovia
stessa fino al bivio per S. Regolo; segue quindi la strada che  passa
da  S.  Regolo,  Mezzastrada  e  C.  di  Larignano,  attraversa il R.
Fiocina, passa per Case Fondo alla Grotta e  giunge  a  Torretta;  da
qui,  verso  nord,  segue  il confine provinciale Pisa-Livorno fino a
Valico a Pisa.
   Da qui il limite segue ad est la Carrareccia che passando da quota
16 e poco a  nord  di  Villa  Achiardi,  giunge  ad  un  incrocio  in
prossimita'  del  F.  Isola; si identifica col F. Isola verso sud-est
fino ad incontrare il confine comunale Crespina-Fauglia ad  ovest  di
Ceppiano,  percorre  questo  confine verso nord fino ad incontrare la
strada per Ponsacco ad ovest  di  Migliano;  percorre  questa  strada
passando da Cenaia, Perignano, Podere Poggino e all'incrocio di quota
23,  prima  del km 1, l'abbandona per seguire ad est la carreggiabile
che tocca quote 26 e 24; da qui attraversa il F. Cascina  e  prosegue
sulla  strada  per  C.  Terrabianca  e  S. Sebastiano; da qui segue a
sud-est la strada Ponsacco-Strada,  fino  ad  incontrare  il  confine
comunale Ponsacco-Capannoli che segue verso nord-est fino al F. Era.
   Il  limite  si identifica verso sud-est col F. Era e con i confini
comunali  Peccioli-Capannoli  e   Peccioli-Terricciola,   fino   alla
carreggiabile che ad est dei Cappuccini conduce a Peccioli; segue poi
quest'ultima carreggiabile fino al quadrivio di quota 53, indi, verso
nord,  sale  sulla  strada che dopo C. Bachinello aggira a nord Villa
Antinori  e,  passando  poi  ad  ovest  di  C.  Bandonica  e  per  S.
Sebastiano, giunge sul T. Roglio a quota 45. Il limite coincide verso
sud-est  col T. Roglio per poi seguire la carrareccia che da quota 48
e verso nord-est si allaccia alla strada  per  Forcoli  e  Pontedera;
segue  verso  nord-est  detta strada e al km 3,300 circa devia ad est
sulla strada per Podere Valletta, indi verso sud-est, segue la strada
per  in  Selva e dopo il cimitero di Treggiaia piega a nord-est sulla
strada per Monte Castello. Da Monte Castello il limite segue ad ovest
e poi a nord la carreggiabile per S. Andrea e al bivio  successivo  a
quota  100  piega ad ovest sulla carrareccia che passa ad ovest di C.
Meleto e C. Cerretello, quindi, attraversato  il  R.  Lama,  piega  a
sud-ovest per Podere di Vardallo; da qui prosegue sulla carreggiabile
fino  al  bivio di quota 61 per poi volgere a nord fino a giungere al
Ponte Pollino; da qui percorre poi verso sud-est la strada per  Monte
Castello  e  al  bivio per C. Petrccio devia ad est fino all'incrocio
del cimitero, segue poi la strada per C. Giani e al bivio  successivo
a  quello  per  Podere  le Poste, devia ad est fino a giungere sul R.
Bonello.
   Da qui il limite si identifica verso nord col R.  Bonello  fino  a
quota  31,  poi  col suo affluente di destra fino a C. S. Biagio e da
qui, lungo la strada per il Cocomero e Marciana, si ricongiunge al R.
Bonello che risale fino quasi all'origine, poi segue  la  carrareccia
per  C. Val di Pulia e quindi piega a sud su una carreggiabile che si
innesta sulla strada per Forcoli tra le quote 167 e 181.
   Il limite percorre la strada  per  Forcoli  e  al  bivio  posto  a
sud-ovest  di quota 171, con una linea retta, raggiunge il Piaggino e
da qui, lungo la carrareccia ad est, raggiunge il Botro della  Tosola
che  segue  a  sud per breve tratto fino ad incontrare il ponte sulla
strada per Forcoli a sud di quota 41; segue poi la strada che passa a
nord de il Casino e ad est di Larino risale un affluente di  sinistra
del  Botro  del Rigone fino ad incontrare una carrareccia; da qui con
una linea retta raggiunge verso sud la quota  158  e  prosegue  sulla
carrareccia  per  la  Figuretta;  raggiunta questa localita' prosegue
sulla strada ad est e 300 metri prima de le Fornacine, devia  a  nord
sulla  carrareccia  che  passando  da Mucchieto arriva al Botro della
Tosola;  segue  questo  botro  fino  a  quota  47,  ove  imbocca   la
carrareccia  per Centolivi, attraversa la strada per Colleoli, giunge
a Montemari e per  un  sentiero  si  innesta  sulla  carrareccia  per
Carecchi,  proseguendo sulla carrareccia, verso nord attraversa il R.
Ricavo e si immette sulla carrareccia per il Forrone, aggira  a  nord
C. Arneto e toccando quota 144 arriva a C. S. Giusto; da qui prosegue
sulla  carreggiabile  per  C. Fontanelle e giunge al confine comunale
Palaia-Montopoli sul Rio Ricavo.
   Il limite si identifica  col  R.  Ricavo  fino  ad  incontrare  il
quadrivio  di  quota  24,  quindi  segue  verso  est la strada per S.
Bartolomeo fino a Muscianello per  poi  seguire  la  carrareccia  che
attraverso  quota  56,  si  immette  sulla  strada  per Palaia; segue
quest'ultima strada fino ad incontrare il  R.  Chiecinella,  indi  si
identifica  con il Rio fino al Podere del Molinaccio ove piega a nord
sulla carrareccia per S. Emilio  e,  dopo  aver  attraversato  il  R.
Chiecina,  piega  a nord-ovest sulla strada per S. Lorenzo, C. Pozzo,
Podere Chiecina, la Tinta, Villa Dolfin, quota 69, quota  51  e  fino
all'innesto sulla strada per San Romano al km 30,200 circa. Il limite
segue  per  brevissimo  tratto  la  strada  per  S.  Romano  fino  ad
incontrare, a quota 25, il  T.  Vaghera;  si  identifica  con  questo
torrente  verso est fino a nord-ovest di Stibbio, ove segue la strada
per il cimitero, Cascina Ridolfi, C. Valori e al bivio per Palagio, a
nord di Podere della Fonte, volge ad est e poi a  nord  sulla  strada
per Catena; raggiunge Catena a quota 28 e qui piega ad est per Badia,
fino al punto di partenza della descrizione.
                        PROVINCIA DI PISTOIA
   La  linea  di  delimitazione ha inizio nel punto in cui il confine
provinciale  Pistoia-Firenze  e'  attraversato  dalla  s.s.  n.   436
Francesca   Fucecchio,   nei   pressi   di   Cerbaia  del  Comune  di
Lamporecchio.
   Da qui il limite segue in direzione nord-est il  confine  comunale
Lamporecchio-Larciano  fino  ad incontrare la strada per la Colonna e
Brucianese; segue quindi detta strada fino a giungere ad ovest di  S.
Rocco  di  Larciano,  ripiega  poi  sulla  strada  per  Biccimurri e,
superato l'incrocio di quota 31, poco prima  di  Camaggiore  volge  a
nord-est  sulla strada per Cecina. Il limite segue questa strada fino
al bivio posto ad est di Podere Galeotti; da qui devia  a  nord-ovest
sulla  carreggiabile  per  Pozzarello  passando da quota 46, 51 e 56;
dopo Pozzarello prosegue ancora verso nord-ovest sulla strada  che  a
quota  48 passa sul Rio Gerbi e al quadrivio di quota 38 piega a nord
sulla strada che a monte di Monsummano Terme  raggiunge  quota  36  e
Villa  Renatico,  seguendola  fino  a  Croce e Colonna. Da Colonna il
limite prosegue a nord-est sulla strada che fiancheggia  la  ferrovia
fino   a  quota  34,  ove  incontra  i  confini  comunali  Serravalle
Pistoiese-Pieve a Nievole-Monsummano Terme; quindi,  verso  nord,  si
identifica  col  confine  comunale  di  Serravalle Pistoiese, fino in
prossimita' di quota 200 a sud-ovest di Le  Case;  da  qui,  per  una
carrareccia, raggiunge il T. Vincio al ponte per la Vergine.
   Il  limite  in direzione nord-ovest risale lungo il T. Vincio fino
ad incontrare il confine  comunale  Pistoia-Marliana,  col  quale  si
identifica fino a Cupano (quota 449). Da questo punto il limite segue
la  mulattiera per Castellina e C. Masella (quota 398); qui abbandona
la mulattiera per seguire l'affluente di destra  del  Rio  Torbecchia
che discende fino a quota 202, risale poi sull'afflulente di sinistra
corrispondente,  e  in direzione nord, si immette sulla carrareccia e
sui sentieri che per  quote  372,  420,  386  e  312  raggiungono  C.
Spampania a sud di Sarripoli.
   Da  qui,  in  direzione nord-est, il limite prosegue per circa 200
metri  sulla  strada  per  Gello,  volgendo  quindi  a   nord   sulla
carrareccia che incontra, a sud di quota 312, un piccolo affluente di
destra  del  T.  Vincio  di Brandeglio, affluente che il limite segue
fino alla sua confluenza col T. Vincio di Brandeglio. A questo  punto
il  limite attraversa la strada per Campiglio e per la mulattiera che
tocca la quota  200  giunge  a  Piazza  (quota  245);  segue  poi  la
carreggiabile che a quota 239 attraversa la strada Pistoia-Cireglio e
poi  prosegue  fino  a  quota 234 a sud di Villa Igno; da qui, per la
strada campestre che tocca quota 244  e  proseguendo  verso  sud-est,
raggiunge  un  torrente  seguendo  il  quale giunge sul T. Ombrone ad
ovest di quota 139. Il limite risale quindi verso nord  e  per  breve
tratto il T. Ombrone per immettersi, a nord di C. Lulli, sulla strada
per S. Felice; segue verso nord detta strada fino a quota 170, poco a
sud  di  Campo  a'  Gelsi, e da qui seguendo in direzione sud-est, la
carreggiabile che giunge alla ferrovia  per  Pistoia;  attraversa  la
ferrovia  e,  risalendo lungo il fosso che passa a nord di quota 242,
attraversa   la   strada   per   C.   Gremignani   per   congiungersi
successivamente  alla  ferrovia.  Il limite segue verso est per breve
tratto la ferrovia fino in corrispondenza della S.  S.  Porrettana  e
prima  del  Casello  si  dirige  in  direzione sud-est lungo un fosso
affluente  del  F.so  Torbida fino ad incontrare, per poi seguire, il
sentiero per Fiano e quindi la carrareccia per Petrucci, quote 247  e
286  e Germinaia. Da Germinaia il limite si dirige verso est lungo la
carrareccia e successivamente lungo la fossa affluente del T. Bure di
Baggio che confluisce in quest'ultimo a nord di quota 163; indi segue
verso sud il T. Bure di Baggio fino a 250 metri circa dopo quota 163,
ove si immette sulla mulattiera per Colli e Gello; in prossimita'  di
quota 329 segue la carrareccia per Le Pozze e Gagliorana e da qui per
una  mulattiera raggiunge Forra al Pitta e, piu' ad est, quota 331 da
dove, con una linea retta, scende direttamente a S. Moro.
   Da qui il limite segue  il  corso  del  T.  Bure  fino  al  Molino
Morganti;  qui  si  immette sulla carrareccia che passa da Castel de'
Gai e, proseguendo sulla stessa, per un  sentiero  ad  est  raggiunge
Casina;  risale  poi  a nord-est su un sentiero e si immette di nuovo
sulla carrareccia che passa  da  quota  462,  scende  per  S.  Lucia,
attraversa  un  torrente  a  quota  418;  da  qui, seguendo ancora la
carrareccia  che  passa  a  nord  di  quota  422,  si  immette  sulla
carreggiabile  che  tocca le quote 426, 445 e 474, Casello e giunge a
sud di C. Settinoro; da qui per una carrareccia ad est  raggiunge  la
Casina.  Da  qui  il limite prosegue sulla mulattiera che, passando a
sud ed a est di  C.  Piano,  attraversa  un  torrente  a  quota  288;
abbandona  quindi  la mulattiera per seguire la carrareccia che passa
per C. Granchiaia e verso nord raggiunge quote 283 e  296;  da  quota
296  piega  ad  est  su  un  sentiero  e  quindi  su un fosso fino ad
attraversare il T. Agna delle Conche in prossimita' di Scali;  risale
quindi  verso  nord-est  il  fosso  che  attraversa la mulattiera per
Casellina e successivamente si immette sulla mulattiera che passa per
Casellina, C. Scassi, Case Pracchie, Case Fulipaia, quota 339, fino a
raggiungere, in prossimita' di quota  265  ad  est  di  Tobbiana,  il
confine provinciale Pistoia-Firenze.
   Il limite segue quindi verso sud-ovest il confine provinciale fino
a  Villa  Ravallane per proseguire poi sulla strada che per quote 93,
94, 88 e 89 passa a nord di Montale e giunge al bivio  di  quota  86;
segue  per  breve tratto verso ovest la strada per Fornace e al bivio
di quota 78 devia a sud-ovest sulla strada per Dore, C. Forramoro, C.
Bulicata, e in corrispondenza di quota 65 volge a sud per  la  strada
che  a  quota 53 ripiega a ovest per Castel dei Milli, C. Tesi e fino
al Ponte alla Chiesina; da qui risale il T. Bure fino a quota 115. Da
questo punto il limite segue la strada per Pistoia passando da  quote
109  e  99,  fino  Villa Landini; indi piega a ovest sulla strada che
passa da quote 87, 82 e 97, nei pressi di Villa S. Giuseppe, da dove,
dopo aver seguita per breve tratto verso sud la strada  per  Pistoia,
raggiunge in direzione ovest, la strada per Villa Sbertoli poco a sud
di  quota  109;  segue  per  breve tratto questa strada verso sud e a
quota 92 segue la carreggiabile che giunge a quota 89,  indi  per  un
sentiero  verso  ovest  raggiunge  il  T.  Brana.  Da  qui  il limite
coincide, verso nord, col T. Brana fino a Burgianico (quota 99),  per
seguire poi la strada che per quote 118 e 114 raggiunge, in direzione
ovest,  la  s.s.  n.  66;  risale detta s.s. fino al Ponte Calcaiola,
attraversa l'Ombrone ed in prossimita' del km 41 segue verso  sud  la
carrareccia  per  Forretta, indi la strada per Gello, C. Gelli, Villa
Gonfiantini, quota 100, S. Giorgio e, raggiunta la strada  per  Ponte
alle  Tavole, la segue per breve tratto verso ovest fino al ponte sul
Rio Tazzera (quota 86). Da detto punto il limite segue, in  direzione
sud,  il Rio Tazzera e subito dopo C. Torbecchia piega ad ovest sulla
strada che per quote 84, 95 e 83 si allaccia a quota 90, sulla strada
per S. Piero in Vincio; segue per  brevissimo  tratto  questa  strada
verso  sud-est  per  poi  seguire la carrareccia che raggiunge il Rio
della Fallita a quota 78; indi segue il Rio della Fallita fino al suo
incontro con la strada per S. Piero in Vincio, con la quale il limite
si identifica fino alla curva a sud dell'abitato, in prossimita'  del
T. Vincio. Qui il limite attraversa il T. Vincio, segue poi la strada
che   per   quota   72   si   innesta,   a  quota  68,  sulla  strada
Pistoia-Serravalle con  la  quale  si  identifica  fino  a  S.  Maria
Spazzavento; indi segue verso sud la strada che a quota 69 attraversa
l'autostrada  Firenze-Mare e il T. Stella. Da questo punto (quota 69)
il limite si identifica verso sud-est con T.  Stella fino a quota  40
dopo  Ponte Valenzatico, ove si immette, in direzione sud e per breve
tratto, su un affluente del  Fosso  Stella;  indi  dall'incrocio  sul
Fosso  Colecchio  segue  quest'ultimo  fino  a raggiungere il confine
provinciale  Firenze-Pistoia;  si  identifica  quindi,  in  direzione
sud-ovest,  col confine provinciale fino a raggiungere Cerbaia, punto
di partenza della descrizione.
                         PROVINCIA DI SIENA
Territorio A.
   La linea che delimita la zona di produzione ha inizio nel punto di
incontro dei confini provinciali  di  Firenze,  Siena  e  Arezzo,  in
prossimita' di Badiaccia in comune di Radda in Chianti.
   La  linea  suddetta  si  identifica,  verso sud-est con il confine
provinciale Siena-Arezzo fino a Monte Longo ove incontra  il  confine
comunale  di  Castelnuovo  Berardenga  che  segue  prima in direzione
sud-ovest, indi in direzione ovest fino a T. Arbia  ed  ancora  verso
nord  sul  T.  Arbia  fino a quota 198. Da qui la linea volge a ovest
sulla  strada  per  Vico  d'Arbia,  C.  Bianca,  Pieve   Bozzone   e,
attraversato  il  T.  Bozzone, volge a sud sulla carreggiabile per il
Tinaio, C. il Colle  fino  all'innesto  con  la  s.s.  n.  73;  segue
quest'ultima  s.s.  verso est per breve tratto e dopo Ruffolo piega a
sud sulla strada per Abbadia, Villa Andreina e alla Fattoria Renaccio
piega ad ovest e a nord  sulla  strada  di  S.  Pietro  a  Paterno  e
Bucciano.
   Da  qui  la  linea di delimitazione risale ancora sulla strada per
Siena e tra Bucciano e  C.  il  Poggio,  per  una  strada  campestre,
raggiunge  il Borro Ribucciano, lo attraversa e segue verso ovest, la
strada campestre per C. Bocci e la Coroncina, fino a innestarsi sulla
s.s. Cassia; percorre verso sud la Cassia per circa 200 metri per poi
volgere ad ovest lungo la strada campestre che raggiunge il T. Tressa
nei pressi del M. di Sotto (quota 202); segue  verso  sud  per  breve
tratto  il  corso  del  T.  Tressa,  indi si immette sulla strada per
Doglia e il Sorbo (quota 258). Raggiunto il Sorbo, la linea  prosegue
a  sud  sulla  strada  per C. Vannini, C. Colombaio, attraversa il T.
Sorra a quota 208, raggiunge Fogliano Grosso e C. l'Olmo, si  immette
e  segue  la  strada  per  Podere  S.  Croce, La Pace, C. il Pino, S.
Salvatore a Pilli e Brucciano e a quota 190 si innesta sulla s.s.  n.
223 che segue verso nord fino al m II; quindi devia verso ovest lungo
la  strada  per C. Cavaglioni e Casalta; percorre per breve tratto la
strada per S. Rocco a Pilli, indi devia ad  ovest  sulla  strada  che
passando  per  C.  S.  Mattia  ad ovest di Casalvento raggiunge C. S.
Anna, prosegue ancora fino  alla  strada  per  Poggio  alle  Lame  ed
Ampugnano  che percorre fino ad Ampugnano (quota 227). A questo punto
la linea di delimitazione volge a sud lungo la carreggiabile  per  C.
Nuova  e  i  due Ponti e da qui segue la strada che partendo da quota
187 e passando da quota 192 si innesta, a quota 200,  sulla  s.s.  n.
73;  segue  questa fino a Rosia e piega poi a sud sulla strada per C.
Borgia, C. Bellaria, M. Serravalle; attraversa a nord di Bagni il  F.
Merse,  passa da quota 250 e giunge a nord de Il Casone; segue ancora
per breve tratto la strada fino ad incontrare e seguire il Borro  che
sfocia sul T. Merse immediatamente a sud ovest di C. Martellino.
   La  linea  di delimitazione segue quindi il F. Merse fino all'ansa
posta a sud del Podere  Montestigliano  da  dove  prosegue  lungo  la
mulattiera  che  passa  ad  est  di Poggio l'Alberino, tocca il punto
trigonometrico di Poggio Siena Vecchia  (quota  525)  e  a  M.  Acuto
(quota 402) ripiega a sud passando ad est di C. Laiole e a quota 443;
da  qui  la  linea  si  identifica,  verso nord, sul confine comunale
Sovicille-Chiusdino e  successivamente  con  quello  Sovicille-Casole
d'Elsa  fino  ad incontrare la s.s. n. 73 a quota 303. Da detto punto
la linea si identifica con la s.s. n. 73 fino al km 17,700 circa  ove
devia a sud-ovest sulla strada che, passando da Osteria delle Macchie
e  da  Podere  Cetina Scura, si allaccia alla strada per Radicondoli;
segue questa strada in direzione ovest fino al km  25,250  circa  per
poi deviare a nord-ovest sulla strada per Mensano e Podere Casale.
   Il  limite  segue  quest'ultima strada fino al bivio di quota 399,
ove ripiega a nord sulla strada per C. S. Maria fino a quota 367; qui
abbandona  la  strada  per  seguire  a  est  la  mulattiera  per   C.
Cetinaglia, quota 284, C. Monterotondo, quote 229 e 252 e a quota 220
si  immette  sulla  strada  per  Casole d'Elsa; la linea segue questa
strada verso ovest fino a quota 286 ove volge a  sud-ovest  lungo  la
strada  che passa per C. Bassa e a quota 231 segue il sentiero per C.
Rondinicchio (quota 289). Qui  la  linea  volge  ad  ovest  lungo  il
sentiero  che passa per quota 232 dove si immette sulla campestre per
quota 227 e fino a quota 268 e poco dopo si immette sulla strada  che
proviene  da Casole d'Elsa; segue quest'ultima strada verso sud-ovest
fino a quota 200, dove incontra il  T.  Sellate;  segue  il  torrente
verso  nord  risalendo  fino  ad  incontrare,  nei  pressi del Podere
Baracca, il confine provinciale Pisa-Siena col  quale  si  identifica
per  breve  tratto fino ad immettersi, ad est del Podere Scopicciolo,
sulla carrareccia che verso nord-est incontra a quota 327  la  strada
per Cavallano.
   La  linea di delimitazione segue detta strada fino al quadrivio di
quota 255 e poi la strada per Lucciana fino ad  incontrare,  a  quota
302, il confine comunale Casole d'Elsa-Colle Val d'Elsa; segue questo
verso  ovest  fino  al  confine  provinciale  Siena-Pisa col quale si
identifica verso nord per proseguire  poi  con  quello  Siena-Firenze
fino alla localita' Baldaccia, punto di partenza della descrizione.
Territorio B.
   La  delimitazione  ha  inizio  in  localita' Filetta nei pressi di
Bagnaia, al km 5 della strada statale n. 223. Da qui il limite  volge
a nord-est lungo il confine di comune che segue fino ad incontrare la
strada  Bagnaia-Grotti;  segue  verso  est  detta  strada fino a Casa
Succhiello  (quota  375),  qui  l'abbandona  per   immettersi   sulla
campestre  che  volge  a  nord  fino  al podere Noceto e da qui sulla
carreggiabile, verso nord e poi verso est, giunge a Stine Alte.
   Da  questo  punto  il  limite  volge ad est, e con due linee rette
successive, giunge a Parmolaga e le Ville di Corsano; volge quindi  a
nord-est  lungo  la strada fino a quota 278, per immettersi poi sulla
campestre che passa da Belvedere e giunge a Casa Fornace.  Da  questo
punto  con una linea retta il limite raggiunge l'incrocio stradale di
quota 231 dove si immette  sulla  strada  che  in  direzione  sud-est
giunge  a  quota  253.  Qui il limite volge a sud lungo la strada per
Casa S.  Lucia  (quota  306)  e  passando  per  quota  314  giunge  a
Barattoli,  indi  al  quadrivio di quota 272. Il limite, in direzione
sud-est, sempre lungo la strada, raggiunge a  quota  327  il  confine
comunale  di  Murlo  che  segue  fino ad incontrare la confluenza del
Torrente Crevole nel Fiume Ombrone, a sud di La Befa (quota 121).
   Qui il limite volge  ad  est  seguendo  l'Ombrone  ed  il  confine
comunale  di  Montalcino  fino ad incontrare la ferrovia a quota 251,
oltrepassa  la  ferrovia  e,  seguendo  sempre  il  medesimo  confine
comunale,  giunge  a  quota  260; qui volge a sud-est e, sempre sullo
stesso confine comunale, passa in prossimita' di Celamonti ed  arriva
al  Torrente  Asso, torrente che il limite segue fino alla confluenza
con il Fiume Orcia (quota 185). Da qui  segue  ancora  verso  sud  il
confine  comunale  di  Montalcino fino a raggiungere, a quota 154, il
confine provinciale Siena-Grosseto che segue risalendo il Fiume Orcia
fino alla confluenza con il Fiume Ombrone. Da questo punto il  limite
volge  a nord seguendo il confine di provincia fino a quota 118, dove
il Torrente Farma confluisce con il Fiume Merse;  da  qui  il  limite
volge  a  nord  seguendo  il  confine  comunale  di  Murlo  fino alla
localita' Filetta, punto di partenza della descrizione.
Territorio C.
   La delimitazione ha inizio nei pressi del Podere Montelupo  (quota
576)  a  sud  di P.gio Capanne in comune di Rapolano Terme. Da qui il
limite volge a sud-est lungo la carrareccia che per quote 535  e  530
arriva a quota 519, dopo la quale segue il breve tratto di mulattiera
che  arriva  a  nord-est di Le Mandite, si inserisce sulla strada che
passa per quota 449 e 439 fino a giungere al Podere La Montagna ed al
bivio per l'Osteria, dove  risale  a  nord-est  fino  al  Molino  del
Calcione;   volge   quindi   ad  est  lungo  il  confine  provinciale
Siena-Arezzo fino ad incontrare la strada
Rigomagno-Lucignano a quota 280.
   Il limite scende poi a sud-ovest lungo  la  strada  per  Rigomagno
fino  alla  stazione  ferroviaria omonima, da dove segue verso sud la
ferrovia fino ad incontrare il confine comunale Montepulciano-Chiusi,
circa 400 metri prima della stazione di Chianciano. Da  questo  punto
il  limite  segue a sud-ovest il confine comunale fino a giungere sul
Fosso Monico a quota 258, per immettersi poi sulla  strada  campestre
che  porta a Poderi Boncini, Podere Fornaccio, quota 294, C. Palazzo,
C. Rosa e quota 259 fino a raggiungere, a quota  261  la  strada  per
Chiusi.
   Il  limite  percorre  verso  sud  detta  strada  fino al bivio per
Dolciano; ripiega sulla  strada  per  Dolciano,  C.  Gartlla,  Podere
Paccianese, quote 277, 257 e ad est di quota 267 incontra la ferrovia
che  segue  per  breve  tratto fino a quota 261; qui si immette sulla
strada per Chiusi e la percorre verso sud fino al bivio di quota 340;
segue poi la mulattiera per  il  Podere  S.  Felice,  Podere  Bagnolo
(quota  288)  indi  segue  la  strada per Poggio Gallina, stazione di
Chiusi, Villa  Maccari,  S.  Fiora,  Molino  dell'Oppio,  e  fino  ad
incontrare  il  confine  comunale che segue fino al T. Astrone (quota
267).
   Da  qui  il  limite segue, in direzione sud, il T. Astrone fino ad
incontrare a quota 251 il limite provinciale col quale si  identifica
verso  sud  fino  al  Fosso Stabbiano; segue quindi verso ovest detto
fosso fino alla strada per S. M. Assunta; segue quindi questa  strada
per  poi proseguire su quella per Fighine e Croce di Fighine. A Croce
di Fighine (quota 731) il limite devia a nord-ovest  sul  sentiero  e
sulla  mulattiera  che  passando  dal Podere Vetricchina di Sotto, si
inserisce sulla strada  S.  Casciano  dei  Bagni-Camposervoli;  segue
detta  strada  in  direzione  nord fino ad incontrare, dopo quota 443
prima di Podere Ulivi, un sentiero che a C. Belichi  (quota  529)  si
ricollega  con la strada per Camposervoli, strada che segue fino a C.
Ferretti (quota 492).
   Da qui il limite prosegue sulla mulattiera per C. Fallerine e  con
una  serie di linee rette passa per C. al Sole III (quota 407), C. S.
Rocco (quota 23), C. del Soldato (quota  338),  il  Pollaiolo  (quota
378),  Patarnione (quota 340), Poggio Olivo (quota 434) e Valle d'Oro
II ove segue la carrareccia  che  dopo  S.  Stefano  (quota  540)  si
immette  sulla  strada  per  Sarteano a quota 565. Da questo punto il
limite segue a nord la strada fino a Sarteano passando per Montarioso
Boccacciano I e II, Fonte Viera; da Sarteano  prosegue  a  nord-ovest
sulla strada che ad ovest di la Pedata incontra la s.s. n. 146.
   Il  limite coincide con la s.s. n. 146 fino a Chianciano Bagni; da
qui segue poi la strada che per quote 548 e 457  giunge  a  la  Foce,
indi segue la mulattiera che dal centro abitato di la Foce raggiunge,
per  quota  652,  710  e  per  il  Poderuccio,  il  confine  comunale
Chianciano-Sarteano e lo segue in  direzione  sud-ovest  fino  al  T.
Miglia.  Qui  il limite risale a nord il T. Miglia fino ad incontrare
il confine comunale Montepulciano-Pienza col quale poi si  identifica
fino  al  suo  incontro  con  la  strada per Montichiello; segue tale
strada fino a sorpassare Montichiello e al  quadrivio  di  quota  477
ripiega  a nord-ovest sulla strada che passando alla periferia sud di
Pienza, in localita' Boccaceroello, si immette  sulla  s.s.  n.  146;
segue  questa  verso  nord  fino al bivio di Pietrafitta; procede poi
verso nord lungo la strada per Castelmuzio fino al  confine  comunale
che  coincide  con il T. Tuoma, lo segue, poi verso nord segue ancora
il confine comunale Torrita-Trequanda e Sinalunga-Trequanda  fino  ad
incontrare  la  strada  Miciano-Novolo. Lungo quest'ultima strada, il
limite raggiunge Trequanda dove si immette sulla strada campestre per
Colle; raggiunge Petra e proseguendo  verso  nord  sulla  strada  per
Sole,  Piazzolini,  Castelnuovo  Grilli e Panico, raggiunge, a Poggio
Cannelle (quota 443), il confine comunale Rapolano-Asciano col  quale
il  limite  si  identifica  fino  al Borro della Puzzola (quota 282);
prosegue poi sulla strada per S. Andrea e Serre di Rapolano  fino  ad
incontrare,  a  quota  306,  la  strada per la stazione di Rigamagno;
segue detta strada verso sud fino alla ferrovia con la quale  poi  si
identifica  fino all'incrocio con la strada che per Vignaccio, Podere
Curtone e Podere Sodo, aggira ad ovest l'abitato di Poggio S. Cecilia
e a quota 394 procede a nord sulla strada per Podere Palazzetta e  S.
Maria  in  Ferrata fino in prossimita' del Podere Monteluco, punto di
partenza della descrizione.
Territorio D.
   Il  limite  inizia  al  ponte  sul  T.  Foenna  in  prossimita' di
Poggiolo, a nord-est di Sinalunga; segue poi la strada  per  Fornaci,
Poggi Gialli e, subito dopo il ponte sul Fosso Busso, l'abbandona per
seguire  la carrareccia che per quote 265 e 263 giunge al confine tra
le province di Siena e Arezzo; il limite segue questo  confine  verso
est  e  verso  sud-est  fino  a  quota 249 ove incontra la strada per
Bettolle che segue fino al Podere del Forno (quota 278), da  qui  per
un  sentiero  e  una  strada  raggiunge direttamente, a quota 252, la
strada per Bettolle e con  una  linea  retta  raggiunge  le  Case  di
Poggio.
   Da questo punto il limite segue la strada per il Casato ove risale
poi  la  strada  per  Bettolle  fino alla periferia dell'abitato; poi
volge ad ovest lungo la strada per Guazzino e Pieve; abbandona  detta
strada  al  ponte  sul  T. Foenna (quota 265) e, risalendo verso nord
detto  Torrente,  giunge  a  Poggiolo,  punto   di   partenza   della
descrizione.
                 DECRETO MINISTERIALE 31 LUGLIO 1932
Zona di produzione del Montalbano.
   Anche  questa  zona amministrativamente e' compresa in parte nella
provincia di Pistoia ed in parte in quella di Firenze.  Incominciando
dalla descrizione dei confini dalla parte appartenente alla provincia
di  Pistoia,  si  prende  come  punto  di  partenza  l'estremo limite
orientale rappresentato dal punto che corrisponde al  crocicchio  del
Fosso  di  Colecchio  con  il  limite provinciale tra la provincia di
Pistoia e la provincia di Firenze. La linea di  confine  fra  le  due
zone  del  Montalbano  segue  il confine tra le due province, fino al
punto che corrisponde all'intersezione di tale limite provinciale con
la strada provinciale che da Lamporecchio conduce a Cerreto Guidi.
   Da questo punto il confine risale la strada provinciale accennata,
verso Lamporecchio, fino all'incrocio, sulla  sua  sinistra,  con  la
strada  che  conduce  alla  frazione  di  Castel Martini in comune di
Larciano. Il confine su tale strada corre  fino  al  crocicchio,  ove
esiste  un  indicatore  stradale  in pietra, con la strada denominata
"Via della Colonna" e che conduce a S. Rocco di Larciano.
   Da S. Rocco il confine prosegue  per  la  strada  denominata  "Via
Biccimurri" fino al punto che corrisponde al crocicchio con la strada
che  da  Cecina  in  comune di Larciano, va al Castel Martini pure di
Larciano.
   Dal crocicchio indicato, il confine  piega  a  destra  e  prosegue
sulla  strada  denominata "Cecinese" fino al crocicchio con la strada
che conduce  alla  localita'  "Pozzarello"  frazione  del  comune  di
Monsummano;   taglia  la  strada  che  da  Montevettolini  conduce  a
Cintolese, frazione del comune di  Monsummano,  e  prosegue  fino  al
luogo  detto  "Vergine  del  Pino",  che  indica il crocicchio con la
strada provinciale di Monsummano.
   Da questo punto, la linea di confine volge verso nord-est seguendo
da prima  il  corso  del  Rio  della  Grotta,  fino  alla  Grotta  di
Monsummano.  Di  qui risale il rio fino a quota 227, dove incontra la
carrareccia che per quota 282 porta a quota 493 (Ca'  Belvedere);  di
qui  per  una linea virtuale passante per la Villa delle Grazie tocca
quota 304, dove incontra una carrozzabile, che passa da quota 226  e,
per   Villa   Montegattoli   (quota   228),   incontra   il   confine
amministrativo fra il comune  di  Serravalle  e  quello  di  Pistoia.
Seguendo  sempre  detto confine nonche' il torrente Stella, si giunge
alla localita' detta "Ponte sul torrente Stella a Valenzatico".  Poi,
dal  Ponte  di Valenzatico, il confine prosegue per la via denominata
"Vecchia  Fiorentina"  fino  al  "Ponte  sul  rio di Campano". Quindi
prosegue ancora per il rio di Campano e per  il  fosso  di  Colecchio
fino  al  confine  della  provincia  alla localita' denominata "Botte
sotto il rio Barberoni", ossia al punto est in principio citato e che
chiude il perimetro  della  zona  del  Montalbano  appartenente  alla
provincia di Pistoia.
   Procedendo  alla  descrizione  del confine della parte compresa in
provincia di Firenze, si prende  come  punto  di  partenza  l'estremo
limite  meridionale  costituito  dall'abitato  di  Capraia. Di qui il
confine segue la strada carrozzabile per Limite fino a questo  paese,
passando per Osteria Morona, Castellina, La Pieve.
   Dal  limite  lungo  la  carreggiabile  si passa da S. Martino, "Il
Colle" (quota 84), Carboncino, incontrando in quota 87 e  nei  pressi
del  cimitero,  la  carrozzabile  che  proviene  da Collegonzi. Lungo
quest'ultima passando per "Le Piagge"  (quota  82)  si  giunge  sotto
Villa  degli  Inglesi e s'incontra la carreggiabile che attraverso il
rio d'Ansano immette nella carrozzabile che conduce a S.  Ansano.  Si
prende  quindi  questa  rotabile  e  passando per Casa Fabbrica, Casa
Lucardi, sotto Villa Martelli, si giunge all'altra  carrozzabile  che
porta  a  Vinci.  Percorrendo  quindi  la carreggiabile che passa per
quota 72, per Casa Mazzantina, s'incontra il confine provinciale  fra
Firenze e Pistoia nei pressi di Casa Barzi.
   Si  segue  il  confine  fra  le  due  province  da Ca' Barzi a Ca'
Barberoni. Di qui la  carreggiabile  si  immette  nella  carrozzabile
presso  Casa Vannucci, e seguendo questa passando per la "Palazzina",
si giunge a Seano e quindi a Ponte Rosso, Montecchio Vecchio,  Podere
di  Casale di Sopra, "Le Croci", Petraia (quota 105) e al tabernacolo
posto sul bivio di Villamagna. Seguendo la diramazione  di  destra  e
passando  sotto  il  Castellaccio s'attraversa Borro di Montiloni, si
passa da Casa Attucci,  Calcinaia,  Torre  di  Calcinaia,  Podere  La
Consuma,  "Le  Corti", Comeana e calando quindi nel torrente Ombrone.
Si discende il corso del torrente giungendo al suo sbocco  nel  fiume
Arno.
   Il  confine sud-est della zona e' segnato dal corso dell'Arno, che
seguendo la Chiusa della Gonfolina, giunge a Capraia, chiudendo quivi
il perimetro della zona stessa.
Zona di produzione della Rufina.
   Si prende come punto di partenza della descrizione dei confini  di
questa  zona,  la confluenza del fiume S. Godenzo con un affluente di
destra proveniente da Poggio S. Croce  (quota  584),  in  prossimita'
della   pietra   miliare   M.   22   posta   nella   via  maestra  S.
Godenzo-Dicomano.
   Si discende lungo il fiume suddetto, si passa sotto il ponte della
rotabile S. Godenzo-Dicomano, si costeggia il mulino  Vicolagna  fino
ad  arrivare  alla  mulattiera  di  Frascole,  che si risale fino nei
pressi di Casa Cansana. Qui giunti si abbandona la  mulattiera  e  si
prende  il sentiero che passando a sinistra di quota 470, incontra la
mulattiera che porta a Casa del Poggio nel  punto  in  cui  sorge  la
croce. Dalla croce, per un ruscello si scende nel fosso della Fornace
e  per  un  altro  suo  affluente  si  risale fino nei pressi di Casa
Petrognano  (quota  593),  incontrando  il  sentiero  che   portera',
passando  sotto "Il Casone" ed attraverso la carrozzabile che porta a
Londa, nel fosso di Cornia nei pressi di quota 246. Si risale  quindi
il  torrente  e costeggiando prima il Mulino di Gorazzaio e quindi il
Mulino  del Piano, si sottopassa la carrozzabile di Londa e si giunge
fino sotto Petroio. Qui si abbandona il fosso di Cornia e a mezzo  di
un sentiero ci si porta di casolare in casolare fino a "Il Palazzo" e
Vallepiano.  Da Vallepiano, prendendo il ruscello sottostante si cala
nel fosso di Rincine, se ne discende il corso per circa 200  metri  e
quindi si risale per un suo affluente di sinistra fino al cimitero di
Caiano.  A Caiano si prende la mulattiera che per Casa Nuova porta al
"Tiglio" dove, a mezzo di un ruscelletto si  arriva  nel  sottostante
fosso  di  Uccione,  che si discende per circa metri 250 e cioe' fino
alla sua confluenza con il torrente che viene giu'  da  Castello.  Si
risale  quest'ultimo  fin  sotto  al  Castello (quota 595) e quivi si
abbandona, prendendo un piccolo fosso che si risale per la  lunghezza
del  suo  corso  fino a ridiscendere nuovamente per mezzo di un altro
ruscello e passando  sotto  Casa  Scassi,  nel  torrente  Moscio.  Si
percorre il letto del torrente fino a circa metri 200 dall'abitato di
Londa  e quindi si abbandona per seguire un suo affluente di sinistra
che si risale fino a giungere nei pressi di un  casolare  isolato  da
dove,  a mezzo di un sentiero e quindi di una mulattiera, si giunge a
Casa Rocca Secca. Da Casa Rocca Secca seguendo la mulattiera si passa
da Sassineta, Caselle, incontrando la carreggiabile Turicchi-Rata  in
prossimita' di quest'ultima. Si prende la suddetta carreggiabile e in
direzione di Turicchi si percorrono su di essa circa metri 400 dopo i
quali  si  abbandona  prendendo il sentiero che ci porta giu' nel rio
Querceto. Si discende il rio fino ad incontrare il  confine  comunale
fra  i  comuni  di  Rufina  e  Londa.  Si segue il suddetto confine e
passando vicino all'Oratorio di Rugiano si arriva fin  sopra  a  Casa
Monte, dove si abbandona per scendere normalmente nel sottostante rio
Casini.
   Si  segue il torrente fino ad incontrare la mulattiera proveniente
dall'Oratorio di Rugiano che ci porta a Castiglioni. Da  Castiglioni,
sempre  lungo  la  carrozzabile passando da Petrognano, Fonte Doccia,
Villa Baldini, Pinzano, Pomino, Fattoria  del  Palagio,  Casa  Querce
Grossa  (quota 615), Vallilunga, Tosina, si giunge fino a circa metri
200 da Borselli, dove si prende la mulattiera che porta a Casa  Valle
e  girando  attorno  a  Poggio Boscone, si entra nella strada maestra
della Consuma nei pressi di quota 587.
   Si prosegue fino a Diacceto sulla via maestra e  quivi  giunti  si
abbandona  per seguire la carrozzabile che passando da Villa Pozzo ci
porta a Pelago. Qui, anziche' entrare nell'abitato, vi si gira  sopra
prendendo  la  carreggiabile  che  attraverso  il  torrente Vicano di
Pelago  passa  per  Podere  Ceti  e  ci  porta   nella   carrozzabile
proveniente da Pelago.
   Di  qui  costeggiando  a  nord l'abitato di Pelago, e scendendo il
corso del torrente Vicano di Pelago, si incontra  la  strada  maestra
Rignano-Pontassieve.  Seguendo questa strada, si incontra Casa Podere
Arno (quota 130),  arrivando  alle  fabbriche  di  cemento.  dove  si
abbandona  la provinciale che per Dicomano-S. Godenzo porta a Forli',
ai Frati, passa sul Ponte Vecchio sopra la Sieve  e  girando  a  nord
dell'abitato  di  Pontassieve  rientra  nella via maestra che porta a
Firenze nei pressi di un cimitero (localita' "Il Gobbo"). Si prosegue
sulla medesima strada fino  ad  arrivare  al  sottopassaggio  con  la
strada ferrata. Quivi giunti, si abbandona la via maestra, e si segue
la  linea ferroviaria, fino all'incrocio del Borro delle Sieci (quota
80), nei pressi dell'abitato omonimo, e risalendo  il  corso  d'acqua
per  Torricella,  Fornace, Molino Laura (quota 81) si giunge a Mulino
del Piano ed alla sua confluenza con il fosso di Rimaggio.
   Si risale quest'ultimo e passando per Casa Montebello (quota 155),
punto in cui si sottopassa la carrozzabile Mulino  del  Piano-Doccia,
girando  ad  ovest  di  Strombaccia  e  di Paroga, si giunge alla sua
confluenza  con  un  suo  affluente  di  destra.  Si   risale   lungo
quest'ultimo  e  sottopassando  la  carrozzabile  Fornello-Mulino del
Piano  si  giunge,  nei  pressi  di  Sortigallo,  ad  incontrare   la
mulattiera che conduce a Pietrimaggio (quota 506).
   Di qui si prosegue sino ad incontrare la carrozzabile che proviene
da  Galiga,  sotto  quota 534. Si segue per breve tratto quest'ultima
(circa metri 400) e giunti a quota 520 si abbandona  per  seguire  la
mulattiera  che passa per le Casacce (quota 435), "La Sturaia" (quota
339), dopo circa metri 100 dalla quale  si  prende  il  sentiero  che
scende  a  un  affluente  del torrente Argomenna. Si giunge quindi in
quest'ultimo torrente e lo si risale fino ad un mulino ove si  prende
il  corso  di un suo affluente che porta fino a Casa Giardino. Qui si
prende la carreggiabile che porta ad Acone e la  si  abbandona  circa
200  metri  sotto  il cimitero omonimo per prendere la mulattiera che
passa da Lastro, quota 514, Casa Morra  (quota  470),  e  dopo  poco,
anziche'  seguire  per  Casa  Brucoli,  si  prende  il  sentiero  che
cambiandosi presto in mulattiera porta giu' nel torrente Uscioli.
   A mezzo  di  un  piccolo  ruscello  si  risale  a  Barberino  dove
prendendo la mulattiera si intersica in quota 597 il confine comunale
fra  Dicomano  e Rufina. Si risale il suddetto confine per proseguire
poco oltre sul confine comunale fra Vicchio e Dicomano sul  quale  si
giunge  ad  incontrare  la  carrozzabile  che  da Dicomano porta a S.
Martino a Scopeto (quota 340). Si segue  quindi  la  carrozzabile  in
direzione di Dicomano, giungendo al fiume Sieve in corrispondenza del
traghetto.  Si  attraversa  il  fiume  e  si entra nella carrozzabile
Dicomano-Vicchio che si segue  fino  al  ponte  del  Fosso  Cantalupo
(quota 160). Qui si prende a risalire il sunnominato fosso e passando
sotto a Vigna alla Corte, quota 301, Casolare di quota 291, si giunge
sotto  Orticaia ed un suo affluente di sinistra che si risale fino ad
incontrare la mulattiera che da Frusinaia  porta  a  "La  Villa".  Si
segue  la suddetta mulattiera e giunti a metri 100 da Casa il Lago si
prende il sentiero che passando vicino all'Oratorio di quota  442  ci
porta  fin su Poggio Santa Croce (quota 584) dal quale si scende giu'
per il sottostante torrente nel fiume S. Godenzo nel  punto  d'inizio
della descrizione dei confini di questa zona.
Zona di produzione dei Colli Fiorentini.
   Si  prende come punto di partenza della descrizione dei confini di
questa zona, l'incontro dei tre comuni di Carmignano, Signa e  Lastra
a  Signa  sulla  sinistra  dell'Arno  in  prossimita'  della stazione
ferroviaria di Carmignano. Di qui si prende la  via  Pisana  fino  al
ponte  Macinaia,  seguendo  quindi  la  carrozzabile che passa per le
Corti,  Granchio,  Bellosguardo  (quota  180),  dove   prendendo   la
carreggiabile  si  passa  sotto  Poggio  Fantoni  e si giunge a Villa
d'Avanzo. Si segue quindi la carrozzabile che passando  dai  Macelli,
Lastra  a  Signa, Santa Maria a Castagnolo, Fornaci, S. Ilario, Villa
Tassinari entra nel borro Vallimonte che si segue fino al suo  sbocco
nel torrente Vingone.
   Si  risale  quest'ultimo  passando  da  Ponte  Riccardi, Ponte del
Moretto,  Casa  Pastacardi,  Casa  Laschina,  "La  Mantellina",  Casa
Vingone,  giungendo  a Ponte Vingone (quota 56) dove si prende la via
maestra che per Quattro Madonne e passando da Scandicci, incontra  il
fiume  Greve.  Si  risale  il  corso  del  medesimo passando da Ponte
all'Asse (quota 54), "La Gora", e  giunti  alla  sua  confluenza  col
torrente  Ema,  si  abbandona  per  quest'ultimo  arrivando  alla sua
confluenza col torrente di Certosa nei  pressi  di  Galluzzo.  Sempre
lungo  il torrente Ema si prosegue incontrando Ponte Nuovo (quota 63)
Ponte a Tozzi e "Le Cascine  del  Riccio"  (quota  70),  Ponte  Rosso
(quota  79)  e  giungendo a Ponte Ema (quota 78). Qui si abbandona il
torrente e dopo aver seguito per circa m 500 la strada che conduce  a
Grassina,  si  prende  la  carrozzabile  che passa per Bagno a Ripoli
(quota 77), Villa Giovannoni, Quarto (quota  86),  "l'Olmino"  (quota
113),  Villa  Brogi,  Rimaggio,  Villa  Gerini  (quota  105), Badia e
Candeli (quota 89). Da questo punto il  confine  segue  breve  tratto
quello  amministrativo fra i comuni di Fiesole e Bagno a Ripoli, fino
a incontrare la ferrovia Pontassieve-Firenze.  Corre  lungo  di  essa
fino all'incrocio col torrente Mensola (quota 59). Si risale il corso
del  torrente  Mensola  fino  ad  arrivare a Ponte a Mensola, dove si
prende la strada maestra che porta  a  Firenze  fino  ad  arrivare  a
Coverciano.  Qui  si  abbandona per seguire il confine comunale fra i
comuni di Firenze e di Fiesole, che passando a monte  di  "Maiano  di
Sotto"  a  valle del "Giardino" (quota 117), e da S. Domenico, scende
giu' nel torrente Mugnone.
   Si risale il corso del torrente  fino  a  giungere  a  Ponte  alla
Badia, si entra nella via Faentina, sempre lungo la quale si passa da
Pian  di  Mugnone, "Le Caldine", la "Querciola", "Bottega dell'Olmo",
fino a giungere a quota 503 all'incontro cioe'  con  la  carrozzabile
proveniente da Bivigliano e con l'altra che porta a Mulin del Piano e
a  Santa  Brigida. Si prende quest'ultima passando da Casa Alberaccio
(quota 546), Colonne, Masseto, Roncolino, "Le Lucole", Santa Brigida,
Doccia, Villa Neri a Fornello, dopo il quale si prosegue  ancora  per
circa metri 600 per poi abbandonare la carrozzabile e seguire, piu' a
monte,  prima  la  carreggiabile,  e  poi la mulattiera che passa per
Sportigallo, Pietrimaggio (quota 506).
   Da  questo  punto  il  confine  s'identifica con quello della zona
della Rufina, gia' descritto, fino nella prossimita' di Pelago.
   Seguendo la  carrozzabile  proveniente  da  Pelago,  si  passa  da
Paterno (quota 393) e si arriva a Ponte Pagiano, dove si discende per
il  torrente Vicano di S. Ellero fino ad arrivare al punto d'incontro
con un affluente di sinistra che viene  risalito,  fino  ad  arrivare
nuovamente  alla  carrozzabile di Pelago. Su di essa, passando per la
Fattoria  di  Pitiana,  si  giunge  a  Donnini,  dove  si  prende  la
carrozzabile  che  porta a Reggello e sempre lungo la stessa si passa
per Pitiana, Villa Albero, Mulin dell'Albero, Casa Riva,  S.  Donato,
Mulino  della Romola, Villa Graffi, Pietrapiana e Caselli. Qui giunti
ci  si  porta  sopra  la  strada  seguendo  la  mulattiera,  fino  ad
incontrare  il  primo  affluente  di  destra del borro Rota, lungo il
quale si scendera' nella carreggiabile che ci porta a Reggello.
   Da Reggello, seguendo la carrozzabile posta a sinistra  del  borro
Cascese  e passando presso Camprenna si arriva a quota 342 nei pressi
di Tallini, dove riprende la carrozzabile che porta a Pian  di  Sco'.
Si  segue  quest'ultima  attraversando  il  borro Rifontolano fino ad
incontrare il confine provinciale fra Firenze ed Arezzo a quota 340.
   Si segue quindi il suddetto confine  sino  a  Vaggio;  di  qui  si
prosegue  sulla  strada  carrozzabile proveniente da Figline Valdarno
per circa metri 250 (quota 174), e quindi si prende  la  carrozzabile
che  porta  ad  Ostina.  Da Ostina si scende nel sottostante torrente
Rediluco e si risale lungo la carreggiabile che porta a Sant'Andrea a
Cascia.  Giunti  nei  pressi  del  podere  Renzi,  si  abbandona   la
carreggiabile  che  da Ponte Olivo porta a Sant'Andrea, giungendo fin
quasi a quest'ultimo (quota 300). Quivi a mezzo di  un  sentiero,  si
cala  nel  borro  Soccini  e  lo  si  discende  fino ad arrivare alla
carrozzabile che da Ponte Olivo porta a Cancelli, lungo la  quale  si
giunge  fino  a  Castellina Vecchia. Si lascia Castellina Vecchia, si
discende nel fosso della Tornia per quindi  risalire  immediatamente,
nella  carreggiabile che per Fondoli e quindi per una strada poderale
ci porta nella carrozzabile che da Cancelli  conduce  a  Rignano.  Si
segue  questa  ultima  girando  attorno  a  Casa  Costa (quota 267) e
passando per quota 201, quota 155, Casa Leone, Palazzetto, si  arriva
fino alla diramazione (quota 127) che porta a S. Donato, passando per
Carraia e Vallilunga. Si segue quest'ultima fin sotto il Roncicatoio,
e   quivi   la  si  abbandona  per  risalire  al  medesimo  e  quindi
ridiscendere nella carreggiabile che  passando  sotto  a  quota  226,
giunge   alla  carrozzabile  che  unisce  le  frazioni  di  Leccio  e
Sanmezzano a S. Ellero. Si  prende  quest'ultima  e  passando  presso
quota  125,  Casino,  Podere Marnia e mantenendosi paralleli al corso
del torrente Marnia si  giunge  ad  incontrare  (quota  110)  la  via
maestra che da Rignano per Pontassieve porta a Firenze.
   Si  segue  la  suddetta  strada e mantenendosi spesso in vicinanza
della riva destra dell'Arno, si  passa  da  S.  Ellero  e  dalla  sua
stazione  ferroviaria,  da Casa Buonriposo, Canicuccioli, Casellina e
s'attraversa l'Arno in corrispondenza del Mulino  Massolina.  Qui  si
prende  la  carrozzabile  che  passando  sul  ponticello di quota 123
giunge alla fattoria Casolari dove, seguendo una strada  campestre  e
quindi un sentiero si passa girando sotto "La Torre", dai casolari di
quota  180  giunge  ad  una  carreggiabile  che ci porta a Cogranuzzo
(quota 231) e Casa Colle (quota 251).
   Da  Casa  Colle  lungo  una  strada campestre che poi si cambia in
sentiero,  si  scende  giu'  nel  fosso  di  Pagnana   per   risalire
immediatamente  con una strada campestre a Casa Riciosani (quota 196)
e proseguire, passando da casa di quota 261, e a valle della Fattoria
di Pagnana e di Bombone, per Case Fantoni (quota 264), case di  quota
240,  arrivando  cosi'  fino a "Sezzano di Sopra" e alla carrozzabile
che porta a Rignano. Da questo punto si scende nel sottostante  fosso
per  risalire  poco  dopo lungo un suo piccolo affluente di destra ed
arrivando cosi' fino alla strada campestre che porta al  casolare  di
quota  239  e  quindi nel sottostante fosso, il cui corso si discende
fino alla sua prima confluenza per risalire  per  l'altro  affluente,
fino  ad  incontrare  la  strada  poderale che passando dalla casa di
quota 240 (metri 500 circa a valle di Santa  Maria),  giunge  a  casa
Verazzano e a casa quota 207. Si discende poi nel fosso della Mollaia
e  si  risale  sempre  lungo  la  strada  campestre  a  Casa Albiera,
Corsignano, casa di quota 225, s'interseca la carrozzabile che  dalla
Chiocciola porta a Rignano, si passa per Casa l'Olmo, si giunge cosi'
all'Oratorio posto sulla carrozzabile, diramazione della sunnominata.
   Si  risale  lungo  questa strada fino ad arrivare sotto le Case di
Poggio Francoli; qui si abbandona per prendere la  carreggiabile  che
scende  nel  fosso delle Formiche e quindi cambiatasi in carrozzabile
prosegue passando sotto Case le Lame  (quota  191)  fino  a  Rimaggio
(quota  177),  dove  si abbandona per risalire il corso del fosso del
Massone per circa metri 500, prendendo quindi la mulattiera che passa
dal cimitero di Olmeto. Al cimitero suddetto si lascia la  mulattiera
e  si  scende  nel rio dei Bagnani lungo un affluente del medesimo, e
dopo averne disceso il corso per un 200 metri per mezzo di una strada
campestre passando da "La  Colombaia",  si  arriva  a  S.  Lorenzo  a
Cappiano,  da  cui  si  discende lungo il fosso di Cappiano fino alla
confluenza col fosso dell'Entrata.
   Si  risale  quest'ultimo  fino  a   giungere   alla   carrozzabile
proveniente  dalla  Villa Entrata, e si segue la medesima passando da
"La Spagna" (quota 269), La Taverna,  Casa  Torricella,  Fattoria  di
Loppiano,  incontrando  la carrozzabile che viene giu' da Brollo e da
S. Pietro al terreno nei pressi di S. Vito.  Si  risale  quest'ultimo
passando  dal  cimitero di S. Vito, e arrivando al borro di Rimaggio,
che si segue per circa metri 300,  dove  prendendo  la  mulattiera  e
quindi  la  strada  campestre, si passa per Casa Bonallo (quota 324),
Casa Bonaluzzo, incontrando quindi un affluente di borro di  Rimaggio
nei pressi di un mulino, ed arrivando alla carrozzabile che da Brollo
conduce  a Figline Valdarno. Si segue questa carrozzabile passando da
Casa Borre, Casa Bellosguardo, Casa Puccetto e  prendendo  quindi  la
strada  campestre  che porta a Casa il Bagno e al borro di S. Biagio.
Qui giunti si risale per un affluente di quest'ultimo  e  dopo  circa
metri  500 si prende la campereccia che passa da Casa Cavalupi, Villa
Pescialunga e incontra la carrozzabile che viene giu' da S.  Martino.
Si  abbandona  la strada e si scende lungo un suo affluente nel borro
delle Granchie per risalire immediatamente  dall'altra  sponda  lungo
una costa e ridiscendere per un fosso nel borro di S.  Anna.
   Si  risale  il torrente e sotto Villa Norcenni lo si abbandona per
risalire alla medesima. Da questa  Villa  lungo  la  carrozzabile  si
attraversa  il  borro  di  Ponte  Rosso  e  si  giunge ad un casolare
isolato, dove lasciata la strada si scende nel sottostante fosso e si
risale a Casa Golfonaia. Da Casa Golfonaia lungo la carrozzabile  che
passa  sotto quota 270 si arriva a Pavelli (quota 274). Questa strada
e'  recente  e  sulla carta topografica non figura; corrisponde pero'
pressapoco alla mulattiera ivi segnata. Da  Pavelli  dopo  circa  100
metri  percorsi  sulla carrozzabile che porta a Ponte agli Stolli, si
prende la campereccia  e  quindi  il  sentiero  che  porta  a  Mulino
Mugnaione  ed  al  borro Cesto che viene risalito passando per Molino
Varichieri fino al Pontte agli Stolli. Si prosegue per il  borro  del
Valico fino ad abbandonarlo per risalire il corso di un suo affluente
che  ci porta alla Fattoria di S. Leo e di qui lungo la carrozzabile,
si arriva a Celle.
   Da Celle percorrendo la carreggiabile, si passa da Casa Mosca,  si
giunge  nel borro di Buco Querceto e lo si discende fin sotto le Case
allo  Stecchi  ove  s'incontra  con  borro  delle  Scale.  Si  risale
quest'ultimo e prendendo poi un suo affluente di sinistra si giunge a
Santa  Lucia (quota 505), e proseguendo per la mulattiera si arriva a
Casa Carpignano (quota 521)  da  dove  si  cala  per  il  sottostante
ruscello nel borro di S. Biagio discendendone il corso fin sotto Casa
il  Vento (quota 434), alla quale si risale abbandonando il torrente,
da Cafagio seguendo la mulattiera prosegue fino  ad  arrivare  ad  un
fosso  che si discende fino alla sua confluenza con un altro ruscello
che si risale incontrando  la  mulattiera  sotto  Casa  Querceto.  Si
prende questa mulattiera che cambiandosi in campereccia passa da Casa
Pian  di  Abeto e incontra la carrozzabile che proviene da Brollo. Si
segue quest'ultima passando per l'Oratorio sotto Casa Masetto, e poco
dopo la fone sotto Poggio alla Croce, si trova  il  punto  d'incontro
dei  confini  amministrativi  fra  i  tre  comuni di Incisa Valdarno.
Figline Valdarno e Greve. Da  questo  punto  il  confine  della  zona
coincide con quello gia' descritto del Chianti Classico (fiorentino),
fino  ad incontrare il confine della provincia di Siena (in comune di
Barberino), in corrispondenza del torrente Drove.
   Di qui, dopo aver per breve tratto seguito il confine provinciale,
lo si abbandona sotto Ponzano, per risalire lungo  un  fosso  fino  a
Ponzano  (quota 302), e quindi lungo la carreggiabile si passa da "Le
Cave", entrando nella via maestra Firenze-Siena in prossimita' di  un
cimitero.  Si  segue  la  medesima  passando per Pian di Ponzano, "La
Prataccia", quota 312, Monte Petri, e giungendo alla diramazione  che
porta  a  Pastine (quota 333), a circa metri 500 da Barberino d'Elsa.
Qui lungo un fosso che passa sotto Casa Santa Lucia, si giunge  sotto
Casa  Scheto  ad incontrare il borro Agliena, e lungo quest'ultimo si
prosegue passando a nord di Santa Maria a Bagnano, e  giungendo  alla
confluenza con "Il Rio". Si risale "Il Rio" per circa metri 200, fino
cioe'  ad  incontrare  la  carrozzabile  che  conduce  a Nebbiano e a
Marcialla  e  si  discende  la  medesima  fino   ad   incontrare   la
carreggiabile  che  passando  per il "Sodo", Montigliano (quota 174),
Strada (quota 196), incontra la carrozzabile sotto S. Lazzaro.  Lungo
la  medesima  e  passando  per il cimitero di S. Lazzaro, "Il Pozzo",
Betto, Rogai (quota 242), Fiano, Villa Palchetto, S.  Donato,  Podere
della  Chiesa  (quota 370), Casa Pini (quota 369), Podere Ghiole, "Il
Quercione", Casanova (quota  236).  "Le  Fornacette".  si  giunge  al
torrente  Virginio.  Sempre  seguendo  il  corso di questo torrente e
passando sotto il Molin Baron del Nero,  Molino  La  Barbara,  Molino
dell'Albero,  Molino  Torrebianca,  Podere del Ponte, si giunge sotto
Podere del Piano dopo il  quale  il  torrente  Virginio  si  mantiene
parallelo  e vicinissimo alla carrozzabile finche' ad un certo punto,
sotto Podere Barrucciano, si abbandona il  torrente  per  seguire  la
strada  sempre  in fondo valle, passando sotto Castiglioni fino a che
in corrispondenza di rio Rigonzi, la si abbandona,  per  ridiscendere
nel  torrente  e seguire cosi' il confine amministrativo fra i comuni
di Montelupo e Montespertoli, per quello tra i comuni di Montelupo  e
Lastra  a  Signa, indi il corso del torrente Pesa fino all'abitato di
Montelupo.
   Da Montelupo, il confine della zona e' segnato dalla riva sinistra
dell'Arno fino al punto di partenza della descrizione della zona.
Zona di produzione dei Colli Senesi.
   Questa zona viene distinta in tre comprensori i cui confini sono i
seguenti:
     a) Colline Senesi - Partendo dal  punto  in  cui  la  strada  da
Certaldo  a  S.  Gimignano  (a  circa  1  km da Certaldo) incontra il
confine comunale, il limite di questo comprensorio segue  il  confine
comunale  di  S. Gimignano fino al punto - presso la localita' Castel
S. Gimignano - in cui incontra il confine comunale di Colle d'Elsa.
   Da qui il limite della  zona  segue  il  confine  di  quest'ultimo
comune  fino al punto (a circa 1 km dalla localita' di Mulino d'Elsa)
in cui il confine comunale incontra la strada, che  da  Colle  d'Elsa
conduce alla colonna di Montarrenti. Il limite di zona segue ora tale
strada  fino  all'incontro  del confine comunale di Sovicille; da qui
segue il confine di quest'ultimo comune  fino  alla  localita'  Monte
Acuto;  segue  ora  la  strada  vicinale che conduce alla Fattoria di
Torri e da qui la comunale fino alla frazione di Rosia; da qui  segue
la  strada  vicinale  che  conduce  alla  fattoria  di Ampugnano, poi
quella, prima vicinale e poi comunale,  per  Carpineto  e  Barontoli,
fino  ad  incontrare  il  confine comunale di Siena. Segue ora questo
confine per breve tratto fino alla localita' Montecchio; segue poi la
strada vicinale per Costalpino, ove  attraversa  la  strada  comunale
Siena-Ginestreto  e  prosegue lungo la strada vicinale di Doglia fino
all'incontro della  statale  Siena-Roma,  che  segue  per  brevissimo
tratto.
   Prosegue  poi per la strada vicinale di Bucciano; quindi, lungo un
piccolo fosso, raggiunge la strada comunale Certosa-Renaccio. Con una
linea virtuale in breve tratto attraversa la ferrovia Siena-Chiusi  e
la  strada provinciale arrivando fino alla localita' di Val di Pugna.
Sempre con una linea virtuale, passa prima da Villa Colombaio, poi da
S. Regina ed infine a Pieve a Bozzone. Segue ora la strada che  dalla
localita'  Due  Ponti, conduce a Monteaperti fino ad incontrare prima
di  quest'ultima  localita',  il  confine  comunale  di   Castelnuovo
Berardenga.  Segue ora il confine di questo comune prima procedendo a
sud fino a Taverne  d'Arbia,  poi  ad  est  e  a  nord-ovest  fino  a
incontrare  il  confine  della  provincia  a Monte Largo. Segue detto
confine fino all'incrocio del borro Ambrella della  Vena  presso  "Le
Pancole".
   Da  questo punto il confine della zona s'identifica con quello del
Chianti Classico fino ad incontrare il confine fra  la  provincia  di
Firenze  e  di Siena in corrispondenza della strada che da S. Giorgio
porta a Barberino Val  d'Elsa.  Di  qui  continua  lungo  il  confine
provinciale fino al punto di partenza della zona presso Certaldo;
     b)  Colline  di Montalcino - Il limite di questo comprensorio e'
costituito  dai  confini  comunali  dei  due  comuni  contermini   di
Montalcino e Murlo;
     c)  Colline  di Montepulciano - Questo comprensorio partendo dal
punto, nel Pian di Sentino, in cui il confine comunale  di  Sinalunga
attraversa   la   ferrovia   Siena-Chiusi  e  la  strada  provinciale
Rapolano-Sinalunga, il limite di zona segue il  confine  comunale  di
Sinalunga  fino  presso  il podere S. Biagio; di qui segue il confine
comunale di Torrita di Siena fino alla localita' Poderaccio e poi  il
confine  di  Pienza  fino  alla  localita'  Cacchini. Da questo punto
procede fino  a  Pienza  lungo  la  strada  Castelmuzio-Pienza;  dopo
Pienza,  continua  lungo la strada Pienza-Montepulciano fino al punto
in cui questa incontra il confine comunale  di  Montepulciano.  Segue
allora  questo  confine comunale fino alla localita' "la Villona". Di
qui con una linea virtuale, giunge fino alla localita' "il Bagno" nel
comune di Chianciano. Segue ora  la  strada  Chianciano-Chiusi,  fino
all'incontro,  presso  il  podere  S. Giusto, col confine comunale di
Chiusi. Segue poi questo confine fino alla localita' Palazzo  Tosoni;
di  qui con una linea virtuale raggiunge la localita' Melegnano e con
altra linea la strada  Chiusi  citta'-Chiusi  stazione,  a  circa  un
chilometro  dalla  citta',  al  bivio  di una strada vicinale. Da qui
procede lungo la strada fino a  Chiusi  citta',  poi  con  una  linea
virtuale  raggiunge  la  vicina strada Dolciano-Chiusi, che segue per
breve tratto. Poi procede lungo la strada vicinale che passa  per  la
localita'  "Francaville"  e "il Boncio" fino ad incontrare il confine
comunale di Chianciano,  che  segue  fino  all'incontro  del  confine
comunale  di  Montepulciano; segue poi questo fino all'incontro della
linea ferroviaria Siena-Chiusi.
   Da questo punto il limite di zona segue ininterrottamente la linea
ferroviaria Siena-Chiusi, fino al punto indicato in  principio  della
descrizione.
Zona di produzione dei Colli Aretini.
   La  bassa  valle  dell'Arno,  e  quella del suo affluente "Ambra",
divide questa zona in tre  comprensori,  rispettivamente:  quello  di
destra  Arno,  sinistra  Arno-sinistra  Ambra,  sinistra  Arno-destra
Ambra.
   Di ciascuno d'essi si da' la descrizione dei confini:
    comprensorio destra Arno - Si parte da un punto corrispondente al
confine della provincia di Arezzo con quella di Firenze in  localita'
"Ponte  del  Matassino"  sulla  strada Figline Valdarno-Piandisco', e
seguendo la strada denominata degli "Orbini" si raggiunge la fattoria
di Renacci. In localita' Santa Maria il confine piega  decisamente  a
nord-est,  s'inoltra  nella  stretta  vallatella  delle  "Cave" lungo
l'omonima strada e raggiunge l'abitato della  "Penna"  in  comune  di
Terranova  Bracciolini.  Da  tale  localita'  il confine segue la via
campestre che porta a Montelungo e di poi lungo la via comunale della
"Cicogna", "Sergine" e "Viterata", raggiunge  l'abitato  di  Laterina
capoluogo   dell'omonimo  comune.  Si  segue  ancora  la  strada  per
"Castiglion Fibocchi" sino al paese, poi lungo la strada di Meliciano
si raggiunge la Badia di Capolona e il Castelluccio.
   Da Castelluccio si giunge a Giovi paese; da questo lungo la sponda
destra del fiume Arno si arriva sino alla fattoria "La Nussa". Qui si
attraversa l'Arno al Ponte Caliano, e si scende per Marcena, seguendo
la base delle colline sino al Ponte  alla  Chiassa.  Dal  Ponte  alla
Chiassa  il confine passa lungo le prime pendici collinari alla quota
di m 300, toccando Tregozzano, Antria, S. Polo,  Staggiano,  Bagnoro,
S.  Marco,  fino  a incontrare la ferrovia Arezzo-Roma alla localita'
"Olmo"  e  di  la'  segue la strada nazionale romana fino a Rigutino.
Quivi termina verso sud il primo comprensorio ed infatti  il  confine
da  questo  punto volge verso nord-est s'inoltra lungo il crinale del
Monte Lignano, lo circuisce alla quota di livello 600 e raggiunge  S.
Cosimo.  Sulle  colline  che  stanno  ad  est  di Arezzo si raggiunge
Saccione, poi, lungo la linea ferroviaria per Sansepolcro,  Gragnone,
Bossi e Querceto, dalla cui localita' volgendo verso nord si arriva a
S.  Firenze,  frazione  del  comune di Arezzo. Da S. Firenze lungo la
quota di livello 450-500 ed attraverso Peneto, Staggiano e Pomaio  si
perviene  a  Gello,  altra  piccola frazione del comune di Arezzo. Si
continua ancora verso nord, si tocca Capriano e  il  Chiavaretto  per
raggiungere  il  Molino del Buco, alla quota di livello 353. Fatto un
angolo acuto, il confine  piega  decisamente  verso  sud-ovest,  gira
attorno  a  Montegiovi,  raggiunge  la  via  di  Subbiano  e per essa
perviene a Ponte Caliano. Non piu' strade o  fiumi  limitano  ora  il
confine  del comprensorio, ma quote di livello varianti da 400 ai 450
metri. Lungo le colline di Capolona prima, fino a Casa Vecchia,  poi,
per  Pieve  S.  Giovanni  e attorno al Poggio Macchione, si arriva in
prossimita' di Gello Biscardo in comune di Castiglion Fibocchi.
   Da Gello Biscardo, sempre  lungo  la  curva  di  livello  450,  si
raggiunge il "Molinaccio" si ridiscende a Case Corsucci per pervenire
al  Poggio  di Sarno sino a sud di Faeto in comune di Loro Ciuffenna.
Adesso il confine si incunea  nella  valle  del  "Ciuffenna"  fino  a
Poggio  di  Loro,  ridiscende per circoscrivere il Monte Cocollo alla
quota di 550 metri, raggiunge Querceto, Caspri e Mandri e di poi  per
Quercioli,  Puliciano  e  Villa  Mora, perviene al limite estremo del
confine della provincia di Arezzo con quella di  Firenze.  Girando  a
nord-est seguendo il confine della provincia si raggiunge il punto di
partenza alla localita' "Ponte del Matassino";
    comprensorio  sinistra  Arno-sinistra  Ambra  -  Si  parte  dalla
localita' "Pettini" e lungo  la  ferrovia  Arezzo-Roma  si  raggiunge
Bucine  capoluogo dell'omonimo comune. Da tale punto il confine entra
decisamente nella valle dell'Ambra, in un primo  tempo  non  seguendo
alcuna  strada  ma  raggiungendola ben presto a Panzano. Lungo la via
senese per Cennina, Duddova, S. Marino e Pietraviva  si  perviene  al
punto  corrispondente  al confine della provincia di Arezzo con Siena
alla localita' "Ciglio". Fatto un angolo acuto  rivolto  a  nord,  il
confine  del  comprensorio  si  identifica nel confine del territorio
provinciale fino a raggiungere la Casa  Lavatoio.  Di  qui,  seguendo
dapprima  un  torrentello, poco dopo quota 360, incontra la strada di
Monastero, e la segue scendendo fin presso Casa Santa Lucia  a  quota
268.  Con un deviamento del confine verso sud-ovest, per il "Casone",
risale   il   borro   Frati   fino   ad    incontrare    la    strada
Cavriglia-Montevarchi  per poi discendere lungo il borro Quercio alla
localita' "Pettini" da cui siamo partiti;
    comprensorio sinistra Arno-destra Ambra - Dalla Villa  Migliarina
a   nord   di   Bucine,  presa  come  punto  di  partenza  del  terzo
comprensorio,  si  segue  la  strada  nazionale  Valdarnese  che  per
Malafrasca, Caggiolo e Ponticino conduce in prossimita' del Ponte del
Palazzone.  Si  abbandona  la  via nazionale per inoltrarsi, lungo le
strade camperecce, alle pendici di Montalfiore e  di  S.  Martino  in
Poggio  fino  a  raggiungere  la  via  consorziale che da Viciomaggio
conduce a Civitella in Val di  Chiana,  si  segue  tale  via  fino  a
Civitella, ed oltre; e si incontra il bivio della strada per Monte S.
Davino  e  lo si supera; si tocca Verniana e si incontra la strada di
Gargonza per Palazzolo e di poi lungo la via senese, si  perviene  al
confine della provincia di Siena che si segue fino sotto Monte Longo.
   Si  abbandona nuovamente il confine della provincia per inoltrarsi
nella  Val  d'Ambra,  dove  il  confine  del  comprensorio,  non  ben
delimitato  da  strade, fiumi od altro, ma dagli stessi confini delle
proprieta', perviene alla strada senese in  prossimita'  dell'abitato
di Sogna. Si segue tale strada per 3 chilometri circa e a Casa Caroni
la  si  abbandona.  Il confine ora non ha limiti bene precisati sulla
carta, ma in effetti esso segue le sinuosita' delle curve di livello,
esclude la parte pianeggiante della valle, si fissa ai confini  delle
proprieta' private, ed attraverso Capannole, Castiglione Alberti, Ca'
Stracca,  Pianacci,  raggiunge  nuovamente  il punto di partenza alla
Villa di Migliarina.
Zona di produzione delle Colline Pisane.
   L'estremo est del confine della  zona  delle  Colline  Pisane,  e'
rappresentato  dal  punto  che corrisponde al crocicchio della strada
della Val d'Era con la strada denominata "Via delle  Saline",  presso
il km 21, situato nel comune di Terricciola.
   La  linea  di  confine  prosegue  verso nord, segnata dal torrente
Sterza, fino alla sua confluenza  col  fiume  Era.  Corre  poi  lungo
questo  fiume  fino  a  nord  di  Capannoli,  nel punto cioe' dove si
diparte la carrareccia  che  passando  per  Case  Roglio,  conduce  a
Montacchita.  Poi  la  delimitazione  del  percorso  del  confine  e'
rappresentata dal botro del Marchesato e dalla strada che  conduce  a
Camugliano  e  a Casa Terrabianca estremo confine nord, e si trova al
crocicchio che la strada  Ponsacco-Lari  fa  con  la  Fossa  Nuova  e
trovasi  nel  comune  di  Lari,  presso  la  localita' denominata "Il
Poggino".   Ora   il   confine    e'    delimitato    dalla    strada
Ponsacco-Perignano  fino  al  punto  in  cui la strada s'incrocia con
quella Lavaiano-Crespina. Prosegue in direzione  sud  per  la  strada
Lavaiano-Crespina  fino  all'incrocio  con la strada che conduce alla
localita' denominata "Ceppaiano" e da  qui  a  casa  Piccioli,  Villa
d'Achiardi,  fino all'incontro con il rio Tavola. La linea di confine
prosegue verso ovest, seguendo il rio Tavola  e  giunta  all'incontro
con  la strada che conduce a Collesalvetti e la lascia per proseguire
per questa fino all'incontro con la via Aurelia.
   E' questo l'estremo confine ovest ed il  punto  e'  precisato  dal
casello  ferroviario, che si trova all'incrocio della via Aurelia con
la ferrovia ed il torrente Tora ad un chilometro e mezzo circa  dalla
stazione di Collesalvetti, in comune di Fauglia.
   Segue  per la via Aurelia fino alla localita' denominata "Torretta
Vecchia" e da qui il confine e' delimitato  dalla  via  "Piano  della
Tora",  che passa per la frazione di Acciaiolo, in comune di Fauglia,
fino presso la localita' denominata "Casetta". Da  questa  localita',
che   rappresenta  il  limite  dei  comuni  di  Fauglia,  Crespina  e
Lorenzana, il confine percorre per la  localita'  denominata  "Podere
Nuovo",  Casa  al  Fico,  proseguendo  poi per il rio Galiano. Poi la
delimitazione prosegue per  la  strada  che  conduce  alla  localita'
denominata  "Casa Capoluogo" e da qui passa per il Poggio alle Talpe,
seguendo la linea di confine del comune; segue il torrente Forra fino
presso la localita' denominata "Ville Pisane", passa a valle di Monte
Alto, Poggio alla Nebbia, Poggio Biancanelle, Poggio Prunicci.
   La  delimitazione  prosegue  a  valle  di  Poggio Roccacce, Poggio
Canfore, Poggio Sughera e segue per un tratto il torrente delle Donne
fino presso il Molino delle  Gusciane,  rappresentando  questo  punto
l'estremo confine sud in comune di Chianni.
   Poi  il confine e' delimitato dal torrente Sterza e si ricongiunge
all'estremo est da cui s'e' iniziata la descrizione della zona.
   Ai sensi dell'art. 5 della legge 10 febbraio 1992, n. 164, la zona
di  origine  piu'  antica  e'   disciplinata   esclusivamente   dalla
regolamentazione  separata autonoma per essa prevista (e vigente alla
data  di  entrata  in  applicazione  del  presente  disciplinare)  in
particolare  anche  per  l'eventuale commercializzazione dei prodotti
come Chianti senza specificazioni o menzioni aggiuntive.
                               Art. 4.
   Le condizioni ambientali e di coltura dei vigneti  destinati  alla
produzione del vino "Chianti" devono essere quelle tradizionali della
zona  e comunque unicamente quelle atte a conferire all'uva, al mosto
e al vino derivato le specifiche caratteristiche di qualita'.
   Sono pertanto da considerarsi idonei  -  ai  fini  dell'iscrizione
all'Albo dei vigneti - unicamente i vigneti collinari di giacitura ed
orientamento  adatti,  i  cui  terreni,  situati ad un'altitudine non
superiore a metri 700, sono costituiti  in  prevalenza  da  substrati
arenacei, calcareomarnosi, da scisti argillosi e da sabbia.
   Sono  da  considerarsi  invece  inadatti,  e  non  possono  essere
iscritti  nel  predetto  albo,   i   vigneti   situati   in   pianura
indipendentemente dalla quota altimetrica, in terreni umidi, su fondi
valle  e  infine  in  terreni  a predominanza di argilla pliocenica e
comunque fortemente argillosi.
   Qualora si faccia uso della  specificazione  "Superiore"  o  delle
specificazioni geografiche per le quali sono previste caratteristiche
e  condizioni  produttive  particolari, le situazioni ambientali e di
impianto  dei  vigneti  devono  essere  rispondenti   alle   suddette
caratteristiche e condizioni.
   I  vigneti  potranno  essere  adibiti  alla  produzione  del  vino
"Chianti" con riferimento  alle  sottozone  "Colli  Aretini",  "Colli
Fiorentini", "Colli Senesi", "Colline Pisane", "Montalbano", "Rufina"
e  con  la  qualifica  "Superiore"  solo  a  partire  dal quarto anno
dell'impianto.
                               Art. 5.
   Le  operazioni   di   vinificazione   devono   essere   effettuate
nell'interno  della zona di produzione delimitata nel precedente art.
3.
   Tuttavia,  tenuto  conto   delle   situazioni   tradizionali,   e'
consentito   che   tali   operazioni   siano  effettuate  nell'intero
territorio dei comuni compresi anche soltanto in parte nella suddetta
zona delimitata.
   E' inoltre  consentito,  su  autorizzazione  del  Ministero  delle
risorse  agricole,  alimentari  e forestali, previa istruttoria della
regione Toscana, che  le  suddette  operazioni  siano  effettuate  in
cantine  situate  al  di  fuori del territorio suddetto, ma non oltre
dieci chilometri in linea d'area dal confine, sempre che tali cantine
risultino preesistenti al momento dell'entrata in vigore del presente
disciplinare  e  siano  di  pertinenza  di  aziende   che   in   esse
vinifichino,   singolarmente   o  collettivamente,  uve  idonee  alla
produzione di "Chianti" e "Chianti" con riferimento alle sottozone di
cui al successivo comma.
   Le   operazioni   di   conservazione,   di   imbottigliamento,  di
affinamento in bottiglia e di invecchiamento devono essere effettuate
all'interno della zona di produzione.
   Tuttavia tali operazioni, anche se separatamente, sono  consentite
su  autorizzazione del Ministero delle risorse agricole, alimentari e
forestali,  previa  istruttoria  della  regione  Toscana,  a  cantine
imbottigliatrici  di vino "Chianti" da almeno tre anni e preesistenti
alla  data  di  entrata  in  vigore  del  presente  disciplinare   di
produzione, situate nelle province comprese in tutto o in parte nella
zona  di  produzione  ed  in  quelle limitrofe alle province suddette
nell'ambito della regione Toscana.
   Il  vino  "Chianti"  con  i  riferimenti  alle  sottozone   "Colli
Aretini",  "Colli  Fiorentini",  "Colli  Senesi",  "Colline  Pisane",
"Montalbano",  "Rufina"  non  potranno  essere  immessi  al   consumo
anteriormente   al   1  marzo  dell'annata  successiva  a  quella  di
produzione delle uve.
   Il vino "Chianti" con la  qualificazione  "Superiore"  non  potra'
essere immesso al consumo prima del 1 giugno dell'annata successiva a
quella della produzione delle uve.
                               Art. 6.
   Le  uve  destinate  alla  vinificazione devono essere sottoposte a
preventiva cernita, se necessario, in modo da assicurare al vino  una
gradazione  alcolica complessiva minima naturale di 10,5 gradi per il
"Chianti", di 11 gradi per  il  "Chianti"  con  le  sottozone  "Colli
Aretini",  "Colli  Fiorentini",  "Colli  Senesi",  "Colline  Pisane",
"Montalbano", "Rufina" e la qualificazione "Superiore".
   Nella vinificazione sono  ammesse  soltanto  le  pratiche  locali,
leali  e  costanti,  tra  cui  la  tradizionale pratica enologica del
"governo all'uso Toscano", che consiste in una lenta  rifermentazione
del  vino  appena  svinato  con  uve  dei  vitigni di cui all'art. 2,
leggermente appassite.
   Per i vini che per le loro caratteristiche  vengono  destinati  al
consumo  entro  l'anno  successivo  alla  vendemmia,  per  i quali si
intenda usare in etichetta la specificazione "governato" - o  termini
consimili   autorizzati   dal   Ministero   delle  risorse  agricole,
alimentari  e  forestali  con  proprio  decreto,  previo  parere  del
Comitato  nazionale  per la tutela delle denominazioni di origine dei
vini - e' obbligatorio il "governo all'uso Toscano".
                               Art. 7.
   Sono  consentiti  l'arricchimento  e   la   tradizionale   pratica
correttiva  alle  condizioni  stabilite  dalle  norme  comunitarie  e
nazionali ferma restando la resa massima del 70% dell'uva in vino, di
cui al precedente art. 2.
                               Art. 8.
   Il vino, all'atto dell'immissione al consumo, deve rispondere alle
seguenti caratteristiche:
    limpidezza: limpido;
    colore: rubino vivace tendente al granato con l'invecchiamento;
    odore: intensamente vinoso, talvolta con profumo di mammola e con
piu' pronunziato carattere di finezza nella fase di invecchiamento;
    sapore: armonico, asciutto (con un massimo di 4 g/l  di  zuccheri
riduttori),  sapido,  leggermente tannico, che si affina col tempo al
morbido vellutato. Il prodotto dell'annata che ha subito il "governo"
presenta vivezza e rotondita';
    gradazione   alcolica   complessiva   minima:  gradi  11  per  il
"Chianti", 11,5 per i vini con le sottozone "Colli  Aretini",  "Colli
Fiorentini", "Colli Senesi", "Colline Pisane", "Montalbano", "Rufina"
e gradi 12 per la qualificazione "Superiore";
    acidita' totale minima: 5 per mille;
    estratto  secco  netto minimo: 20 per mille per il "Chianti" e 22
per mille per tutti i vini con le sottozone "Colli  Aretini",  "Colli
Fiorentini",   "Colli   Senesi",   "Colline   Pisane",  "Montalbano",
"Rufina", e per la qualificazione "Superiore".
                               Art. 9.
   Il vino "Chianti", escluso quello con la qualifica "Superiore", se
sottoposto ad invecchiamento di almeno due anni, di  cui  almeno  tre
mesi  di  affinamento  in bottiglia, puo' aver diritto alla qualifica
"riserva" purche'  all'atto  dell'immissione  al  consumo  abbia  una
gradazione alcolica complessiva di almeno 12 gradi. Il vino "Chianti"
accompagnato dalle specificazioni geografiche "Colli Aretini", "Colli
Fiorentini",   "Colli   Senesi",   "Colline   Pisane",  "Montalbano",
"Rufina", per aver diritto alla qualifica  "riserva"  dovranno  avere
una gradazione alcolica complessiva di almeno 12,5 gradi.
   Il  periodo  di  invecchiamento  viene calcolato a decorrere dal 1
gennaio successivo all'annata di produzione delle uve.
                              Art. 10.
   Alla denominazione di origine controllata e garantita "Chianti" e'
vietata l'aggiunta di  qualsiasi  qualificazione  diversa  da  quelle
previste   nel  presente  disciplinare  ivi  compresi  gli  aggettivi
"extra", "fine", "scelto", "selezionato", "vecchio" e simili.
   E' tuttavia consentito, nel rispetto delle norme vigenti, l'uso di
indicazioni che facciano riferimento  a  nomi  o  ragioni  sociali  o
marchi privati, purche' non abbiano significato laudativo e non siano
tali  da trarre in inganno l'acquirente e di indicazioni che facciano
riferimento a comuni, frazioni, aree, zone e localita' compresi nella
zona delimitata nel precedente art. 3 e  dalle  quali  effettivamente
provengono le uve da cui il vino cosi' qualificato e' stato ottenuto.
                              Art. 11.
   L'uso  delle  menzioni  geografiche relativo alle sottozone "Colli
Aretini",  "Colli  Fiorentini",  "Colli  Senesi",  "Colline  Pisane",
"Montalbano",  "Rufina",  in  aggiunta  alla denominazione di origine
controllata e garantita "Chianti" e' consentito in via  esclusiva  al
vino prodotto nelle relative zone delimitate dall'art. 3 a condizione
che  il  vino  sia ottenuto da uve raccolte e vinificate nell'interno
dei rispettivi territori di produzione delimitati per ciascuna  delle
predette  zone,  nei  quali  deve avvenire altresi' l'invecchiamento,
salvo quanto previsto dal terzo comma del presente articolo.
   E' in facolta' del Ministero delle risorse agricole, alimentari  e
forestali,  su  richiesta  delle aziende agricole singole o associate
interessate, di consentire, ai fini dell'impiego delle specificazioni
geografiche "Colli  Aretini",  "Colli  Fiorentini",  "Colli  Senesi",
"Colline  Pisane",  "Montalbano"  e  "Rufina" che le uve prodotte nei
rispettivi territori  di  produzione  possano  essere  vinificate  in
cantine  situate  al  di  fuori  del territorio medesimo ma nelle sue
vicinanze, a condizione:
    1) che dette cantine siano di pertinenza delle rispettive aziende
agricole, e, come tali, al servizio delle stesse;
    2)  che  in  dette  cantine  le  aziende  interessate vinifichino
soltanto le uve prodotte  nei  terreni  vitati  propri  o  di  propri
associati e/o fornitori.
   Per  il  vino  "Chianti"  e'  consentita  l'immissione  al consumo
soltanto in recipienti di vetro.
   L'uso della  denominazione  di  origine  controllata  e  garantita
"Chianti" non e' consentito, all'atto dell'immissione al consumo, per
i  vini  contenuti  in  recipienti  di  volume nominale superiore a 5
litri.
   Per le capacita' inferiori a  litri  2  sono  consentite  solo  le
bottiglie del tipo bordolese e il fiasco toscano.
   Qualora  il vino "Chianti" sia confezionato in fiaschi, e' vietata
l'utilizzazione di un fiasco diverso da quello  tradizionale  all'uso
toscano,  come  definito  nelle  sue  caratteristiche dall'art. 3 del
decreto del Presidente della Repubblica 12 febbraio 1965, n. 162,  ed
e' inoltre vietato l'utilizzo dei fiaschi usati.
   E'  in  ogni  caso  vietato  confezionare i recipienti con tappi a
corona o con capsule a strappo.
   Per  il  confezionamento  in  recipienti  di  capacita'  uguale  o
superiore  a  litri  0,250  e'  consentito  solo  l'uso  del tappo di
sughero.
   Sulle bottiglie o altri recipienti contenenti il  vino  "Chianti",
deve figurare l'indicazione dell'annata di produzione delle uve.